9 dicembre forconi: 09/04/19

mercoledì 4 settembre 2019

LA GOVERNATRICE DI HONG KONG CARRIE LAM FINALMENTE HA ANNUNCIATO IL RITIRO DEFINITIVO DELLA LEGGE SULLE ESTRADIZIONI IN CINA, CHE HA FATTO NASCERE LE PROTESTE NELL’EX COLONIA BRITANNICA

MA I MANIFESTANTI, VISTO CHE CI SONO, ORMAI CHIEDONO UNA VERA DEMOCRAZIA. 

LA POVERA DONNA VORREBBE ANDARSENE, MA I CINESI LA OBBLIGANO A RESTARE


1 – HONG KONG, MEDIA: LAM RTIRERÀ LEGGE SU ESTRADIZIONI IN CINA
carrie lamCARRIE LAM
(LaPresse) - La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, intende ritirare del tutto la contestata proposta di legge sulle estradizioni in Cina, che ha scatenato le proteste che vanno avanti da circa tre mesi nella ex colonia britannica. Lo riferisce il South China Morning Post, precisando che il ritiro dovrebbe essere annunciato nel pomeriggio e che in questo modo il governo acconsentirà a una delle cinque richieste dei manifestanti. Precedentemente Lam aveva solo sospeso la proposta di legge.


proteste a hong kong 11PROTESTE A HONG KONG 
2 – HONG KONG, MEDIA: LAM RITIRERÀ LEGGE SU ESTRADIZIONI IN CINA
(LaPresse/AFP) - Un deputato pro-establishment, che ha chiesto di mantenere l'anonimato, ha riferito ad AFP che il suo gruppo è stato convocato per incontrare Lam nel pomeriggio locale di mercoledì alle 16 (cioè alle 10 di stamattina in Italia) per un grande annuncio. La fonte, tuttavia, ha detto di non sapere di che annuncio si tratterà. Sull'onda delle indiscrezioni pubblicate dal South China Morning Post, riportate simili anche dal sito HK01, la Borsa di Hong Kong è volata, con l'indice Hang Seng che è salito di oltre il 3%.
carrie lam xi jinpingCARRIE LAM XI JINPING

3 – BORSA, HONG KONG CHIUDE A +3,9% SU RITIRO LEGGE ESTRADIZIONE
(LaPresse/AFP) - Chiusura in forte rialzo per la Borsa di Hong Kong, in scia alla notizia che il governo ha intenzione di accettare una richiesta dei manifestanti e di ritirare un disegno di legge per l'estradizione in Cina. L'indice Hang Seng Index, che è sceso di oltre il 10% da quando sono iniziate le proteste - si è impennato e ha chiuso la seduta con un rialzo del 3,90% a 26.523,23 punti. Nella Cina continentale, l'indice di riferimento di Shanghai, il Composite Index, è salito dello 0,93% a 2.957,41 punti, mentre l'indice Shenzhen Composite è cresciuto dello 0,67% a 1.636,40 punti.

4 – L’AUDIO RUBATO CHE AGITA HONG KONG
proteste a hong kong 4PROTESTE A HONG KONG
Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

Con la città che dovrebbe amministrare entrata nella quattordicesima settimana di rivolta, con migliaia di giovani che gridano «Riprendiamoci Hong Kong, rivoluzione dei nostri tempi», la polizia che ormai minaccia anche le allieve delle medie in gonna e camicetta bianca unite in catene umane per protestare e lo spettro dello stato d' emergenza, la governatrice Carrie Lam vorrebbe solo dimettersi e andarsene. Se a Pechino glielo permettessero.
proteste a hong kong 6PROTESTE A HONG KONG

Qualcuno ha passato all' agenzia Reuters la registrazione di un discorso privato tenuto la settimana scorsa dalla Chief Executive che una volta era definita «the good fighter», la buona combattente. Si sente distintamente la signora, con voce bassa, umiliata, confessare di non avere spazi di manovra perché «sfortunatamente debbo servire due padroni: il governo di Pechino e il popolo della nostra città» .
proteste a hong kong 5PROTESTE A HONG KONG



Nell' audio, in inglese, la governatrice ammette che «aver causato questo caos è imperdonabile», e sostiene che se la scelta spettasse a lei «me ne andrei, dopo aver chiesto profondamente scusa mi dimetterei». Dalla sua relazione emerge anche una lettura di prima mano di come Xi Jinping e il suo Politburo stanno seguendo i fatti.

proteste a hong kong 1PROTESTE A HONG KONG 
La governatrice che non governa più la sua città dice alle persone in sala, membri della business community: «Il problema è come aggiustare le cose, ma come?». E sostiene che non si può fare perché «per la dirigenza di Pechino la crisi ha raggiunto un livello di sovranità nazionale e di sicurezza». Aggiunge di non credere che la Cina userà l' esercito «perché mandare i soldati comporterebbe per il governo centrale un prezzo troppo alto che al momento lo spaventa, forse non gli importa di Hong Kong, ma gli importa il profilo internazionale del Paese».

carrie lam xi jinping 3CARRIE LAM XI JINPING 
Secondo Carrie Lam a Pechino «vogliono giocare una partita lunga per Hong Kong», aspettare senza fare concessioni al movimento che ogni giorno si scontra con la polizia, ai giovani più duri che bloccano la strada per l' aeroporto e incendiano barricate nel centro. E intanto «Hong Kong soffre, perde nel turismo, nell' economia, in Borsa», geme Lam.

proteste a hong kong 2PROTESTE A HONG KONG






Alla fine del discorso la signora, 62 anni, si lamenta anche di non poter uscire più: «La vita di Hong Kong è stata rovesciata e anche la mia esistenza è stata sconvolta, non è il momento di autocompatirsi, ma non posso circolare, entrare in uno shopping mall, andare dal parrucchiere, perché la voce circolerebbe subito sui social network e arriverebbe una folla in T-shirt nera con il volto mascherato».
proteste a hong kong 3PROTESTE A HONG KONG

La registrazione è stata diffusa lunedì. Ieri la governatrice si è presentata con voce più ferma davanti alla stampa negando di aver mai presentato le dimissioni al governo di Pechino, ma non ha potuto contestare l' autenticità della registrazione. Da giorni a Hong Kong circolano voci sull' imposizione della Emergency Regulations Ordinance, una normativa coloniale britannica del 1922 lasciata in eredità all' amministrazione cinese nel 1997: permetterebbe di censurare le informazioni che corrono su Internet, detenzioni amministrative e deportazioni. Il governo di Hong Kong la sta valutando, per cercare di spegnere la rivolta prima dell' 1 ottobre, 70° anniversario della fondazione della Repubblica popolare.
carrie lam xi jinping 2CARRIE LAM XI JINPING

Lo stato d' emergenze è stato evocato ieri anche a Pechino dal portavoce dell' Ufficio per gli Affari di Hong Kong: «Se la situazione dovesse mettere a rischio la sovranità nazionale, il governo centrale non resterebbe inattivo». Carrie Lam assicura che a Pechino non hanno in mente l' 1 ottobre come scadenza per l' intervento di forza, ma nell' audio «rubato» la si sente dire che a Hong Kong la celebrazione sarà in sordina, per non provocare disordini.

Fonte: qui

FACILE FARE GLI AMBIENTALISTI CON LE FORESTE DEGLI ALTRI: COSA C'È DIETRO I ROGHI IN AMAZZONIA, PERCHÉ NON POSSIAMO CAPIRE COSA VUOL DIRE VIVERE IN QUEI LUOGHI, DOVE IN UN ANNO SONO STATI UCCISI 271 AMBIENTALISTI CHE SI OPPONEVANO ALLA DISTRUZIONE DELLA FORESTA


OFFRIRE 20 MILIONI È UMILIANTE E INUTILE: PER SALVARE L'AMBIENTE SERVIREBBE…
Francesco Bertolini per “Libero Quotidiano
Divisione Omicidi: l' insegna è ben visibile su un grande palazzo nel centro di Belem, capitale dello stato del Parà, dove comincia la grande regione amazzonica. È un triste biglietto da visita di quest' area del Brasile, paese in cui lo scorso anno sono stati uccisi 271 ambientalisti, un terribile monito per chi vuole proteggere la foresta e i suoi abitanti, umani o meno che siano.
la mappa del monossido di carbonio dei roghi 2LA MAPPA DEL MONOSSIDO DI CARBONIO DEI ROGHI 
Belem è una delle città al mondo con il più alto tasso di omicidi, e da qui sono partiti e partono i progetti per deforestare, per poi aprire al pascolo o a nuovi sfruttamenti minerari. Il 60% della deforestazione è responsabilità del pascolo, a sua volta forse l' industria più controversa del Brasile, primo produttore al mondo di carne dove i prestiti bancari vengono erogati in funzione del numero di animali che ogni allevatore dichiara; nessuno può verificare questo numero, e cosi l' allevamento è fonte di truffe, pulizia dei traffici illeciti e soprattutto di potere, di grande potere.
In Brasile è obbligatorio recarsi a votare, il clientelismo è endemico e i politici hanno il vitalizio anche se eletti a livello locale.
In un contesto di questo tipo va letto il disastro che sta avvenendo in Amazzonia. Nello stato del Parà, grande come Italia, Francia, Germania e Gran Bretagna messe assieme vivono 7 milioni di persone, nell' altro grande stato, l' Amazonas ne vivono quattro, in un paese di 203 milioni di abitanti.
gli incendi in amazzonia 9GLI INCENDI IN AMAZZONIA
E qui sta un punto centrale; la stragrande maggioranza dei brasiliani vive a sud, sulla costa e nei grandi agglomerati urbani e vede l' Amazzonia come qualcosa di molto lontano dalle loro vite.
Una recente indagine ha fatto emergere come la maggioranza dei brasiliani pensi che in Amazzonia ci siano i leoni , e questo la dice lunga rispetto a dove siamo, a livello globale, sul fronte della consapevolezza ambientale.
FAME E SVILUPPO
foto amazzoniaFOTO AMAZZONIA
Raccontare del cambiamento climatico è una impresa immane, per chi ancora oggi deve mettere assieme a fatica il pranzo con la cena. È ripartita la corsa all' oro in Amazzonia, con l' arrivo nella regione di spregiudicati personaggi pronti a tutto per pochi grammi del metallo giallo, pronti a inquinare i fiumi, che qui sono la vita per le comunità locali e per tutto l' enorme bacino amazzonico.
Il Rio delle Amazzoni è impressionante, l' estuario è largo 240 km, e in molti punti la sua larghezza è di 50/60 km impedendo la costruzione di ponti e rappresentando davvero il cuore di questa parte del mondo. Impressionante quando questo fiume mare, a un certo punto, scontrandosi con l' oceano non vuole smettere di essere fiume e si scatena una violenza inaudita creando quel fenomeno conosciuto come pororoca, con onde alte fino a dieci metri, una lotta tra il fiume e il mare, tra l' acqua dolce e l' acqua salata, tra 2 fiumi che non si vogliono mischiare e corrono paralleli, con due colori diversi, uniti ma divisi fino allo scontro finale.
il post di cristiano ronaldo sui roghi in amazzoniaIL POST DI CRISTIANO RONALDO SUI ROGHI IN AMAZZONIA
All' aeroporto di Macapa, capitale dello stato dell' Amapa, sull' equatore, il gatto Silvestro insegue Tweety e i pochi viaggiatori in una sala d' attesa che sembra una fermata dell' autostradale sono incantati. Incredibile come in queste realtà la televisione sia ancora la finestra sul mondo; il confine tra estasi da gatto Silvestro e manipolazione è sempre molto sottile. Quando il gatto lascia il posto a notizie sui drammi del mondo il rischio che la televisione diventi la realtà è molto forte.
OCCIDENTE EGOISTA
È forte per questa gente, così come per tante altre persone nel mondo che non sono in grado di contestualizzare e elaborare le notizie. 
Non sono in grado: quante volte si usa questo odioso modo di descrivere visioni diverse dalle nostre; e se fossimo noi a non essere in grado di capire, o peggio, a non aver capito nulla? 
L' Europa era una enorme foresta, cosi come nel piccolo, la pianura padana, distrutte prima per l' agricoltura e il pascolo e poi per i grandi insediamenti urbani e industriali.
Ora chiediamo al mondo di proteggere ciò che noi abbiamo già distrutto. È difficile, anche dialetticamente, controbattere a questa riflessione, soprattutto se non si cambiano i paradigmi interpretativi. In Amazzonia, cosi come nei villaggi nella foresta di ogni parte del mondo, la vita è difficilissima, la natura è fonte di sostentamento ma è anche minaccia continua, come quando, addentrandomi in un' area impenetrabile, mi dicono di stare molto attento al giaguaro e all' anaconda.
jair bolsonaro 2JAIR BOLSONARO 
Dalle città ricche è facile parlare di sostenibilità, e si deve continuare a farlo, ma per convincere i brasiliani e gli altri paesi che ancora hanno questi tesori di biodiversità a tutelarli, va creato un fondo globale, sostenuto da tutti gli altri paesi che hanno già distrutto le proprie riserve di biodiversità e che in questo modo potrebbero anche, almeno parzialmente, farsi carico delle proprie colpe, se di colpe si può parlare. È un tema enorme, la conservazione, la democrazia, lo sviluppo, i diritti minimi di tutti i cittadini del pianeta. Letture superficiali e approssimative servono a poco.
NO ALL' ELEMOSINA
jair bolsonaro emmanuel macron 4JAIR BOLSONARO EMMANUEL MACRON 
Bolsonaro non è certo un presidente illuminato che può indicare una via innovativa, avendo svuotato di risorse tutte le istituzioni che si occupano di ambiente, ma a maggior ragione va individuato un percorso diverso. Offrire una elemosina di venti milioni non fa altro che accrescere l' orgoglio nazionale e rischia di avere l' effetto opposto.
La deforestazione rappresenta il 20% di tutte le emissioni climalteranti, più dell' intero sistema dei trasporti che rappresenta il 13%. Queste due percentuali ci dicono come sia distorta la percezione collettiva; l' Europa continua a restringere gli standard ambientali, ma ormai i suoi abitanti "ambientalmente più consapevoli" sono una goccia in un mare di persone affamate di consumi, di case più grandi, di carne, di automobili e di un modello di vita ad alta intensità ambientale.
deforestazione amazzonia 2DEFORESTAZIONE AMAZZONIA 
La tecnologia aiuta, ma non è in grado di compensare l' onda d' urto che arriva dal nuovo mondo.
Ci vogliono nuovi strumenti, ragionare solo di riduzione delle emissioni non basta, anche perché si è visto che non funziona.
Serve un piano Marshall per ripiantare il mondo , per rendere verdi i deserti, per ripristinare l' Amazzonia dopo che anni di pascolo rendono il suolo morto, per trasformare l' ambiente in una grande leva per trovare un nuovo equilibrio. Si può fare, si deve fare, non so se si farà; il genere umano è come se fosse in una pentola di acqua.
All' inizio l' acqua era gelida, poi si è scaldata un pochino e tutti erano contenti, ora comincia a essere un po' calda ma è solo un fastidio, il rischio è quello di finire rapidamente bolliti.
Fonte: qui

YouTube afferma che è "più importante che mai" essere una piattaforma aperta - un giorno dopo la massiccia messa al bando

L'amministratore delegato Susan Wojcicki ha detto martedì che è "più importante che mai" per YouTube rimanere una "piattaforma aperta" solo un giorno dopo aver  intrapreso una massiccia censura contro le persone di destra per il cosiddetto "discorso dell'odio".
La più grande azienda di video del mondo può continuare a consentire ai suoi 2 miliardi di utenti di caricare tutto ciò che vogliono, quando vogliono?
Sì, dice la donna che gestisce quella società: in una  lettera  indirizzata ai creatori su YouTube, il CEO Susan Wojcicki afferma che la piattaforma si impegna a rimanere aperta perché ritiene che il lato positivo di tale approccio sia molto più importante del lato negativo.
Questa non è una nuova idea, ed è quella che Wojcicki, insieme alle persone che gestiscono altre piattaforme tecnologiche giganti, dicono in privato tutto il tempo. Ma Wojcicki lo sta dicendo di nuovo, oggi, poiché i critici si stanno sempre più chiedendo se è una filosofia che funziona per le aziende tecnologiche su scala globale. [...]
"Credo che preservare una piattaforma aperta sia più importante che mai", scrive Wojcicki in una nota trimestrale rivolta agli utenti più accaniti di YouTube, che caricano video sul sito per divertimento e profitto. Mentre quella nota di solito è dedicata alla celebrazione dell'ampia fascia di creatori di YouTube, questa trascorre la maggior parte del suo tempo a difendere l'idea che YouTube continuerà a tenere le porte aperte a chiunque voglia pubblicare praticamente qualsiasi cosa sul sito.
Stiamo raggiungendo livelli di propaganda mai ritenuti possibili prima.
*  *  *

È assolutamente spaventoso che la stragrande maggioranza degli americani stia bene con la censura e la forza usata contro altri esseri umani purché la loro visione sia l'unica a ricevere attenzione. YouTube sta sicuramente mentendo e facendo propaganda. Non è una "piattaforma aperta" se le persone possono essere bandite per dire cose che al padrone della piattaforma non piacciono.

IL DEPUTATO CONSERVATORE BRITANNICO PHILLIP LEE HA LASCIATO I TORY PER PASSARE CON I LIBDEM. RISULTATO? BORIS JOHNSON HA PERSO LA MAGGIORANZA IN PARLAMENTO


LUI FA FINTA DI NIENTE: “L’OPPOSIZIONE VUOLE COSTRINGERE LONDRA A IMPLORARE PER UN NUOVO INSENSATO RINVIO” DELLA BREXIT, MA ORA SONO CAZZIAggiornamento - Brexit: media, espulsi 21 ribelli Tory

Linea dura Johnson su pezzi da 90, saranno esclusi da elezioni


ANSA - LONDRA, 4 SET - I 21 ribelli conservatori che in serata hanno votato contro la linea del governo di Boris Johnson nella mozione sulla calendarizzazione domani della proposta di legge trasversale, sostenuta assieme alle opposizioni, favorevole a un nuovo rinvio della Brexit, saranno privati della cosiddetta whip (letteralmente frusta): ossia espulsi ipso facto dal gruppo parlamentare Tory. Lo anticipano i media. La linea dura, che sfarina ulteriormente l'ex maggioranza, è destinata ad abbattersi anche su alcuni pezzi da 90 del partito.

Brexit, deputato Tory passa con LibDem, Johnson perde maggioranza
phillip leePHILLIP LEE
(LaPresse/AFP) - Il deputato conservatore britannico Phillip Lee è passato con il gruppo di opposizione LibDem, quindi il governo del premier Boris Johnson ha perso la maggioranza in Parlamento.
boris johnson alla camera dei comuniBORIS JOHNSON ALLA CAMERA DEI COMUNI
Lo ha annunciato lo stesso Lee su Twitter: "Dopo molta riflessione, ho raggiunto la conclusione che non è più possibile servire nei migliori interessi" dei miei elettori "come membro conservatore del Parlamento". I LibDem hanno a loro volta dichiarato di essere "molto felici di annunciare" che Lee "si è unito al partito". Johnson deteneva la maggioranza per un solo seggio.
Brexit, Johnson: Opposizione vuole implorare nuovo insensato rinvio
JEREMY CORBYN CON LA KEFIAHJEREMY CORBYN CON LA KEFIAH
(LaPresse) - Il premier britannico Boris Johnson ha attaccato l'opposizione laburista e i suoi tentativi di impedire una Brexit no deal, affermando che voglia costringere Londra a "implorare per un nuovo insensato rinvio" della data del divorzio. Alla Camera dei Comuni, ha parlato della "legge della resa di Jeremy Corbyn" sottolineando che ritene "significherebbe alzare bandiera bianca". Fonte: qui
la lettera di phillip lee che si lamenta che i tory sono diventati populistiLA LETTERA DI PHILLIP LEE CHE SI LAMENTA CHE I TORY SONO DIVENTATI POPULISTI

CACCIARI: “LA VITTORIA DI SALVINI POTREBBE ESSERE SOLO RIMANDATA - IL PD È IL PARTITO SCONFITTO ALLE ULTIME POLITICHE E I 5 STELLE VERREBBERO MASSACRATI SE SI ANDASSE OGGI AL VOTO – SOLTANTO UNO STRAORDINARIO SEGNO DI CONSAPEVOLEZZA POLITICA E AUTOCRITICA POTREBBERO FORSE RIUSCIRE A CONVINCERE L'OPINIONE PUBBLICA CHE SI INTENDE APRIRE UNA FASE POLITICA NUOVA E NON SI TRATTA DI SALVARE IN EXTREMIS E PRO TEMPORE UN NAUFRAGANTE CETO POLITICO”


IL GOVERNO DEL TRADIMENTO DELLA VOLONTA' DEGLI ELETTORI ITALIANI E' PRONTO.


TUTTI SENZA RADICI

Massimo Cacciari per “l’Espresso”
Scrivo queste poche righe senza ancora conoscere l' esito della crisi. Ciò che l' ha generata è tanto chiaro quanto oscura la sorte che comunque ci attende. Soltanto l' infaticabile produzione di chiacchiere a mezzo di chiacchiere da parte dei suoi protagonisti può nascondere i crudi fatti: con la propaganda sovranista Salvini aveva capitalizzato il capitalizzabile; a questo punto lo attendeva la quadratura del cerchio di una manovra finanziaria che non dava alcun margine su flat-tax e autonomia regionale; ha perciò scommesso sulla guerra lampo: o vittoria elettorale o i grillini per terrore del voto mi concedono tutto e di più.
La scommessa non gli è riuscita (o solo in parte, se si andasse a votare), ma la sua vittoria potrebbe essere solo rimandata - basta che la soluzione di governo che si escogita non manifesti una forza tale da rovesciare addirittura l' immagine di assoluta debolezza che oggi si esprime nei colloqui e incontri tra Pd e 5 Stelle.
Il ritorno del BisconteIL RITORNO DEL BISCONTE
PAPA FRANCESCO INCONTRA GIUSEPPE CONTEPAPA FRANCESCO INCONTRA GIUSEPPE CONTE
Debolezza che nessuna retorica sulla centralità del Parlamento, nessuna lezioncina sulle regole della democrazia rappresentativa ecc., sono in grado di coprire: il Pd è il partito sconfitto alle ultime politiche e i 5 Stelle verrebbero massacrati se si andasse oggi al voto.
Soltanto uno straordinario segno di consapevolezza politica, critica e autocritica, soltanto una compagine governativa di assoluta autorevolezza, coesa intorno a un programma di riforme di sistema, potrebbero forse riuscire a convincere l' opinione pubblica che si intende sul serio aprire una fase politica nuova e non si tratta di salvare in extremis e pro tempore un naufragante ceto politico.
GIUSEPPE CONTE COME PIETRO BADOGLIOGIUSEPPE CONTE COME PIETRO BADOGLIO
Comunque la crisi si compia, tuttavia, la lezione che ce ne viene è, a mio avviso, di somma importanza. Sotto le maschere più o meno patetiche o grottesche dei suoi protagonisti si è giocato un dramma tremendamente serio. Altro che semplice crisi di un governo e trattative per costruirne un altro. Aspetti fondamentali dell' azione politica nel nostro Paese e del modo più in generale in cui questa viene intesa sono venuti, direi brutalmente, alla luce.
matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 1MATTEO SALVINI BACIA IL ROSARIO MENTRE PARLA GIUSEPPE CONTE 
Anzitutto, è evidente che la "visione del mondo" ormai quasi naturalmente condivisa è quella per cui politica è l' arte dell' assoluto trasformismo. In lontani decenni ciò veniva denunciato come uno dei suoi mali. Ora viene accettato senza colpo ferire, anzi: i suoi più spregiudicati interpreti sono ritenuti i politici più intelligenti e abili. È un machiavellismo da stenterelli, è evidente, un machiavellismo senza virtù e senza fini, ma la sua debolezza, per così dire, teorica non ne inficia per nulla il valore pratico.
matteo salvini e armando siri incontrano le parti sociali al viminale 1.MATTEO SALVINI E ARMANDO SIRI INCONTRANO LE PARTI SOCIALI AL VIMINALE 1.
Come è potuto accadere, nel giro di una generazione, che senza colpo ferire e senza vergogna si potesse invocare l' alleanza di chi si era sfiduciato il giorno prima, che coloro che avevano condiviso tutto il pessimo di una precedente stagione finita rovinosamente pretendessero guidare quella successiva, o coloro che avevano sparato contro Caio lavorassero poi, senza cenno autocritico, per un' intesa con lo stesso? E tutto ciò, appunto, senza dover rendere conto a nessuno e, anzi, potendo continuare a dire che si lavora per il bene della Patria, con spirito di sacrificio e alto senso di responsabilità. Come è potuto accadere un tale trionfo del trasformismo?
LUIGI DI MAIO BIBITAROLUIGI DI MAIO BIBITARO
È questa categoria che non regge più. Trasformismo significa passare per opportunità o calcolo da una collocazione politica a un' altra, trapiantarsi altrove. Oggi non vi è alcuna radice. I "politici" si collocano in uno spazio sostanzialmente omogeneo in tutti i suoi punti, e "giustamente" perciò l' opinione pubblica non avverte nulla di scandaloso nelle loro giravolte.
massimo cacciari (2)MASSIMO CACCIARI
La costituzione di questo spazio non ammette, in linea di principio, nessun "corpo" di riferimento: partiti, sindacati, rappresentanze autonome limitano la libera circolazione al suo interno di merci come di idee e di uomini. Di questa destrutturazione radicale dello spazio politico i 5 Stelle in Italia sono stati coerente, quanto forse incosciente, espressione e perciò non poteva mancare il loro appuntamento con i manager del potere, il vasto mondo delle competenze a disposizione, capaci di costruire in quello spazio omogeneo e vuoto rotte in grado di farlo, il potere acquisito, durare quanto più a lungo possibile. Non importa nulla con chi.
giuseppe conte luigi di maio 2GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO
Ne seguono alcune conseguenze di grande rilievo. Sulla forma del contratto per stabilire un' alleanza politica è stato anche ironizzato, ma a torto: si tratta di una innovazione che deriva logicamente da quanto appena detto. Lo spazio post-politico diventa quello stesso del diritto privato. Non più partiti, ma individui "liberi" siedono al tavolo delle trattative e stabiliscono accordi che soddisfino i contraenti.
MASSIMO CACCIARIMASSIMO CACCIARI
Se partiti, sindacati ecc. non debbono più esistere, la divinizzazione del Contratto anche nella sfera politica risulta inevitabile. Qualsiasi prospettiva strategica si contrae, come in uno spasmo, al tempo brevissimo dell' utilità privata. E di nuovo sarà il manager a imporsi: è infatti soltanto la tecnica, la gestione, l' amministrazione che può contare qualcosa nello spazio politico così contratto. L' opinione pubblica avverte tutto ciò e premia il tecnico, almeno fino a quando questi operi in tale veste e si vanti del suo non essere "un politico", mentre sempre più vede nel politico destrutturato un inutile fardello.
Questa crisi segna anche il punto culminante dell' onda lunga della crisi dell' istituto parlamentare. O entra in gioco un disegno radicale di riforma, o celebriamone pure il funerale - funerale che potrebbe durare anche cento anni. Le correnti demagogico-populistiche che tutti hanno inseguito negli ultimi decenni non potevano portare altrove, ma mai così drammaticamente come in questa fase è emersa l' impotenza del Parlamento rispetto a logiche privatistiche di gestione del potere.
Tutto l' impianto dei rapporti tra esecutivo e legislativo, tra potere centrale e Regioni e Enti Locali, tra potere politico e funzioni autonome dello Stato, va finalmente riformato, se non vogliamo che dalla crisi della democrazia rappresentativa nelle forme che finora abbiamo conosciuto si passi alla fine della stessa democrazia in un regime di contrattazioni tra poteri economici, finanziari, mediatici che di volta in volta assumono la figura di questa o quella "loggia", di questo o quel cerchio magico, di questo o quel tecnico-manager.
giuseppe conte nicola zingaretti 1GIUSEPPE CONTE NICOLA ZINGARETTI 
Sempre più è questo il gioco cui assistiamo e ad esso l' opinione pubblica sembra ormai quasi assuefatta. Sarà soltanto con una lunga lotta culturale e politica che la situazione potrà cambiare, non certo fuggendo il confronto aperto con chi l' ha voluta e la difende, né certo cambiando in commedia qualche attore. Fonte: qui