9 dicembre forconi: 02/13/19

mercoledì 13 febbraio 2019

LA STORIA DELL’IMPRENDITORE VENETO CHE NON TROVA OPERAI SCATENA I LETTORI: “IL SABATO E LA DOMENICA SONO DEDICATE AL SECONDO LAVORO, NELL’OPEROSO NORDEST”

“IL DISOCCUPATO ITALIANO NON VUOLE UN LAVORO, VUOLE UNO STIPENDIO E PER LUI ORA ARRIVA IL REDDITO DI CITTADINANZA” 

“COME MAI SUL SITO DEL CANTIERE NAVALE NON C’È NESSUN ANNUNCIO?”, "IO HO ASSUNTO DUE NEOLAUREATI CHE DOPO DUE SETTIMANE…”


Silvia Maria Dubois per https://corrieredelveneto.corriere.it

mirco beraldoMIRCO BERALDO
«Non sappiamo più da che parte girarci, una disperazione». Parole testuali. E in mezzo alle parole il doppio del lavoro per chi c’è, e telefonate senza sosta per cercare rinforzi che ancora non ci sono. L’ultimo grido sulla carenza di personale (dopo il caso dell’Euroedile di Paese, che ha trovato tecnici dopo mesi, solo grazie ai social), che taglia in due il quadro della disoccupazione italiano, arriva dal cantiere nautico Beraldo, a Ca’ Nogara, nel Veneziano. Lì, da due anni, ci sono quattro cartelline vuote: non arriva alcun curriculum per le posizioni di meccanico per i motori dei mezzi di servizio, un carpentiere, un saldatore e un responsabile di cantiere.

Lavoro nei festivi. E tutti spariscono
cantiere nautico beraldo 9CANTIERE NAUTICO BERALDO 
Sia chiaro: si tratta di figure specializzate, ma non così rare, anzi. Eppure i posti restano vuoti. Lo stipendio base parte da 1250 euro e può salire fino ai 1600 in base alle qualifiche, come spiegano dall’azienda, ma niente da fare, non si mietono candidature. Il motivo? Serve lavorare nei festivi, in particolare la domenica. È lì che il potenziale popolo fantasma dei lavoratori sparisce o innesca la retromarcia.

cantiere nautico beraldo 10CANTIERE NAUTICO BERALDO 
«C’è chi ritira la candidatura appena sente che serve lavorare la domenica – ha raccontato in questi giorni il titolare Mirco Beraldo -. Mi sono sentito dire addirittura: “La domenica devo accompagnare mia moglie al centro commerciale”. Si rende conto? Quando apriamo le selezioni, facciamo anche fatica a raccogliere dei nominativi, anche solo per i colloqui. Io, dunque, mi chiedo: ma nel nostro Paese c’è davvero bisogno di lavoro?». A farsi avanti sono gli stranieri, tanti, ma si tratta di manovalanza che a livello professionale è lontana da ciò che si sta cercando. «E poi, cavolo, io vorrei anche dare una mano agli italiani, ma non c’è verso, non si danno da fare, una disperazione».
mirco beraldo 1MIRCO BERALDO 

«Chi arriva fa solo domande sui soldi e sulle ferie»
Ma sono i personaggi che vivono nel contenitore della disoccupazione e degli aspiranti lavoratori a far perdere la pazienza alla famiglia Beraldo: «Li devi cercare, quasi convincere, e poi a volte tirano bidone, non si presentano, cambiano idea – insiste Mirco -. E poi: mi dicono che non bevono, che non hanno precedenti; poi controlli e scopri un mondo. Quelli che si presentano, hanno solo in mente chiedere quanti soldi prenderanno, quante ferie faranno.

cantiere nautico beraldo 6CANTIERE NAUTICO BERALDO 
Figuriamoci sapere di lavorare la domenica! Una situazione che ti deprime, come titolare. Io lo ripeto: siamo così sicuri che in Italia ci sia tutta questa necessità di lavorare? A me non sembra». Nel frattempo, non si perde la speranza: per i quattro profili vacanti, si continuano a mettere annunci, a chiamare le associazioni di categoria, ad informarsi anche su agenzie del lavoro da fuori regione. Ma sempre con un codice fra gentiluomini: «Una cosa non faremo mai – conclude Mirco Beraldo – strappare dipendenti alla concorrenza, con la promessa di pagarli di più. Ma noi non siamo così». Fonte: qui


cantiere nautico beraldo 1CANTIERE NAUTICO BERALDO 

Riceviamo e pubblichiamo:

Lettera 1
Ma ancora girano bufale come quelle dell'imprenditore che dice di non trovare lavoratori?
mirco beraldoMIRCO BERALDO







Siamo seri, e mettiamo in fila i fatti. Un cantiere nel veneto, una regione di fatto in piena occupazione, anzi, di più. Certo che quando chiede di lavorare la domenica si fanno di nebbia: perdinci, il sabato pomeriggio e la domenica sono dedicate al secondo lavoro, nell'operoso nordest! E questo vorrebbe distogliere onesti lavoratori, in nero, dalla loro seconda occupazione, in nero?

Semplicemente ridicolo, e ridicoli i giornalisti (giornalisti?) che ancora rincorrono queste storie inesistenti, storie buone giusto per riempire le colonne inutili dei giornaloni di lorsignori. L'imprenditore lo sa benissimo come si trovano i dipendenti: li si paga, e non gli rompe le palle quando hanno i turni del secondo lavoro!
cantiere nautico beraldo 3CANTIERE NAUTICO BERALDO 
Cordialità. Paolo

Lettera 2
Caro Dago, ho letto l'articolo sull'impreditore veneto che non riesce a trovare quattro lavoratori per riempire le caselle vuote della sua impresa. Chissa' perche'. Lui stesso dice: "A farsi avanti sono gli stranieri, tanti, ma si tratta di manovalanza che a livello professionale è lontana da ciò che si sta cercando."

cantiere nautico beraldo 2CANTIERE NAUTICO BERALDO 
Si comprende quindi che cerca personale qualificato; lo pagherebbe dai 1200 ai 1600 euro al mese per lavorare qualche volta anche la domenica. Pare che chi viene ad informarsi chiede informazione su quanto potrebbe guadagnare e sulle altre clausole contrattuali, per es. le ferie: ma che venali! 

Pero' l'imprenditore che si lamenta e' un eroe: "Una cosa non faremo mai strappare dipendenti alla concorrenza, con la promessa di pagarli di più. Ma noi non siamo così."
Ecco bravo dimostragli che tu al denaro non dai alcuna importanza. Tu li assumeresti anche gratis!
Rgs

Lettera 3

Leggo del titolare di un cantiere navale di Venezia che non trova operai specializzati per la sua azienda. Lamenta che la prima cosa che gli aspiranti lavoratori chiedono nel primo colloquio è di quanto è lo stipendio e quante ferie avranno. E scappano appena sentono che occorre lavorare la domenica.

Non perchè sono buoni cristiani (figuriamoci!), ma perchè la domenica devono accompagnare la moglie al centro commerciale (testuale!). Ci dicono le statistiche che la disoccupazione sia intorno al 10% e che quindi bisogna creare posti di lavoro con investimenti pubblici e privati.

mirco beraldo 2MIRCO BERALDO 
Il vero è che chi vuole lavorare, lavora, chi non ha voglia cerca tutte le scuse. Il fatto è che alla base di tutto c'è un equivoco di fondo: il disoccupato italiano non vuole un lavoro, vuole uno stipendio, si vuole, come usa dire, sistemare. Ecco, per lui ora arriva il reddito di cittadinanza, e se, puta caso, un ingenuo navigator gli trova un lavoro(magari a 1.200 euro al mese, ma bisogna lavo rare la domenica), lo inseguiranno a calci nel sedere: "ma come si permette?".
Gaetano Il Siciliano

Lettera 4
Caro Dago,
come l'imprenditore Veneto di Cà Nogare anche io, ingegnere con studio tecnico a Gallarate, "non sò più da che parte girarmi, una disperazione". Ho molto più lavoro di quanto non ne riesca a fare ... ma non trovo nessuno disposto a venire a lavorare da me ..... laureati compresi ! Premetto che assumo, in regola, a tempo, inizialmente determinato, con stipendio da 1.200 € per 14 mensilità.

Ho assunto nell'ultimo anno due neolaureati che, sorpresa (anche se ormai non lo è più), dopo un paio di settimane si sono dimessi .... troppo lavoro, troppa pressione .... L'idea che mi sono fatto ? non c'è più gente che ha veramente bisogno di lavorare ! non c'è "fame", non esiste più spirito di sacrificio e l'orgoglio di imparare una professione ! Non mi voglio dilungare sui colloqui: imbarazzanti ! Stipendio ? orario di lavoro ? Ferie ? Da paura .... Io che mi reputo un sovranista a volte mi dico che forse "in Europa" fanno bene a "massacrarci" ... siamo diventati un popolo di inetti ...
ing. Stefano Caligara (Gallarate VA)

Lettera 5

Caro Dago, gli articoli del tipo "offro-lavoro-ma-non-trovo-nessuno" sono ormai diventati a tutti gli effetti un sottogenere (vagamente demenziale) della pubblicità redazionale sulla stampa locale. Analizziamo ad esempio nel merito questo ennesimo stupidario in diretta dal cantiere nautico lagunare:

- Intanto il titolare lamenta che "da due anni, ci sono quattro cartelline vuote: non arriva alcun curriculum" e "facciamo fatica a raccogliere dei nominativi anche solo per i colloqui". Sono andato sul sito internet del cantiere in questione per vedere gli annunci delle posizioni aperte e, sorpresa, non c'è neanche una sezione "Lavora con noi". Ma che strano che non arrivino le candidature se non pubblichi gli annunci ne manco sul tuo sito! Ma non mi dire!
 
- Poi però nella stessa intervista si contraddice dicendo che i candidati arrivano sì, ma che la gente "ritira la candidatura appena sente che serve lavorare la domenica". Ma allora la gente non si candida o sui candida ma poi si tira indietro al colloquio?

- Poi si precisa che "si tratta di figure specializzate" (tanto è vero che gli immigrati non andrebbero bene perché sono "manovalanza che a livello professionale è lontana" dalla richiesta) ma sottolinea che "non faremo mai [...] strappare dipendenti alla concorrenza". Perché uno che è specializzato a lavorare nella cantieristica nautica secondo lui dove vorrebbe trovarlo, se non in un cantiere nautico? Forse in una cioccolateria o nella bottega di un ciabattino o in una filarmonica?
cantiere nautico beraldo 5CANTIERE NAUTICO BERALDO

- Poi lamenta che "Quelli che si presentano, hanno solo in mente chiedere quanti soldi prenderanno". Ma che ingrati questi millenials, tu gli offri un lavoro e questi osano pure chiedere quant'è la paga! (mentre in tutti i paesi seri la retribuzione è già indicata in bella mostra già nell'annuncio)

cantiere nautico beraldo 4CANTIERE NAUTICO BERALDO 






- E ripete ben due volte la domanda retorica "ma nel nostro Paese c'è davvero bisogno di lavoro?" e "siamo così sicuri che in Italia ci sia tutta questa necessità di lavorare?" osservando che "gli italiani [...] non si danno da fare" ma contemporaneamente afferma che i suoi dipendenti devono fare "il doppio del lavoro". Ma allora se gli italiani sono così scansafatiche perché i suoi operai sono disposti a fare una montagna di straordinari?

Cioè, leggendo articoli come questi mi cadono davvero le braccia. Ma non è che il problema dell'Italia più che gli ipotetici bamboccioni millenials scansafatiche siano piuttosto gli imprenditori incapaci di fare recruitment in modo efficace e competitivo, ed i giornalisti che non fanno un minimo di fact checking e lasciano passare qualsiasi stupidaggine e contraddizione logica senza fare domande?
Crazzo Benz