9 dicembre forconi: 01/20/19

domenica 20 gennaio 2019

IL MOVIMENTO CINQUESTELLE CON EPURAZIONE IN STILE SOVIETICO: IN 6 ANNI SONO STATI ESPULSI O HANNO SCELTO DI ANDARSENE 80 ESPONENTI GRILLINI



DA VALENTINO TAVOLAZZI, CONSIGLIERE COMUNALE DI FERRARA, CACCIATO NEL 2012 PER AVER PARTECIPATO A “BALLARÒ” FINO A GREGORIO DE FALCO: LA LUNGA LISTA DELLE EPURAZIONI

Carmelo Caruso per “il Giornale”

Valentino TavolazziVALENTINO TAVOLAZZI
Digitare e punire. Scomunicati con una mail, processati con il click, allontanati con un post, sono 80 gli uomini politici che in sei anni sono stati espulsi o che hanno scelto la fuoriuscita dal M5s. Senza la tragicità dei regimi ma con il drammatico ghigno del suo capo, nessun movimento politico aveva fino a oggi, in maniera così organizzata, soffocato il dissenso, inseguito il compagno eretico comune per comune e casa per casa.

grillo casaleggioGRILLO CASALEGGIO
L'arcipelago gulag di Beppe Grillo e di Davide Casaleggio si è aperto nel 2012 con la condanna di Valentino Tavolazzi, consigliere comunale di Ferrara, accusato di deviazionismo e imputato «di organizzare fantomatici incontri nazionali» e di «non aver capito lo spirito del Movimento che è quello di svolgere il mandato amministrativo». In pratica: tacere. Era insomma la prima dimostrazione di tutta la ferocia che animava i capi del M5s ed era appunto solo la prima.

MARINO MASTRANGELI DA BARBARA D'URSOMARINO MASTRANGELI DA BARBARA D'URSO

Maltrattandola con la metafora sessuale e consentendo agli attivisti del suo blog di lapidarla di commenti, nell' ottobre 2012, il comico ordinò la rimozione di Federica Salsi, consigliere comunale di Bologna, colpevole di aver partecipato al programma televisivo Ballarò, a quel tempo vietato e paragonato al punto G («quello che ti dà l' orgasmo nei salotti dei talk show»). Ma fu con l' elezione degli attivisti in Parlamento che i tribunali speciali di Grillo e Casaleggio vennero allestiti prima in maniera rudimentale e provvisoria, poi in maniera sempre più scientifica e spaventosa.

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Servendosi di delatori, di stravaganti indizi raccolti dagli uomini della comunicazione del M5s, o ancora di «segnalazioni da parte del territorio», nel 2014 venivano «giudicati ed espulsi dalla rete» i senatori Battista, Bocchino, Campanella e Orellana. Mascherandosi dietro votazioni - della durata di poche ore e con risultati mai certificati da un ente terzo il M5s ha esiliato il senatore Marino Mastrangeli (per aver ceduto alle lusinghe televisive di Barbara D' Urso) e Adele Gambaro (per aver consigliato a Grillo di moderare i toni). Nel caso della Gambaro il motto francescano «uno vale uno» è stato sostituito in un post a firma di Grillo dal titolo «quando uno vale niente».
Federico PizzarottiFEDERICO PIZZAROTTI

In sei anni le epurazioni hanno colpito anche europarlamentari, consiglieri regionali, consiglieri comunali, candidati sindaci, semplici militanti. In Piemonte, Fabrizio Biolè ha ricevuto una lettera del legale di Grillo dove gli veniva contestato il passato: aver ricoperto altre cariche politiche. A Firenze, nel 2014, per mettere ordine sono state chiamate le forze dell' ordine. Erano appena stati espulsi 20 attivisti.

E non si è ancora capito se sia stata la buona amministrazione, a Parma, a costare a Federico Pizzarotti prima l' ostracismo e successivamente l' esclusione per la mancata comunicazione di un avviso di garanzia. È la stessa sorte toccata al sindaco di Gela, Domenico Messinese, che, per assicurare l' occupazione nella sua città, ha avvallato «un protocollo di Intesa tra Eni, ministro dello Sviluppo Economico e Regione Sicilia» e dunque è stato espulso.

cassimatisCASSIMATIS
E però è a Genova che si è manifestato in tutta la sua chiarezza l' assolutismo di Grillo che del M5s rimane «L' elevato». Annullando le consultazioni che l' avevano indicata candidata sindaca, a Marika Cassimatis è stato ritirato il simbolo del Movimento. Come gli ayatollah che conoscono quale sia il bene per i propri fedeli, Grillo ha fatto ricorso al suo spirito per spiegare il gesto: «Vi chiedo di fidarvi di me». Marika Cassimatis non si è arresa e ha ingaggiato una battaglia legale. Il Tribunale di Genova le ha dato ragione. Non è la sola.

ANTONIO TASSOANTONIO TASSO
A Napoli, 23 espulsi sono stati reintegrati da un giudice nel 2016; in sei hanno chiesto un maxi risarcimento di cinque milioni di euro; un altro, Antonio Tasso, è stato espulso e reintegrato. Per tutti gli eletti c' è poi la minaccia della penale: 100mila euro per i parlamentari; 150mila per i consiglieri comunali di Roma. Non ci sono però solo gli espulsi. Altri, come le anime cantate da Dante, sono in attesa di giudizio. Si tratta dei deputati palermitani che durante le elezioni comunali hanno pasticciato con le firme.

Sono stati sospesi e lo sono ancora da quel comitato di garanzia a cui Grillo ha assegnato il compito di emettere le sentenze. Oltre ai sospesi ci sono anche gli allontanati. Sono i parlamentari che non hanno restituito le indennità ma eletti ugualmente in questa legislatura. Vivono nel lazzaretto del gruppo misto e aspettano la clemenza. Si è arrivati così alle ultime espulsioni di Gregorio De Falco, Saverio De Bonis, Andrea Mura, Giulia Moi e Marco Valli. Chi sarà il prossimo? Per ogni parlamentare del M5s c' è una porta della giustizia come quella raccontata da Franz Kafka in «Davanti la Legge». Nessuno conosce cosa ci sia dietro quella porta. Nessuno conosce la pena. Tranne Grillo e Casaleggio. Fonte: qui
gregorio de falco paola nugnesGREGORIO DE FALCO PAOLA NUGNES

DAVIDE CASALEGGIO! - IL PARA-GURU PER DIRITTO DINASTICO RICEVE 300 EURO AL MESE DA OGNI ELETTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE PER FINANZIARE LA PIATTAFORMA ROUSSEAU, DI CUI È PRESIDENTE IN OVVIO CONFLITTO D'INTERESSI, VISTO CHE POI HA UNA SOCIETÀ CHE ORGANIZZA EVENTI DOVE FIOR DI IMPRENDITORI PAGANO PER POTER AVVICINARE I POLITICI ORA AL GOVERNO 

MA LUI NON HA PROBLEMI: NON RISPONDE ALLE DOMANDE DEI GIORNALISTI


Azzurra Noemi Barbuto per ''Libero Quotidiano''

Chiamare "riservatezza" il silenzio ieratico in cui vive abbottonato Davide Federico Dante Casaleggio, 43 anni, erede per vincolo di sangue - come si addice ai casati reali - di Gianroberto Casaleggio, cervello politico dei grillini che per conto loro non ne hanno, sarebbe una sorta di eufemismo. C' è chi non parla per mancanza di contenuti poiché, qualora interloquisse, dissiperebbe ogni dubbio circa la sua stupidità; e c' è chi tace per convenienza, dato che alcune cose è sempre meglio non farle sapere.

davide casaleggioDAVIDE CASALEGGIO
Ma Davide, fondatore insieme a suo padre e presidente nonché tesoriere dell' Associazione Rousseau a cui fanno capo e riferimento il M5S ed i suoi eletti, i quali per statuto hanno l' obbligo di versare 300 euro mensili all' associazione stessa per un totale di svariati milioni di euro a legislatura, resta muto in quanto, a suo dire, non si fida dei giornali. Quei mostri che garantiscono il pluralismo delle voci, il diritto dei cittadini ad essere informati, la libertà di espressione e robaccia simile.

davide casaleggio luigi di maio marcello minennaDAVIDE CASALEGGIO LUIGI DI MAIO MARCELLO MINENNA
Del resto, non è cosa nuova che il movimento da lui controllato a pieno titolo mediante l' Associazione Rousseau mal digerisca la carta stampata e quei quotidiani che minaccia e di cui si augura il decesso Luigi Di Maio, portavoce dei cinquestelle che paragonato a Davide è un microbo anaerobico di cui, sempre per statuto, Casaleggio junior può liberarsi in un battito di ciglia. Persino Beppe Grillo è una nullità in confronto a colui che non parla e non si mostra: Davide Casaleggio. Quest' ultimo ha anche il potere di rimuovere - sempre per statuto - il garante dei cinquestelle, ossia il comico genovese. Casaleggio può liberarsi di tutti ma nessuno può liberarsi di lui ed i grillini, papino incluso, non sono altro che sudditi riuniti intorno alla figura del loro monarca assoluto, l' inafferrabile Davide I.
DAVIDE CASALEGGIO E ROBERTO FICODAVIDE CASALEGGIO E ROBERTO FICO

NIENTE DOMANDE
Il presidente dell' Associazione Rousseau esalta la democrazia, eppure non gli fa specie rifiutare il contraddittorio. La democrazia diretta va bene, le domande dirette invece un po' meno. I più autorevoli quotidiani di mezzo mondo cercano invano di intervistarlo. Lui si nega. Sempre rifilando la solita scusa: mancanza di fiducia. È stato rincorso dal Financial Times, che si stava occupando del conflitto d' interessi da Davide incarnato nonché del suo ruolo senza precedenti storici rispetto al partito M5S, e dal New York Times, che lo ha definito «l' uomo più potente in Italia», almeno in potenza, sottolineando che «pochi sanno chi sia».
davide casaleggioDAVIDE CASALEGGIO

E quei pochi non si sa neanche chi diavolo siano. Con il Washington Post Davide I è stato più generoso, occorre riconoscerlo. Non si è sottoposto ad un terzo grado ma ha scritto di suo pugno - abituato com' è da accentratore a formulare lui gli interrogativi da rivolgere a se stesso - un intervento che ha elargito al quotidiano americano, spiegando ciò che ha determinato il successo clamoroso del suo movimento.

Davide ha discusso della piattaforma Rousseau e della democrazia diretta, che sovvertirà quella tradizionale grazie all' esistenza della Rete, la quale creando mobilità dal basso consente ai cittadini di votare senza muovere il culo dalla poltrona nonché di auto-gestirsi. Web che ormai ha reso superflui, dispendiosi e desueti i partiti, a giudizio del monarca illuminato Davide.

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
Eppure, sebbene i grillini ci tengano a specificare che si tratta di un mo-vi-men-to, il loro altro non è che un partito politico, il cui fondatore ed ideatore quattro giorni prima di morire, ossia l' 8 aprile del 2016, mediante atto notarile ha passato lo scettro del potere al figlio, divenuto dominus indiscusso ed indiscutibile.

CONFLITTO DI INTERESSI
Queste sono solo alcune delle inquietanti contraddizioni di cui è permeato il M5S, alla luce delle quali Di Maio, Di Battista, Fico, Lezzi, Grillo & Co., suscitano persino un sentimento di tenerezza, vicino alla pena. Luigino, ad esempio, sembra uno di qui ragazzetti devoti a chi ha trovato loro il lavoretto.
davide casaleggioDAVIDE CASALEGGIO

Magari ci crede sì, nel movimento, ma chissà se si interroga mai sul conflitto di interessi concentrato nella persona di Casaleggio junior, presidente della Casaleggio Associati, società informatica ed editoriale di famiglia, e dell' associazione privata Rousseau, a cui lo stesso Di Maio, come tutti i deputati e senatori grillini, invia una sorta di tassa di 300 euro al mese detratta dal suo stipendio! E chi si oppone è fuori senza ma e senza se. Il movimento, ossia chi ne è a capo, espelle i sovversivi senza pensarci su due volte, ma sempre per statuto, quindi per legge.
DAVIDE CASALEGGIO IN PISCINADAVIDE CASALEGGIO IN PISCINA

I cinquestelle ci hanno riempito le orecchie con la storia dei mai specificati "poteri forti", ignorando o facendo finta di ignorare che il potere forte è Davide Casaleggio. Nei cui confronti persino i media italiani hanno un rispetto quasi reverenziale.

Stanno attenti, allorché ne hanno la possibilità per generosa concessione del medesimo, di porre a Davide le domande che più gradisce facendo in modo di evitare quelle che non gradisce, cercando sempre di metterlo a suo agio e di non urtarne la sensibilità: potrebbe non rispondere mai più e perdere ancora più fiducia nei media, lui che ha fiducia solo nella perfezione della Rete e di quella piattaforma Rousseau a cui egli ha accesso esclusivo.
DAVIDE CASALEGGIO IN PISCINADAVIDE CASALEGGIO IN PISCINA

Dobbiamo a Davide un atto di estrema magnanimità: nel 2017 ha accettato di essere intervistato in TV esordendo da Lilli Gruber su La7 all' interno del programma "Otto e mezzo". Non era neanche solo, c' erano addirittura due ospiti: il sociologo Domenico De Masi, che stava svolgendo in quel periodo una ricerca per conto - guarda caso, come è piccolo il mondo - del M5S e il giornalista Gianluigi Nuzzi, caro amico di Davide nonché presentatore nel corso dell' evento che si celebrava in quei giorni ad Ivrea in onore del defunto Gianroberto Casaleggio, nonché marito della fondatrice della società che cura l' ufficio stampa della Casaleggio Associati. Se non fosse stato per la Gruber, che in quel contesto rappresentava una sorta di quarto incomodo, si sarebbe potuto trattare di un aperitivo al bar tra vecchi amici, mancava solo da bere.
BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

Insomma, pur di accontentare Davide e riuscire a farsi rilasciare qualche dichiarazione, sebbene blanda, si è disposti a tutto, peccato però che egli non perda mai prudenza e riserbo. Ripete sempre le stesse solfe. E dribbla i quesiti scomodi meglio di come fa Ronaldo con la palla. Un vero campione, non c' è che dire.
LUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIOLUIGI DI MAIO DAVIDE CASALEGGIO




LE SELEZIONI
Non ci risulta che Davide sia un cretinetto. Ha una laurea in economia aziendale conseguita alla Bocconi di Milano, parla tre lingue, da piccolo era considerato uno dei massimi talenti italiani nel gioco degli scacchi (e l' abilità nel muovere le pedine gli è rimasta, eccome!) e non sembra mica uno caduto dal pero l' altro ieri, inevitabile domandarsi com' è che un uomo così abbia messo il partito nelle mani - almeno all' apparenza - di personaggi del calibro di Luigi Di Maio, che ha difficoltà persino ad azzeccare i congiuntivi. È Davide, che non lascia nulla al caso, a certificare le liste dei cinquestelle, a verificare i requisiti degli aspiranti candidati e a selezionarli. Decide lui chi è dentro e chi è fuori.

Certo è che da tipi come i grillini non ti aspetti di essere contestato quando sei Davide, figlio di Gianroberto: dimostrano una dedizione quasi religiosa verso il primogenito di Casaleggio. Dopotutto, se non fosse stato per lui sarebbero ancora disoccupati in attesa dei circa 390 euro del reddito di cittadinanza o a vendere patatine allo stadio. Per uno così si può pure rinunciare ad una parte dei propri introiti. E che Dio lo abbia in gloria!

Fonte: qui

COME SI COMBATTE LA POVERTÀ IN ITALIA? EVITANDO CHE MOLTI SOLDI FINISCANO NELLE TASCHE SBAGLIATE


L’ASSEGNO DI SUSSISTENZA SI INNESTA SU UN MODELLO INIQUO: UN TERZO DELLA SPESA SOCIALE FINISCE AI PIÙ RICCHI PERCHE’ MANCANO BANCHE DATI E VERIFICHE 

Milena Gabanelli e Rita Querzè per il “Corriere della Sera”

milena gabanelliMILENA GABANELLI
Cinque milioni di poveri in Italia non si possono ignorare, ed è giusto dare loro un assegno di sussistenza. Ma i soldi vanno spesi bene, perché a pagare l' Irpef sono sempre i soliti 41 milioni di italiani. E anche tra loro non tutti se la passano benissimo. Necessario il riordino della spesa sociale. Ogni anno l'Inps spende 53 miliardi per aiutare chi sta peggio. In gran parte vanno in assegni sociali e integrazioni al minimo. In teoria può fare domanda solo chi è sotto a un certo reddito (per la pensione sociale non bisogna superare i 5.954 euro l'anno, per esempio).

Nella realtà oltre un terzo di questi soldi (ovvero 18,5 miliardi) va alle famiglie con redditi superiori alla media

Lo stesso meccanismo vale per i 18 miliardi di spesa generale per la lotta alla povertà. Oltre un terzo - 6,5 miliardi - va al 50% di italiani con redditi superiori alla media. La legge che ha istituito il Rei prevedeva un riordino della spesa sociale. Non è mai stato fatto. I cittadini quando vanno a votare non premiano chi gli toglie qualcosa. E i partiti ne tengono conto.
povertàPOVERTÀ

Incroci a monte per scoprire gli Isee-truffa. Spesso la spesa sociale finisce a chi non ne avrebbe diritto perché è facile truccare le carte. Lo strumento che valuta come se la sta passando una famiglia è l'Isee. L'ultima riforma lo ha migliorato, ma secondo le verifiche della Guardia di Finanza, il 60% degli Isee è basato su autodichiarazioni false. Il tasso di irregolarità è del 90% per le esenzioni dai ticket sui farmaci, e del 39% per le richieste di prestazioni sociali nei primi mesi del 2018.

Più che aumentare i controlli a valle bisogna incrociare sempre a monte i dati delle proprietà immobiliari, dei redditi e delle giacenze medie sui conti correnti. Ancor meglio sarebbe inserire i dati delle amministrazioni in un Isee precompilato: doveva partire nel 2018, ma ancora non si è visto.

povertàPOVERTÀ
Troppi bonus: serve il casellario delle prestazioni. Prendiamo una famiglia povera della periferia di Milano a cui nasce un figlio. Può sicuramente chiedere il bonus bebè appena rifinanziato nell'ultima legge di Bilancio. Ma ci sono anche il bonus alla nascita da 800 euro, (che incassano tutti, non solo i poveri), oltre al bonus nazionale per la frequenza al nido. Poi c' è la bebè card del Comune e il bonus nido della regione Lombardia. Il problema è che la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Sarebbe il caso di coordinare le varie misure.

L'Inps avrebbe dovuto varare il «casellario», un fascicolo con le prestazioni sociali percepite da ciascun cittadino. Il progetto non è mai decollato. Logico sarebbe che, in base all'Isee, una serie di misure scattassero in automatico, in funzione della situazione Isee di ciascuno.

povertàPOVERTÀ
Assegni proporzionati al costo della vita nei territori. Se si guarda l' incidenza sul totale della popolazione, il record del disagio è al Sud con l' 11,4% degli abitanti in povertà assoluta (contro il 6,4% del Centro e il 7% del Nord). Ma il 52,5% delle famiglie povere abita comunque al Centro-Nord. L'Istat ha calcolato che nella periferia di una grande città del Nord, un single per la propria sussistenza ha bisogno di 787 euro al mese.
Da qui il reddito di cittadinanza da 780 euro. In un piccolo comune del centro, però, bastano 707 euro, che scendono a 560 euro nel comune del Sud. Avrebbe senso dunque un assegno parametrato al costo della vita del luogo in cui vive il richiedente.
Più servizi (e non solo per l' impiego).

Anpal servizi stima che il 70% degli aspiranti al reddito non sia subito in grado di lavorare, perché ha minori o disabili a carico, problemi di salute e di dipendenze. Sono 3 milioni e mezzo di persone che dovranno stipulare un «patto per l' inclusione sociale» con i comuni. Nel 2016 la spesa dei Comuni per i servizi sociali ammontava a 7 miliardi e 56 milioni di euro. I comuni ricchi offrono servizi sociali ai loro cittadini.

povertàPOVERTÀ
Gli altri no, anche se sul loro territorio si trova la maggior concentrazione di poveri. In Calabria, dove ci si attende il maggior numero di richieste di Rdc, la spesa procapite per i servizi sociali è di 22 euro, contro i 517 euro della Provincia Autonoma di Bolzano. Il 15% dei fondi del Rei nel 2018 è stato destinato a potenziare i servizi sociali. Per il 2019 il nuovo governo mobilita 347 milioni, che diventeranno 587 nel 2020 e 615 dal 2021 in poi. Risorse insufficienti, inoltre non è ancora chiaro con quali criteri saranno ripartite.

Lavori socialmente utili (flop dietro l' angolo). Chi prende il reddito di cittadinanza dovrebbe fare 8 ore alla settimana di lavoro socialmente utile. Serve quindi personale che organizzi il lavori da fare. I lavoratori vanno poi formati e assicurati. Ad oggi esistono solo pochissime sperimentazioni e la maggior parte dei Comuni non è attrezzata.

povertàPOVERTÀ
Serve più tempo per potenziare i controlli sul lavoro nero e assumere navigator stabili. Le Regioni devono assumere 4.000 navigator per potenziare i propri centri per l' impiego. Vuol dire che si dovranno fare 20 bandi pubblici. Dall' emissione del bando all' assunzione ci vuole mediamente un anno (sei mesi alle Regioni più virtuose). Per aggirare l' ostacolo e partire il primo aprile con il Rdc, il governo intende assumere subito 4.000 navigator con contratti a termine tramite Anpal servizi. Successivamente i 4.000 precari (con il compito di educare i disoccupati a trovare lavoro) dovrebbero partecipare ai concorsi delle Regioni per passare a tempo indeterminato.

Poi c' è il lavoro nero: nemico numero uno del reddito di cittadinanza. È vero che ci sono sgravi contributivi per chi assume un povero, ma nessuna azienda assume a tempo indeterminato se non ne ha bisogno. L'economia sta frenando, e in gran parte del Paese i centri per l' impiego non riusciranno a offrire tre occasioni di lavoro in 18 mesi.
Che fare? Non escludere dagli sgravi i contratti a termine.

povertàPOVERTÀ
Poi potenziare i controlli sui settori e nei territori a maggiore concentrazione di nero. In particolare agricoltura, dove la percentuale arriva al 16,4%, servizi alle persone (22,8%), costruzioni (10,8%), commercio e logistica (7,9%). La legge di Bilancio prevede l' arrivo di 930 nuovi ispettori del lavoro in tre anni, di cui 300 nel 2019. Ma è improbabile che siano operativi prima di fine anno


Reddito agli stranieri residenti da 10 anni. Il governo stima che saranno 250 mila ad averne diritto. Fondazione Ismu parla di 300 mila (su oltre 5 milioni di immigrati, circa un milione sarebbe residente da 10 anni, di cui il 30% poveri). Il Comune di Milano, a partire dalle verifiche sul proprio territorio, stima che a livello nazionale potrebbero essere 700 mila. Le richieste verranno presentate nei Comuni, che però non sono in grado di verificare «dove» hanno accumulato i 10 anni di residenza, perché l' anagrafe nazionale in capo a Sogei ancora non c'è. In sostanza, se non si fa in fretta a completare i registri nazionali e a riorganizzare un sistema iniquo, troppi soldi continueranno a finire nelle tasche sbagliate.

Fonte: qui

IL RINVIO DELL'OPERAZIONE FINCANTIERI-STX DAVANTI AI GIUDICI DELLA CONCORRENZA EUROPEA È STATO CHIESTO E VOLUTO DA PARIGI (E BERLINO SI E’ ACCODATA) PER NON CEDERE ALL’ITALIA UN GIOIELLO INDUSTRIALE NAZIONALE


QUANDO SI TRATTA DI FREGARE L’ITALIA, FRANCIA E GERMANIA SI TROVANO SEMPRE D’ACCORDO 
MA ANCHE I TEDESCHI HANNO I LORO INTERESSI A STOPPARE L’OPERAZIONE (E POI I “SOVRANISTI” SAREMMO NOI… INFATTI I POLITICI SOVRANISTI ITALIANI NON ESISTONO!)
Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

FINCANTIERI MONFALCONEFINCANTIERI MONFALCONE
Altro che normale procedura: Il rinvio dell' operazione Fincantieri-Chantiers de l' Atlantique davanti ai giudici della Concorrenza europea è stato chiesto e voluto da Parigi. E Berlino non ha fatto che andare dietro ai francesi. Il sito Mer et marine, sempre ben informato sull' attualità navale di Francia, smentisce almeno in parte la posizione ufficiale dell' Eliseo e del governo, secondo la quale soltanto le malelingue potrebbero interpretare la richiesta di un' inchiesta approfondita sull' acquisizione dei cantieri di Saint Nazaire da parte degli italiani come un atto ostile.
merkel macronMERKEL MACRON



Non sarà una dichiarazione di guerra, ma la richiesta presentata dalle autorità antitrust di Francia e Germania a Bruxelles tradisce soprattutto le reticenze francesi a cedere un gioiello industriale nazionale ad una controllata pubblica italiana. Le reticenze non sono nuove, ma le frizioni col governo giallo-verde non hanno fatto che rinforzarle. L'accoglienza dei migranti, la Tav, le frizioni europee sulla manovra e, per ultime, anche le dichiarazioni di solidarietà ai Gilet Gialli da parte del vicepremier Di Maio, non hanno creato un clima favorevole a matrimoni italo-francesi.

macron e le maire a saint nazaire StxMACRON E LE MAIRE A SAINT NAZAIRE STX
Quest'estate il partito francese contrario allo sbarco degli italiani a Saint Nazaire sarebbe stato sul punto di vincere. Il casus belli avrebbe potuto essere quello dell'alleanza cantieristica anche sul navale militare, corollario del matrimonio civile tra Fincantieri e Chantiers de l'Atlantique. Di un avvicinamento tra Fincantieri e la francese Naval Group si parlava espressamente nell' accordo del settembre 2017 (siglato a Lione da Macron e dall'allora presidente del Consiglio Gentiloni) che sancì i termini dell' acquisizione.
Ma allora al governo c'era il Pd. Con l'esecutivo di Conte (e di Salvini e Di Maio) impossibile immaginare un'alleanza in un settore iper-strategico come quello della Difesa.

LA STRATEGIA
LE MAIRE STXLE MAIRE STX
Una marcia indietro della Francia avrebbe però provocato l'apertura ufficiale delle ostilità e soprattutto avrebbe indebolito la reputazione europea di Macron: il governo ha dunque deciso di andare avanti, ma a velocità ridotta. E rinviare la patata bollente a Bruxelles è apparsa la soluzione migliore. Soprattutto con un alleato di peso come la Germania.

I tedeschi non hanno poche ragioni per opporsi alla fusione di Fincantieri con i francesi di Saint Nazaire: la nuova creatura sarà un colosso con capitali a maggioranza pubblici, mentre la tedesca Meyer-Werft (con la filiale finlandese Meyer Turku) è una società privata. Il presidente del costruttore tedesco si era già fatto sentire l' anno scorso contro l'ombrello pubblico che protegge gli italo-francesi e che potrebbe viziare la concorrenza.

CANTIERI STXCANTIERI STX
Nonostante i malumori tedeschi, sono stati però i francesi a prendere l'iniziativa di sollecitare l'antitrust europea (che di per sé avrebbe dato il via libera all' operazione, visto che non raggiunge la soglia minima di fatturato per impensierire la Commissione). A dicembre i francesi hanno lasciato credere che fossero i tedeschi a volere un' inchiesta di Bruxelles, ma in realtà, sarebbe stata proprio l' antitrust francese a decidere il ricorso. Governo ed Eliseo alzano le mani: «L' antitrust è un' autorità indipendente». Come dire noi non c' entriamo. Pochi credono comunque che i giudici europei decidano alla fine di bocciare l' accordo.

Ma intanto si prende tempo, e magari si arriverà alla primavera, e con la primavera, passeranno anche le elezioni europee. A Saint Nazaire intanto i cantieri funzionano a pieno regime. Per il momento lo Stato francese è padrone, ma anche questa non è una soluzione che piace a Macron. Il ministro dell' Economia Le Maire non ha fatto che ripeterlo: la nazionalizzazione è solo temporanea.

12 Gennaio 2019

Fonte: qui

UN GRUPPO DI NIGERIANI SCATENA IL CAOS SU UN TRENO DIRETTO A FIRENZE

UNA VOLTA ARRIVATA LA POLIZIA, UNO DEI GIOVANI È RIUSCITO A SCAPPARE, MENTRE ALTRI DUE HANNO PRESO A CALCI E PUGNI GLI AGENTI E SONO STATI ARRESTATI 

GLI ALTRI DUE MEMBRI DELLA GANG SONO STATI INVECE RILASCIATI PERCHÉ NON SI ERANO MOSTRATI OSTILI… 

Federico Garau per www.ilgiornale.it

trenoTRENO
Momenti di tensione domenica sera su un treno diretto a Firenze, dove un gruppo di giovani nigeriani ha letteralmente scatenato il caos prima di essere fermato dalle autorità. Stando a quanto riferito dai quotidiani locali, si tratta di cinque africani sui vent’anni che, appena saliti sul mezzo, hanno cominciato ad avere comportamenti molesti.

In evidente stato di ebbrezza gli stranieri, rigorosamente sprovvisti di titolo di viaggio, si sono rifiutati di scendere dal convoglio come richiesto del capotreno. Non solo. Hanno molestato i passeggeri con le loro intemperanze, arrivando addirittura a vomitare sui sedili.
treno pestaggioTRENO PESTAGGIO

Provvidenziale l’intervento di quattro pattuglie della polizia di Stato, allertate dal capotreno. Gli agenti sono saliti alla fermata della stazione di Pistoia ed hanno raggiunto i facinorosi. Si è immediatamente originato un certo trambusto, e nel disordine creatosi uno degli africani è riuscito a fuggire ed a far perdere le proprie tracce.

Altri due soggetti, invece, si sono scagliati contro gli uomini in divisa, prendendoli a calci e a pugni. Alla fine, tuttavia, i poliziotti hanno fatto scattare le manette ai polsi degli stranieri, che sono stati condotti negli uffici della questura, insieme agli altri due compagni.

Dopo le regolari procedure di identificazione, i nigeriani che avevano attaccato gli agenti sono stati arrestati con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Gli altri due, che avevano seguito le forze dell’ordine senza mostrare ostilità, hanno solo ricevuto una denuncia per interruzione di pubblico servizio ed ubriachezza violenta.
treno pestaggioTRENO PESTAGGIO

Tre dei poliziotti intervenuti sul treno hanno riportato alcune ferite, fortunatamente non gravi, in seguito alla colluttazione originatasi con i nigeriani. Hanno pertanto avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove sono stati loro assegnati 6 giorni di prognosi. Per quanto riguarda gli africani arrestati, nella giornata di ieri sono stati processati tramite giudizio direttissimo. Per loro una condanna a 18 mesi di reclusione.

8 Gennaio 2019

Fonte: qui

A BOLOGNA SGOMINATA UN'ASSOCIAZIONE A DELINQUERE CHE DETENEVA IL MONOPOLIO DELLE CAMERE MORTUARIE DEI DUE MAGGIORI OSPEDALI CITTADINI: 30 ARRESTI



AGLI INFERMIERI 200 EURO A MORTO 

DALLE INDAGINI SONO EMERSI SPREGIO DELLE SALME E FURTI...

agenzia funebreAGENZIA FUNEBRE
I carabinieri di Bologna hanno smantellato due cartelli di imprese di pompe funebri che controllavano le camere mortuarie dei due principali ospedali cittadini e detenevano il monopolio dei servizi funebri. Sono 30 gli arresti e 43 le perquisizioni eseguite da 300 militari, che hanno sequestrato un patrimonio di 13 milioni di euro. . Gli infermieri agganciavano i parenti dei defunti e venivano compensati con somme tra i 200 e 350 euro a "lavoro".

Le indagini hanno consentito di sgominare una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e riciclaggio. Gli inquirenti hanno scoperto che i due cartelli si spartivano i servizi nelle camere mortuarie dell'Ospedale Maggiore e del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi. Sono nove le persone finite in carcere e 18 quelle ai domiciliari, mentre per tre è scattata l'interdittiva all'esercizio di attività imprenditoriale.

Gli infermieri agganciavano i familiari dei defunti, mettendoli in contatto con i referenti delle varie agenzie di servizi, proponendo le soluzioni più economiche ed efficienti. Venivano poi forniti dettagli e istruzioni per le pratiche. Al vertice invece c'erano i rappresentanti di due consorzi, che dividevano i compiti e ridistribuivano le somme guadagnate. "Se dopo anni in camera mortuaria hai ancora dei mutui da pagare, significa che non hai capito come funziona". Sono le parole rivolte da un infermiere a un altro indagato, registrate negli atti dell'inchiesta.
agenzia funebreAGENZIA FUNEBRE

Spregio delle salme e furti - Gli inquirenti hanno accertato inoltre il trattamento di spregio riservato alle salme analizzando l'intercettazione di un indagato. "Ho un filmato dove lui mette una buccia di banana in mano ad un morto...". Affermazione alla quale segue la risposta di un altro coinvolto: "Il morto, aspettando la barella... ha avuto fame!". In un'altra conversazione intercettata, un'infermiera si definisce "la regina della camera mortuaria" e in un'altra ancora racconta al compagno dei beni presi a un defunto: "Amo' ho trovato due anelli (...), li ho messi già in borsa, però non so se è oro...".

17 Gennaio 2019

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LE SPETTACOLARI IMMAGINI RIPRESE DAL ROVER YUTU-2


L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA 

GLI SCIENZIATI DELL’AGENZIA SPAZIALE CINESE HANNO FATTO COMPIERE A YUTU UN GIRO COMPLETO INTORNO ALLA SONDA CHANG’E-4, PROBABILMENTE PER OSSERVARNE LE CONDIZIONI DOPO L’ALLUNAGGIO…



Paolo Virtuani per “www.corriere.it”

luna 3LUNA 
Era rimasto fermo cinque giorni dopo essere uscito dalla pancia della sonda-madre. Ora il rover Yutu-2 ha ripreso la sua missione e il canale 13 della televisione di Stato Cctv ha trasmesso le prime immagini dopo lo stop.

Gli scienziati dell’Agenzia spaziale cinese (Cnsa) hanno voluto far compiere a Yutu (che in cinese significa Coniglio di giada) un giro completo intorno a Chang’e-4, probabilmente per osservarne le condizioni dopo l’allunaggio che, osservando il video degli ultimi instanti prima di toccare il suolo nella parte meridionale del cratere Von Karman, è stato un po’ «avventuroso» alla ricerca di un luogo piatto e senza grandi sassi intorno.
luna 1LUNA 

Il record
Chang’e-4 ha stabilito un record storico, il primo a opera cinese. È infatti la prima sonda a essere riuscita ad atterrare sull’emisfero della Luna non visibile dalla Terra. Lanciato lo scorso 7 dicembre, alle 10:26 locali (le 3:26 in Italia) è giunta all’interno di una struttura di 186 chilometri di diametro che fa parte del bacino Aitken, nei pressi del Polo Sud lunare.
luna 4LUNA 

Nello stesso anno del 50mo anniversario del primo sbarco sulla Luna a opera degli astronauti di Apollo 11. Chang’e-4 era entrata in orbita lunare il 12 dicembre, per poi portarsi in un’orbita polare ellittica e provare le comunicazioni con la Terra tramite il satellite-sponda Queqiao, senza il quale sarebbe impossibile comunicare con il centro di controllo
la sonda cinese sulla luna chang e 4LA SONDA CINESE SULLA LUNA CHANG' E-4



«Tutto funziona come previsto»
Il lander pesa 1.200 chilogrammi e ha fatto poi scendere sulla superficie il rover automatico Yutu-2 che ha una massa di 140 chili. Insieme alle nuove immagini riprese dal rover, la Cnsa ha diffuso anche una spettacolare foto a 360 gradi ripresa con un braccio robotico su Chang’e-4, che mostra tutto il panorama intorno al luogo di arrivo.

«I ricercatori hanno completato la prima analisi preliminare della topografia intorno al punto di sbarco», dice un comunicato della Cnsa. «La sonda, Yutu e il satellite-sponda Queqiano sono in buone condizioni e funzionano come programmato».

11 Gennaio 2019

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