9 dicembre forconi: 02/03/19

domenica 3 febbraio 2019

Sindaco, vice, 7 assessori e un dirigente del Comune di Latina indagati?

Il sindaco, il vice, sette assessori e il dirigente all'urbanistica del Comune di Latina sarebbero indagati per la delibera sul piano particolareggiato del quartiere Q3, il contestato centro commerciale a ridosso della Pontina: le ipotesi di reato sono falso, abuso d'ufficio e lottizzazione abusiva. La notizia è stata riportata da Latina Oggi. Gli indagati sono Damiano Coletta, Maria Paola Briganti, Franco Castaldo, Patrizia Ciccarelli, Silvio Di Francia, Cristina Leggio, Roberto Lessio, Gianmarco Proietti, Emilio Ranieri e il dirigente all'urbanistica Paolo Ferraro.

Tutto ruota intorno alla delibera riguardante la variante per cambio di destinazione d’uso nel quartiere Q3, atto che prevede la realizzazione di un complesso commerciale da oltre 25 mila metri cubi nell’area adiacente all’Hotel Garden, tra via del Lido e via Faggiana. Una delibera, approvata il 28 dicembre in giunta senza allegati tecnici, che fu oggetto di un blitz in Comune del Nipaf - il nucleo investigativo provinciale di polizia ambientale e forestale dei Carabinieri - su delega della Procura. La vicenda è molto complessa e fa riferimento a un vincolo alberghiero su quelle particelle individuate per l'intervento urbanistico. La variante non è stata portata in consiglio comunale ma solo in giunta: sarà la Procura a stabilire se l'iter seguito dal Comune sia quello giusto.
“Questa Amministrazione ritiene con la massima serenità di avere operato nel rispetto delle regole”, si legge in una nota del Comune di Latina. “L’atto adottato sta seguendo un iter che dovrà passare prima in Regione e poi eventualmente al Suap ed è stato oggetto di discussione in due Commissioni consiliari - Urbanistica e Trasparenza. La documentazione è stata più volte oggetto di verifica anche in virtù delle osservazioni sollevate”.‬
«Siamo con la coscienza a posto su questa vicenda - dichiara il sindaco Damiano Coletta - e abbiamo piena fiducia nell’operato dell’assessore, l’architetto Francesco Castaldo, così come nei riguardi del dirigente, l’architetto Paolo Ferraro. Stiamo sempre dalla stessa parte: la legalità».

Fonte: qui

PASQUALE TRIDICO, IDEATORE DEL PROVVEDIMENTO, DESCRIVE IL PIANO PER IL CONTRASTO ALLA POVERTÀ E L'ATTIVAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO

“QUANDO FINIRÀ LA POLEMICA SUL ‘DIVANO’, SCANSAFATICHE E LE ‘VACANZE’ DEI POVERI, SI APPREZZERANO GLI OBIETTIVI…”

L'autore dell'articolo, Pasquale Tridico, è sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico e docente di Economia del Lavoro all' Università Roma Tre. È consulente del ministro del Welfare, Luigi Di Maio, e viene considerato come il padre della riforma che sta portando all'implementazione del reddito di cittadinanza.

L'autore ritiene che si tratti di «un formidabile strumento per inserire nel mondo del lavoro coloro che finora ne sono stati lontani e includere nella società le famiglie più povere». Molti sono gli interrogativi sulla capacità del sistema di trovare a disoccupati e inattivi fino a tre offerte di impiego. Dubbi a cui Tridico risponde spiegando i meccanismi con cui il governo punta a contrastare la povertà e a rimettere in moto il mercato del lavoro.

pasquale tridico 1PASQUALE TRIDICO
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Quando finirà la polemica sterile contro il Reddito di cittadinanza, quella che tira fuori solo problemi inerenti l' elusione, i furbi, gli scansafatiche, fino ad arrivare al «divano», e alle «vacanze» dei poveri, e quando si comincerà a leggere il provvedimento come misura di reddito minimo in Italia, di contrasto alla povertà e di riattivazione verso il mercato del lavoro, allora, necessariamente si apprezzeranno gli obiettivi, i mezzi attraverso i quali agisce e le risorse che mobilita.

Quando la critica al reddito di cittadinanza è meno aggressiva, si tirano fuori argomenti del tipo: «Si poteva rinforzare il Rei». Anche in questo caso la critica non trova fondamento, poiché non solo si è «rinforzato» il Rei in modo oggettivo ed evidente in termini di beneficiari, platee e risorse, passando da un contributo individuale massimo di 187 a 780 euro e da una platea potenziale di 1 milione ad una di quasi 5 milioni di persone, e da un fondo di poco più di 2 miliardi complessivi a poco più di 8 miliardi complessivi.
luigi di maio pasquale tridico 1LUIGI DI MAIO PASQUALE TRIDICO

Ma si è anche «rinforzato» il Rei nella parte che riguarda il «cuore» di quel provvedimento, ovvero il contrasto alla povertà, la rete dei Servizi sociali attraverso i Comuni e l' inclusione sociale. Infatti, per questo obiettivo le risorse aumentano notevolmente, di circa 130 milioni nel 2019 passando a circa 347 milioni, raggiungono 587 milioni nel 2020 e triplicano nel 2021 passando a 615 milioni di euro.

Una dotazione di risorse mai vista prima per l' obiettivo della lotta alla povertà. Una vera rivoluzione, e per conoscerne bene la portata basterebbe chiedere alla Caritas o alla Alleanza contro la Povertà che negli anni scorsi non hanno mai visto tante risorse. Tutto questo fa parte del cosiddetto Patto per l'inclusione sociale, per quelli più distanti dal mercato del lavoro, con particolari disagi sociali.

pasquale tridicoPASQUALE TRIDICO
I beneficiari di Reddito di cittadinanza che stipulano il Patto di inclusione sociale presso i Comuni e i Servizi sociali avranno condizionalità e obblighi diversi, prevalentemente di tipo sociale, rispetto a coloro che stipulano il Patto per il Lavoro, come succede in tutti i paesi europei. Perché la povertà non dipende solo dalla mancanza di lavoro. Perché la povertà è un problema multidimensionale.

Infine, oltre a «rinforzare» il Rei in lungo e in largo, si è aggiunto un altro fondamentale pilastro, che potremmo definire «lavorista», di riattivazione verso il mercato del lavoro, costruendo un reddito minimo che possa garantire una vita dignitosa combinato con incentivi alla integrazione nel mercato del lavoro. Anche in questo caso, la critica al pilastro «lavorista» è priva di fondamento. I Centri per l' impiego (Cpi) non sono pronti, si dice, le politiche attive sono inesistenti o quasi, e via discorrendo. Vero. Ma proprio per questo è giusto partire al più presto possibile, e questa è una occasione d' oro.

reddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZA
Del resto la finalità di contrasto alla povertà e sostegno al reddito, rispetto alla quale il reddito di cittadinanza dovrà anche essere valutato, rimane soddisfatta anche durante la costruzione e il potenziamento dei Cpi, da cui quella finalità è indipendente, e con cui la riforma dei Cpi non è in conflitto. Come per il contrasto alla povertà e la rete ad essa connessa, anche i Cpi, le regioni e tutti i servizi ad essi collegati, non hanno mai visto tante risorse: 120 milioni nel 2019 e 160 milioni dal 2020 per 4000 nuove assunzioni presso i Cpi. 200 milioni per l' assunzione di 6000 navigator nel 2019, 250 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021, attraverso Anpal servizi Spa.

reddito di cittadinanza bancomatREDDITO DI CITTADINANZA BANCOMAT
A ciò si aggiunge una ulteriore dotazione di 480 milioni nel 2019 e di 420 milioni nel 2020 per strutture e infrastrutture fisiche e tecnologiche presso i Cpi e le regioni che in questo hanno competenza. Inoltre, la differenza tra il Fondo per il Reddito di cittadinanza, cioè 8,32 miliardi a regime dal 2021, e l'erogazione del beneficio, pari a regime a 7,21 miliardi, è di oltre 1 miliardo; risorse per il mantenimento di tutta la struttura dei CPI, di Anpal, e di tutti i soggetti convolti (Inps, Caf, Comuni, Enti di formazione, Enti accreditati, sistemi informativi, piattaforme, ecc).

Il programma del Reddito di cittadinanza ha una architettura complessa, studiata sulla scia dei migliori esempi europei di reddito minimo, e prevede formazione e condizionalità, oltre che un vasto programma di incentivi alle imprese e agli enti di formazione accreditati, che identifica un approccio molto orientato verso il reinserimento nel mercato del lavoro attraverso un Patto per il Lavoro o un Patto per la Formazione. Le imprese che assumono un beneficiario a tempo indeterminato ottengono un incentivo sotto forma di esonero contributivo, pari alla differenza tra 18 mesi e i mesi usufruiti.

Gli enti di formazione stipulano un Patto di formazione, finalizzato allo svolgimento di un percorso professionale, alla fine del quale se il beneficiario ottiene un lavoro coerente con il profilo formativo, ottengono la metà dell' esonero contributivo pari a 18 mesi meno i mesi già usufruiti. L'altra metà va all' impresa che assume il lavoratore. Gli Enti di formazione saranno quindi spinti ad organizzare corsi di formazione per posizioni per cui esistono vacancy, perché i loro incentivi dipendono dall' assunzione, piuttosto che da opachi finanziamenti regionali a pioggia.

Inoltre questi incentivi spingono imprese e enti di formazione a stipulare il Patto di formazione e ad assumere al più presto un beneficiario, per ottenere un beneficio più cospicuo. Nel caso in cui il beneficiario avvia un' attività di lavoro autonomo o costituisce un' impresa individuale o una società cooperativa sono previsti anche incentivi fino ad un massimo di 6 mensilità.

La combinazione tra l' impossibilità di rifiutare più di 3 offerte di lavoro congrue, a scalare su 100 km, 250 km e tutto il territorio nazionale, insieme ai forti incentivi all' inserimento lavorativo, permette di affermare, ragionevolmente, che sebbene il Reddito di cittadinanza sia un reddito minimo strutturale, per sempre, per un singolo beneficiario potrebbe durare massimo due cicli.

Veniamo inoltre al cosiddetto doppio bonus per le imprese. Nel caso in cui il datore di lavoro abbia esaurito gli esoneri contributivi in forza degli sgravi previsti nella scorsa legge di bilancio per le imprese nel Sud gli incentivi contributivi previsti nel Reddito di cittadinanza si trasformano in credito di imposta.

Conclude questa batteria di incentivi all' inserimento nel mercato del lavoro l' assegno di ricollocazione (AdR), una somma di denaro che può variare tra 250 e 5.000 euro. Una dote che può essere spesa presso enti accreditati e Cpi, ed è effettivamente incassata solo nel momento in cui il lavoratore trova lavoro.

La logica di fondo alla base di questa batteria di incentivi è la riattivazione nel mercato del lavoro di un gran numero di inattivi, tra cui moltissimi giovani NEET. L' afflusso degli scoraggiati presso i Cpi permetterebbe di rivedere al rialzo il tasso di partecipazione alla forza lavoro, che nella metodologia europea contribuisce alla crescita del Pil potenziale. Si aprirebbe così uno spazio fiscale aggiuntivo che può essere utilizzato per aumentare l' occupazione evitando di far crescere in percentuale il deficit strutturale a livelli passibili di sanzioni comunitari.

reddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZA
Inoltre, rafforzare lo Stato sociale, attraverso il reddito minimo, pone un freno ad una tendenza di riduzione del welfare e di salario indiretto che negli ultimi 3 decenni ha costituito, insieme alla flessibilizzazione del mercato del lavoro, una costante della politica economica italiana, che ha favorito il declino della quota salario sul Pil, e la perdita di potere contrattuale da parte dei lavoratori, con inevitabile stagnazione dei salari.

In questo senso, il Reddito di cittadinanza, la più grande politica sociale degli ultimi 30 anni almeno, può rappresentare anche la spinta iniziale di una pressione verso l' alto dei salari.

Dall' altra parte, le finalità sociali, di contrasto alla povertà sono necessari, in una economia avanzata come la nostra, per garantire la stabilità sociale, soprattutto in periodi di dinamica lenta del Pil come quella che sembra profilarsi per via di una congiuntura internazionale sfavorevole. In questi periodi, azionare la leva anticiclica della politica economica, addirittura in anticipo, potrebbe rivelarsi fondamentale per garantire la stabilità dei consumi e della domanda aggregata, con la soddisfazione che per una volta almeno si potrà dire che si è iniziato dagli ultimi.

Fonte: qui

LA PISTOLA FUMANTE DI SARKOZY CHE FECE FUORI GHEDDAFI

UN REPORT CONFIDENZIALE INVIATO ALLA CLINTON RIVELA: NEL 2011 LA FRANCIA SI MOSSE CONTRO IL RAIS LIBICO SOLO PER INTERESSI ECONOMICI 
E NON SOLO PETROLIO: GHEDDAFI VOLEVA CREARE UNA MONETA PAN-AFRICANA BASATA SUL DINARO LIBICO, CHE AVREBBE SUPERATO IL CFA, LA VALUTA COLONIALE SU CUI DIBBA E DI MAIO HANNO ATTACCATO MACRON
Tommaso Montesano per “Libero Quotidiano”

sarkozy gheddafiSARKOZY GHEDDAFI
Ma quale ingerenza umanitaria. Ma quale sostegno ai ribelli contro il rais. Non è stato il "cuore", né tantomeno la necessità di "esportare" la democrazia in Libia, a muovere la mano di Nicolas Sarkozy contro Gheddafi, nel 2011. Il grilletto del presidente francese è scattato per più volgari interessi economici.

Finora si è sempre invocato il petrolio libico come il principale fattore che ha scatenato l' offensiva di Parigi, cui fu giocoforza costretta ad adeguarsi anche l' Italia di Silvio Berlusconi.

Ma adesso alcuni documenti diplomatici americani gettano, se possibile, una luce ancor più sinistra sulle vere ragioni per le quali l' Eliseo si mise alla testa della coalizione anti-Colonnello. E le cause hanno a che fare con il Cfa, ovvero il franco utilizzato nelle colonie francesi d' Africa. Si tratta della moneta che un paio di giorni fa ha provocato l' ennesima crisi diplomatica tra l' Italia del governo giallo-blu e la Francia di Emmanuel Macron, dopo le accuse a Parigi da parte del vicepremier, Luigi Di Maio.

LA SFIDA ALL' ELISEO
franco coloniale cfaFRANCO COLONIALE CFA
Il documento in questione è un report confidenziale inviato all' allora segretario di Stato, nonché precedente e successivo candidato democratico alla Casa Bianca, Hillary Clinton. Nella nota, la fonte illustra al numero uno del Dipartimento di Stato lo scenario che ha fatto da sfondo alla decisione di Sarkozy di sferrare l' attacco contro Tripoli. Tutto ruota intorno alla potenza economica - sotto forma di riserve auree - del regime del Colonnello.

Gheddafi banconotaGHEDDAFI BANCONOTA
Capace di arrivare a possedere, ricorda la fonte diplomatica americana, 143 tonnellate d' oro, oltre che d' argento. Un tesoro che nel marzo 2011, ricostruisce l' intelligence, fu trasferito a Sabha, sud-ovest della Libia, verso il confine con Niger e Ciad. "Stock", naturalmente, accumulato ben prima della ribellione, e del conseguente intervento occidentale, che nell' ottobre del 2011 mise fine alla vita e al dominio di Gheddafi.
franco coloniale cfa 2FRANCO COLONIALE CFA 

E qui entrano in ballo i francesi.

Nel senso che il disegno di Gheddafi prevedeva di utilizzare le riserve - quantificate in più di sette miliardi di dollari - per stabilire una moneta "pan-africana" basata sul dinaro libico. Un piano, è scritto espressamente nella mail indirizzata a Clinton, che avrebbe dovuto rappresentare un' alternativa per i Paesi africani francofoni che utilizzavano il Cfa. Da qui la reazione, interessata, di Sarkozy.

NICOLAS SARKOZYNICOLAS SARKOZY
L' intelligence francese, infatti, avrebbe scoperto le ambizioni di Gheddafi subito dopo l' inizio della ribellione contro il Colonnello. E proprio il desiderio di Gheddafi di guidare l'emancipazione dei Paesi africani francofoni da Parigi, è scritto nero su bianco nel report del "ministero degli esteri" di Washington, sarebbe stato il motivo principale che avrebbe convinto l' allora numero uno dell' Eliseo ad agire. Il principale, non certo il solo, visto che nel documento trovano posto, tra le altre cause, il desiderio di guadagnare spazio nello sfruttamento del petrolio libico; l' aumento dell' influenza francese in Nord-Africa e il miglioramento della situazione politica interna francese.

ANDARE FINO IN FONDO
gheddafiGHEDDAFI
Il contenuto del documento provoca la reazione di Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d' Italia. «È sconcertante che nessuno parli di questo carteggio, e che a nessuno sia venuto in mente di chiedere conto alla Francia», attacca, conversando con Libero, l' ex ministro della Gioventù, che incalza il governo italiano ad «andare fino in fondo su questa vicenda», che, «se confermata», sarebbe la «prova che non c' è niente di filantropico nel mantenimento del Cfa e che la Francia è di fatto corresponsabile dell' immigrazione incontrollata che negli ultimi anni ha colpito l' Europa».
franco coloniale cfa 3FRANCO COLONIALE CFA 








Meloni, che bolla come «vergognoso» il mancato approfondimento su quanto rivelato dalle fonti diplomatiche americane, chiede all' esecutivo giallo-blu di passare dalle parole ai fatti: «Convochi l' ambasciatore francese per chiedere chiarimenti sui documenti resi noti dal Dipartimento di Stato Usa. In gioco ci sono gli interessi nazionali, economici e sociali, dell' Italia».

Fonte: qui

È POSSIBILE PRESENTARE LA DOMANDA PER QUOTA 100

ENTRO IL 28 FEBBRAIO SI COMINCIA CON IL PERSONALE SCOLASTICO, AD APRILE I PRIVATI E AD AGOSTO AI DIPENDENTI PUBBLICI: ECCO COME SI RICHIEDE LA PENSIONE ANTICIPATA 
IL SONDAGGIO DI “YOUTREND”: GLI ITALIANI APPROVANO IL NUOVO SISTEMA PREVIDENZIALE MA BOCCIANO IL REDDITO DI CITTADINANZA
QUOTA 100, AL VIA LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

giulia bongiorno claudio durigon matteo salvini massimo caravaglia conferenza stampa quota 100GIULIA BONGIORNO CLAUDIO DURIGON MATTEO SALVINI MASSIMO CARAVAGLIA CONFERENZA STAMPA QUOTA 100
L'Inps ha pubblicato il 29 Gennaio 2019 un messaggio sul decreto che prevede l'anticipo della pensione con la cosiddetta Quota 100 e la presentazione delle domande. E' possibile presentare la domanda o telematicamente, se si ha il pin dell'Istituto, o attraverso il call center o ai patronati e agli altri "soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio. In attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni - si legge - con il presente messaggio si comunicano le modalità di presentazione delle relative domande di pensione".
INPS QUOTA 100INPS QUOTA 100







PENSIONI QUOTA 100, È POSSIBILE PRESENTARE LE DOMANDE ALL’INPS. ECCO COME FARE
Andrea Marini per www.ilsole24ore.com

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 28 Gennaio 2019, entra in vigore oggi il decreto legge con le nuove norme sul reddito di cittadinanza e le pensioni con quota 100. L’Inps ha, quindi, pubblicato un messaggio sul decreto che prevede l'anticipo della pensione con la cosiddetta Quota 100 e la presentazione delle domande. E' pertanto possibile presentare la domanda o telematicamente, se si ha il pin dell’Istituto, o attraverso il call center o ai patronati e agli altri soggetti abilitati «alla intermediazione delle istanze di servizio. In attesa della pubblicazione della circolare illustrativa delle nuove disposizioni - si legge - con il presente messaggio si comunicano le modalità di presentazione delle relative domande di pensione».

La procedura telematica Inps
matteo salvini conferenza stampa quota 100MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA QUOTA 100
Il cittadino in possesso delle credenziali di accesso (PIN rilasciato dall'Istituto, SPID o Carta nazionale dei servizi) - spiega l'Istituto - può compilare e inviare la domanda telematica di accesso alla pensione disponibile fra i servizi on line, sul sito www.inps.it, nella sezione “Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, ECOCERT, APE Sociale e Beneficio precoci”. Una volta effettuato l'accesso e scelta l'opzione “Nuova domanda” nel menù di sinistra, occorre selezionare in sequenza: per la pensione c.d. quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”; per la pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Ordinaria”; per la pensione anticipata c.d. opzione donna: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

PENSIONE 1PENSIONE 
Chi può utilizzare la procedura
La modalità di presentazione delle domande, sopra illustrata, scrive l'Istituto - è utilizzabile da parte dei lavoratori iscritti alle Gestioni private, alla Gestione pubblica e alla Gestione spettacolo e sport, anche al fine di chiedere, per la pensione quota 100, il cumulo dei periodi assicurativi. La domanda può essere presentata anche per il tramite dei Patronati e degli altri soggetti abilitati alla intermediazione delle istanze di servizio all’Inps ovvero, in alternativa, può essere presentata utilizzando i servizi del Contact center.
conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 1CONFERENZA STAMPA SU REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 

28 febbraio 2019: si parte con il comparto scuola
Entro il 28 febbraio 2019, il personale a tempo indeterminato della scuola può presentare domanda di cessazione dal servizio, con effetti dall’inizio dell’anno scolastico o accademico.

1° aprile 2019: diritto alla pensione per i privati
Nel comparto privato, chi ha maturato quota 100 entro il 31 dicembre 2018 ottiene il diritto alla decorrenza del trattamento dal 1° aprile 2019. Per chi matura il requisito dopo il 1° gennaio 2019 ed entro il 31 dicembre 2021 (quota 100 è al momento una misura sperimentale per il triennio 2019-2021), avrà il diritto alla pensione dopo tre mesi dalla data di raggiungimento dei requisiti. Per esempio, chi ha raggiunto quota 100 oggi, 29 gennaio, matura la pensione dal 29 aprile.
PENSIONEPENSIONE

1° agosto 2019: pensione per i dipendenti pubblici
Per evitare malfunzionamenti nella macchina statale, per i dipendenti pubblici è stato previsto un diverso regime: per quelli che entro il 30 gennaio 2019 hanno maturato quota cento, conseguono il diritto al trattamento pensionistico dal 1° agosto. E la domanda di collocamento a riposo deve essere presentata alla amministrazione appartenente con un preavviso di 6 mesi. Per i dipendenti pubblici che maturano quota cento da oggi in poi e fino al 31 dicembre 2021, hanno diritto al trattamento dopo sei mesi: per esempio, chi raggiunge quota 100 il 10 marzo, matura la pensione dal 10 settembre.

IL SONDAGGIO: GLI ITALIANI APPROVANO QUOTA 100 E BOCCIANO IL REDDITO DI CITTADINANZA
Franco Grilli per www.ilgiornale.it

DECRETO REDDITO DI CITTADINANZA QUOTA 100DECRETO REDDITO DI CITTADINANZA QUOTA 100
Quota 100 e reddito di cittadinanza sono partiti. Dopo la firma di Mattarella sul "decretone", il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Ma di fatto gli italiani quanto sono d'accordo con queste due misure che rappresentano i due pilastri della manovra varata dal governo? Secondo una rilevazione Quorum/YouTrend per "Il Confine", il programma di approfondimento di Sky Tg24, il 60,8 per cento degli italiani approva la misura sul nuovo sistema previdenziale. Contrario invece il 39,2 per cento. Le percentuali aumentano se si guarda nel dettaglio tra gli elettori della Lega: il 97,2 per cento è a favore della nuova misura.

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 33CONFERENZA STAMPA SU REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100 
Per quanto riguarda il reddito cittadinanza gli equilibri cambiano. Il 54,7 per cento degli italiani è contrario, mentre il 45,3 è a favore del sussidio voluto dai pentastellati. E tra gli elettori grillini il reddito minimo raggiunge il 90% di "gradimento". Infine il sondaggio ha rilevato infine le intenzioni di voto degli elettori per le prossime Elezioni Europee: in testa c’è il partito degli indecisi, con il 41,6% degli intervistati che oggi non saprebbe per chi votare o non intende farlo. Tra il 58,4% del campione che esprime una preferenza, la Lega è il primo partito in Italia, con il 30,9%, seguito da M5S al 26,6%. Segue il Pd, che si attesta nelle intenzioni di voto al 19,1%, poi Forza Italia, che secondo il sondaggio arriverebbe al 9,6% e Fdi con il 5%.

Fonte: qui

PURE GLI STATI UNITI APRONO UN FASCICOLO SUL BOSS RENAULT, CHE PUR DI LASCIARE LA MICRO-CELLA E' DISPOSTO A TUTTO

IL SUO EX DELFINO SAIKAWA, ARTEFICE DEL 'GOLPE' CHE LO HA FATTO TRACOLLARE, HA DICHIARATO A SORPRESA CHE LASCERÀ L'INCARICO UNA VOLTA CHE GLI EQUILIBRI TRA FRANCIA E GIAPPONE SI SARANNO RISTABILITI. OVVERO QUANDO TOKYO PRENDERÀ IL CONTROLLO SU PARIGI
Pierluigi Bonora per “il Giornale

thierry bollore' carlos ghosn 1THIERRY BOLLORE' CARLOS GHOSN
Ai giudici di Tokio, che hanno trascinato in carcere Carlos Ghosn, l' ex numero uno dell' Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, ora si unisce la Sec, che punta a fare chiarezza sulle retribuzioni che Nissan ha versato all' ex super manager negli Usa.

L' inchiesta, che ha portato all' azzeramento di tutte le cariche di Ghosn in seno all' Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi (ultimo atto le dimissioni dagli incarichi di vertice a Parigi), si allarga dunque anche Oltreoceano. Ghosn è detenuto in Giappone da oltre due mesi con l' accusa di aver mistificato le dichiarazioni finanziarie sulla propria remunerazione, di aver sottostimato di milioni di dollari il proprio compenso e trasferito a società del gruppo le perdite personali.
CARLOS GHOSNCARLOS GHOSN

È dalla chiusura dell' esercizio finanziario 2007 che Nissan non presenta più all' Autorità di Borsa di Wall Street il suo rapporto annuale negli Usa. E ora, sull' onda delle indagini a Tokio, la decisione di accendere anche un suo faro sulla regolarità dei controlli della Casa allo scopo di evitare pagamenti impropri. «Alla Sec abbiamo assicurato la piena collaborazione», ha fatto sapere un portavoce di Nissan.

La notizia che anche negli Stati Uniti si vuole indagare su possibili irregolarità riguardanti l' ex top manager, è arrivata poche ore dopo che Hiroto Saikawa, l' ad della Casa giapponese, ha dichiarato a sorpresa che lascerà l' incarico.
IL CARCERE DI KOSUGE A TOKYO DOVE E RINCHIUSO CARLOS GHOSNIL CARCERE DI KOSUGE A TOKYO DOVE E RINCHIUSO CARLOS GHOSN
Quest' ultimo, ex delfino di Ghosn e, secondo molti, artefice del «golpe» che ha fatto scattare le manette ai polsi dell' ex capo, si farà comunque da parte una volta ristabiliti gli equilibri con Renault e all' interno dell' Alleanza. Ed è chiaro che, in proposito, i giapponesi rivendichino un ruolo di leadership.
jean dominique senard 7JEAN DOMINIQUE SENARD






Saikawa ha comunque accolto bene la nomina del nuovo vertice di Renault, in particolare quella di Jean-Dominique Senard alla presidenza, il suo interlocutore diretto con un' importante esperienza globale alla guida di Michelin. Resta da vedere se il faro acceso negli Usa dalla Sec porterà a nuovi sviluppi e inaspettati colpi di scena.

Il piano d' azione dell' Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi prevede che nel 2022 le vendite globali di veicoli raggiungano quota 14 milioni (da 10,6 milioni del 2017). Quattro piattaforme comuni daranno vita a 9 milioni di queste vetture. Le sinergie sono, infatti, il punto di forza dell' Alleanza che nel 2017 è riuscita a conquistare la vetta mondiale tra i produttori.

HIROTO SAIKAWAHIROTO SAIKAWA
Dalla piccola cella nella quale è rinchiuso da più di due mesi, a Tokio, Ghosn afferma di «non vedere l' ora di difendere pubblicamente la sua reputazione». Pur di lasciare la prigione, Ghosn si era detto disposto, attraverso i suoi legali, a pagare qualsiasi cauzione i giudici avessero richiesto. Ma non è bastato, come anche le proposte di farsi applicare una cavigliera elettronica, affinché fosse continuamente sotto controllo, e di risiedere in un appartamento a Tokio, sempre sorvegliato da un servizio di sicurezza.

L' ex top manager, a questo punto, visto l' inserimento della Sec nelle indagini, sembra essere destinato a restare in cella ancora per lungo tempo prima che si arrivi a una sentenza.

Fonte: qui

CI SONO CENTINAIA DI PROFESSORI UNIVERSITARI SOTTO INCHIESTA PER DANNO ERARIALE, PERCHÉ HANNO LAVORATO FUORI DALL'UNIVERSITÀ?

NESSUN PROBLEMA, ARRIVA LA PROPOSTA DELLA LEGA CHE PERMETTE LIBERE CONSULENZE ESTERNE AI DOCENTI, BASTA VERSARE IL 10% ALL'ATENEO
Lorena Loiacono per ''Il Messaggero''

Docenti all' università a tempo pieno, con consulenze esterne all' ateneo: i professori potranno lavorare anche con enti privati, riconoscendo però all' università una percentuale dei guadagni per finanziare la ricerca e le borse di studio destinate agli studenti. È questa la soluzione proposta dalla Lega ai problemi sorti per centinaia di docenti universitari che, accettando di svolgere consulenze esterne pur lavorando a tempo pieno per l' università pubblica, si sono ritrovati nelle indagini della Guardia di finanza e sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti.
professori universitariPROFESSORI UNIVERSITARI

I PROBLEMI
Si tratta infatti di una situazione critica per tanti professori che va avanti da anni tra leggi, tra cui la 382/1980 poi estesa anche dalla 240/2010 dell' allora ministro all' istruzione Gelmini il cui intento era proprio quello di regolamentare le consulenze, e interpretazioni varie. Ora con una proposta, di cui è primo firmatario il senatore Mario Pittoni della Lega, presidente della Commissione istruzione, si prova a fare chiarezza sulla liberalizzazione delle consulenze mantenendo sempre il rispetto dell' impegno preso con l' Ateneo dove si insegna a tempo pieno

L' ITER
Vale a dire che, prima di svolgere attività esterne, bisogna assicurarsi di poter garantire le ore previste dal contratto, vale a dire oltre alle lezioni, anche i colloqui e gli incontri con gli studenti, e soprattutto l' attività di studio e di ricerca. «Ai professori ed ai ricercatori a tempo pieno, nel rispetto degli obblighi istituzionali si legge nel testo che prima dello stralcio di tutto il pacchetto Scuola era contenuto in un emendamento al ddl Semplificazioni - è liberamente consentito lo svolgimento di attività di consulenza extraistituzionali realizzate in favore di privati, enti pubblici oppure anche per fini di giustizia.

Tali attività possono essere svolte anche in regime di partita Iva, senza necessità di iscrizione ad albi professionali, fatta eccezione per le professioni sanitarie».

AUTORIZZAZIONE
Università La Sapienza RomaUNIVERSITÀ' LA SAPIENZA ROMA
Il lavoro di consulenza deve essere preventivamente comunicato al Direttore del Dipartimento in cui insegna il docente e al Rettore.
Una volta ottenuto il via libera, il docente destinerà una quota pari al 10% del compenso all' attivazione di posti di ricercatore, di borse di dottorato, di assegni di ricerca e di borse di studio per studenti universitari. Spetta comunque al singolo Senato Accademico deliberare la ripartizione del contributo alle diverse destinazioni.

INTERPRETAZIONE
«Abbiamo dato voce a una richiesta che arriva direttamente dal mondo universitario spiega il senatore Mario Pittoni vogliamo dare un' interpretazione autentica per far sì che i docenti non si trovino a dover rispondere alla giustizia per aver dato un' interpretazione sbagliata alla norma. Oltre al fatto che, regolamentando le consulenze, arriveranno anche nuovi introiti alle università che da anni ormai fanno fatica a trovare nuove risorse da investire sulla ricerca e sulle borse di studio. Si tratta di un percorso già ben avviato all' estero su cui l' Italia è rimasta sempre indietro».
baroni universitaBARONI UNIVERSITA'

INDAGINI
Si tratta infatti di una realtà che va chiarita: di fatto la legge 240 sanciva la legittimità del diritto dei docenti a svolgere attività esterne all' Ateneo. Un lungo lavoro della Guardia di Finanza portò nel maggio del 2018 ad un totale di ben 411 docenti universitari indagati. Nel mirino dei militari c' era il dubbio del doppio lavoro, ritenuto tale perché i docenti erano impiegati a tempo pieno all' università ma avevano accettato anche impegni esterni.

La Corte dei Conti individuò su 172 casi un danno erariale per 42 milioni di euro, ritenendo in alcuni casi che il limite massimo di guadagno non dovesse superare i 5mila euro lordi annui.

baroni universita1BARONI UNIVERSITA'
Tanti di quei casi, che investirono gli Atenei dal Nord al Sud di Italia coinvolgendo docenti di facoltà come ingegneria e architettura, chimica, giurisprudenza ed economia, vennero poi archiviate dopo diversi mesi di indagini serrate. A dimostrazione del fatto che, su quella norma, serve chiarezza. Per questo il testo di riforma proposto dalla Lega dovrebbe fare una volta per tutte chiarezza delle situazioni assai frequenti nelle Università di tutta la penisola.

Fonte: qui

LA GUERRA COMMERCIALE ALLA CINA È IL FRUTTO DI UN CAPRICCIO DI DONALD TRUMP?

NEMMENO PER NIENTE. SIAMO A UNA SVOLTA CRUCIALE DELLA STORIA E DEI RAPPORTI CON PECHINO, CHE AVEVA ANNUNCIATO: ''20 ANNI DI SVILUPPO PACIFICO E SENZA BISOGNO DI GUERRA'', CHE SCADONO L'ANNO PROSSIMO. 
AUSTRALIA, NUOVA ZELANDA, CANADA, MA ANCHE GIAPPONE, COREA DEL SUD E INDIA SI STANNO ALLINEANDO CON GLI USA PER NON ESSERE TRAVOLTI.
Marco Valerio Lo Prete per www.publicpolicy.it

KISSINGER E MAOKISSINGER E MAO
Dal 13 al 24 novembre 2006, ogni giorno in prima serata, la televisione di Stato cinese mandò in onda un documentario in dodici puntate intitolato “Da Guo Jue Qi”, cioè “L’ascesa delle grandi potenze”. Così, a centinaia di milioni di telespettatori, furono raccontate la nascita degli imperi coloniali portoghese e olandese, la rivoluzione industriale della Gran Bretagna, le intemperanze della potenza teutonica, le mutevoli vicende della Russia zarista e poi sovietica, la fondazione e quindi la Grande crisi degli Stati Uniti. Secondo l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, questo documentario senza precedenti fu il tentativo di popolarizzare una riflessione avviata ufficialmente qualche tempo prima sul “periodo di opportunità strategica” del Paese, com’era stato ribattezzato in alcune analisi avallate dal Partito comunista cinese.
JIANG ZEMIN E KISSINGERJIANG ZEMIN E KISSINGER

Un periodo che sarebbe coinciso, stando alle autorità di Pechino, con i primi vent’anni del XXI secolo. Tra il 2000 e il 2020, sulla base di questa previsione, la Cina contemporanea avrebbe potuto svilupparsi economicamente e militarmente senza rimanere nel frattempo coinvolta in nessun conflitto armato di rilievo. A patto di evitare gli errori delle grandi potenze che l’avevano preceduta, appunto. Nel 2019, secondo questa analisi del Partito comunista cinese, la ventennale ascesa “tranquilla” dell’ex Impero celeste dovrebbe essere ormai quasi terminata. Una lettura non superficiale delle attuali relazioni sino-americane, e quindi sino-occidentali, potrebbe forse partire da qui: cosa succede quando il “periodo di opportunità strategica” della Cina sta per finire?

trump xiTRUMP XI
Succede, per fare un esempio tratto dalla cronaca di queste ore, che George Soros, finanziere e filantropo statunitense di origini ungheresi, intervenga al World Economic Forum di Davos per parlare dell’impatto dell’intelligenza artificiale sulla democrazia e apostrofi così il presidente cinese: “Xi Jinping è il più pericoloso avversario delle società aperte”L’aggressiva dichiarazione di Soros, noto antipatizzante di Donald Trump in servizio permanente effettivo, dovrebbe finalmente convincere alcuni commentatori e analisti europei a leggere cum grano salis gli attuali rapporti tra Washington e Pechino, senza derubricare due anni di attriti tra l’attuale Amministrazione Usa e la controparte cinese come fossero frutto del capriccio di un presidente sopra le righe.

Una prospettiva non esclusivamente Washington-centrica sulle relazioni sino americane, d’altronde, avrebbe già potuto sfatare un pregiudizio così superficiale. Si prenda quanto accaduto in questo inizio d’anno in Australia, democrazia collocata alla più estrema periferia geografica dell’anglosfera e dirimpettaia della Cina.

YANG HENGJUNYANG HENGJUN
Da una parte il premier australiano, il liberal- conservatore Scott Morrison, ha appena compiuto un’inedita missione diplomatica in alcune isole del Pacifico dispiegando, per quanto possibile, il soft power di Canberra: a Vanuatu, dove un premier australiano in visita ufficiale non si vedeva dal 1990, promettendo infrastrutture e aperture commerciali; alle Fiji, Paese che l’anno scorso dopo molteplici rimostranze australiane abbandonò l’idea di ospitare una base militare cinese, puntando su infrastrutture e immigrazione regolare. Allo stesso tempo un’altra missione governativa in Cina, quella del ministro australiano della Difesa Christopher Pyne, è stata funestata da una crisi diplomatica scoppiata all’improvviso. 

Yang Hengjun, ex burocrate del Partito comunista cinese con una seconda vita da scrittore di thriller naturalizzato australiano, è stato infatti arrestato dalle autorità di Pechino – con l’accusa di mettere a rischio la sicurezza nazionale – a ridosso della visita dell’esponente dell’Esecutivo di Canberra.

scott john morrison 1SCOTT JOHN MORRISON 1
Un imprevisto che si è verificato subito dopo le proteste ufficiali dell’Australia per la detenzione in Cina di due cittadini canadesi(le gati a George Soros), l’imprenditore Michael Spavor e l’ex diplomatico Michael Kovrig, anch’essi accusati di cospirare contro la sicurezza statale e il cui fermo è stato interpretato da più parti come una ritorsione per l’arresto in Canada della dirigente di Huawei, Meng Wanzhou. Tre episodi, in meno di una decina di giorni, che confermano come la capacità statunitense di interagire con la Cina, e magari di influenzare le sue scelte, non possa essere pienamente compresa senza tener conto dell’effetto “moltiplicatore” svolto in questo ambito dagli alleati di Washington.

michael kovrigMICHAEL KOVRIG
Vero, l’Amministrazione Trump non sembra tenere in gran conto le classiche organizzazioni multilaterali: sul fronte asiatico, per esempio, Washington ha abbandonato l’accordo di libero scambio TPP che “circondava” la Cina e ha contribuito finora a depotenziare l’Organizzazione mondiale del Commercio (WTO) che secondo alcuni costituirebbe lo strumento principe per arginare le scorrettezze commerciali made in China.

Eppure perfino analisti molto critici dell’attuale Amministrazione – come quelli della Brookings Institution – riconoscono che, nel caso del confronto a distanza con Pechino, una qualche forma di collaborazione multilaterale Trump l’abbia di tanto in tanto ottenuta. Il caso più evidente si è verificato alla fine del 2018, quando i Paesi del gruppo Five Eyes – Australia, Canada, Nuova Zelanda e Regno Unito che collaborano con l’“occhio” a stelle e strisce – si sono formalmente associati alla condanna pubblica degli Stati Uniti contro il cyber-spionaggio attuato dalla Cina. Il nuovo attivismo australiano nell’area del Pacifico, di cui si è detto sopra, è un altro esempio di questo gioco di squadra.

michael spavor con kim jong unMICHAEL SPAVOR CON KIM JONG UN
L’Amministrazione Trump, per fronteggiare Pechino, non disdegna dunque quello che potremmo definire un multilateralismo empirico e selettivo. Al di là della definizione di tale approccio, è importante sottolineare perché la costituzione di un simile fronte che ha come obiettivo il contenimento cinese possa realizzarsi proprio in questo momento storico e grazie alla collaborazione dei Paesi democratici più geograficamente ed economicamente prossimi alla Cina – cioè Australia, Nuova Zelanda, Canada, ma anche Giappone, Corea del Sud e India. Sono infatti questi Paesi, all’avvicinarsi del 2020 che convenzionalmente coincide con la fine dell’ascesa pacifica cinese, a testare o a temere per primi quel che verrà dopo il cosiddetto “periodo di opportunità strategica”.

TRUMP XI JINPINGTRUMP XI JINPING
Un Paese come l’Australia, “canarino” democratico nella “miniera” del capitalismo autoritario cinese, già oggi subisce in maniera massiccia le interferenze di Pechino nella propria vita democratica, per esempio. Sempre l’Australia è il primo Paese a vedere dispiegarsi fuori dai propri confini una forza militare che, come si legge in un recente rapporto della Defence Intelligence Agency sull’esercito di Pechino, è ormai in grado di gestire un conflitto regionale e allo stesso tempo di raggiungere obiettivi militari nemici in tutto il mondo (pur senza potere ancora schierare forze convenzionali ovunque). Assumendo questa prospettiva meno Washington-centrica, i tweet di Trump sulla Cina assumono un significato e un peso diversi.

Non a caso un atteggiamento retorico e diplomatico più incisivo nei confronti della leadership cinese da parte dell’Amministrazione americana riscuote diffuso apprezzamento negli apparati diplomatici e di sicurezza di Paesi – come l’Australia e il Giappone – legittimamente più ansiosi di capire l’evolversi della parabola cinese. “La grande domanda è se, di fronte a una forma di resistenza concertata a livello internazionale, non solo da parte degli Stati Uniti ma anche dei suoi numerosi alleati, Xi modificherà le sue convinzioni o le sue posizioni su qualche tema”, ha scritto Richard McGregor, del think tank australiano Lowy Institute, individuando così la ratio del nuovo “multilateralismo empirico” a trazione statunitense.

trump e xi jinping alla citta proibita piazza tien an menTRUMP E XI JINPING ALLA CITTA PROIBITA PIAZZA TIEN AN MEN
La scommessa che certi attori nell’area asiatica sembrano voler giocare adesso rispetto alla Cina assomiglia a quella di un genitore nei confronti di un figlio adolescente molto irrequieto. Il padre e la madre alzano e induriscono i toni nella speranza di modificare gli atteggiamenti più pericolosi dell’adolescente, prima che il giovane cresca e poi sia troppo tardi per indurlo a cambiare.

Se il “periodo di opportunità strategica” di Pechino che volge oramai al termine assomiglia all’adolescenza della potenza cinese contemporanea, allora per Canberra, Tokyo o Ottawa appare tutt’altro che avventato fare sponda con gli Stati Uniti di Trump su questo dossier. Nessun diplomatico o militare – australiano, canadese o giapponese – userà mai una simile metafora pedagogica in pubblico, ovviamente, ma delimitare oggi il perimetro dei comportamenti cinesi ritenuti accettabili sullo scacchiere internazionale potrebbe essere l’unica via per evitare problemi maggiori domani. 

@marcovaleriolp

Fonte: qui