9 dicembre forconi: 05/24/18

giovedì 24 maggio 2018

A ROMA UNA DONNA SFUGGE A UN TENTATIVO DI STUPRO: ECCO COME

“MI PALPEGGIAVA, CERCAVA DI SPOGLIARMI” 

L'AGGRESSORE E’ UN 20ENNE SENEGALESE: DOVEVA ESSERE ESPULSO E IN PASSATO AVEVA GIÀ VIOLENTATO ALTRE DONNE...

Sergio Rame per il GIornale
roma tentato stuproROMA TENTATO STUPRO

A mettere in salvo la donna sono state le sue grida di aiuto che hanno fatto accorrere alcuni passanti. Se non fossero intervenuti, il senegalese l'avrebbe brutalmente stuprata all'interno di un condominio del quartiere Nomentano.

Ha, comunque, fatto in tempo trascinare la 40enne per alcuni mentri e palpeggiarla nelle partiti intime. Lo stupratore africano è un ventenne. In Italia non doveva più starci perché, come fa sapere il Messaggero, alle spalle ha "un decreto di espulsione inottemperato e, soprattutto, precedenti per violenza sessuale".

"Mi palpeggiava, cercava di spogliarmi...". È stato a quel punto che la donna ha iniziato a urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni. L'immigrato le stava infilando le mani ovunque, dopo averla afferrata per strada e trascinata nell'androne di un palazzo. La vittima stava passando di là per andare, come fa ogni giorno, nel bar in cui lavora.

roma tentato stuproROMA TENTATO STUPRO
Le urla hanno attirato un passante che ha tempestivamente messo in fuga il senegalese. Tutto quel trambusto ha attirato anche l'attenzione di una condomina che si è subito attaccata al telefono per chiamare la polizia.

L'immigrato, che era fuggito in direzione Batteria Nomentana, è stata acciuffato subito dalle forze dell'ordine. Quando poi l'hanno portato negli uffici del commissariato Porta Pia, hanno scoperto che si tratta di un clandestino. Nonostante il foglio di via, era ancora a zonzo per Roma. Non solo. Nonostante in passato avesse già violentato altre donne, era ancora in libertà. 
poliziaPOLIZIA

"Qualche giorno fa aveva dato fastidio ad altri passanti, ogni tanto chiedeva qualche spiccio - ha raccontato una della zona al Messaggero - noi donne abbiamo corso tutte un gran pericolo. Per fortuna la signora è stata aiutata, è riuscita a salvarsi e la polizia è intervenuta subito. Che questa volta, però, quel balordo resti in galera".

Fonte: qui

Lira turca: è tonfo sui minimi storici

La lira turca sotto esame: le ultime dalla banca centrale di Ankara e da Fitch hanno permesso alla valuta di scivolare su nuovi minimi storici. Il punto.

Lira turca: è tonfo sui minimi storici
L’andamento del cambio dollaro/lira turca nel corso dell’ultima settimana: il deprezzamento della divisa di Ankara è stato esacerbato dal progressivo avanzamento del biglietto verde
Fonte: qui

ATTENTI AL"K2": ALLARME NEGLI USA PER LA MARIJUANA SINTETICA CHE TRASFORMA I GIOVANI AMERICANI IN ZOMBIE

PIU’ DI 25 PERSONE IN OVERDOSE A NEW YORK 

ECCO QUALI SONO I SINTOMI RISCONTRATI NEI RAGAZZI CHE HANNO ASSUNTO LA NUOVA DROGA


Una nuova e potentissima sostanza psicotropa ha fatto il suo ingresso nelle strade di New York, trasformando i giovani americani in «zombie». Più di 25 persone sono state ricoverate in ospedale nella Grande Mela per le reazioni dovute all'assunzione di marijuana sintetica nota come «K2».

Come si legge sulla Cnn, la polizia è intervenuta in uno stabile nel quartiere di Bedford-Stuyvesant, a Brooklyn, sabato, dove 33 giovani erano in overdose, nello stesso luogo in cui un episodio simile si era verificato nel 2016. Gli agenti stanno cercando la persona che ha distribuito la sostanza. «K2» è il nome del composto sintetico che imita l'effetto del THC, l'ingrediente più psicoattivo della marijuana.

MARIJUANAMARIJUANA
«Sembravano zombie»

«Sembravano degli zombie, mentre si accasciavano contro gli edifici e si sdraiavano sui marciapiedi», ha raccontato la polizia, prima che le ambulanze caricassero gli utenti storditi e confusi sulle barelle. Questo tipo di droga è poco costosa, spesso venduta da uno a cinque dollari per una dose.

Confezionato con nomi come Spice, AK-47, Smacked, Green Giant Scooby Snax, iBlown e Dank, il «K2» può portare a convulsioni, psicosi, dipendenza e morte. Più di 6.000 persone sono state ricoverate al pronto soccorso di New York a causa del K2 dal 2015 e ci sono stati due morti confermati.

Fonte: qui

SUL CIBO NON SAPPIAMO NULLA!


DAGONEWS da "www.cracked.com"

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Siamo sicuri che tutto quello che sappiamo sul cibo non sia frutto di qualche mito o di qualche sbagliata convinzione? A quanto pare, la maggior parte delle certezze che ognuno di noi ha in materia sono in realtà completamente errate.

Cracked ha raccolto una carrellata di false credenze: per fare un po' di chiarezza non è mai troppo tardi.

1) Il grasso non causa aumento di peso. I grassi sani - uova, avocado e noci - aiutano le persone a consumare meno calorie, probabilmente a causa degli effetti sazianti dei grassi.

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2) Il caffè non disidrata. La ragione per cui potreste vedere un aumento della minzione deriva dal fatto che assumiamo principalmente acqua. Anzi: aiuta a idratarsi e può rientrare nel computo dell’acqua che dovremmo assumere giornalmente.

3) La margarina è più salutare del burro? In realtà, nessuno dei due prodotti è più sano dell'altro.

Molti sono passati alla margarina sperando di evitare malattie cardiache, ma i problemi derivano da un elevato consumo di entrambi: il burro è ricco di grassi saturi e, mentre è migliorato negli ultimi anni, la margarina conserva un alto livello di grassi trans.

4) La "pozzanghera" rossa sotto la bistecca non è sangue. Le carcasse di manzo vengono prosciugate dal sangue prima di essere macellate e lavorate. il liquido rosso sul piatto è in realtà una miscela di acqua e mioglobina, una proteina presente nel tessuto muscolare.
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5) Il gelato non ti rinfresca, ti riscalda. Questo perché il corpo si riscalda mentre digerisce gli ingredienti del gelato

6) Lo zucchero di canna non è più sano dello zucchero bianco. L'unica differenza tra i due è il gusto.

Il sapore diverso è dovuto al contenuto dello zucchero di canna: è vero che ci sono più minerali, ma la quantità è troppo piccola per apprezzarne le differenze.

7) La migliore bevanda per aggiungere antiossidanti alla tua dieta è il tè, giusto? Non proprio. Gli studi hanno dimostrato che il caffè istantaneo può essere paragonato al tè o al vino. Anche quello americano e l’espresso contengono antiossidanti, purché lo si beva nero.

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8) Lo zucchero non è l'unico alimento che causa la carie. Si potrebbe pensare che evitare le caramelle sia sufficiente per proteggersi. Tuttavia, anche carboidrati come la pasta e il riso producono batteri responsabili della carie

9) Il mito: il cibo biologico è sempre meglio. In realtà ciò che conta veramente è assumere la giusta quantità di frutta e verdura giornaliere, più che come vengono coltivati.
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10) La maggior parte del wasabi sul mercato non contiene wasabi. È più probabile che sia rafano colorato di verde: questo perché il wasabi è molto difficile da produrre, e quindi è molto costoso

11) Le polpette svedesi sono in realtà turche. il piatto fu introdotto in Svezia dal monarca Carlo XII che ne aveva amato il gusto durante il viaggio attraverso l'impero ottomano.

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12) Il cibo cinese è pieno di glutammato monosodico, giusto? In realtà il glutammato monosodico (msg) è una sostanza innocua se ingerita in quantità normali ed è un composto naturale presente negli alimenti di origine animale. 

La sua reputazione ha subìto un brutto colpo dopo che uno scienziato ha mangiato una quantità industriale di cibo cinese, si è ammalato e ha puntato il dito verso il glutammato piuttosto che rivedere le sue malsane abitudini alimentari

13) Il consumo di cibo con alto contenuto di sale in realtà non ti rende assetato, ma ti fa trattenere l'acqua in modo più efficace.

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Uno studio condotto su un gruppo di "cosmonauti" che hanno effettuato un volo simulato su Marte mostra che, quando sono stati sottoposti a una dieta salata, hanno consumato meno acqua ma hanno avuto più fame.

14) Mangiare miele locale aiuta a combattere le allergie. Il miele prodotto nella propria zona o regione contiene pollini dei fiori locali e si potrebbe quindi pensare che sia un rimedio naturale contro le allergie: ma i pollini più dannosi provengono da erbe e alberi, raramente da fiori.

Nonostante le sue rinomate proprietà antibatteriche, antimicotiche e antivirali, il nettare degli dei non sembra utilissimo contro i raffreddori allergici.

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15) Un consumo moderato di alcolici può fare bene al cuore, riducendo il rischio di infarto e di insufficienza cardiaca. Ma non c’è nessuna bevanda alcolica che sia migliore delle altre.

16) I prodotti a base di mirtillo rosso sono una cura efficace per l'infezione del tratto urinario, giusto? Probabilmente no. Uno studio clinico del 2016 non ha mostrato differenze significative nel miglioramento di queste infezioni in donne più anziane a cui sono stati somministrati integratori ai mirtilli rossi.

17) Le baby carote sono carote che sono state raccolte prima, giusto? No! Sono il frutto di ciò che accade alle carote non abbastanza “belle” per essere vendute nei supermercati: dunque vengono sbucciate e lavorate dai macchinari per diventare “mini”.

18) Bere latte quando si ha un raffreddore non aumenterà la produzione di muco. Secondo i risultati di uno studio condotto nel 2005, solo le persone che credono che il latte aumenti la produzione di muco hanno riportato problemi respiratori dopo averlo bevuto.

Two Bunkers For Taking Cover From The Coming Debt Bomb

There’s two places to take cover, and one of them should be music to our ears. Here’s the details…
From Zero Hedge
“There is a sword of Damocles hanging over the head of every American. Sadly, it is about to drop.”
Sorry for the drama, but I need to get your attention.
We know that the Fed has kept interest rates low for many years until recently. Why did it do so? Here are some of the reasons we have been told:
  • The Fed wanted to stimulate the economy.
  • The Fed wanted to make it easier for Americans to borrow.
  • The Fed wanted to create a “wealth effect” to encourage spending.
Which of these statements do you think explains the primary reason for the Fed’s decision to keep interest rates low? Don’t bother. It is none of the above.
The primary reason the Fed kept interest rates low was to avert an economic catastrophe. Today, that catastrophe can no longer be avoided.
The trigger for the economic explosion is the rising interest payments on the federal debt.
Let’s go through the numbers.
During the eight years of the Obama administration, our total national debt rose from $12.3 trillion to $20 trillion while interest rates sank to a new all-time low. (The national debt figure includes money owed by the government to itself. The debt held by the public is what interests us since the government must pay out the interest to those bond holders.)
In 2009, the year President Obama took office, the national debt held by the public was $7.27 trillion. At the end of fiscal 2016, that had soared to approximately $14 trillion. Given that our marketable debt doubled from 2009 to 2016, it’s remarkable that the annual cost of the interest on the debt rose far less, from $185 billion to $223 billion.
The long march of rising rates that began recently is a dramatic reversal after nearly 40-years of declining interest rates. The new trend portends a return to more historic rates. You may be asking: what are the historic rates? We calculate that the average rate paid on the federal debt over the last 30 years was close to 5%.
The non-partisan Congressional Budget Office (CBO) has just raised its estimate that debt held by the public will rise to $17.8 trillion in 2020. Some economists believe that the figure will be much higher. For our exercise though, let’s stick with the CBO estimate. We are postulating that the interest rate on our national debt may return to the long-term, 30-year average of 5%. Note, too, that Treasury debt rolls over every 3 to 4 years so the maturing bonds at low interest rates will be refinanced at the then current higher rates.
Let’s do the math together.
Take the CBO estimate of debt held by the public of $17.8 trillion in 2020, a 5% average interest on that amount comes to annual debt service of $891 billion, an unfathomable amount. (In 2017, interest on the debt held by the public was $458.5 billion, itself a scary number.) In its current report, the CBO added: “It also reflects significant growth in interest costs, which are projected to grow more quickly than any other major component of the budget.”
Here’s the danger:
  • According to CBO, individual income taxes produced $1.6 trillion in revenue in fiscal year 2017.
  • Under this 2020 scenario, over half of all personal income taxes will be required just to service the national debt.
  • Annual debt service in 2020 will exceed our newly increased defense budget of $700 billion in FY 2018.
  • Annual debt service would exceed our Social Security obligations.
Note: We are using fiscal year 2017 budget numbers for comparison. It is likely that all the numbers will be higher in 2020, but the proportions will likely be similar or worse.
These numbers are staggering, more so because the assumptions we use are reasonable and predictable. This dangerous trend is the consequence of our failure to pay enough attention to the national debt, and especially to the effect of rising interest rates.
What can we do about this coming crisis? As investors, we should prepare for higher inflation and higher interest rates. Investors should consider these moves:
  1. Sell all medium and long-term bonds.
  2. Consider diversifying into reasonable amounts of gold and selected commodities.
  3. Buy TIPS (Inflation protected treasury bonds).
This last suggestion is an exceptionally interesting investment because these are U.S. Treasury bonds that adjust for inflation by adding to the principal every six months. So long as you buy the bonds at par, you will get all your principal back at maturity, even in the unlikely event we have a long bout of deflation. On the upside, if there is a spike in inflation, these bonds could increase substantially in value, a welcome and unusual occurrence for a bond guaranteed by the U.S. Treasury.
In time, the responsibility for solving the crisis will fall on the Administration and Congress, who have successfully ignored this predictable problem for years.
Fonte: qui

Incidente a Caluso(To), scontro tra Tir e treno: due morti e 23 feriti

Un grave incidente ferroviario è avvenuto mercoledì sera in provincia di Torino. In seguito all’urto sono deragliate le tre vetture di testa. Il Tir trasportava un carico eccezionale. Morti il macchinista del treno e un autista di un furgone di supporto




TORINO - È di due morti e 23 feriti il bilancio definitivo del grave incidente ferroviario avvenuto mercoledì sera attorno alle 23,20 sulla linea tra Torino e Ivrea: tre vagoni del treno regionale 10027, tra cui la motrice, sono deragliati dopo che il convoglio si è scontrato con un tir, che sarebbe rimasto bloccato sui binari, all’altezza di un passaggio a livello. Le vittime sono il macchinista del treno, Roberto Madau, 61 anni, e Stefan Aureliana, 64, che conduceva il mezzo di scorta tecnica al tir che a bordo aveva un carico eccezionale.

Autista lituano indagato per disastro colposo

È invece indagato per disastro ferroviario Darius Zujis, l’autista lituano di 39 anni alla guida del tir. L’uomo sarebbe risultato negativo all’alcoltest. A coordinare le indagini sull’incidente è il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

Tra Rodallo e Caluso

Lo scontro è avvenuto nella frazione di Are, tra le stazioni di Rodallo e Caluso, distanti cinque chilometri. Sul convoglio - l’ultimo della giornata su quella tratta - viaggiavano una trentina di persone, salite alla stazione di Torino Porta Nuova e dirette nei centri abitati della provincia nord del capoluogo piemontese. Ancora non è chiara la dinamica dei fatti ma una prima ipotesi parla di errore umano. La procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta e l’autista del tir è indagato per disastro ferroviario.

Tre feriti gravi
Il macchinista Roberto Madau: ha perso la vita
Il macchinista Roberto Madau: ha perso la vita


Tra i 23 feriti tre sono più gravi, tra cui la capotreno, che sono ricoverati all’ospedale Cto di Torino. Al San Giovanni Bosco, sempre a Torino, sono stati trasportati tre feriti, tra cui un codice giallo. Un codice giallo, e uno verde, anche all’ospedale di Cirié. Sono invece tutti codici verdi i feriti trasportati all’ospedale di Chivasso, sette, e di Ivrea, otto.
Le vittime

Il primo bilancio, come detto, è di due morti e 23 feriti. Le vittime sono il macchinista del treno, Roberto Madau, 61 anni, e Stefan Aureliana, 64, che conduceva il mezzo di scorta tecnica al tir che a bordo aveva un carico eccezionale. Tra i feriti sono tre quelli in gravi condizioni tra cui la capotreno, ricoverata al Cto di Torino. Intubata e in coma farmacologico, la donna - incastrata tra le lamiere dei vagoni per un’ora prima che i soccorritori potessero recuperarla - ha riportato numerosi traumi da sindrome da schiacciamento e una frattura al bacino per la quale si trova ora in sala operatoria.

L’incidente

Secondo una prima ricostruzionefatta dai militari e dai vigili del fuoco e anche in base alle testimonianze, il tir adibito a trasporti eccezionali (container), e con targa lituana, avrebbe attraversato il passaggio a livello nonostante il semaforo stesse gia lampeggiando per annunciare l’arrivo del convoglio, partito da Torino alle 22,27. Il Tir, con targa lituana, procedeva a passo d’uomo con l’ausilio di tecnici a terra quando le sbarre del passaggio a livello si sono abbassate incastrando il cassone del mezzo mentre la motrice aveva già superato i binari. Un palo della luce è stato abbattuto e i cavi dell’alta tensione sono stati tranciati. Lo scontro, violentissimo, è stato inevitabile, con un vagone finito sull’altra, e decine di passeggeri incastrati. .«Il treno regionale 10027 era composto da 5 vetture e un locomotore - ha precisato Rete ferroviaria italiana - e in seguito all’urto sono deragliate le tre vetture di testa». La procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta e indagato per disastro ferroviario Darius Zujis, l’autista lituano di 39 anni alla guida del tir travolto dl treno.

Piano ospedali

Nel frattempo, negli ospedali di Torino, Ivrea e Chivassoera già scattato il piano di maxi emergenza per accogliere i feriti. A coordinare le indagini, sul posto, è arrivato il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando che, assistito al comandante provinciale dei carabinieri Emanuele De Santis ha sentito le prime testimonianze, di chi aveva assistito all’incidente o ne era rimasto coinvolto. Lo schianto ha praticamente troncato in due il mezzo pesante, con la cabina del tir da una parte, quasi verso i campi e il rimorchio sventrato.
Le indagini

L’autista del Tir, rimasto praticamente illeso nello scontro, è stato sottoposto all’alcoltest, per capire se avesse bevuto o guidasse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo le prime testimonianze raccolte dagli investigatori, e le informazioni delle Ferrovie dello Stato, il passaggio a livello era perfettamente funzionante: bisognerà capire per quale motivo il tir è passato lo stesso, per poi rimanere fermo, praticamente sui binari. Il treno, che stava viaggiando normalmente, s’è trovato davanti il mezzo, senza praticamente avere il tempo per frenare.
La linea ferroviaria è interrotta per la rimozione delle carrozze. Per garantire gli spostamenti ai pendolari della linea Chivasso - Aosta Trenitalia garantirà i collegamenti con autobus sostitutivi. Fonte: qui

NOVITA' NELLA DIAGNOSI DEL CANCRO ALLA PROSTATA ...

UN TEST DEL SANGUE POTREBBE EVITARE LA FASTIDIOSA BIOPSIA PER INDIVIDUARE LA PRESENZA DI UN TUMORE MALIGNO...


Tumore alla prostata nuovo test del sangue potrebbe evitare, nel 40 per cento dei casi, la biopsia per individuare la presenza di un tumore maligno. La novità arriva dagli Stati Uniti.

Il test del sangue contro il tumore alla prostata è stato messo a punto dalla Cleveland Diagnostic, i cui risultati si sono rivelati più accurati dell'esame del PSA.
TUMORE ALLA PROSTATATUMORE ALLA PROSTATA

La svolta che porterebbe a diagnosticare il tumore alla prostata attraverso un nuovo test del sangue è stata presentata nel corso dell’annuale Meeting della American Urological Association tenutosi a San Francisco, negli Stati Uniti. Il test, Iso PSA, è differente dal tradizionale esame per la ricerca dell’antigene prostatico specifico (Psa) perchè non si limita a verificare i valori alterati del PSA ma trova i cambiamenti della struttura molecolare, discriminando con attendibilità i cambiamenti strutturali della proteina associati alla eventuale presenza di un tumore.

uomini e prostataUOMINI E PROSTATA
In tema di tumore alla prostata questo test del sangue è davvero una svolta. La dote di riuscire a distinguere tra tumori benigni e maligni - come si evincerebbe dalla fase di sperimentazione - porterebbe, secondo i ricercatori americani che hanno messo a punto il test, a ridurre del 40 per cento la necessità di ricorrere alla biopsia nei casi sospetti.

L'utilità del tradizionale test del PSA provoca un dibattito nell’ambiente medico degli urologi dagli anni Ottanta a causa della semplice alterazione dei valori riscontrabile attraverso il tradizionale esame del sangue che non è, da solo, sufficiente per una diagnosi sulla presenza di un tumore maligno alla prostata.

prostataPROSTATA
L’evidenza di valori alterati, è solo un primo passo nel percorso diagnostico che porta poi a visita urologica, ecografia e biopsia per accertare le eventuali cellule tumorali presenti siano di origine benigna o maligna. Un percorso che cozza con la tempestività della diagnosi, fondamentale nella individuazione di una terapia efficace contro il tumore. Secondo le statistiche così facendo negli ultimi 5 anni i casi di mortalità per tumore alla prostata negli Stati Uniti sono in crescita.

La biopsia per il tumore alla prostata, che potrebbe dunque essere evitata nel 40 per cento dei casi con il nuovo test del sangue, ha anche il problema che risulta difficile individuare la zona di prelievo attraverso l’ecografia, rischiando così di sottoporre il paziente a terapie invasive, di tipo chirurgico e radioterapico, che potrebbero anche rivelarsi non necessarie. Fonte: qui
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Clima: aprile 2018 il 400esimo mese di fila più caldo della norma

Secondo gli scienziati il mese di aprile di quest'anno è stato il 400esimo consecutivo con temperature più alte della norma: una serie che è iniziata nel febbraio del 1985 e che da allora non si è mai interrotta.
Era il febbraio 1985 quando gli esperti registrarono sulla Terra l'ultimo mese più freddo della norma. Dal mese seguente, quello di marzo, è iniziato un periodo lunghissimo e ancora in corso in cui la temperatura globale media è sempre stata superiore alla media. A renderlo noto National Oceanic and atmospherique administration, spiegando che da ben 400 mesi a questa parte fa più caldo di quanto in realtà dovrebbe. A riferire i dati degli esperti è stato il Washington Post, spiegando che "viviamo ormai in un pianeta che è inequivocabilmente più caldo rispetto soltanto a un decennio fa e in cui le temperature continuano a crescere", come ha dichiarato al quotidiano lo scienziato del NOAA Deke Arndt, precisando: "Arrivare al 400esimo mese di fila più caldo della norma semplicemente è un sintomo evidente di quanto sta accadendo alla Terra. Ma non c'è nessuna novità. Semplicemente, una conferma di quanto sappiamo da tempo".
Nell'aprile del 2018 la temperatura media mondiale è stata di 1,5 gradi superiore alla norma: dato che a stupito per primi gli statunitensi, che proprio il mese scorso hanno registrato nel loro paese temperature estremamente rigide mentre nel resto del mondo erano in realtà più elevate di quanto non fosse normale. Sempre ad aprile infatti si è registrato un caldo record in Europa, secondo il Centro europeo delle previsioni climatiche. Anche le regioni artiche sono state molto meno fredde della norma. Complessivamente, secondo gli scienziati, il mese di aprile è stato il terzo più caldo per il pianeta dal 1880. Soltanto l'aprile 2016 e 2017 hanno avuto temperature più alte.
Quello dell'innalzamento delle temperature non è certo uno scoop: gli scienziati sono infatti concordi nel ritenere che a causa delle emissioni inquinanti ci sia stato un importante cambiamento climatico, con temperature nel pianeta di tre gradi più alte rispetto al periodo precedente la rivoluzione industriale.
20 Maggio 2018
Fonte: qui

Italy Is Forming The Epicenter Of The EU's Fateful Shift

Clarity is here in Italian coalition talks.  And the markets hate what they see.  So does Brussels.
Five-year Italian debt blew out over 1%, CDS spreads have moved over 20 basis points in a week. The markets are trying to scare these outsiders now in charge in Italy to soften their stances on reform and maintain a status quo which is destroying a great country and culture.
The League and Five Star Movement leaked demands for $250 billion in debt relief from the ECB.  There was also a demand for developing a mechanism for countries to leave the euro, according to a, now discredited, report from Reuters.
The final proposal doesn’t have any of this inflammatory language, but don’t think the leak wasn’t part of their negotiating strategy or part of where they are ultimately going to push things.
Because the rest of the proposal is already hostile enough to Brussels (see below).  And with ECB President Mario Draghi now signaling the need to consolidate European sovereign debt under its umbrella, it isn’t necessary at the moment.
Here’s Martin Armstrong’s take:
So everyone else understands what this is about, the ECB President Mario Draghi has come out and proposed interlocking the euro countries to create a “stronger” and “new vehicle” as a “crisis instrument” to save Europe. He is arguing that this should prevent countries from drifting apart in the event of severe economic shocks. Draghi has said it provides “an extra layer of stabilization” which is a code phrase for the coming bond crash. [emphasis mine]
That tells me that Draghi understands how bad things truly are and that Italian leadership knows they have the upper hand in debt negotiations.
They are prepared to push Brussels hard to get what they want.  And well they should.  League leader Matteo Salvini understands how ruinous the euro as administered by Germany has been for Italy and most of Europe.
So, to him, if the price for Italy to stay in the EU is to force the northern countries to accept debt consolidation and write-down then so be it.
If they won’t agree to that, then Italy’s new leadership is prepared to back to the people and say, “We tried.  Screw them. Let’s walk.”
All of this says to me they sand-bagged the press and the political establishment to get to this point.

Reconciling Divisions

The coalition proposal is a mishmash of right and left policy prescriptions that will drive the IMF and Brussels mad.  But, these two very different parties have to come to some agreement if they are to wrest control of Rome from the insanity of the status quo in Europe, which serves no one’s ends except the globalists which stand behind the public faces of the EU – Juncker, Merkel, Tusk, Macron, etc.
The League is a former secessionist party that served the northern regions of Veneto and Lombardy with talks of fiscal responsibility and far lower taxes.  The while Five Star Movement has grown out of the hollowing out of Southern Italy’s economy and social fabric from political rot emanating from both Rome and Brussels.
One is calling for lower taxes and regulation, the other wants generous pensions and universal income.  These are not easy differences to overcome. But they have, to no one’s satisfaction. That, however, is the price for such an eclectic mix of policy positions.
That said, they are clearly together on the two most important issues facing Italy’s future, immigration and Italy’s place within the EU.
Both parties want to put Italy first.  And the legislative program now proposed looks to be in that vein, while not looking (at first glance) too radical. From Zerohedge’s writeup this morning:
  • Seeks 15% and 20% tax rates for companies and people
  • Seeks guaranteed minimum income for poorer Italians
  • Universal basic income of €780 per person per month, funded in part through EU
  • Seeks end to Russia sanctions
  • No mention of a referendum on membership of either the EU or the euro
  • Agreement to meet the goals of the Maastricht Treaty
  • No plans to ask the ECB to cancel debt
  • Calls for airline Alitalia to be relaunched
  • Seeks to scrap Fornero pension reform
  • Flat tax to become a dual rate with deductions
  • Seeks a strong contribution to EU immigration policy
  • Plan calls for redefining of lender Monte dei Paschi di Siena’s mission
The highlighted ones are the most important, while the markets focus on the tax changes and universal income.
Forget those.  If Italy can get the EU to lift Russian sanctions, take immigration policy away from Angela Merkel and provide a blueprint for dealing with insolvent Italian banks those would be titanic wins.
These are the issues at the heart of the EU’s foundational problems – its lack of banking cohesion and anti-democratic bureaucracy.

The Soft Sell To Italeave

So, while all of this looks like they’ve caved on the most extreme positions, in effect, they have not.  Italy’s budget is getting crushed by the cost of Merkel’s Migrants.  Both parties obviously feel that growth can return to the Italian economy within the euro by radically lowering taxes to reprice Italian labor lower.  This would put it at an advantage relative to Germany while remaining within the euro.
Then issuing a new parallel currency, the Mini-BOT, to circulate domestically to lessen the need for euros within the domestic economy and free up Italy’s budget issues with respect to its debt servicing needs.
What I’ll say about that is with yields spiking, the Mini-BOT better get off the ground soon because Italy’s debt servicing is extremely low thanks to the ECB’s negative interest rate policy (NIRP).  And once the dollar begins rising here the decisions for debt relief and consolidation may be out of any one group’s hands.

Merkel’s Out of Time

The problem now is time.  Donald Trump’s pressure policy on Iran and Russia is creating the kind of uncertainty no one can forecast.  It is forcing a decision on European leadership to come together and declare opposition to Washington’s diktats and forge an independent identity while at the same time look to truly end the cultural divisions and distrusts which have led to this moment thanks to a lack of fiscal unanimity.
It is clear to me Italy’s new leadership understands this with the sum and substance of these policy points.  It believes it can re-align Italy’s domestic policies in Italy’s favor while forcing Brussels to face the responsibility of leading Europe forward in a way which is far more equitable than in years past.
Perhaps that’s why Angela Merkel visited Russian President Vladimir Putin for a second time in two weeks after only sending representatives for the past four years.  They weren’t just talking about the Iran deal.
No that meeting was all about getting Germany out from under Trump’s thumb while not incurring his wrath.  Putin’s long-game of diplomatic patience was the right path from the beginning.  It’s always bet to let your opponent bluff and bluster, beat their chests and make demands they can’t enforce.
Eventually those watching realize it is all just hot air.  And as time passes the cost of resistance to the bully falls and the benefits of joining a new group rise.  For Germany it is energy.  Russian Gas and Iranian oil are necessary for Germany to maintain its competitiveness and Trump is undermining both of these with his lack of diplomacy.
Merkel’s refusal of his proposed tariff concessions to ditch the Nordstream 2 pipeline and buy more expensive LNG from Cheniere Energy was more important than people think.  There’s no reason for Merkel to believe that U.S. policy under Trump or any future president won’t do an about face.  Meanwhile, pipelines are practically forever.
And Merkel is savvy enough to put her ego aside over having been outmaneuvered by Putin over Ukraine and hold the line on Nordstream 2.

The Big Reversal

Merkel has an out here. And Italy just handed it to her.  I’m not sure she’s smart enough to see it.
The ECB wants debt consolidation and greater control.  For the EU to survive this is necessary.   Germans and the rest of the northern countries don’t want to be seen bailing out the “Club Med” countries.  That would be interpreted as yet another submission to Washington and New York.  Merkel cannot go through horrific debt relief talks like she did with Greece in 2015.  It would destroy what’s left of her political capital.  If she stands tall against Trump over Iran, however, she gains a lot.  The uncertainty over how Trump will react sends the euro down, pressuring the ECB to finally move on dealing with the debt.
Europeans want normalized relations with Russia and open trade, especially German industry.  There are tens of billions in investments in Russia and Crimea waiting for the sanctions to end to travel to Russia, especially with such a weak Ruble, thanks to Trump’s moronic sanctions.
Only Poland and the Baltics don’t.  But, they don’t matter.  It only takes one finance minister to vote against extending Russian sanctions to end them.  If Merkel stands up to the U.S. on Iran, it makes it easier for Italy to force Germany to stop bullying everyone into maintaining them.
Italy drops the bombshell to end the Russian sanctions in July.  Merkel “reluctantly” goes along with this.  Nordstream 2 worries go away. The EU and Russia form a united front against more U.S. belligerence in Ukraine.
During Monte dei Paschi debt restructuring talks Merkel and Draghi introduce new mechanisms for debt consolidation as a model for the future.
Do I think this is the most likely scenario?  No. But it is one that could come to pass if Merkel reads the shifting political winds properly.  If she begins thinking in Germany’s best long-term interests then some version of this is exactly what she’ll do.
And she’ll have the hated euroskeptics from Italy to thank for saving her legacy and Europe from further political and economic marginalization.

This Is The Most Important Chart To Watch On Italy


As traders arrive at their desks this morning across America, one could be forgiven for exclaiming "I love the smell of relief rallies in the morning" as Italian bond yields are lower and Italian bank stocks are not tumbling (for the first time since Five-Star and The League joined forces)...
...and US equity futures are holding gains (from yesterday's Trump Trade Truce)...
...suggest that the indestructible market mantra that "bad is good" and "buy the dip" is back.
There's just one thing...
The Italian crisis is far from over and the concept of their 'mini-BoT' parallel currency is throwing up some very red flags about the future of the European Union...
You just have to know where to look.
As Bloomberg's Tasos Vossos notes, a gauge of euro re-denomination risk (based on the so-called 'ISDA Basis' in Italy's credit default swaps) blew out.
What's more, redenomination risks are spreading as the measure widened in Portugal, Spain, and in France to a lesser extent, according to CMAN data.
As parallel currencies and debt-cancellation become serious discussion points for an Italian government, so European break-up risk is resurging.
Simply put, the higher this chart goes, the lower the market 'values' an Italian Euro relative to say a German Euro... and thus it is measuring the risk that the European Union - so long defended by Draghi et al. as indestructible - will break up.
As Marcello Minenna, head of Quantitative Analysis and Financial Innovation at Consob - the Italian securities regulator, previously noted, "markets do not lie... Italy must avoid remaining with short end of the stick. I wonder if our leadership will rise to the challenge."
While the European Central Bank’s commitment to defend the irreversibility of the euro is based as much on threats as on positive pledges, financial markets understand the risks of "Italeave" even if the likelihood of the event is still judged to be low.
This can be seen in the data on credit default swaps (CDS), which offer protection in the case of an “insured event” or, in the jargon, a credit event. The widening gap in prices between different types of CDS contracts reflects the rising risk that some euro area sovereign debts may be redenominated into new, depreciating, currencies, which would probably lead to real losses for investors.
To correctly interpret the data on CDS prices, we need a quick flashback to 2012, another year of great tension for the single currency. While the center of the crisis was in Greek sovereign debt and the Spanish banking sector, institutional investors had already begun to think of how to protect themselves from the danger of the euro’s total dissolution, which might be prompted by the exit of a big country such as Italy or France.
Back then, there were no good options available. Buying CDS wouldn’t have helped because the standard contract explicitly excluded debt redenomination from the list of credit events if the issuer were a member of the G7 or an OECD investment-grade sovereign.
Two years later, new ISDA standards entered into force: contracts made since 2014 protect against euro area countries redenominating their debt into new national currencies.
Strictly speaking, it’s still possible to redenominate debt into a different currency without triggering a credit event, but this only works if the debt is switched into a reserve currency: the US dollar, the Canadian dollar, the British pound, the Japanese yen, or the Swiss franc. In all other cases, the only way to avoid the triggering of a credit event is if the switch to the new currency does not result in a loss for the investor: “no reduction in the rate or amount of interest, principal or premium payable”.
Since 2014 two types of sovereign CDS therefore coexist: the old (ISDA 2003) and the new (ISDA 2014). The latter has always traded at spreads wider than the CDS-2003, but the difference (the ISDA basis) had generally been small until: 15-25 bps for Portugal, 10-15 bps for Italy, 8-12 bps for Spain, 2-4 bps for France, and 1-2 bps for Germany.
The width of the spread between the two types of CDS - the ISDA basis - reflects both the perceived risk of redenomination risk and, in addition, the potential scope for depreciation in the event of a return to a national currency.
This year, something has changed.
And so, the chart above shows why U.S. credit investors may be right to be more concerned over a European sovereign crisis. As a reminder, the net share of investors expecting things in Europe to improve tumbled to 5% from a record 26% in March, based on Bank of America Merrill Lynch's survey for May.
Fonte: qui

Italy Went Boom A Long Time Ago (And That's The Point!)


On June 21, 2017, Italy’s Parliament approved Law #96. The new regulation altered Law #130 of 1999. Pertaining to limitations on the activities of Special Purpose Vehicles (SPV), the 2017 amendment expanded their scope. The intention was clear; SPV’s were going to be used as the primary method of cleaning up Italian banks as a conduit for the country’s mountain of bad debts and non-performing loans (NPL).
Less than a month later, the sales team at the accounting firm PwC (what used to be known as PricewaterhouseCoopers) actually and intentionally described Italy’s NPL problem as the “place to be.”
The Italian NPL market is now definitively “The Place To Be”, due to the volumes of NPL, the highest in Europe yet (€324bn of GBV at the end of 2016) and the recent trends in the Italian NPL arena. Ailing banks are going through a restructuring process, significant banks are engaged in massive NPL deleverage plans, overall the NPL management is passing through a prominent overhaul under new ECB guidelines and the NPL servicers are experiencing a deep evolution and facing consolidation manoeuvres.
Those who live in Italy, this “place to be” is only pain from the past and a great deal still left for the future. For well-capitalized individual firms loaded with spare capacity, picking through the bones of Italy’s desperate bank sector is a necessary profit opportunity. This is how it’s supposed to work, the healthy gobbling up what’s left of the profligate and, quite frankly, stupid. The only question to ask is, what took so long?
Economists fear prolonged periods of unsuitable economic conditions because in the past it has led to structural alterations nearly all of them having been unpleasant. Unemployed workers are transformed, for one example, into unemployable workers. Though economists hold monetary policy as neutral in the long run, the same can be witnessed (starting with Japan) of banks stuck in monetary uncertainty and chronic dysfunction.
At some point, they stop acting like banks and head in direct line toward zombie status. That was true for Italy almost immediately during the 2008 panic. Italian banks just stopped lending altogether; it is stunningly remarkable to witness the trend for Italian loans over the space of just about an entire decade, to see it as an almost perfect straight line recalls only the unnaturalness of it.
The first stage of zombification was straight up liquidity preferences. Italian banks didn’t stop expanding the size of their overall balance sheet, it’s more that they did so by buying as much Italian government (almost all central government) debt as they could. It wasn’t just a matter of safety in terms of perceived credit risk, the overriding problem was liquidity risk (collateral required in both repo as well as the ECB’s ever-expanding funding windows).
Draghi’s July 2012 “promise” seen in this light becomes something other than what has been described. In short, Italy’s banks jumped out of the frying pan of stupidity (bad loans revealed as really bad in 2008) and into the official fire (PIIGS, of which one or the other middle “I” standing for Italy).
By the time Italian authorities last year finally authorized the “bad bank” option, Italian banks had accumulated €200 billion of bad debts. And I’m only including those loans that have already been reported as soured, there is another ~€120 billion of NPL’s that can be easily classified as unlikely to ever be paid off.
What did Draghi’s promise actually accomplish? For one, it’s not just the zombie banks but also what those zombies did to the Italian economy. While the ECB was buying up sovereign debt (in separate episodes, the PSPP, or QE, being only the latest non-sterilized scheme) Italy’s economy did only appear to stabilize. PR is not nothing for central bankers, but it is ultimately useless for Italians.
Real GDP is growing again, and has been positive for fifteen consecutive quarters, just shy of four years. There was even some acceleration indicated during this latest “reflation.”
And yet, Italians opted for a radical change in their government as a result of Parliamentary elections held earlier this year. An entirely populist government has engendered almost total mainstream condemnation.
None of the mainstream commentary takes any note whatsoever of what’s really been going on in Italy. These stories are (often purposefully) stripped of the necessary economic and financial context to de-legitimize anti-establishment opposition.
Italy’s new government, likely to be formally confirmed within the next few days, sets a perilous precedent for Brussels: it marks the first time a founding member of the EU has been led by populist, anti-EU forces.
Might not Italians have some very good reason for being upset with the EU? The political experiment was once wildly popular in Italy. The Italian economy had always been an underperformer among the rest of Europe, North and South. It enjoyed, however, some measure of sustained growth and success – but only until October 2008.
Since, the Italians have witnessed one hackneyed scheme after another, none of them - whether domestic or originating in Brussels - having so much as a measurable impact on Italy’s truly dire economic situation.
Over the past few years, they have even been subjected to constant claims of a European recovery, even a complete renaissance. And they might wonder if that’s true, why haven’t most Italians felt it?
Here's why...
The disdain only continues, however, and it is entirely unhelpful for much beyond Italy’s borders. This weekend it was announced that an obscure formerly leftist lawyer has been named Italy’s next leader (awaiting approval of Italy’s President, Sergio Mattarella). Giuseppe Conte was apparently the compromise candidate most palatable to the League (dominating the North of Italy) and M5S (South).
In Brussels, Conte’s nomination to be PM was met with puzzlement. “Nobody knows who he is and he is not even a high-profile academic,” said one EU official, noting that even Italians had been joking that the man who could be their next prime minister was less well-known than his namesake, the Chelsea FC manager Antonio Conte.
Authorities have bungled, mismanaged, and ultimately failed in their most sacred duties; responsibilities that were largely self-appointed from the moment BNP’s money market funds suspended NAV calculations on August 9, 2007.
But the media isn’t allowed to write that, how it might upset or even obliterate the technocratic dream. Monetary policy in particular is to this day described as successful if not comprehensively so. Europe is booming, even when it isn’t even close.
A novice, populist politician in charge of Europe’s third largest economy isn’t some far-fetched dystopian nightmare.The nightmare has been the last decade under the thumb of the thoroughly and irredeemably conventional. Why not try something very different, something possibly less corrupted? 
What is happening in Italy is not unique nor is it really all that far in the extreme. That’s the point. You can dismiss the politics of it, but you can only do so by denying the clear economic reality. So long as this continues, and it doesn’t seem to be abating, rather intensifying in denial, it will (can?) only become more problematic.
Authored by Jeffrey Snider via Alhambra Investment Partners