La lira turca sotto esame: le ultime dalla banca centrale di Ankara e da Fitch hanno permesso alla valuta di scivolare su nuovi minimi storici. Il punto.
La lira turca è tornata a perdere quota, stavolta fino a toccare nuovi minimi storici.
C’è comunque da notare come nella giornata di ieri, martedì 22 maggio, a contribuire al deprezzamento della lira turca sia stato anche un preoccupante report di Fitch, che è tornato proprio sulle ultime dichiarazioni di Erdogan e ha tentato di sottolineare i pericoli derivanti da una politica monetaria imbrigliata.
La banca centrale non agisce e la lira turca precipita
A frenare un atteggiamento più hawkish da parte della banca centrale turca guidata dal governatore Murat Cetinkaya è stato proprio il presidente Recep Tayyip Erdogan, che in un recente intervento pubblico si è apertamente schierato contro il rialzo dei tassi di interesse, impedendo di fatto qualsiasi tentativo di ritoccare il costo del denaro.
Dietro le sue dichiarazioni, che hanno affossato ancor di più la lira turca, l’idea che gli stessi tassi di interesse siano in grado di deprimere gli investimenti, determinando una contrazione dell’offerta e alimentando l’inflazione, oggi schizzata al 10,85% (più del doppio rispetto al target della banca centrale).
C’è un altro dettaglio però da non sottovalutare. A giugno si terranno nuove elezioni in Turchia alle quali si candiderà ovviamente anche Erdogan. Che l’immobilismo dei tassi di interesse sia una mossa volta a scongiurare qualsiasi tipo di rallentamento economico prima del voto?
Quel che è chiaro, ad oggi, è che in un contesto del genere la banca centrale farà fatica a rialzare sufficientemente il costo del denaro e la lira turca continuerà probabilmente a risentire della situazione di stallo.
Il peso di Fitch su TRY
Sulla delicata questione anche un recente report di Fitch, che ha affossato nuovamente la lira turca, sia contro il dollaro statunitense sia contro l’euro. Secondo gli esperti, le dichiarazioni di Erdogan potrebbero negativamente impattare sul profilo di credito di Ankara.
I commenti del presidente turco, si legge nel report, alzano le probabilità che la discrezionalità e la prevedibilità delle decisioni politiche avranno del filo da torcere dopo le elezioni di giugno.
“Una politica monetaria sempre meno indipendente potrebbe ulteriormente mettere sotto pressione il profilo di credito della Turchia, specialmente se ciò contribuirà a serie problematiche finanziarie esterne e a un deterioramento dell’ambiente macroeconomico, o se ciò metterà in discussione la credibilità dei policymaker e l’ambiente di business del Paese.”
Il report di Fitch ha avuto un impatto negativo sull’andamento della divisa di Ankara. Al momento della scrittura la lira turca sta scambiando in ribasso sia contro il dollaro che contro l’euro, rispettivamente su quota 4,76 e su quota 5,60.
C’è comunque da notare come nella giornata di ieri, martedì 22 maggio, a contribuire al deprezzamento della lira turca sia stato anche un preoccupante report di Fitch, che è tornato proprio sulle ultime dichiarazioni di Erdogan e ha tentato di sottolineare i pericoli derivanti da una politica monetaria imbrigliata.
La banca centrale non agisce e la lira turca precipita
A frenare un atteggiamento più hawkish da parte della banca centrale turca guidata dal governatore Murat Cetinkaya è stato proprio il presidente Recep Tayyip Erdogan, che in un recente intervento pubblico si è apertamente schierato contro il rialzo dei tassi di interesse, impedendo di fatto qualsiasi tentativo di ritoccare il costo del denaro.
Dietro le sue dichiarazioni, che hanno affossato ancor di più la lira turca, l’idea che gli stessi tassi di interesse siano in grado di deprimere gli investimenti, determinando una contrazione dell’offerta e alimentando l’inflazione, oggi schizzata al 10,85% (più del doppio rispetto al target della banca centrale).
C’è un altro dettaglio però da non sottovalutare. A giugno si terranno nuove elezioni in Turchia alle quali si candiderà ovviamente anche Erdogan. Che l’immobilismo dei tassi di interesse sia una mossa volta a scongiurare qualsiasi tipo di rallentamento economico prima del voto?
Quel che è chiaro, ad oggi, è che in un contesto del genere la banca centrale farà fatica a rialzare sufficientemente il costo del denaro e la lira turca continuerà probabilmente a risentire della situazione di stallo.
Il peso di Fitch su TRY
Sulla delicata questione anche un recente report di Fitch, che ha affossato nuovamente la lira turca, sia contro il dollaro statunitense sia contro l’euro. Secondo gli esperti, le dichiarazioni di Erdogan potrebbero negativamente impattare sul profilo di credito di Ankara.
I commenti del presidente turco, si legge nel report, alzano le probabilità che la discrezionalità e la prevedibilità delle decisioni politiche avranno del filo da torcere dopo le elezioni di giugno.
“Una politica monetaria sempre meno indipendente potrebbe ulteriormente mettere sotto pressione il profilo di credito della Turchia, specialmente se ciò contribuirà a serie problematiche finanziarie esterne e a un deterioramento dell’ambiente macroeconomico, o se ciò metterà in discussione la credibilità dei policymaker e l’ambiente di business del Paese.”
Il report di Fitch ha avuto un impatto negativo sull’andamento della divisa di Ankara. Al momento della scrittura la lira turca sta scambiando in ribasso sia contro il dollaro che contro l’euro, rispettivamente su quota 4,76 e su quota 5,60.
L’andamento del cambio dollaro/lira turca nel corso dell’ultima settimana: il deprezzamento della divisa di Ankara è stato esacerbato dal progressivo avanzamento del biglietto verde |
Fonte: qui
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