9 dicembre forconi: 10/09/17

lunedì 9 ottobre 2017

SOPRAVVISSUTA AL TERREMOTO, STRONCATA DALLO STATO

PEPPINA SFRATTATA A 95 ANNI: ‘VIVRÒ IN UN CONTAINER, SENZA BAGNO’. SEQUESTRATA LA CASA IN LEGNO CHE AVEVA FATTO COSTRUIRE E IN CUI AVEVA CHIESTO DI VIVERE, DAVANTI AL SUO ORTO E ALLA SUA CASA INAGIBILE
Virginia Piccolillo per il Corriere della Sera
«È uno schifo. È proprio uno schifo. Sono una persona molto religiosa e prego per loro. Ma so' stati tanto cattivi con me. Bestie. Proprio bestie».
peppina sfrattataPEPPINA SFRATTATA
Peppina Fattori, 95 anni portati con dignità, è seduta in un angolo della sua «baracchetta»: un container 2 metri per 5, privo di bagno. Guarda nel vuoto, con gli occhi gonfi e un fazzoletto in mano, e prega per chi le ha «fatto tanto male».

Da ieri la sua casetta di legno, sicura, calda e accogliente, costruita dalle sue figlie con tutti i criteri antisismici, le è vietata. 

Lei e il gatto Oreste sono dovuti tornare nel vecchio container, residuato del terremoto del '97, dove aveva avuto tanto freddo l' inverno passato e un caldo soffocante quest' estate. 

Al punto che le figlie, non essendo riuscite a portarla via dal borgo di San Martino di Fiastra (Macerata), dal suo orto e dalla vista della casa inagibile dopo il terremoto di un anno fa, avevano deciso di far sorgere su un loro terreno edificabile, a spese proprie, un piccolo chalet.
peppina sfrattata dalla sua casetta in legnoPEPPINA SFRATTATA DALLA SUA CASETTA IN LEGNO

Ma se della sua casa, in parte da demolire, nessuno da un anno si è ancora occupato, per lo chalet di nonna Peppina si sono mossi la Procura, il Tribunale del Riesame, e in tempi record l' hanno sfrattata, sequestrando l' immobile dove aveva ritrovato la speranza per un cavillo: manca l' autorizzazione paesaggistica nella zona che è nel Parco dei Sibillini.

Un problema già sorto in altri terremoti e superato con una norma che concede di costruire casette da rimuovere «contestualmente» alla consegna della casa ricostruita. 

Perché qui no?

Se lo chiede Gabriella, che ha appena lasciato mamma Peppina nel container:
peppinaPEPPINA

«È un' offesa a lei e a tutta l' umanità, costringere una persona di quell' età in una prigione di 10 metri quadri, costretta a uscire per andare in bagno montato da noi all' esterno, dove di notte, fra poco, sarà il gelo. Noi volevamo fare le cose fatte bene. Mia madre è una persona buona e onesta. Ha un grande coraggio, ma teme la neve. Quest' inverno l' abbiamo portata via, ma era depressa, piangeva. Il container è pericoloso per la sua salute. Ma la sua casa non si può ancora ricostruire. Finché non provvedono con la microzonazione sara impossibile presentare qualsiasi progetto.

A giugno abbiamo comprato questa casetta per mille euro al metro quadro, a fronte dei 1.500-2.000 che sono costati i container. Abbiamo inviato al genio civile la documentazione antisismica. Non sapevamo del vincolo paesaggistico: un codicillo che suona paradossale in una zona ancora distrutta. Ma eravamo pronti a rimediare. Solo che servono 7 mesi.

la casetta in legno di peppinaLA CASETTA IN LEGNO DI PEPPINA
Non faremo proteste stravaganti. Ma possibile che in un "tempo di guerra" non si possa fare un' autorizzazione a termine? Mia madre ci contava. Tutti a dire "stiamo con Peppina". Lei si fidava. Ora è arrabbiata». Una rabbia condivisa, che il 21 porterà i terremotati di fronte a Montecitorio a gridare: «Ci avete promesso la Luna, ci basterebbe riavere la nostra terra».

Fonte: qui

ECCO COSA SUCCEDE QUANDO TOCCHIAMO IL CIBO CON LE MANI SPORCHE

NEGLI USA UNA MAESTRA FA UN PICCOLO TEST PER FAR VEDERE AI SUOI ALUNNI I GERMI CHE POSSONO CRESCERE SU UNA FETTA DI PANE TOCCATA SENZA ESSERSI LAVATI 
IL RISULTATO E’ SORPENDENTE

ESPERIMENTO MANI SPORCHEESPERIMENTO MANI SPORCHE
Sulla mano prosperano in media 150 specie differenti di batteri: tenerle pulite è importante. Per convincere i suoi studenti a lavare le mani con regolarità, Donna Gill Allen, una professoressa americana della Cape Fear High School di Fayetteville (North Carolina) ha fatto un esperimento curioso e abbastanza impressionante. La docente ha fatto mettere tre fette di pane in altrettanti sacchetti di plastica chiusi con uno zip. Il primo, il campione di controllo, conteneva del pane maneggiato solo con guanti nuovi e puliti, quindi sterili.

Lavarsi le maniLAVARSI LE MANI
Il secondo è stato infilato nel sacchetto da mani appena lavate. 

La terza fetta di pane è stata invece maneggiata da bambini con le mani sporche, e poi infilata nella bustina e sigillata. 

I sacchetti sono poi stati etichettati in modo che fossero riconoscibili e lasciati in disparte alcuni giorni, fino a quando i germi non hanno iniziato a proliferare. Sulla fetta toccata da mani sporche i germi hanno proliferato molto più che altrove, tanto che la mollica da bianca è diventata di un poco rassicurante color blu-verdastro.

lavarsi 2LAVARSI 
L'esperimento conferma ciò che i ricercatori da tempo sostengono: almeno il 15-30% delle infezioni, sia virali sia batteriche, si possono prevenire con un'accurata igiene delle mani, che sono un facilissimo veicolo di trasmissione di malattie, proprio perché vengono frequentemente a contatto con la bocca. Perché le mani possano dirsi pulite correttamente occorre però che il loro lavaggio duri almeno 40 secondi.

Fonte: qui

BATTERI 2BATTERI 

One Chart Explains What Bernie Madoff And Kentucky Public Pensions Have In Common

If Bernie Madoff taught us anything it's that every successful ponzi scheme requires precisely one critical component to keep it afloat: a steady stream of fresh capital to fund redemptions.  Absent that key component, even the most carefully crafted ponzi, with the best, most creative accounting fabrications in the world, will inevitably fail from a lack of real, cold, hard cash to keep the illusion going.
Unfortunately, it seems that Kentucky's public pensions are now running into the very same problem that ultimately brought down Madoff's multi-billion dollar 'empire'.  As the Lexington Herald Leader points out today, it's no coincidence that the Kentucky public pension system is suddenly collapsing just as the number of retirees (redemptions) has surged beyond the number of active employees (fresh capital) required to keep the ponzi going.
It’s impossible to know exactly who, where or when, but one day in 2016, a Kentucky state employee packed up her desk, said goodbye to her colleagues and retired.

Once she hit the exit, the number of retirees drawing a pension from the Kentucky Employees Retirement System (Non-Hazardous), the struggling $2.6 billion fund that serves most of state government, officially topped the number of active workers paying into it.

The 60-year-old fund has been mathematically upside down from that day forward.

Social Security, by comparison, has a roughly 3-to-1 ratio of workers supporting retirees, but KERS’ ratio is less than 1 to 1. Its numbers are expected to worsen as state government continues to cut its work force and aging baby boomers keep heading into retirement. The average age of a worker in KERS is 45, up from 43 just a few years ago. And they retire at age 57 on average to draw a lifetime pension.

“You just can’t depend on this model anymore,” said state Sen. Joe Bowen, R-Owensboro.


As Senator Joe Bowen notes, "it creates a cash flow problem"...
Bowen is working with Gov. Matt Bevin and other GOP lawmakers on proposed changes to Kentucky’s public pension systems, which face tens of billions of dollars in unfunded liabilities due to inadequate contributions and unrealistic financial assumptions by state government over much of the past two decades.

Bowen said Wednesday that an outline of their pension proposals could be unveiled within the next week, with a special legislative session to enact those changes possible later this year.

“The model of a defined-benefits plan doesn’t work for us anymore because we can’t raise enough money from this work force to pay for everyone who is going into retirement,” Bowen said. “This is why moving to 401(k) accounts, moving to defined-contribution plans, and then committing to paying down the existing liabilities … that’s really the only option we have.”

“It creates a cash-flow problem,” said David Eager, interim executive director of Kentucky Retirement Systems, which manages KERS (non-hazardous) and other state and local government pension funds. “The benefit payments are going to continue to go up. The contributions are going to continue to go down. That’s just the math of it.”
Of course, the demographics of the Kentucky pension system are hardly unique.  A surge in Baby Boomer retirements over the next couple of decades, combined with technological advancements that ensure that only a fraction of those retirees will have to be replaced with actual human workers, will inevitably result in a wave public pension ponzi failures as they meet with the same "cash flow problem" as Bernie Madoff.

That said, unlike the Madoff ponzi, no one will go to jail when the public pension ponzi schemes of the U.S. are exposed because, for some reason, defrauding taxpayers, as opposed to investors, is perfectly legal.

Fonte: qui

LA MELEGATTI, IN CRISI NERA, SOSPENDE LA PRODUZIONE

E COSI’ IL PANDORO PIU’ ANTICO D’ITALIA RISCHIA DI SPARIRE DALLE NOSTRE TAVOLE 
GLI SCONTRI FRA LE DUE FAMIGLIE CHE SI DIVIDONO LA PROPRIETÀ HANNO MESSO IN GINOCCHIO L’AZIENDA CHE HA BREVETTATO IL FAMOSO DOLCE SCALIGERO 
 

Ettore Livini per La Repubblica

PANDORO MELEGATTI 3PANDORO MELEGATTI 3
Altro che Montecchi e Capuleti. Quattrocento anni dopo Romeo e Giulietta, la saga tutta veronese delle famiglie Ronca e Turco rischia di rovinare il Natale degli italiani, cancellando dal menù delle feste il pandoro più antico del mondo. «Guardi lì!» dice sconsolato Antonio, uno dei 70 dipendenti della Melegatti di San Giovanni Lupatoto, indicando l' ingresso dell' azienda che ha brevettato nel 1894 la ricetta del dolce scaligero. Il furgone del burro entra nel vialetto che porta verso lo stabilimento, rallenta e si ferma. Le sbarre sono chiuse. Nessuno apre. «Abbiamo attraversato due guerre senza saltare un giorno il lavoro», rivendicava orgogliosa a febbraio la presidente Emanuela Perazzoli.
PANDOROPANDORO

Non è stata di buon augurio. I due impianti della Melegatti sono fermi da ieri e fino a nuova data. Le banche hanno chiuso i rubinetti e l' azienda non ha i soldi per pagare i fornitori. Nemmeno il titolare del furgone blu del burro, che fa retromarcia e se ne va. «I dipendenti non prendono stipendio da agosto e sono in cassa integrazione», conferma Paola Salvi, segretaria della Flai-Cgil. Il gas è stato tagliato causa morosità sulle bollette. Le macchine della nuova fabbrica hi-tech per i croissant («dove a febbraio si lavorava con turni di 63 ore alla settimana», ricorda incredula Salvi) sono state spente e reimpacchettate nel nylon. E per la prima volta in 123 anni di storia, il più glorioso dei dolci veronesi rischia di non mangiare il panettone e non arrivare sugli scaffali per Natale.

PANDORO MELEGATTIPANDORO MELEGATTI
«Per me e i miei colleghi, compresi i 235 stagionali, è una tragedia », confessa Laura Tarantino che come molti dei dipendenti è da sempre (lei 24 anni) in azienda. La Dinasty del pandoro Melegatti in effetti - con buona pace dello storico jingle degli spot con Franca Valeri ("La fortuna lo sai, con Melegatti è più dolce che mai") - ha un sapore decisamente amaro. I concorrenti come la Bauli - «fondata da Ruggero, ex dipendente della nostra azienda», rivendica Laura - godono ottima salute.
«Da noi invece le cose hanno preso una brutta piega dal 2005», spiega Tarantino. Fino a quell' anno il timone dell' azienda era in mano a Salvatore Ronca. Pilota di auto da corsa, «imprenditore vero» - come ricorda Salvi - capace di stemperare le tensioni tra le due famiglie che si dividono la proprietà, i Ronca e i Turco. Scomparso lui, sono iniziati a volare gli stracci. Cause legali tra soci, lotte intestine.

SCANU PANDORO MELEGATTISCANU PANDORO MELEGATTI
Al timone dell' azienda è arrivata Perazzoli, la moglie, che fino a quel momento aveva fatto solo l' avvocato. «Purtroppo non tutti nascono imprenditori» ironizza Salvi, che ne ha chiesto assieme a tutti i sindacati le dimissioni. Sta di fatto che da allora il barometro ha virato verso la tempesta. «Mentre i nostri concorrenti si diversificavano su prodotti meno stagionali del pandoro, noi siamo rimasti fermi», dice Fiorentino. «La grande distribuzione ci ha strozzato - aggiunge Salvi - i pandori costano meno del pane. Guadagnare così è difficilissimo ».

melegatti e le briocheMELEGATTI E LE BRIOCHE
I 15 milioni di prestiti bancari necessari per aprire lo stabilimento per le brioches e qualche gaffe commerciale - «Ama il tuo prossimo come te stesso, basta che sia figo e dell' altro sesso», recitava un contestatissimo spot del 2015 - hanno fatto il resto, mettendo in ginocchio lo storico marchio veronese. Che succederà ora? Perazzoli ha affidato ad advisor e banche la ricerca di un nuovo socio (si è parlato di Ferrero). «Di sicuro o si trova una soluzione in poche ore o non ci sono i margini per arrivare sugli scaffali entro dicembre » dice Fiorentino. E un Natale senza pandoro Melegatti, specie per i dipendenti della società, non sarebbe certo la stessa cosa.

Fonte: qui

"This Is The Elephant In The Room": Even SocGen Is Now Calling It A Bubble

Two weeks ago, Janet Yellen finally - and shockingly - admitted that neither she, nor her Fed peers, "fully understand inflation" and that the "shortfall of inflation this year is more of a mystery." This, after engaging for nearly a decade in actions designed to stimulate said "mysterious" inflation, including injecting nearly $4 trillion in liquidity into the economy. We quickly came to aunt Janet's rescue, showing in one chart that while the Fed may have failed to stimulate inflation in real economic prices - and especially wages - it had unleashed hyperinflation in asset prices.
Today, it is SocGen's turn to follow up on what we said, and in a report from SocGen's Arthur van Slooten, the strategist writes that "while traditional inflation measures may not call for aggressive tightening, we believe high valuation (e.g. cyclically adjusted price-earnings, or CAPE, multiples above 30x) is a sign of inflation in financial assets that is hard to miss. This is the elephant in the room."
Slooten then slams the vol-selling activity of central banks, pointing out that "high valuation was supported by the drop in volatility, but now that volatility has reached near-historical low levels, further drops may even be dangerous. This situation would not have existed without the  unprecedented liquidity support from central bankers over the last few year. "
Luckily, it's all coming to an end:
As the pressure on the ECB is increasing to provide a perspective on tapering, very soon the Fed will no longer be alone on tightening, which makes it easier to firm up. Also, the latest push by the Trump administration to cut taxes is likely to be embraced by the Fed as another reason to step up tightening.
And while SocGen is battening down the hatches, the French bank is surprised by how little credibility the Fed's stated tightening intentions have in the market, because as it writes, when looking at its monetary newsflow indicator "Nobody seems to believe the Fed dots" and with good reason. To wit:
The latest Fed dots point to four rate hikes until the end of 2018 but our US monetary newsflow indicator suggests that few market participants will expect the full implementation of these tightening intentions. The Fed only has itself to blame for this loss of credibility, as it has regularly delayed and toned down its initial forecasts.
And while stocks remain oblivious, expecting to be bailed out the moments there is even a 3% "crash", bonds are starting to get nervous: "the odds of at least one rate hike before September next year have risen in the last four weeks, as have 10-year US Treasury yields (chart below)."
SocGen's conclusion: "In this context, we have reduced our risk exposure."  For now, nobody else is, in fact as we wrote yesterday, "There Are No Bears Left... None... Not A Soul."
Fonte: qui