9 dicembre forconi: 10/27/18

sabato 27 ottobre 2018

L’ITALIA CROLLA A PEZZI – UN TECNICO DELLA PROTEZIONE CIVILE DI 55 ANNI È MORTO DURANTE DEI RILIEVI SU UN PONTE CHE HA CEDUTO NEL RAVENNATE - L'INCIDENTE È STATO FILMATO IN DIRETTA


L'INCIDENTE È STATO FILMATO IN DIRETTA. NEL VIDEO SI SENTONO LE URLA DEI VIGILI DEL FUOCO CHE INTIMANO DI ALLONTANARSI DALLA STRUTTURA POCO PRIMA DEL CROLLO: IL TECNICO CORRE VERSO L'ARGINE SINISTRO, MA NON RIESCE A METTERSI IN SALVO PER POCHI METRI



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Davide Zavatta, tecnico della Protezione Civile, è morto a 55 anni precipitato in seguito al crollo di un ponte, parte di una diga sul fiume Ronco, nel Ravennate. L'incidente è stato filmato in diretta.

Nel video, già acquisito dalla magistratura, si sentono le urla dei vigili del fuoco che intimano di allontanarsi dalla struttura poco prima del crollo. A quel punto si vede il tecnico, che si trovava sulla passerella per alcuni rilievi fotografici, che inizia a correre verso l'argine sinistro, ma non riesce a mettersi in salvo per pochi metri.
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Le immagini, diffuse da TeleRomagna24 sono drammatiche. Il corpo di Davide Zavatta è stato recuperato in tarda serata nello spazio tra argine e corso d'acqua, lascia la moglie e una figlia dodicenne. Sulla diga erano in corso verifiche a causa di un'infiltrazione di acqua a terra.

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Per questo diversi testimoni, tra tecnici, vigili del fuoco e pure giornalisti, erano lì e hanno assistito in diretta alla tragedia. La statale 67 Ravegnana, intanto, è ancora chiusa in quel tratto. 

La Procura di Ravenna aprirà un'inchiesta per omicidio colposo e disastro colposo sul cedimento. Il fascicolo sarà seguito dal pm di turno Lucrezia Ciriello, ieri sul posto per un sopralluogo e dal procuratore capo Alessandro Mancini. È stato attivato già alle 15.30 di oggi il cantiere per avviare i lavori di messa in sicurezza dell'area.

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Lo fa sapere la Prefettura di Ravenna, dove questa sera si è tenuta una riunione presieduta dal prefetto Enrico Caterino, con il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia Michele de Pascale, il responsabile regionale Territorio e Protezione civile Mauro Vannoni, forze di Polizia e Vigili del Fuoco, per fare il punto della situazione dopo il parziale crollo della chiusa.

È prevista la «collocazione di barriere protettive - sottolinea la Prefettura - che avranno la funzione di migliorare la regimazione idraulica e ad evitare ulteriori smottamenti che possano pregiudicare l'erosione dell'argine. I lavori, che proseguiranno durante il fine settimana, si presume possano realizzarsi nel giro di alcuni giorni.
crollo ponte 1CROLLO PONTE 

Al momento la viabilità è interrotta e gli Enti interessati, per i profili di competenza, si sono prontamente attivati e stanno valutando ogni possibile soluzione che consenta la riapertura della strada e la ripresa della normale circolazione».

Fonte: qui

IL MEF STUDIA EVENTUALI MANOVRE CORRETTIVE DURANTE IL 2019 PER PARARE EVENTUALI SCOSTAMENTI DAL 2,4% DEL RAPPORTO DEFICIT/PIL


SE ARRIVASSE UNA CRISI COME QUELLA DEL 2011 SARANNO INEVITABILI INTERVENTI SU PENSIONI E REDDITO, O AUMENTARE LE TASSE 

SAVONA MINACCIA IL VETO DELL’ITALIA AL BILANCIO UE


PATRIMONIALE O TAGLI IL SENTIERO STRETTO DEL GOVERNO GIALLOVERDE
Antonio Signorini per “il Giornale”

DI MAIO KILL PILDI MAIO KILL PIL
Il governo smentisce passi indietro sulle pensioni. Per il vicepremier Luigi Di Maio quota 100 e lo smantellamento della legge Fornero sarà «strutturale». Non una tantum, come si ipotizza da tempo, come aveva ammesso giorni fa il ministro dell' Economia e come risulta tutt' ora all' agenzia di rating Moody' s.

Il fatto è che l' esecutivo non è diviso solo sulle ricette da adottare nella prossima Legge di Bilancio. Anche la exit strategy qualora le cose si mettessero male, è materia di discussione. Non è un mistero che al dicastero dell' Economia si metta in conto (e in alcuni caso si dia per scontata) la necessità di correzioni in corsa.

Quindi manovre correttive durante il 2019 non per rientrare in limiti del deficit graditi alla commissione europea, ma per parare eventuali scostamenti dall' obiettivo dal 2,4 per cento indicato dal governo. Nella lettera che Tria ha inviato alla Commissione la settimana scorsa, quella respinta dall' esecutivo europeo, si fa esplicito riferimento a meccanismi di correzione.
DI MAIO SALVINIDI MAIO SALVINI

Ipotesi che i due leader della maggioranza, di Maio e Matteo Salvini, non vogliono nemmeno prendere in considerazione. Respinte al mittente, per ora, anche l' ipotesi di una entrata in vigore differita per le misure più costose della legge di Bilancio. Riforma delle pensioni con finestre spostate alla fine dell' anno per limitare la platea degli interessati. E poi reddito di cittadinanza affidato a un provvedimento ad hoc diverso dalla legge di Bilancio. Magari un disegno di legge con tempi non rapidi.

La linea dura del governo nei confronti dell' Europa prevede per il momento solo qualche scaramuccia preventiva. Ad esempio è tornata a circolare la voce di un possibile veto dell' Italia al prossimo bilancio europeo. Iniziativa del ministro degli Affari europei Paolo Savona, secondo una indiscrezione riportata ieri dal sito Start magazine.
GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONAGIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA

Questa volta non per fare pressione affinché sull' immigrazione ciascuno faccia la propria parte, ma per fare capire alla Commissione e al Consiglio europeo che a una linea dura di Bruxelles corrisponderà una posizione altrettanto poco collaborativa dell' Italia su tutti i tavoli.

Prospettiva che piace poco alla parte dialogante del governo. Tanto che ieri il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi è corso ai ripari con un comunicato dove ha dato conto di una riunione del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei per «garantire la posizione italiana, attraverso una linea coerente e un' azione corrispondente agli interessi italiani ed europei».

CONTE DI MAIO SALVINICONTE DI MAIO SALVINI
Per il resto la strategia del governo è di resistere e affrontare i problemi quando si presentano. I tempi della procedura di infrazione sono lenti. Preoccupa, invece, lo stato delle banche. E su questo il governo la pensa allo stesso modo. Ieri, dopo il ministro Tria, Salvini ha confermato interventi. «Se qualcuno ha bisogno, noi ci siamo, senza fare gli interventi del passato».

SALVINI DI MAIO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGISALVINI DI MAIO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI





L' ipotesi è quella anticipata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, una ricapitalizzazione degli istituti in crisi. Interventi necessari se lo spread dovesse superare i 400 punti. Giorgetti è tra gli esponenti della Lega quello che più prudente, convinto che la parte più importante della Legge di Bilancio sia la verifica periodica dei conti. Se l' Italia dovesse piombare in una crisi come quella del 2011 saranno inevitabili interventi su pensioni e reddito di cittadinanza.

Altrimenti non rimarrà che aumentare le tasse. Non è un caso che il ministro dell' Economia mercoledì abbia bocciato l' idea di una patrimoniale, bollandola come «distruttiva». Nella maggioranza c' è chi fa il tifo per un' altra stretta sulla ricchezza, a partire dai beni immobiliari.

NO AL BILANCIO UE PRO TASSE. L’ANNUNCIO-VETO DELL’ITALIA
Luigi Pereira per www.startmag.it

giovanni tria a porta a porta 3GIOVANNI TRIA A PORTA A PORTA 3
Che cosa è stato deciso ieri al Comitato interministeriale per gli Affari europei riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona. Veto dell’Italia al bilancio Ue pro tasse e taglia investimenti. E’ questa la linea decisa ieri a Palazzo Chigi.

CHE COSA E’ STATO DECISO IERI DAL GOVERNO CONTE
C’erano tutti meno che il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nel Comitato interministeriale per gli affari europei che si oggi è riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, con l’obiettivo di mettere a punto la posizione dell’Italia sui principali atti dell’Unione europea.

LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTELUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE
IL VETO ANNUNCIATO DALL’ITALIA SUL BILANCIO UE
Atti che ovviamente richiedono il consenso degli Stati membri, come la predisposizione del bilancio dell’Ue. E’ per questo che ieri, mentre era in pieno corso lo scontro tra Roma e Bruxelles sulla manovra di bilancio presentata dall’Italia, bocciata dalla commissione e che dovrà essere riscritta entro tre settimane, pena sanzioni che possono andare dallo 0,2% del pil (circa 3,5 miliardi) fino allo 0,5% (8,75 miliardi), il governo di Roma ha munito l’arsenale di alcune mine anti Ue, come la minaccia, anzi la promessa, di non votare i provvedimenti dell’Ue che chiedano agli Stati di aumentare le tasse o fare tagli di spesa non previsti.

LE PAROLE DI SALVINI
paolo savonaPAOLO SAVONA
Faremo un’attenta analisi del prossimo bilancio europeo, la posizione del governo italiano è chiara”, ha avvertito il vicepremier e minsitro dell’Interno Matteo Salvini che ha partecipato ai lavori del comitato interministeriale: “Non ci sarà il nostro voto a favore se ci saranno tagli per investimenti, lavoro, agricoltura, sicurezza e immigrazione. No a nuove tasse europee che pesino sui cittadini e sulle imprese”.

CHI HA PARTECIPATO ALLA RIUNIONE

SALVINI DI MAIOSALVINI DI MAIO






Parole, quelle di Salvini, che naturalmente hanno trovato completamente d’accordo l’altro vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, presente anche lui alla riunione insieme con i ministri delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, delle Infrastrutture Danilo Toninelli, dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, della Pa Giulia Bongiorno, degli Affari regionali Erika Stefani e della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Fonte: qui

LO SAPETE COSA PUÒ SUCCEDERE SE L’ITALIA SI RIFIUTA DI CAMBIARE LA MANOVRA? NIENTE!


NEI REGOLAMENTI EUROPEI NON C’È NESSUNA CLAUSOLA NEL CASO IN CUI UN PAESE SI RIFIUTI DI PAGARE LA MULTA PER LA PROCEDURA D’INFRAZIONE 

NON CI SONO MECCANISMI COERCITIVI DI “ENFORCEMENT” E I TRATTATI NON OBBLIGANO NESSUNO A RISPETTARE QUEI PROVVEDIMENTI

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

CONTE DI MAIO SALVINICONTE DI MAIO SALVINI
Se l’esecutivo italiano non cambiasse la legge di Bilancio (…)  la reazione europea consisterebbe (…) nel sottoporre l’Italia alla procedura d’infrazione. (…) in una prima fase si costituisce un fondo infruttifero nel quale versare una multa che ammonta tra lo 0,2 per cento e lo 0,5 per cento del Pil. (…) Se poi si persiste nel non sistemare i conti, viene comminata un’ammenda pari alla cifra bloccata nel fondo.

jean claude junckerJEAN CLAUDE JUNCKER




Ed è proprio in questa fase che si è inserito il “baco” delle procedure. In tutti i regolamenti, infatti, non è prevista alcuna clausola nel caso in cui il Paese sottoposto a quella procedura opponga un rifiuto. (...) Non esistono meccanismi coercitivi, di “enforcement”, in grado di obbligare uno degli Stati membri dell’Ue a rispettare quei provvedimenti. Non esiste, ovviamente, nemmeno la possibilità di “espellere” un membro dall’Unione né dalla moneta unica. (…)

Fonte: qui

GLI ITALIANI A LONDRA? SONO SEMPRE DI PIU’ QUELLI CHE FINISCONO IN STRADA FRA I SENZATETTO


SECONDO IL RAPPORTO MIGRANTES, I CONNAZIONALI CHE ABBANDONANO IL PAESE SONO IN AUMENTO

LA REALTÀ PERÒ È DIVERSA DA QUANTO DICE LA RETORICA IMMIGRAZIONISTA: MOLTI DI LORO SI RITROVANO A VIVERE AI MARGINI…

Adriano Scianca per la Verità

italiani londraITALIANI LONDRA
Secondo certi commentatori, il saldo tra emigrazione italiana all' estero e immigrazione straniera in Italia finisce in pareggio e, sostanzialmente, a lieto fine: se ne vanno circa 5 milioni di connazionali, ma per fortuna abbiamo più o meno lo stesso numero di nuovi arrivi, quindi siamo a posto così, no? In realtà, basta ragionarci su un po' e, a meno che non si abbia una visione puramente ragionieristica di cosa sia un popolo, si capisce facilmente come il problema si raddoppi, anziché scomparire.

C' è ancor meno da stare allegri se vediamo i dati che emergono dal rapporto Migrantes 2018 sugli italiani all' estero presentato ieri. Da cui risulta che la mobilità degli italiani verso l' estero è aumentata del 64,7% passando dai poco più di 3,1 milioni di iscritti nel 2006 agli oltre 5,1 milioni del 2018 (+2,7% sul 2017).

ITALIANI LONDRAITALIANI LONDRA
Tra i dati più inquietanti, va segnalata una tendenza crescente a lasciare il Belpaese anche in età avanzata. Tra coloro che sono partiti nel 2017, il 37,4% ha tra i 18 e i 34 anni, un quarto ha tra i 35 e i 49, ma si registra anche una crescita del 20,7% nella classe 50-64 anni, del 35,3% nella classe 65-74, del 49,8% in quella tra 75 e 84 anni e del 78,6% tra gli over 85. Tra questi, molti saranno sicuramente i «migranti previdenziali», cioè coloro che vanno a godersi la pensione in paradisi tropicali, o anche in Paesi europei con regimi fiscali meno opprimenti, ma il sospetto è che molti italiani stiano sperimentando le delizie della precarietà e della necessità di reinventarsi una vita anche in piena maturità inoltrata.

Ma il quadro è ancor più fosco se pensiamo che, probabilmente, i numeri reali dell' emigrazione sono ancora più ampi. Già in passato, sulla Verità avevamo citato i dati esposti in un libricino dal titolo Quelli che se ne vanno, scritto da un sociologo della Sapienza, Enrico Pugliese, per Il Mulino. Ebbene, l' autore spiegava che l' Istat registra solo chi trasferisce la residenza e non gli italiani che se ne vanno rimanendo iscritti all' anagrafe del loro Comune.
Nei cinque anni che vanno dal 2012 al 2016, per esempio, l' istituto di statistica ha contato poco più di 60.000 italiani diretti in Germania. Tuttavia, all' ufficio statistico federale tedesco, ne risultavano quattro volte e mezzo di più, per la precisione 274.000 italiani.
italiani londra senzatettoITALIANI LONDRA SENZATETTO

Il punto è che, mentre in Italia non si è obbligati a dichiarare l' espatrio, a Berlino, per poter svolgere un lavoro o affittare una casa, è necessaria l' iscrizione all' ufficio comunale. Allo stesso modo, nel 2015 risultavano partiti per la Gran Bretagna poco meno di 40.000 italiani. Peccato che agli inglesi ne risultassero arrivati quasi 160.000.
Non sappiamo se tutti i dati in proposito vadano sempre moltiplicati per quattro, ma certo, in generale, il quadro non è roseo.

Anche perché, se continuiamo a far andare via gli italiani e continuiamo a far entrare immigrati, quello della sostituzione di popolo non sarà più un incubo, ma una solida realtà, come diceva quella pubblicità.
italiani a londraITALIANI A LONDRA
Eppure non cessiamo di vedere certi giornali e certi siti che pubblicano senza sosta storie a lieto fine di ricercatori sottopagati nelle disastrate strutture italiane e che, una volta varcato il confine, diventano luminari acclamati e ricoperti d' oro. Perché migrare è bello, migrare è giusto, migrare è sano. «Tu migrerai», è il primo comandamento del nuovo decalogo.

Anche perché qui c' è il Medioevo, sono tutti razzisti e omofobi, all' estero sono aperti, e hanno pure le piste ciclabili.

italiani a londraITALIANI A LONDRA







Eppure, sono sempre più le storie di emigrazione italiana prive di lieto fine.
«Sulla base dell' esperienza che abbiamo», ha dichiarato a Redattore sociale il console generale a Londra, Marco Villani, «c' è stato un incremento dei senzatetto così come c' è stato un incremento dei connazionali ricoverati nei centri di salute mentale». Nello specifico, sono almeno 126 gli italiani che vivono in povertà estrema a Londra. La nazionalità italiana è al quarto posto tra quelle europee presenti nella capitale inglese tra i senza dimora.

Tra di loro, persone con problemi di alcol, droga o salute mentale.
Tra il 2010 e il 2017, 422 cittadini italiani sono stati inoltre portati in centri di detenzione per immigrati irregolari in Australia. E così via. Ma le storie dei barboni italiani a Londra o quelle dei nostri clandestini in Australia non le racconta nessuno, dato che la cosa rovinerebbe l' idillio.

La verità è che, pur con tutti i dovuti distinguo, la nostra emigrazione replica, su un altro livello, le stesse dinamiche sradicanti che si verificano per coloro che arrivano sulle nostre coste dall' Africa e dall' Asia.
emigrazione italianiEMIGRAZIONE ITALIANI
Il sogno non sempre si rivela tale, i difetti della madrepatria, amplificati a dismisura dalla solita propaganda anti nazionale, si ritrovano spesso anche oltre confine e l' assenza di radici e riferimenti crea precarietà esistenziale. Ma non ditelo ai propalatori di favole globaliste.

Fonte: qui

MOSCOVICI CONTRO L’EURODEPUTATO CHE HA IMBRATTATO (CON SCARPA “MADE IN ITALY”) LA LETTERA DI BOCCIATURA DELLA MANOVRA ITALIANA





MOSCOVICI ORA INSULTA IL LEGHISTA CIOCCA: "FASCISTA, C..."
Franco Grilli per www.ilgiornale.it

ciocca 1CIOCCA 1
Il Commissario agli Affari Europei, Pierre Moscovici, adesso torna all'attacco. Dopo aver sonoramente criticato e bocciato dallo scranno di Bruxelles la manovra italiana, adesso il Commissario punta il dito contro l'eurodeputato leghista, Angelo Ciocca che qualche giorno fa aveva tolto una scarpa per imbrattare le carte di Moscovici.

Con un intervento a CNews di fatto il Commissario ha usato parole dure per parlare dell'esponente leghista: "È un cretino, un provocatore, un fascista. Il suo gesto è grottesco". Poi arriva l'affondo dello stesso Moscovici che ha promesso di "voler combattere questa gente qui fino al suo ultimo respiro".

MOSCOVICI E DOMBROVSKIS BOCCIANO LA MANOVRA ITALIANAMOSCOVICI E DOMBROVSKIS BOCCIANO LA MANOVRA ITALIANA
Ciocca dopo il suo gesto aveva postato il video su Twitter con un commento al vetriolo: "A Strasburgo ho calpestato (con una suola Made in Italy!!!) la montagna di bugie che Moscovici ha scritto contro il nostro paese!!! L’Italia merita rispetto e questi Euroimbecilli lo devono capire, non abbassiamo più la testa!!!". Adesso ha dovuto incassare la replica di Moscovici che di fatto non ha usato certo parole tenere per il leghista. Lo scontro ormai è aperto.

LA CONTROREPLICA DI CIOCCA A MOSCOVICI SU “RADIO CUSANO”

TRIA E MOSCOVICITRIA E MOSCOVICI
Angelo Ciocca, europarlamentare della Lega,  è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la Notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Dopo il gesto della scarpa, Moscovici ha definito Ciocca “cretino e provocatore fascista”.  “Al piromane del nostro spread Moscovici rispondo in modo molto semplice –ha affermato Ciocca-: finalmente l’Italia s’è desta e ovviamente si inizia ad aver paura di un’Italia che s’è desta. Da maggio saranno gli europei col voto a far alzare i tacchi al piromane dello spread.

Angelo CioccaANGELO CIOCCA
Moscovici mi ha definito un cretino e vorrei ricordargli che i cretini, a mio modesto avviso e all’avviso di molti cittadini che mi hanno scritto in queste ore, sono quei ministri delle finanze che in anni scellerati di politica economica socialista hanno portato il debito pubblico francese dall’88% al 97%. Poi mi ha definito fascista e allora vorrei ricordare al Commissario che il fascismo lo abbiamo visto al confine di Claviere, dove la Francia scarica in Italia donne incinta e migranti a loro indesiderati.

PIERRE MOSCOVICIPIERRE MOSCOVICI
Poi Moscovici mi ha definito provocatore, ma io penso che se oggi esistono dei provocatori in Europa sono quei commissari, tutti in procinto di abbandonare l’incarico, che ancora prima di ricevere la manovra dell’Italia hanno fatto dichiarazioni incendiarie per bocciarla, facendo impennare lo spread. Più provocatori di questi non esistono. Moscovici oggi si agita e teme l’Italia, teme il fatto che grazie a questo governo finalmente l’Italia ha iniziato a dire basta e a chiedere rispetto.

Con quella suola made in Italy che io ho orgogliosamente posato sopra il pensiero di Moscovici, ho cercato di far capire agli eurocrati europei che il Made in Italy di quella suola rappresenta il lavoro, la fatica, i sacrifici, la genialità e il saper fare di un Paese.

i migranti di claviere scaricati in italiaI MIGRANTI DI CLAVIERE SCARICATI IN ITALIA
E non possiamo accettare che un pensiero ingiusto, un pensiero da piromane uccida o metta in difficoltà il made in Italy rappresentato da quella suola che è il nostro lavoro, i nostri sacrifici, la genialità del nostro Paese che probabilmente Moscovici ci invidia. Qualcuno mi ha detto: se ti insulta Moscovici vuol dire che sei sulla strada giusta”.

In questi giorni sono arrivati più messaggi di critica o di supporto? “Quando ho spiegato il mio gesto non ho più ricevuto critiche –ha dichiarato Ciocca-. Sono stato in diversi incontri pubblici e tutti in questo momento stanno dalla parte di un’Italia che vuole rispetto.
cioccaCIOCCA

I cittadini italiani dicono: l’Europa in questi anni non ci ha rispettato e, se oggi non capisce che deve avere un atteggiamento diverso, è giusto anche farsi sentire, senza gesti violenti o che creino danni. L’unico danno che ho fatto è stato timbrare una pagina degli appunti Moscovici con la mia suola made in Italy, quindi semmai ho aggiunto un contenuto alle bugie che ha detto Moscovici in conferenza stampa.

SPREAD DI CITTADINANZASPREAD DI CITTADINANZA



Se Moscovici ha altri argomenti, non ho nessuna difficoltà ad invitarlo a un confronto face to face, anche presso la vostra radio, per capire quali sono i reali motivi per cui mi definisce cretino, fascista e provocatore. Io idolo dei sovranisti? Penso che il mio gesto l’avrebbero fatto anche molti italiani. Io l’ho chiamato un gesto di legittima difesa.

Mi auguro che non ci sia stato del dolo da parte di Moscovici, visto che è stato denunciato ieri alla Procura della Repubblica di Roma in quanto ha affermato bocciature prima ancora di ricevere la manovra facendo alzare lo spread e creando problemi al nostro Paese”.

PIERRE MOSCOVICIPIERRE MOSCOVICI



Sulle critiche di alcuni esponenti politici italiani al suo gesto (Bersani l’ha definito vergognoso). “A tutti questi soggetti dico che purtroppo la politica italiana grazie a loro è stata distrutta –ha affermato Ciocca-.

L’opinione della gente nei confronti dei politici è andata ai minimi storici proprio a causa del loro modo di rappresentare gli interessi dell’Italia. Se uno pensa a Prodi pensa alla cantonata del cambio euro-lira, cioè grazie a Prodi abbiamo dato 100mila lire e ci hanno dato in cambio 50 euro.
gandhiGANDHI

Dopodichè io ho ricevuto da chi mi supporta una frase di Gandhi che deve far riflettere: ‘Prima ti ignoreranno, poi ti detesteranno, poi ti combatteranno e alla fine tu vincerai’. Io penso che il nostro Paese è nella fase del combattimento nei confronti di questa UE e sono convinto che grazie agli italiani il nostro Paese vincerà questa battaglia in Europa e regaleremo a tutti i popoli europei un’Europa diversa”.

Fonte: qui

NASCE LA NUOVA LEGA: VIA DAL SIMBOLO ALBERTO DA GIUSSANO, IL SOVRANISMO ENTRA NELLO STATUTO


5 I SOCI FONDATORI: ECCO CHI SONO 

IN CAPO ALLA VECCHIA LEGA RESTA ANCHE LA RATEAZIONE DEI 49 MILIONI PER I FONDI CHE SAREBBERO STATI PERCEPITI ILLECITAMENTE DAL PARTITO TRA IL 2008 E IL 2010 E PER CUI È STATO CONDANNATO UMBERTO BOSSI….

Marco Cremonesi per il Corriere della Sera
salviniSALVINI

I soci fondatori, oltre a Matteo Salvini, sono il ministro Lorenzo Fontana, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, il tesoriere Giulio Centemero e Roberto Calderoli. Sono loro che hanno costituito la Lega per Salvini premier, il partito destinato a sostituire in tutto e per tutto la vecchia Lega Nord per l' Indipendenza della Padania fondata da Umberto Bossi. E sono loro che rappresenteranno in tutto e per tutto il consiglio federale, l' organo massimo della nuova Lega, in attesa che i congressi ne eleggano i nuovi rappresentanti.

L' avvio del nuovo partito, il cui Statuto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 14 dicembre dell' anno scorso, è ormai imminente. In Lega si riteneva che Matteo Salvini ne avrebbe cominciato a parlare al consiglio federale convocato per oggi, a prescindere dalla formulazione dell' ordine del giorno che - quella sì - non cambia mai: «Comunicazioni del segretario federale».

salviniSALVINI
In realtà, il leader leghista pare che per oggi preferisca limitarsi a fare il punto politico della situazione all' indomani delle elezioni per la Lega vittoriose in Trentino e in Alto Adige. Quella che un tempo si chiamava «l' analisi del voto»: «Sono tre mesi che non ci vediamo tutti insieme- avrebbe spiegato - e dunque era venuto il momento».

Però, appunto, è ormai questione se non di giorni, al massimo, di settimane. Poi, appunto, la parola Nord scomparirà per sempre dall' orizzonte del nuovo partito, che peraltro nazionale lo è ormai da un pezzo. L' articolo 1 dello Statuto non parla più dell' indipendenza della Padania: la «Lega per Salvini premier è un movimento politico confederale costituito in forma di associazione non riconosciuta che ha per finalità la trasformazione dello Stato italiano in un moderno Stato federale attraverso metodi democratici ed elettorali». In compenso, nella carta fondante del partito salviniano entra in modo esplicito il sovranismo: sempre all' art.1 si sancisce che la Lega «promuove e sostiene la libertà e la sovranità dei popoli a livello europeo».

matteo salvini all ambasciata americanaMATTEO SALVINI ALL'AMBASCIATA AMERICANA
La struttura della «Lega per Salvini premier» per qualcuno curiosamente ricorda addirittura «quella del Partito democratico, con un partito holding a cui poi si agganceranno le associazioni territoriali a livello regionale». In realtà, non soltanto quelle: l' idea è che alla confederazione leghista possano legarsi anche realtà di tipo partitico o forze politiche locali. Per esempio, resta da capire se il Partito sardo d' azione entrerà formalmente nella Lega. Di certo, i gruppi parlamentari hanno già assunto la nuova denominazione. Mentre il simbolo - da non confondere con il contrassegno elettorale - è destinato a cambiare: il guerriero di Legnano (quello comunemente chiamato l' Alberto da Giussano) esce di scena. Sostituito da un semplice rettangolo «di colore blu in cui campeggia la scritta «Lega per Salvini premier» in bianco, circondata da una sottile cornice sempre di colore bianco». Cosa diversa è il contrassegno elettorale in cui «l' Albertino» potrebbe continuare ad apparire.

Tutti i militanti si iscriveranno al nuovo partito, in modo tale che la vecchia Lega risulterà, semplicemente, svuotata. Di anzianità, dunque, sarà impossibile parlare. I militanti del sud, che nella vecchia Lega sarebbero «giovanissimi», avranno la stessa età d' iscrizione di chi è leghista da 25 anni. Resterà, però, l' attuale divisione tra «soci sostenitori» e «soci ordinari militanti». In cui i primi sono in una sorta di periodo di prova, prima di diventare militanti a tutti gli effetti con «diritto di intervento, di voto e di elettorato attivo e passivo».
MARONI BOSSIMARONI BOSSI
Resta il divieto di iscrizione a segrete, «occulte o massoniche». Formalmente, in capo alla vecchia Lega resta anche la rateazione dei 49 milioni per i fondi che sarebbero stati percepiti illecitamente dal partito tra il 2008 e il 2010 e per cui è stato condannato Umberto Bossi.

Fonte: qui