9 dicembre forconi: 02/05/19

martedì 5 febbraio 2019

Il marito di Cécile Kyenge si candida con la Lega: «Sono persone perbene»

«Ho firmato per Salvini ai banchetti della Lega». A dirlo è il marito dell’eurodeputata del Pd Cecile Kyenge, Domenico Grispino, che non è solo un sostenitore del partito di Salvini, ma sarà presto anche candidato: «Entrerò in lista alle comunali di Castelfranco Emilia — ha annunciato ai microfoni della Zanzara su Radio 24 —, sono persone perbene quelli della Lega».
Persone perbene che con la moglie hanno anche adottato toni sopra le righe, e oltre, come dimostra la condanna in primo grado di Roberto Calderoli a un anno e sei mesi per aver rivolto insulti razzisti all’ex ministra dem. «Ci sono le elezioni comunali — spiega Grispino — e metto a disposizione della Lega quello che so, le mie competenze».
Cosa dice la moglie? «Io penso per me, ognuno pensa per sé, con lei non parlo mai di queste cose». Grispino è anche favorevole allo slogan «aiutiamoli a casa loro»: «Mica con cattiveria. Salvini non è disumano, penso che sia una macchina da guerra per avere consensi. Poi ci sono altri personaggi a cui sono più vicino, come Giorgetti. Alle Europee non voterò Pd, per il partito di mia moglie. Le persone che ho conosciuto a Castelfranco sono molto in sintonia con me e tutt’altro che aggressive». 
Fonte: qui

IN ITALIA 57 MILA PERSONE SONO SCOMPARSE NEL NULLA DAL 1974

E DI QUESTI 41.655 SONO MINORENNI (E LA MAGGIOR PARTE DI QUESTI, 39 MILA, SONO STRANIERI) 
I DATI ALLARMANTI DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO
Costanza Cavalli per “Libero quotidiano”

BAMBINI SCOMPARSIBAMBINI SCOMPARSI
In Italia, il popolo delle persone scomparse nel nulla è una invisibile città grande come Cuneo. Delle 229.687 sparite dal 1974 a fine 2018, 171.974 sono state ritrovate, ma delle rimanenti 57.713 si sono perse le tracce. Questi dati sono stati diffusi qualche giorno fa, nella ventesima relazione semestrale pubblicata dall' ufficio del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. Di questa folla improvvisamente sprofondata nell'oblio, 14.504 sono i maggiorenni (5.928 italiani e 8.576 stranieri), 41.655 i minorenni (2.412 italiani e 39.243 stranieri) e 1.554 i maggiori di 65 anni (1.311 italiani e 243 stranieri). I maschi sono 44.830 (6.338 italiani e 38.492 stranieri), le femmine 12.870 (3.309 italiane e 9.561 straniere).

ANCHE IMMIGRATI
Sulla profilazione degli scomparsi c'è un problema di confusione: «L'ottanta per cento degli scomparsi di quest'anno è composto di stranieri giunti sulle nostre coste», spiega l'avvocato Antonio Maria La Scala, presidente di Penelope onlus, associazione nazionale che riunisce le famiglie e gli amici delle persone scomparse («Siamo l'associazione più triste d'Italia», commenta l' avvocato, «parliamo solo di morti, dispersi, feriti»). «Sono persone che rimangono in Italia, nei centri di accoglienza, per tre o quattro mesi, poi si allontanano per raggiungere i familiari in altri Paesi dell' Unione Europea.

PERSONE SCOMPARSEPERSONE SCOMPARSE
Unire le persone scomparse italiane nel corso degli anni con quelle straniere, che rientrano invece nelle dinamiche problemi legati ai flussi migratori, è fuorviante e comporta la dispersione degli sforzi delle forze dell' ordine: sono due casistiche completamente diverse», allerta La Scala. Sulla stessa linea il commissario straordinario Mario Papa: «Sarebbe auspicabile, come più volte rappresentato dall' Ufficio, che i migranti siano scorporati e considerati a parte per contribuire a dare alla opinione pubblica un quadro esatto del fenomeno».

Se un dato positivo c'è - la tendenza all' aumento dei ritrovamenti, il 74,4 per cento, contro il 57,8 per cento dell' anno scorso - all' appello mancano però ancora 2.412 bambini e 3.336 donne: «All' inizio vengono tutti considerati casi di allontanamento volontario», racconta La Scala, «Ci sono donne che escono di casa abbandonando i figli, gli effetti personali, e scompaiono. Detto così, sembrerebbe che in Italia le donne siano tutte matte: ma, ovviamente, nella maggior parte dei casi si tratta di femminicidi con occultamento di cadavere».
napoletani scomparsi messicoNAPOLETANI SCOMPARSI MESSICO

Su che cosa si può lavorare di più? «Noi ci siamo impegnati per rendere esecutiva la banca dati del Dna, grazie alla legge 85 del giugno 2009 (diventata esecutiva però solo nel 2016): ora è possibile incrociare il profilo genetico di resti cadaverici ritrovati, con le denunce di scomparsa compatibili con il soggetto in questione per riuscire a sapere l'identità dello scomparso», spiega ancora La Scala.

BANCA DATI DEL DNA
«L'articolo 7 prevede la possibilità di prelievi genetici su cadaveri e resti per consentire il confronto con i profili genetici dei consanguinei delle persone scomparse». Dal 2016, inoltre, vengono prelevati tutti i Dna dei detenuti nelle carceri italiane. «Ma soprattutto è importante che i casi non vengano catalogati come allontanamento volontario: ciò induce l' investigatore e il pubblico ministero a essere più morbidi nelle indagini», conclude La Scala, «Mentre l' immediatezza delle ricerche è fondamentale, le prime 48 ore sono determinanti. Altrimenti, cinghiali e animali selvatici fanno il resto».

Fonte: qui

LA GABANELLI FA IL PUNTO SULLA SITUAZIONE (TRAGICA) DI VIADOTTI E CAVALCAVIA IN ITALIA

IL 50% DELLE STRUTTURE HA COMPIUTO I 40 ANNI DI ETÀ E UNA SU 4 HA SUPERATO I 50. SE I TITOLARI SONO PRIVATI POSSONO SUBENTRARE CONTENZIOSI, FALLIMENTI, DECESSI. CAMBIANO GLI UOMINI, I RIFERIMENTI, E TUTTO SI CONFONDE” 
L’ALLARME DELL’ANAS: “1425 CAVALCAVIA NON HANNO UNA PROPRIETÀ”. 307 SOLO IN CAMPANIA 

GABANELLI: 1425 PONTI IN ITALIA SONO SENZA GESTORE


Il 19 dicembre sul tavolo del ministro dei Trasporti arriva una lettera allarmata: «1.425 cavalcavia non hanno una proprietà». Mittente: l' amministratore delegato di Anas. L' informazione resta riservata. È troppo calda la tragedia del Ponte Morandi con le sue 43 vittime, mentre dall' inchiesta di Genova saltano fuori altri 6 viadotti dove i controlli di legge venivano «truccati». Gli effetti del tempo, del traffico pesante e dell' incuria dei concessionari sta presentando il conto: il 28 ottobre del 2016 il cavalcavia di Annone sulla Statale 36 Milano-Lecco collassava sotto il peso di un tir finendo su due auto in transito; il 9 marzo del 2017, cedeva il ponte autostradale di Osimo, dalle parti di Ancona; il 18 aprile 2018 era la volta di quello di Fossano (Cuneo) che si schiantò su un' auto dei carabinieri. Qualche settimana fa il sequestro da parte della Procura di Arezzo del viadotto Puleto sull' E45 «perché a rischio». Il motivo è sempre lo stesso: chi gestisce le infrastrutture non fa la manutenzione.

ponte morandi genovaPONTE MORANDI GENOVA
La storia in casa Anas comincia proprio con quel ponte di Annone: da anni nessuno ci metteva mano perché Anas pensava fosse in carico alla Provincia e viceversa, mentre il passaggio di carichi eccezionali aumentava, fino a quando è venuto giù. L' amministratore delegato Gianni Armani, fresco di nomina, si era posto il problema che i suoi predecessori avevano ignorato: «Non è che sulle nostre statali ci sono altri casi in cui non è chiaro chi deve intervenire in caso di salute precaria?». A inizio 2017 avviava così un censimento dei ponti che incrociano la rete gestita dall' azienda pubblica: oltre 27 mila chilometri di asfalto, fra Statali, autostrade, raccordi stradali e complanari. Ne hanno contati 2.994, di cui non era chiara la proprietà.

viadotto puleto e45 2VIADOTTO PULETO E45 
Dopo un anno di indagine Anas scopriva che 983 sono i suoi, 586 sono di un altro gestore, ma ben 1.425 viadotti sono risultati senza un proprietario e gestore identificato. La situazione è stata portata alla luce con preoccupazione da Armani in una comunicazione (finora inedita) al ministero del 19 dicembre: «Per 1.425 ponti e cavalcavia non è stato possibile reperire documentazione negli archivi, atta a dimostrare la proprietà e la relativa competenza Si sono richieste informazioni relative alle autorizzazioni concesse per trasporti eccezionali e stato di conservazione e manutenzione delle opere.

viadotto puleto e45 1VIADOTTO PULETO E45 
Considerato che ad oggi per larga parte di queste non si è ancora ricevuta risposta, si chiede al ministero di fornire precisi indirizzi relativamente alle azioni da intraprendere». Pochi giorni prima di lasciare l' incarico, in questa sorta di testamento della viabilità italiana, Armani chiede lumi anche «circa le modalità amministrative e finanziarie con cui Anas possa intervenire a tutela della sicurezza su opere in condizioni di pericolosità». In altre parole: se Anas se ne deve occupare servono i fondi.

viadotto puleto e45 5VIADOTTO PULETO E45 
Secondo Anas, oltre il 50 per cento delle strutture ha compiuto i 40 anni di età e quasi una su quattro ha superato i 50. Non è possibile risalire con certezza al gestore di un ponte perché nella maggior parte dei casi ha registrato passaggi di proprietà o di gestione. Se i titolari sono privati, come nel caso di Consorzi o singole società, possono subentrare contenziosi, fallimenti, decessi. Cambiano gli uomini, i riferimenti, e tutto si confonde. Nel caso di enti pubblici, le responsabilità si rimpallano davanti al Tar, e in assenza di interventi tutti confidano nella buona sorte.

Il record regionale delle opere «da identificare» si trova in Campania: 307, praticamente tutte. Spicca il caso della Statale 7 bis che attraversa le province di Caserta e Napoli.
ponte morandi genova 2PONTE MORANDI GENOVA 
Un' arteria di grande percorrenza, realizzata nel post terremoto del 1980 dalla Cassa del Mezzogiorno. Nel tratto che tocca i comuni di Orta, Gricignano e Succivo, per 13 cavalcavia «risulta un lungo rimpallo delle competenze manutentive», scrive l' Anas. Il sindaco di Orta di Atella, Andrea Villano, professione ingegnere, ne ha chiusi tre, «ma il problema è che possono cadere calcinacci da un momento all' altro sul traffico che scorre sotto».

giovanni toti marco bucci ponte morandiGIOVANNI TOTI MARCO BUCCI PONTE MORANDI
Villano ha chiesto all' Anas un intervento d' urgenza, ma Anas ha impugnato tutto davanti al Tar della Campania: «se ne deve occupare il Comune». Che però è in dissesto finanziario. Quindi, tutto fermo. Tranne le auto e i camion, che continuano a sfrecciare, ignari, sulla Statale.

In Lombardia le strutture «anonime» sono 121, e in Veneto 112. Due casi riguardano la Statale 629 del lago di Monate, nata nel 1963 come Provinciale. «Ora però non so con certezza di chi sia la proprietà anche se ho sempre dato per scontato che fosse di Anas - precisa il sindaco di Malgesso, Giuseppe Iocca, anche lui ingegnere -. Mi è difficilissimo documentare la cosa, il nostro tecnico se n' è andato in un altro comune».
cavalcavia via dei vignoli sulla firenze pisa livorno 6CAVALCAVIA VIA DEI VIGNOLI SULLA FIRENZE PISA LIVORNO 

Stessa situazione a Bussolengo, in Veneto, sulla vecchia Statale 12 dell' Abetone e del Brennero che collega Pisa al confine austriaco, (anno di nascita 1928) e sulla Transpolesana che va da Verona a Rovigo, realizzata negli anni Ottanta. Strutture su cui Anas è comunque intervenuta, idem sul ponte che scavalca l' asse attrezzato Chieti - Pescara, dove passano 40 mila veicoli al giorno, ma dopo la caduta di calcestruzzo. Il Consorzio che l' aveva costruita nel 1975, è fallito da tempo. Anas però non intende più prendersene cura, e per due ragioni: 1) servono tanti soldi per sistemare i ponti italiani; 2) non ha titolo per intervenire su infrastrutture altrui.
gabanelliGABANELLI

L' 8 gennaio il ministero ha risposto ad Anas: «Si proceda intanto con la sorveglianza delle opere da identificare - scrive il direttore generale Antonio Parente - tuttavia la gravità della situazione emersa sottende possibili profili di irregolarità». In sostanza dice che Anas è venuta meno ai suoi obblighi nel lasciare che nel tempo tutto questo accadesse, e che convocherà a breve un tavolo tecnico. Il ministero va dunque allo scontro con Anas?
cavalcavia via dei vignoli sulla firenze pisa livorno 7CAVALCAVIA VIA DEI VIGNOLI SULLA FIRENZE PISA LIVORNO 

La situazione è grave, ma dopo un mese, il «tavolo» non ha ancora una data. Armani è stato mandato a casa, e dal 21 dicembre al timone c' è l' ingegner Massimo Simonini.
«Nasce la nuova Anas, basta sprechi e poltronifici», aveva dichiarato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Simonini, in Anas da 20 anni, e che ha fatto tre balzi in un colpo solo, era proprio il dirigente responsabile di ponti, viadotti e gallerie. Conosce perfettamente la lista degli «anonimi» poiché coinvolto nel censimento. A questo punto tutti sanno. Occupatevene, magari prima del prossimo crollo.

Fonte: qui