Ci voleva il summit dell’ONU sulle migrazioni per ascoltare  le dichiarazioni ufficiali del grande “sobillatore”, il finanziere ultra  miliardario e speculatore George Soros, il quale, dopo aver  riconosciuto di essere partecipe e sponsor dell’ondata di sollecitanti  asilo che sono entrati in Europa nell’ultimo anno e mezzo, ha voluto  presentarsi nelle vesti del “grande benefattore” ed ha assicurato che  attualmente il suo obiettivo è quello di “creare imprese e prodotti” per  migliorare le condizioni di vita dei migranti e rifugiati.
George Soros ha approfittato dell’occasione del primo vertice delle  Nazioni Unite sulle migrazioni per annunciare un investimento di 500  milioni di dollari sulla “crisi dei rifugiati”. 
Il magnate, che in  passato aveva finanziato anche il traffico degli aborti, ha riconosciuto  già da alcuni mesi di essere lui dietro il finanziamento dei flussi  migratori che nel corso dell’ultimo anno e mezzo hanno alterato il  panorama dell’Europa.
L’ammissione di Soros d’altra parte conferma quanto era  trapelato in precedenza già da oltre un anno grazie ad indagini svolte  anche dai servizi di intelligence austriaci e da altri organismi che avevano trasmesso un rapporto informativo da cui si evince che i trasferimenti dei migranti, sia quelli dalla Turchia verso l’Europa,  sia quelli dall’Africa sub Sahariana verso la Libia e poi in direzione  dell’Italia, venivano cofinanziati dalle ONG, che in buona parte fanno  capo al finanziere ebreo ungherese George Soros. Come pubblicato da controinformazione.info. (Vedi: Migrazioni di massa come arma geopolitica)
“Si pretende che questi investimenti possano avere successo, tuttavia  il nostro obiettivo prioritario è quello di creare prodotti e servizi  che davvero apportino beneficio ai migranti ed alle comunità di  accoglienza”, ha dichiarato solennemente Soros.
“Consegnare tanto denaro senza garanzia di successo risulta quanto meno  sospettoso”, hanno assicurato vari osservatori. Tuttavia, secondo Soros,  il quale aveva anche ammesso di aver finanziato il Golpe avvenuto in  Ucraina, come anche il secessionismo catalano in Spagna, il suo vero e  grande obiettivo è quello di “creare una coscienza sociale”, dice  l’ultra miliardario.
Questo finanziere dalle molte attività, lo stesso che  si fece  conoscere a livello mondiale nel 1992 come “l’uomo che affondò la lira  sterlina” (ed anche quella italiana), rappresenta uno dei volti più  visibili del globalismo e del mondialismo progressista a livello  transnazionale. Occorre sottolineare la sua speciale avversione a  qualsiasi sentimento nazionale, incluso quello statunitense, paese dove  il magnate emigrò negli anni ’50.
Gli investimenti (si è annunciato) saranno canalizzati dalle ONG di  Soros, organizzazioni prive di fini di lucro, – principalmente la Open  Society- ed i benefici finanzieranno i programmi dell’istituzione.  Relativamente a questo Soros e le sue ONG, con il loro staff, si  ripromettono di collaborare con organismi come l’Ufficio dell’Alto  Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite e l'”International  Rescue Committee”.
Occorre ricordare che l’ONU ha affidato l’incarico più importante nella Commissione dei Diritti Umani all’Arabia Saudita,  un paese che applica la sharia allo stesso livello dello Stato Islamico  e che quest’anno ha superato ogni record di esecuzioni pubbliche  (mediante taglio della testa). Inoltre il regime di Rijad si è rifiutato  in numerose occasioni di accogliere i rifugiati mussulmani, nonostante  disponga di immense tendopoli climatizzate nella zona della Mecca che  rimangono vuote in pratica per tutto l’anno.
A livello domestico, Soros, che nel vertice dell’ONU si vuole  accreditare come “difensore dell’uguaglianza”, negli USA promuove il  movimento “Black Lives Matter” che è sorto dopo l’uccisione di un  giovane nero a Ferguson per opera di un poliziotto bianco, avvenimento  che aveva dato luogo a rivolte, disordini e saccheggi a Ferguson ed a  Baltimore.
Le fondazioni create dal multimiliardario (uno degli uomini più ricchi  del mondo) hanno finanziato il movimento fondamentalmente diretto a  mantenere in attivo la guerra razziale, con l’apporto di circa 33  milioni di dollari.
Per comprendere meglio le trame di Soros occorre verificare quanto risulta dalla pubblicazione delle mail di Soros, avvenuta tramite Wiki Leaks, si tratta di circa 2500 e-mail riservate fra Georges Soros e i  dipendenti delle sue fondazioni. Da queste era emerso che lui aveva dato  direttive ad Hillary Clinton, quando era segretaria di stato, su una  crisi in Albania e su come risolverla: direttive che Hillary aveva  seguito alla lettera. 
Tutte le informazioni venute alla luce in questa  corrispondenza, avvenuta fra la Open Society Foundation e i riceventi  delle sue donazioni, sono messe sotto silenzio dai media , perché sono  ovviamente imbarazzanti. Si evince ad esempio che lo stesso Soros ha  versato 30 milioni di dollari per la campagna di Hillary Clinton, cosa  che lo rende il maggior donatore singolo.
Non solo la Clinton è beneficiata dai finanziamenti di Soros ma fra i  beneficiati dell’ultra miliardario ci sono anche volti noti del  giornalismo negli USA ed in altri paesi e di conseguenza si comprende la  “riservatezza” sulle informazioni che lo riguardano.
Quello che più viene messo in evidenza da queste mail, è il carattere megalomane di questo personaggio.  Non c’è area del mondo dove Soros non finanzi attività (sovversive, o  ‘filantropiche’); ovunque ci sia una politica pubblica che si proponga  di ‘riformare’ nel senso di abbattere le tradizioni e la cultura locale,  là troviamo la mano di Soros sganciando soldi ai locali ‘riformatori’,  che sono sempre legati alle ideologie della sinistra mondialista e  libertaria. Un megalomane e insieme, micro-gestore di tutta la realtà.
Come da informazioni precedenti, Soros finanzia Arcigay in Italia, e  Planned Parenthood (in Usa (l’ente pro-aborto che l’hanno scorso s’è  scoperto faceva commercio di organi di feti); il miliardario ha  finanziato rivoluzioni colorate e l’opposizione ad Orban in Ungheria;  lui stesso istiga tuttora la giunta di Kiev a fare la guerra alla  Russia; Soros ha riconosciuto di essere implicato nella gestione  (attraverso apposite ONG) dell’ ondata migratoria in Europa, e nello  stesso tempo incentiva organizzazioni di minoranze etniche come i  latinos in Usa, allo scopo di far cambiare la demografia dei collegi  elettorali in modo da favorire Hillary contro Trump.
Soros ha inoltre finanziato ripetuti tentativi di manifestazioni LGBT  a Mosca, pagando le trasferte di celebri travestiti e omosessuali; in  Europa, ha ‘gestito’ certe elezioni, facendo eleggere candidati  favorevoli all’immigrazione senza limiti, oltre ad tante alte iniziative  che sarebbe lungo enumerare.
L’obiettivo finale che persegue Soros con le sue attività : la  dissoluzione di ogni ordine tradizionale, la destabilizzazione di  società conservatrici, l’imposizione di una ideologia multiculturalista e  la rimozione di ogni vincolo religioso tradizionale.
Il nemico dichiarato di Soros è Vladimir Putin il quale, a seguito delle  attività di destabilizzazione finanziate in Russia, ha assicurato che,  se il finanziere metterà piede sul territorio della Federazione Russa,  risulta già pronto un mandato di arresto a suo nome.
di L.Lago - controinformazione.info
Fonti: The Millenium Report
 

 
 






