9 dicembre forconi: 01/08/17

domenica 8 gennaio 2017

FUORI I NOMI DI CHI HA UCCISO MPS!

FELTRI: “PRIMA DI SBORSARE 8 MILIARDI, IL GOVERNO PUBBLICHI L’ELENCO DEI MASCALZONI CHE HANNO INTASCATO CIFRE SBALORDITIVE EVITANDO DI RESTITUIRLE. PERCHÉ LO SCANDALO È STATO SEPOLTO SOTTO UNA COLTRE DI OMERTÀ? PERCHE’ I MAGISTRATI NON OBBLIGANO IL 'MONTE' A SCOPERCHIARE LA PATTUMIERA CHE NASCONDE LE CARTE DELLA VERITÀ?”

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

vittorio feltriVITTORIO FELTRI
Quante frottole ci hanno raccontato sulla crisi del Monte dei Paschi di Siena. Hanno voluto farci credere - e in parte ci sono riusciti - che si è trattato di una calamità naturale, quindi inevitabile, mentre chi ha gestito l'istituto ha prestato, anzi regalato, soldi a tutti, cani e porci, tranne a chi ne aveva effettivo bisogno per mandare avanti attività produttive, commerciali, artigianali e industriali, e che sarebbe stato in grado di restituirli.

La banca dei maneggioni comunisti, ex e post comunisti, ha favorito soltanto i compagni e gli amici dei compagni ed è saltata in aria perché i fortunelli che hanno incassato senza fornire garanzie si sono guardati da ripianare le somme a debito, considerandole non prestiti, ma gentili omaggi.

Ora ci si domanda: cosa ha fatto il Monte per recuperare i crediti? Nulla. Non ha mosso un dito.

MPSMPS

Quante cause ha intentato nei confronti dei bucaioli onde riprendersi ciò che gli era dovuto, interessi compresi? Nessuno si è impegnato - né amministratori né dirigenti - per far quadrare i conti, e i conti sono sballati. Miliardi e miliardi usciti e mai più rientrati. Perché questa banca, la più antica e gloriosa, da quando è finita miseramente sotto il controllo dei rossi - incapaci per definizione, dato che sono anticapitalisti ideologici - non si è peritata di rendere noti i nomi dei bidonisti ai quali ha versato montagne di soldi senza farseli ridare?

mps titoli di stato 2MPS TITOLI DI STATO 2
Ecco il punto. 

Perché lo scandalo è stato silenziato, sepolto sotto una coltre di omertà?

Per quale motivo la magistratura non obbliga il Monte a scoperchiare la pattumiera che nasconde le carte della verità?

Tra l'altro gli stessi compagnucci dei compagnucci che hanno combinato il disastro, ora hanno deliberato di salvare l' istituto in procinto di fallire donandogli la bellezza di otto miliardi otto prelevati dai forzieri dello Stato, cioè nostri.

I cittadini italiani, svenati dalle tasse, sono pure costretti a sanare i bilanci di una banca che invece di fare la banca arricchiva lorsignori in cambio di che?

Ci piacerebbe scoprirlo.

Il governo prima di sborsare 8 miliardi pubblici faccia chiarezza: pubblichi l' elenco dei mascalzoni che hanno intascato cifre sbalorditive evitando con cura di riportarle al mittente.

Risulta che il 70-80 per cento degli insolventi sia costituito da grandi imprenditori, non da poveri cristi strozzati dalla recessione.


E allora fuori i nomi dei profittatori, siano opportunamente sputtanati.
IL TITOLO MPS MONTEPASCHI DAL 2000 A GENNAIO 2016 OVVERO DA 110 EURO A 70 CENTIL TITOLO MPS MONTEPASCHI DAL 2000 A GENNAIO 2016 OVVERO DA 110 EURO A 70 CENT

La gente merita di guardare in faccia chi la impoverisce. E noi di Libero, interpretandone le legittime aspirazioni, pretendiamo che il Monte e la magistratura mostrino i documenti che inchiodano alle loro responsabilità coloro che hanno sfasciato l' istituto presentando le spese ai contribuenti italiani. Da oggi in poi insisteremo ogni giorno finché non sia fatta giustizia e i furfanti non siano esposti al ludibrio popolare.

Fonte: qui

BELLA FIGURA DI M...A! IL SINDACATO E’ IN PRIMA LINEA PER ABOLIRE I BUONI LAVORO(VOUCHER)


“DITE CHE SONO CASI ISOLATI” E' LA SCUSA CHE LA CGIL MANDA ALLE SEDI REGIONALI IN UNA MAIL PER GIUSTIFICARE L’USO DEI VOUCHER PER PAGARE ALCUNI SUOI COLLABORATORI IN EMILIA ROMAGNA E LOMBARDIA: “EVITIAMO DANNI DI IMMAGINE IN VISTA DEL REFERENDUM SUL JOBS ACT”


Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

susanna camussoSUSANNA CAMUSSO
COME AL SOLITO PIGLIA PER C..O I LAVORATORI
“Dite che sono casi isolati”. La mail è arrivata a tutte le strutture regionali della Cgil il giorno della Befana, inviata dalla sede centrale di Roma. Sì perché il caso voucher - cioè l'utilizzo da parte della categoria dei pensionati dei "buoni lavoro" per retribuire alcuni collaboratori, in Emilia-Romagna e in Lombardia: gli stessi buoni lavoro che la Cgil vuole abolire attraverso un referendum per il quale ha raccolto tre milioni di firme - sta agitando e non poco le acque dentro il sindacato.

La nota interna firmata da due membri della segreteria guidata da Susanna Camusso, cioè Nino Baseotto e Tania Scacchetti, prova ad attutire il contraccolpo mediatico invitando i dirigenti regionali a minimizzare la faccenda, evitando i processi, in modo da non alimentare fratture nella organizzazione e nella sua immagine pubblica. Evitare i processi, quindi, anche perché i casi di persone retribuite con i detestati voucher sarebbero numerosi e sparsi un po' in tutta Italia: meglio quindi non approfondire e lasciar passare la buriana.
VOUCHER JOBS ACTVOUCHER JOBS ACT

Certamente sarebbe stato meglio usare maggiore attenzione sulla questione, specie una volta avviata la nostra campagna di raccolta firme, ammettono Baseotto (ex segretario regionale della Lombardia) e Scacchetti (che invece arriva proprio dall' Emilia).
L'obiettivo che dobbiamo perseguire in queste ore delicate anche in relazione alla prossima espressione della Corte sulla ammissibilità dei quesiti referendari - continua la comunicazione - deve essere quello di rilanciare la validità delle nostre ragioni, supportate dalle milioni di firme raccolte nei mesi scorsi.

VOUCHER JOBS ACT1VOUCHER JOBS ACT
La data fatidica è il prossimo 11 gennaio, quando la Consulta dirà se per i tre quesiti proposti dalla Cgil (tra i quali quello che prevede l' abolizione dei voucher) si andrà a votare o meno. Per questo il consiglio è che anche nella relazione con la stampa locale il fenomeno va circoscritto a quello che è, un utilizzo per limitate attività meramente occasionali svolte da soli pensionati. La preoccupazione è non prestare il fianco a quella che viene definita una strumentalizzazione che non è accettabile. Noi non neghiamo l' esigenza di uno strumento che possa rispondere al lavoro occasionale; neghiamo che questo strumento siano i voucher come li conosciamo oggi.

Il punto, però, non è solo legato ai buoni in sé. C' è tutto un capitolo spinoso che investe il sindacato e il lavoro all' interno delle proprie numerose categorie e Camere del lavoro locali. Un sistema noto e ampiamente utilizzato per retribuire chi un po' per "militanza" e un po' per lavoro affianca il sindacato, ed è quello dei rimborsi spese. Cioè presentare ai responsabili politici spese realmente avvenute ma ancora più spesso no, che però una volta liquidate diventano una sorta di compenso economico.

maurizio landiniMAURIZIO LANDINICOME AL SOLITO PIGLIA PER C..O I LAVORATORI

Ci avevano avvertiti