9 dicembre forconi: Corsi abilitanti Tfa all’estero: una truffa da migliaia di euro e quale valore?

venerdì 21 settembre 2018

Corsi abilitanti Tfa all’estero: una truffa da migliaia di euro e quale valore?

Tfa all’estero: Romania e Spagna vendono abilitazione online

E allora a che serve richiedere in maniera ostinata il vecchio ed ormai obsoleto TFA? Sono tanti/e i/le laureate/e, giovanissime e meno giovani, che cascano nella rete delle vendite di titoli abilitanti online, conseguibili in pochi mesi all’estero e validi anche in Italia, perché  “riconosciuti dal MIUR” come recitano gli stessi fantomatici promotori. Un Tfa conseguito online in Romania o in Spagna, per citare due mete ormai frontline da due anni e più, costa dai 3mila ai 9mila euro. Una specie di Master con tanto di attestato finale, pagato a caro prezzo e che va ritirato recandosi sul posto, giusto per dare quella parvenza di autenticità del titolo.
Conversazione riportata da OggiScuola.it

Scuole italiane accettano Tfa all’estero come validi?

E le scuole? Molte si lasciano “abbindolare” da questi titoli conseguiti all’estero, nascondendosi dietro l’equipollenza garantita dal MIUR, ma invece…qual è la realtà?
Dopo anni trascorsi sui libri universitari, con costi non indifferenti per ciascuna famiglia italiana, ogni giovane laureato in materie umanistiche o scientifiche, lingue straniere o giurisprudenza, deve fare un lungo percorso di studi, matti e disperatissimi, per conseguire l’abilitazione, altrimenti resta in panchina per tutta la sua vita in attesa prima del titolo e poi del posto vero e proprio.
Già… perché l’abilitazione dovrebbe rappresentare il simbolo della conoscenza assoluta di quella disciplina di cui uno ha conseguito il titolo. Purtroppo fatta la legge trovato l’inganno, perché  non sempre la fortuna favorisce chi veramente merita, molti giovani sono stati tagliati fuori dall‘ultimo concorso TFA svolto in Italia e si son dovuti accontentare di fare altro. Altri, disperati e ormai facili prede di truffatori, hanno messo via tutti i risparmi per comprare questi titoli online. E le truffate non tardano a farsi sentire, come le denunce arrivate alla redazione di OggiScuola, la più agghiacciante è quella di Martina, 40enne di Napoli, che si è lasciata convincere dalla buona fede e ha perso tutto.

Tfa all’estero, Striscia la Notizia denuncia le truffe abilitazioni in Romania 

Perché? Spesso sono organizzazioni criminali e fraudolente che collaborano tra Romania-Spagna ed Italia. Una realtà denunciata dalla stessa trasmissione Striscia La Notizia lo scorso marzo 2017
Oggi è risaputa l’esistenza di Eurosofia, garantito da sindacati e Orizzonte Scuola. Eppure, tra chi ha sempre studiato con onestà e caparbietà c’è tanta delusione e rammarico: “Non mi abbasserei mai a pagare tutti questi soldi per un titolo che non mi garantisce un posto fisso, ma solo quel di più per fregare un altro e passargli davanti nelle graduatorie o ai concorsi- ha denunciato Roberto Coppola, 39 anni, laureato in Lettere Moderne, non abilitato- L’abilitazione dovrebbe essere una cosa seria e la stessa serietà dovrebbero dimostrarla anche le scuole, rifiutando docenti che comprano titoli all’estero. D’altra parte è tutta una questione di business e di conflitto di interessi. Io però non ci sto”.

Tfa all’estero, Pas, Fit questi sconosciuti nella scuola di un tempo

E a mostrare disgusto per il nuovo sistema di abilitazione dei docenti è la professoressa Antonietta Grandone di Napoli, laureata in lettere classiche, docente per ben 40 anni ed ora in pensione: “Ai miei tempi tutto veniva fatto con regolarità e non c’era nessun timore di essere scavalcata in graduatoria. Non c’erano tutti questi mezzucci per avere l’abilitazione. Si faceva il concorso a Roma e bisognava tradurre un tema in latino. Non passavano tutti, ma soltanto i più bravi, che allora lo erano davvero! Poi si era ammessi alla prova orale. Una volta vinto il concorso si accedeva al Provveditorato di Napoli. Non occorreva agitarsi tanto, la chiamata all’insegnamento avveniva con rapidità. Oggi mi accorgo che i giovani, con poche o tante possibilità economiche, vanno in Romania o in Spagna a conseguire l’abilitazione, pagando cifre da capogiro (ho sentito anche 10 mila euro), studiando online, ma quale valore pensano che abbia questo titolo non meritato? Come potranno insegnare senza un’adeguata preparazione? Il Ministro non fa nulla per evitare tutto questo?- ed aggiunge la professoressa Grandone- Spero che si trovi una soluzione al più presto, perché di questo passo si sfornerà un quantitativo di asini in cattedra”.
Studere, studere…quid valere?
 Fonte: qui

Miur, abilitarsi in Romania, info e titoli ingannevoli 

Oggetto di valutazione e riconoscimento solo un numero complessivo di 173 istanze da italiani e rumeni, eppure 'vi era il boom di iscrizioni'.

Giudicati 'poco furbi' i docenti che non coglievano l'occasione di abilitarsi in Romania. Un'oasi che si proponeva agli insegnanti in attesa dell'attivazione del III ciclo del Tirocinio Formativo Attivo, con nessuna certezza di rientrare tra i fortunati alla frequenza dei corsi per la propria classe di concorso. Si era infatti diffusa la voce che ci fosse delle Università rumene che, con un'iscrizione e una frequenza ai corsi direttamente online, potessero rilasciare dei titoli di abilitazione all'insegnamento che poi sarebbe stati fatti riconoscere dal Miur. Addirittura in tempo per l'aggiornamento delle Graduatorie di Istituto 2017/20.

Notizie prive di fondamento

È lo stesso Miur a chiarire la situazione.

In una nota esplicativa in materia di riconoscimento della professione docente per chi consegue titoli abilitativi conseguiti in Romania, dichiara che 'È priva di fondamento la notizia [...] di 500 decreti emanati dal Miur per il riconoscimento di titoli di abilitazione all'insegnamento conseguiti in quel Paese [...]'. Sembrava dunque molto strano che 'con uno schiocco di dita' si potesse ottenere un titolo all'estero con riconoscimento in Italia per il quale è necessario superare tre selezioni (due scritte e una orale); frequentare un corso formativo di almeno 9 mesi e svolgere un tirocinio nella scuola. In base alle info circolate: frequenza online, e 'breve passaggio in Romania' per gli esami. Poi il Ministero avrebbe convalidato l'abilitazione. Tutto senza selezione.
Non dimentichiamo inoltre i prezzi.

In relazione alle ricerche di alcuni colleghi su Università 'di cui alcuni si sono fatti vanto di ricercare per l'iscrizione', dichiarando che queste 'sarebbero state certificate dal Miur', i costi variano dai 1.500 ai massimo 2.000 euro. Altri colleghi hanno invece dichiarato di dovere corrispondere solo i costi per sostenere l'esame. Inutile dire che queste informazioni hanno creato molti malumori tra i docenti, anche se in realtà, non conosciamo nessuno di questi insegnanti che ci abbia poi detto di frequentare i corsi abilitanti in Romania; alcuni non li abbiamo più sentiti, e anche i colleghi che ci avevano tanto preso in giro - non avendo creduto alla certificazione Miur di alcune Università della Romania - ora sorvolano sulla domanda.

Al Miur solo 173 istanze da Italia/Romania

Nel dettaglio della nota Miur, si informano i docenti che dal 2012 al corrente anno scolstico sono state oggetto di valutazione e/o riconoscimento un numero complessivo di 170 istanze di cittadini romeni che hanno frequentato i corsi di formazione in Romania e numero 3 istanze di cittadini italiani, che hanno invece svolto il percorso in Romania.

Nessun boom dunque di iscrizioni per conseguimento del titolo abilitante in Romania. Sono solo voci 'questo fa intendere il Ministero'. Inoltre, il Miur ha sottolineato di non aver stipulato convenzioni tra Università italiane e/o straniere, o enti privati, come già sembrava strano pensare che il Ministero potesse delegare altro Stato per la formazione dei suoi insegnanti, senza considerarne il lato economico.

Chiarita dunque la questione delle 'ingannevoli' abilitazioni in Romania, con preghiera che alcuni docenti 'smettano di giudicare sciocco chi non ricerca escamotage farlocche per abilitarsi'. È chiaro che a tutti noi farebbe piacere ottenere l'abilitazione a poco prezzo e presto, ma se non è possibile è necessario attendere il Tfa.Tutti i decreti di riconoscimento della professione docente sono stati pubblicati dal Miur alla pagina seguente: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/ 

Nel dettaglio la nota esplicativa in materia di abilitazioni all'estero e i chiarimenti sul titolo conseguito in Romania: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/.

28 Novembre 2016

Fonte: qui

“Chiarimenti sulle abilitazioni estere” 

I candidati devono tutelarsi e saper riconoscere i percorsi falsi a buon mercato.

Da anni ormai gli aspiranti docenti sono bombardati da notizie relative alla possibilità di potersi abilitare mettendo fine all’agonia dell’attesa dell’uscita dei TFA.
OS.it consiglia SIFE – Fin’ora sembra lamentino il fatto che non siano forniti gli strumenti per riconoscere una truffa da una abilitazione all’insegnamento conseguita all’estero regolarmente.. Ma è proprio così o siamo attirati sempre da ciò che apparentemente è piú semplice e meno costoso?!
In che modo il Ministero ci mette in guardia?
Partiamo dalla normativa:
Il riconoscimento delle qualifiche professionali, com’è noto, è disciplinato dal decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, di attuazione della Direttiva 2005/36/CE.

Il citato decreto legislativo disciplina il riconoscimento delle qualifiche professionali già acquisite in uno o più Stati membri dell’Unione europea, che permettono al titolare di tali qualifiche di esercitare nello Stato membro di origine la professione corrispondente.
Ai sensi dell’art. 4, comma 5, lett. m) del citato D.lgs. n. 206/2007, per “Stato membro d’origine” si intende lo Stato membro in cui il cittadino dell’Unione europea ha acquisito le proprie qualifiche professionali.
Diamo un’occhiata alla nota Ministeriale del 2014 
Dalla lettura della sopracitata nota il Ministero chiaramente indica che il tirocinio  così come gli esami vengano svolti nello Stato dove è ubicata l’ Università e NON in Italia poiché il master è volto ad acquisire il titolo in tale Stato e solo successivamente in Italia.
È importante chiarire che non vi è automatismo nei riconoscimenti della professione di docente, ma è prevista la valutazione della formazione attraverso l’analisi comparata dei percorsi formativi previsti nei due Stati membri coinvolti.
Bisogna preoccuparsi poi di accertarsi non che l’università sia pubblica o privata, ma che tale Ateneo sia inserito negli elenchi degli appositi enti atti a riconoscere la validità dell’erogazione del master in questione, cosi come regolare deve essere il centro dove si effettua il tirocinio, per regolare si intende non solo che sia una scuola autorizzata ma che abbia le convenzioni necessarie per poter accogliere i tirocinanti in corso di abilitazione.

Diamo un altro sguardo al sito del Ministero e ci imbattiamo in un’altra nota
In suddetta nota il Ministero chiarisce nuovamente la questione del tirocinio in loco e asserisce “ I dati circolati sulle abilitazioni in Romania, è priva di fondamento la notizia relativa a 500 decreti emanati dal Miur per il riconoscimento di titoli di abilitazione all’insegnamento conseguiti in quel Paese. Peraltro, secondo gli obblighi di legge, i decreti emessi sono pubblicati sul nostro sito istituzionale”.
Con qualche click sulla pagina ufficiale del Ministero riusciamo a visionare tutti i decreti di riconoscimento e ci sembra di capire che è dunque la Spagna ad avere il maggior numero di riconoscimenti, dove ci sono varie società come Sife Formazione che lavorano da anni in percorsi abilitanti e non solo sull’insegnamento sia in Italia che in Spagna, le quali si impegnano a dare le info più adeguate e rispettare le normative corrispondenti.
Altro punto molto richiesto dagli interessati è se le agenzie corrispondenti o le università estere siano o meno accreditate dal Miur.
Il Miur in quanto ministero italiano accredita solo istituzioni educative italiane e non può fare convenzioni nè accreditare centri stranieri.
I centri stranieri devono essere in regola con le normative del paese corrispondente ed il Miur valuta la regolarità dei percorsi e la congruità con i percorsi accademici italiani.
Tra i vari percorsi accademici esteri è proprio la Spagna ad avere l’ordinamento giuridico educativo e accademico più simile al nostro italiano, nel caso di piccole differenze di percorso il Miur può decidere anche di riconoscere l’abilitazione ma solo dopo aver svolto misure compensative.
Come stabilito dalla legge l’eventuale misura compensativa è scelta dallo studente tra esame attitudinale o tirocinio.

– La prova attitudinale si articola in una prova scritta/pratica e orale o in una prova orale sulla base dei contenuti delle materie stabilite dall’Autorità competente a seguito della Conferenza di servizi.
Consiste in un esame volto ad accertare le conoscenze professionali del richiedente effettuato allo scopo di valutarne l’idoneità ad esercitare la professione di docente. Le materie su cui svolgere l’esame sono scelte in relazione al confronto tra la formazione richiesta sul territorio nazionale e quella posseduta dal richiedente.
– Il tirocinio di adattamento consiste nell’esercizio in Italia della professione regolamentata corrispondente a quella in relazione alla quale è richiesto il riconoscimento. Gli obblighi, i diritti e i benefici sociali di cui gode il tirocinante sono stabiliti dalla normativa nazionale vigente, conformemente al diritto comunitario applicabile.
In conclusione gli approfondimenti e le note ministeriali del Miur chiariscono vari punti fondamentali, il primo dei quali è il concetto di “riconoscimento automatico”:
Non esiste automatismo nel riconoscimento del titolo e questo spiega il perchè gli interessati si affidino a società e consulenti professionisti, considerato il fatto che l’eventuale rilascio del provvedimento finale avviene soltanto dopo attenta analisi della documentazione prodotta, nonché dalla verifica dei presupposti giuridico-amministrativi.
Questo deve essere considerato come garanzia per tutti gli insegnanti in Italia che non dovranno sentirsi scavalcati da abilitati irregolari e per tutti coloro che conseguono le abilitazioni all’estero con regolarità e senza raggiri.

8 Marzo 2017
Fonte: qui


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