9 dicembre forconi: 08/26/19

lunedì 26 agosto 2019

Governo Pd-M5s? Nord in rivolta, l'allarme degli imprenditori: "Clima rovente, occhio al ritorno dei forconi"

Mamma mia. I dieci-quindici punti del governo giallorosso, che M5S e Pd tentano di far nascere per salvare la poltrona, fanno rabbrividire. Soprattutto le proposte scandite da Luigi Di Maio al Quirinale ci danno un' indicazione di come agirebbe il futuro esecutivo: contro il Nord. Non è una novità per i grillini, tanto meno per i dem, i quali non sono mai riusciti a interpretare le esigenze dell' area più popolosa e produttiva del Paese. Pensate insieme cosa potranno combinare.

Vogliamo parlare dell'autonomia? Gigino ha detto che per lui è una priorità. Figuriamoci. Fino a poche settimane fa si è comportato come Penelope con la tela del regionalismo differenziato. Di giorno la Lega scriveva il testo, di notte i pentastellati lo cancellavano. Difficile dunque credere che i Cinquestelle possano concedere poteri a Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, come chiesto dai cittadini con un referendum due anni fa. E poi, sempre scorrendo i punti di Di Maio, c'è sempre quell'idea di un mega piano per il Sud, cosa che per altro può essere intelligente, peccato che il progetto si scontri con il «no a inceneritori e trivelle».
Chissà se il vicepremier uscente l' ha capito: il Mezzogiorno è rimasto indietro perché mancano infrastrutture anche le più basilari, perché non sfrutta le risorse che avrebbe a disposizione, perché è stato ricoperto di mance (vedi reddito di cittadinanza) senza risolvere crisi industriali come quella della Whirlpool o dell' Ilva. E il ministro dello Sviluppo Economico era Di Maio, non un altro. Se ha fatto fiasco finora, cosa possiamo attenderci? Altre perdite di tempo.

Più costi - Il problema non è solo l'autonomia, che non arriverà (il Pd non la ama). Nel probabile programma giallorosso c' è l' idea del salario minimo, che piace a Delrio. Capite? Gli imprenditori si aspettavano un taglio delle imposte, invece dovranno sborsare 5-6 miliardi in più allo scopo di aumentare la paga ai rispettivi lavoratori. Il bello è che tale provvedimento farà scappare ulteriormente le aziende dal Sud. Già poiché, dati alla mano, sono le regioni meridionali quelle nelle quali parecchie buste paga sono sotto i 9 euro l' ora proposti da Di Maio. Se passasse la norma agli imprenditori converrebbe spostare le produzioni fuori confine o chiudere. Al settentrione non andrà meglio, dato che in ogni caso l' introduzione del salario minimo sconvolgerebbe i contratti territoriali e aziendali, con il rischio di ridurre i benefit ai dipendenti per poche decine di euro in più in busta e con un aggravio per i datori di lavoro, i quali invece attraverso il welfare aziendale facevano del bene ai lavoratori e risparmiavano in termini fiscali.

Altra grana: investimenti e grandi opere. Il Pd è favorevole, Cinquestelle no. Cosa aspettarci? Il balletto a cui abbiamo assistito nel governo gialloverde, ovvero tante liti e zero fatti.
Reddito agli stranieri - E ancora: che manovra ci aspetta? Tria ha confermato che non si rischia il taglio dell' Iva, come scritto da Libero più e più volte. Lo stesso ministro dell' Economia uscente ha ribadito che «c' è troppa paura di fare investimenti per i rischi legali». Serve una riforma. Dem e M5S tuttavia non torceranno mai un capello ai giudici. La riforma Bonafede, mai nata, era tutta favorevole ai magistrati, tanto cari alla banda Zingaretti.

E poi il decreto dignità, che ha moltiplicato il precariato e ridotto il monte ore, non sparirà.
Mentre sarà esteso agli immigrati il reddito di cittadinanza, figlio dell' assegno di inclusione ideato da Gentiloni. Altri soldi pubblici buttati in nome della lotta alla povertà e non allo scopo di ridurre il peso tributario e contributivo che grava su aziende, partite Iva e pensionati.

«Adesso partiranno con le promesse su tutto, ma devono parlare meno e fare le cose», sostiene Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza. E Mario Pozza, presidente di Unioncamere Veneto, lancia un ultimatum: «Chiediamo ai politici di essere seri. Sembrerà banale ma non lo è. Il clima si sta arroventando. Ricordo che alcuni nostri politici sostenevano i gilet gialli. Ecco, non vorrei si riesumassero i forconi. Non è ammissibile dire tutto e il contrario di tutto ogni dieci giorni. A questo punto si voti, vinca chi vinca, purché si torni a una situazione dignitosa. La gente non è stupida e si rende conto del caos di questi giorni. Siamo ben oltre la zona Cesarini».
di Giuliano Zulin
Fonte: LiberoQuotidiano

Ma se le elezioni Salvini le avesse perse?

Il governo tra Pd e Cinque Stelle purtroppo si avvicina e la domanda resta la stessa: perché Salvini ha fatto tutto questo casino sapendo che difficilmente si sarebbe andati a votare? Fino a ieri la risposta prevalente era: perché ha stravinto le elezioni europee e non voleva più sottostare ai Cinque Stelle che quelle elezioni le hanno perse.
 
Oggi mi viene il dubbio che la risposta giusta sia un’altra, esattamente l’opposto: Salvini si è sfilato dal governo perché lui le elezioni europee le ha perse e Di Maio le ha vinte. Mi spiego, facendo un passo indietro. Durante tutta la campagna elettorale delle Europee Matteo Salvini sosteneva la seguente tesi: «Noi sovranisti vinceremo le Europee, andremo al governo di Bruxelles e cambieremo i parametri economici che oggi soffocano gli Stati in modo da liberarli dal giogo dei numerini».

E giù quindi con una serie di mirabolanti promesse per la finanziaria di fine anno: flat tax, aiuti a imprese e famiglie e via dicendo. Il problema ora è che i sovranisti hanno nettamente perso quelle elezioni e l’Europa è rimasta saldamente in mano ai partiti europeisti. Quindi niente rivoluzione, niente «liberi tutti», al massimo qualche sconticino per nulla utile a realizzare il libro dei sogni sbandierato dai sovranisti. Alla luce di questo, e del fatto che i Cinque Stelle si sono prontamente iscritti in Europa al club dei vincenti, Salvini si sarà detto: se a fine anno metto la mia firma sotto una manovra economica in linea con i dettati europei dopo aver giurato l’inverso, il popolo che oggi mi adora e osanna viene a prendermi con i forconi sotto casa e addio al mito di Capitano coraggioso e invincibile.

Meglio, molto meglio, trovare una scusa qualsiasi e tagliare la corda prima che sia troppo tardi. Così quando a dicembre Pd e Cinque Stelle si presenteranno agli italiani affamati con un piatto di lenticchie il popolo potrà dire: ovvio, non c’è più Salvini a difenderci. Il cinico calcolo di Salvini «tanto peggio per gli italiani, tanto meglio per me» presenta però un grosso rischio anche per lui. Se questi saltano nel giro di pochi mesi ha vinto lui, ma se il collante del potere li tiene uniti qualche anno (cosa non da escludere) chissà se l’epopea del Capitano reggerà all’oblio con cui gli italiani archiviano velocemente sia le gioie che i dolori.
Fonte: qui

SANCHEZ, MACRON E LA MERKEL INVOCANO APERTURA E SBARCHI, MA SOLO QUANDO DEVONO ARRIVARE IN ITALIA


LA FRANCIA RESPINGE AL CONFINE, LA SPAGNA SPARA SUI MIGRANTI A CEUTA E ANGELA SI È RIMANGIATA LE PORTE APERTE E CON SEEHOFER HA CREATO DEI CENTRI DI DETENZIONE PER GLI IMMIGRATI 

CHE BELLA ILLUSIONE LA SOLIDARIETÀ EUROPEA


Francesca Pierantozzi per “il Messaggero”

MACRON PHILIPPEMACRON PHILIPPE
Il prossimo 25 settembre il governo francese farà una solenne dichiarazione sulla politica migratoria della Francia e dell'Europa davanti al Parlamento. Seguirà un dibattito ma non ci sarà un voto: «Discuteremo dell'immigrazione da tutti i punti di vista ha fatto sapere il premier Edouard Philippe il tema è complesso e difficile, ma non per questo non abbiamo il diritto di parlarne, senza tabù».
migranti merkelMIGRANTI MERKEL
Di tabù invece ne restano tanti sulle politiche se politiche ci sono di gestione dei flussi migratori in Europa. E le cicliche crisi sollevate in questi mesi dai sofferti approdi delle navi umanitarie non hanno fatto che renderli più evidenti. Anche nei paesi che si dichiarano più virtuosi in materia di accoglienza e di rispetto dei diritti, che siano i diritti del mare o delle persone, come la Francia di Macron, la Spagna di Sanchez o la Germania di Merkel.
ANGELA MERKEL PEDRO SANCHEZANGELA MERKEL PEDRO SANCHEZ
LE PAROLE
pedro sanchez al marePEDRO SANCHEZ AL MARE
Già le parole rivelano le difficoltà: di «solidarietà indiretta» si è cominciato a parlare per i paesi (Visegrad ma non solo) recalcitranti ad accogliere la quota spettante di migranti sbarcati nei paesi coi porti «più vicini e sicuri», poi la solidarietà è diventata «differenziata», Macron parla ormai di «patriottismo inclusivo» dopo aver indurito le regole sull'asilo, mentre Merkel e Sanchez si affidano soprattutto ad accordi bilaterali per blindare le frontiere marittime col Marocco da una parte e quelle con la Germania via Austria dall'altra.
MIGRANTI SULLA OPEN ARMSMIGRANTI SULLA OPEN ARMS
A fine settembre dovranno incontrarsi di nuovo a Parigi i paesi che il 22 luglio avevano tentato - invano - di trovare una soluzione se non definitiva almeno più chiara. Macron aveva allora annunciato che 14 paesi europei, la cosiddetta coalizione di volontari, avevano accettato un meccanismo di solidarietà per ripartire i migranti sbarcati altrove.
i minori della open arms portati a lampedusaI MINORI DELLA OPEN ARMS PORTATI A LAMPEDUSA
Ma di questi 14, soltanto 8 (Francia, Germania, Portogallo, Lussemburgo, Finlandia, Lituania, Croazia e Irlanda) si erano detti pronti da subito, gli altri sei avevano accettato il principio ma avevano preferito mantenere l'anonimato e rinviare qualsiasi impegno preciso. Senza contare che in cambio Italia e Malta assenti alla riunione avrebbero dovuto accettare di tenere i porti aperti.
migranti nel 2015MIGRANTI NEL 2015
Per ora, soltanto gli accordi bilaterali sembrano tenere in un'Europa in cui la politica migratoria resta prerogativa dei governi nazionali e in cui vige in materia il principio dell'ognun per sé. La Spagna di Sanchez, per esempio, è riuscita ad ottenere con l'aiuto della Germania, uno stanziamento di 140 milioni di euro al Marocco per arginare i flussi che nel dal 2018 sono in aumento di oltre il 130 per cento.
seehofer merkel 2SEEHOFER MERKEL
Delle deportazioni sarebbero in corso nelle regioni settentrionali, in particolare vicino a Nador, secondo denunce dell'Associazione marocchina dei diritti umani (AMDH). In compenso, la Spagna si è impegnata a rimpatriare i migranti registrati nel paese e arrivati alla frontiera con Germania e Austria, da dove potranno essere espulsi in 48 ore. Il premier Sanchez, sollecito ad accogliere a Valencia i migranti dell'Aquarius, segue da allora una politica migratoria più prudente. Dopo aver concesso l'approdo per tre volte all'Open Arms ha ormai chiuso alle navi umanitarie.

LE CRITICHE DA BARCELLONA
aquarius valenciaAQUARIUS VALENCIA
L'offerta di far attraccare l'Open Arms che ora è davanti a Lampedusa nel porto di Algeciras è stata definita ieri «tardiva» dalla sindaca di Barcellona Ada Colau: «È troppo tardi - ha scritto la sindaca su Twitter - avevamo offerto il porto di Barcellona dodici giorni fa». Difficoltà in casa ma da destra anche per Angela Merkel. Lontanissimi i tempi delle porte aperte a «un milione di migranti». Il ministro dell'Interno Horst Seehofer ha ottenuto la creazione di centri di collegamento: in realtà dei centri di detenzione in cui possono essere rinchiusi i migranti nel periodo di esame del loro dossier. Il primo centro ha aperto in Baviera due mesi fa, altri sono in costruzione.
Fonte: qui
seehofer merkel 1SEEHOFER MERKEL 

BIARRITZ: MACRON ''IMBUCA'' ZARIF, MINISTRO DEGLI ESTERI IRANIANO, AL G7, ALL'INSAPUTA DI TRUMP (SIAMO SICURI?) E DEGLI ALTRI LEADER.

L'OBIETTIVO ERA RIANIMARE UN SUMMIT SENZA RISULTATI, E PROVARE A PORTARE A CASA QUALCHE PUNTICINO SUL NUCLEARE DI TEHERAN, VISTO CHE SU DAZI E RUSSIA NON C'È DIALOGO TRA EUROPA E STATI UNITI 
MA DELL'URANIO DEGLI AYATOLLAH NON FREGA NIENTE A NESSUNO FUORI DAI CIRCOLI DIPLOMATICI
Tullio Giannotti per l'ANSA

zarif macronZARIF MACRON
Nel giorno in cui il vertice G7 di Biarritz sembrava avviato senza sussulti a una conclusione senza risultati, Emmanuel Macron ha tirato fuori dal cilindro un colpo a sorpresa: nel primo pomeriggio, è atterrato sulle piste del piccolo aeroporto della cittadina basca un Airbus A321 ufficiale della Repubblica iraniana. Nel pieno di una delle trattative più difficili, è sbarcato a sorpresa Mohammad Javad Zarif, ministro degli Esteri di Teheran, reduce da un tour nelle capitali europee. Colpo a sorpresa riuscito, dopo una mattinata che proprio sul tema del nucleare iraniano aveva avuto il suo momento più difficile con l'annuncio del conferimento a Macron di una sorta di mandato a trattare con Teheran da parte dei paesi del G7, seguito dalla ruvida smentita di Donald Trump: "Io non ho mai affrontato l'argomento".

brigitte macron melania trumpBRIGITTE MACRON MELANIA TRUMP
Fonti europee, a metà giornata, avevano precisato che sull'Iran non si era andati avanti di un centimetro: "C'è soltanto accordo sul fatto che Teheran non debba avere armi nucleari e sulla necessità di evitare un'escalation nella regione". Sul modo di arrivarci e in particolare sul modo per salvare l'accordo sul nucleare iraniano, nessun passo avanti. Alta tensione anche sui dazi: "Quello che ha fatto la Cina è vergognoso, mi rammarico di non aver aumentato ancora di più le tariffe", è stata l'uscita odierne del capo della Casa Bianca nel mezzo di un coro di voci contrarie. "La guerra dei dazi può rendere tutti meno competitivi", ha lanciato l'allarme Giuseppe Conte. "Siamo per la pace commerciale", ha fatto eco Boris Johnson.

brigitte macron melania trumpBRIGITTE MACRON MELANIA TRUMP
Con Shinzo Abe, invece, Trump ha annunciato di aver trovato un accordo "di principio" fra Stati Uniti e Giappone. A segnare il passo anche il negoziato sull'ipotetico rientro della Russia nel G7, ipotesi che era stata auspicata, pur con accenti diversi, da Donald Trump ed Emmanuel Macron: i sette grandi sono d'accordo nel "rafforzare il dialogo e il coordinamento" sulle crisi che li hanno portati a separarsi dalla Russia ma ritengono che sia "troppo presto" per riportare Vladimir Putin nel gruppo e resuscitare il formato G8 già l'anno prossimo per il vertice americano. La scena, a quel punto, se l'è presa tutta Zarif con il suo coup de theatre, ovviamente su invito del presidente Macron che aveva comunicato la sua iniziativa ai partner e soprattutto a Trump già ieri nel pranzo a due davanti all'oceano.

trump macronTRUMP MACRON
Zarif, che venerdì era stato all'Eliseo su invito di Macron a studiare ogni ipotesi per convincere Trump ad ammorbidire le sanzioni Usa all'Iran, è stato ricevuto prima dal ministro degli Esteri Jean-Yves Le Drian, poi dallo stesso Macron, mentre nessun incontro si è tenuto con esponenti americani. Il tentativo di salvare la trattativa è "difficile, ma vale la pena provarci", ha fatto sapere il capo della diplomazia iraniana, mentre l'Eliseo ha parlato di "discussioni positive che continueranno".

Il vertice di Macron - che in serata ha visto di nuovo tutti i capi di Stato e di governo a una cena di gala davanti al tramonto sul mare, stavolta con le consorti - non sembra però poter essere salvato dall'improvvisata di Zarif. Come ampiamente previsto, le posizioni sui principali temi non sono cambiate, nonostante i ripetuti tentativi del capo dell'Eliseo di smuovere le acque, prima lanciando la grande iniziativa sull'Amazzonia - unico tema a raccogliere davvero adesione unanime sull'invio immediato di aiuti - poi con le mosse di oggi sull'Iran. Conclusione attesa per oggi, senza dichiarazione finale.

Fonte: qui

VITTORIO FELTRI: “QUELLI CHE ARRIVANO A FROTTE NON HANNO UN MESTIERE E NON POSSIEDONO LA CULTURA DEL LAVORO, FINISCONO CON L'ESSERE SFRUTTATI DAL CAPORALATO MERIDIONALE E DALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA O, NEL MIGLIORE DEI CASI, COL BIVACCARE NEI GIARDINI PUBBLICI DELLE CITTÀ DEL NORD, DOVE SI SPECIALIZZANO CON RISULTATI BRILLANTI NELL'ATTIVITÀ DI ROMPERE I COGLIONI AI PASSANTI…”

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”
vittorio feltriVITTORIO FELTRI
Sabino Cassese sul Corriere della Sera di ieri ci ha spiegato con dovizia di particolari che l'acqua calda ha una temperatura più elevata di quella fredda. Ma dobbiamo informarlo, a costo di deluderlo, che fin qui ci eravamo arrivati da soli, senza l' aiuto culturale di alcuno.
Noi, a differenza dell' editorialista, non siamo per fortuna costituzionalisti, né mai ci è premuto di diventarlo, anche perché la Carta italiana, definita da un folto gruppo di allucinati la più bella del mondo, in realtà assomiglia ad un catalogo di buoni sentimenti e di cattive intenzioni.
Essa, essendo tesa a garantire la non governabilità, offre il pretesto per definire, coram populo, chiunque intenda guidare il Paese un aspirante dittatore. Infatti Salvini è sputacchiato da una folla di odiatori professionali poiché non si lascia sopraffare dai demagoghi di sinistra impegnati a riaprire i porti contro la volontà della gente sensata.

matteo salviniMATTEO SALVINI
Gli immigrati che arrivano qui a frotte non fuggono da guerre inesistenti, pensano soltanto, influenzati dalla propaganda buonista e sgangherata, di trovare un altrettanto inesistente Eldorado nella penisola. Siccome poi non hanno un mestiere e non possiedono la cultura del lavoro, finiscono con l' essere sfruttati dal caporalato meridionale e dalla criminalità organizzata o, nel migliore dei casi, col bivaccare nei giardini pubblici delle città del Nord, dove si specializzano con risultati brillanti nell' attività di rompere i coglioni ai passanti.
sabino casseseSABINO CASSESE
Salvini è l' unico politico in sintonia con i connazionali ostili alle invasioni barbariche ed è ovvio che raccolga ricche messi di consensi. Mentre i cosiddetti progressisti e i cattolici integralisti si illudono di sedurre l' elettorato predicando l'ospitalità incondizionata, cioè senza precisare quanti stranieri siamo all' altezza di ricevere e fino a quando.
Trattasi di incoscienza allo stato puro per non dire che siamo di fronte a un fenomeno di imbecillità inguaribile. Cassese, che ha una mente fine però sganciata dalla volgare realtà in cui vivono i compatrioti, sorvola su questi temi. E non si accorge di uscire dai binari del senso comune.
MIGRANTI SULLA OPEN ARMSMIGRANTI SULLA OPEN ARMS
Ecco un suo ragionamento stravagante. Gli aventi diritto al voto da noi sono 51 milioni di individui. Di questi, 9 milioni regalano il suffragio a Salvini, il quale pertanto rappresenta una relativamente esigua minoranza, cosicché non è democraticamente autorizzato ad avere un potere totalitario. Che scoperte del piffero.
Il costituzionalista dimentica che le maggioranze si calcolano sulla base di chi si è recato al seggio e ha depositato la scheda nell' urna, non contano nulla coloro che hanno disertato la cabina. Non fosse così, poiché costituiscono il gruppo omogeneo più folto, gli astensionisti dovrebbero essere chiamati, stando alle elucubrazioni di Cassese, a reggere la cosa pubblica. Insomma dovrebbero governare loro, e forse sarebbe meglio. Bravo, professor Sabino. Avevamo bisogno delle sue fosche illuminazioni. Fonte: qui
LA FOTO DELLA DONNA IN CARNE SULLA OPEN ARMSLA FOTO DELLA DONNA IN CARNE SULLA OPEN ARMS

JPMorgan Spoofer si dichiara colpevole di manipolazione dell'oro, rischia 11 anni di prigione

C'è stato un tempo in cui la sola menzione della manipolazione dell'oro nei media "rispettabili" era abbastanza per avere un marchio di un teorico della cospirazione perpetua con una fattoria di carta stagnola. Ciò è stato all'incirca coincidente con un momento in cui la manipolazione del mercato di Libor, FX, mutui e obbligazioni era considerata impensabile, quando si riteneva che i commercianti ad alta frequenza "fornissero liquidità", quando si diceva che il mercato azionario non fosse manipolato dalla Fed, e quando i media sempre confusi, sempre desiderosi di prendere concetti finanziari "complicati" al valore nominale stabilito da un istituto self-service, non hanno mai osato mettere in discussione nulla.
Tutto è cambiato lo scorso novembre quando un ex commerciante di metalli preziosi di JPMorgan ha ammesso di aver intrapreso un programma di spoofing di sei anni che ha truffato gli investitori in contratti futures su oro, argento, platino e palladio. John Edmonds, allora trentasei anni, si dichiarò colpevole sotto sigillo nel Distretto del Connecticut per frode sulle materie prime, cospirazione per commettere frode via filo, manipolazione dei prezzi delle materie prime e spoofing(in informatica: manipolazione dei dati trasmessi in una rete telematica, consistente nella falsificazione del proprio indirizzo IP, oppure nell'utilizzo abusivo di user name e password di altri utenti, o anche nel camuffamento di file nocivi per renderli irriconoscibili come tali). Come ha spiegato il vice direttore responsabile dell'FBI, Sweeney ha spiegato che "con il suo motivo di colpevolezza, Edmonds ha ammesso che intendeva introdurre informazioni materialmente false e fuorvianti nei mercati delle materie prime".
"La Divisione Criminale è impegnata a perseguire coloro che minano la fiducia del pubblico che investe nell'integrità dei nostri mercati delle materie prime attraverso lo spoofing o qualsiasi altra condotta illegale".
“Cospirando con i suoi partner commerciali per effettuare ordini di parodia, ha palesemente tentato di trarre profitto da un mercato sleale che ha contribuito a creare. L'FBI continuerà a lavorare con i nostri partner per assicurare che i mercati finanziari rimangano condizioni di parità per tutti gli investitori. "
Quindi, un mese fa, Corey Flaum, che lavorava come trader presso Bear Stearns e Bank of Nova Scotia, ha anche ammesso la manipolazione dei metalli preziosi, affermando di aver piazzato migliaia di ordini fasulli per contratti a termine su un periodo di nove anni.
Ora è il n. 3.
Christiaan Trunz, un altro ex commerciante di metalli di JPMorgan, martedì si è dichiarato colpevole di cospirazione e di manipolazione dei prezzi nel mercato dei metalli preziosi come parte del continuo giro di vite del governo degli Stati Uniti su falsi scambi di spoofing.
Trunz, 34 anni, ha ammesso durante un'audizione alla corte federale di Brooklyn, New York, di aver usato anche lo spoofing per manipolare i prezzi dei metalli preziosi e per ottenere un profitto mentre lavorava a Bear Stearns e JPMorgan tra il 2007 e il 2016. Si è dichiarato colpevole di in relazione a uno specifico incidente di spoofing nel giugno 2016.
Mentre Trunz potrebbe affrontare una pena detentiva massima di 135 mesi quando il giudice distrettuale americano Pamela Chen lo condanna a febbraio, probabilmente si salverà con una multa e un avvertimento per non rigare di nuovo il mercato dei metalli preziosi.
Come abbiamo discusso lo scorso novembre , è così che Edmonds e i suoi colleghi commercianti di metalli preziosi presso la Banca - uno dei quali si sarebbe rivelato essere Trunz - hanno falsificato il mercato:
Questa strategia di trading era certamente intesa a iniettare liquidità e informazioni sui prezzi sostanzialmente false e fuorvianti nei mercati dei contratti futures sui metalli preziosi inserendo gli ordini di spoofing al fine di ingannare gli altri partecipanti al mercato sull'esistenza di domanda e offerta. 
Gli ordini di spoofing erano progettati per spostare artificialmente il prezzo dei contratti futures sui metalli preziosi in una direzione favorevole a Edmonds e ai suoi co-cospiratori presso la Banca, a scapito di altri partecipanti al mercato. 
Nel dichiararsi colpevole, Edmonds ha ammesso di aver appreso questa ingannevole strategia commerciale da parte di altri trader senior della Banca, e ha implementato questa strategia centinaia di volte con la conoscenza e il consenso dei suoi supervisori immediati.
La giustizia descrive una tale "parodia" avvenuta il 12 ottobre 2012
"Edmonds ha eseguito consapevolmente lo schema e l'artificio trasmettendo e causando la trasmissione a un server del Gruppo CME un'offerta di vendita di circa 402 contratti futures d'argento (" Ordine di spoofing "), con l'intento, al momento dell'offerta, di annullare l'offerta prima che potesse essere eseguita, che rappresentava fraudolentemente lo stato del mercato, in modo che Edmonds potesse acquistare circa 6 contratti futures d'argento a un prezzo inferiore al mercato.
Lo "Spoof Order" di Edmond ha indotto altri partecipanti al mercato a reagire e scambiare a prezzi, quantità e tempi in cui altrimenti non sarebbero stati scambiati, ma per lo Spoof Order di EDMONDS ". 
Non è come se la "manipolazione" si fosse mai fermata - uno sguardo all'azione dei prezzi quasi ogni giorno durante il periodo della correzione di Londra chiarisce, è tutt'altro che un mercato "normale":
Daremo l'ultima parola all'avvocato americano Durham (tenendo presente la tabella sopra):
"L'indagine sulle pratiche commerciali ingannevoli da parte di altri coinvolti in questo schema è in corso."
Il DoJ termina la sua dichiarazione con quanto segue: "Le persone che credono di poter essere una vittima in questi casi dovrebbero visitare il sito web dei Testimoni delle vittime della sezione frodi   per ulteriori informazioni".
Fonte: qui

CI MANCAVANO I “PROFU-GAY”

DOPO I MIGRANTI CHE SI FINGONO MINORENNI, MALATI O IN FUGA DA GUERRA, CI SONO QUELLI CHE SI DICHIARANO OMOSESSUALI (PROBABILMENTE NON ESSENDOLO) 

E’ LA STORIA DI UN 23ENNE GAMBIANO LA CUI RICHIESTA DI ASILO E’ STATA RESPINTA DUE VOLTA PERCHE’ LE AUTORITA’ SOSTENEVANO AVESSE MENTITO MA LA CORTE D’APPELLO DI TRIESTE HA RIBALTATO TUTTO PERCHÉ…

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
Adesso chiamateli profu-gay. O meglio, finti profu-gay. Dopo aver millantato stato di salute, età e nazionalità, non poteva mancare il sesso (presunto) come ultimo stratagemma per guadagnarsi la condizione di rifugiato.
profughiPROFUGHI
L'aspetto più inquietante è che ogni volta noi abbocchiamo: se i migranti si dichiarano gravemente malati, noi spalanchiamo le frontiere e le porte di casa, anche se magari hanno solo un accenno di raffreddore; se dicono di essere minorenni, sebbene abbiano una trentina d' anni, noi ce ne prendiamo cura perché soggetti fragili e non in grado di badare a se stessi; se dichiarano di essere gay, e per di più perseguitati, in fuga non da guerre, fame e povertà ma dalla feroce omofobia dei loro Paesi, noi fingiamo di credergli e subito li mettiamo sotto la nostra tutela, concedendo vitto, alloggio, assistenza e diritto di asilo.
OMOSESSUALITÀ PERCEPITA
profugo nudo a conettaPROFUGO NUDO A CONETTA
Non stiamo raccontando la favola del Paese del Bengodi per gli immigrati. Stiamo parlando della realtà tragicomica dello Stato Italia. Dopo i finti minorenni e i finti malati della Open Arms ospitati sul nostro territorio, ecco il caso del profugo pseudo-omosessuale.
A Trieste la Corte d' Appello ha accolto la richiesta di asilo di un immigrato 23enne che dichiarava di essere gay e a rischio di persecuzione nel suo Paese di origine, il Gambia, dove gli omosessuali vengono puniti con 14 anni di galera. La beffa è che per due volte, prima la Commissione di Gorizia poi il Tribunale di Trieste, avevano respinto la sua domanda, sostenendo che il gambiano avesse mentito al fine di ottenere lo status di rifugiato. Ma la Corte d' Appello ha compiuto un rocambolesco salto concettuale, così riassumibile: non importa l' essere gay ma il sembrarlo.
PROFUGHI GIARDINIPROFUGHI GIARDINI
Nella sentenza si legge infatti che «non è necessario indagare quale sia l' effettivo orientamento sessuale del soggetto richiedente asilo, essendo sufficiente il modo in cui lo stesso viene percepito nel paese d' origine e la sua idoneità a divenire fonte di persecuzione».
È la teoria della percezione sessuale, già alla base del pensiero gender, applicata ai casi di immigrazione: il sesso non è più un' identità biologica, un fatto o un dato di natura, ma una sensazione, uno stato d' animo proprio o un pregiudizio altrui. Basta sentirsi gay, o meglio apparire gay e venire giudicati come tali dagli altri per esserlo a tutti gli effetti.
Una deriva del genere offende parimenti tre soggetti
In primo luogo si fa beffe delle leggi del nostro Stato, irride i regolamenti che disciplinano l' immigrazione, i tanti decreti volenterosi di questo governo che provano a discernere tra profughi e clandestini. 
In seconda istanza, si fa gioco dei veri rifugiati, di chi ha davvero rischiato di morire sotto le bombe in Siria o magari è stato perseguitato dai fondamentalisti islamici.
PROFUGHI 1PROFUGHI 1
Da ultimo, umilia gli stessi omosessuali, utilizza il loro orientamento per scopi meschini, non rispetta il travaglio di chi è gay e rischia di venire condannato per questo, riducendo l' omosessualità a un' identità transitoria, buona solo a fregare il nostro Paese.
La strategia 
Un ulteriore elemento interessante è la strategia che c' è dietro: ormai molti clandestini hanno compreso che non bastano più il colore di pelle e l' origine geografica a far scattare la macchina dell' accoglienza. Non si viene più presi in carico dal nostro Paese solo in quanto neri arrivati su barconi. No, servono ulteriori elementi: una presunta malattia, una minore età inventata, uno status di persecuzione a causa del proprio orientamento sessuale.
PROFUGHIPROFUGHI
Ma sì, che facciano pure, tanto col probabile nuovo governo Pd-Cinque Stelle non dovranno neppure ricorrere a queste bassezze per essere accolti. Resta solo lo sconcerto di vedere finti gay fare gli omosessuali col culo degli altri.
Fonte: qui