9 dicembre forconi: 12/19/18

mercoledì 19 dicembre 2018

ROMA: TAXI FERMI PER PROTESTA CONTRO LA RETROMARCIA DEL GOVERNO SULLA NORMA CHE DOVREBBE REGOLARE IL SETTORE DEL "NOLEGGIO CON CONDUCENTE"


500 TASSISTI IN PRESIDIO SOTTO IL SENATO E CAOS TOTALE A TERMINI E FIUMICINO: TURISTI E VIAGGIATORI NEL PANICO



fila per i taxi a roma termini 4FILA PER I TAXI A ROMA TERMINI

Una giornata nera per i trasporti e la viabilità a Roma. E' in corso una protesta dei tassisti e il servizio si sta progressivamente fermando all'aeroporto di Fiumicino e alla stazione Termini.

I tassisti, riuniti questa mattina proprio al Leonardo da Vinci, hanno appreso che il governo starebbe facendo marcia indietro su alcune parti dell'emendamento presentato ieri in commissione al Senato. Emendamento che disciplina il settore Ncc. Circa 500 tassisti sono in presidio sotto il Senato e chiedono di essere ricevuti dalle autorità.

ncc protesteNCC PROTESTE
Un tassista, che avrebbe dovuto prendere servizio all'aeroporto di Fiumicino, ha segnalato che alcuni colleghi in assemblea all'aeroporto di Fiumicino gli avrebbero impedito di entrare nel parcheggio e iniziare a lavorare.
fila per i taxi a roma termini 5FILA PER I TAXI A ROMA TERMINI










A Fiumicino, al momento, non si registrano disagi particolari per i passeggeri e fuori dalle aerostazioni non ci sono file. Molti viaggiatori - spiegano da Adr, Aeroporti di Roma -  stanno ricorrendo a mezzi alternativi quali bus e treno "Leonardo Express" per raggiungere la Capitale. La società di gestione Aeroporti di Roma ha messo a disposizione il proprio personale per indirizzare i passeggeri verso treni e mezzi alternativi. Sono disponibili anche bus gestiti da Adr, in caso di necessità.

Fonte: qui

SONO DIVENTATI CINQUE I TESTIMONI CHE SMENTISCONO LA VERSIONE DELLA GRILLINA LAPIA


LA PARLAMENTARE CINQUESTELLE HA RACCONTATO DI ESSERE STATA “OFFESA E AGGREDITA DA UN UOMO CHE SI È POI ALLONTANATO” DOMENICA SCORSA IN UN SUPERMERCATO DI NUORO, MA CHI C'ERA FORNISCE UN RACCONTO MOLTO DIVERSO SU QUANTO ACCADUTO 

OLTRE ALLE DUE CASSIERE, LA POLIZIA HA INTERROGATO ALTRE TRE PERSONE E AL TERMINE DELLE VERIFICHE - EFFETTUATE ESAMINANDO ANCHE I FILMATI DELLE TELECAMERE A CIRCUITO CHIUSO - LA RICOSTRUZIONE CONTENUTA NELLE INFORMATIVE TRASMESSE ALLA MAGISTRATURA AVVALORA L'IPOTESI CHE SI SIA TRATTATO DI UNA LITE, SCATENATA PROPRIO DALL'ONOREVOLE

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

MARA LAPIAMARA LAPIA
Sono cinque i testimoni che smentiscono la versione di Mara Lapia. La parlamentare 5 Stelle ha raccontato di essere stata «offesa e aggredita da un uomo che si è poi allontanato a bordo di una Ford Fiesta» domenica scorsa in un supermercato di Nuoro, ma chi c' era fornisce un racconto molto diverso su quanto accaduto.

Oltre alle due cassiere, la polizia ha interrogato altre tre persone e al termine delle verifiche - effettuate esaminando anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso - la ricostruzione contenuta nelle informative trasmesse alla magistratura avvalora l'ipotesi che si sia trattato di una lite, peraltro scatenata proprio dall' onorevole. L' uomo - che lei ha poi deciso di denunciare - è stato identificato: R. I., ha 73 anni e alcuni precedenti. Lapia chiama il 113 alle 11.40.

Quando i poliziotti arrivano mostra le foto scattate all' auto che si allontana e aggiunge di essere stata «insultata nel supermercato e aggredita nei parcheggi dall' uomo che voleva impedirle di fotografare la targa», le avrebbe «colpito la mano» con cui teneva il cellulare «facendolo cadere a terra e spingendolo via con un calcio». Aggiunge che l' avrebbe poi minacciata: «Questa volta ti ammazzo, non ti lascio viva».

MARA LAPIAMARA LAPIA
E per questo dice di aver avuto «un mancamento e mi sono appoggiata a una vettura dove alcuni mi hanno poi soccorsa». Qualche ora dopo Francesco D'Uva, capogruppo grillino alla Camera, dichiara: «È gravissimo e intollerabile che un uomo, in modo becero e disumano, si accanisca violentemente nei confronti di una donna fino a ridurla in quelle condizioni».

La polizia interroga le due cassiere. Entrambe raccontano che mentre Lapia stava pagando «sono cadute due lattine di Coca Cola che le hanno sporcato il vestito e lei si è lamentata dicendo che le avevamo danneggiato costosi capi firmati, poi ci ha ripreso gridando "non sapete chi sono io"». E poi aggiungono: «In fila c' era un signore che le ha chiesto di fare in fretta perché si era creata la fila, lei ripeteva che non sapevano chi fosse e quando lui le ha detto che non gli importava lei ha replicato che l' avrebbe querelato».

MARA LAPIAMARA LAPIA
La terza testimone, un' infermiera, assiste invece a quanto accade all' esterno. Dice che «dopo aver pagato, l' uomo è stato inseguito dalla Lapia che lo filmava con il suo telefonino e gli diceva di consegnare i documenti e non allontanarsi perché stava arrivando la polizia. Ho visto che una signora anziana (la madre dell' uomo, ndr ) si avvicinava e le appoggiava una mano sulla spalla e lei si accasciava a terra. Mi avvicinavo e quando lei mi diceva di essere stata aggredita le ho subito detto che non era vero perché io avevo visto tutta la scena e non avevo visto alcuna aggressione».

A confermare queste dichiarazioni c' è un' altra donna, ma soprattutto un uomo che assiste alla scena prima nel supermercato e poi fuori, vede Lapia che insegue la vettura e poi, quando R. I. scende e cerca di fermarla nota che «l' onorevole fingeva di essere svenuta».

Fonte: qui

ECCO COME CAMBIA LA MANOVRA DOPO I DIKTAT DI BRUXELLES



QUOTA 100 “LIGHT” (DAL 2019 E FINO AL 2021 SARÀ POSSIBILE ANDARE IN PENSIONE CON 62 ANNI DI ETÀ E 38 DI CONTRIBUTI), TAGLI ALLE PENSIONI D’ORO, DISMISSIONI DEGLI IMMOBILI PUBBLICI E POCHI SOLDI PER LE IMPRESE: RIDIMENSIONATO IL REDDITO DI CITTADINANZA, MISURA SIMBOLO DEL M5s

Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

conte salvini di maioCONTE SALVINI DI MAIO
L' accordo con l' Europa è stato annunciato in via informale dal ministero dell' Economia. Palazzo Chigi va con i piedi di piombo. Il dato di fatto è che la legge di Bilancio nella sua ultima formulazione ancora non esiste perché ancora oggetto delle ultime trattative tra Roma e Bruxelles. Si può, tuttavia, provare a redigere un elenco sommario dei contenuti anche alla luce di alcune proposte di modifica presentate ieri in Senato.

QUOTA 100 
Dal 2019 e fino al 2021 sarà possibile andare in pensione con 62 anni di età e 38 di contributi. Le finestre, però, sono mobili (3 mesi per i dipendenti del settore privato; 6 per quelli pubblici e 2 in più per gli insegnanti).

La platea interessata è di circa 800mila persone nel triennio delle quali 350mila almeno l' anno prossimo. Lo stanziamento è di 4,7 miliardi e comprende anche il rinnovo per un anno di Ape sociale opzione donna. Le regole della legge Fornero (67 anni di età con 20 di contributi o 42 anni e 10 mesi) restano in vigore. La penalizzazione per chi si ritira prima e il divieto di cumulo con redditi da lavoro dipendente per 5 anni dovrebbero funzionare da dissuasori consentendo un risparmio ulteriore rispetto a uno stanziamento già ridotto di 2 miliardi.

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni triaLUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI GIOVANNI TRIA
IL TAGLIO DELLE PENSIONI D' ORO 

Il taglio delle pensioni più ricche, le cosiddette d' oro, scatterà da 100mila euro lordi e non da 90mila. La riduzione per gli assegni tra i 100mila e i 130mila, il primo dei cinque scaglioni messi a punto, sarà del 15%. La misura sarà inserita in manovra con un emendamento dei relatori o del governo. La durata è prevista in 5 anni, due in più rispetto ai tre nei quali sperava la Lega. Rispetto all' emendamento presentato dal M5s alla legge di Bilancio, è attesa una rimodulazione del taglio: sarà del 25% per gli assegni tra i 100 e i 200mila euro; del 30% fino a 350 mila; del 35% tra 350mila e 500mila; del 40% per assegni sopra il mezzo milione.

IL REDDITO DI CITTADINANZA 
È la misura di bandiera dei Cinque stelle ma è stata ridimensionata. I 780 euro mensili saranno erogati in base all' Isee (previste decurtazioni se si è possessori della prima casa) a una platea potenziale di 5 milioni di persone. Lo stanziamento 2019 è di 6,1 miliardi calcolato sulla base della partenza ad aprile e su un 10% di adesioni in meno. Un altro miliardo andrà ai centri per l' impiego, ma dei 7,1 miliardi complessivi due proverranno dallo stanziamento per il Rei (reddito di inclusione). Le stesse risorse serviranno anche per le pensioni di cittadinanza, cioè per alzare le minime a 780 euro. Il Fondo per l' erogazione del sussidio è «in comune» con quello di quota 100. Le risorse verranno reperite anche tramite il taglio delle pensioni d' oro.
CONTE DI MAIO SALVINICONTE DI MAIO SALVINI

MENO TASSE ALLE IMPRESE 

Il ddl Bilancio prevede dal 2019 un' aliquota unica al 15% per partite Iva e piccole imprese con redditi fino a 65mila euro. La misura è cifrata solo 330 milioni. Dall' anno successivo si dovrebbe introdurre una seconda aliquota del 20% per i redditi fra 65 e 100mila. Deducibili da Ires e Irap l' Imu pagata sui capannoni fino al 40%. Ieri i relatori hanno presentato un emendamento che taglia di 410 milioni per il 2019 le tariffe Inail. La stessa proposta di modifica fissa la riduzione dei premi e contributi per l' assicurazione contro gli infortuni sul lavoro a 525 milioni per il 2020 e 600 per il 2021.

I DEBITI DELLA PA 

La Cassa depositi e prestiti scende in campo, per aiutare le pubbliche amministrazioni a rispettare i tempi di pagamento per le prestazioni effettuate dei privati. La misura è prevista da un emendamento al ddl bilancio, presentato dal governo in commissione Bilancio al Senato. Con la proposta di modifica, si legge nella relazione illustrativa, si introduce la possibilità, per le istituzioni, gli intermediari finanziarie, la Cassa depositi e prestiti di «concedere anticipazione a Regioni (anche per conto dei rispettivi enti del servizio sanitario nazionale) ed enti locali, (compresi gli enti in dissesto)».
SALVINI DI MAIO CONTESALVINI DI MAIO CONTE

Con le risorse messe a disposizione potranno essere saldati i debiti certi, liquidi ed esigibili maturati fino al 31 dicembre 2018 nei confronti dei propri fornitori di beni e servizi. I Comuni che sono andati in dissesto finanziario nel secondo semestre 2016 possono chiedere al Viminale un anticipo di somme per i pagamenti in sofferenza fino a un massimo di 20 milioni di euro (o 300 euro per abitante). Le somme anticipate sono da restituire in tre anni.

DISMISSIONI IMMOBILIARI 
Una delle carte che il governo ha giocato con Bruxelles per ottenere l' ok sul fatidico 2,04% è quello delle dismissioni degli immobili pubblici che dovrebbero fruttare almeno un paio di miliardi (aggiungendosi a oltre un miliardo di spending review aggiuntiva). Il complesso delle privatizzazioni dovrebbe portare, nelle idee del Tesoro, circa l' 1% del Pil, ossia 18 miliardi. Per rendere più appetibile agli investitori il mattone di Stato «sono ammissibili anche le destinazioni d' uso e gli interventi edilizi consentiti per le zone territoriali omogenee all' interno delle quali ricadono tali immobili».
DI MAIO CONTE SALVINIDI MAIO CONTE SALVINI

MILLEPROROGHE 
Inserito in manovra anche il milleproroghe di fine anno. Riscadenzati il via al nuovo regime delle intercettazioni e i termini per le assunzioni nelle forze dell' ordine. Nella pa sarà possibile continuare a stipulare contratti co.co.co.

Fonte: qui

L’IDEA (POI BOCCIATA) DELLA RAGGI DI UTILIZZARE L’ESERCITO PER TAPPARE LE BUCHE SPACCA IL M5S E SCATENA L’IRA DEI MILITARI


GRAMELLINI: "PURTROPPO LA GENIALATA DI METTERE IL GENIO MILITARE A COPRIRE LE VORAGINI DI ROMA È STATA BOCCIATA DAGLI STESSI CHE L'AVEVANO PROPOSTA. C'È DA CAPIRLI. A GIUDICARE DALLA MANOVRA CHE STANNO VOTANDO, PIÙ CHE DI BUCHE SONO ESPERTI DI BUCHI"

Massimo Gramellini per il Corriere della Sera

buche roma esercitoBUCHE ROMA ESERCITO
L' idea di utilizzare il Genio dell' Esercito per coprire le buche di Roma è veramente geniale. L' obiezione che i soldati andrebbero impiegati soltanto nelle missioni militari non regge. L' Esercito interviene anche nei casi di calamità. Ed è fuori discussione che i lungotevere della Raggi, e per qualcuno la stessa Raggi, rappresentino una calamità.

la sindaca virginia raggi alla prima dell opera rigoletto (3)LA SINDACA VIRGINIA RAGGI ALLA PRIMA DELL OPERA RIGOLETTO (3)



Inoltre tutti sanno che le voragini nel centro di Roma fanno parte di un vasto complotto internazionale per screditare il governo del cambiamento: c' è chi giura di avere visto Soros in persona trivellare un tombino a piazza Venezia con l' aiuto di Moscovici. Ed è alle Forze Armate che spetta il compito di difendere il sacro suolo della Patria: anche a colpi di bitume, se necessario. Ma, una volta accolto il principio che le truppe d' assalto prenderanno il posto di quelle d' appalto, limitarne l' impiego alla Capitale scatenerebbe invidie e gelosie.

Perché non affidare ai militari anche la ricostruzione del ponte di Genova o addirittura quella del Pd? Ci sono poi quei lavoretti che non vuole più fare nessuno. Se un caporale in mimetica passasse ad aggiustarmi lo scaldabagno, risolvendo quella che ormai si profila come un' emergenza umanitaria, renderebbe un servizio al Paese.

Purtroppo la genialata di mettere il Genio a risuolare le scarpe di Roma è stata bocciata dagli stessi che l' avevano proposta. C' è da capirli. A giudicare dalla manovra che stanno votando, più che di buche sono esperti di buchi.

I SOLDATI PER TAPPARE LE BUCHE
Andrea Arzilli per il Corriere della Sera
buche romaBUCHE ROMA

Un emendamento alla manovra, poi dichiarato inammissibile dalla commissione Bilancio del Senato, prevedeva l' intervento dell' esercito sulle 55 mila buche che rendono le strade di Roma un percorso di guerra.

il ministro elisabetta trenta (4)IL MINISTRO ELISABETTA TRENTA (4)





«Un rally», lo definì Matteo Salvini. Nel testo, presentato dai 5 Stelle al Senato a prima firma Vincenzo Presutto, erano indicati i fondi per il Comune di Roma (40 milioni per il 2019) e si autorizzava la Difesa a spendere 5 milioni per «acquisto di materiali strumentali al ripristino della piattaforme stradali». Cioè, a rimettere a posto le strade della Capitale dovevano essere il Campidoglio, col bitume, e il Genio dell' esercito, con soldati e macchinari, secondo la strategia elaborata dalla sindaca Raggi con la regia di Francesco Silvestri, vicepresidente del M5S alla Camera.

Ieri mattina in Campidoglio si respirava aria di vittoria, anzi di «una grande vittoria», esultava la sindaca. Del resto la linea di Raggi sulle buche - priorità del Comune per volontà di Beppe Grillo - sembrava essere risultata vincente. «Sicuramente interverrà il Genio militare, ringrazio la ministra Trenta e la viceministra Castelli», commentava la sindaca mentre la sua assessora ai Lavori pubblici, Margherita Gatta, infilava in agenda più interviste possibili. L' euforia è durata solo un' ora, però.

degrado a roma buche in cittaDEGRADO A ROMA BUCHE IN CITTA
Fino a quando la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, grillina pure lei, ha gelato il Campidoglio dichiarando pubblicamente che «no, non tapperemo le buche», e poi approfondendo in privato con i suoi: «I ragazzi del Genio sono professionisti, non li mando a fare i "tappabuche" in giro per Roma. Noi interveniamo solo in caso di emergenza acclarata», avrebbe sbottato. Lo stato d' emergenza è infatti la chiave per attivare l' esercito. Succede negli eventi eccezionali, nelle calamità come il sisma di Amatrice. Non per grane ordinarie come le strade della Capitale.

buche romaBUCHE ROMA
Così, dopo il ko in commissione, l' emendamento si rivela un pasticcio. Raggi, imbufalita, vede sfumare la cura low cost (e senza appalti) e cancella tutte le uscite mediatiche. Stessa cosa per l' assessora Gatta, stoppata mentre su radio e tv locali narra l' epica di un trionfo che non c' è. E si rischia pure la beffa quando balena l' ipotesi del colpo di spugna sui fondi, scenario poi fugato dalla Castelli secondo cui «l' intervento sarà regolarmente finanziato. Stiamo riformulando l' emendamento». Ormai, però, la polemica era scoppiata.
buche romaBUCHE ROMA

All' attacco i militari che, con il segretario del sindacato Luca Marco Comellini hanno invitato «Raggi e i grillini a usare pala e piccone per chiudere le buche e allora sì, sarà il governo del cambiamento»; i costruttori romani che, con il presidente Nicolò Rebecchini, hanno definito la proposta M5S «una scorciatoia per tagliare qualche nastro a fronte di un cronico immobilismo davanti agli appalti»; e le opposizioni - da Pd a FI fino a FdI - secondo cui la vicenda vale come «ennesima dimostrazione di incapacità».
massimo gramelliniMASSIMO GRAMELLINI
E intanto le buche restano lì.

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ALL’OSPEDALE SPALLANZANI DI ROMA UN UOMO È MORTO AVVOLTO DALLE FIAMME NEL SUO LETTO

IL ROGO È STATO PROVOCATO DA UNA SIGARETTA, ANCHE SE NON SI ESCLUDE IL GESTO VOLONTARIO 

MALATO DI AIDS E CANCRO, AVEVA APPENA DETTO ALLA MADRE CHE…

Camilla Mozzetti per “il Messaggero”

letto ospedaleLETTO OSPEDALE
Aveva da poco salutato la madre che, come ogni giorno da settimane a questa parte, era andata a trovarlo in ospedale. Lei, che ieri sera, con lo sguardo sconvolto, è tornata allo Spallanzani scortata dagli agenti di polizia del commissariato Monteverde per trovare suo figlio morto. «Sapevo ha confidato la donna che non aveva molto tempo davanti, ma speravo di non dover vivere un dramma simile. Mi conforta solo una cosa: averlo potuto salutare qualche ora prima».
Giovanni, lo chiameremo così, 54 anni, romano, è il paziente deceduto ieri pomeriggio dopo essere stato avvolto dalle fiamme nel suo letto al secondo piano del reparto di Immunodeficienza virale diretto dal professor Andrea Antinori. A provocare il rogo forse una sigaretta fumata di nascosto e caduta poi sul pigiama che indossava e sulle coperte o un gesto volontario innescato dopo che l' uomo si è gettato addosso del liquido infiammabile.
L' INCHIESTA
Su queste ipotesi viaggiano le indagini degli inquirenti condotte dalla polizia e affidate al pm Carlo Villani. La Procura di Roma ha aperto comunque un fascicolo per omicidio colposo e incendio colposo. Anche se la direzione ospedaliera ha fatto sapere che «tutti i sistemi di allarme, emergenza ed evacuazione sono scattati immediatamente e che tutti i materiali presenti nella stanza erano a norma ed ignifughi».
ospedale spallanzani roma 1OSPEDALE SPALLANZANI ROMA
Oltre ai medici e agli infermieri, gli inquirenti dovranno risentire anche il compagno di stanza della vittima, italiano anche lui, che al momento del rogo non si trovava nel suo letto. Intanto il reparto della III divisione dello Spallanzani centro all' avanguardia per il trattamento delle malattie infettive è stato evacuato e posto sotto sequestro.
Ieri sera gli agenti della Scientifica hanno repertato una serie di elementi rivenuti nella stanza dov'è morto l' uomo per chiarire la dinamica mentre oggi sarà affidato l' incarico al medico legale Guido De Mari del policlinico La Sapienza per poter condurre l' autopsia e stabilire con certezza le cause del decesso.
ospedaleOSPEDALE
Da un primo esame sommario, infatti, il paziente non dovrebbe esser morto a causa dell' incendio o soffocato dal fumo. Le fiamme lo hanno sì, avvolto, ma il suo corpo era parzialmente ustionato. Giovanni non ha urlato è dunque credibile ipotizzare che sia deceduto per un infarto.
LA DINAMICA
Sieropositivo e affetto da una serie di patologie, compreso un tumore, l' uomo era da tempo costretto al ricovero ospedaliero. Quella condizione però gli provocava malessere a tal punto da aggredire verbalmente in più di un' occasione infermieri e medici. Voleva uscire, Giovanni, tornare a casa, in quel piccolo appartamento che divideva con la madre in una delle più critiche periferie della Capitale.
Nessuno però crede a un gesto volontario. Benché sfinito dalle malattie, l' uomo non aveva maturato depressioni o manifestato la volontà di uccidersi. Anche la madre ieri sera continuava a escludere questa possibilità. È il quarto figlio che perde, dopo aver detto addio agli altri tre, deceduti per la tossicodipendenza e per la sieropositività all' Hiv.
Non è escluso ma su questo saranno le indagini a chiarirlo che proprio la donna abbia lasciato prima di andar via ieri pomeriggio una sigaretta al figlio.
L' uomo era un fumatore incallito e più di una volta i sanitari gli avevano sequestrato le sigarette. Ma di mozziconi finora non ne sono stati trovati. E dirimente sarà anche la testimonianza del compagno di stanza. «Le indagini proseguiranno spiega la direttrice generale dello Spallanzani, Marta Branca siamo molto addolorati per quello che è accaduto e garantiremo ogni tipo di supporto alla madre del paziente.
ospedale spallanzani romaOSPEDALE SPALLANZANI ROMA
Tutti i sistemi di allarme hanno funzionati e immediato è stato l' intervento degli infermieri e degli specialisti che si trovavano nella medicheria di fronte alla stanza e che subito hanno provato a domare le fiamme con gli estintori e le coperte». Nessuno degli altri pazienti ricoverati nel reparto (dove in passato c' era stato un tentativo di suicidio) è rimasto coinvolto nell' incendio. «Il rogo conclude la dg Branca è rimasto circoscritto al letto dell' uomo deceduto. Gli altri pazienti, una trentina circa, sono stati trasferiti momentaneamente negli altri reparti dell' ospedale».
Fonte: qui

DUE RAGAZZE SCANDINAVE STUPRATE E SGOZZATE SULLE MONTAGNE DELL'ALTO ATLANTE, REGIONE TURISTICA MONTUOSA, POPOLARE TRA GLI ESCURSIONISTI

I CORPI RITROVATI A 2300 METRI D'ALTEZZA 

FERMATO UN UOMO A MARRAKECH MENTRE E' CACCIA AI COMPLICI 

LA MADRE DI UNA DELLE VITTIME: "LA PRIORITÀ DI MIA FIGLIA ERA LA SICUREZZA, HANNO PRESO OGNI PRECAUZIONE PRIMA DI PARTIRE"

Simona Verrazzo per “il Messaggero”

LOUISA MAROCCOLOUISA MAROCCO
Sono di nazionalità una danese e l' altra norvegese, le due ragazze scandinave trovate sgozzate in Marocco. I corpi delle due giovani sono stati ritrovati nella zona dell' Alto Atlante, una regione turistica montuosa del sud del paese nordafricano, molto popolare tra gli escursionisti di tutto il mondo.

L' area in cui sono stati scoperti i cadaveri è la strada che porta a Jbel Toubkal, la vetta più alta della catena che supera i 4.000 metri di altezza. Secondo quanto trapelato da fonti locali, le due ragazze la danese Louisa Vesterager Jespersen (24) e la norvegese Maren Ueland (28) sono state sgozzate, probabilmente nel weekend, vicino al sito di Chamharouch, nei pressi del villaggio di Imlil. La località è stata l' ultima tappa in vista della scalata verso la cima. Su Facebook, infatti, Louisa aveva chiesto informazioni su qualcuno che conoscesse Jbel Toubkal.

MAREN LOUISA MAROCCOMAREN LOUISA MAROCCO
Le due turiste studiavano all' università nella cittadina di Bø, nel sud della Norvegia, e il loro viaggio sarebbe dovuto durare un mese. L' ultimo contatto tra Maren e sua madre risale al 9 dicembre. E cominciano a emergere i primi dettagli dell' indagine. Il ministero dell' Interno marocchino ha fatto sapere che le turiste scandinave sono avevano «segni di tagli sul collo».

ESCURSIONI SOSPESE 

Le due giovani avrebbero subito anche violenza sessuale. Un uomo è stato arrestato a Marrakech, mentre sono ancora in corso le ricerche dei complici, si pensa almeno due. Anche i due paesi scandinavi, entrambe con rappresentanze diplomatiche in Marocco, si sono mobilitati. Sia l' ambasciatore danese sia quello norvegese a Rabat hanno raggiunto Marrakech per fare da collegamento tra le autorità e le famiglie.

MAREN LOUISA MAROCCO 1MAREN LOUISA MAROCCO
Un importante dispositivo di sicurezza è stato schierato nella regione di Imlil: dopo la scoperta dei corpi le escursioni sono state sospese in quella che è una regione molto frequentata da turisti, in particolare dagli amanti della montagna. Il villaggio dove sono stati rinvenuti i cadaveri è una delle basi di partenza per l' escursionismo, soprattutto per scalare la vetta più alta del nord Africa, Jbel (che vuol dire montagna) Toubkal, con i suoi 4.167 metri.

A circa dieci chilometri da Imlil, il minuscolo villaggio di Chamharouch, a circa 2.300 metri sul livello del mare, è una delle tappe sulla strada per Jbel Toubkal. Le mamme delle due ragazze hanno parlato delle loro figlie ai media scandinavi, che riportano fotografie delle vittime, grandi amanti della natura.

IL DOLORE DELLE MADRI 

«Mia figlia è stata sgozzata», ha confermato Helle Petersen, madre della vittima danese, citata dal quotidiano B.T. Secondo le informazioni sulla sua pagina Facebook, Louisa Vesterager aveva studiato in Norvegia per fare la guida e le piaceva l' avventura.

MAREN MAROCCOMAREN MAROCCO
«Era così brava, la sua priorità era la sicurezza, le ragazze hanno preso ogni precauzione prima di intraprendere questo viaggio», ha dichiarato Irene Ueland, la madre della ragazza norvegese, parlando alla tv pubblica Nrk.

Fonte: qui

Marocco, turiste scandinave uccise: si indaga per terrorismo

MARRAKECH. Prende piede la pista del terrorismo nella morte di due giovani europee trovate morte nei giorni scorsi sui monti del Marocco. I corpi delle due vittime, la danese Louisa Vesterager Jespersen e la norvegese Maren Ueland, di 24 e 28 anni, sono stati scoperti da altri turisti vicino ai piedi della vetta più alta del Nord Africa, il monte Toubkal.
Un video della decapitazione delle due ragazze sarebbe stato diffuso via web rafforzando il sospetto che si trattasse di terrorismo: un sospetto avvalorato dal procuratore generale marocchino, che ha parlato apertamente di indagini per terrorismo.
Il quotidiano norvegese VG ha riferito che le donne sono state ritrovate nella tenda che condividevano. Erano in vacanza, zaino in spalla. "Ho ricevuto il messaggio di una delle nostre guide turistiche che era stata a Marrakech", ha detto al giornale un uomo che dirige un servizio di guide locali.
Una persona è stata arrestata e tre sono ricercate: tutte, secondo il procuratore generale, sono legate a un non meglio specificato gruppo terroristico. Una fonte ha riferito a Morocco World News: "I sospetti erano accampati nella stessa zona in cui è avvenuto l'omicidio. I testimoni hanno visto il gruppo di notte mentre si dirigeva verso l'area del campo." La polizia avrebbe identificato i sospetti tramitele telecamere di sorveglianza dei negozi locali del villaggio. Uno dei sospetti, secondo la fonte, ha anche lasciato la sua carta d'identità vicino al luogo del delitto.
Gli investigatori stanno prendendo in considerazione la "pista terroristica": "La traccia radicale islamista non è stata esclusa, a causa del profilo del sospetto arrestato e dei tre ricercati, che hanno legami con l'ambiente islamista radicale", ha detto all'Afp una fonte vicina agli inquirenti. "I tre sono stati identificati e sono ricercati da tutti i servizi di sicurezza"
Fonte: qui

SI DIMETTE WALTER RICCIARDI, PRESIDENTE DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: DOPO IL SERVIZIO DELLE ''IENE'' E LE DENUNCE DEL CODACONS IL SUO CONFLITTO D'INTERESSI ERA FINITO PURE SUL ''BRITISH MEDICAL JOURNAL''

SI ERA FATTO FINANZIARE I PROGETTI DA CASE FARMACEUTICHE ANCHE DOPO ESSERE STATO NOMINATO ALL'ENTE PUBBLICO DALLA LORENZIN

Le ''Iene'' e il conflitto d'interessi di Walter Ricciardi


 https://www.iene.mediaset.it/


Walter Ricciardi si è dimesso da presidente dell'Istituto superiore di sanità.Lo ha reso noto lo stesso Ricciardi questa mattina, durante il consiglio di amministrazione dell'Istituto superiore di sanità, in cui ha comunicato che dal primo gennaio non sarà più presidente. 

Vi abbiamo parlato dei presunti conflitti d'interesse di Walter Ricciardi proprio nel corso dell'ultima puntata de Le Iene. In seguito alle nostre rivelazioni sui rapporti di Ricciardi con alcune case farmaceutiche e con una società di lobbying, il Codacons ha presentato una diffida urgente all'Autorità nazionale anticorruzione in cui chiede di pronunciarsi con urgenza "sulla possibile incompatibilità di Walter Ricciardi" con il suo incarico pubblico. E la nostra inchiesta è stata ripresa anche dal British Medical Journal, prestigiosa rivista scientifica, che quindi ha fatto rimbalzare la questione dei conflitti di interesse del presidente dell'ente di ricerca e controllo sulla sanità pubblica a livello internazionale. Tutto questo potrebbe aver spinto Walter Ricciardi a rassegnare le dimissioni?
walter ricciardiWALTER RICCIARDI

Andiamo con ordine. Nella puntata de Le Iene dell'11 dicembre abbiamo mandato in onda l'inchiesta di Roberta Rei e Marco Occhipinti. Nel servizio abbiamo spiegato come Walter Ricciardi abbia fatto da consulente per farmaci e vaccini per diverse case farmaceutiche. Consulenze legittime, per carità, ma comunicate soltanto alla Commissione europea, per un suo incarico in ambito sanitario. Delle consulenze, però, non c'è alcuna traccia nel suo curriculum pubblicato sul sito dell'Istituto superiore di sanità. Ma c'è di più. Uno dei vaccini per cui ha fatto da consulente, quello contro il meningococco B, è lo stesso per cui Walter Ricciardi si è speso per renderlo obbligatorio nel corso dell'approvazione della nuova legge sui vaccini. A dispetto del parere dello stesso istituto di cui era presidente. Alla fine il vaccino contro il meningococco B è passato solo come fortemente raccomandato. 

Ma non è finita qui. Walter Ricciardi ha collaborato con delle riviste di una società di lobbying in campo sanitario, la Altis OPS. Anche qui, tutto legittimo. C'è un però. Ha collaborato anche mentre era a capo dell'Istituto superiore di sanità, interrompendo il rapporto con la società soltanto a metà del 2015. E di questa collaborazione non c'è traccia né sul suo curriculum pubblicato sul sito dell'ente italiano, né sulla dichiarazione di conflitti di interesse consegnata alla Commissione europea, dove invece bisogna trascrivere tutti i rapporti. Perché quella omissione? E come può il presidente di un ente pubblico in ambito sanitario collaborare con una società di lobbying, la cui missione è facilitare le aziende a vendere i propri farmaci?

Roberta Rei era andata a porre queste domande a Walter Ricciardi, che aveva negato ogni conflitto di interesse e che aveva detto di aver rispettato le leggi vigenti. Stessa cosa che ha risposto al British Medical Journal, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, che a seguito dell'inchiesta de Le Iene ha pubblicato un articolo il 17 dicembre dal titolo "Un alto dirigente della sanità pubblica italiana affronta le accuse di non aver reso pubblici i suoi rapporti con le case farmaceutiche". 
VACCINAZIONEVACCINAZIONE

Nell'articolo viene citata l'inchiesta de Le Iene e l'ulteriore mossa del Codacons contro Ricciardi, a seguito delle nostre rivelazioni. L'associazione dei consumatori, infatti, si è rivolta nuovamente all'Autorità nazionale anticorruzione per chiedere di esprimersi sull'incompatibilità di Ricciardi a guida dell'ente pubblico, "tenendo conto dei rapporti intercorsi tra lo stesso e l’industria farmaceutica dei vaccini e delle prove depositate agli atti dall’associazione". 

E fra queste prove ci sono nuovi elementi sui rapporti fra il presidente dimissionario dell'Istituto superiore di sanità e le case farmaceutiche. In particolare, il Codacons pubblica diverse iniziative a cui Ricciardi ha preso parte a vario titolo mentre era a capo dell’Iss come commissario straordinario e da cui emergono anche "transazioni direttamente a favore del prof. Ricciardi da parte di note case farmaceutiche produttrici di vaccini". Fra queste transazioni anche diversi pagamenti direttamente all'università Cattolica del sacro cuore per dei progetti sponsorizzati dalle case farmaceutiche. Università dove Ricciardi ha dichiarato che tornerà a insegnare. 

Che le polemiche intorno ai presunti conflitti d'interesse di Walter Ricciardi abbiano contribuito a spingerlo alle dimissioni? La cosa certa, di tutta questa storia, è che chi è a capo degli enti pubblici deve essere libero da conflitti di interesse. E l'unica arma per ottenere la fiducia dei cittadini in questioni così delicate come quelle sanitarie, come per esempio sui vaccini, è la trasparenza. E quindi rendere noti tutti i rapporti lavorativi e non con case farmaceutiche ed enti. Per allontanare ogni minimo sospetto.

vacciniVACCINI


PRESIDENTE ISTITUTO SUPERIORE SANITÀ RICCIARDI SI È DIMESSO
 (ANSA) - Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Walter Ricciardi, si è dimesso. Dopo oltre 4 anni alla guida del maggiore Istituto di ricerca sanitaria italiano, Ricciardi ha rassegnato le dimissioni al ministro della Salute Giulia Grillo, anticipando di vari mesi la scadenza prevista dell'incarico, fissata ad agosto 2019. Nel luglio 2014, Ricciardi è stato nominato commissario dell'Iss ed un anno dopo, a settembre 2015, l'allora ministro della Salute Lorenzin lo nominò presidente. L'incarico ha una durata di 4 anni.


ISS, ORA PROBABILE COMMISSARIO E POI BANDO PUBBLICO
 (ANSA) - Una fase commissariale, per assicurare l'ordinaria amministrazione, e successivamente un eventuale bando pubblico di nomina. Potrebbe essere questo, secondo quanto si apprende, il futuro scenario per la guida dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) dopo le dimissioni del presidente Walter Ricciardi. Per il maggiore istituto di ricerca sanitaria, dunque, potrebbe prospettarsi una nomina per il futuro presidente attraverso bando pubblico, come già accaduto, per decisione del ministro della Salute Giulia Grillo, per l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).


CODACONS: ECCO


walter ricciardiWALTER RICCIARDI
L'INCHIESTA DELLE ''IENE'' SU RICCIARDI FINISCE ANCHE SUL ''BRITISH MEDICAL JOURNAL''
Dal sito dell'Ordine Nazionale dei Biologi: https://www.onb.it/


Di seguito, la traduzione italiana dell’articolo pubblicato sul The Bmj a firma Michael Day, in cui si affronta il caso del presunto “conflitto d’interesse” di Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Si è riaccesa la discussione sui conflitti di interessi di uno dei più alti funzionari italiani della sanità pubblica, con nuove affermazioni secondo cui lo stesso non sarebbe riuscito a rivelare i guadagni con le case farmaceutiche. Il Codacons, principale gruppo nazionale per i diritti dei consumatori, ha pubblicato, questa settimana, i rapporti tra Walter Ricciardi, capo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), e l’industria farmaceutica
roberta reiROBERTA REI

L’associazione dei consumatori ha sostenuto che Ricciardi dovrebbe essere indagato per aver ricevuto 4.000 € (£ 3600, $ 4500) per aver parlato con lo staff di Pfizer nel 2017, nonché per il suo coinvolgimento in un progetto sponsorizzato da Pfizer e Janssen-Silage con la facoltà di medicina dell’Università Cattolica “Sacro Cuore” di Milano, per un pagamento di sponsorizzazione di 400 € da parte di GlaxoSmithKline nel novembre 2017 e per il suo ruolo di “direttore scientifico” in un progetto di Abbvie che prevedeva un pagamento di 58.250 € all’università di Milano.

Il 9 dicembre il programma televisivo “Le Iene” ha riproposto le denuncia del Codacons e ne ha aggiunto delle “nuove”, tra cui l’accusa secondo cui Ricciardi non avrebbe dichiarato di aver lavorato per la ditta farmaceutica Altis, fatto, questo, avvenuto dopo la sua nomina a capo dell’ISS.

In una dichiarazione a “The BMJ”, Ricciardi ha detto: “Nella mia lunga carriera nazionale e internazionale ho sempre dichiarato posizioni scientifiche in collaborazione con aziende farmaceutiche, in linea con le norme nazionali e internazionali che sono state richieste”. Ha anche detto di essere stato precedentemente autorizzato dall’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e ha negato che le ultime accuse contro di lui minerebbero ulteriormente la fiducia dell’opinione pubblica italiana nella vaccinazione.
carlo rienziCARLO RIENZI
Tuttavia, il Codacons questa settimana ha dichiarato: “Il Codacons sta chiedendo all’Anac di decidere con urgenza sulla possibile incompatibilità di Walter Ricciardi, dati i suoi legami con i produttori di vaccini e le prove presentate dalla nostra associazione”.

La politica di salute pubblica rispetto alla vaccinazione è stata fonte di controversie in Italia per diversi anni. Nel 2015 il BMJ ha riferito di come un esperto italiano di vaccini che criticava il piano per l’espansione del programma nazionale di vaccinazione in Italia, fosse stato minacciato di azioni legali da parte di organi “ufficiali”, in campo medico, del governo.
Vittorio Demicheli, del Cochrane Collaboration Vaccines Field, ha detto che i piani per introdurre vaccini contro il Papillomavirus umano per maschi, Rotavirus per bambini e Herpes zoster e Polisaccaridipneumococcici per gli anziani erano troppo costosi o mal consigliati, e ha messo in dubbio i motivi alla base il nuovo programma, che è stato indicato in programma che includeva Ricciardi.

Il clima in Italia è stato reso più febbrile da un governo populista, di cui alcuni membri hanno messo in dubbio il valore della vaccinazioneMatteo Salvini, ministro degli Interni e vice primo ministro, ha definito i vaccini “inutili e in molti casi pericolosi”.
amelia beltraminiAMELIA BELTRAMINI
Francesco Longo, esperto di politica sanitaria dell’Università “Bocconi” di Milano, ha affermato che la polemica è stata, in larga misura, il risultato di scontri politici e che i gruppi cosiddetti “scettici” avrebbero chiesto al governo populista di rimuovere Ricciardi dall’ISS.

La scorsa settimana la coalizione populista ha fatto precipitare la già confusa posizione italiana sulla vaccinazione in una maggiore incertezza rimuovendo 30 medici e scienziati del Consiglio Superiore di Sanità. Questa settimana un gruppo di avvocati e dottori che si autodefiniscono Vaccino Veritas ha pubblicato una lettera aperta al ministro della salute sul sito delle terapie alternative www.informasalus.it, che include una sezione sull’omeopatia animale, chiedendo il licenziamento di Ricciardi. 
walter ricciardi 2WALTER RICCIARDI 2

Longo ha aggiunto: “C’è il pericolo che questa polemica minacci ulteriormente la fiducia dell’opinione pubblica in un momento in cui questo governo populista ha fatto commenti ambigui sui vaccini. “Certo, lui (Ricciardi, ndr) avrebbe dovuto dichiarare tutti i pagamenti. Ma in un certo senso l’argomento contro Ricciardi è specioso. Non ci possono essere molti esperti nella sua posizione che non hanno ricevuto pagamenti dalle compagnie farmaceutiche”.

In ogni caso, ha precisato “il governo populista userà questo come una scusa per cercare di sbarazzarsi di lui. I veri perdenti in questo saranno i bambini che sviluppano il morbillo. E Ricciardi ha ragione nel dire che far vaccinare i bambini è una priorità per la salute “.
Il tasso di copertura del vaccino contro morbillo, parotite e rosolia in Italia è diminuito dal 90,5% nel 2010 all’87,2% nel 2016, sebbene ci siano prove di un aumento del 2,9% da allora in alcune regioni.

L’Italia rappresenta attualmente circa un terzo di tutti i casi di morbillo segnalati dai paesi dello Spazio economico europeo.
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