9 dicembre forconi: 10/29/17

domenica 29 ottobre 2017

ORBÁN ALLA TROIKA UE: “QUEST’EUROPA FALLITA NON CI PUÒ IMPORRE LA SOSTITUZIONE ETNICA”

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha tenuto un accorato discorso lunedì 23 ottobre a Budapest, in occasione di una cerimonia per la festa nazionale magiara svoltasi davanti alla ‘Casa museo del terrore’. “Se si perdono libertà e indipendenza nazionale, allora si perde tutto” ha affermato tra gli applausi il premier, ricordando che “il regime sovietico aveva catapultato gli ungheresi un uno spazio senza storia”.
Contro il ripetersi di un tale terrore fisico e mentale, secondo Orbán “l’arma più potente è la memoria nazionale. Per questo ci siamo riuniti qua oggi“: riferimento al fatto che la casa museo fu prima la sede del Partito delle Croci Frecciate, poi quella del Partito Comunista.
“Nel 2002 – ha ricordato il premier ungherese – abbiamo riportato alla luce questo ricordo e l’abbiamo collocato in un museo qui nel cuore di Budapest, dell’Ungheria e dell’Europa, affinché possa sempre ricordare al mondo che la fame di libertà degli ungheresi non potrà mai essere soffocata. L’abbiamo voluto proprio qui, in un luogo così simbolico e centrale della nostra capitale, perché ricordasse anche a noi che se si perdono libertà e indipendenza nazionale, allora si perde tutto. Quella del 1956 fu una rivoluzione nazionale”. Il primo ministro ha quindi spiegato che devono essere gli ungheresi a difendere la propria libertà, perché nessun altro lo farà mai al loro posto.
“Nel 1956 questo Paese meraviglioso è emerso dal crepuscolo della repressione come noi abbiamo sempre desiderato avvenisse” ha dichiarato Orbán. “Quella rivoluzione era una rivoluzione nazionale. Tutti compresero in poco tempo che gli operai delle nostre fabbriche non erano proletari internazionali, ma semplicemente lavoratori ungheresi. Di quel momento ci ricorderemo sempre, finché un unico ungherese sarà in vita su questa terra!”. Dal primo ministro è giunto anche un monito chiaro: “Sottolineo che non solo commemoriamo ma soprattutto non dimentichiamo. Non ci dimenticheremo mai di coloro che ci erano nemici. Gli occidentali, anche se ammiravano la rivoluzione ungherese, non la capivano”.
“A Ovest non comprendevano perché lottassimo contro una forza numericamente tanto superiore che secondo i calcoli non avremmo mai potuto sconfiggere. Non capivano che noi lottavamo perché avremmo difeso strenuamente fino alla fine la nostra cultura e il nostro modo di vivere che non potranno mai venire sciolte in nessuna società multiculturale” ha affermato il capo del governo magiaro. “Noi pretendiamo che si abbia rispetto per ciò che eravamo e siamo, perché gli ungheresi hanno protetto i confini dell’Europa per mille anni, lottando per l’indipendenza della propria nazione. Siamo un popolo coraggioso e guerriero che sa bene che chi non è rispettato viene disprezzato da chiunque”.

Secondo Viktor Orbán “l’Europa è fallita”

“Per questo non ci capiscono oggi a Bruxelles, come non ci capivano a Ovest ai tempi della rivoluzione. L’impero speculativo finanziario comanda Bruxelles e anche vari stati membri. Nel 20° secolo erano i regimi militari a causare i guai, ora il pericolo sono i regimi finanziari aiutati dalla globalizzazione a sollevarsi. Non hanno confini ma possiedono i media mondiali e hanno comprato decine di migliaia di persone. Sono veloci, forti e brutali” ha aggiunto il premier. “Ora, dopo tre decenni, c’è una nuova minaccia contro quello che è sempre stato lo stile di vita degli ungheresi. Dopo la libertà del 1990, siamo di nuovo ad una svolta nella nostra storia”.
“Noi – ha detto Orbán – vogliamo un’Europa sicura, giusta, civile, cristiana e libera“. Secondo il Capo del Governo, in questo periodo ogni elezione è cruciale in Europa. Ora si decide se i popoli europei riprenderanno la direzione politica della loro vita nazionale libera dai vincoli dei burocrati europei alleati con le élite economiche. Ora si decide se riusciremo a ripristinare la nostra vecchia e magnifica Europa preesistente alla sostituzione etnica. Secondo il primo ministro, ancora tanti pensano che questo sia impossibile, ma anche prima del 1956, del 1988 e del 2010 molti non credevano nel cambiamento, eppure questo è avvenuto e per questo motivo lui si sente fiducioso.
“Quante persone avrebbero creduto, la mattina del 23 ottobre andando al lavoro con il tram, che alla sera al posto della statua di Stalin sarebbero rimasti solo due stivali? In quanti avrebbero creduto nel 1988 che nel giro di un anno avremmo sconfitto il comunismo e avremmo mandato via le truppe sovietiche dal nostro Paese? In quanti avrebbero creduto prima del 2010 che presto avremmo avuto una Costituzione nazionale, che difendesse la nostra cultura cristiana e le nostre famiglie? Credevamo che il sogno dei comunisti di trasformare noi ungheresi in ‘homo sovieticus’ non si sarebbe più ripetuto, ora invece le forze della globalizzazione vorrebbero trasformarci in “homo bruxellesicus”.
Secondo Viktor Orbán l’Europa Centrale è rimasta “l’ultima zona senza immigrati”. Il Primo Ministro ha espresso il parere che il collo dell’impero speculatore finanziario ha portato in Europa alla recente migrazione di un numero enorme di persone, provocando una nuova invasione di immigrati. “Hanno elaborato loro quel piano, per attuare il quale vorrebbero trasformare l’Europa in un continente misto” ha aggiunto. Secondo Orbán, la lotta per il futuro dell’Europa si concentra proprio a Est perché l’Europa Centrale è una zona senza immigrati. “Finché Bruxelles non ritroverà la propria sovranità, non si potrà dirigere il timone dell’Europa nella direzione giusta” ha detto il premier ungherese.
Riguardo alle elezioni del prossimo anno, Viktor Orbán è convinto che Fidesz, il suo partito, sia favorito, ma la scommessa è grande e “non possiamo prendere niente alla leggera”. La vittoria non è scontata per cui ci sarà bisogno di tutti e sarà necessario prepararsi nei prossimi mesi: “Ad aprile vinceremo di nuovo, nessuno può dire che sia impossibile”. Tra i punti principali del programma, lo stop all’immigrazione, un freno alla globalizzazione, la creazione di una nuova Europa stoppando la troika di Bruxelles e una bocciatura del progetto degli speculatori finanziari. “Serve che nell’Europa Centrale i polacchi, i cechi, gli slovacchi, i rumeni e gli ungheresi uniscano le loro forze”.
Fonte: qui

La BC€ ha guadagnato quasi 8 miliardi di euro dalla crisi finanziaria della Grecia


La Banca centrale europea (BCE) ha tratto buon profitto dalle sue partecipazioni al debito pubblico greco, secondo un documento visionato dal Financial Times. 
Una risposta scritta alla richiesta di un parlamentare greco ha dimostrato che la banca ha raccolto 7,8 miliardi di euro di pagamenti di interessi nel periodo tra il 2012 e il 2016 sui titoli di stato greci acquisiti nell'ambito del programma Securities Market Programme (SPM)



Gli utili sono di solito ridistribuiti tra le 19 banche centrali dell'area euro. Nel 2016, la BCE aveva raccolto più di 1,1 miliardi di euro di pagamenti di interessi sui titoli greci sui circa 20 miliardi di euro di bond da essa detenuti, secondo il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung.

Un'analisi della Jubilee Debt Campaign stima che l'altro creditore della Grecia, il Fondo Monetario Internazionale, aveva collezionato 2,5 miliardi di euro di guadagno sui suoi prestiti al paese.
Secondo Leo Hoffmann-Axthelm di Transparency International, la partecipazione della BCE al salvataggio della Grecia ha portato ad un "conflitto di interessi".

"La BCE con una mano chiede il rimborso dei suoi bond greci mentre con l'altra approva i progressi delle riforme della Grecia. La Banca è letteralmente seduta ai due lati del tavolo", ha dichiarato Hoffmann-Axthelm.

Il programma SMP è stato avviato in un momento di crisi del debito della zona euro nel 2009, inteso ad alleggerire la pressione dei mercati sui costi di finanziamento degli Stati membri. Più tardi nel 2015, la BCE ha avviato il suo programma di quantitative easing (QE), ma Atene è stata esclusa perché ancora sotto i termini di un terzo salvataggio dell'UE.

L'inclusione della Grecia nel QE è legata alla decisione sulla sostenibilità del debito del paese al 180 per cento del PIL da parte della banca centrale. La maggior parte dei 300 miliardi di euro del debito pubblico del paese è nelle mani dei creditori internazionali piuttosto che del settore privato.

"Questa è una questione di competenza nazionale e cade al di fuori delle competenze della BCE", ha riferito la banca centrale in una lettera al FT firmata dal presidente della BCE Mario Draghi.

Le decisioni su cosa fare con i guadagni saranno prese dagli Stati nazionali membri, spiega la lettera.

"Le future decisioni relative al trasferimento allo Stato greco di importi equivalenti ai redditi della Banca centrale nazionale (NCB) non rientrano nel mandato della BCE o delle NCB, bensì dei governi nazionali degli Stati membri dell'area euro", ha aggiunto.

I membri dell'area euro avevano inizialmente accettato di restituire ogni interesse alla Banca centrale greca come gesto di solidarietà dell'UE. Tuttavia, quando è iniziato il secondo programma di salvataggio nel 2015, l'operazione di rimborso è stata interrotta e l'intero interesse non è mai stato restituito ad Atene.

RT | rt.com
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Is the Everything Bubble About to Burst?

While the financial media “high fives” over stocks hitting new high, something far more important is brewing in the bond markets.
Bonds are the “smart money” in the financial system. The bond markets are not only much larger, but much more liquid than stocks. As such, when a major change begins to unfold, bonds usually “get it” much faster than stocks.
With that in mind, take a look at the UGLY Head and Shoulders pattern forming in the long-Treasury.
GPC102417
This is a serious topping pattern. And it suggests that bonds are about to reprice much lower.

What could cause such a drop?
INFLATION.
Inflation forces bond prices lower as yields have to rise to compensate for a loss of purchasing power (bond yields rise when bond prices fall). In light of this, that topping pattern in bonds is a major warning to the Bond Bubble (which we call The Everything Bubble) that the financial system is going to be in very serious trouble soon.
Globally the Bond Bubble is well north of $200 trillion. And when you include derivatives trade based on bond yields, it’s north of $550 TRILLION.
This is many multiples larger than the housing bubble or the tech bubble of the last 20 years. And because bonds are the bedrock of the financial system, when the Bond Bubble bursts, EVERYTHING will have to adjust accordingly.
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The time to prepare your portfolio for this is NOW before this hits truly gets out of control!
Imagine if you’d prepared your portfolio for a collapse in Tech Stocks in 2000… or a collapse in banks in 2008? 
Imagine just how much money you could have made with the right investments.
Fonte: qui