SALLUSTI: “SOTTOPORRE L’ESERCITO A UNA SIGNORA IMBEVUTA DI IDEOLOGIA GRILLINA PARA MARXITA È STATO UN AFFRONTO.
CHE COSA DOVREBBERO “INCLUDERE” I MILITARI SE NON LA LORO LEALTÀ VERSO LA REPUBBLICA?”
VI SPIEGO PERCHÉ NON SARÒ PRESENTE ALLA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO
Lettera di Mario Arpino pubblicata da www.startmag.it
Perché il prossimo 2 giugno non sarò presente sulla Tribuna presidenziale di via dei Fori Imperiali? È presto detto, e mi esprimo virgolettando a beneficio dei lettori di Startmag quanto fatto presente in data 29 maggio u.s. all’Ufficio Cerimoniale dello Stato Maggiore della Difesa, con preghiera di portare alla cortese attenzione del Ministro Elisabetta Trenta:
“Buongiorno a tutti.
Ho ricevuto, a nome del Ministro della Difesa, l’invito per la celebrazione. Ringrazio, ma quest’anno non sarò presente sulla Tribuna Presidenziale di Via dei Fori Imperiali.
Mi manca la serenità d’animo per essere in prima fila a stringere la mano ad alcuni di coloro che, pur in posizione responsabile, hanno dimostrato scarso interesse per l’efficienza ed il buon nome delle nostre Forze Armate, si sono espressi in talune occasioni in termini non convenienti ed hanno consentito, alimentandola pubblicamente, che una larga fascia del personale in quiescenza venisse sottoposta ad una lunga, offensiva ed intollerabile gogna mediatica.
Ho riflettuto a lungo, giungendo alla conclusione che la mia presenza in Tribuna altro non avrebbe rappresentato se non una forma di ipocrisia, atteggiamento che ritengo estraneo al Dna di ogni buon soldato.
Ho giurato fedeltà alla Repubblica e, nato sul confine orientale, conosco bene cosa significhi amare e servire la Patria.
In attesa di tempo sereno, la festeggerò quindi in solitudine, nell’intimo dei miei ricordi e della mia coscienza.
Tanti auguri a tutti, con un particolare apprezzamento per coloro che anche quest’anno si sono prodigati con la consueta professionalità per la riuscita della celebrazione.
Generale (r) Mario Arpino, già capo di SMA e di SMD”
AMMUTINAMENTO DEL 2 GIUGNO I GENERALI CONTRO LA TRENTA
Massimo Malpica per “il Giornale”
Scintille sempre più evidenti tra le forze armate e il ministro della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta. Tanto che il 2 giugno alla «peace and love» non mostra grandi segnali di pace e tanto meno di amore tra la titolare del dicastero e alcuni nomi eccellenti della nostra Difesa, che hanno annunciato l' ammutinamento proprio in occasione della parata.
Ad aprire il fuoco è un suo predecessore, l' ex ministro Ignazio La Russa di Fdi. «Per la prima volta e a malincuore - ha spiegato a Skytg24 il vicepresidente del Senato - dopo tanti anni non andrò alla parata del 2 giugno». Una scelta «in segno di protesta verso il ministro Trenta» che «pensa di trasformare le Forze armate in Peace&Love, mancando di rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa».
«E io - conclude La Russa - il 2 giugno non voglio stare e non sarò al suo fianco durante la parata».
Ma non è solo l' ex ministro a gettare benzina sulla polemica. Anche l' ex Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Mario Arpino, si conta tra gli assenti. «Alla parata non ci sarò, attendo un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d' oro, quasi incitando all' odio di classe», ringhia il generale dell' Aeronautica.
Assicurando di non voler essere «ipocrita» nello «stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni», perché secondo l' ex vertice delle Forze armate «non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita». «Io - conclude Arpino - ho cumulativamente 55 anni di servizio.
Non mi sembra che l' atteggiamento di alcuni ministri sia giusto». E l' attacco investe tutto l' esecutivo: «Penso che l' indecisione di questo governo su tantissimi temi - spiega l' ex capo di stato maggiore della Difesa - sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano».
E sarebbe «ipocrita» assistere alla parata e applaudire i militari «in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate» anche per Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell' Aeronautica, pure lui apertamente polemico con il ministro Trenta e con i grillini al governo, ostili «nei confronti di una delle poche istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate».
Anche per l' ex consigliere militare di D' Alema, Amato e Berlusconi, che ha «servito lealmente il Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano» tra le questioni inaccettabili c' è quella per cui «noi generali in pensione veniamo trattati come malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d' oro».
Nell' elenco degli assenti eccellenti spicca pure un altro ex capo di stato maggiore della difesa, Vincenzo Camporini, che non sarà ai Fori Imperiali per protestare, scrive su Facebook, contro le «troppe disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con un' ipocrita enfasi sul dual use, a partire dalla perdurante mancata presentazione del decreto missioni, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l' ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del Presidente del Consiglio - conclude Camporini - e potrei continuare».
FANNO AMMUTINARE PERSINO I GENERALI
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
Il suo governo ha tagliato, e non di poco, le pensioni agli ufficiali a riposo e lei, la ministra grillina della Difesa Elisabetta Trenta, ha deciso che la parata militare di domani, 2 giugno festa della Repubblica e delle Forze armate deve avere come tema «l' inclusione», manco fosse il congresso dell' Azione cattolica. Tanto è bastato per creare malumore, se non rabbia, tra i militari che mal si prestano a essere strumentalizzati per diatribe politiche. Se quelli in servizio devono sottostare alla regola che recita «obbedir tacendo», gli ex non nascondono il disappunto tanto che per la prima volta tre ex generali capi di stato maggiore diserteranno per protesta la tradizionale sfilata di Roma sui Fori Imperiali.
Questo governo di incapaci è riuscito pure nella non facile impresa di fare «ammutinare» il nostro esercito, un gioiello di professionalità e generosità che gode, secondo l' Eurispes, della fiducia e dell' ammirazione incondizionate del 73 per cento degli italiani. Solo dei pazzi e, detto senza offesa, solo una donna poteva combinare un simile disastro.
I soldati non sono volontari di carità, preti o politici e neppure poliziotti. Sono dei professionisti che non hanno il compito di «includere», semmai di «escludere» che qualcuno attenti all' unità nazionale, all' indipendenza della nazione, alle libertà democraticamente sancite in ogni angolo del mondo.
A centinaia di migliaia sono morti prima per fare l' unità d' Italia e poi per difenderne i confini.
Sottoporre l' esercito a una signora, Elisabetta Trenta, professoressa nell' università dei servizi segreti, la Link University, e imbevuta di ideologia grillina para marxista, è stato un affronto gratuito per chi è erede e custode della memoria di uomini che hanno affrontato «obbedir tacendo» sacrifici immani.
Che cosa dovrebbero «includere» i militari se non la loro lealtà nei confronti della Repubblica? Non per nulla il loro giuramento recita: «Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».
Ammutiniamoci anche noi da questo governo e da questa ministra. Tra loro, gli immigrati da «includere» e i nostri soldati non abbiamo alcun dubbio da che parte stare. Fonte: qui