9 dicembre forconi: 06/01/19

sabato 1 giugno 2019

I GENERALI MARIO ARPINO, LEONARDO TRICARICO E VINCENZO CAMPORINI DISERTERANNO LA PARATA DEL 2 GIUGNO “A TEMA INCLUSIONE”, IN POLEMICA CON IL MINISTRO ELISABETTA TRENTA, CHE HA TAGLIATO LE PENSIONI AGLI UFFICIALI A RIPOSO

SALLUSTI: “SOTTOPORRE L’ESERCITO A UNA SIGNORA IMBEVUTA DI IDEOLOGIA GRILLINA PARA MARXITA È STATO UN AFFRONTO. 

CHE COSA DOVREBBERO “INCLUDERE” I MILITARI SE NON LA LORO LEALTÀ VERSO LA REPUBBLICA?”


VI SPIEGO PERCHÉ NON SARÒ PRESENTE ALLA PARATA MILITARE DEL 2 GIUGNO
Lettera di Mario Arpino pubblicata da www.startmag.it

generale mario arpinoGENERALE MARIO ARPINO
Perché il prossimo 2 giugno non sarò presente sulla Tribuna presidenziale di via dei Fori Imperiali? È presto detto, e mi esprimo virgolettando a beneficio dei lettori di Startmag quanto fatto presente in data 29 maggio u.s. all’Ufficio Cerimoniale dello Stato Maggiore della Difesa, con preghiera di portare alla cortese attenzione del Ministro Elisabetta Trenta:

“Buongiorno a tutti.

ELISABETTA TRENTAELISABETTA TRENTA
Ho ricevuto, a nome del Ministro della Difesa, l’invito per la celebrazione. Ringrazio, ma quest’anno non sarò presente sulla Tribuna Presidenziale di Via dei Fori Imperiali.

Mi manca la serenità d’animo per essere in prima fila a stringere la mano ad alcuni di coloro che, pur in posizione responsabile, hanno dimostrato scarso interesse per l’efficienza ed il buon nome delle nostre Forze Armate, si sono espressi in talune occasioni in termini non convenienti ed hanno consentito, alimentandola pubblicamente, che una larga fascia del personale in quiescenza venisse sottoposta ad una lunga, offensiva ed intollerabile gogna mediatica.

generale vincenzo camporini 2GENERALE VINCENZO CAMPORINI
Ho riflettuto a lungo, giungendo alla conclusione che la mia presenza in Tribuna altro non avrebbe rappresentato se non una forma di ipocrisia, atteggiamento che ritengo estraneo al Dna di ogni buon soldato.

Ho giurato fedeltà alla Repubblica e, nato sul confine orientale, conosco bene cosa significhi amare e servire la Patria.

In attesa di tempo sereno, la festeggerò quindi in solitudine, nell’intimo dei miei ricordi e della mia coscienza.

Tanti auguri a tutti, con un particolare apprezzamento per coloro che anche quest’anno si sono prodigati con la consueta professionalità per la riuscita della celebrazione.
elisabetta trenta all'adunata degli alpini 3ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI

Generale (r) Mario Arpino, già capo di SMA e di SMD”

AMMUTINAMENTO DEL 2 GIUGNO I GENERALI CONTRO LA TRENTA
Massimo Malpica per “il Giornale”

Scintille sempre più evidenti tra le forze armate e il ministro della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta. Tanto che il 2 giugno alla «peace and love» non mostra grandi segnali di pace e tanto meno di amore tra la titolare del dicastero e alcuni nomi eccellenti della nostra Difesa, che hanno annunciato l' ammutinamento proprio in occasione della parata.
la ministra elisabetta trenta (2)LA MINISTRA ELISABETTA TRENTA

Ad aprire il fuoco è un suo predecessore, l' ex ministro Ignazio La Russa di Fdi. «Per la prima volta e a malincuore - ha spiegato a Skytg24 il vicepresidente del Senato - dopo tanti anni non andrò alla parata del 2 giugno». Una scelta «in segno di protesta verso il ministro Trenta» che «pensa di trasformare le Forze armate in Peace&Love, mancando di rispetto ai nostri uomini e alle nostre donne in divisa».

«E io - conclude La Russa - il 2 giugno non voglio stare e non sarò al suo fianco durante la parata».
generale leonardo tricarico 1GENERALE LEONARDO TRICARICO








Ma non è solo l' ex ministro a gettare benzina sulla polemica. Anche l' ex Capo di stato maggiore della Difesa, il generale Mario Arpino, si conta tra gli assenti. «Alla parata non ci sarò, attendo un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d' oro, quasi incitando all' odio di classe», ringhia il generale dell' Aeronautica.
elisabetta trenta all'adunata degli alpini 6ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI

Assicurando di non voler essere «ipocrita» nello «stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni», perché secondo l' ex vertice delle Forze armate «non è una colpa, ma un merito avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita». «Io - conclude Arpino - ho cumulativamente 55 anni di servizio.

Non mi sembra che l' atteggiamento di alcuni ministri sia giusto». E l' attacco investe tutto l' esecutivo: «Penso che l' indecisione di questo governo su tantissimi temi - spiega l' ex capo di stato maggiore della Difesa - sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano».
generale leonardo tricaricoGENERALE LEONARDO TRICARICO

E sarebbe «ipocrita» assistere alla parata e applaudire i militari «in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate» anche per Leonardo Tricarico, già capo di Stato maggiore dell' Aeronautica, pure lui apertamente polemico con il ministro Trenta e con i grillini al governo, ostili «nei confronti di una delle poche istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate».

Anche per l' ex consigliere militare di D' Alema, Amato e Berlusconi, che ha «servito lealmente il Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano» tra le questioni inaccettabili c' è quella per cui «noi generali in pensione veniamo trattati come malfattori per via della polemica sulle cosiddette pensioni d' oro».
elisabetta trentaELISABETTA TRENTA

Nell' elenco degli assenti eccellenti spicca pure un altro ex capo di stato maggiore della difesa, Vincenzo Camporini, che non sarà ai Fori Imperiali per protestare, scrive su Facebook, contro le «troppe disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con un' ipocrita enfasi sul dual use, a partire dalla perdurante mancata presentazione del decreto missioni, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l' ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del Presidente del Consiglio - conclude Camporini - e potrei continuare».

generale vincenzo camporini 1GENERALE VINCENZO CAMPORINI
FANNO AMMUTINARE PERSINO I GENERALI
Alessandro Sallusti per “il Giornale”

Il suo governo ha tagliato, e non di poco, le pensioni agli ufficiali a riposo e lei, la ministra grillina della Difesa Elisabetta Trenta, ha deciso che la parata militare di domani, 2 giugno festa della Repubblica e delle Forze armate deve avere come tema «l' inclusione», manco fosse il congresso dell' Azione cattolica. Tanto è bastato per creare malumore, se non rabbia, tra i militari che mal si prestano a essere strumentalizzati per diatribe politiche. Se quelli in servizio devono sottostare alla regola che recita «obbedir tacendo», gli ex non nascondono il disappunto tanto che per la prima volta tre ex generali capi di stato maggiore diserteranno per protesta la tradizionale sfilata di Roma sui Fori Imperiali.

elisabetta trenta luigi di maioELISABETTA TRENTA LUIGI DI MAIO
Questo governo di incapaci è riuscito pure nella non facile impresa di fare «ammutinare» il nostro esercito, un gioiello di professionalità e generosità che gode, secondo l' Eurispes, della fiducia e dell' ammirazione incondizionate del 73 per cento degli italiani. Solo dei pazzi e, detto senza offesa, solo una donna poteva combinare un simile disastro.

generale vincenzo camporini 3GENERALE VINCENZO CAMPORINI
I soldati non sono volontari di carità, preti o politici e neppure poliziotti. Sono dei professionisti che non hanno il compito di «includere», semmai di «escludere» che qualcuno attenti all' unità nazionale, all' indipendenza della nazione, alle libertà democraticamente sancite in ogni angolo del mondo.

generale leonardo tricarico 2GENERALE LEONARDO TRICARICO
A centinaia di migliaia sono morti prima per fare l' unità d' Italia e poi per difenderne i confini.
Sottoporre l' esercito a una signora, Elisabetta Trenta, professoressa nell' università dei servizi segreti, la Link University, e imbevuta di ideologia grillina para marxista, è stato un affronto gratuito per chi è erede e custode della memoria di uomini che hanno affrontato «obbedir tacendo» sacrifici immani.

generale mario arpino 2GENERALE MARIO ARPINO
Che cosa dovrebbero «includere» i militari se non la loro lealtà nei confronti della Repubblica? Non per nulla il loro giuramento recita: «Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni».
Ammutiniamoci anche noi da questo governo e da questa ministra. Tra loro, gli immigrati da «includere» e i nostri soldati non abbiamo alcun dubbio da che parte stare. Fonte: qui

LA CAMERA HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ UNA MOZIONE CHE IMPEGNA IL GOVERNO A STUDIARE EMISSIONI DI TITOLI DI STATO DI PICCOLO TAGLIO PER ACCELERARE I PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, MA A DETTA DELL’IDEATORE, CLAUDIO BORGHI, SONO “UN ESPEDIENTE PER USCIRE IN MODO ORDINATO” DALL’EURO

PRENDI IL MINI-BOT E SCAPPA DALL’EURO 
IL GOVERNO HA DATO PARERE FAVOREVOLE, SALVO POI FAR SMENTIRE TUTTO AL MEF: “NON SERVONO…”

Voto, Padoan contro Borghi: minibot sono doppia moneta, danno per...


DEBITI PA, OK BIPARTISAN AI MINIBOT. MA IL MEF NON CI STA: "NON SERVONO"

giovanni tria e claudio borghiGIOVANNI TRIA E CLAUDIO BORGHI
Non serve pensare ai mini-Bot per finanziare il pagamento dei debiti della P.a. A dirlo è il ministero dell'Economia dopo che nei giorni scorsi la Camera ha approvato all'unanimità (maggioranza e opposizioni) una mozione che impegna tra l'altro il governo proprio a studiare questi strumenti per accelerare i pagamenti. "Non c'e' - precisa il Mef - nessuna necessita' ne' sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane".

GIOVANNI TRIAGIOVANNI TRIA
La mozione e' stata approvata dalla Camera il 28 maggio, con il parere positivo del governo, rappresentato in quella fase della seduta da Alessandra Pesce, sottosegretario alle Politiche agricole. Il testo e' stato frutto di una mediazione tra opposizioni e maggioranza: il primo a presentare una mozione per accelerare i pagamenti dei debiti della P.a. era stato per Forza Italia Simone Baldelli, con un testo che prevedeva tra l'altro di rendere strutturale e di ampliare la compensazione debiti-crediti con la pubblica amministrazione. In seguito anche la maggioranza aveva presentato una sua mozione, che gia' conteneva l'indicazione di studiare i mini-Bot.

mini bot 5MINI BOT
Dopo una interruzione d'Aula, richiesta proprio da Baldelli per arrivare a una mozione unitaria, e' stato raggiunto un accordo sul testo che poi e' stato votato all'unanimita'. Quest'ultimo, sottoscritto anche dalle opposizioni, prevede la stabilizzazione e l'ampliamento della compensazione debiti-crediti, la modifica del codice appalti nelle parti non conformi alla direttiva Ue sui ritardi nei pagamenti, la possibilita' per le imprese di avere il Durc se dimostrano di avere crediti con la P.a. che giustificano i ritardi nel versamento dei contributi, specifiche misure di monitoraggio e adesione di tutte le amministrazioni alla piattaforma elettronica Siope e, infine, "la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio" tra gli strumenti per accelerare i pagamenti. Questo ultimo punto, e' stato "voluto e introdotto dalla maggioranza" nel testo della mozione, ha chiarito sempre Baldelli come si evince dai resoconti parlamentari, chiedendo di metterli in campo dopo avere verificato la loro "compatibilita' con gli equilibri di finanza pubblica". Alcuni dubbi sono stati espressi, in dichiarazioni di voto, anche da Walter Rizzetto di Fdi, mentre il Pd nell'annunciare il voto favorevole non si e' espresso su punto.

CON I MINIBOT L’ITALIA FA UN PASSO VERSO L’USCITA DALL’EURO
Luciano Capone per “il Foglio”
CLAUDIO BORGHI E ANTONIO MARIA RINALDICLAUDIO BORGHI E ANTONIO MARIA RINALDI
Martedì la Camera ha approvato all’unanimità – e con il parere favorevole dell’esecutivo – una mozione che impegna il governo a pagare i debiti della Pubblica amministrazione “anche attraverso titoli di stato di piccolo taglio”: i cosiddetti “minibot”. In pratica maggioranza e opposizione, chi in maniera consapevole e chi del tutto inconsapevolmente (e forse è questo l’aspetto più grave), hanno spinto l’Italia verso la porta d’uscita dall’euro. Parliamo pur sempre di una mozione, che al momento non ha alcuna efficacia, ma gli investitori hanno registrato il segnale – che arriva in un periodo di incertezza e forti attacchi alle regole europee – portando lo spread oltre i 290 punti.

mini bot 1MINI BOT 
La tensione sui mercati ha costretto il ministero dell’Economia a smentire l’ipotesi minibot: “Non c’è nessuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di stato di piccolo taglio, per fare fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane”. Il problema è che il governo aveva espresso parere favorevole, ma a quanto pare – pur essendo materia di competenza del Tesoro – il ministero dei Rapporti con il Parlamento non aveva informato Via XX Settembre. Ma perché la questione è così delicata? Cosa sono i “minibot”? Se lo stato deve i suoi debiti pagare emettendo dei bond, perché non vende sul mercato normali Btp e paga i creditori con il ricavato in euro?

La peculiarità dei “minibot”, di cui si è occupata anche la Banca d’Italia per descrivere i limiti del quadro normativo, è che sono bond di piccolo taglio da scambiare come banconote, diventando così una sorta di moneta parallela.
Daniele Pesco, Giovanni Tria, Claudio BorghiDANIELE PESCO, GIOVANNI TRIA, CLAUDIO BORGHI

Secondo il suo ideatore, il responsabile economico della Lega Claudio Borghi, i “minibot” sono il primo passo verso l’Eurexit: “E’ un espediente per uscire in modo ordinato, una specie di ruota scorta – ha dichiarato in passato – Nel momento in cui si decide di uscire, il minibot diventerà il contante della nuova moneta”. Borghi presentò per la prima volta l’idea nel 2012, al convegno “Goofynomics” organizzato dal leghista No euro Alberto Bagnai, descrivendo i minibot come “una maniera subdola per introdurre fintamente un’altra moneta”.

CLAUDIO BORGHICLAUDIO BORGHI
E più recentemente, nel 2017, ha ribadito il concetto al convegno “Oltre l’euro” alla presenza di Matteo Salvini: “Avremmo una moneta in circolazione che poi potrebbe diventare la nostra”. Naturalmente di questa operazione “subdola” se ne sono accorti i mercati, che ricordano un tentativo analogo da parte di Yanis Varoufakis per condurre la Grecia fuori dall’euro. Non se ne è invece resa conto l’opposizione. Silvia Fregolent, capogruppo dem in commissione Finanze, ribadisce la contrarietà del Pd ai minibot e ammette la leggerezza: “Mi assumo la responsabilità di avere sottovalutato il testo, volevamo approvare una mozione unitaria sui debiti della Pa – dice al Foglio – Ne parlerò con il capogruppo e, se ne vede la necessità, sono disposta a lasciare ad altri la guida in commissione”.  Fonte: qui
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