9 dicembre forconi: 11/04/17

sabato 4 novembre 2017

Bombardieri Usa in volo sulla Corea, Pyongyang: “Gangster, vogliono guerra nucleare”

Due bombardieri strategici Usa B-1B hanno condotto ieri esercitazioni sulla Corea del Sud, alla vigilia della visita in Asia di Trump. 

“La realtà mostra chiaramente che gli imperialisti Usa, stile gangster, sono quelli che stanno aggravando la situazione nella penisola coreana cercando di innescare una guerra nucleare”, ha dichiarato la Kcna.
Bombardieri Usa in volo sulla Corea, Pyongyang: “Gangster, vogliono guerra nucleare”
Due bombardieri strategici Usa B-1B nella giornata di ieri hanno condotto esercitazioni nei cieli della Corea del Sud. Accade alla vigilia della prima visita in Asia del presidente americano Donald Trump, che domenica partirà dal Giappone e poi arriverà a Seul martedì prossimo. “La realtà mostra chiaramente che gli imperialisti Usa, in stile gangster, sono quelli che stanno aggravando la situazione nella penisola coreana cercando di innescare una guerra nucleare”, è il commento dell’agenzia nordcoreana Kcna, che ha criticato l’esercitazione e segnalato che erano coinvolti anche aerei da combattimento giapponesi e di Seul. La notizia delle esercitazioni, anticipata dall'agenzia di stampa della Corea del Nord, è stata confermata dalla Us Air Force, tramite la portavoce Victoria Hight. Nell'escalation di tensione con la Corea del Nord, i bombardieri americani B-1B sono impegnati molto più di frequente in queste esercitazioni.
La Casa Bianca valuta l'inserimento di Pyongyang nella lista dei paesi che sostengono il terrorismo – L'obiettivo di Trump, secondo quanto ha spiegato il consigliere per la Sicurezza Nazionale, H.R. McMaster, è quello di accrescere il supporto internazionale intorno all'impegno di fermare il programma atomico di Pyongyang. McMaster ha anticipato anche che gli Stati Uniti starebbero valutando l'inserimento della Corea del Nord nella lista degli stati che  sponsorizzano il terrorismo. “Il Presidente è consapevole del fatto che il tempo sta per scadere”, così McMaster ricordando le sanzioni approvate contro la Corea del Nord e le pressioni sulla Cina perché spinga Pyongyang a rinunciare all'atomica. Il presidente americano ha minacciato di “distruggere completamente” la Corea del Nord e le ultime esercitazioni rappresentano una prova di forza. L'Air Force americana ha confermato la presenza di aerei da combattimento sudcoreani e giapponesi al fianco degli Stati Uniti durante le esercitazioni di ieri precisando che non è stato sganciato alcun ordigno.
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A ROMA DUE 14ENNI SEQUESTRATE E STUPRATE DA DUE NOMADI CONOSCIUTI IN CHAT

GLI AGGRESSORI DI 20 E 21 ANNI, ORA IN CARCERE, AVREBBERO ABUSATO DELLE VITTIME IN UN CAMPO A COLLATINA DOPO AVERLE ANCHE MINACCIATE DI MORTE 

violenza sessualeVIOLENZA SESSUALE
Due 14enni sequestrate e violentate dopo un appuntamento concordato online. 
Dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, i carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza hanno arrestato due uomini di 21 e 20 anni, nati a Roma da famiglie di origini bosniache e domiciliati presso un campo nomadi della Capitale.

I due sono accusati di violenza sessuale di gruppo continuata e sequestro di persona continuato in concorso. 

Dalle indagini dei Carabinieri è emerso che solo il 21enne avrebbe avuto un rapporto sessuale con le vittime, due ragazzine quattordicenni romane, dopo averle minacciate di morte, costringendole a farsi legare in una zona boschiva in zona Collatina, mentre il 20enne faceva da palo.

CarabinieriCARABINIERI
Sebbene i fatti siano avvenuti un giorno del mese di maggio del 2017, le due minori non hanno riferito dell’accaduto e tantomeno sono ricorse a cure mediche. Dopo un mese, venuti a conoscenza dell’episodio, i genitori di una delle due vittime si sono rivolti ai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza facendo partire le indagini.

STUPRO ROMA 1STUPRO ROMA 
Ascoltate con le cautele di legge in quanto minori, i racconti delle ragazzine coincidono: una delle due aveva conosciuto, tramite un noto social network, il 21enne e dopo una corrispondenza telematica aveva accettato di incontrarlo. Durante l’incontro, al quale la ragazza era andata con la sua amica, il 21enne le avrebbe costrette a seguirlo in un terreno nascosto alla vista dei passanti dove avrebbe abusato sessualmente di loro, mentre il suo amico faceva da palo, dopo averle legate per impedire loro di allontanarsi.

STUPRO ROMASTUPRO ROMA
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno consentito di identificare i due uomini e al Gip del Tribunale l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare che li ha portati in carcere.

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ARRESTATO IN LIBIA DOPO SETTE ANNI DI LATITANZA GIULIO LOLLI, L’IMPRENDITORE ITALIANO RICERCATO PER LE TRUFFE DELLA “RIMINI YACHT”

L’UOMO ERA GIÀ FINITO NELLE CARCERI DI GHEDDAFI DA CUI ERA STATO LIBERATO DALLE MILIZIE RIBELLI ALLE QUALI SI ERA UNITO PER QUALCHE TEMPO
1 - ARRESTATO IN LIBIA 'PIRATA' TRUFFE DI RIMINI YACHT
(ANSA) - Giulio Lolli, imprenditore bolognese da 7 anni latitante in Libia, ricercato dalla giustizia italiana per le truffe della Rimini Yacht, con due mandati di cattura internazionale, emessi dalla Procura di Rimini, è stato arrestato dalle forze speciali di deterrenza 'Rada', militari che dipendono dal Ministero dell'Interno libico.

L'ex imprenditore nautico era già finito nelle carceri di Gheddafi da cui era stato liberato dalle milizie ribelli alle quali si era unito per qualche tempo. L'arresto è avvenuto martedì scorso, 29 ottobre, ma la notizia si è appresa solo oggi ed è stata confermata dall'autorità giudiziaria libica. Lolli si trova nel carcere di Tripoli. A Rimini Giulio Lolli è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e estorsione.

GIULIO LOLLIGIULIO LOLLI
2 - RIMINI YACHT: LOLLI, DA TRUFFA DEGLI YACHT A MILIZIE LIBICHE
(ANSA) - E' accusato di truffa e corruzione in Italia, da dove, nel 2010, è fuggito rocambolescamente in Libia. Lì è finito nelle carceri di Gheddafi, nel gennaio 2011, dalle quali è stato liberato dalle milizie ribelli, alle quali si è unito per un periodo, dopo che gli è stata negata l'estradizione.

In Libia, dopo aver partecipato alla rivolta, era diventato uno dei luogotenenti delle forze speciali di sicurezza marittima del porto di Tripoli, guidate dal comandante Taha El Musrati, col compito dichiarato di fermare gli scafisti.

GIULIO LOLLI 2GIULIO LOLLI 
Con l'arresto dei giorni scorsi si chiude così un altro capitolo dell'imprenditore bolognese Giulio Lolli, il pirata della maxi truffa di Rimini Yacht, società che vendeva barche di lusso e che è fallita portandosi dietro un'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto importanti esponenti della Guardia di finanza, finanzieri legati alla P3 ed è arrivata a lambire perfino indagini riguardanti la 'Ndrangheta. In Italia, Lolli è accusato di una truffa milionaria, basata, sostanzialmente, sulla vendita degli stessi yacht ad acquirenti diversi.

Oltre a questo avrebbe nascosto all'erario oltre 40 milioni di ricavi. Nel corso degli anni gli sono state sequestrate due ville, una a Pennabilli (Rimini) e l'altra a Casalecchio di Reno, per un valore di 2 milioni.

3 - LOLLI YACHT: ARRESTO A TRIPOLI NON MOTIVATO UFFICIALMENTE
(ANSA) - L'arresto di Giulio Lolli non è stato motivato con una formulazione ufficiale di accuse da parte del procuratore generale a Tripoli, che ha confermato la notizia alle autorità italiane.
Guardia di finanzaGUARDIA DI FINANZA

Quando è stato arrestato Lolli, si trovava in casa a Tripoli con la compagna. Sarebbe stata la donna a chiedere aiuto all'Ambasciata italiana il giorno stesso dell'arresto. Ha raccontato che a prelevare il marito (all'alba di martedì, 29 ottobre), sono stati 5 uomini.

Secondo le informazioni raccolte sarebbero militari delle forze speciali di deterrenza "Rada", militari che dipendono dal Ministero dell'Interno libico. Al momento pare che l'arresto non sia legato alla richiesta di estradizione fatta dalla Procura di Rimini nel 2011 ma potrebbe riguardare fatti nuovi o ipotesi di reato commessi in Libia.

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MONDO DI MEZZO - I GIUDICI DEL TRIBUNALE DI ROMA MANDANO ALLA PROCURA I VERBALI DI 27 TESTIMONI AL PROCESSO DI MAFIA CAPITALE. CI SONO INDIZI DI FALSA TESTIMONIANZA

TRA QUESTI CI SONO ANCHE NICOLA ZINGARETTI, L’EX VICEMINISTRO FILIPPO BUBBICO, LA RESPONSABILE PD DEL WELFARE MICAELA CAMPANA E L’EX BRACCIO DESTRO DI ALEMANNO, ANTONIO LUCARELLI
nicola zingaretti
NICOLA ZINGARETTI
(ANSA) - I giudici della X sezione penale del tribunale di Roma, il 16 ottobre scorso, hanno inviato alla Procura della Capitale i verbali relativi a 27 testimoni del processo "Mondo di Mezzo" per i quali il tribunale stesso ha ritenuto che ci siano profili compatibili con la falsa testimonianza. Tra i verbali inviati ai pm per le valutazioni di competenza della Procura anche quelli del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dell'ex viceministro Filippo Bubbico.

Tra i verbali da vagliare anche quelli relativi alle deposizioni del responsabile Pd nazionale del Welfare Micaela Campana, del presidente del consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori e dell'ex braccio destro di Alemanno, Antonio Lucarelli.

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Antonio LucarelliANTONIO LUCARELLIFilippo BubbicoFILIPPO BUBBICO

È STATO CONDANNATO ANGELUCCI: 1 ANNO E 4 MESI PER FALSO E TENTATA TRUFFA

HA INCASSATO CONTRIBUTI PUBBLICI SIA PER ‘LIBERO’ CHE PER IL ‘RIFORMISTA’  QUANDO LA LEGGE IMPONEVA UN SOLO VERSAMENTO PER OGNI EDITORE 

L’AVVOCATO: ‘IN APPELLO SARÀ ASSOLTO, I SEQUESTRI SONO GIÀ STATI REVOCATI’
EDITORIA: ANGELUCCI CONDANNATO A UN ANNO E 4 MESI
simone baldelli antonio angelucciSIMONE BALDELLI ANTONIO ANGELUCCI
 (ANSA) - Il deputato del Pdl Antonio Angelucci è stato condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione per falso e tentata truffa nell'ambito di un processo legato ai contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani Libero e il Riformista. Lo ha deciso il giudice monocratico del tribunale di Roma che ha condannato a un anno di reclusione i rappresentanti legali delle sue società 'Editoriale Libero' e 'Edizioni Riformiste', che editavano i quotidiani, Arnaldo Rossi e Roberto Crespi.

Per tutti la pena è sospesa. Il tribunale, che ha dichiarato prescritta l'accusa di truffa, ha inoltre disposto una provvisionale in favore della presidenza del Consiglio di 100mila euro oltre al risarcimento da stabilire in sede civile. Il pm Francesco Dall'Olio aveva chiesto per Angelucci, difeso dall'avvocato Pasquale Bartolo, una condanna a 4 anni. Per questa vicenda, nel giugno del 2013, la Guardia di Finanza eseguì un sequestro preventivo di 20 milioni nei confronti delle due società che, secondo l'impianto accusatorio, hanno dichiarato di appartenere ad editori diversi per aggirare il divieto di richiedere contributi pubblici per più di una testata da parte dello stesso editore.
antonio angelucciANTONIO ANGELUCCI

EDITORIA: LEGALE ANGELUCCI, IN APPELLO SARÀ ASSOLTO
 (ANSA) - Antonio Angelucci 'non ha commesso i reati per i quali è stato ingiustamente condannato'. Tuttavia, 'ribadisce fiducia nella magistratura' e il suo avvocato, Pasquale Bartolo, è 'sicuro che in appello non potrà che essere assolto'. E' quando si legge in una nota del legale del deputato del Pdl che è stato condannato dal Tribunale di Roma a un anno e 4 mesi per falso e tentata truffa nel processo sui contributi pubblici percepiti tra il 2006 e il 2007 per i quotidiani Libero e il Riformista delle sue società 'Editoriale Libero' e 'Edizioni Riformiste'. Bartolo fa inoltre presente 'che i sequestri di cui parla la stampa sono già stati revocati'.

Fonte: qui