9 dicembre forconi: 02/27/18

martedì 27 febbraio 2018

Elezioni, Casapound: “Pronti a sostenere un governo di Matteo Salvini”. Il leader della Lega: “Dal 5 marzo parlo con tutti”


ECCOLI TUTTI INSIEME I SOVRANISTI DELLA PAPPATA!

Gelida risposta nel centrodestra all'endorsement di Simone Di Stefano, leader del movimento di estrema destra.

Raffaele Fitto: "Nessun dialogo, Casapound totalmente distante da noi". E nella coalizione si discute anche della kermesse unitaria per chiudere la campagna elettorale.

Berlusconi: "Ho in mente il futuro premier, ma non posso dire il nome(Mario Draghi)".

La sceneggiata della Meloni: "Se non lo fa prima del 4, non garantisco i miei voti"

Casapound annuncia il sostegno ad un esecutivo che veda Matteo Salvini a Palazzo Chigi e Alberto Bagnai, candidato del Carroccio, al ministero del Tesoro. È questo l’esecutivo che ha in mente Simone Di Stefano, il leader del movimento di estrema destra: un governo “sovranista che porti l’Italia fuori dall’Euro e blocchi l’immigrazione” che non può avere “Tajani come premier e Brunetta all’Economia”. Se non sono prove d’intesa, poco ci manca. Del resto i due, anche se non insieme, hanno condiviso solamente la settimana scorsa il palco del congresso confederale dell’Ugl a Roma. E il 28 febbraio 2015 l’estrema destra partecipò a una manifestazione della Lega nella Capitale.
Un’endorsement che, se accettato, sposterebbe ancora più a destra il baricentro della coalizione. Nessun intesa ufficiale, ma il leader della Lega fa sapere che, dando per scontata la sua vittoria, “dopo il 5 marzo è disposto ad incontrare tutti”. Il “tifo” di Casapound per la Lega non fa fare i salti di gioia a Silvio Berlusconi che ha sempre visto nei moderati il perno della coalizione e che proprio con Bruxelles si è fatto garante del fatto che un governo di centrodestra anche con il Carroccio non ha nulla a che vedere con posizione estremiste e populiste.

Da Forza Italia e dagli altri alleati non arriva alcun commento all’apertura del numero uno di Casapound nel caso in cui il suo partito superi il 3 per cento. L’unico a parlare è Raffaele Fitto di Noi con l’Italia: “Il centrodestra moderato non può dialogare né ora né in futuro con forze politiche distanti totalmente da noi come Casapound”, sentenzia l’ex governatore della Regione Puglia.
Bocche cucite ad Arcore, da dove Berlusconi preferisce tenersi lontano dalle polemiche concentrando gli ultimi giorni di campagna elettorale in un tour de force mediatico. L’ex cavaliere continua a nutrire forti dubbi all’idea di una manifestazione (anche se unitaria del centrodestra) sicuro che per “convincere i delusi, anche quelli del Pd”, sia più utile andare in televisione. La data per la kermesse resta quella dell’1 marzo, ma tra gli alleati permangono i distinguo sull’organizzazione dell’evento.
Per la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, promotrice dell’iniziativa, l’appuntamento deve essere messo a punto da tutte le forze insieme. Salvini annuncia invece che Berlusconi (non cita la Meloni) sarà alla manifestazione organizzata dal suo partito all’Eur. Da Forza Italia però frenano facendo sapere che l’ex premier non ha ancora dato nessuna conferma.
Nella mente di Berlusconi c’è come obiettivo principale quello di accreditare la coalizione come “l’unica in grado di raggiungere la maggioranza e dare un governo stabile di cui l’Italia ha bisogno”. Resta invece ancora top secret il nome del candidato premier, il Cavaliere fa sapere di aver in mente un profilo ma “per un patto siglato con l’interessato ancora non posso dire il suo nome(Mario Draghi)”. Una suspense che inizia ad infastidire gli alleati. E la prima a mandare un avviso chiaro è la Meloni: “Se Berlusconi non chiarisce prima quale sia il nome, io dopo non garantisco i miei voti per qualunque tipo di governo”.

Fonte: qui

ITALIA CRAC: TRENI BLOCCATI, CANCELLAZIONI, SPAVENTOSI RITARDI, VIAGGIATORI FURIBONDI

PUÒ QUALCHE CENTIMETRO DI NEVE A ROMA PARALIZZARE L’INTERA RETE FERROVIARIA? 
OH, YES! FLOP DEL SISTEMA DI ‘SNEVAMENTO’

29 ORE DALLA CALABRIA A TORINO, 10 ORE DA NAPOLI A ROMA, ZERO INFORMAZIONI. I DISAGI CONTINUANO: TRENITALIA NON RIUSCIRÀ A GARANTIRE PIÙ DELL' 80% DELL’ALTA VELOCITÀ

OGGI SI BLOCCA NAPOLI: SCUOLE CHIUSE, AEROPORTO BLOCCATO E STRADE INNEVATE. A ROMA LE SCUOLE RISCHIANO DI STARE CHIUSE PER 9 GIORNI: FINITO IL MALTEMPO, C’È IL VOTO

DOMANI E GIOVEDÌ CI SARÀ ‘LA GRANDE NEVICATA’ AL NORD, FINO A 30 CM IN POCHE ORE
FS, LO "SNEVAMENTO" DEGLI SCAMBI NON VA DELRIO SUL BINARIO MORTO
Giorgio Meletti per ‘il Fatto Quotidiano


ritardi neve terminiRITARDI NEVE TERMINI
Sembra uno scherzo, ma con le Fs in salsa renziana di Renato Mazzoncini siamo ormai abituati all' assurdo che si invera.

Dopo giorni di attesa e preparazione alla nevicata di Roma cadono pochi fiocchi e si blocca la stazione Termini. L' unico che ancora fa finta di non capire è il ministro dei Trasporti Graziano Delrio: non può certo in piena campagna elettorale instillare il dubbio che l'infallibile Matteo Renzi abbia sbagliato la scelta del capo delle ferrovie. Poi c' è l' altro distrattone, Pier Carlo Padoan che, come ministro dell' Economia sarebbe l' azionista di Fs, ma è troppo impegnato a chiedere ai senesi il voto dopo avergli sfilato la proprietà del Monte dei Paschi.

delrio renzi mazzonciniDELRIO RENZI MAZZONCINI
Dunque ieri sera alle 19,30, cioè alla dodicesima ora di inferno ferroviario, Delrio si è ricordato che lo stipendio gli italiani non glielo danno per fare la campagna elettorale, e ha emesso una confusa nota giusto per insinuare che la colpa fosse di un treno rotto di Italo.

Testualmente si chiede a Rfi, la società Fs che gestisce la rete, di fornire "con la massima urgenza" (ma perché?) un dettagliato rapporto sull' accaduto "al fine di poter valutare eventuali responsabilità anche delle imprese ferroviarie che eserciscono il servizio".
delrio mazzonciniDELRIO MAZZONCINI
Dopo giorni di allerta meteo, con le Fs che assicuravano di aver preparato per la neve un' accoglienza a base di "sistemi di snevamento e riscaldamento degli scambi nelle stazioni", ieri mattina alle 7,30 hanno scoperto che a Roma qualche centimetro di neve aveva bloccato la stazione Termini.

E che non c' era niente da fare. A Mazzoncini, noto esperto di autobus, l' acume da renziano - sviluppato comprando con denaro pubblico l' azienda tranviaria di Firenze e annunciarne la privatizzazione - non è stato ancora sufficiente a capire che la rete ferroviaria è fatta in modo che se si blocca Termini si blocca l' Italia.
franceschini bloccato sul trenitalia per ferraraFRANCESCHINI BLOCCATO SUL TRENITALIA PER FERRARA

(…)

Mazzoncini (…) pensa a comprare le ferrovie greche e alla fusione con l' Anas, forse perché ambisce alla paralisi integrata auto+treno.

(…)

Allo stesso modo Renzi e Delrio non pensano a chiedere a Mazzoncini come sia possibile che la stazione Termini, cuore pulsante della rete ferroviaria nazionale, si blocchi per qualche centimetro di neve annunciata da settimane. E soprattutto non pensano a denunciare agli elettori questa vergogna, visto che la stazione Termini non dipende da Virginia Raggi. La quale a ben guardare una colpa ce l' ha: avrebbe dovuto chiudere la stazione Termini, non le scuole.
ritardi neve terminiRITARDI NEVE TERMINI


I SOSPETTI SUL SISTEMA ANTIGHIACCIO
Leonard Berberi e Michelangelo Borrillo per il ‘Corriere della Sera

Troppa neve sui binari.
Per la precisione sui «deviatori», meglio conosciuti come scambi. Alla neve caduta fin dalle prime ore del mattino su Roma si è sommata anche quella scaricata dai sottocassa dei treni che sono riusciti a lasciare la stazione Termini.

ritardi neve terminiRITARDI NEVE TERMINI






Senza fare troppa strada, però. Perché la mancanza o il cattivo funzionamento delle «scaldiglie» (le resistenze elettriche attivate per evitare che attorno ai deviatori si formi il ghiaccio) ha reso necessario l' intervento degli operai per la pulizia degli scambi.
Che intorno a Termini sono tanti, tantissimi: circa 300, di cui la metà sprovvisti di «scaldiglie».

ritardi neve terminiRITARDI NEVE TERMINI
L' intervento manuale ha avuto come ultima conseguenza quella di ritardare la partenza dei treni da Roma, determinando il caos nella Capitale (e a cascata nelle principali stazioni italiane) che a fine serata si è concretizzato nella cancellazione del 20% dei convogli a lunga percorrenza di Trenitalia e il 70% dei treni a traffico regionale del Lazio. Per Italo, 10 treni ad Alta velocità soppressi (su 28) e 90% di treni con ritardi superiori alle 3 ore (che saranno rimborsati). Un danno che i concorrenti di Trenitalia stanno valutando in queste ore, non escludendo l' ipotesi di chiedere il risarcimento a Rete ferroviaria italiana.

Che sia stata una giornata complicata lo indica il «peso» dei ritardi registrati durante la giornata: picco di 8 ore e 37 minuti per l' Intercity 794 Reggio Calabria-Torino Porta Nuova, 6 ore e 46 minuti per il Frecciarossa 9512 Salerno-Milano Centrale, 6 ore e 42 minuti per il gemello 9410 Salerno-Venezia Santa Lucia.
neve a napoliNEVE A NAPOLI

«Nelle giornate fredde come queste l' aspetto cruciale è che gli scambi dei binari funzionino perfettamente: se questi si gelano tutto il flusso dei treni s' interrompe. Per evitare questo scenario vengono installate le "scaldiglie"», spiega Silvano Spada, esperto di sistemi ferroviari ed ex responsabile tecnologie e sistemi impiantistici anche per le linee dell' Alta velocità.

«Il ghiaccio che si forma negli scambi è come se saldasse l' impianto, impedendo il corretto movimento del telaio».
Di solito le «scaldiglie» vengono impostate su temperature minime decise a livello regionale - continua Spada - e vengono accese automaticamente grazie ai sistemi di rilevamento della temperatura».

neve a napoli.NEVE A NAPOLI.
Ai danni derivanti dall' accumulo di neve si sono aggiunti altri problemi collaterali. Intorno alle 11 un treno di Italo, partito già con oltre 3 ore di ritardo (alle 10.33 anziché alle 7.10), ha subìto un guasto tra Roma e Orte. Si è così determinata una lunga coda di convogli sia in direzione nord, sia in direzione sud, perché sulla direttissima per Firenze è stato possibile utilizzare un solo binario, con la circolazione a senso alternato. Il treno proveniente da Roma per recuperare i passeggeri è a sua volta partito con 2 ore di ritardo e così un contrattempo che in una situazione normale avrebbe creato un ritardo di un' ora, ieri ha amplificato i disagi.

«Premesso che bisogna vedere caso per caso, è innegabile che il perfetto funzionamento si basa sulla condizione ottimale da un lato della rete ferroviaria, dall' altro del materiale rotabile che ci passa sopra, cioè il treno», ragiona l' ingegnere Spada. «Se per i binari è prevista l' attivazione delle "scaldiglie", per i convogli bisogna assicurarsi che il sistema di innalzamento/abbassamento del pantografo (l' organo di presa di corrente dei treni elettrici, ndr ) funzioni correttamente: se questo non accade, i vagoni si fermano». Degli interventi - di solito a partire dall' autunno - vengono effettuati anche sui cavi ad alta tensione (di rame) che vengono ricoperti di grasso particolare antigelo così da poter passare la corrente ai pantografi. Quando il grasso non basta - ed è successo alcune volte - lo strato gelato viene raschiato con locomotive alimentate con diesel.
neve a napoliNEVE A NAPOLI

I disagi proseguiranno anche oggi: Trenitalia non riuscirà a garantire più dell' 80% dei treni ad Alta velocità (che fermeranno alla stazione Tiburtina per non intasare Termini) e il 50% dei treni regionali del Lazio. Per Italo la situazione prevista è anche peggiore rispetto a ieri: saranno soppressi 12 treni, due in più rispetto ai 10 del lunedì «bianco».


ROMA SBANDA PER LA NEVE: RISCHIO SCUOLE CHIUSE PER 9 GIORNI
Camilla Mozzetti e Fabio Rossi per ‘Il Messaggero

neve a napoliNEVE A NAPOLI
Che per la Capitale non sarebbe stata una giornata come tutte le altre si era capito già alle prime luci dell'alba, quando i fiocchi di neve hanno cominciato a cadere in misura superiore alle previsioni della vigilia, che avevano già consigliato al Campidoglio di tenere le scuole chiuse e di mettere in preallarme gli uffici comunali, in attesa di momenti inevitabilmente complicati. Nelle ore successive, almeno fino al primo pomeriggio, Roma è piombata nel caos, tra strade impraticabili e mobilità in tilt. Tanto che alla fine è dovuto intervenire anche l'Esercito a dare una mano a una città in ginocchio. Con i vigili del fuoco costretti agli straordinari: oltre un centinaio, fino a sera, gli interventi per alberi caduti, rami pericolanti, cavi elettrici, cartelloni pubblicitari e tegole a rischio di caduta.

LA PARALISI
stazione termini foto abbesieyes71STAZIONE TERMINI 
La mobilità è andata immediatamente in tilt. Innevata la gran parte dei 5.500 chilometri di strade della Capitale, per le automobili (anche se dotate di gomme termiche) la circolazione in mattinata è stata quasi impossibile, nonostante l'apertura della zona a traffico limitato del centro storico decisa dall'amministrazione comunale, che però aveva invitato i romani a «limitare i propri spostamenti allo stretto necessario». Peggio, se possibile, è andata al trasporto pubblico di superficie: il piano neve prevedeva circa 650 autobus in servizio, la metà di una giornata ordinaria.

Ma le fermate sono rimaste a lungo piene di persone in attesa di mezzi che non arrivavano e con poche alternative, visto che i taxi erano praticamente introvabili: decine i romani e i turisti in fila a caccia di un'auto bianca all'esterno della stazione Termini. Meglio è andata a metropolitane e ferrovie urbane, che hanno garantito un servizio sostanzialmente regolare. La situazione è poi gradualmente migliorata nel pomeriggio. Passeggeri bloccati anche a Termini e Tiburtina, dove sono stati deviati molti treni, in attesa di potersi orientare tra viaggi e linee limitate o deviate. Notevoli i ritardi accumulati sulle linee ferroviarie nazionali: fino a sette ore per l'Alta velocità, in media 150 minuti nei collegamenti Roma-Napoli.

stazione termini foto abbesieyes71STAZIONE TERMINI
STUDENTI A CASA
I disagi non sono mancati (e non mancheranno) neanche sul fronte della didattica e dell'impiego pubblico. Ieri il Campidoglio, con una nuova ordinanza firmata dal vicesindaco Luca Bergamo, ha decretato anche per oggi la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ma il rischio è che, viste le possibili gelate, la nuova perturbazione attesa per giovedì e l'appuntamento con le elezioni, molti istituti non riaprano i battenti per più di una settimana: gli edifici scolastici che ospitano i seggi elettorali saranno infatti off-limits anche lunedì 5 e martedì 6 marzo. I presidi sono in allarme e non solo per questo.

NEVE ROMA TERMININEVE ROMA TERMINI
Il dipartimento Ambiente ha chiesto loro di fare una verifica sulle criticità negli istituti e di provvedere a mantenere «sgomberi dalla neve gli ingressi» delle scuole, appellandosi ad Ama solo in casi di difficoltà «operativa». «Resto basito a nome di tutti i presidi di Roma di fronte a questa richiesta commenta Mario Rusconi, a capo dell'Associazione nazionale presidi del Lazio che mostra superficialità e totale mancanza di conoscenza da parte del Comune delle strutture organizzative degli istituti».

Anche oggi, per il momento, resteranno a casa più di 550 mila studenti, tra quelli iscritti nelle 1.124 strutture di Roma Capitale (nidi, scuole d'infanzia, elementari e medie) e quelli che abitualmente solcano gli ingressi di uno dei 345 istituti superiori gestiti dalla Città metropolitana (l'ex Provincia). Resteranno chiusi anche gli atenei romani, con lezioni ed esami rinviati di (almeno) 24 ore. Difficoltà in vista per le famiglie che dovranno trovare delle soluzioni per i propri figli. Molti genitori, peraltro, rientrano nell'esercito del 24 mila dipendenti del Campidoglio e oggi dovranno essere in servizio.
NEVE ROMA 1NEVE ROMA 

SEDI APERTE
La Prefettura, infatti, non ha disposto la chiusura degli uffici pubblici, anche se ieri alcune strutture hanno deciso autonomamente di non fare regolare servizio. Su questo fronte, però, non è escluso che alla fine si verifichino dei problemi simili a quelli già registrati ieri quando, dopo la nevicata notturna, proprio gli uffici del Comune risultavano pressoché deserti. Non a caso, ieri in tarda mattinata è arrivata la circolare del Campidoglio per rimandare a casa quei pochi temerari che alle prime ore del mattino hanno sfidato la neve e fatto i conti con l'assenza di mezzi pubblici: «A causa dell'emergenza climatica il vicesindaco ha disposto il termine dell'attività lavorativa degli uffici capitolini alle ore 14».
LA NEVE A ROMALA NEVE A ROMA

BOOM DI ASSENZE
In verità, già molte ore prima dietro agli sportelli c'erano davvero pochi dipendenti. L'anagrafe centrale di via Petroselli dove alcuni impiegati hanno dovuto attrezzare dei secchi tra i corridoi, perché pioveva dentro ai locali era semivuota: deserte le postazioni della casa comunale e marginale la copertura degli sportelli nell'ufficio elettorale. Secondo una stima orientativa, ieri si è registrato circa il 40 per cento di assenze nell'organico comunale. Persone impossibilitate a raggiungere il posto di lavoro a causa dell'assenza di bus e mezzi pubblici. «E poiché come fanno sapere i sindacati la Prefettura non ha diffuso alcuna nota di calamità naturale», le assenze (comprese quelle di oggi ove vi saranno) figureranno come permessi personali, da sottrarre al monte-ore complessivo annuale, o come giorni di ferie. Oggi, scuole a parte, la Città eterna tenta di tornare alla normalità. Ma restano i timori per giovedì, quando la neve potrebbe tornare a far visita.
neve a roma 6NEVE A ROMA 


NEVE A NAPOLI: SCUOLE CHIUSE E AEREI FERMI
(ANSA) - E' una Napoli completamente imbiancata quella che si è svegliata stamattina. Ma se da un lato ci sono le immagini da cartolina, dall'altro ci sono gli effetti: scuole chiuse, traffico bloccato all'aeroporto di Capodichino, circolazione fortemente rallentata per il nodo ferroviario, con i servizi ridotti dell'Alta Velocità tra Napoli e Roma, e caos su diverse arterie stradali di accesso alla città. Le previsioni meteo per oggi dicevano tutt'altro, mette in chiaro il Comune di Napoli che fino a ieri sera non aveva disposto la chiusura della scuole.

neve a roma 59NEVE A ROMA 
"Siamo sicuri che questo adeguamento alle nuove e inaspettate condizioni sia un atto di responsabilità su cui non c'è da polemizzare - spiega l'assessore comunale alla Scuola, Annamaria Palmieri -. La decisione di chiudere le scuole non era stata presa ieri seguendo le indicazioni che venivano dalle previsioni meteo e dal tavolo prefettizio di ieri". Intanto i cittadini di Napoli e i pendolari che arrivano da fuori città hanno dovuto fare i conti con il traffico, con le corse dei bus saltate. L'assessorato comunale alla Protezione Civile raccomanda di "limitare gli spostamenti solo se strettamente necessari" mentre la neve in queste ore ha imbiancato anche gli scavi di Pompei, Ercolano e anche l'isola di Capri.

Fonte: qui

PERCHÉ,BASTA UN PO' DI GELO SUI CAVI DELLA LINEA AEREA? E COME FANNO IN SVIZZERA O IN GERMANIA?

LO SPIEGÒ BENE E CHIARO “IL SECOLO XIX” A DICEMBRE SCORSO, CON L’ULTIMA GELATA…

Alessandro Cassinis per il Secolo XIX –articolo pubblicato nel 2017

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE 2TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE 
Ma com'è possibile che nel 2017 i treni si fermino per un po' di freddo? Alle Ferrovie perdono la pazienza appena sentono questa domanda, ma una risposta è doverosa, visti i disagi che i viaggiatori stanno subendo in questi giorni. Basta un po'di gelo sui cavi della linea aerea? E come fanno allora in Svizzera o in Germania?

Treni bloccati dalla nevicataTRENI BLOCCATI DALLA NEVICATA







E non c'è niente da fare per evitare il caos? L'ultima volta era successo nel dicembre 2009, sono situazioni di emergenza del tutto eccezionali, prova a spiegare Umberto Lebruto, direttore di produzione di Rfi, Rete ferroviaria italiana, la società del gruppo Fs per le infrastrutture. Però la galaverna, o gelicidio come lo si voglia chiamare, è un fenomeno molto diffuso nella Pianura Padana e sui nostri Appennini.

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE
Accade quando la temperatura al suolo è appena inferiore allo zero e in quota ci sono correnti più calde. La pioggia, la pioggerellina o anche solo l'umidità, invece di cadere sotto forma di neve, scendono allo stato liquido e gelano appena toccano il suolo.

Treni bloccati dalla nevicataTRENI BLOCCATI DALLA NEVICATA





Sui cavi di rame ad alta tensione della linea aerea ferroviaria ("linea di contatto"), si forma un manicotto gelato che impedisce al pantografo dei locomotori di captare la corrente. Il treno si ferma, le luci presto o tardi si spengono, il riscaldamento non va più. Non resta che mandare un locomotore diesel a trainare il convoglio fino al primo tratto libero dal gelicidio, e questo può richiedere ore.

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE

Come si può prevenire? Tutti gli anni, da novembre in poi, ungiamo con un grasso speciale i cavi della linea di contatto, spiega Lebruto. Ma questa precauzione non è bastata e il gelo si è formato. Per toglierlo, sono state usate locomotive diesel con pantografi speciali detti raschia-ghiaccio, che passano e ripassano nei punti colpiti. Nella notte fra domenica e lunedì operai delle Ferrovie a bordo di un carrello hanno battuto a mano lunghi tratti di linea di contatto (ovviamente senza corrente) per far cadere intere stalattiti dal cavo.

treni sulle alpi svizzereTRENI SULLE ALPI SVIZZERE



Non è bastato. La galaverna si è riformata in pochissimo tempo, complice il vento freddo che a bassa quota gela la pioggia. Perché non succede sulle linee ad alta velocità? La risposta è molto tecnica: queste linee sono alimentate a 25 mila volt a corrente alternata e i cavi di rame sono più sottili. Anche in presenza di gelicidio è più facile captare la corrente. Ma è un'eccezione che riguarda solo 6-700 chilometri su 12 mila di rete ferroviaria elettrificata.

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE


Per il resto, i treni italiani viaggiano a corrente contìnua a tremila volt, sotto un cavo di rame di diametro maggiore e spesso accoppiato. Alle stesse latitudini, i francesi usano linee da 1.500 volt in corrente continua. Più a Nord, svizzeri, austriaci e tedeschi vanno a 15 mila volt in corrente alternata monofase. Ma soprattutto, quasi nessuno come noi ha elettrificato le ferrovie: il vanto del nostro progresso è di essere arrivati al 70% della rete, mentre molti Paesi del Nord si fermano al 30%. Inquinano di più, ma temono di meno avversità come questa.
trenitaliaTRENITALIA




Cosa dobbiamo preferire? E che dire degli svizzeri, che sulle loro montagne fanno viaggiare quasi soltanto treni a trazione elettrica? A sentire gli esperti, queste difficoltà sono aumentate con il pensionamento progressivo delle gloriose locomotive reostatiche che privilegiavano l'elettromeccanica all'elettronica: tanto per citar e alcune sigle care agli amici delle ferrovie, le E.656, E.424, E.646 e laE.444.1a mitica "Tartaruga" ancora in servizio su alcune linee.
TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE

Macchine in grado di procedere, pur con difficoltà, anche quando la cattiva captazione della corrente crea un arco elettrico fra il pantografo e il cavo. Oggi le nuove motrici E.464, E.414 o le 402A e  sono dotate di protezioni elettroniche che rilevano anomalie nella captazione di corrente e prevengono così i danni ai pantografi o al cavo. Quando entra in funzione questo sistema, il treno si ferma e il riscaldamento elettrico si spegne. E per i passeggeri comincia il calvario.

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE



Le possibili soluzioni - La memoria torna a quando il gelo bloccava gli scambi e le ferrovie andavano in tilt. Perché oggi questo problema si avverte meno? Negli anni, Rfi ha rimediato assicurando il riscaldamento alla quasi totalità degli scambi della rete. Sono investimenti importanti, non c'è dubbio. Ma non si può immaginare uno sviluppo tecnologico altrettanto imponente per prevenire gli effetti del gelicidio?

TRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVETRENI BLOCCATI DAL FREDDO E NEVE
Stiamo sperimentando un sistema di riscaldamento della linea di contatto, spiega Lebruto. Anche l'altra notte, per quattro ore, un tratto di rete è stato messo in cortocircuito per sciogliere il gelo sui cavi, ma non è bastato. Il sistema va perfezionato. Ma intanto, che fare? È davvero troppo costoso e complicato prevedere la doppia trazione, elettrica e diesel, ai treni che vanno su percorsi a rischio nei mesi di dicembre e gennaio?

TRENITRENI

È davvero più costoso del danno d'immagine che Trenitalia sta subendo in questi giorni fra cancellazioni, convogli bloccati, spaventosi ritardi e una quasi totale carenza di informazioni? Conviene davvero aspettare che la temperatura risalga di qualche grado e sperare che il gelicidio non torni più per altri otto anni?

Fonte: qui


LA NEVE A ROMA SPACCA L'ITALIA IN DUE: RITARDI DI OLTRE SEI ORE SU MOLTE LINEE FERROVIARIE. 

IL 70% DEI TRENI REGIONALI SOPPRESSI. GROSSI PROBLEMI A FIUMICINO E IN ALTRI AEROPORTI DEL CENTRO ITALIA

TRENITALIA E ITALO RIMBORSERANNO FINO AL 100% DEI BIGLIETTI. ECCO CHI AVRÀ DIRITTO AL TOTALE DEL PREZZO 

Elena Tebano e Claudio Del Frate per www.corriere.it

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La neve a Roma blocca i treni, con ripercussioni da Nord a Sud: secondo Ferrovie della Stato è di due ore il ritardo medio. Ma ci sono picchi più alti, intorno alle 5 ore stamani a Termini, e sono ancora in aumento. Alcuni convogli sono rimasti a lungo fermi nello snodo della Capitale. Altri sono stati soppressi: il Piano neve di Fs, Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia prevede infatti che il numero di treni in circolazione venga gradualmente ridotto in caso di situazione critica. L’accesso alla Stazione Termini, inoltre, è stato bloccato per i treni ad alta velocità provenienti dal Nord e diretti a Napoli, che invece fermano alla stazione Tiburtina. Al momento — spiegano da Ferrovie dello Stato — è impossibile prevedere quando la situazione tornerà alla normalità.
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Disagi per i collegamenti a Fiumicino
Fermi anche i treni no stop del Leonardo Express tra Roma Termini e l’Aeroporto di Fiumicino , mentre ci sono problemi anche nello scalo: stamani erano state chiuse due piste su te, poi una, con ritardi e cancellazioni. Intorno alle 12 sono tornate a funzionare tutte e tre: «Questo — comunica Aeroporti di Roma (Adr) — consente allo scalo di accogliere voli dirottati anche da altri aeroporti dove le condizioni di maltempo sono negative, come Napoli. Dalla mattinata sono partiti/atterrati a Fiumicino oltre 100 voli». È stato chiuso invece l'aeroporto di Perugia.


stazione termini foto abbesieyes71STAZIONE TERMINI FOTO ABBESIEYES71
Ritardi di tre ore a Napoli e Firenze, attese al Nord
Con il passare delle ore i ritardi si sono allargati ad altri punti cruciali della rete ferroviaria italiana. A Napoli, altra città investita dalla nevicata centinai di passeggeri erano in attesa di convogli. I ritardi annunciati andavano dai 75 minuti fino a quasi tre ore. I disagi sono particolarmente accentuati sulla linea ad alta velocità che unisce il capoluogo campano a Roma. Spostandosi verso nord, il blocco di Roma sta provocando ritardi anche nel nodo del traffico di Firenze dove si registrano già cancellazioni e ritardi in alcuni casi vicini alle tre ore. Risalendo la penisola la situazione non cambia: a Milano questa mattina i treni provenienti da sud avevano accumulato ritardi fino a 260 minuti, quelli che proseguivano verso Torino partivano con ritardi vicini alle cinque ore. A Padova i Fecciarossa da Roma e Napoli e diretti a Venezia viaggiano con oltre tre ore di ritardo sulla tabella di marcia.
stazione santa maria novellaSTAZIONE SANTA MARIA NOVELLA

L'ira dei viaggiatori
Molti i pendolari e gli utenti che si stanno lamentando sui social network per le conseguenze di una «emergenza» largamente prevista che invece ha bloccato città e collegamenti ferroviari. Molti dei passeggeri sono accampati in stazione a Termini senza informazioni sui treni. Il traffico è fortemente rallentato anche su tutte le linee del Lazio collegate a Roma. Trenitalia da canto suo fa sapere che Rfi è «impegnata con le proprie squadre tecniche su tutto il territorio nazionale per fronteggiare l’emergenza, presidiando i punti nevralgici della rete e intervento anche con l’ausilio delle ditte appaltatrici».

NEVE ROMA TERMININEVE ROMA TERMINI




Trenitalia e Italo rimborsano
Nel primo pomeriggio sempre Trenitalia ha ricordato quando e a quali condizioni i viaggiatori hanno diritto al rimborso del biglietto: «I clienti di Trenitalia che nel corso della mattina hanno rinunciato al loro viaggio sui treni della lunga percorrenza, coinvolti nei rallentamenti causati dal maltempo, hanno ricevuto e hanno diritto al rimborso integrale del biglietto. A chi ha comunque viaggiato ed è giunto a destinazione con un ritardo superiore alle tre ore, Trenitalia riconoscerà il rimborso integrale del biglietto, anziché l’indennità del 50% prevista dalle normative europee». Altrettanto farà la compagnia Italo: se i,l ritardo supera le due ore l’indennizzo passa dal 50 al 100% del biglietto. Fonte: qui

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