9 dicembre forconi: 09/09/18

domenica 9 settembre 2018

HAFTAR: ''SONO PRONTO A MARCIARE SU TRIPOLI''


IL GENERALE HAFTAR RIBADISCE IL SUO RICATTO: ''LE PROSSIME ELEZIONI DEVONO ESSERE TRASPARENTI, O L'ESERCITO LE FARÀ ANNULLARE''. INSOMMA O LE VINCE LUI O FARÀ IL GOLPE 

L'UOMO FORTE DELLA CIRENAICA E PROTEGÉ DELLA FRANCIA, DELL'EGITTO E DELLA RUSSIA È PRONTO A RIBALTARE IL GOVERNO DI AL SARRAJ SOSTENUTO DALL'ITALIA...

Alessandro Farruggia per ''il Resto del Carlino - la Nazione - Il Giorno''

SARRAJ HAFTAR MACRONSARRAJ HAFTAR MACRON
Una reiterata roboante promessa: «Al momento opportuno, e dettagliati piani sono già stati elaborati, io sono pronto a marciare su Tripoli: la nostra capitale deve essere liberata, questa è una opzione ineludibile». Una inquietante minaccia: «Sono io il primo a volere le elezioni, ma se non saranno eque l' esercito provvederà a farle abortire». E un avvertimento all' Italia: «Non possiamo che chiedere ai comandanti delle milizie di Tripoli di lasciare la Libia, con il supporto delle ambasciate, e andare a vivere lontano dai libici: c' è chi galleggia grazie all' Italia e si considera nostro nemico».

haftarHAFTAR
Chi vuole intendere, intenda. Il generale Khalifa Haftar, uomo forte della Cirenaica e protegè della Francia, dell' Egitto e della Russia esce allo scoperto e parla a una trentina di notabili tribali di Bengasi con un discorso ritrasmesso dall' emittente Al Hadath nel quale riafferma la sua fedeltà all' accordo di Parigi e all' obiettivo di nuove elezioni (che i francesi vorrebbero si tenessero i 10 dicembre) ma annuncia il no alla riforma costituzionale che il parlamento di Tobruk dovrebbe votare entro la fine del mese, avverte l' Italia e riconferma a tutto tondo le sue ambizioni di diventare il centro di gravità permanente della Libia. Il nuovo Rais.

CHE le elezioni si tengano il 10 dicembre è peraltro ormai solo una ambizione di Macron. Il comunicato del Consiglio di sicurezza dell' Onu riunitosi giovedì sera ignora la data del 10 dicembre, sancendo un isolamento della Francia su questo fronte e un implicito avallo alla valutazione italiana che al momento non vi siano le garanzie di stabilità per una tornata elettorale ordinata.
minniti haftarMINNITI HAFTAR

«Una corsa alle elezioni senza le necessarie precondizioni - ha osservato ieri il ministro della Difesa Elisabetta Trenta davanti alle commissioni congiunte Esteri e Difesa - non condurrà ad alcuna stabilizzazione ma approfondirà le divisioni già esistenti». E' quanto sostiene da sempre la Farnesina, che sta cercando, ed è dura, di recuperare un dialogo con il generale Haftar. «Il governo Serraj è il governo legittimamente riconosciuto dalle Nazioni Unite - osservava ieri il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi - ma nel complesso scenario libico è importante continuare a dialogare con tutti.

MACRON SERRAJ HAFTARMACRON SERRAJ HAFTAR
Il generale Haftar fa parte della realtà libica e pensiamo che debba essere parte della conferenza internazionale che stiamo organizzando per novembre». La strada è stretta tanto quanto sono vaste le ambizioni di Haftar, che pur non essendo ancora riuscito di aver avuto ragione degli islamisti a Derna e pacificato Bengasi, ha mire su Tripoli. Dice che «gli scontri stanno cambiando la geografia della presenza delle milizie nella capitale e noi non permetteremo che Tripoli cada». Sostiene di essere appoggiato «da gran parte delle milizie di Misurata e da quelle di Zintan» e afferma che quando le sue forze muoveranno «la caduta della capitale sarà rapida».

haftar serrajHAFTAR SERRAJ
Le promesse di prendere Tripoli sono una costante della propaganda di Haftar, ma l' appoggio francese, egiziano, saudita e emiratino, oltre al benevolo placet russo, non fanno dormire sonno tranquilli all' Italia. Se mai Haftar arrivasse a Tripoli, per Eni, e in generale per il nostro Paese in termini geostrategici, il conto potrebbe essere pesante. Dopo la debacle della caduta di Gheddafi, sarebbe la fine della nostre ambizioni di proiezione strategica sulla sponda sud del Mediterraneo.

Fonte: qui

TESLA TRACOLLA IN BORSA (-10%) DOPO LE DIMISSIONI DEL CAPO CONTABILE E DEL CAPO RISORSE UMANE, MENTRE ELON MUSK FUMA MARIJUANA NEL PODCAST DI JOE ROGAN

TRA IL RACCONTO DI COME LA SUA AZIENDA RIESCA A MALAPENA A SOPRAVVIVERE E IL PIANO PER COLONIZZARE MARTE, L'IMPRENDITORE PIU' GENIALE DELLA SUA GENERAZIONE TERRORIZZA GLI INVESTITORI


TESLA: CALA IN BORSA, -5,5% CON DIMISSIONI CAPO CONTABILE 

(ANSA) - Tesla cala in Borsa nelle contrattazioni che precedono l'apertura dei mercati, dove arriva a perdere il 5,5%. A pesare sono le dimissioni del chief accounting officer Dave Morton. Morton spiega che la sua uscita non è legata a disaccordi con i vertici o a tensioni su come riportati i conti.

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TESLA: FUMA MARIJUANA DURANTE INTERVISTA, BUFERA SU MUSK 
(ANSA) - Fuma marijuana e beve whiskey nel corso di un'intervista di due ore e mezzo per il podcast di Joe Rogan. Ed è subito bufera su Elon Musk, il miliardario visionario dietro a Tesla e SpaceX. Nel corso dell'intervista - di cui sono stati diffuse le immagini - Musk afferma che mantenere in vita una casa automobilistica è "molto difficile" e che nessuno al governo ascolta la sua richiesta di regolare l'intelligenza artificiale. Rispondendo a chi gli chiedeva cosa succedesse all'interno della sua testa, Musk risponde: è "un'esplosione senza fine".

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TESLA: ESCE ANCHE RESPONSABILE RISORSE UMANE, A NY -8,8% 
(ANSA) - Tesla crolla a Wall Street, dove nelle contrattazioni che precedono l'apertura dei mercati arriva a perdere l'8,8%. A pesare sono le dimissioni del capo contabile Dave Morton, Elon Musk che fuma marijuana nel corso di un'intervista e la responsabile delle risorse umane Gabrielle Toledano che annuncia, parlando con Bloomberg, che non tornerà in azienda al termine dell'aspettativa. Toledano si è presa un congedo il 29 agosto dopo il tweet di Musk sul delisting di Tesla.
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TESLA: AFFONDA A WALL STREET, PERDE IL 10% 
(ANSA) - Tesla affonda a Wall Street, dove arriva a perdere il 10%. A spingere al ribasso i titoli è la 'fuga' dei manager e i dubbi su Elon Musk, dopo che è stato visto fumare marijuana nel corso di un'intervista.

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VENERDI' 07/09/18, 6 ORE DI PARALISI TRENITALIA A ROMA

Riceviamo e pubblichiamo:

Venerdì ore 21 circa, stazione Termini, Roma, Capitale di una delle 7 (?) Nazioni del G7, fermi da più di un'ora e mezza su un treno Frecciarossa Alta Velocità (?), causa ennesimo inconveniente su linea Roma Firenze, lo speaker (?) si è scusato un miliardo di volte per il disagio, non abbiamo ancora mai visto uno straccetto di dipendente Trenitalia, il mio posto è anche sporchino assai ma non si è visto neanche qualcuno delle pulizie, magari avremmo sfruttato il tempo perso X una bella ripulita ma neanche quello e come ciliegina sulla torta i topolini di Termini che impazzano sui marciapiedi e sui binari.
trenitalia ritardi stazione terminiTRENITALIA RITARDI STAZIONE TERMINI

Che tristezza questo Paese, dopo il disastro di Genova non si è imparato nulla, non c'è nessuno qui di Trenitalia o della Stazione che abbia il coraggio di farsi vedere e di prendersi, oltre allo stipendio, la responsabilità di farci sapere qualcosa o di scusarsi di persona, c'è Il solito disco registrato che continua a disturbarci scusandosi con tutti X il disagio . Una vergogna ennesima di una povera Italia, chissà se indagheranno anche Il Ministro dei Trasporti dopo Salvini per il nostro sequestro !! Ma non sono immigrato, la vedo difficile, buon viaggio colleghi passeggeri AV di sventura !!

Luca di Monte Mario


CAOS TRENI, TOCCA A TORINO: RITARDI FINO A 70 MINUTI, QUATTRO TRENI CANCELLATI
Mariachiara Giacosa per www.repubblica.it

trenitalia ritardi stazione terminiTRENITALIA RITARDI STAZIONE TERMINI
Non è finito il caos nelle stazioni italiane dopo il venerdi nero che ha visto ritardi soprattutto sull'alta velocità Roma-Firenze fino a 4 ore. Stamattina è Torino Porta Nuova, a partire dalle 5.55, ad avere problemi sull'alimentazione della linea ferroviaria che stanno provocando nuovi ritardi. Non si conoscono ancora le cause del guasto ma gli effetti hanno creato disagi al traffico ferroviario per tutte le prime ore del mattino. I treni in viaggio hanno registrato ritardi fino a settanta minuti, con 4 regionali cancellati e sette hanno viaggiato con un percorso limitato.

Sono state coinvolte linee in uscita ed entrata da Torino Porta Nuova per Modane  (con i treni che fanno servizio per il fine settimana), Milano, Cuneo, Ventimiglia e Genova. Segnalazioni ci arrivano da bordo del Frecciarossa 9513 partito da Porta Nuova per Napoli con 73 minuti di ritardo. I tecnici di Rfi sono intervenuti per risolvere il problema e riparare il guasto. Dalle 8 la situazione è tecnicamente risolta ma ci vorranno alcune ore perché la circolazione torni alla normalità. Secondo Ferrovie il guasto non è comuqnue da collegare al black out che ieri ha mandato in tilt la circolazione sulla direttissima Roma-Firenze.

TRENITALIATRENITALIA
Ieri il caos è cominciato alle intorno alle 16, quando un guasto alla linea elettrica di alimentazione dei treni, tra Settebagni e Capena, ha generato il black out sulla linea Roma-Firenze. A Roma Termini era il caos assoluto. Tra i passeggeri coinvolti il governatore della Toscana Enrico Rossi, che ha dichiarato:  "Siamo partiti da Roma intorno alle 15:40 e dovevamo arrivare a Firenze alle 16:51 ma siamo fermi da ore - ha spiegato Rossi interpellato al telefono intorno alle 20 - tra le stazioni di Tiburtina e Settebagni. Siamo partiti che c'era il sole e ora è già buio e la situazione non sembra risolversi. Hanno aperto le porte e un paio di persone sono anche uscite e si sono incamminate nelle campagne".

8 Settembre 2018

Fonte: qui

Alta Velocità, ancora ritardi dopo il venerdì nero: 240 minuti sulla Napoli-Firenze e a Torino

Di nuovo tribolazioni sulla linea Alta velocità ieri in panne con pesantissimi disagi per decine di migliaia di viaggiatori come non avveniva dal febbraio scorso per il problema degli scambi lasciati indifesi di fronte al ghiaccio a Termini. Ieri almeno tre guasti compreso quello più grave alla linea elettrica e al pantografo del Freccia Rossa 9540 fra Settebagni e Capena: risultato i convogli dell'Alta velocità tra Roma e Firenze deviati sulla linea storica Roma-Orte-Chiusi-Terentola-Arezzo-Firenze che si è ben presto saturata innescando ritardi fino a 4 ore. Una sitazione che Trenitalia ha finora giustificato con la definizione "un'importante anormalità".

A beh, allora, se si è trattato di "un'importante anormalità" di che cosa possiamo rammaricarci.

Forti disagi, ieri, di conseguenza, anche per una delle linee più usate dai pensolari per Roma: la Fl1 da Orte a Fiumicino.

In tutto questo scenario resta irrisolto anche uno dei crucci più penalizzanti e irritanti per i viaggiatori: la clamorosa carenza di informazioni in diretta che, a sentire Trenitalia, non possono essere correttamente fornite in queste situazioni di caos, mentre in realtà basta avere sul telefonino la più banale delle app  per capire che, ad esempio, il convoglio su cui stai viaggiando avrà ben più dei 30 pietosi minuti appena annunciati dal capotreno, o dal train manager che piace tanto dirlo, se il treno appena davanti al tuo ne ha già accumulati 90.

Oggi, con il retaggio dei guai di ieri che si sono fatti sentire fino a metà mattinata, si è cominciato con problemi in corso di accertamento al nodo di Torino, con ritardi fino a 70 minuti per otto treni ad alta velocità e per quindici regionali,  un inconveniente alla linea elettrica di alimentazione a Porta Nuova. Quattro treni regionali sono stati cancellati, mentre altri sette sono stati limitati nel percorso. Ad essere coinvolte sono state le linee in uscita ed entrata da Torino Porta Nuova per Modana, Cuneo, Milano, Ventimiglia e Genova.

Poi rallentamenti nei pressi di Firenze per "persone nei pressi dei binari dell'Alta velocità", una situazione da manicomio comune anche a Settebagni. Accade che in genere immigrati disorientati per andare, a piedi, naturalmente, dal punto A quello B scelgono la linea retta rappresentata dai binari dell'Av. Che la linea dovrebbe essere ben recintata soprattutto nei pressi dei centri urbani, anche per limitare la piaga dei suicidi, è evidentemente un altro discorso.

Infine poco dopo mezzogiorno si è rotto un convoglio ItaloTreno  fra Napoli e Roma (fra Anagni e Labico)  che ha provocato ritardi medi di 60 minuti per 24 convogli, con punte fino a 180 minuti: si è creato insomma di nuovo l'effetto tappo che ha innescato ritardi in serie creando ancora quella folla di viaggiatori appesi sotto i tabelloni, con il torcicollo da sguardo continuo e angosciato al ritardo crescente del treno prenotato.

Intanto ItaloTreno, cliente obbligato di Rfi, mette nel mani avanti per i prossimi giorni piegando il motivo di previsti ritardi che in realtà non sono così infrequenti anche per le Frecce Rosse anche in situazioni di presunta normalità. Il che riporta anche al tema della gestione da parte di Rfi (società per azioni partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane che ha il compito di gestire l'infrastruttura ferroviaria nazionale) della rete (unica, va da sé) dell'Alta velocità. Quella è e quella resta, un po' come quando vi abbonate a una compagnia telefonica ma poi a casa vostra arriva sempre un tecnico della Telecom perché la rete dei cavi resta in gran parte sua.


La nota di Italo: a causa di lavori di manutenzione effettuati dal Gestore dell’Infrastruttura - Rete Ferroviaria Italiana, sulla linea Firenze SMN-Roma T.ni, da martedì 28 agosto a domenica 30 settembre, i treni Italo potranno subire i seguenti ritardi:Da Roma T.ni per Firenze SMN, ritardi entro 10 minuti dal 28/08 al 13/09 e dal 21/09 al 30/09. Da Firenze SMN per Roma T.ni, ritardi entro 10 minuti dal 28/08 al 04/09 e dal 11/09 al 20/09.

La nota del gruppo Fs Italiane: a 24 ore dall'incidente più grave del venerdì nero (treno 9540) viene fatto sapere che "
oltre 40 tecnici di Rete Ferroviaria Italiana sono intervenuti per ripristinare i cavi della linea elettrica coinvolti nel guasto (circa 150 metri). Per recuperare il treno fermo senza diminuire la capacità degli altri binari disponibili, Rfi da subito ha disposto l'invio di un locomotore di soccorso. Siccome le attività di recupero si sono però prolungate, è stato poi inviato un ulteriore convoglio vuoto sul binario parallelo, su cui sono stati trasbordati i viaggiatori. Questa procedura ha determinato l'interruzione della circolazione per motivi di sicurezza anche su questo binario e, quindi, l'ulteriore diminuzione del numero di binari disponibili, con inevitabili ripercussioni sugli altri treni in circolazione e ritardi medi di 180 minuti.Tutte le operazioni sono state fatte seguendo sempre il principio della massima sicurezza, attraverso protocolli ben precisi che, in situazioni di anormalità così importanti, possono avere impatti molto forti sulla circolazione ferroviaria".


LEGGI ANCHE Ritardi oltre le 3 ore sulla Napoli-Firenze. Treni guasti e scarse informazioni, come ottenere i rimborsi


I RIMBORSI E I BONUS

Tutti i clienti di Trenitalia rimasti coinvolti nei ritardi sulla linea Direttissima Roma Firenze il 7 settembre, conseguenza di un grave guasto alla linea elettrica tra Settebagni e Capena - possono ottenere l'indennizzo a loro dovuto già da domenica 9 settembre.Trenitalia rende così noto di aver attivato le necessarie procedure, erogando da subito, fin dalla notte del 7, i primi indennizzi e adottando alcune misure straordinarie rispetto alle norme in vigore. Ai viaggiatori del FR 9540 rimasto fermo in linea sarà corrisposto il rimborso integrale del biglietto e un bonus di pari valore, da «spendere» entro un anno per prossimi viaggi. Per tutti i viaggiatori degli altri treni giunti a destinazione con un ritardo superiore ai 180 minuti Trenitalia garantirà il rimborso integrale del biglietto pagato, misura anche questa non prevista dai regolamenti comunitari adottati da Trenitala.

Ciò mentre i regolamenti prevedono che, anche in questa circostanza, i passeggeri arrivati a destinazione con 60 minuti di ritardo abbiano diritto a un rimborso cash o a un bonus pari al 25% del biglietto pagato. Chi è giunto invece a destinazione con un ritardo pari o superiore ai 120 minuti avrà diritto ad un rimborso del 50% del titolo di viaggio, cash o attraverso un bonus. Trenitalia è impegnata a rendere più celeri possibile le procedure per ottenere tali indennizzi su tutti i canali previsti. Basterà che i viaggiatori si rivolgano alle biglietterie e ai Freccia Club di Trenitalia o richiedano l'accredito di quanto dovuto direttamente online su trenitalia.com, dove troveranno ogni ulteriore utile informazione sulle modalità di rimborso.

Fonte: IlMessaggero

IL CAPO DI LEONARDO SI ''ACCORGE'' DI ESSERE AZIONISTA VITROCISET, ESERCITA LA PRELAZIONE E SCAVALCA L'OFFERTA DI FINCANTIERI PER L'AZIENDA CHE FU DEI CROCIANI



IL CDA HA VOTATO ALL'UNANIMITÀ, E DUNQUE ANCHE IL RAPPRESENTANTE DEL TESORO ANTONINO TURICCHI NONCHÉ IL MENTORE DI GIUSEPPE CONTE, L'AVVOCATO GUIDO ALPA. VITROCISET È STRATEGICA PER LA SICUREZZA ITALIANA E...

Michele Arnese per www.startmag.it

Leonardo (ex Finmeccanica) compra Vitrociset annullando l’offerta di Fincantieri. Fatti, nomi, numeri e indiscrezioni sulla inedita concorrenza fra società a partecipazione statale. Decisione all’unanimità del cda di Leonardo, compresi il rappresentante del Tesoro (Turicchi) e il maestro del premier Conte (Guido Alpa)
ALESSANDRO PROFUMO ROMANO PRODIALESSANDRO PROFUMO ROMANO PRODI

Leonardo esercita il diritto di prelazione e acquista il 98,54% di Vitrociset, dove è già presente con una quota dell’1,46%.

Decisione all’unanimità del cda di Leonardo: hanno dunque dato l’ok sia il rappresentante del Tesoro (Antonino Turicchi, direttore Finanza del Mef) sia maestro del premier Conte (il professor Guido Alpa).

Il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro ha messo così fuori gioco Fincantieri che un mese fa aveva presentato un’offerta, insieme con Mer Mec, per l’azienda romana.

CHE COSA FA VITROCISET

ALESSANDRO PROFUMOALESSANDRO PROFUMO
Il gruppo Vitrociset opera nella difesa, sicurezza, spazio, servizi al traffico aereo, con molti appalti di ministeri (Difesa, Interno, Esteri), organizzazioni internazionali (Nato), agenzie europee (Esa), aziende (Lockeed Martin per l’F-35, Unicredit, Enav), forze armate e forze di polizia

LA MOSSA DI LEONARDO-FINMECCANICA

La mossa del gruppo capitanato dall’ad, Alessandro Profumo, per quanto non chiuda del tutto le porte per il futuro a Fincantieri (Leonardo lascia aperta “la possibilità di ingresso di altri attori”) scalza tuttavia le mire del gruppo della cantieristica navale capitanata da Giuseppe Bono in una partita che ha visto coinvolto anche il governo.
GIUSEPPE BONOGIUSEPPE BONO

IL RUOLO DELLA POLITICA

L’offerta di Fincantieri era stata apprezzata dai partiti della maggioranza (M5S e Lega) e aveva avuto di fatto il via libera della Cassa depositi e prestiti (80% del Tesoro). Infatti Fincantieri è controllata con il 71,6% da Fintecna (Cdp, all’80% del Tesoro, ora guidata dal nuovo ad, Fabrizio Palermo, voluto dal M5S e Lega).

Emerge dunque un corto circuito: la Cdp del Tesoro tramite Fintecna non aveva ostacolato la mossa di Fincantieri e ora il Tesoro ha dato l’ok a Leonardo per sgambettare Fincantieri. Una linea del governo quanto meno altalenante.

LE MIRE DI BONO

Con Vitrociset Bono intendeva acquisire capacità nell’elettronica e nei sistemi, anche per dotarsi di queste competenze nel progetto di alleanza nelle navi militari messo a punto insieme alla francese Naval Group, che ha nell’azionariato Thales, concorrente di Leonardo. Uno scenario, quello francese, che provoca non pochi timori nel gruppo di piazza Monte Grappa partecipato dal Tesoro.

I TIMORI DI DE GENNARO

vitrociset1VITROCISET1
Ma il progetto di Bono di costituire di fatto nel perimetro di Fincantieri una sorta di Finmeccanica-2 (anche con i consigli di un altro ex capo azienda di Finmeccanica come Pierfrancesco Guarguaglini) ha destato preoccupazioni nel gruppo presieduto da De Gennaro. Mentre in passato Leonardo aveva sempre detto alla famiglia Crociani di non essere interessata a rilevare l’azienda romana.

LA MOSSA IN EXTREMIS DI LEONARDO

Risultato: Leonardo ha deciso in extremis, allo scadere dei 30 giorni dopo l’offerta di Fincantieri e Mermerc per Vitrociset, di esercitare il diritto di prelazione. E il ministro dell’Economia, Giovanni Tria “si è incaricato di provare a vedere se c’era spazio per una mediazione – ha scritto Lettera 43 – L’idea era quella di vedere se Leonardo e Fincantieri potessero condividere l’intervento su Vitrociset. Ipotesi immediatamente accolta da Profumo, mentre Bono ha puntato i piedi chiedendo a tutti i costi di avere comunque la maggioranza”.

Edoarda Crociani con la figlia Camilla e il genero Carlo di BorboneEDOARDA CROCIANI CON LA FIGLIA CAMILLA E IL GENERO CARLO DI BORBONE
I NUMERI DELL’OPERAZIONE

Così Leonardo, con il via libera di fatto del Tesoro, ha comprato Vitrociset alla stesse condizioni di Fincantieri. “Le cifre, non rese note, prevedono un esborso di cassa di 50-60 milioni per Vitrociset e alcuni immobili, oltre a circa 60 milioni di debiti finanziari”, ha scritto il Sole 24 Ore.

I CONTI DI VITROCISET

Quali sono i conti 2017 di Vitrociset? Secondo una “sintesi pro-forma Ias dei risultati economici della capogruppo Vitrociset spa”, il valore della produzione è scesa dai 141 milioni di euro del 2016 a 137 milioni di euro. Il prospetto poi indica in 984mila euro la perdita delle attività di funzionamento nel 2017 rispetto a un utile di 655 mila euro dell’anno precedente.

Fonte: qui


SALVINI: “SOSPETTO CHE QUALCUNO VOGLIA FERMARMI”

CON IL SEQUESTRO DEI SOLDI STANNO CERCANDO PER CASO I PRESUNTI FINANZIAMENTI DI SANTA MADRE RUSSIA? 

2017, SALVINI A MOSCA: PATTO COL PARTITO DI PUTIN E INCONTRO CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI LAVROV

Dagonews

Grazie alla sentenza di ieri, da stamattina la guardia di finanza avrà totale e illimitato accesso a tutti i conti correnti della Lega, nazionali e esteri...e chissà che, con la scusa di cercare i pochi spiccioli di Bossi non si voglia invece verificare se per caso sui conti correnti leghisti non ci siano soldi provenienti dalla santa madre Russia?
Cosa che farebbe la felicità di tutto l'establishment italiano ed europeo perché segnerebbe la vera fine di Matteo Salvini e della sua Lega. 
salvini maglietta putinSALVINI MAGLIETTA PUTIN

2. SALVINI, SOSPETTO QUALCUNO VOGLIA FERMARMI
(ANSA) - "C'e' poi l'altra sentenza in cui mi sequestrano soldi che non ci sono per fatti avvenuti molti anni fa... mi viene il sospetto che qualcuno che ha voglia di fermare Salvini, la Lega e la voglia di il cambiamento del popolo italiano. Non ci fermeranno". Lo ha detto Matteo Salvini in diretta su Fb. 

3. LEGA, SALVINI: “PRESTITO DI 9 MILIONI DI PUTIN ALLA LE PEN? LA INVIDIO PROFONDAMENTE
Gisella Ruccia | 24 NOVEMBRE 2014

salvini balla con marine le penSALVINI BALLA CON MARINE LE PEN
“Invidio profondamente Marine Le Pen per aver ricevuto un prestito di 9 milioni di euro da Putin. Purtroppo io di quattrini ne vedo girare pochi. Ma quella che sto facendo io è una battaglia di principio”. Sono le parole del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, durante la trasmissione “Mix24”, su Radio24, a proposito del finanziamento di 9 milioni di euro che Marine Le Pen, capo del Front National e alleata della Lega in Europa, ha ricevuto dalla First Czech Russian Bank, un piccolo istituto di credito “amico” di Putin. Il segretario del Carroccio poi rivolge un appello ai radioascoltatori: “Qualsiasi contributo trasparente io lo accetto volentieri, a sostegno delle nostre battaglie politiche”

4. SALVINI, IL COMUNISTA PADANO A MOSCA: PATTO COL PARTITO DI PUTIN E INCONTRO CON LAVROV

SALVINI LAVROVSALVINI LAVROV

Prima la battaglia contro le sanzioni dell’Unione Europea alla Russia, ora un vero e proprio patto politico con il partito di Vladimir PutinMatteo Salvini – da fondatore dei Comunisti Padani – non perde dimestichezza con la linea di Mosca. L’accordo firmato nella capitale russa tra Lega Nord e Russia Unita è definito di “cooperazione e collaborazione” e, anche se in concreto resta da capire di cosa si tratti, prevede – come dice lo stesso Matteo Salvini – unità di intenti sulotta all’immigrazione clandestina e pacificazione della Libia, lotta al terrorismo islamico e fine delle sanzioni contro la Russia, che sono costate all’Italia 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi”. 

matteo salvini for putinMATTEO SALVINI FOR PUTIN
Salvini ha incontrato non solo il cosiddetto “vicesegretario generale del Consiglio per le Relazioni internazionali” di Russia Unita, Serghiei Zhelezniak. Ma anche il ministro degli Esteri Serghei Lavrov: “Un interessantissimo confronto a due durato 35 minuti” racconta Salvini che dice di aver ringraziato il ministro “dell’intervento russo in Siria contro l’Isis. E lui ha voluto ringraziarmi per la vicinanza e anche per il coraggio che fin da subito la Lega ha dimostrato riguardo la crisi in Crimea”. 
salviniSALVINI









Ma le ambizioni del segretario del Carroccio non si fermano qui: spera infatti di incontrare nei prossimi mesi sia il presidente Usa Donald Trump (magari durante i giorni del G7 di Taormina) sia lo stesso leader del Cremlino Vladimir Putin (“è auspicato e auspicabile prima del voto”). In sostanza una specie di Internazionale sovranista. Un accordo, tra l’altro, che arriva dopo l’intesa già esistente tra la Lega Nord e il partito di Marine Le Pen.

Fonte: qui
SALLUSTI: ''L'ORGANIZZAZIONE SEQUESTRATA, IL CAPO INDAGATO PER SEQUESTRO AGGRAVATO. I CASI SONO DUE. O LA LEGA SI ARRENDE E VIENE DICHIARATA FUORILEGGE, OPPURE VANNO INTERNATI I MAGISTRATI PER ATTENTATO ALLE ISTITUZIONI. LA TERZA VIA...''

SORGI: ''UN PROCESSO CHE POTREBBE CONCLUDERSI CON UNA CONDANNA A 15 O 20 ANNI. MA BASTEREBBE IL RINVIO A GIUDIZIO E SALVINI NON POTREBBE RESTARE IN CARICA ALL'INTERNO''


MENTANA: ''COME PUÒ IL M5S ACCETTARE L'ATTACCO AI MAGISTRATI, LORO CHE FACEVANO LE OVAZIONI AL PM NINO DI MATTEO. SE LE FRASI DI SALVINI LE AVESSE DETTE RENZI O B...''

SALVINI E I PRIMI SCRICCHIOLII NEL GOVERNO
Marcello Sorgi per ''La Stampa''

Chissà come faranno Salvini e La Lega a tirare avanti dopo quello che gli è capitato negli ultimi giorni: il leader e vicepresidente del Consiglio è sotto inchiesta per sequestro di persona e l' avviso di garanzia recapitatogli ieri dal procuratore di Palermo avvia un processo davanti al Tribunale dei ministri che potrebbe concludersi con una condanna a quindici o venti anni: impossibile, se e quando accadrà - ma anche prima, basterebbe il rinvio a giudizio, previsto in novanta giorni - che Salvini possa restare in carica, specie come ministro dell' Interno, cioè guardiano dell' ordine pubblico e del rispetto della legge.
salviniSALVINI

Quanto al partito, è senza un soldo, sotto sequestro della magistratura, per l' oggi e per il domani: vuol dire che se anche la Lega si risolverà a cambiare nome, accettando il suggerimento di uno dei suoi giudici, dal momento che il blocco dei fondi avviene per quella brutta storia di uso improprio di fondi pubblici di cui l' attuale gruppo dirigente del Carroccio non ha alcuna responsabilità, il nuovo partito, chiamiamolo così, ripartirebbe da zero e non sarebbe in condizione di sostenere i costi delle campagne elettorali che lo attendono per le elezioni regionali e europee, a meno che non sia Berlusconi a scucire, come faceva ai tempi di Bossi, senza sapere che fine avrebbero fatto i suoi soldi.

Salvini ha scherzato un po' troppo col fuoco negli ultimi tempi, dopo aver gestito a modo suo, e non certo come avrebbe dovuto fare il responsabile del Viminale, la vicenda della nave "Diciotti". Anche ieri sera, con in mano la comunicazione giudiziaria che per lui è l' inizio dei guai, ha fatto capire che si batterà, in nome del fatto che è eletto dal popolo mentre i magistrati no.

DI MAIO BONAFEDEDI MAIO BONAFEDE
Detto dal leader di un partito manettaro che tutti i giorni promette (anche a ragione) sgomberi, galera e espulsioni e invita la gente a difendersi dalla criminalità, non sta in piedi: significa due pesi e due misure, protezione per il ministro e arresti per gli altri, anche prima di sapere se davvero hanno commesso reati. Per questo, sebbene anche ieri sera Salvini si sia mostrato baldanzoso, parlando delle accuse come "medaglie", dev' essere consapevole di essere messo male. E bastava guardare la faccia disperata del sottosegretario Giorgetti per capire che è così.


CHI VUOLE MORTO SALVINI
Alessandro Sallusti per ''il Giornale''

alfonso bonafede, luigi di maio e giuseppe conteALFONSO BONAFEDE, LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE
L' organizzazione sequestrata, il capo - notizia di ieri - indagato per sequestro di persona aggravato. Non stiamo parlando della Banda Bassotti ma del primo partito italiano, la Lega, e del ministro dell' Interno, al secolo Matteo Salvini. A questo punto i casi sono due. O la Lega si arrende e viene dichiarata fuorilegge, oppure vanno internati i magistrati in quanto colpevoli di attentato alle istituzioni. La terza via, cioè quella di presentarsi al mondo come un Far West o un qualsiasi Paese sudamericano in balìa di pazzi non si addice, fosse solo per forma, a una delle più importanti democrazie occidentali.

Spero nella seconda ipotesi, cioè nella messa al bando di una certa magistratura (come ci spiega nel Giornale di oggi anche Carlo Nordio, uno dei più prestigiosi pm che abbiamo mai avuto), ma onestamente non ci scommetterei. E mi viene un dubbio. Forse non è un caso che la Lega sia rimasta l' ultimo - probabilmente imprevisto - ostacolo sulla piena e assoluta presa del potere da parte dei grillini, costretti oggi a mediare ogni loro assurdo progetto con ciò che resta del centrodestra.

salvini giorgettiSALVINI GIORGETTI
E non è un mistero che l' ala della magistratura più ideologica (e potente) sia molto vicina ai Cinquestelle, a partire dal famigerato e giustizialista Piercamillo Davigo e dall' eroe antimafia Nino Di Matteo. Fino a che la Lega era un socio di minoranza si poteva fare buon viso a cattiva sorte. Ma ora che tutti i sondaggi danno per certo il sorpasso del partito di Salvini su quello di Di Maio, la faccenda si complica e il progetto Cinquestelle si indebolisce assai.

Che fare, quindi, per ripristinare l' idea originale di un Paese teleguidato dalla piattaforma Rousseau, cioè dalla Casaleggio & Associati casa madre del partito di Grillo? Detto più chiaramente: come togliersi dai piedi Salvini e soci? La strada maestra, percorsa con successo, è quella del trattamento Berlusconi. Salvini può resistere al sequestro economico della Lega, pure al ridicolo avviso di garanzia per sequestro di persona. Ma alla prossima dovrà arrendersi.
NINO DI MATTEO CON DI BATTISTANINO DI MATTEO CON DI BATTISTA

La magistratura ha sempre dei mandanti perché da sola non osa muoversi, essendo pure vigliacca. E il mandante di questo attacco a Salvini ha un nome, che non possiamo scrivere per evitare querele milionarie. È un' organizzazione che inizia per C e finisce per E.
Caro Salvini, da buon lombardo ricordati un saggio proverbio: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.


''CHE FARANNO I GRILLINI CHE APPLAUDIVANO IL PM PALERMITANO DI MATTEO DAVANTI ALL'INDAGINE DELLA PROCURA DI PALERMO SU SALVINI?''
Enrico Mentana su Facebook

NINO DI MATTEONINO DI MATTEO
"Io sono stato eletto da voi, siete miei elettori, miei sostenitori, miei complici. Loro invece, i magistrati, non sono stati eletti da nessuno e non rispondono a nessuno". La risposta via Facebook del ministro alla notifica dell'avviso di garanzia (sequestro di persona aggravato per i migranti della Diciotti) farà il pieno di consensi tra i suoi, e certo anche tra gli ex alleati di Forza Italia.

 Ma come reagiranno gli alleati del Movimento cinque stelle? Se una frase così, davanti a un'indagine simile, l'avesse pronunciata un ministro di qualche governo passato ci sarebbe stata una sventagliata di attacchi scarnificanti. Ora Di Maio e i suoi sono a un bivio. O seguono l'alleato e abbandonano la linea che ancora tre mesi fa li portava a scatenare un'ovazione per il pm palermitano Di Matteo.

Oppure mettono in discussione l'intesa di governo con la Lega sovranista. A meno che non scelgano la formula pilatesca già abbozzata su attriti minori: la questione dei pm non è nel contratto.. Fonte: qui
ENRICO MENTANAENRICO MENTANA
"INTERROGATEMI. VENGO A PALERMO A PIEDI DOMANI...", SUL CASO DICIOTTI SALVINI INDAGATO PER "SEQUESTRO DI PERSONA AGGRAVATO" 

NOTIFICATO L’ATTO AL VIMINALE, IL LEADER LEGHISTA LO APRE IN DIRETTA FACEBOOK: " LA NOTIZIA PRINCIPALE È CHE ORGANI DELLO STATO "NON ELETTI" INDAGANO UN ALTRO ORGANO DELLO STATO "ELETTO DAL POPOLO" 

Salvo Palazzolo per repubblica.it
salviniSALVINI

La procura di Palermo ha inviato gli atti dell'inchiesta su Matteo Salvini, per il blocco dei migranti a bordo della nave Diciotti, al tribunale dei ministri. Il reato ipotizzato è quello di sequestro di persona aggravato, "commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018 - informa una nota del procuratore di Palermo Francesco Lo Voi - in pregiudizio di numerosi soggetti stranieri".

Dell'avvio della procedura è stata data comunicazione al ministro Salvini, i carabinieri hanno consegnato una busta al Viminale. "Notifica degli avvisi è stata fatta anche ai soggetti da ritenersi persone offese del reato ipotizzato - spiega ancora la nota del procuratore - come previsto dalle disposizioni della legge costituzionale numero 1 del 1989 e della legge numero 219 del 1989".

La notizia, trapelata qualche minuto prima, la dà Salvini alle 18 in diretta Facebook leggendo l'atto agli italiani che sono collegati in 25mila, informa. La notizia principale per il premier è che organi dello Stato "non eletti" indagano un altro organo dello Stato "eletto dal popolo".
salviniSALVINI

Su questa falsariga continua chiamando i suoi elettori "corresponsabili" delle sue azioni. Non si dice né preoccupato, né terrorizzato. E aggiunge di non avere tempo da perdere con gli avvocati. Cita i suoi soliti "nemici" che si fregheranno le mani, tra cui Saviano.


diciottiDICIOTTI


Il procuratore Lo Voi specifica che "ai sensi delle disposizioni di legge, la competenza a svolgere le indagini appartiene al Tribunale dei ministri; nessun atto di indagine è stato quindici compiuto dalla procura, che ha pertanto proceduto esclusivamente sulla base degli atti ricevuti e degli elementi, in fatto e in diritto, allo stato dagli stessi ricavabili".

Dunque, dei quattro reati contestati dalla procura di Agrigento al responsabile del Viminale e al suo capo di gabinetto Matteo Piantedosi resta il sequestro di persona, cadono il sequestro di persona a scopo di coazione (l'ipotesi più grave), l'abuso d'ufficio e l'omissione di atti d'ufficio. 

Fonte: qui