9 dicembre forconi: 07/24/18

martedì 24 luglio 2018

MOSCA HA TESTATO IL MISSILE TERMONUCLEARE SUPER-PESANTE RS-28 SARMAT



E PUBBLICA LE IMMAGINI DEL MISSILE CHE È IN GRADO ‘DI SPAZZARE VIA AREE DELLE DIMENSIONI DEL TEXAS E DELLA FRANCIA’



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La Russia ha testato il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat: il ministero della Difesa ha pubblicato le immagini del missile che, secondo l’esercito, è in grado «di spazzare via aree delle dimensioni del texas e della Francia». 

I missili RS-28 Sarmat possono essere armati con 24 Avangard, gli alianti ipersonici, ognuno dei quali è in grado di trasportare il proprio carico nucleare.

Al momento non esiste alcun metodo di difesa contro gli Avangard, che possono viaggiare a una velocità 20 volte superiore a quella del suono. Putin ha detto che sia Sarmat che Avangard saranno pronti entro il 2020. La Russia ha testato con successo Avangard due volte nel 2016. Un terzo test nell'ottobre 2017 non è riuscito e si è concluso con uno schianto prima di centrare l’obiettivo.

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Durante il discorso di marzo sullo stato della nazione, Putin ha descritto il suo arsenale ipersonico come "invincibile", aggiungendo che «il missile punta al bersaglio come un meteorite».

«Voglio dire a tutti coloro che hanno alimentato la corsa agli armamenti negli ultimi 15 anni e a coloro che hanno introdotto sanzioni illegali volte a contenere lo sviluppo del nostro Paese che non sono riusciti a fermarci».
putinPUTIN

Franco Iacch per “Il Giornale”

Il Ministero della Difesa russo ha diffuso sulla rete le primissime immagini reali dell’aliante ipersonico Avangard, svelato dal Presidente Vladimir Putin lo scorso primo marzo durante l'annuale discorso alle Camere riunite dell'Assembla Federale.
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L'obiettivo della Russia è quello di mostrare agli Stati Uniti i prototipi in via di sviluppo, alcuni dei quali sarebbero già pronti per la produzione seriale. Il 21 maggio scorso, da Sochi, Putin ha annunciato che il sistema Avangard entrerà in servizio tra pochi mesi seguito dal missile super pesante Sarmat.

Russia: Aliante ipersonico Avangard/Yu-71/Yu-74
Il Programma 4202
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Il Programma 4202 prevede lo sviluppo di sistemi HGV, Hypersonic Glider Vehicle. I sistemi HGV del Programma ipersonico 4202 sono regolarmente testati dalla base missilistica di Dombarovsky, nella regione di Orenburg (qualsiasi sistema d’arma che raggiunge o supera una velocità superiore a Mach 5 è considerata ipersonica). Ogni aliante ipersonico è concepito per essere armato con una testata nucleare con una resa esplosiva variabile tra i 550 kilotoni ed i 2 megatoni.

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Un singolo vettore Sarmat ad esempio potrebbe trasportare fino a 24 alianti ipersonici che sarebbero certamente in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa esistente. E’ una precisazione superflua, ma necessaria: nessun sistema missilistico di difesa (USA/Russia) potrebbe azzerare un attacco di saturazione di una potenza nucleare. L’attuale tecnologia non è semplicemente in grado di arrestare un massiccio attacco missilistico.

Il programma BMD statunitense ad esempio: è stato progettato per sperare di intercettare una manciata di missili provenienti dall’Iran o dalla Corea del Nord. Non esiste uno scudo di difesa antimissile in grado di azzerare una minaccia stratificata di proiezione lanciata da una potenza nucleare. Ed è un dato inconfutabile.

Il regime ipersonico
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La rilevazione iniziale, il tracciamento e la soluzione di fuoco richiede comunque del tempo (parliamo sempre di secondi) che però potrebbero essere troppi considerando il regime ipersonico. La contromisura anti-balistica per le testate a rientro convenzionale è ben nota e si basa sul calcolo della traiettoria di discesa attraverso l’atmosfera delle testate multiple indipendenti.

Il problema dell’elevata velocità di rientro è stata aggirata preventivamente, con l’impiego di missili intercettori progettati per distruggere le testate multiple indipendenti prima della loro fase di rilascio. La velocità ipersonica annulla tale fase critica, rientrando nell’atmosfera in planata ad altissima velocità ed avvicinandosi all’obiettivo con una traiettoria relativamente piatta.
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Il profilo di volo di Avangard
Rispetto alla traiettoria balistica delle testate tradizionali imbarcate sui missili balistici intercontinentali, Avangard vola ad un'altitudine di diverse decine di chilometri negli strati densi dell'atmosfera. Mentre manovra lungo la sua traiettoria di volo ed in base alla sua altitudine, la testata dell'aliante bypassa le capacità di rilevamento ed intercettazione delle difese missilistiche nemiche.

Avangard è realizzato in materiali compositi in grado di resistere a diverse migliaia di gradi. L’Hypersonic Glider Vehicle russo è equipaggiato con il sistema di termoregolazione sviluppato dalla Nauka Research and Production Association. Avangard dovrebbe essere lungo circa 5,4 metri e sviluppare una velocità superiore a Mach 20. Può essere armato con una testata nucleare o convenzionale.
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I primi test non ufficiali dell’Oggetto 4202 sarebbero iniziati nel 2004 nel cosmodromo di Bayqoñyr e nella base Dombarovsky su vettori RS-18B. Gli aggiornamenti pubblici sull'Avangard sono stati interrotti alla fine del 2016.

Lo scorso settembre i russi hanno dichiarato di aver testato un missile Topol RS-12M con un "carico di combattimento avanzato": potrebbe essersi trattato di un prototipo Avangard. Il 12 marzo scorso infine, il vice Ministro della Difesa russo Yuri Borisov ha confermato l’inizio della produzione in serie del sistema ipersonico Avangard.

La resa esplosiva di Avangard
Secondo i russi la resa esplosiva della testata Avangard sarebbe superiore ai due megatoni. Se cosi fosse Avangard eclisserebbe in potenza qualsiasi altra testata termonucleare in servizio negli Stati Uniti, nel Regno Unito ed in Cina. Una delle armi più distruttive sul pianeta è la testata W88 / MK5 da 455 kt della linea pesante da attacco imbarcata sui sottomarini Ohio degli Stati Uniti.
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I 400 Icbm Minuteman III schierati nei silos del Wyoming, North Dakota e Montana sono armati con una singola testata W87 con resa esplosiva di 300 kilotoni (475 probabile). In entrambi i casi, Avangard è quattro volte più potente.

La classe Megaton
Ad oggi i sistemi russi (quelli noti) armati con testate termonucleari di classe Megaton sono due: il Sarmat ed il siluro Poseidon, precedentemente noto come Status-6. Il missile Sarmat, armato con 24 Avangard di due megatoni, ha una resa esplosiva stimata di 48 megatoni.

Il Poseidon, denominazione Nato Kanyon, è armato con una una testata da 100 Mt con una sezione di cobalto per la massima contaminazione radioattiva di un vasto territorio. Lo strato di cobalto-59 alla detonazione si trasmuterebbe in cobalto-60 altamente radioattivo. A seconda della posizione e delle condizioni meteorologiche prevalenti, una tale esplosione potrebbe anche trasportare grandi quantità di radiazioni nell'entroterra.

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Russia: missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat
Con la chiusura del programma Rubezh, l’RS-28 Sarmat è divenuto il principale vettore del sistema ipersonico Avangard
Per il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat denominazione Nato SS-X-30 Satan 2, Putin lo scorso 21 maggio ha confermato il 2020 come termine ultimo per l’entrata in servizio del sistema d’arma. Tra meno di due anni la Russia potrebbe strutturare la sua linea d'attacco Avangard sull'RS-28 Sarmat.

Il Sarmat, con la sua autonomia stimata di oltre dodicimila km, sarebbe destinato al territorio statunitense. In configurazione da assalto pesante, l’RS-28 potrebbe trasportare fino a 24 alianti ipersonici Avangard con testate termonucleari da due megatoni. Per questa configurazione specifica l'attuale terminologia (Attacco Preventivo/Rappresaglia) è estremamente riduttiva.

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Sarebbe opportuno rilevare che Stati Uniti e Russia, in base al New Strategic Arms Reduction Treaty, possono disporre di 700 lanciatori strategici schierati, cento in riserva e 1550 testate complessive. Il Trattato sulla riduzione degli asset strategici non pone restrizioni sul numero dei missili senza testate in inventario.

L’ultimo test sul missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat si è svolto il 30 marzo. Si tratta del secondo test dopo quello del 27 dicembre scorso. Il test d’eiezione del primo stadio è avvenuto dal cosmodromo di Plesetsk, nella regione di Arkhangelsk, a circa 800 chilometri a nord di Mosca. Il test d’eiezione è necessario per validare il meccanismo che consente al razzo di lasciare il silo in sicurezza con avviamento del primo stadio del motore.

Il missile termonucleare super-pesante RS-28 Sarmat dovrebbe trasportare fino a quindici testate Mirv/Marv in configurazione variabile per una resa di 150 kt/ 1 Megatone o 24 alianti ipersonici Avangard da 550 kilotoni/ 2 megatoni. Un veicolo a slittamento ipersonico elimina molte delle vulnerabilità esistenti con gli ICBM tradizionali, come le traiettorie di volo ampiamente prevedibili dopo il lancio.

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Il primo stadio del motore del missile Sarmat è stato testato con successo nell’agosto del 2016: i problemi tecnici individuati in precedenza sarebbero stati risolti. Denominato PDU-99, dovrebbe essere una versione modificata del motore a razzo liquido RD-274 utilizzato sugli ICBM RS-36M. Non vi sono altre informazioni. Il primo test di volo del Sarmat era stato fissato per il 2015. Le enormi dimensioni del missile hanno richiesto dei lavori di ristrutturazione dei silos che sono stati completati lo scorso anno presso il centro spaziale di Plesetsk, nel nord-ovest della Russia.

I problemi riscontrati, ma non rivelati, riguardavano il prototipo. I russi continueranno a validare le caratteristiche in diverse prove reali così da evitare spiacevoli inconvenienti, come avvenuto per i missili UR-100: questi ultimi, messi già in servizio, si rivelarono incapaci di colpire obiettivi a lungo raggio per l’eccessiva vibrazione dello scafo che ne distruggeva la struttura.

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La leadership del Paese si dimenticò di testare il missile alla sua massima gittata, autorizzando la produzione seriale di un sistema non in grado di colpire il bersaglio a lungo raggio. Il missile super–pesante termonucleare da oltre cento tonnellate a propellente liquido è in fase di sviluppo dal 2015 in risposta al sistema americano Prompt Global Strike.

E’ destinato a sostituire l’intera linea deterrente formata dal sistema SS-18 Satan, il più grande missile balistico a propellente solido intercontinentale del mondo mai realizzato ed entrato in servizio nel 1967. Il Sarmat ha un’autonomia stimata di oltre dodicimila km. È stato progettato per raggiungere Mach 20 e rilasciare testate termonucleari a rientro multiplo indipendente su traiettorie circumpolari.
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Per il Sarmat si parla del bombardamento orbitale frazionale: i veicoli di rientro entreranno brevemente nell'orbita bassa "diventando freddi", rendendo cioè difficile il loro tracciamento.
Il Sarmat dovrebbe entrare in servizio con sette reggimenti delle Forze Missilistiche Strategiche della Federazione Russa.

Cancellato il programma RS-26 Rubezh
Un mese dopo la sua presentazione, il Cremlino annunciò la chiusura del programma RS-26 Rubezh. Il sistema d’arma, così come avvenuto per il Barguzin (l'ICBM su rotaia è stato ritenuto economicamente non vantaggioso) non è stato incluso nel Piano Strategico di Riarmo Statale che si concluderà nel 2027.

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Russia: missile balistico intercontinentale RS-26 Rubezh
L’RS-26 Rubezh è stato progettato come principale vettore delle testate Avangard. Si è creata un po’ di confusione al riguardo poiché con Avangard ci si riferisce sia al vettore che al veicolo a planata ipersonica. L’RS-26 Rubezh è un missile balistico intercontinentale a combustibile solido da 80 tonnellate (la fase di spinta è inferiore a cinque minuti).

I test di questo missile sono iniziati nel 2011 e nel 2015 le autorità russe hanno annunciato di aver effettuato con successo quattro lanci. Il peso dell'RS-26 è quasi un terzo inferiore a quello del missile Yars da 120 tonnellate. L’RS-26 Rubezh può essere armato con quattro testate Mirv da 300 kilotoni. Tuttavia in configurazione pesante, un singolo RS-26 potrebbe essere armato con 8 Avangard con testate da 2 megatoni.

La strategia della Russia
L'Avangard (inteso come ICBM) è un missile balistico intercontinentale armato con testate manovrabili a scorrimento ipersonico scaturite dal Programma 4202. Secondo il leader russo “il missile punta al bersaglio come un meteorite".
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Lo scorso dicembre il Cremlino sospese a tempo indeterminato il programma Barguzin. Incerto il destino dei cinque nuovi convogli già messi in produzione dal 2015. I nuovi Barguzin sarebbero stati armati con sei missili RS-24, ognuno in grado di trasportare quattro testate Mirv (verosimilmente Marv dal sesto treno in poi). Ogni convoglio avrebbe quindi lanciato fino a 24 testate termonucleari a rientro multiplo indipendente. Il Cremlino ha garantito fondi per mantenere l’intero supporto logistico operativo.

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Il treno nucleare è stato ritenuto economicamente non vantaggioso. Medesimo destino anche per l’RS-26: Mosca garantirà copertura finanziaria fino al 2027 per sviluppare e produrre il Sarmat e l’Avangard. Sappiamo che il sistema ipersonico svelato da Putin lo scorso primo marzo sarà implementato a bordo dei trenta missili UR-100UTTKn (nome in codice Nato SS-19 Stiletto) che sono stati restituiti dall'Ucraina dopo il crollo dell'Unione Sovietica.
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L’SS-19 possiede un disegno ben consolidato ed è un sistema che la Russia conosce perfettamente. Tuttavia non si tratterà di una semplice ed economica integrazione, poiché lo Stiletto dovrà essere reso compatibile con l’hypersonic glide boost. Gli interventi strutturali potrebbero richiedere inoltre nuove modifiche ai silo esistenti. Tuttavia la possibilità di estendere il programma Avangard alla flotta Topol RS-12M (SS- 27 Sickle-B) e RS-24 Yars potrebbe già essere stata vagliata dal Ministero della Difesa russo.

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Il Cremlino, considerando l'imponente piano di riarmo strategico in corso, potrebbe non aver avuto scelta, sacrificando il vettore RS-26. In base ai dati dichiarati (circa 5000 km) il sistema Rubezh sarebbe stato destinato a colpire bersagli della Nato in tutta Europa.

IL DEPUTATO M5S ANDREA MURA HA IL 96% DI ASSENZE DAI LAVORI PARLAMENTARI: PREFERISCE PASSARE IL TEMPO SULLA SUA BARCA

“L’HO DETTO FIN DALL’INIZIO CHE IL MIO RUOLO SAREBBE STATO QUELLO DI TESTIMONIAL A DIFESA DEGLI OCEANI” 

“L’M5S MI APPOGGIA. CON LA MAGGIORANZA SCHIACCIANTE CHE HANNO, CHE IO SIA PRESENTE O MENO, NON FA ALCUNA DIFFERENZA”

andrea mura m5s 5ANDREA MURA M5S
Agli uffici di Montecitorio, il deputato M5s Andrea Mura preferisce la sua imbarcazione. A pochi mesi dall'insediamento nell'incarico ha già maturato un triste primato: ha il 96 per cento di assenze dai lavori parlamentari.

In un'intervista a "La Nuova Sardegna" si difende: "L’attività politica non si svolge solo in Parlamento. Si può svolgere anche su una barca. Io l’ho detto fin dall’inizio, anche in campagna elettorale, che il mio ruolo, più che quello di parlamentare, sarebbe stato quello di testimonial a difesa degli oceani".

UGO CAPPELLACCIUGO CAPPELLACCI
Con un video sulla sua pagina di Facebook lo attacca il deputato di Forza Italia Cappellacci: "Andrea Mura è il testimonial della casta a 5 stelle. Si dimetta e vada a fare la spalla agli spettacoli di Beppe Grillo.

Mentre i comuni cittadini per ricevere uno stipendio devono andare a lavoro per Mura la logica per cui lo Stato ti paga e tu devi andare in Parlamento sarebbe un discorso moralista. Il "Marchese del Grillo" Mua dice che lui ha altro da fare e sta comodamente sulla sua barca.

E aggiunge che lui non voleva fare il parlamentare ma il suo ruolo sarebbe quello di testimonial per salvare gli oceani. I famosi oceani - ironizza Cappellacci- sardi e italiani?

andrea mura m5s 2ANDREA MURA M5S


Delle due è l'una: o Mura non capisce quello che dice, e allora avrebbe bisogno di un trattamento sanitario obbligatorio, oppure sa bene quello che fa ed allora farebbe meglio a dimettersi e dedicarsi allo spettacolo. Se pensa di prendere in giro i sardi con queste supercazzole, è proprio uno stolto".
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Per Mura il mare non è un semplice hobby: skipper dell’open 50 "Vento di Sardegna", fa parte del team de "Il Moro di Venezia" nel 1989, con il quale ha vinto due campionati del mondo e una Louis Vuitton Cup.

UGO CAPPELLACCIUGO CAPPELLACCI








Mura spiega di andare alla Camera "una volta alla settimana, per la commissione Trasporti". Il deputato racconta che a novembre sarà impegnato nella "Rotta del rum", una regata in solitario dalla Francia ai Caraibi.

"Userò la mia imbarcazione davanti a due milioni e mezzo di spettatori e a 90 milioni di telecamere per trasmettere un messaggio fondamentale: salvate gli oceani dalle microplastiche.
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Per la prima volta uno sportivo ancora in attività sarà testimonial della Camera dei deputati su un tema che interessa tutti".

L'M5S "sapeva quale sarebbe stato il mio ruolo e mi appoggia in questa battaglia. D'altronde, con la maggioranza schiacciante che i Cinque Stelle hanno alla Camera, che io sia presente o meno non fa alcuna differenza", osserva Mura. In merito al suo stipendio da deputato, "è probabile che quei soldi finiscano nel fondo microcredito istituito dal M5S. Ci sto pensando". Fonte: qui
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Grecia, incendi alle porte di Atene: oltre 50 morti e 100 feriti

Ansa - Sono almeno 54 le vittime dei devastanti incendi che interessano in queste ore la zona a nordest di Atene: lo riporta l'emittente greca Skai sul proprio sito, che cita - tra gli altri - un membro della Croce Rossa, Bill Andriopoulos. La situazione è drammatica: migliaia le persone evacuate, la località di Mati è incenerita. Il fumo denso ha raggiunto la capitale e si vede il Partenone avvolto da una nube fitta. Il governo greco ha chiesto aiuto all'Europa. Nel frattempo la Turchia, storicamente 'rivale' della Grecia, ha offerto aiuto nei soccorsi.
Il bilancio ufficiale è ancora di 24 vittime, scrive Skai sul proprio sito, ma secondo Andriopoulos 26 corpi sono stati trovati nella regione della Costa d'Argento, tra alcune case a 30 metri dalla spiaggia. La notizia, prosegue l'emittente, è stata confermata dal sindaco di Pikermi-Rafina, Evangelos Bournos, secondo il quale gli incendi hanno distrutto finora almeno 1.000 abitazioni nella zona. Almeno altre quattro persone risultano disperse. Si teme che alcuni, per fuggire alle fiamme, si siano tuffati in mare e siano morti annegati. La Grecia ha chiesto l'aiuto dell'Europa. 
"Ho visto cadaveri, auto bruciate, mi sento fortunata ad essere viva. Mati non esiste nemmeno più come insediamento". E' la testimonianza di una donna sopravvissuta agli incendi alla tv greca Skai, ripresa dai media internazionali. Mati è una località turistica costiera nella regione di Rafina, a circa 40 km a nordest di Atene. Qui si conta il maggior numero di vittime, morte nelle loro case o nelle auto.
La Turchia ha offerto il suo supporto. "Siamo pronti ad aiutare", ha detto il ministro degli Esteri di Ankara Mevlut Cavusoglu in una telefonata all'omologo greco Nikos Kotzias. Non è chiaro tuttavia se Atene accetterà l'offerta. I due Paesi, divisi da una storica rivalità e protagonisti anche di tensioni recenti, avevano in passato cooperato in caso di disastri naturali, come nella cosiddetta 'diplomazia dei terremoti' del 1999.
Nella vicina Mati la Guardia Costiera è stata costretta a intervenire per evacuare i turisti intrappolati sulla spiaggia. Un secondo incendio sta devastando le pinete in una zona a 50 chilometri a ovest di Atene. Il fumo denso, arrivato fin sulla capitale, ha costretto alla chiusura della principale autostrada di collegamento con il Peloponneso. Sul campo sono stati dislocati centinaia di vigili del fuoco e decine di mezzi. Sette aerei anti-incendio e quattro elicotteri cercano di circoscrivere i roghi dall'alto. 
Il governatore dell'Attica, che ieri ha proclamato lo stato di emergenza nella zona est e ovest, sta mettendo a disposizione bus e cisterne di acqua per aiutare a domare le fiamme. Migliaia le persone fuggite, decine le auto distrutte e le case incendiate. "Il fuoco infuria senza sosta, facciamo appello ai residenti di dirigersi verso Corinto per proteggere se stessi e i propri figli", è il drammatico appello del vicesindaco di Megara, che sorge nei pressi di Kineta, dove le fiamme avanzano con maggiore velocità. "La gente piange, urla al telefono, mentre bruciano le auto parcheggiate e le sirene risuonano ovunque. L'aria è torrida, le fiamme sono vicine", è la drammatica testimonianza di un cronista nei pressi di Rafina, non lontano da Penteli, epicentro dell'incendio. 

America, The Insolvent

A reckoning is due. One the elites are already readying for...
Watching the world these days, I’m experiencing the same fury that rises up from my gut when the driver in the car ahead me is weaving drunkenly, endangering everyone on the road.
Fury is a normal and rational human response when threatened with unnecessary harm. Women who are groped (or worse) by a disgusting predator like Harvey Weinstein, pensioners whose funds are stolen by Wall Street shysters, everyone who is being fleeced by corporations in search of a few extra dollars this quarter --  all have the right to be infuriated.
It’s been especially hard of late for those of us who are "reality"-based; who value data, fundamentals and historical context.
I earn my living by reading, analyzing and making sense of the world, and then working to help orient people’s actions to align with both the current reality and future probabilities. But that's become pretty damn difficult in a world where the financial markets are rigged and the main news outlets are unwilling (unable?) to cover the real issues, preferring instead to focus on distractions that mainly serve to keep us isolated and divided.
The trajectory our global society is on will not end well, and that infuraties me. And the fact that most of the coming suffering is unnecessary if only we'd make better choices -- that really pisses me off.
Here's just a small smattering of the threats we've created for ourselves:
  1. $247 trillion of global debt, growing exponentially
  2. Off-budget liabilities well over a quadrillion dollars globally ($220+ trillion in the US alone)
  3. Massively underfunded pensions mathematically unable to meet their future obligations
  4. A coming peak in world oil supply somewhere between 2020-2030 (and around 2022 for the US)
  5. A global economy that requires perpetual growth, but can't grow for much longer due to planetary resource constraints
  6. Huge demographic imbalances in Japan, the US, the EU and Russia that will leave too few workers supporting too many elderly
  7. Collapsing ecosystems and increasing heatwaves on both land and sea, threatening crop failures and food chain disruptions.
Collectively these all point to a future of less. Perhaps even a future of nothing.
Our only option for safely navigating towards a better future is to start dedicating a huge amount of focus, time, energy and resources to addressing these threats.
But, unfortunately, that’s simply not happening right now. 

Unsustainable Finances

We don’t have much time left to get prepared. Yes, it’s rare for things to suddenly fall apart overnight -- so if you're playing the odds, we probably have a few years left before the status quo as we know it begins to break down. Maybe until 2020; possibly to 2023. But not much longer after that.
The trends are just too severe. And they're building up steam.
Setting aside for a moment the frightening ecological and energy trends, a cursory glance at the fiscal and economic data still screams: This is unsustainable!
Look at the projected deficit for the US government:
The US government is currently in fiscal tax year 2018. That means next year's projected deficit will breach the trillion mark, and things only get worse from there. By 2028 the deficit will be at least $1.7 trillion and possibly as much as $2.4 trillion.
It bears noting that current US tax receipts are just a smidge over $2 trillion. And as the chart below shows, they tend to drop precipitously during recessions:
Delusionionaly, the government's projection of federal deficits doesn't include any provisions for recessions over the next decade. This is nuts; recessions are a normal and recurring part of our economic system.
And due to the Federal Reserve's tinkering to control the business cycle by replacing it with a credit cycle, the next recession is likely to be a doozy -- because when credit cycles burst, they are immediately and powerfully contractionary.
So it’s not at all unthinkable that at some point between here and 2028 the US government will find itself borrowing more than 100%(!) of tax receipts in a given year.
That, my friends, is an express ticket to Venezuela-style insolvency.
But wait, there's more. Two other very much out-of-control elements exacerbating these fiscal deficits will be rising interest costs and Social Security.

Debt Will Become More Costly To Service

Interest costs have a bad habit of being self-reinforcing. The more you borrow the higher your interest costs. But if you're the government, there's an added complexity: the more you borrow, the more you tend to also drive up the interest rate, which is an additional compounding factor.
Interest payments are already 25% of tax receipts and are certain to climb as the US federal government tacks on another $13 to $17 trillion in additional debt over the next ten years. Or possibly nearly twice that if a severe recession comes along, as is highly likely.
Under the best scenario (“only” $13 trillion) and assuming a very generous average rate of interest of 3%, that will result in some $400 billion of new, incremental yearly interest payments by 2028.
Under the worst scenario, (let’s assume an incremental $25 trillion of new debt at 5%) that would balloon to an incremental $1.25 trillion in new interest costs. Per year.

Social Security Reserves Are On Their Way To $0

Social Security is now in a cash deficit.
It's drawing down its “trust fund”, even though this "fund" doesn't have any actual money in it (just IOU’s from the US Treasury). Put simply, every time the SS administration draws upon the trust fund, it hands some of those IOUs to the US Treasury in return for cash.
And how does the US Treasury get that cash? That’s right: by issuing more debt.
As we can see in this next chart from the SS administration, nearly $3 trillion will be required over the 2018 to 2032 period. After which point, the SS trust fund reserves are gone:
NOTE: we will be going much deeper into these kinds of data at our Summit in New York City with David Stockman on Sep 16, 2018. As former head of the Office of Management and Budget under President Reagan, David has a near-unparalleled command of the vulnerabilities of the US economy and financial markets, as well as what likely repercussions their failure will bring. To learn more about that event, click here.

By Definition, This Will End

All of the above is simply an exercise to show that just when looking at the US economy alone -- forget about the issues facing other countries and accelerating depletion of key resources (soil/aquifers/fossil fuels/pollinators/etc) around the world -- the current trajectory is entirely unsustainable.
Meaning it must someday end. Whether that will manifest in a sudden castrophe, or in a drawn-out crescendo of accumulating crises, who knows?
But what won’t be happening is “more of the same”. Or a straight-line continuation of business as usual.
I can make the same trend extrapolation arguments for water aquifers and glacial flows serving billions of people. And with soil loss, and oceanic dead zones, and oil production.
None of this is sustainable.
This existential threat to our safety is the root reality, whether we're conscious of it or not, underlying why so many of us are feeling infurated these days.
And while that fury often takes a partisan bent, our predicaments have nothing whatsoever to do with any particular political party. All are the same when it comes to fostering business as usual. All are identical in their support for endless growth. They merely argue over which misguided steps to take in pursuit of those doomed goals.
As the video below explains, everyone buying into the false 'left vs right' framing is being manipulated. Just as two rats in a cage, shocked by an unseen scientist, will direct their anger at each other, oblivious to the true assailant:

The Elites Are Already Making Preparations

The sheer obviousness of our collective predicaments combined with the near complete absence of any collective conversation about them is infuriating.
Worse, the powers that be are very busy propping markets in order to send the signal that “all is well” when everything is very much not well. Far too many people fall for this deception for my comfort.
As we can plainly see in the data presented above, the US is now utterly insolvent and headed towards bankruptcy. Most other nations are just as bad off, or worse. All are pursuing the same insane, impossible policy: Grow exponentially. Forever.
Which makes the current crop of politicians and monetary authorities no better than heavily-intoxicated truck drivers, drunkenly weaving their gigantic rigs in front of your family's car. Their recklessness to everyone else's well-being is infuriating.
The few paying attention, like you, can see that all of this falls apart sooner or later. The critical question to ask ourselves is: What should we prioritize doing now, in advance of the reckoning?
That's the question an increasing number of elites are asking themselves. Yes, these are the people controlling the system today and benefitting the most from it, usually at our expense. But they can see that the racket they're running has an expiration date. And they're extremely worried about the hell that may break loose when it arrives.
You may have read some of the recent news stories about billionaires drawing up emergency plans for the social disorder they fear will erupt when the status quo breaks down. I can tell you from first-hand experience these stories are true. We've had a number ultra-wealthy individuals and families approach Peak Prosperity for consultations on the same topic.
In Part 2: The Rich Are Planning For Catastrophe, we explain what the wealthy are doing and what frightens them the most. Like them or not, these people have access to the best information and the most resources with which to take action. We'd be foolish not to pay attention to what they're planning for and how they're planning for it.
Time is short. The elites are making their own preparations. Be sure to get your own in place soon.
Click here to read Part 2 of this report(free executive summary,enrollment required for full access)