9 dicembre forconi: 03/18/19

lunedì 18 marzo 2019

CHE SUCCEDE ALLA METRO DI MILANO?


ENNESIMA BRUSCA FRENATA NEI TRENI SOTTERRANEI E ALTRI FERITI, MA ANCORA NON SI SPIEGANO GLI STOP IMPROVVISI

LA QUESTIONE STA TUTTA IN UN SOFTWARE CHE RILEVA UN’ANOMALIA E FA INCHIODARE I CONVOGLI, MA ANCORA NON È STATO UNIFORMATO ALLE TRE DIVERSE LINEE

L’ASSESSORE AI TRASPORTI: “QUEL CHE È CERTO È CHE IL SISTEMA FUNZIONA”, FORSE ANCHE TROPPO, VISTO CHE IN POCO PIÙ DI UN ANNO CI SONO STATI UNA CINQUANTINA DI INCIDENTI CON ALTRETTANTI FERITI


Grazia Longo per “la Stampa”

incidente metro milano 8INCIDENTE METRO MILANO
Mentre ieri mattina si è registrata l' ennesima brusca frenata sulla metropolitana di Milano, con quattro contusi in modo lieve e nessuna sospensione della linea, le notizie acclarate sono due. La prima: non è ancora chiara la causa dei continui stop improvvisi della metro. La seconda: dovranno trascorrere ancora alcuni mesi prima che si risolva il problema. Lo dice chiaro e tondo l' assessore comunale ai trasporti Marco Granelli: «Servirà qualche mese per omologare il software dei treni più vecchi e lenti a quello dei mezzi nuovi e più veloci.

incidente metro milano 3INCIDENTE METRO MILANO



Inoltre la Alstom, la multinazionale che ha progettato i sistemi di Atm (Azienda Trasporti milanesi, ndr) dovrà uniformare i tre diversi sistemi delle tre diverse linee metropolitane». E nel frattempo? «Stiamo lavorando insieme all' Atm per affinare il metodo di segnalazione allarme in modo da contenere il fenomeno delle frenate brusche. L' Atm sta davvero facendo il possibile per affinare il rilevamento della criticità. E comunque crediamo sia meglio avere un episodio di frenata o di rallentamento in più rispetto ad un incidente che porterebbe conseguenze più gravi».
MARCO GRANELLIMARCO GRANELLI

L' origine del disagio intanto resta un giallo. «Quel che è certo - prosegue l' assessore - è che il sistema funziona, nel senso che il rilevamento di un' anomalia fa scattare il meccanismo della frenata brusca. Ma per quanto concerne l' anomalia, chissà potrebbe essere grasso, polvere sui binari: l' Atm è impegnata a capire cosa sia».

incidente metro milano 2INCIDENTE METRO MILANO








Sul caso indaga anche la magistratura. Il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano ha raggruppato tutti i fascicoli relativi ai vari casi e ha aperto un' inchiesta al momento contro ignoti. Finora l' episodio più grave si è verificato sabato scorso con undici feriti, nove quelli ricoverati in ospedale dal 118. Tra questi anche due bambini di 16 mesi e di 8 anni. Ultimo anello di una catena di oltre 50 incidenti negli ultimi mesi e altrettanti feriti.

incidente metro milano 1INCIDENTE METRO MILANO
Il treno coinvolto sabato è stato posto sotto sequestro dal pm Stefano Ammendola che ha inoltre incaricato la polizia di indagare sul caso. Sul tavolo di inquirenti e investigatori ci sono varie ipotesi. Oltre che dalla possibile presenza di quantità eccessiva di grasso o sporcizia sui binari, il falso allarme potrebbe essere scatenato da un «buco» nel sistema, una sorta di interruzione di comunicazione tra i vari elementi del sistema che gestisce la marcia automatica dei mezzi o da un errore umano dei macchinisti (ma questa pista sembra al momento la meno probabile).
MARCO GRANELLI 1MARCO GRANELLI



L' assessore Granelli precisa che gli episodi in cui la metro ha dovuto inchiodare all' ultimo minuto «sono aumentati in tre anni per poi diminuire nel 2018: nel 2015 sono state 67, nel 2016 sono salite a 79, nel 2017 sono salite ancora a 109, per poi scendere nel 2018 a 83». Ma il Codacons annuncia battaglia e un esposto in procura. «Inaccettabile - si legge in una nota - che possa essere messa così a repentaglio la salute e la sicurezza di migliaia di passeggeri che giornalmente utilizzano la metropolitana milanese. L' Atm deve garantire la sicurezza ».
incidente metro milano 6INCIDENTE METRO MILANO

Per quanto concerne, nello specifico, la circostanza di ieri mattina alla fermata di Cassina de' Pecchi, nell' hinterland milanese lungo la linea 2, la frenata brusca, secondo l' Atm è legata al cattivo funzionamento di un apparecchio a bordo del convoglio. «Il temporaneo malfunzionamento della strumentazione ha individuato erroneamente un semaforo rosso» e, quindi, quando la velocità era di circa di 25 chilometri all' ora, il treno si è improvvisamente arrestato.

12 Marzo 2019

Fonte: qui

IL GENERALE RAPETTO SPIEGA PERCHÉ LA NATO È PREOCCUPATISSIMA CHE L’ITALIA DIA IN MANO AI CINESI I SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONE 5G


CHI PROGETTA E GESTISCE GLI APPARATI DI TRASMISSIONE HA IL DOMINIO ASSOLUTO 

OLTRE AL RISCHIO SPIONAGGIO, I CINESI POTREBBERO DECIDERE A LORO PIACIMENTO DI TAGLIARE I COLLEGAMENTI AGLI OSPEDALI E AI CENTRI DI COMANDO E CONTROLLO DELLA DIFESA

Umberto Rapetto per www.startmag.it
huaweiHUAWEI

I sistemi di telecomunicazioni 5G fanno sognare gli utenti, ma l’esperienza onirica potrebbe rapidamente trasformarsi in incubo. Le preoccupazioni affiorano nel contesto militare, là dove una guerra – magari dai contorni tecnologici – è sempre dietro l’angolo.

LUIGI DI MAIO E LA CINALUIGI DI MAIO E LA CINA
Mentre si decantano le mirabolanti prestazioni per la mobilità del futuro e per la possibilità di sfruttare l’Internet delle cose, la Nato concentra le proprie risorse per scendere a fondo sui rischi delle tecnologie tlc, per identificare le minacce alla sicurezza, per contribuire all’analisi del dilemma Huawei-sì/Huawei-no al cui proposito molte “terre dei cachi” continuano a rinviare qualsivoglia decisione.

UMBERTO RAPETTOUMBERTO RAPETTO
I pericoli in ambito Difesa sono agevolmente individuabili e l’apprensione degli esperti delle Forze Armate si profilano ragionevoli e comprensibili ai più. Le reti 5G sono caratterizzate anzitutto dalla elevata velocità di trasmissione dati in grado di insidiare persino le connessioni in fibra ottica e capace di soddisfare i dispositivi maggiormente “assetati” di informazioni per il loro regolare funzionamento.
xi jinpingXI JINPING



Questa tecnologia, ad esempio, si profila come la panacea per i collegamenti clinico-sanitari consentendo l’istantaneo trasferimento di dati, immagini, voci e comandi per operazioni chirurgiche a distanza. Cosa succede, però, se quel bisturi perde la connessione nel momento più delicato dell’intervento? La stessa riflessione può essere mutuata in qualunque altro contesto, dall’energia ai trasporti, dalla finanza alla guerra.
smart citySMART CITY



Se fino a qualche tempo fa il principale timore si incentrava su possibili hacker senza scrupoli, oggi (e sempre di più ogni giorno che passa) la paura si dilata guardando a chi realizza l’infrastruttura di connessione. Chi progetta e costruisce gli apparati ha potenzialmente il dominio assoluto. Quasi esistesse un interruttore generale, potrebbe “tranciare” qualunque collegamento. Le infinite funzioni esposte commercialmente potrebbero essere affiancate da azioni maligne invisibili per chi se ne serve, alimentando lo spionaggio o introducendo informazioni fuorvianti confezionate ad hoc.

huaweiHUAWEI
Il roseo orizzonte del progresso – visto attraverso la lente di tattiche e strategie militari – diventa rapidamente cupo. Le reti sono il tessuto connettivo del vivere quotidiano, ma sono anche il sistema nervoso delle attività di “comando e controllo” su cui la Difesa fa perno dai processi decisionali fino all’ultima operazione sul campo di battaglia. Se gli “ingranaggi” di questo immaginario motore di telecomunicazione lasciano trasparire dubbi e sospetti in ordine alla loro affidabilità, è d’obbligo far scattare ogni iniziativa volta a eviscerare ogni dettaglio tecnico e organizzativo e a prevenire sgradevoli sorprese.
DONALD TRUMP XI JINPINGDONALD TRUMP XI JINPING

La tecnologia 5G permette di manovrare i mezzi di trasporto il cui sistema “vascolare” è garantito dal dialogo istantaneo tra i sensori e i computer remoti e dalle conseguenti decisioni (movimenti o altre azioni) assunte grazie alle applicazioni di intelligenza artificiale. Se il veicolo è un drone (aereo, terrestre o navale) in missione militare cosa succede in caso di interferenza?

5g smart city5G SMART CITY
Il 5G porta con sé una sorta di network-dipendenza: il venir meno del collegamento genera “crisi di astinenza” che portano all’immediata paralisi di ogni attività condizionata dalla costante e continua disponibilità di dati e di riscontri.

Il fatto che la supremazia tecnologica sia in mano alle aziende cinesi impone analisi tecniche e controlli operativi per sincerarsi dell’effettiva affidabilità: non bastano dotazioni dalle prestazioni eccellenti, ma occorre la garanzia che quei sofisticati dispositivi non facciano qualche impercettibile “marachella” che può pregiudicare le sorti di una Nazione o addirittura dell’Alleanza atlantica.

Fonte: qui

UN ALTRO BUS IN FIAMME NELLA NOTTE, A PIAZZALE CLODIO, VICINO AL TRIBUNALE: NESSUN FERITO

È L’ENNESIMO CASO A ROMA, DOVE GLI AUTOBUS PUBBLICI HANNO UN’ETÀ MEDIA DI 12 ANNI 

L’INCHIESTA DELLA PROCURA DELLO SCORSO ANNO AVEVA ACCERTATO CHE NON SI TRATTA DI MANOMISSIONE, MA DI PESSIME CONDIZIONI DEI MEZZI - VIDEO


Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

bus in fiammeBUS IN FIAMME
Un bus di linea è andato a fuoco giovedì sera(14 Marzo 2019) a piazzale Clodio a Roma, nei pressi del tribunale. Sul posto i vigili del fuoco per spegnere le fiamme che hanno avvolto il mezzo. Non si registrano feriti. Secondo quanto si è appreso dai pompieri, non c’erano passeggeri a bordo.

È l’ennesimo caso nella capitale, dove gli autobus dell’Atac hanno in media oltre 12 anni, e lo stato di manutenzione risulta costantemente insufficiente. Su alcuni episodi la Procura di Roma ha anche aperto un’inchiesta: come nel caso dell’incendio dell’8 maggio del 2018, quando un autobus prese fuoco nel bel mezzo di via del Tritone, ferendo una commessa.
bus in fiamme 8BUS IN FIAMME 

Le immagini del mezzo avvolto dalle fiamme fecero tristemente il giro del mondo. Ma finora le indagini non hanno rivelato alcun sabotaggio: i mezzi prenderebbero fuoco solo per le condizioni pessime dei motori. Tra gli ultimi autobus distrutti dalle fiamme, ci sono una vettura RomaTpl e una Atac, in fiamme in via di Vigna Murata nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Gli autobus erano fuori servizio, senza passeggeri a bordo, e per fortuna non ci sono state conseguenze per l’autista. 


Fonte: qui
bus in fiamme 3BUS IN FIAMME 

bus in fiamme 11

“NON È VERO CHE ERO MALATO TERMINALE”

BOGDAN AMMETTE DI AVER INVENTATO UNA BALLA A GIULIA SARTI: “LE HO DETTO CHE AVEVO UN TUMORE AL TELEFONO IL 13 FEBBRAIO 2018”. CHE POI SAREBBE ESATTAMENTE IL GIORNO DOPO L’ESPLOSIONE DEL CASO DELLE MANCATE RESTITUZIONI DELLA DEPUTATA 
PERCHÉ SI È DOVUTO INVENTARE UNA CAZZATA COSÌ GROSSA? 
PER FORNIRE UN ALIBI PER I MANCATI BONIFICI DELLA GRILLINA, MA…
Marco Lillo e Antonio Massari per “il Fatto Quotidiano”

bogdan tibusche su giulia sarti alle ieneBOGDAN TIBUSCHE SU GIULIA SARTI ALLE IENE
"Sì è vero. Io ho detto a Giulia Sarti che ero malato terminale di tumore al telefono il 13 febbraio 2018. Sì è vero. L' ho scritto anche nella chat con lei. Sì: non era vero. Però questo non conta ai fini penali". Parola di Bogdan Tibusche. "Il Gip lo spiega bene nell' archiviazione", chiosa il 38enne di Bacau e ha ragione: "Non c' è truffa per il Gip perché la cosa del tumore la dico al telefono a Giulia solo a febbraio mentre i soldi li ho presi dal conto anche molto tempo prima, con il suo consenso".
GIULIA SARTIGIULIA SARTI

Effettivamente la balla non è importante anche per i magistrati perché Giulia Sarti già gli aveva affidato le credenziali e il token per l' accesso on line. Comunque per Bogdan la bugia sulla malattia è durata poco: "Un giorno dopo le scrivo in chat che questa cosa l' avevo detta e scritta per darle un alibi alle mancate restituzioni al M5S ".

Giulia Sarti Peter Gomez e Marco TravaglioGIULIA SARTI PETER GOMEZ E MARCO TRAVAGLIO






Questa è la versione di Bogdan, il misterioso ex ragazzo rumeno di Giulia Sarti che oggi nega anche la relazione. Attenzione alle date: la telefonata del 13 febbraio 2018 con la balla della malattia si inserisce il giorno dopo l' esplosione del caso delle mancate restituzioni al Fondo per il microcredito del Mef da parte di Giulia Sarti.

alessandro di battista in spiaggia con giulia sarti nel 2016 1ALESSANDRO DI BATTISTA IN SPIAGGIA CON GIULIA SARTI NEL 2016 1
Ancora un giorno e il 14 febbraio la parlamentare annuncerà al suo ex Bogdan la decisione di denunciarlo, cosa che farà poi il 15 febbraio. E lui il 16 si farà interrogare e porterà in Procura il telefonino con le chat di whatsapp e Telegram.

Il contenuto di quella conversazione e della chat successiva tra i due rende evidente tre cose: Bogdan ammetteva di essere stato il compagno di Giulia, almeno con lei. Bogdan le aveva detto di aver bisogno di soldi per questioni importanti già prima. In quella chiamata fa cadere solo il velo sulla ragione: Bogdan 'confessa' con tono solenne di avere avuto bisogno di soldi per la cura di una malattia terminale che gli dava 6-8 mesi di vita.
le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 4LE IENE SU GIULIA SARTI E BOGDAN TIBUSCHE

Ma tutto era stato inutile. Non solo. Leggendo la chat seguente alla telefonata si intuisce che il lavoro di Bogdan - stando a quanto raccontava lui a Giulia Sarti - aveva a che fare con i servizi segreti. Sul punto al Fatto Bogdan dice solo: "Per ora parliamo solo di quello che è agli atti pubblici. Sul resto parleremo poi ma di certo non finisce qui".

Sulla malattia finta invece replica: "In quella telefonata offro a Giulia questo alibi per i mancati bonifici. Non è vero che sono malato. Non lo dico subito al telefono ma poi le scrivo il giorno dopo nella chat che la malattia è solo un alibi". In effetti però si potrebbe anche pensare che Bogdan il 14 febbraio scriva nella chat a Giulia "quello che ti ho scritto era per darti l' alibi della denuncia non lo hai capito?" solo dopo aver appreso da Giulia che lei il giorno dopo lo avrebbe denunciato.
bogdan tibusche su giulia sarti alle ieneBOGDAN TIBUSCHE SU GIULIA SARTI ALLE IENE

Bogdan a quel punto sa che la balla della finta malattia può finire nella denuncia per truffa e - con quel messaggio a Giulia - mette le mani avanti smontando in anticipo l' accusa? Pm e Gip non si pongono nemmeno la domanda. I magistrati accertano reati e si disinteressano dei fatti irrilevanti penalmente ma che hanno una grande rilevanza nel dibattito pubblico.

le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 2LE IENE SU GIULIA SARTI E BOGDAN TIBUSCHE 2
Mai come in questo caso è evidente la distanza tra verità giudiziaria e verità tout court. Per il Gip Bogdan Tibusche non ha commesso appropriazione indebita ai danni di Giulia Sarti e non è un truffatore per la balla del tumore. La ragione? I bonifici per 35 mila euro in suo vantaggio, denunciati da Giulia Sarti, risalgono a molto prima che Bogdan le raccontasse la balla della malattia. Inoltre Giulia aveva dato al suo ex ragazzo il token del conto e quindi per prenderle i soldi lui non aveva bisogno di truffarla. Il Gip è sovrano in materia penale ma nel dibattito pubblico queste conclusioni lasciano delusi.

giulia sartiGIULIA SARTI





Troppe domande inevase. Giulia Sarti presentava Bogdan come il suo ragazzo e Bogdan oggi lo nega. Perché? Sarti sostiene che Bogdan le aveva detto che era una sorta di agente di un super servizio segreto. Bogdan aveva installato telecamere nella casa della Sarti per videosorvegliare le stanze. Era d' accordo con lei, come sostiene il rumeno? E con quelle telecamere sono davvero stati registrati incontri con terzi?

giulia sartiGIULIA SARTI




Davvero Bogdan dispone di un backup delle videoregistrazioni? Il pm Davide Ercolani ha finora fatto una scelta rispettosa della privacy tenendo fuori la relazione, la malattia e le chat sulle missioni segrete dalle indagini.

giulia sartiGIULIA SARTI
Eppure l' amore, la malattia e la professione di Bogdan potrebbero essere importanti per capire il 'senso' dei comportamenti di Giulia Sarti che oggi appaiono inspiegabili dall' esterno. Forse, anche alla luce della gogna mediatica seguita alla pubblicazione della verità monca di natura giudiziaria, sarebbe il caso che la magistratura facesse un passo avanti nella ricerca della verità.

Fonte: qui



 

''LE FOTO HARD DI GIULIA SARTI? NON È REVENGE PORN, È UNA VENDETTA POLITICA INTERNA AL M5S''. OCCHIO A QUELLO CHE DICE GIOVANNI FAVIA, EX DELLA GRILLINA RIMINESE, ESPULSO DAL MOVIMENTO: ''GENTE SENZA ARTE NÉ PARTE SI È RITROVATA IN PARLAMENTO. INCONTRI PERSONE FAMOSE, HAI MIGLIAIA DI EURO IN TASCA... QUEL REALITY DIEDE LORO UN SENSO DI ESALTAZIONE. GIULIA HA TRADITO I SUOI PRINCIPI E LE HO TOLTO IL SALUTO. HA FATTO BENE A METTERE LE TELECAMERE IN CASA PERCHÉ…'' 

QUELLO CHE PENSA DI ROCCO CASALINO E BOGDAN

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera

Passato alla storia del M5S come uno dei primi espulsi (via blog) da Grillo, l' ex consigliere regionale emiliano Giovanni Favia ha aperto quattro ristoranti a Bologna e si tiene alla larga dagli amici di un tempo. Lui e Giulia Sarti erano inseparabili.

Siete stati fidanzati?
«Tecnicamente non eravamo fidanzati, ma le ho voluto moltissimo bene. La nostra amicizia è iniziata nel 2007, era sempre al mio fianco. Poi io ho rotto con i vertici, mentre altri sono rimasti dentro, spinti dalla voglia di arrivare.
Raccontavano la favoletta di voler cambiare il Movimento dall' interno».

giovanni favia e beppe grillo 2GIOVANNI FAVIA E BEPPE GRILLO
Mentivano?
«Gente senza arte né parte si è ritrovata in Parlamento.
Incontri persone famose, hai migliaia di euro in tasca... All' inizio volevano fare un po' i dissidenti come Pizzarotti.
Ma poi quel reality diede loro un senso di esaltazione. Giulia ha tradito i suoi principi, si è messa a frequentare lo star system de' noantri . È diventata una talebana e le ho tolto il saluto».

Per i rimborsi?
«No, perché non era più la stessa. Delle disavventure di Giulia non mi va di parlare, ma mi dispiace che sia finita alla gogna e voglio dire quello che so per certo. Il caso delle foto rubate non c' entra nulla con il revenge porn ».
GIULIA SARTIGIULIA SARTI

Quegli scatti non sono una vendetta personale?
«No, credo siano una vendetta politica interna al M5S. Lì dentro c' è una cyberguerra. Alla Casaleggio avevano una fobia nei miei confronti e tutti quelli che erano stati vicini a me erano visti con sospetto e subivano uno spionaggio stile Stasi. Non si fidavano di lei, pensavano che avesse dentro il germe della dissidenza. Il suo nemico era Max Bugani, l' unico in Emilia che ha tradito me e Pizzarotti».

Sospetta di Bugani? Vuole prendersi un' altra querela?
«Non dico che fu lui ad hackerare mail e foto. Non so chi sia stato, se attivisti o eletti, ma certo la corrente era quella. Il solo fatto che Giulia non mi avesse rinnegato era un problema, perché io ebbi uno scontro fortissimo con Bugani. Questa storia è un inside job , inutile prendersela con i media. Gli autori sono persone legate all' ala fideistica e hanno colpito lei perché era sopravvissuta alle epurazioni e se la sapeva cavare in tv».
GIULIA INNOCENZI E GIOVANNI FAVIAGIULIA INNOCENZI E GIOVANNI FAVIA

Dopo cosa è successo?
«L' hackeraggio è stata una ritorsione. Per allontanarla dal cerchio magico di Di Maio cercavano la prova che nascondesse qualcosa. La storia del porno è una casualità che gli cade dal cielo. Ma Giulia prese una tale batosta che non osò più alzare le penne».
le iene su giulia sarti e bogdan tibusche 1LE IENE SU GIULIA SARTI E BOGDAN TIBUSCHE

L' ex fidanzato Andrea Bogdan Tibusche che ruolo ha?
«Non c' entra niente».

Come fa a esserne così certo?
«Anche Giulia si è messa in un casino più grande di lei e non sa come uscirne. Magari ha esagerato in ambizione, ma non merita il momento terribile che sta vivendo».

Perché Sarti si fece installare le telecamere in casa?
«Se le ha messe per tutelarsi da quel covo di serpi che è il M5S ha fatto più che bene.
Tutto è ipercontrollato, c' è una psicosi che porta a fotografarsi i messaggi telegram, quelli che poi spariscono. È una macchina di potere».
giulia sartiGIULIA SARTI

Rocco Casalino?
«È un professionista, la persona che ha più forza nel M5S. Ma la comunicazione è organizzata in modo militare.
Non era così nemmeno con Berlusconi».

Fonte: qui