9 dicembre forconi: 03/25/18

domenica 25 marzo 2018

Ingroia: «Contro di me attività criminale di dossieraggio di una lobby politico-affaristica»

L’ex pm: «L’obiettivo era sporcare la mia immagine e farmi fuori da Sicilia e-Servizi»

«Da alcune deposizioni chiave al processo per calunnia nei confronti dei giornalisti collaboratori de L’Espresso responsabili della pubblicazione della falsa telefonata Tutino-Crocetta contro Lucia Borsellino si definisce finalmente il contesto in cui è stato prima avviato il linciaggio mediatico contro di me e poi è stata aperta la paradossale indagine della procura di Palermo sui miei compensi e rimborsi a Sicilia e-Servizi». Lo dice l’ex procuratore aggiunto a Palermo Antonio Ingroia in una nota dopo l’udienza di ieri del processo per calunnia e diffusione di notizie false ai collaboratori dell’Espresso Piero Messina e Maurizio Zoppi, autori dell’articolo sulla presunta intercettazione tra Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino.

«È emerso - aggiunge l’ex pm - che era stata commissionata da lobby politico-affaristiche una mirata attività criminale di dossieraggio su di me, con il coinvolgimento anche dei servizi segreti, per sporcare la mia immagine e farmi fuori da Sicilia e-Servizi, come poi è effettivamente accaduto. Si tratta di fatti gravissimi, che sospettavo e ho denunciato più volte senza che gli organi inquirenti, a cominciare dalla Procura di Palermo, abbiano mai indagato, tanto che non ne sono mai stato informato da chi avrebbe dovuto farlo. Ora mi aspetto venga fatta la massima chiarezza e vengano accertate tutte le responsabilità. Resta l’indignazione per un’indagine fondata sul nulla, figlia di una precisa e ben studiata operazione criminale di delegittimazione nei miei confronti».

«Una bolla di sapone - conclude - destinata a scoppiare presto, confermando che io costituivo un ostacolo alla realizzazione degli affari più sporchi alle spalle dei siciliani, ostacolo di cui bisognava liberarsi. Io però pretendo tutta la verità e chi ha sbagliato paghi, i criminali e i loro strumenti, consapevoli o inconsapevoli». (fonte Ansa)

Fonte: qui

Breaking: The Russian Military Warns: A Major U.S. Led War in Syria Is Imminent

On March 17, the Russian General Staff warned about an imminent attack on Syria. The statement did not elaborate. Of course, some information is classified but an independent and impartial analysis of publicly available information leads one to the same conclusion. Let’s look at the facts.
There are warships deployed by US Navy in the Red Sea, the Mediterranean, and the Persian Gulf. They are ready to launch roughly 400 long-range Tomahawks against a target in the Middle East on any given day. Sea-launched cruise missiles were used to strike Syria in April. Anything that is at all related to the military operations on the island of Diego Garcia in the Indian Ocean is hush-hush information, but it’s an open secret that the strategic bombers based there can launch at least a hundred cruise missiles and then use other high-precision munitions in a follow-up attack. On average, one bomber carries 20 AGM-86 ALCMs. Five bombers are believed to be normally stationed on this island that is off-limits to inquisitive outsiders. This means that at least 500 cruise missiles can be fired on short notice.
On March 17, Russian Foreign Minister Sergey Lavrov declared that Great Britain, France, and some additional countries besides the US had special forces operating in Syria that were engaging the Syrian Army directly. But it’s not just commandos.
It was reported on March 16 that the UK would be stationing a significant number of troops at the US-controlled Al-Tanf military base, adjacent to the Iraqi border. This facility is prominently eatured in NATO’s war planning in Syria. It blocks the corridor linking Iran to Lebanon via Syria and Iraq. The size of the deployment — about 2,300 troops accompanied by tanks and helicopters — is too significant just to be intended to fight Islamic State militants who are already on the run.
Before that, the US had already sent 600 troops with armored vehicles to the base. And American reinforcements have also been sent to the Omar oil field.
On March 12, US Ambassador to the UN Nikki Haley threatened military action against Syria. Experience has shown that the US will strike first and think about explanations later. It’ll no doubt “invent” some pretext to justify its actions.
Tensions have risen since last week. For instance, the mainstream media raised a ruckus over a mysterious “large underground” North Korean military base in Syria! This story about Pyongyang helping Syria to rebuild its chemical stockpiles and other urban legends are going viral.
The escalation coincided with the March 16 meeting between the Russian, Iranian, and Turkish foreign ministers in Astana to discuss further plans to bring peace to Syria, including expanding the concept of the de-escalation zones. That meeting laid the ground for a summit in Istanbul on April 4. There are about two weeks still to go. This top-level event could produce landmark decisions that might foil the West’s plans in Syria. Not much time is left. From the American perspective, this calls for urgent action to stymie that process.
Washington’s plan includes the goal of partitioning Syria in such a way that a large chunk of it would remain under the control of the US-led coalition. The Americans are already assembling municipal councils on the lands east of the Euphrates River. This area must be retained at any cost in order to ensure that Washington has a say in the future settlement of this war-torn country, otherwise all the hard work put in so far will go down the drain, undercutting America’s global standing and diminishing its clout in the Middle East.
Losing Syria would be tantamount to suffering a major defeat in its confrontation with Iran, which it considers its arch-enemy. The plans include a rollback of Russian forces. Syria is the right place to do that. If the Russian military is openly warning the world of an imminent strike, that is a serious threat. And it does not look like a one-strike operation. This time we’re in for something much more serious — a large-scale operation to “contain” Russia, beat back Iran, win the support of the rich oil-exporting Arab nations and make them pay huge sums for American weapons, and show the world the US is omnipresent and adamant in its desire to dictate its will.
Fonte: qui

Leroy Merlin, la multinazionale francese fondata sullo sfruttamento

La grande multinazionale francese Leroy Merlin, con propri negozi e strutture in tutto il mondo, utilizza il “caporalato” per il reclutamento dei dipendenti nel magazzino del Polo Logistico di Castel San Giovanni in provincia di Piacenza. 
I 420 lavoratori non sono assunti direttamente alle dipendenze della multinazionale, ma attraverso un sistema di “cooperative” che operano come veri e propri intermediari di mano d’opera e che si arricchiscono sottraendo salario e diritti ai “loro” operai.
Non solo le cooperative che forniscono manodopera a Leroy Merlin non garantiscono il rispetto del contratto e dei diritti minimi - i licenziamenti sono all’ordine del giorno e il ricambio è elevatissimo, basta provare ad alzare la testa - ma cambiano continuamente denominazione e codice fiscale per sfuggire agli Ispettori del Lavoro, all’INPS e all’INAIL per poter continuare indisturbati a violare le norme che regolano il salario, la regolarità contributiva, la tutela della salute negli impianti. In questo spesso aiutati da sindacati compiacenti.
La maggioranza degli operai, in tutta la Logistica, è composta da stranieri molto ricattabili perché la perdita del posto di lavoro comporta anche mettere a rischio il rinnovo del permesso di soggiorno e di questa condizione di inferiorità si approfittano le cooperative.
Dietro gli sconti e il basso prezzo delle merci esposte sugli scaffali dei suoi negozi si nasconde lo sfruttamento e la schiavitù di migliaia di facchini che lavorano giorno e notte per garantire la movimentazione e il trasporto dei prodotti. 
 
NOI RITENIAMO CHE LEROY MERLIN SIA DIRETTAMENTE RESPONSABILE DI QUESTA SITUAZIONE DI SFRUTTAMENTO, CHE STA DIVENTANDO UNA NUOVA FORMA DI SCHIAVITU’. TUTTO IL SISTEMA DELLA LOGISTICA È BASATO SU QUESTE PRATICHE CHE STANNO CONSENTENDO ANCHE AI COLOSSI DELL’E COMMERCE, COME AMAZON E ALTRI, DI POTER ACCUMULARE ENORMI RICCHEZZE E PROFITTI. 
 
La USB è presente con migliaia di iscritti nei magazzini della logistica in tutto il Paese ed anche nel territorio di Piacenza dove si addensano molti magazzini con migliaia di addetti. USB chiede che le grandi aziende della distribuzione, del commercio, dell’e-commerce, le multinazionali come Leroy Merlin interrompano immediatamente ogni rapporto con il sistema delle cooperative, assumano in proprio i loro dipendenti, gli applichino il contratto di riferimento senza sconti, paghino le tasse e i contributi nei paesi che li ospitano.
USB distribuirà questo comunicato di fronte ai negozi Leroy Merlin in tutta Italia e, grazie alla collaborazione dei sindacati esteri aderenti alla Federazione Sindacale Mondiale, anche nei negozi dei Paesi in cui sono presenti impianti o negozi della multinazionale francese.   
 
SCHIAVI MAI! 

USB Unione Sindacale di Base


Per concessione di USB
Fonte: qui
Data dell'articolo originale: 19/03/2018
URL dell'articolo: qui

California, auto con bombole esplode contro una base aerea: “Possibile atto di terrorismo”

Un’auto carica di bombole di gas propano ha sfondato l’ingresso principale della base aerea militare Travis esplodendo dopo che il conducente avrebbe appiccato deliberatamente il fuoco. L’uomo è morto.

Un’auto carica di bombole di gas propano si è scagliata contro una base aerea statunitense. È accaduto nella notte di mercoledì nel nord della California, alla base militare Travis, dove il veicolo ha sfondato l’ingresso principale provocando una esplosione dopo che il conducente, da quanto emerso, avrebbe appiccato deliberatamente il fuoco. La persona alla guida dell’auto, secondo quanto riportato dai media americani, è morta. Sarebbe l’unica vittima dell’incidente. Sul posto, dove non sono stati segnalati spari, sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere l’incendio. Gli investigatori e l’Fbi che indagano sul caso non escludono l’ipotesi terrorismo. Il conducente dell’auto che si è scagliata contro la base aerea è stato identificato ma le sue generalità per il momento non sono state diffuse.

La Travis Air Force Base in California rimasta chiusa per 12 ore dopo l'episodio – La Travis Air Force Base in California è un importante terminal per gli aerei cargo militari e da trasporto sulla costa occidentale, che supporta le operazioni nel Pacifico. Ospita circa 7000 persone. Dopo l’incidente è rimasta chiusa per dodici ore: secondo i funzionari non ci sarebbe al momento alcuna minaccia. “La sicurezza e il benessere dei nostri piloti, delle loro famiglie e della nostra comunità locale è la nostra massima priorità”, ha detto il colonnello John Klein in un comunicato stampa diffuso giovedì. “Sono estremamente orgoglioso di come i nostri primi soccorritori abbiano affrontato rapidamente la situazione per tenere Travis e l'area circostante lontana dai pericoli. Siamo fortunati ad avere relazioni durature con le forze dell'ordine federali e locali e continueremo a collaborare con loro durante le indagini”.

Fonte: qui

FOLLIE ITALIANE - UN 54ENNE LASCIA SOLO IN CASA PER 20 MINUTI 20 IL FIGLIO UNDICENNE MA PER I GIUDICI È ABBANDONO DI MINORE!

L’UOMO, SEPARATO, ERA USCITO PER UNA PASSEGGIATA CON LA NUOVA COMPAGNA E AVEVA LASCIATO IL CELLULARE AL FIGLIO, MA IL RAGAZZINO HA CHIAMATO PRIMA LA MADRE, POI LA POLIZIA 

MORALE DELLA FAVOLA: I GENITORI ORA SONO A PROCESSO…

Giordano Tedoldi per “Libero quotidiano”

Tre anni fa un uomo di 54 anni, separato dalla moglie di 58, lasciava a casa per venti minuti il figlio suo e della donna, di 11 anni, per fare una passeggiata domenicale con la nuova compagna. L'uomo, in causa con l' ex moglie per l' affido del figlio, aveva cercato di convincere il bambino a uscire con lui e la compagna. Al rifiuto di quello, gli lasciava il cellulare: «Hai il numero di Anna, se hai bisogno chiama». Anna è la compagna.

poliziaPOLIZIA
Uscito, il bambino chiama la madre lamentandosi di essere stato lasciato solo. «Chiama il 113» risponde lei. Rientrato il padre con la compagna, trovano la polizia. Giovedì, padre e madre del bambino, oggi quindicenne, si sono trovati in tribunale a dover rispondere di abbandono di minore: il papà per aver lasciato venti minuti da solo il figlio, la madre perché, invece di essere andata a prenderlo, gli ha detto di cavarsela da solo chiamando la polizia.

É accaduto a Ivrea, che ora detiene un record: quello di avere tra i concittadini il "bambino abbandonato" meno abbandonato del mondo. Perché sì, sappiamo bene che esistono leggi al riguardo, e che possono essere interpretate alla lettera. Ma come i magistrati sanno, essendo persone in genere colte, già l' apostolo Paolo diceva: «La lettera uccide, lo spirito vivifica».

CONNESSO COL MONDO
E ci domandiamo dunque se, oggi, un undicenne lasciato a casa da solo per venti minuti, munito di cellulare per ogni evenienza, possa dirsi «abbandonato». Oggi con un cellulare in mano un undicenne lo puoi lasciar solo per venti minuti anche su un atollo polinesiano, e non sarà per nulla abbandonato. È geolocalizzato, in contatto col mondo intero. Può scoprire i numeri di telefono di polizia, carabinieri, vigili del fuoco, della segreteria dei presidenti di Camera e Senato, e chiamarli.

ABBANDONO DI MINOREABBANDONO DI MINORE
In quel film di trent' anni fa, "Mamma ho perso l' aereo", un minorenne veniva per sbaglio lasciato da solo a casa dai genitori partiti per Parigi. Era una commedia, si esagerava, ma già allora era chiaro che la tecnologia delle connessioni e una casa fornita di computer rendevano molto meno insicura la solitudine di un minorenne rispetto anche solo a mezzo secolo fa. In questi anni, poi, educatori e pedagogisti non fanno che insistere sull' indipendenza sempre più precoce dei bambini, la famiglia diventa un nucleo elastico, fatto di componenti sempre più autonomi, e tutti sono d' accordo nel dire che questo è un progresso.

Poi però, se un bambino resta venti minuti a casa, ecco che si configura nientemeno che un "abbandono di minore", neanche fosse un orfanello nell' Ottocento di Dickens. La madre, che avrebbe voluto scaricare sul padre tutte le colpe, si è vista ritorcere contro l' accusa. Ben le sta. Del padre, è emerso un episodio di maltrattamenti, un mese prima del cosiddetto abbandono, un ceffone perché il bimbo faceva i capricci.
ABBANDONO DI MINOREABBANDONO DI MINORE
(E anche qui, la violenza mai, ma se dovessimo denunciare per lesioni ogni padre cui scappa uno sberlone, i tribunali sarebbero ingolfati).

RILIEVO SPROPOSITATO
Ora, questo padre avrà pure le sue manchevolezze, ma alzi la mano chi, da piccolo, non è stato lasciato solo dai genitori (anche non separati) per venti minuti, per le più varie ragioni. E tempo fa non c' erano i cellulari, i bambini lasciati soli non potevano chiamare né il genitore separato e vendicativo, né la polizia. E la cosa non assumeva uno spropositato rilievo penale.

Ma oggi che i cellulari ci sono, solo attenendosi a un rigore esagerato si può accusare un padre di aver abbandonato il figlio perché lo lascia sul divano di casa venti minuti di domenica. Peraltro, la scelta dei giudici di procedere per abbandono di minore non farà che aumentare una tensione familiare assurda, che di certo non farà il bene del ragazzo. Così, una dinamica di normale contrasto tra due genitori separati, che avrebbe potuto essere risolta se tutte le parti avessero esercitato misura e buon senso, è finita in tribunale. Con quale autorità gli adulti possono essere un modello di responsabilità e di serenità per i bambini, se si accapigliano senza ritegno per simili sciocchezze?

Fonte: qui