9 dicembre forconi: 05/21/19

martedì 21 maggio 2019

A TORINO UN NIGERIANO 23ENNE HA STACCATO A MORSI IL DITO DI UN AGENTE, PERCHÉ NON VOLEVA FARE LA FOTO SEGNALETICA

L’UOMO ERA STATO FERMATO PER POSSESSO DI DROGA E, PORTATO IN QUESTURA, SI È SCAGLIATO CONTRO IL POLIZIOTTO STACCANDOGLI LA FALANGE DELL’ANULARE SINISTRO 

SALVINI C'E': "NESSUNA TOLLERANZA PER I DELINQUENTI. VERRA' ESPULSO..."

Ennesima aggressione a un poliziotto a Torino da parte di un fermato. Un nigeriano di 23 anni questa mattina, martedì, ha staccato a morsi il dito di un agente, perché non voleva farsi fotosegnalare.

L’uomo era stato fermato dalla squadra volante ai giardini Di Vittorio in zona Mirafiori: aveva droga in tasca. Portato in questura il nigeriano si è scagliato contro l’agente che lo stava foto segnalando e gli ha morso il dito staccandogli la falange dell’anulare sinistro. Il poliziotto è stato portato all’ospedale Cto dove stanno cercando di attaccargli il dito. La domenica di Pasqua un senegalese aveva cercato di uccidere un agente con una spranga.
matteo salvini sovranisti a milanoMATTEO SALVINI SOVRANISTI A MILANO

Salvini: nessuna tolleranza per i delinquenti
«Nessuna tolleranza per i delinquenti, sono felice che il Decreto sicurezza funzioni» ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Il nigeriano potrà essere espulso grazie al Decreto Sicurezza, che consente di allontanare i richiedenti asilo che delinquono e che non hanno diritto alla protezione. Ora è urgente intervenire col Decreto Sicurezza Bis per garantire più poteri e protezioni alle Forze dell’Ordine e contrastare gli scafisti».
la ferita alla mano del poliziottoLA FERITA ALLA MANO DEL POLIZIOTTO

I sindacati Siap e Siulp: «Grave episodio, serve il taser»
Pietro Di Lorenzo del sindacato Siap afferma: «Ennesimo grave episodio che dimostra la pericolosità dei soggetti con cui hanno a che fare quotidianamente i colleghi delle volanti. Soggetti per lo più clandestini privi, di scrupoli e pronti a tutto pur di difendere la loro attività quotidiana: lo spaccio di morte.

polizia 1POLIZIA 





Queste violenze dimostrano, come più volte denunciato, come non ci sia nessun rispetto dello Stato e delle divise che lo. rappresentano. Attendiamo che sia approvato urgentemente il nuovo decreto sicurezza annunciato, in cui paiono comparire misure più adeguate e pene più severe per chi aggredisce gli operatori.

Al collega ferito la grande vicinanza e gli auguri di pronta guarigione». «Proviamo Rabbia, sofferenza e una sorta di ineluttabilità verso questi eventi» dice invece il segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo.

«Non è la prima volta che assistiamo ad aggressioni di questo genere - denuncia - ma non ci rassegniamo a chiedere con forza tutela per Gli operatori delle forze dell’ordine che passa inevitabilmente attraverso leggi più severe e strumenti più adatti per la difesa come il taser. Inutile sottolineare come le condizioni economiche del nostro paese non siano in grado di accogliere è integrare questi soggetti». Fonte: qui
immigrato aggredisce poliziottiIMMIGRATO AGGREDISCE POLIZIOTTI

CI METTIAMO LA ''CYBERSECURITY'' CINESE IN CASA

MENTRE TRUMP STRONCA HUAWEI, IL GOVERNO ITALIANO (CON IL SOTTOSEGRETARIO ALLA DIFESA TOFALO, M5S) FESTEGGIA L'INAUGURAZIONE A ROMA DEL ''CENTRO SULLA SICUREZZA CIBERNETICA'' DI ZTE, L'ALTRO COLOSSO CINESE COLPITO DALLE SANZIONI AMERICANE 
''ITALIA PRIMO PAESE EUROPEO, UN LABORATORIO PER AFFRONTARE LE MINACCE DEL FUTURO''. MA È LA CINA LA PRIMA MINACCIA DEL FUTURO… - IL VIDEO DI GIULIA POMPILI DEL ''FOGLIO''

L'INAUGURAZIONE DEL LABORATORIO DI CYBERSECURITY DI ZTE 

LE INSTAGRAM STORIES DI GIULIA POMPILI (GIORNALISTA DEL FOGLIO)



COSE MAI VISTE: CI METTIAMO LA ''CYBERSECURITY'' CINESE IN CASA - MENTRE TRUMP SCHIANTA HUAWEI

Dagonota - Mentre Trump schianta Huawei, appena boicottata anche da Google, il governo italiano (nella persona del sottosegretario alla Difesa Tofalo, del molto filocinese M5S) festeggia l'inaugurazione a Roma del ''Centro sulla Sicurezza Cibernetica'' di ZTE, l'altro colosso cinese colpito dalle sanzioni americane, un ''cugino'' di Huawei con simili profili di vicinanza al governo cinese.

angelo tofalo da zte a romaANGELO TOFALO DA ZTE A ROMA

''L'Italia è il primo paese europeo ad avere un laboratorio simile, per affrontare le minacce del futuro'', gongola il sottosegretario. Tutto bellissimo, se non fosse che è la Cina la prima minaccia del futuro…

Nelle stories di Giulia Pompili, giornalista del ''Foglio'' esperta di Asia (e già intimidita da un diplomatico dell'ambasciata cinese a Roma), si vede come questa azienda sia indipendente dal governo cinese. Nelle librerie troneggia un volume su Xi Jinping…

Ecco cosa scrive Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa (M5S), sul suo profilo LinkedIn:

angelo tofalo da zte a romaANGELO TOFALO DA ZTE A ROMA

Questa mattina a Roma ho partecipato all’inaugurazione del primo Centro sulla sicurezza cibernetica di ZTE che sta facendo importanti investimenti in Italia.

le stories di giulia pompili da zte a roma 4LE STORIES DI GIULIA POMPILI DA ZTE A ROMA
Oggi, da rappresentante del Governo mi faccio portavoce della grande sensibilità che stiamo dedicando al tema della sicurezza cibernetica e quindi della sicurezza nazionale. È doveroso e ancor di più strategico per l’Italia collaborare e condividere questa sfida con i principali Stakeholders e affrontare sempre meglio le minacce del futuro.

Stiamo lavorando a interventi normativi per creare e rafforzare il perimetro di sicurezza nazionale, ampliare la Golden Power rendendola applicabile anche sulla tecnologia 5G, costituire i centri di certificazione e valutazione di hardware e software e allo stesso tempo aprendo nuove collaborazioni all’insegna della trasparenza.

Per questo è una grande opportunità che ZTE abbia scelto l’Italia come primo Paese europeo in cui aprire un cyber security lab.

le stories di giulia pompili da zte a roma 3LE STORIES DI GIULIA POMPILI DA ZTE A ROMA
A moderare gli interventi della giornata il Direttore Nicola Porro. Tra gli altri presenti Kun HU, President of Western Europe and CEO of ZTE Italia, Mr. Zhong Hong, responsabile della sicurezza di ZTE, l’On. Flavia Marzano, Assessore del Comune di Roma.

Fonte: qui

ROGO NELLA SEDE DELLA POLIZIA LOCALE NEL MODENESE: DUE MORTI, 2 FERITI GRAVI E 17 INTOSSICATI

L’INCENDIO E’ DI ORIGINE DOLOSA. IL FUOCO SAREBBE STATO APPICCATO PER VENDETTA DA UNO STRANIERO. IL PRESUNTO COLPEVOLE È STATO ARRESTATO…
Ansa - È in stato di arresto il giovane nordafricano preso questa notte dai carabinieri di Carpi ritenuto responsabile di aver incendiato gli uffici della polizia municipale di Mirandola. Il ragazzo, che annovera numerosi precedenti e che, da ultimo, è stato colpito da ordine di espulsione, èstato arrestato con le accuse di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto.
Nel rogo sono morte due persone, un'anziana di 84 anni e la sua badante di 74 anni,  due feriti gravi e 16 intossicati. L'incendio, sviluppatosi negli uffici della polizia locale, ha provocato un'esplosione che ha coinvolto un appartamento adiacente, al primo piano, dove sono morte le due persone. 
"Arrestato giovane immigrato nordafricano", twitta il ministro dell'Interno Matteo Salvini, "Altro che aprire i porti! Azzerare l'immigrazione clandestina, in Italia e in Europa, è un dovere morale: A CASA tutti!".
Arrestato giovane immigrato nordafricano per il rogo che ha devastato la sede della Polizia locale di : due morti, decine di feriti e intossicati. Una preghiera e un abbraccio alle famiglie delle vittime.
Altro che aprire i porti!
http://www. icoli/Rogo-nella-sede-della-polizia-di-Mirandola-nel-Modenese-morti-feriti-intossicati-290942aa-f6bf-4da9-9bf3-3805199081ea.html 

Rogo nella sede della polizia di Mirandola, nel Modenese, 2 morti, 2 feriti gravi e 17 intossicati


Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il giovane intorno alle tre della notte scorsa si è introdotto nel comando della polizia municipale di Mirandola e, dopo essersi impossessato di un giubbotto antiproiettile, di un telefono cellulare di servizio, di tre berretti di ordinanza e di qualche suppellettile, ha incendiato alcuni arredi. Fuggito, è stato individuato e bloccato dai militari a circa cento metri dal luogo dell'incendio. 
Nel frattempo le fiamme, rapidamente propagatesi per tutti gli ambienti, hanno prodotto una intensa coltre di fumo che ha saturato i nove appartamenti al primo e al secondo piano della palazzina, causando la morte per asfissia di un'anziana donna italiana e della sua badante ucraina, la gravissima intossicazione del marito di questa e, in forma meno acuta, quella di altre diciotto persone, tutte evacuate e trasferite presso l'ospedale di Mirandola.

UN NUOVO STUDIO CONFERMA CHE UNA DELLE ALTERAZIONI GENICHE PIÙ FREQUENTI PER LO SVILUPPO DEL CANCRO NON AVVIENE CASUALMENTE, MA E' PROVOCATA DALL’AMBIENTE ESTERNO ALLA CELLULA

STILE DI VITA E BUONA ALIMENTAZIONE CONTANO: NON È UN CASO CHE IL 40% DEI TUMORI SI POTREBBERO PREVENIRE ELIMINANDO…
Silvia Turin per "www.corriere.it"

tumoreTUMORE
Non ci si ammala di cancro per caso o per sfortuna: lo confermano i risultati dello studio di un gruppo di scienziati dell’Istituto europeo di oncologia, appena pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics e finanziato dallo European Research Council (ERC).

Le mutazioni sono prevedibili
I ricercatori, guidati da Piergiuseppe Pelicci, Direttore della Ricerca Ieo e professore di Patologia generale all’Università di Milano, e Gaetano Ivan Dellino, ricercatore Ieo e di Patologia generale dell’Università di Milano, in collaborazione con il gruppo diretto da Mario Nicodemi, professore all’Università di Napoli Federico II, hanno scoperto che una delle alterazioni geniche più frequenti e importanti per lo sviluppo del cancro, le «traslocazioni cromosomiche», non avvengono casualmente nel genoma, ma sono prevedibili e sono provocate dall’ambiente esterno alla cellula.

malati tumore 8MALATI TUMORE
Il commento
«Nel corso della vita, un uomo su 2 e una donna su 3 si ammalano di cancro - spiega Pelicci -. Perché? Un tumore si sviluppa quando una singola cellula accumula 6 o 7 alterazioni del Dna a carico di particolari geni: i geni del cancro. La domanda diventa quindi: che cosa determina quelle alterazioni?

tumore allo stomaco 1TUMORE ALLO STOMACO
La ricerca di una risposta ha creato due scuole di pensiero: una che identifica la causa principale nell’ambiente in cui viviamo e nel nostro stile di vita, e l’altra che ne attribuisce l’origine alla casualità e dunque, in ultima analisi, alla sfortuna».

Il precedente
Secondo tre precedenti studi pubblicati su Science, a firma da Bert Vogelstein, uno degli scienziati contemporanei più autorevoli, due terzi delle mutazioni trovate nei tumori si formano durante la normale vita dei nostri tessuti, quando le cellule duplicano il proprio Dna per moltiplicarsi.

genoma 8GENOMA 8
Siccome queste mutazioni sono considerate inevitabili, perché dovute ad errori casuali, Vogelstein aveva concluso che le stesse avverrebbero in ogni caso, anche se il nostro fosse un pianeta perfetto e i nostri stili di vita irreprensibili. I lavori pubblicati hanno stimolato un grande dibattito nella comunità scientifica.
tumore allo stomacoTUMORE ALLO STOMACO

La scoperta
«Oggi pubblichiamo un lavoro che mette in discussione la casualità delle traslocazioni cromosomiche - spiega Dellino in un comunicato - , uno dei due tipi di alterazioni geniche trovate nei tumori. Le traslocazioni sono la conseguenza di un particolare tipo di danno a carico del Dna, ossia la rottura della doppia elica. Come per le mutazioni, pensavamo che questo tipo di danno avvenisse casualmente nel genoma, ad esempio durante la divisione cellulare, come ipotizzato da Vogelstein.
tumore ai polmoniTUMORE AI POLMONI

Al contrario, studiando le cellule normali e tumorali del seno, abbiamo scoperto che né il danno al Dna né le traslocazioni avvengono casualmente nel genoma. Il danno si verifica all’interno di geni con particolari caratteristiche e in momenti precisi della loro attività. Si tratta di geni più lunghi della media e che, pur essendo “spenti”, sono perfettamente attrezzati per “accendersi”. La rottura del Dna avviene nel momento in cui arriva un segnale che li fa accendere. Studiando queste caratteristiche, possiamo prevedere quali geni si romperanno e quali no, con una precisione superiore all’85 per cento».
malati tumore 6MALATI TUMORE

L’ambiente e gli stili di vita contano
«La questione centrale, che cambia la prospettiva della casualità del cancro, è che l’attività di quei geni è controllata da segnali specifici che provengono dall’ambiente nel quale si trovano le nostre cellule, e che a sua volta è influenzato dall’ambiente in cui viviamo e dai nostri comportamenti. Questa scoperta– continua Pelicci - ci insegna che la sfortuna non svolge alcun ruolo nella genesi delle traslocazioni e che abbiamo ora un motivo scientifico in più per non allentare la presa sulla prevenzione dei tumori.

tumore utero 5TUMORE UTERO
Per ora non abbiamo capito quale sia esattamente il segnale che induce la formazione delle traslocazioni, ma abbiamo capito che proviene dall’ambiente, pur ignorando ancora luoghi e circostanze. È possibile, infine, che il medesimo meccanismo, o uno simile, possa essere anche alla base delle mutazioni studiate da Vogelstein. Ci stiamo lavorando», conclude il ricercatore.

Il 40 per cento dei tumori è prevenibile
A oggi conosciamo con certezza alcuni dei fattori ambientali che causano il cancro: fumo, alcool, obesità, inattività fisica, eccessiva esposizione al sole, una dieta ad alto contenuto in zuccheri e carni rosse o processate, e a basso contenuto di frutta, legumi e vegetali.

tumore al colon 7TUMORE AL COLON
La comunità scientifica concorda sul fatto che se tutti questi fattori fossero eliminati - e ciascuno è eliminabile - potremmo prevenire il 40 per cento dei tumori. Conosciamo inoltre alcuni virus e batteri che causano cancro: il virus Hpv favorisce il cancro della cervice e della faringe, il virus Hbv quello del fegato, il batterio Helicobacter pylori quello dello stomaco. Le vaccinazioni contro quei virus hanno il potenziale di evitare, da soli, il 15 per cento dei tumori nel mondo.

Anche l’esposizione ad agenti inquinanti ambientali, occupazionali o industriali è causa di una frazione dei tumori. Purtroppo, però, a parte alcune eccezioni, come ad esempio l’amianto, non abbiamo ancora ben capito quali siano esattamente e quanto incidano. «Per quanto oggi sappiamo, ciascuno di noi può scegliere se prevenire il 40 per cento dei tumori, con pochi e precisi cambiamenti del modo in cui viviamo.

La comunità scientifica lavorerà sul restante 60 per cento. A patto che ci siano fondi sufficienti per la ricerca», ricorda Pellicci.

Fonte: qui

“REPORT” RACCONTA LA FRODE DEI PROSCIUTTI DI PARMA E S.DANIELE: UNO SU TRE È FATTO CON CARNE DI MAIALI ALLEVATI IN ITALIA MA FIGLI DI SCROFE INSEMINATE CON MAIALE DANESE

IL GRANDE FAKE DEL DOP E DEGLI ALLEVAMENTI “SOSTENIBILI”: ANIMALI AMMASSATI IN MEZZO AI TOPI E SI MORDONO LE ORECCHIE A VICENDA…



report la frode dei prosciutti di parma e san daniele 9REPORT LA FRODE DEI PROSCIUTTI DI PARMA E SAN DANIELE
"Terminata la stagionatura, se andrete ad acquistare un prodotto marchiato Parma, rischierete una volta su tre di essere frodati", cioè di comprare un prosciutto fatto con la carne di maiali allevati sì in Italia ma figli di scrofe inseminate con maiale danese "durok", più magro, molto richiesto, ma escluso dal disciplinare di produzione che consente di fregiarsi del marchio Dop, denominazione d' origine protetta.

report la frode dei prosciutti di parma e san daniele 3REPORT LA FRODE DEI PROSCIUTTI DI PARMA E SAN DANIELE
E conclusioni simili si possono trarre per il San Daniele. Sono prosciutti comuni, buoni per carità, ma senza i marchi Dop il prezzo al dettaglio non potrebbe mai salire fino a 54 euro al chilo. È l' inchiesta di Emanuele Bellano con Alessia Cerantola e Greta Orsi, intitolata "La porcata", che Sigfrido Ranucci presenta nella puntata di stasera di Report (Raitre, 21,30). Le indagini degli ispettori del ministero dell' Agricoltura e dai carabinieri del Nas, coordinate dalle Procure di Torino e Udine, sono note.

report la frode dei prosciutti di parma e san daniele 1REPORT LA FRODE DEI PROSCIUTTI DI PARMA E SAN DANIELE
Un milione di cosce di prosciutto sequestrate per un valore di quasi 100 milioni di euro, i prosciutti a cui è stato revocato il marchio Dop sono circa il 20 per cento della produzione annua di Parma e San Daniele. Report ricorda i 200 indagati e i recenti patteggiamenti di una decina di allevatori: pene fino a 14 mesi di reclusione. Bellano ha intervistato il tecnico che gira per gli allevamenti con i semi del maiale danese. Ma soprattutto presenta documenti, una relazione dell' associazione degli allevatori e alcune recentissime email, in base ai quali afferma che "la frode è ancora in essere".

report la frode dei prosciutti di parma e san daniele 14REPORT LA FRODE DEI PROSCIUTTI DI PARMA E SAN DANIELE 
Uno dei controllori scrive: "Mi è stato risposto che se cominciano a far rispettare la legge, sono 2000 euro di multa per ogni suino macellato, oltre il ritiro dal commercio, quindi roba improponibile". Report spiega che la conformità delle carni al disciplinare è affidata, per il Parma, all' Istituto Parma Qualità (Ipq), le cui quote sono in mano ai controllati e cioè il Consorzio di Parma e le associazioni degli industriali della carne e degli allevatori; la filiera Dop del San Daniele è vigilata dall' Ifcq di San Saniele del Friuli, di proprietà di un trust i cui beneficiari sono Assica, l' associazione industriali della carne e il consorzio del San Daniele stesso.
prosciutto di parmaPROSCIUTTO DI PARMA

E ancora, Report documenta le condizioni in cui vivono i maiali, perfino in allevamenti "sostenibili". Gli animali, tutti col tatuaggio delle filiere Dop, sono "ammassati, a stretto contatto sviluppano fenomeni di cannibalismo e si mordono le orecchie a vicenda"; qua e là spuntano topi. In un allevamento collegato al Parma, una scrofa malata viene invitata a spostarsi con un pistola elettrica, un' altra è abbattuta a martellate.

Fonte: qui