9 dicembre forconi: 05/07/18

lunedì 7 maggio 2018

MIGRANTI IN TRENO SENZA BIGLIETTO PESTANO UN POLIZIOTTO A LECCO

LECCO CAPOTRENO PESTATO
UN NIGERIANO AVEVA PRESO A MALE PAROLE IL CAPOTRENO CHE GLI CHIEDEVA IL BIGLIETTO, L’AGENTE È INTERVENUTO PER DIFENDERLO ED È STATO AGGREDITO DA UNA DECINA DI IMMIGRATI TRA I PASSEGGERI TERRORIZZATI 

LA FUGA DOPO LA RISSA, I DUE ARRESTI E…

Sara Bettoni e Barbara Gerosa per il Corriere della Sera

treno regionale lecco
TRENO REGIONALE LECCO
Preso a calci e pugni da un gruppo di immigrati. Picchiato e lasciato a terra in una pozza di sangue solo per aver tentato di difendere il capotreno da un giovane nigeriano che, dopo essersi rifiutato di mostrare il biglietto, aveva iniziato a infastidire gli altri viaggiatori.

immigrati in stazioneIMMIGRATI IN STAZIONE
Vittima del violento pestaggio un poliziotto quarantenne, originario di Verbania, in forza presso la squadra volante della Questura di Lecco. Le sue condizioni sono gravi, ma non è in pericolo di vita. Non ha mai perso conoscenza ed è stato in grado di descrivere con minuziosa precisione i suoi aggressori, tanto da consentire ai colleghi di arrestarli poco dopo: due al momento le persone finite in manette.
capotreno aggredito nel 2015CAPOTRENO AGGREDITO NEL 2015

La violenza nel pomeriggio di ieri sul regionale 10853 in partenza dalla stazione milanese di Porta Garibaldi poco dopo le 14.30. L' agente era diretto a Lecco, dove avrebbe dovuto prendere servizio alle 19. All' altezza di Arcore l' aggressione.

Un immigrato ha preso a male parole il capotreno che gli aveva chiesto il titolo di viaggio, poi ha iniziato a insultare e disturbare i passeggeri, dando in escandescenza. Il poliziotto, dopo essersi qualificato, ha cercato di calmare il ragazzo. Mentre l' agente cercava di riportare la calma un gruppo composto da una decina di giovani nigeriani è intervenuto in difesa del connazionale.

capotreno aggredito con un machete nel 2015CAPOTRENO AGGREDITO CON UN MACHETE NEL 2015
Sotto gli occhi terrorizzati dei passeggeri hanno immobilizzato il capotreno e picchiato con una violenza inaudita il quarantenne, tentando anche di rubargli il portafoglio. Quindi la fuga non appena il treno si è fermato a Carnate.

Alcuni testimoni li hanno visti però salire su un altro convoglio diretto in Valtellina.
capotreno aggredita da tre nigeriani al brenneroCAPOTRENO AGGREDITA DA TRE NIGERIANI AL BRENNERO




Grande la mobilitazione delle forze dell' ordine. Alla stazione di Calolziocorte, nel Lecchese, il diretto su cui viaggiavano è stato fatto fermare. Le porte chiuse, poliziotti e carabinieri sono saliti e grazie alla testimonianza della vittima e del capotreno sono riusciti a individuare alcuni componenti della banda, gli autori del pestaggio.

In manette sono finiti due nigeriani di 24 e 25 anni, regolari in Italia, arrestati per resistenza a pubblico ufficiale, tentata rapina, lesioni in concorso. 

Oggi in tribunale a Lecco l' udienza di convalida.

Fonte: qui

capotreno licenziatoCAPOTRENO LICENZIATO

CARLO DE BENEDETTI(IL SUO POTERE IN ITALIA STA SVANENDO) SBROCCA ED INFILA UNA "PERLA DIETRO L'ALTRA'

“SALVINI E’ ANTISEMITA, ANTIEUROPEO E PRENDE I SOLDI DA PUTIN ED E’ AMICO DI ORBAN”

CARLO DE BENEDETTI ARMA IL CANNONE E SPARA A ZERO CONTRO TUTTI: “DI MAIO È STATO MISERABILE E SCRITERIATO PERCHÉ VOLEVA FARE IL PREMIER A TUTTI I COSTI. I CINQUE STELLE SONO DEI BUFFONI CHE FANNO CHIACCHIERE DA BAR. GRILLO DEVE TORNARE A FARE IL COMICO"


BASTONATE ANCHE AL PD: “RENZI HA FATTO TERRA BRUCIATA INTORNO A LUI, ELIMINANDO OGNI COMPETITOR GRAZIE AL DELITTO ROSATELLUM, LA LEGGE ELETTORALE ELABORATA AFFINCHÉ NESSUNO RIUSCISSE A GOVERNARE, E HA IMPOSTO I SUOI FEDELI NELLE LISTE”

IL SILENZIO SU BERLUSCONI, IL SOSTEGNO A GENTILONI. L'UNICO ELOGIO? A MACRON(UN USURAIO!)...

DE BENEDETTI OFFENDE SALVINI «ANTISEMITA AL SOLDO DI PUTIN»
Laura Rio per “il Giornale”

Salvini è antisemita, antieuropeo e prende i soldi da Putin. Di Maio è stato miserabile e scriteriato perché voleva fare il premier a tutti i costi. I Cinque Stelle sono dei buffoni che fanno chiacchiere da bar. Renzi si è dimesso ma ha fatto finta di dimettersi. Grillo deve tornare a fare il comico e smettere di dire agli altri cosa devono fare.

mario calabresi carlo de benedettiMARIO CALABRESI CARLO DE BENEDETTI
Carlo De Benedetti, il patriarca dell' impero Repubblica-L'Espresso, spara a zero contro tutti i protagonisti della politica che ha portato il nostro Paese allo stallo. Tutti tranne uno, l' antico arci-nemico Silvio Berlusconi, forse perché non è stato sollecitato sull'argomento o forse volutamente perché, si sa, i tempi sono molto cambiati dall'epoca dell'aspro scontro tra i due gruppi editoriali, ma anche tra due visioni della politica e del mondo diametralmente opposte.

A casa sua, in quel di Dogliani dove possiede la tenuta del buen ritiro e dove patrocina il Festival della televisione che si è tenuto nel weekend, intervistato da Lilli Gruber davanti al pubblico si è lasciato andare a dure invettive. L'attacco più duro al leader leghista che ha accusato di essere amico dell'ungherese Orban (che applica una politica durissima contro l' immigrazione) e addirittura finanziato da Putin.

renzi & de benedettiRENZI & DE BENEDETTI
«Certo io non ho le prove che abbia preso i soldi, però è deducibile dal fatto che è stato molto spesso a Mosca. E poi dice che vuole uscire dalla Nato ma in via Bellerio (sede della Lega a Milano) non sanno neppure dove si trovi la Siria».

Immediata arriva la reazione di Salvini affidata a Twitter: «Il miliardario di sinistra Carlo De Benedetti: Salvini è antisemita, antieuropeo, finanziato da Putin! Che dite, querelo? Io direi di sì!». Pure Gasparri, di Forza Italia, si aggrega: «Sì Matteo devi querelare il calunniatore De Benedetti, che dice cose inaudite, basta con questa arroganza».

berlusconi salviniBERLUSCONI SALVINI
Ma De Benedetti, che è stato un pezzo importante della sinistra italiana, non risparmia neppure il Pd e Renzi. «Lo stato del Pd è chiaramente comatoso - dice l'Ingegnere - Non capisco gli esponenti del partito che affermano che gli elettori hanno deciso che il Pd deve andare all'opposizione. È una contraddizione: gli elettori hanno votato Pd perché facesse politica, non per forza andare al governo ma sedersi comunque al tavolo delle trattative con i 5 Stelle, almeno per dimostrare che il loro programma è insostenibile».

E sull' ex segretario aggiunge: «Ha fatto terra bruciata intorno a lui, eliminando ogni competitor grazie al delitto Rosatellum, la legge elettorale elaborata affinché nessuno riuscisse a governare, e ha imposto i suoi fedeli nelle liste».
PUTIN SALVINIPUTIN SALVINI

Secondo De Benedetti «l' unica possibilità per il Pd di avere un futuro è quello di tornare alle origini e prendere in mano la questione delle disuguaglianze sociali perché è il problema fondamentale che mina la coesione sociale». Lo strumento per andare incontro alle classi più disagiate sarebbe la patrimoniale: «Sono d'accordo con quello che ha detto qui l' altro giorno Confalonieri (l' altro arci-nemico di un tempo con cui ora si trova sulle stesse posizioni), bisogna che chi ha di più dia allo Stato per aiutare i poveri, sarebbe un atto quasi simbolico, ma importante».

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO
Ce n'è anche per i grillini. «L' idea di un referendum sull' euro, oltre a essere contro la legge - dice - è una buffonata. Gli italiani sanno che uscire dalla moneta unica è una sonora cavolata. I 5 Stelle vogliono mettere le mani sulla Rai e sulle Cassa Depositi e Prestiti dopo aver criticato per anni chi lo faceva. Grillo che propone la condivisione del debito a livello europeo dice cose ridicole».

Ma c'è almeno un politico che De Benedetti salva? Sì, ma non è italiano, è il presidente francese Macron, «l'unico in grado di salvare la democrazia liberale, peccato però che ha perso venti punti di consenso in pochi mesi». Invece Trump è «un pazzo irresponsabile, che non ha alcuna moralità e che ha fatto fallire le sue aziende otto volte». E Berlusconi? Nessuna stoccata per lui, forse perfino per De Benedetti in questo «mondo di buffoni» l' antico nemico non è poi più così orribile.
EMMANUEL MACRONEMMANUEL MACRON

2 - AFFONDO DI DE BENEDETTI SUL PD. LITE CON IL LEADER LEGHISTA
Virginia Piccolillo per “il Corriere della Sera”

Il Pd? «Comatoso». Il Movimento 5 Stelle? «Ridicolo». E Matteo Salvini? «Peggio: antisemita, antieuropeo e finanziato da Putin». E il leader leghista: «Che dite querelo? Io dico di sì». È finita con l' annuncio via Twitter di un' azione giudiziaria da parte di Salvini, l' intervista fatta da Lilli Gruber a Carlo De Benedetti, al Festival della tv e dei nuovi media, da lui stesso promosso. Da Dogliani, in provincia di Cuneo, dove De Benedetti risiedeva, prima di trasferirsi a Saint Moritz in Svizzera, l' imprenditore ha tracciato una cruda analisi della situazione politica. Con critiche a 360 gradi.

CARLO DE BENEDETTI E MATTEO RENZI A DOGLIANI DA CHICARLO DE BENEDETTI E MATTEO RENZI A DOGLIANI DA CHI
Ma le parole più aspre le ha avute per Salvini, concludendo: «Bisogna tenerlo lontano». Il capo della coalizione di centrodestra ha replicato con durezza al «miliardario di sinistra che mi dà dell' antisemita». E ha anticipato la querela raccogliendo il plauso di Maurizio Gasparri: «Basta con l'arroganza».

De Benedetti (che ha ceduto ai figli il gruppo editoriale L'Espresso-Repubblica, ora fuso con La Stampa e Il Secolo XIX) non ha però risparmiato anche critiche al Movimento Cinque Stelle: «Grillo guadagni i soldi facendo i suoi spettacoli e il comico e non ci venga a dire cosa dobbiamo fare».

Al quesito su chi meriti più di essere creduto sull' euro tra Grillo e Luigi Di Maio risponde: «A nessuno. È una buffonata. Gli italiani sanno che uscire dall' euro è una c....». E su Matteo Renzi, cui aveva tributato dapprima entusiasmo e poi delusione, dice: «Ha dato le dimissioni facendo finta di non averle date. Inaccettabile».

GASPARRI-AS-ROMAGASPARRI-AS-ROMA
Quanto al Pd aggiunge: «Non capisco quando dice che gli elettori lo hanno votato per andare all' opposizione. È una stupidaggine, una contraddizione. Gli elettori lo hanno votato perché facesse politica. Non penso che potesse fare un governo con i 5 Stelle, ma il Pd doveva sedersi al tavolo e dimostrare che non era possibile fare un programma per governare insieme».
RENZI E GENTILONIRENZI E GENTILONI

La ricetta dell' imprenditore per uscire dallo stallo prevede un voto di fiducia al governo uscente e poi il voto: «La soluzione migliore è che resti Gentiloni. Il Parlamento potrebbe confermare a termine il governo che è già in funzione e potrebbe portare il Paese alle elezioni. Magari dopo avere rifatto la legge elettorale. Mi sembra la cosa più logica», dice, convinto che si andrà a votare a ottobre. «Anche se io - conclude - preferirei insieme alle Europee a maggio del prossimo anno». Fonte: qui

JOHN MCCAIN: "NON VOGLIO TRUMP AL MIO FUNERALE"

IN FIN DI VITA PER UN TUMORE AL CERVELLO, JOHN MCCAIN STA PIANIFICANDO IL SUO ADDIO AL QUALE NON VUOLE CHE SIA IL PRESIDENTE USA 

HA CHIESTO L’ELOGIO FUNEBRE A GEORGE W. BUSH E A BARACK OBAMA, E LA CASA BIANCA SARÀ RAPPRESENTATA DA…


Giuseppe Sarcina per il "Corriere della Sera"

john mccainJOHN MCCAIN
Forse la qualità più bella di John McCain è far sembrare il coraggio una cosa semplice, naturale. A 81 anni, colpito, ma non piegato da un tumore al cervello in fase avanzata, il senatore repubblicano sta facendo i suoi conti con la vita e con la morte. Politici e personali al tempo stesso.

Pensa al suo funerale e lo sta pianificando come il suo ultimo atto pubblico. Non vuole, secondo quanto riferisce la tv Nbc, che venga invitato Donald Trump. McCain ha sempre contrastato la linea del presidente, fino ad affossare la riforma sanitaria nel luglio 2017, votando «no» con il gesto memorabile del pollice rovesciato.

john mccain 4JOHN MCCAIN 
Il rapporto personale è pessimo. Nella campagna elettorale del 2016 l' allora candidato repubblicano aveva detto dell' ex pilota della Marina, abbattuto nel 1967, quasi linciato dai vietcong e liberato solo nel 1973: «Non è un vero eroe, io preferisco quelli che non si fanno catturare».

john mccain nel 1973 1JOHN MCCAIN NEL 1973 



Meglio, allora, risparmiare sull' ipocrisia: il senatore avrebbe già chiesto agli ex presidenti George W. Bush e Barack Obama di pronunciare gli elogi funebri durante la cerimonia solenne nella Cattedrale nazionale di Washington. E la Casa Bianca sia rappresentata dal vice presidente Mike Pence.

john mccain nel 1973 2JOHN MCCAIN NEL 1973 


McCain ha scritto un libro di memorie The Restless Wave, l' onda continua, che sarà pubblicato nelle prossime settimane, insieme con un documentario biografico a cura della piattaforma Hbo.

john mccain 3JOHN MCCAIN 






Le prime anticipazioni confermano le attese: un racconto sincero, senza sconti neanche per se stesso. Per esempio: «È stato un errore scegliere Sarah Palin» come vice nel ticket in corsa nel 2008 contro Obama. L' ascesa di Palin diede grande spazio alla protesta populista del Tea Party, lacerando il partito repubblicano.

john mccain 2JOHN MCCAIN 2
«Sarebbe stato meglio Joseph Lieberman», il senatore moderato che insieme a tanti altri è andato a trovare McCain, nel suo ranch in Arizona. Tra loro c' è anche Joe Biden. Una settimana fa l'ex vice presidente democratico ha passato qualche ora insieme con il vecchio amico e poi ha riferito ai giornalisti: «John sa di essere in una situazione molto, molto, molto precaria. Eppure continua a preoccuparsi del nostro Paese».

Fonte: qui

AIR FRANCE “RISCHIA DI SCOMPARIRE”.

IL DE PROFUNDIS ARRIVA AL MINISTRO DELLE FINANZE DI PARIGI 

MACRON NON HA INTENZIONE DI RICAPITALIZZARE LE LINEE AEREE FRANCESI: “NON TOLGO I SOLDI AI CONTRIBUENTI PER DARLI A CHI NON VUOLE ARRIVARE AI LIVELLI DELLA LUFTHANSA” 

Da La Stampa

AIR FRANCE KLMAIR FRANCE KLM
Air France, la principale compagnia francese con 85 anni di storia, rischia di scomparire. A lanciare l’allarme, dopo che i dipendenti hanno bocciato il referendum sull’accordo salariale portando alle dimissioni del numero uno Jean-Marc Janaillac, è il ministro delle finanze Bruno Le Maire, che ha anche escluso che lo Stato corra in soccorso dell’aviolinea con una ricapitalizzazione.

Jean Marc Janaillac con MacronJEAN MARC JANAILLAC CON MACRON

In questo quadro di incertezza, in attesa che il 15 maggio il cda torni a riunirsi per indicare una soluzione di governance transitoria, non si ferma la protesta dei lavoratori che da fine febbraio stanno scioperando a intermittenza per rivendicare le loro richieste salariali (una protesta costata già oltre 300 milioni di euro): oggi è in programma il 14esimo giorno di stop (un altro anche martedì), ma la compagnia prevede di assicurare l’85% dei voli programmati.

Air FranceAIR FRANCE


«Se non vengono fatti gli sforzi necessari per portarla allo stesso livello competitivo di Lufthansa e delle altre grandi compagnie, sparirà», avverte Le Maire che, intervistato da Bfm Tv, definisce «ingiustificate» le richieste dei sindacati e fa appello ai lavoratori perché mostrino «responsabilità» e al management perché rinnovi il dialogo con i sindacati. Il ministro esclude anche l’arrivo di risorse pubbliche: «Una ricapitalizzazione richiede i soldi dei francesi e io non prendo i soldi dei francesi per metterli in una compagnia che non è al necessario livello competitivo».

BRUNO LE MAIRE PADOANBRUNO LE MAIRE PADOAN
E proprio sulla presenza dello Stato nell’aviolinea, interviene l’economista liberista Nicolas Bouzou, che su Le Figaro propone che lo Stato francese «ceda il 14% che ancora possiede nel Gruppo Air France-Klm: finanziariamente non sarà glorioso per i poteri pubblici perché il prezzo di queste azioni è basso, ma il contribuente francese deve uscire da questa galera che dura da quasi un secolo». Tra l’altro proprio oggi Le Maire ha annunciato che lo Stato francese venderà le proprie partecipazioni in Aeroporti di Parigi e nelle lotterie di Francaise des Jeux.

ALITALIAALITALIA
Intanto in Italia, dove è praticamente in stand by la vendita di Alitalia in attesa della formazione del nuovo Governo, il M5s va all’attacco e critica l’ingresso del commissario straordinario Luigi Gubitosi nel cda di Tim. «Come farà a conciliare questi due incarichi delicati e strategici per il Paese è tutto da scoprire», osserva il M5S sul blog delle Stelle dedicato ad Alitalia.

COMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHICOMMISSARI ALITALIA GUBIOSI PALEARI LAGHI
I Pentastellati si dicono comunque pronti a dare il proprio ok alla proroga della vendita (il decreto che sposta i termini al 31 ottobre e la restituzione del prestito al 15 dicembre è all’esame della commissione speciale del Senato, nella quale si va verso un’indagine conoscitiva sulla compagnia), ma questo - avvertono - «non significa che spingiamo per la vendita a qualsiasi costo». Prima vogliono infatti vedere chiaro sull’operato dei commissari e per questo nelle prossime settimane intendono dare il via ad un giro di audizioni e, se necessario, tavoli tecnici ad hoc.

Fonte: qui

Tonfo di Air France a Parigi, per titolo perdita più forte dal 2002 dopo dimissioni AD

Tonfo a Parigi per il titolo Air France-KLM, arrivato a crollare fino a -14% dopo la notizia della decisione dell’AD Jean-Marc Janaillac di rassegnare le proprie dimissioni. L’annuncio è arrivato dopo che i dipendenti della compagnia aerea francese hanno bocciato il nuovo contratto proposto dai vertici. Per l’azione si tratta della perdita più forte dal 2002, ovvero in 16 anni. A pesare sulla performance anche le dichiarazioni del ministro delle finanze francese Bruno Le Maire, che ha affermato che, “se non vengono fatti gli sforzi necessari per portarla allo stesso livello competitivo di Lufthansa e altre grandi compagnie”, il vettore “sparirà”. 

Fonte: qui

VIDEO: ATTIMI DI PAURA SULLA NAVE DA CROCIERA ‘CARNIVAL DREAM’ DIRETTA AI CARAIBI: L’ACQUA HA INVASO CORRIDOI E ALMENO 50 CABINE PER UNA INTERRUZIONE DELLA LINEA DI GALLEGGIAMENTO

I PASSEGGERI SI SONO ARMATI DI BACINELLE E HANNO DOVUTO DORMIRE SUI TAPPETINI DA YOGA

VIDEO: ALLAGAMENTO DENTRO LA 'CARNIVAL DREAM'

carnival dream 3CARNIVAL DREAM 
Attimi di paura sulla nave da crociera Carnival Dream diretta ai Caraibi quando l’acqua ha invaso corridoi e almeno 50 cabine per una interruzione della linea di galleggiamento.

I passeggeri della nave, dopo un primo momento di smarrimento, si sono armati di secchi e bacinelle e hanno iniziato a gettare via l’acqua per rimediare all’allagamento.

carnival dreamCARNIVAL DREAM








A riprendere la scena è stata la passeggera Marla DeAnn Haase con un video su Facebook, mostrando come l’acqua ha rapidamente riempito il corridoio e spiega che la nave aveva lasciato New Orleans domenica diretta verso i Caraibi e giovedì si è verificato il guasto.

La Carnival ha spiegato che l’equipaggio ha riparato alla situazione e ha offerto un rimborso completo ai passeggeri allagati.

Fonte: qui

Entrate tributarie: nel I trimestre gettito salito del 2,8% a 97 miliardi

Nel primo trimestre dell’anno, le entrate tributarie erariali ammontano a 97.058 milioni di euro, segnando un incremento del 2,8%. 

Lo ha comunicato il ministero delle Economie e Finanze, precisando che al risultato hanno contribuito sia le imposte dirette (+2,9%) sia quelle indirette (+2,6%). In particolare, il gettito delle imposte dirette risulta pari a 54.472 milioni di euro, riflettendo essenzialmente l’andamento delle ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. 

Il gettito delle imposte indirette, che ammonta a 42.586 milioni di euro, è legato all’andamento del gettito dell’Iva (+1,5%). Le entrate dei giochi, nei primi tre mesi del 2018, ammontano a 3.719 milioni di euro con una variazione positiva di 267 milioni di euro (+7,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fonte: qui

Crisi economica e macigno debito, l’Italia spiegata da Mazziero

Maurizio Mazziero e Andrew Lawford hanno raccolto più di 10 anni di studi e report sui temi dell’economia italiana e del debito pubblico nel loro ultimo libro “La crisi Economica e il macigno del debito” pubblicato dalla Hoepli quest’anno (Febbraio).


Il libro però fa molto di più. Colpisce infatti la scelta degli autori di riprendere e approfondire il tema della crisi finanziaria a ormai quasi 10 anni dalla crisi del debito sovrano che nel 2011 morse l’Italia, e l’intera Europa. Situazione da cui solo oggi il Bel Paese dà segnali di ripresa, ma che, come ricorda Maurizio Mazziero, “sono solo frammentari, non concordi nei loro tratti essenziali e che rimangono comunque fragili”. Ecco perché, prosegue l’autore, analista finanziario, docente SIAT e fondatore della Mazziero Research “ci siamo interrogati io e il mio collega a 10 anni dalla crisi, sullo stato dell’economia italiana per vedere se la crisi era stata superata e qual è lo stato della ripresa in Italia, Paese dove il debito pubblico zavorra la crescita”.
Basta infatti guardare ai tassi di crescita attesi per il nostro PIL reale nel prossimo triennio e confrontarli con quelli dei principali Paesi europei per comprendere a pieno il senso delle parole dell’autore. Rimanendo in Europa, senza scomodare gli USA che nel 2018, secondo quanto riporta Bloomberg, dovrebbero sfoggiare una crescita del PIL reale poco al di sotto del 3%, mentre del 2,5% e 2,1% rispettivamente nel 2019 e 2020, la Germania negli stessi anni segnerà una crescita del 2,4%, 1,9% e 1,5%. La Francia del 2,1%, 1,8% e 1,6%. L’Inghilterra piuttosto stabile all’1,5% nel triennio e l’Italia all’ultimo posto con l’1,5% atteso per quest’anno, 1,3% nel 2019 e 1% nel 2020. La Spagna addirittura dovrebbe crescere del 2,7% quest’anno, del 2,3% il prossimo anno e del 2,1% nel 2020. Come si spiega tutto ciò? Come ci siamo arrivati e che dovrebbe fare la politica italiana per portarci fuori da questa situazione?

Ebbene a questa ed altre domande “La crisi Economica e il macigno del debito” cerca di dare risposta, individuando il fil rouge della situazione stagnante dell’economia italiana nel debito pubblico. Un problema che va affrontato e risolto, poiché, ricorda Mazziero “non ci sono scorciatoie per uscire da questa situazione e quando creiamo debito in più lo lasciamo ai nostri figli aumentando le tasse che questi dovranno pagare”.

Noi di Finanza Online abbiamo avuto il piacere di intervistare Maurizio Mazziero a distanza di pochi mesi dalla pubblicazione del libro per riprenderne alcuni dei temi fondamentali trattati.

Come e quando nasce questo macigno del debito pubblico in Italia?
“L’Italia ha avuto fasi alterne del debito. La fase più acuta si è avuta a partire dal 1970 quando venne meno la forte ripresa economica del 60 e passammo da un debito in euro di circa 14 miliardi, ai 2.286 miliardi di oggi. Una galoppata di quasi 50 anni che ha portato il debito a salire in modo esponenziale”. La crescita dunque è stata abbastanza lineare, ma l’accelerazione si ebbe dal 1980. Le ragioni sono principalmente tre:
  • La diminuzione della crescita negli anni 80, essendo vicini alla crisi petrolifera;
  • Il divorzio tra tesoro e Banca d’Italia. Si allentarono gli obblighi della Banca d’Italia nei confronti del tesoro, quindi venne meno l’obbligo da parte di BI di acquistare titoli del debito pubblico e quindi lo Stato cominciò a finanziarsi solo attraverso il mercato(tassi reali estremamente alti, vedi grafico sottostante);

  • Gli sprechi e i costi della politica; la spesa pubblica nel nostro Paese è sempre stata piuttosto allegra.
Insomma, come scrive lo stesso Mazziero “quella del debito per l’Italia si potrebbe definire una tradizione”. E ancora, “gli anni con un debito superiore all’80 percento del Prodotto interno lordo sono stati sicuramente maggiori di quelli con debito più contenuto”.

Il libro dedica ampio spazio anche al rapporto tra Italia e Europa ed Euro. Che ruolo ha avuto l’Euro? Un’opportunità per ridurre il debito sfumata o è tutta colpa dell’Euro?

L’euro è una valuta incompleta di un’Europa disunita. Ma i problemi del debito non sono colpa dell’euro ma del fatto che la politica non ha impostato le riforme necessarie per una presenza all’interno della comunità europea”. L’Italia, prosegue l’autore, “ha continuato a pensare si potesse vivere al di sopra delle proprie possibilità, quando non era più possibile attuare svalutazioni competitive. Che erano la norma durante la lira”.

Il debito pubblico è sempre stato tra i principali ostacoli alla crescita dell’Italia nelle congiunture positive di mercato e tra i maggiori pesi nelle fasi recessive. Come si esce da questo Impasse?

“Si esce attuando delle riforme sia nel campo del lavoro che pensionistico, diminuendo la burocrazia, facendo funzionare la giustizia, diminuendo il costo del lavoro e abbassando le tasse attraverso una riduzione della spesa pubblica(soprattutto tagliando gli interessi reali sul debito pubblico stesso!). In questi anni si è molto parlato di austerità ma la spesa pubblica è sempre aumentata. La vera austerità l’hanno fatta i cittadini”.
La soluzione dunque passa necessariamente attraverso la riforma e l’ammodernamento del nostro Paese. Non ci deve essere spazio, precisa Mazziero per una politica sempre protesa alla ricerca del consenso elettorale, per caste e lobby che tengono in scacco il Paese.

Nel libro si parla di come l’investitore possa difendersi nella gestione di un portafoglio. Ci può accennare qualcosa?

“La difesa del PTF passa dalla diversificazione del rischio Paese. La si ottiene attraverso la detenzione di parte del patrimonio all’estero, è una strategia legale purché venga dichiarata annualmente”.
Lei e il suo collega ormai seguite da decenni i principali dati economici italiani e fornite gratuitamente un report sul sito Mazziero Research. Come nasce questo interesse?
L’interesse, ci racconta Mazziero, “nasce perché vedendo avvicinarsi la crisi nel 2007, io e il mio collega ci siamo interrogati sulla reale solidità economica dell’Italia e abbiamo iniziato a raccogliere dati economici e, dal 2011, abbiamo cominciato a pubblicare l’osservatorio con le nostre ricerche. Oggi questo osservatorio è una rivista scientifica. Con un comitato di accademici e viene inviata a uffici studi, banche centrali, politici, media e online. Lo si trova e può essere scaricato gratuitamente dal sito Mazziero Research”.

Chi investe in Italia sul lungo termine dovrebbe monitorare l’andamento del debito? Quali ripercussioni per il mercato azionario e obbligazionario?

“Si, chi investe deve monitorare il debito perché questo ci dice la salute dell’economia italiana e le ripercussioni sono chiare sulle obbligazioni, ma non solo. Un elevato debito porta a rendimenti crescenti sui titoli di stato, facendo lievitare il costo del debito sulle società, dunque il costo del finanziamento sui mercati.
Il debito elevato, prosegue Mazziero “incide anche sul mercato azionario perché costando di più indebitarsi, le aziende pagano maggiori oneri. Cresce così il peso della gestione finanziaria sui conti generando lo schiacciamento degli utili societari”.

Fonte: qui

SALVINI AL QUIRINALE: ‘IL CENTRODESTRA È UNITO, IL PRESIDENTE DIA A NOI IL MANDATO’. MA LA COSA PIÙ DIVERTENTE È COME AL SOLITO BERLUSCONI ...

FACCIA FUNEREA DURANTE I COLLOQUI CON MATTARELLA E LE SUE BRACCIA BLOCCATE MANCO AVESSE UNA CAMICIA DI FORZA DAVANTI AI GIORNALISTI 

DOPO LA SCENEGGIATA AI PRIMI COLLOQUI, STAVOLTA SILVIO GIAMBURRASCA DOVEVA STARE BUONO E TRANQUILLO. MA IMBRONCIATO…

IL CENTRO DESTRA E' UNITO, MANDATO A NOI, NO GOVERNO PRESIDENTE

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLABERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
(ANSA) - Il centrodestra resterà unito e chiederà al presidente della Repubblica il mandato per andare in Parlamento e verificare i numeri una maggioranza. E' questo, a quanto si apprende, la decisione presa nel corso del vertice a palazzo Grazioli tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni prima di salire al Colle per le consultazioni. Il centrodestra, sempre a quanto si apprende, ribadirà la sua contrarietà ad un governo del presidente.

SALVINI, MIA DISPONIBILITA' A FARE GOVERNO DI CENTRO DESTRA 

(ANSA) - "Contiamo - prosegue Salvini al termine delle consultazioni con il capo dello Stato - che sia l'ultima volta che cerchiamo una maggioranza. Abbiamo offerto al presidente della Repubblica, consci del fatto che il Paese non può aspettare, la disponibilità mia a nome della coalizione a formare un governo".

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALEBERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE
SALVINI, COLLE CI DIA MODO DI TROVARE MAGGIORANZA

(ANSA) - "Confidiamo che il presidente della Repubblica ci dia modo di trovare una maggioranza, che contiamo di poter trovare mettendoci in campo personalmente perché stanti così le cose la nostra coalizione rappresenta l'ambizione e la speranza di 60 milioni italiani. Confidiamo di poterci mettere nelle prossime ore finalmente a lavoro". Lo dice Matteo Salvini, a nome della delegazione del centrodestra, al termine delle consultazioni.

GOVERNO: DICHIARAZIONE SPRINT DI SALVINI, BERLUSCONI COMPITO
SALVINI MELONI BERLUSCONI(ANSA) - Dichiarazione sprint di Matteo Salvini e al suo fianco un Silvio Berlusconi immobile, le braccia conserte, che annuisce ascoltando le parole del leader della Lega. E' l'immagine della delegazione del centrodestra, al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A differenza delle prime consultazioni con il capo dello Stato, nel corso delle quali aveva accompagnato le parole di Salvini con ampi gesti, il leader di Forza Italia si mostra compito e fa lievi cenni di approvazione con la testa. Alla destra di Salvini, Giorgia Meloni manifesta la sua convinta condivisione annuendo vistosamente.

Fonte: qui


SALVINI MELONI BERLUSCONI
VOLANO GLI STRACCI FRA SILVIO E MATTEO: BERLUSCONI SI OPPONE ALL' ALLEANZA SALVINI-DI MAIO 

SALVINI GONGOLA PER IL CORTEGGIAMENTO A CINQUE STELLE 

MA IL CAV LO METTE DI FRONTE ALLA SCELTA: 

O ME O LUI. 

Amedeo La Mattina per la Stampa

Forse torneranno a rivedersi stamane, prima di salire al Quirinale per le consultazioni. I leghisti però fanno sapere che potrebbero non presentarsi: vogliono prendersi una notte di riflessione. L' accordo al vertice di Palazzo Grazioli non è stato trovato e Berlusconi non cambia la sua posizione: nessun appoggio esterno a un governo Lega-M5S. Salvini invece sollecita questo appoggio esterno per dare vita a un esecutivo politico.

berlusconi salviniBERLUSCONI SALVINI
«Qualora ciò non fosse possibile - spiega il leader del Carroccio - allora meglio andare a votare. Si sta ragionando sulla migliore soluzione possibile. Noi mettiamo sempre avanti gli interessi generali del Paese a quelli personali e dei singoli partiti. O si fa un governo che possa fare le cose che servono - ha aggiunto dopo il vertice - o meglio le elezioni».

Rimangono le distanze e non è chiaro con quale posizione il centrodestra salirà al Colle. La tensione era già evidente quando ieri sera Berlusconi era arrivato a Roma in aereo con Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti con un carico di tensione che non lasciava presagire nulla di buono. Era contrariato, nervoso. Ha rinviato tutto al vertice del centrodestra che si sarebbe riunito dopo mezz' ora, ma aveva già capito l' aria che tirava.

BERLUSCONI SALVINIBERLUSCONI SALVINI
Il leader della Lega gli aveva spiegato che non avrebbe mai sostenuto un governo del Presidente: se Forza Italia alle consultazioni al Quirinale di stamane arrivasse con un' altra posizione, allora il Carroccio sarebbe stato pronto a un accordo di governo con Di Maio. Anche senza un appoggio esterno degli azzurri. Perché è questo il punto di caduta al quale Matteo vuole portare Silvio, appunto, l' appoggio esterno o un' astensione, insomma qualcosa che consenta a un governo politico di partire. Magari stabilendo una durata massima, dicembre.

Al vertice l' ex premier ha giurato che non avrebbe mai fatto un accordo con il Pd, così come non è disposto a sostenere un governo del presidente. Ma quale sia allora la proposta di Fi, Salvini e Giorgetti non l' hanno capita. Giorgia Meloni, che ha partecipato all' incontro insieme a La Russa, rimane invece sulla posizione di sempre: provare a trovare i voti in Parlamento, ma sembra una proposta fuori tempo massimo. Anche perchè Mattarella non darebbe incarichi al buio.

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampaSALVINI MELONI E BERLUSCONI IN CONFERENZA STAMPA
È stata cena animata, indigesta, con la coalizione sull' orlo della frattura. L' ex premier, che accanto aveva Antonio Tajani, non si fida delle rassicurazioni di Salvini sulla possibilità di soluzioni di governo con M5S che non siano ostili a Forza Italia e agli interessi Mediaset

Berlusconi ha messo in guardia sulle ripercussioni economiche del nostro Paese se venisse dato il via libera a un esecutivo con M5S, grillini inaffidabili. Si pone il problema di cosa significherebbe dire un no al Capo dello Stato di fronte a un nome e a un' ipotesi di governo del Presidente.

Secondo l' ex Cavaliere avremmo gli occhi di tutta l' Europa addosso, potrebbe ripartire la speculazione finanziaria. Meglio sarebbe valutare la proposta di Mattarella, dicendo però che deve trattarsi di un governo a tempo.

luigi di maio berlusconi salvini meloniLUIGI DI MAIO BERLUSCONI SALVINI MELONI
È proprio su questo che Salvini non è d' accordo, perché ogni nome che verrà dal Quirinale avrà comunque un profilo tecnico: il possibile premier del presidente non farebbe quelle cose che la Lega e M5S voglio fare. E poi sarebbe difficile, una volta insediato, schiodarlo da Palazzo Chigi. Insomma, il capo della Lega sente puzza di trappolone. Ai suoi prima di entrare a Palazzo Grazioli ha detto che terrà duro: continuerà chiedere a Berlusconi l' appoggio esterno.

Di fonte a no dall' ex Cavaliere, ognuno per la sua strada. Fonti di Fi invece negano che, durante la cena, sia stata questa la posizione dura e pura del leghista. E che ci sono state altre ipotesi di compromesso, ma gli stessi azzurri non sapevano indicare una soluzione.

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