9 dicembre forconi: 04/11/19

giovedì 11 aprile 2019

SUDAN: L'ESERCITO SUDANESE HA CIRCONDATO IL PALAZZO PRESIDENZIALE CON UOMINI E MEZZI PER UN COLPO DI STATO

I MILITARI SONO ENTRATO NELL'EDIFICIO CHE OSPITA L'EMITTENTE RADIOTELEVISIVA NAZIONALE E HANNO CHIESTO DI PREDISPORRE LA TRASMISSIONE A RETI UNIFICATE PER DIFFONDERE UN MESSAGGIO ALLA NAZIONE

Al Bashir lascia dopo 30 anni di potere

SUDAN: ESERCITO IN SEDE RADIO, ANNUNCIATO DISCORSO
 (ANSA) - Un gruppo di militari dell'Esercito sudanese è entrato nell'edificio che ospita l'emittente radiotelevisiva di Stato e ha chiesto di predisporre la trasmissione a reti unificate per diffondere a breve un messaggio alla nazione. Lo riferiscono vari media africani su twitter. Al momento l'emittente trasmette no stop musiche militari.

SUDAN: IN ATTO COLPO DI STATO, CIRCONDATA PRESIDENZA 
SOLDATI IN SUDANSOLDATI IN SUDAN
(ANSA) - Colpo di stato in Sudan. 

Al potere da 30 anni, si è dimesso il presidente Omar Al Bashir, mentre l'esercito, che aveva circondato il palazzo presidenziale, ha annunciato la formazione di un governo di transizione. Arrestati funzionari di governo. Nella capitale Khartum, al quinto giorno di un sit in di protesta di migliaia di persone che invocavano la rinuncia di Bashir, ora la gente festeggia la sua uscita di scena. L'esercito sudanese ha circondato il palazzo presidenziale con uomini e mezzi. Militari sono anche entrati nella sede dell'emittente radiotelevisiva di Stato che trasmette da alcune ore marce militari, interrotte a più riprese solo per annunciare un imminente discorso a reti unificate. L' esercito è entrato all'alba nella sede dell'emittente, dopo mesi di proteste e al sesto giorno di un sit in di protesta davanti al loro quartier generale di Khartum da parte di migliaia di persone che invocano la rinuncia del presidente Omar Al Bashir, al potere da 30 anni.

IL SUPER NASO DEI CANI PUÒ RICONOSCERE IL TUMORE NEL SANGUE GRAZIE A RICETTORI OLFATTIVI 10MILA VOLTE SUPERIORI A QUELLI DEGLI UMANI

A DIRLO È UNO STUDIO AMERICANO CHE HA EFFETTUATO IL TEST SU QUATTRO BEAGLE, ADDESTRATI A RICONOSCERE IL SANGUE DI PAZIENTI CON TUMORE POLMONARE MALIGNO RISPETTO AD ALTRI SANI 

LO “SCREENING”, POCO INVASIVO E ANCHE POCO COSTOSO, HA UN INDICE DI PRECISIONE PARI AL…

Valentina Dardari per "www.ilgiornale.it"

146 beagles in india 3BEAGLE
Il super naso dei cani riesce a captare odori per noi impensabili. Addirittura l’olfatto dei nostri amici a quattro zampe può riconoscere il tumore nel sangue.

E lo fa con una precisione pari al 97%. Secondo uno studio riescirebbe a distinguere un sangue sano da uno con un cancro. I recettori olfattivi di Fido sono infatti 10mila volte superiori a quelli di noi comuni mortali. Se i risultati di questa ricerca venissero confermati con ulteriori test, potrebbero portare a grandi passi avanti nelle diagnosi tumorali.

tumoreTUMORE






Si tratterebbe di uno screening poco costoso e anche molto poco invasivo per i pazienti. Questo almeno è il pensiero di Heather Junqueira e del suo team di ricercatori di BioScentDx che hanno condotto i test. La ricerca verrà presentata alla riunione annuale dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology a Orlando, in Florida, negli Stati Uniti. Lo studio si è avvalso di quattro cani di razza Beagles e di un sistema di condizionamento positivo, chiamato clicker, per addestrarli a riconoscere il sangue di pazienti con tumore polmonare maligno rispetto ad altri sani.
beagleBEAGLE

Tre dei quattro cani sono riusciti a distinguere i campioni di sangue malato con una precisione del 96,7% dei casi e di quello sano nel 97,5%. In futuro i nostri amici potrebbero rivelarsi molto importanti nelle diagnosi di tumori e altre patologie gravi. Il prossimo passo è rivolto allo screening del tumore al seno.

terapia car t 6TERAPIA CAR T 




E’ infatti in programma a novembre una nuova ricerca, volta a studiare l’olfatto dei cani e la loro capacità nel riconoscere questo cancro attraverso il respiro delle pazienti. In futuro sarà quindi sempre più facile vedere i cani tra le corsie ospedaliere, e non solo per incontri di pet terapy.

Fonte: qui

GOVERNO DRAGHI, VIA ALL’ULTIMO SACCHEGGIO

I lettori avranno almeno apprezzato la perfetta coordinazione e simultaneità:
A) “Mattarella pensa di nominare Draghi senatore a vita”


b)  Di Maio abbraccia l’europeismo, dichiara che vuol far entrare il Grillismo nel partito popolare europeo,  tesse le lodi di Angela Merkel (!) sceglie di andare da Fazio per attaccare “i sovranisti” – La crescita delle forse sovraniste in Europa danneggerà l’Italia” – dopo averle bollate di negazioniste dell’Oloché (il punto più basso ) – e infine scrive una lettera al Corriere dove dichiara che il Movimento è anima e corpo a favore della Unione Europea, e che “loro” , i leghisti “sbagliano alleati”.

Con estrema rapidità, quasi ad un segnale convenuto,  tutti gli attori   si riposizionano per il nuovo quadro che porterà Mario Draghi al governo con l’appoggio dei 5 Stalle, oltreché del PD, le escort berlusconiane, e forse persino della Lega.
La nomina di Draghi senatore a vita non è solo una ovvia replica del golpe di Napolitano  che portò al governo Mario Monti e ci è costato la istruzione dell’economia altri 240 miliardi di debito pubblico. Secondo me, Draghi è tanto favorito dai media e dai poteri, che gli potrebbero far vincere le elezioni facilmente – come hanno fatto per Macron. E’ proprio che non vogliono: nella nuova fase di presa totale del potere, dovuta alla necessità di tamponare il BRexit e i “sovranisti”l’eurocrazia vuole sottolineare il suo disprezzo radicale per qualunque forma, per quanto  ADDOMESTICATA,  di democrazia. Vuol mostrare che il voto popolare non dà alcuna legittimazione per governare, nella nuova fase. Se rileggete il discorso di Draghi a Bologna: diceva proprio questo: la sovranità non esiste, esiste la forza e il potere. Ma anche Juncker l’ha sempre detto: non esiste voto democratico che valga a cambiare i trattati UE.
Lo dice anche il fatto che il Parlamento Europeo, questo spettro di democrazia, ha votato perché la Commissione mandi via il segretario, Martin Selmayr, che è stato fatto salire al vertice in totale illegalità – e la Kommissione se ne infischia. Non rispetta più nemmeno il simulacro vuoto della democrazia che fu, e lo fa’ sapere.

La fase storica della democrazia (e del diritto) è superata per sempre.  Monti lo dice chiaro:



I popoli possono essere coerciti, e guidati con traditori e collaborazionisti: li abbiamo sempre a disposizione. Il 5Stelle è lì pronto: “No ai negazionisti dell’Olokausto”, è il passaporto per la nuova fase.
Ciò significa che il progetto contempla estrema durezza  che verrà esercitata dal “senatore di nomina oligarchica” Draghi. Perché il progetto è: la salvezza dell’euro ad ogni costo, fino all’ultimo italiano. L’oligarchia burocratica non può rinunciare all’euro e permettere il ritorno alle valute nazionali, perché sarebbe la sua propria fine. Meno di tutti o può Mario Draghi, che è uno dei protagonisti della cospirazione europeista (cospirazione la chiamò Jean Monnet) fin dal principio.
Mario Draghi è quello che nel 1992 sul panfilo Britannia ossia nello spazio extraterritoriale – quando era funzionario al Tesoro, aprì la stagione delle svendite agli stranieri delle partecipazioni statali, opera efficiente del passato regime che andava smantellata, spezzata e svenduta perché l’Italia perdesse ogni autosufficienza: era stata decretata la globalizzazione, ossia l’interdipendenza.
Mario Draghi è quello che, dalla poltrona di Goldman Sachs, insegnò al governo di Atene i trucchi contabili per fingersi pronto ad entrare nell’euro – per poi, da capo della BCE, torturare la Grecia fino al genocidio perché sputasse l’ultimo euro che deve ai creditori, banche tedesche e francesi. Rettile di sangue freddo, Draghi non ha mai mostrato alcuna pietà, né altra appartenenza che quella alla oligarchia globale.
Adesso governerà l’Italia col pugno di fero – completando le privatizzazioni che ancora mancano, ossia le svendite a privati che hanno avuto tanto “successo” per i Benetton e gli altri percettori di rendite da monopoli privatizzati.
L’altro suo compito sarà assicurare il suo successore alla BCE, che sarà probabilmente il tedesco Weidmann, che il gigantesco monte-risparmi delle famiglie italiane serva a “garantire” il (falso) debito che, sotto il nome i Target 2, avremmo secondo i tedeschi verso la Germania: 500 miliardi di euro. Sarà insomma l’agente pignoratore dei creditori, in modo che l’euro possa continuare ad esistere – dal momento che sono i tedeschi a volerne uscire, e loro possono farlo: per impedirlo, Draghi porterà alla Germania le spoglie dell’Italia, fino all’ultimo lingotto d’oro, l’ultima banca, l’ultima partecipata svenduta.
Come ha dimostrato verso la Grecia, l’ordoliberismo non arretra nemmeno davanti al pignoramento delle prime case dei concittadini europei. Draghi non arretrerà di fronte a nulla, per compiacere i tedeschi e farli restare, benché scontenti, nell’euro. Una delle privatizzazioni esenziali sarà quella del Servizio Sanitario Nazionale: il cui costo verrà alleggerito dalla legalizzazione dell’eutanasia, che già la ministra grillina Grillo ha dichiarato “prioritaria”: non certo per fortuita coincidenza, i grillini partecipano al progetto con piena consapevolezza.  Il programma  è quello già enunciato da Padoa Schioppa: restituirvi la “durezza del vivere”  che soffrivano i servi della  gleba  nel Medio Evo.

Il popolo italiano avrà quel che si merita, non avendo mai voluto una classe dirigente, forse nemmeno potendo esprimerla, ed avendo votato i 5 Stelle, ossia un grumo di schegge impazzite, sempre più sinistre e folli: da Fico al comandante De Falco, che adesso vuole guidare la Guardia Costiera italiana a raccogliere centinaia di migliaia di negri sulle coste libiche, ormai effettivamente insicure – facendo la Marina italiota complice degli scafisti e del loro business miliardario. La profezia di Gustavo Rol, che nel 2025 il 60 per cento della popolazione italiana sarebbe stata di colore, sta diventando improvvisamente realistica. Il grillismo passerà alla storia come quello che ha sostituito gli italiani coi negri, dopo aver donate loro l’eutanasia e il farmaco per ritardare la pubertà onde gli adolescenti possano decidere se diventare finocchi.

Con l’attivo contributo di De Falco

Massoneria

Il fatto che la fonte della volontà di Mattarella di nominar Draghi senatore a vita sia Bisignani, ossia un massone sia pur dissidente, è altamente significativo. La Massoneria ha “creato” questa Italia come un aborto innaturale; per tenerci dentro il Meridione, ne ha soffocato nel sangue, nella miseria e nel genocidio la rivolta delle plebi, che non ha saputo diventare Rivoluzione, diffamandola per di più come “brigantaggio”. La Massoneria ha voluto imporrre l’europeismo, farlo avanzare fino all’imposizione della moneta: c’è la sua mano nell’incriminazione di Paolo Baffi il governatore della banca d’Italia, come nel “divorzio” fra Bankitalia e Tesoro nel 1981, non deciso da alcuna discussione parlamentare ma da una lettera fraterna di mastro Andreatta al fratello Carlo Azeglio. La democrazia, per i figli della Vedova, non ha mai contato nulla. Meno ancora il popolo italiano.


“Un tempo Lombardia ed Emilia Romagna erano ricche quanto la Baviera e il Baden Württemberg (se non di più). Oggi la situazione è molto diversa”. (Italia dati alla mano).

Maurizio Blondet

Fonte: qui

REDDITO di CITTADINANZA e QUOTA 100: impatto reale su OCCUPAZIONE


Viva l’Italia.
Anche perché è il paese dei grandi sogni. Ma a sognare sono i cittadini, il che ci può anche stare, e non solo loro. Perché anche chi ci governa probabilmente continua a sognare. O forse crede di essere in un sogno che presto si tramuterà in un incubo.
Ma la cosa bella e che riescono anche a negare la realtà che loro stessi mettono nero su bianco.
Andiamo con ordine.
Voi tutti conoscete la diatriba sul “Reddito di Cittadinanza”. Se CLICCATE QUI leggerete anche il mio parere sull’argomento, sempre se siete interessati. Oltre a questo, poi, c’è a famosa quota 100.
Insomma, tutto questo dovrebbe portare benefici al paese e soprattutto all’occupazione. Stime del Governo, in ambito di reddito di cittadinanza ci dicono quanto segue.
(…) I 6,1 miliardi che nel 2019 andranno a finanziare il reddito di cittadinanza spingeranno il pil di meno di 0,2 decimi di punto. Ma a regime la misura potrebbe dare al governo oltre 12 miliardi di spazio fiscale aggiuntivo, vale a dire maggior deficit non soggetto ai paletti della Commissione europea. (…) [Source
Impatto limitato, ci può stare anche perché si offre uno stipendio a chi non ce l’ha o magari non gli fa più comodo averlo… E in merito a quota 100 ecco l’impatto, secondo il premier Conte:
“Un’importante azienda di stato, Eni, mi ha anticipato, ma non è la sola, che nel 2019 per un lavoratore che andrà in pensione con questa riforma ne verranno occupati 2-3″.“ [G. Conte] 
Allo stesso tempo ecco cosa ha ribattuto Salvini:
“Contiamo che il diritto alla pensione per un milione di italiani possa trasformarsi in diritto al lavoro per un altro milione di italiani che non deve scappare all’estero” [M.Salvini] 
Bellissima notizia, quindi quota 100 funziona e con il reddito di cittadinanza si fa un bel passo in avanti. Già. Peccato che forse i conti non tornano un gran che.
Secondo una stima condotta dalla Fondazione Studi consulenti del lavoro, è verosimile aspettarsi l’ingresso di un giovane under 30 nel mondo del lavoro ogni tre pensionati ‘in uscita’. Il rapporto sarebbe dunque di 1 a 3. Secondo i professionisti, quindi, circa 116 mila ragazzi under 30 faranno ingresso nel mondo del lavoro in virtù di 314 mila richiedenti accesso al prepensionamento. Ipotizzando tassi differenziati per fondo previdenziale, infatti, si stima una percentuale di turnover pari al 37%. Questo quindi è un altro film rispetto a quanto ci è stato paventato. E allora a questo punto, tanto vale rimanere sulla riva del fiume ed aspettare che succede. E poi tra qualche mese potremo dire chi aveva ragione.
O forse non è necessario.
Basta andarsi a prendere il DEF per capire come stanno le stime ufficiali del Governo. Ottimistiche direte voi… Ed invece no! Perché il DEF stesso dice che ci sarà un calo dell’occupazione.
‘Quota 100′ avrà effetti nulli sulla crescita e pressoché inesistenti sui consumi. E’ quanto emerge dalle tabelle, allegate al Def, che valutano l’impatto delle misure bandiera del governo M5S-Lega. L’anticipo pensionistico sostenuto dal Carroccio incide sul Pil di quest’anno per lo 0,0%; il prossimo anno e nel 2021 solo dello 0,1% per poi tornare a impatto 0 nel 2022. Sul fronte dei consumi l’impatto si gioca sempre sui decimali: 0,1% quest’anno, 0,2% nel 2020-2021; e nessun effetto nel 2022. Quanto all’occupazione, nel 2019 l’inciodenza è sotto il segno negativo nel 2019 a -0,3% e nel 2020 a -0,2%; per poi invertire la rotta nel 2021 (0,1%), come nel 2022.
Quanto al reddito di cittadinanza, l’incidenza sul pil sarà dello 0,2% nel 2019 e 2020; dello 0,1% nel 2021 e dello 0% nel 2022. Sul versante dei consumi, invece si stima un effetto positivo dello 0,5% quest’anno, poi 0,2% nel 2020, e 0,1% nel 2021 e 2022. La misura dei pentastellati impatta l’occupazione dello 0,1% quest’anno per poi salire allo 0,2% nel 2020 e allo 0,4% nel 2021 e 2022. (AdnKronos
Almeno in passato ci lasciavano col beneficio del dubbio, qui nemmeno quello. O magari speravano che nessuno se ne accorgesse?
Il è chiaro: nel 2019 e nel 2020 l’impatto sull’occupazione di reddito di cittadinanza e Quota 100 è negativo (-0,2%).
668 utenti ne stanno parlando
E forse non è nemmeno troppo un caso che proprio ieri il FMI se n’è uscito con uno studio proprio sulla crescita dei principali paesi del globo. Indovinate un po’ come è messa l’Italia? Fanalino di coda? Certo che si…
(…) The global economy has slowed sharply since last summer and will rely on a “precarious” boost from a few emerging markets to reverse the loss of momentum, the IMF has predicted in its latest economic forecast. Cutting its outlook for 2019 and 2020, the fund judged that advanced economies would “continue to slow gradually” into next year while emerging economies would play a more positive role, led by an end to crisis conditions in Turkey and Argentina and stabilisation in the all-important Chinese growth rate. (…) The forecasts came in the IMF’s twice-yearly World Economic Outlook, published on Tuesday, which suggested that financial markets had recently become too optimistic about the global outlook since the start of the year. (…) The forecasts for advanced economies suggested there would be some recovery from specific woes last year in Germany, France and Italy, but there would be no return to the rapid expansion of 2017 and instead “a return to tepid potential growth” by 2020. (FT
Forse qualcosa non quadra. Di certo a livello globale (CLICK HERE) ma se il mondo al raffreddore, il Bel Paese ha la polmonite cronica.

PS: come detto, il DEF di ieri ci ha confermato quanto temevamo. Il deficit/Pil sale a 2,4%  e il rapporto debito/Pil è dato al nuovo record di 132,6%. Ho parlato con un amico che si è spulciato i dati del DEF e secondo lui lo stesso INCLUDE già l’aumento dell’IVA che tutti oggi stanno schivando. Quindi, cari amici, siamo cornuti e mazziati. Evviva.
Fonte: qui
Lavoro e pensioni, saranno spesi 133 miliardi in più in tre anni
Mettendo insieme i due provvedimenti, «quota 100» e «reddito di cittadinanza», l'impatto resta moderatamente positivo sul Pil (+ 0,2% nel 2019 e + 0,4 nel 2020), ma negativo sull'occupazione (- 0,2% in entrambi gli anni). E questo nonostante nel Def si legga che «per il triennio 2019-21 risultano maggiori spese complessive per circa 133 miliardi.
Lettore video di: Corriere Tv (Informativa sulla privacy)
In particolare si segnalano gli oneri per le due misure più qualificanti la politica del governo, Reddito e Quota 100. E' quanto si legge nel Def.Così come le stime prudenziali sul Pil fanno vedere come ottimistica la previsione dello 0,2% nel 2019, "è soggetta a rischi al ribasso, legati in particolare all'incertezza del commercio internazionale, alla minaccia del protezionismo, a fattori geopolitici e a cambiamenti di paradigma di industrie chiavi quali l'auto e la componentistica".
Quanto ai 2 miliardi congelati, la legge di Bilancio "contiene una clausola che in caso di deviazione dall'obiettivo di indebitamento netto prevede il blocco di due miliardi di spesa pubblica. Sulla base delle nuove previsioni pubblicate in questo documento tale scenario appare più probabile". Fonte: qui

LA REGIONE ALL’ULTIMO POSTO PER LE RICHIESTE DI REDDITO DI CITTADINANZA? IL VENETO! 
“CI SI VERGOGNA. SE IN PAESE SI VIENE A SAPERE…" 
CAF E INPS SPIEGANO: "SOLAMENTE UN TERZO DELLE PERSONE CON ISEE SOTTO 9.360 HA FIN QUI FATTO DOMANDA DI REDDITO. C'È ANCHE CHI SI RIFIUTA PER UNA QUESTIONE CULTURALE..."

reddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZA
Reddito di cittadinanza, capitolo domande per regione: Veneto all’ultimo posto per percentuale di richieste sulla popolazione, elaborando un po’ i dati diffusi due giorni fa dal ministero del Lavoro. Sono 27.248 i veneti che, tra Centri di assistenza fiscale (Caf) e uffici postali, hanno chiesto l’inserimento nel patto per il lavoro o in quello per l’inclusione sociale, come prevede la misura di sostegno voluta dal governo legastellato (dato aggiornato al 7 aprile).

La Campania, per dire del primo territorio per numero di richiedenti, ha un monte di domande oltre quattro volte più alto di quello di Venezia. É vero, la classifica domande/abitanti non stupisce: di fatto, si mette in colonna la salute economica delle varie regioni, col nord che conferma di stare molto meglio del sud. Vale, però, anche il contrario: entrando nel dato veneto, pur con una lettura ancora parziale, qualche nota diversa dalle previsioni che hanno accompagnato il cantiere e varo dell’Rdc si trova.
reddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZA

«Qui ci si vergogna a chiedere qualcosa»
«Se il punto di partenza era l’Isee (Indicatore di situazione economica equivalente,ndr) inferiore a 9.360 euro, possiamo dire che si sta raccogliendo una base piuttosto esigua», apre Lorenzo De Vecchi. Traduzione: pesando il materiale lavorato dai propri uffici, il responsabile veneto dei Caf Cisl spiega come solamente un terzo delle persone con Isee sotto 9.360 abbia fin qui fatto domanda di Reddito. «Probabilmente - riprende De Vecchi - ci sono molti che, per indicatore economico, potrebbero beneficiare della misura, ma non la chiedono, a causa degli altri paletti. Quali? Non possiamo ancora indicare un motivo certo, potremo essere più chiari quando Inps avrà completato le prime valutazioni».

Patrimonio immobiliare, prima casa esclusa, sotto i 30 mila euro; mobiliare non superiore a 6 mila, con tutte le distinzioni previste in base ai componenti dei nuclei familiari; reddito familiare inferiore alla stessa cifra: qualcosa frena la richiesta di Rdc dei veneti ma è presto per indicarla senza ombre. Sicuro, invece, che il grosso delle domande sia alle spalle:

reddito di cittadinanza alle poste 3REDDITO DI CITTADINANZA ALLE POSTE 3
«Le pratiche di reddito si lavorano su appuntamento e abbiamo pochissimi incrementi di domande per nuovi appuntamenti». Alfio Calvagna, presidente del comitato Inps del Veneto, sta sulla linea della prudenza: «Sono dati parziali, è tutto ancora molto fluido, ma se la stima dei Caf che lei mi riporta è vera siamo molto al di sotto delle percentuali attese». Come si spiega? «Secondo me, un po’ come succedeva per il vecchio Rei (il Reddito di inclusione del governo Gentiloni, sostituito dal Reddito di cittadinanza, ndr), in regione c’è anche l’aspetto per cui ci si vergogna un po’ a chiedere questi sostegni, perché poi in paese si viene a sapere, perché non sta bene...».

Caf (mezzi) vuoti
ZAIA E DI MAIOZAIA E DI MAIO
«Nei Caf Cgil del Nordest, quanto a numero di pratiche al giorno, siamo in fase discendente», dice Claudio Zaccarin, responsabile veneto dei centri di assistenza del maggiore sindacato nazionale. Fino a due settimane fa, gli uffici di Cgil hanno esaminato fino a mille posizioni al giorno: «Ora siamo a 750 e credo che non supereremo le 11 mila domande nel Nordest; come Veneto, dovremmo stare sulle 9.500». Anche Zaccarin conferma come solo poco più di un terzo dei veneti che potrebbero chiedere l’Rdc abbiano effettivamente fatto domanda:

«Abbiamo chiamato centinaia di anziani, che avrebbero diritto alla pensione di cittadinanza. Non hanno voluto fare domanda, perché hanno sì la pensione bassa, ma anche proprietà e patrimoni. Pensi soprattutto a tanti ex commercianti: “Non siamo interessati”, ci viene detto». In chiusura, va ricordato che «parliamo di domande; gli accoglimenti saranno molti meno». Poi un aspetto caratteriale: «Secondo me - termina il manager -, dietro le mancate domande c’è anche una piccola fetta di effetto culturale. Un cinque per cento di persone che si rifiuta per vergogna c’è: lo annusiamo con le interviste».

Fonte: qui