9 dicembre forconi: 11/19/19

martedì 19 novembre 2019

La VIA sta sovrastimando gravemente lo scisto americano

La saggezza prevalente che vede un potenziale esplosivo e a lungo termine per lo scisto americano potrebbe basarsi su alcune ipotesi errate e eccessivamente ottimistiche, secondo un nuovo rapporto.
Le previsioni della US Energy Information Administration (EIA), insieme a quelle della sua controparte con sede a Parigi, International Energy Agency (IEA), sono spesso citate come lo standard di riferimento per le prospettive energetiche. Le aziende e i governi si riferiscono spesso a queste previsioni per investimenti a lungo termine e pianificazione delle politiche.
Inoltre, questa forma di "alta qualità" consente una rapida estrazione, ma non significa necessariamente che alla fine verrà recuperato più olio quando tutto sarà detto e fatto.
Lo stesso potrebbe valere per tutti gli incrementi di produttività molto propagandati, afferma Hughes. L'industria ha aumentato la produttività perforando laterali più lunghi, intensificando l'uso di acqua e sabbia franca e aumentando il numero di fasi di fracking. Questi miglioramenti della produttività sono "innegabili", scrive Hughes.
Tuttavia, i "limiti della tecnologia e dello sfruttamento dei punti critici stanno diventando evidenti, tuttavia, poiché in alcuni spettacoli i nuovi pozzi mostrano una produttività inferiore", afferma Hughes.
“La tecnologia più aggressiva, unita a laterali orizzontali più lunghi, consente a ciascun pozzo di drenare più area del serbatoio, ma riduce il numero di posizioni di perforazione e quindi non aumenta necessariamente il recupero totale da un gioco: consente solo di recuperare più rapidamente la risorsa “.
Alcuni giochi di scisto hanno già visto l'altopiano di produzione mentre altri sono in  declino .
In breve, Hughes afferma che dei 13 principali giochi di shale analizzati nel rapporto PCI, la VIA ha prospettive "estremamente ottimistiche" per nove di loro . Dei restanti quattro, tre sono "altamente ottimisti" e solo uno - il Woodford Play in Oklahoma - è classificato come "moderatamente ottimista".
Rileva che in alcuni casi le previsioni della VIA sono così ottimistiche che i volumi di produzione superano le stime dell'agenzia per le riserve accertate più le riserve non provate. La VIA presuppone inoltre che venga prodotta ogni ultima goccia di riserve accertate, insieme a un'alta percentuale di riserve non provate entro il 2050.
"Sebbene la" rivoluzione dello scisto "abbia fornito una ripresa da quello che solo 15 anni fa si pensava fosse un declino terminale della produzione di petrolio e gas negli Stati Uniti" , scrive Hughes, "questa ripresa è temporanea e gli Stati Uniti sarebbero ben informati pianificare a lungo termine una produzione di petrolio e gas di scisto molto ridotta ".
Indipendentemente dalla geologia, la politica climatica e l'interesse calante degli investitori comporteranno probabilmente una notevole perdita di petrolio nel terreno. Hughes afferma che i dati della VIA sono ottimisti, anche senza considerare alcun mandato per ridurre le emissioni di gas serra.
"Se la politica energetica degli Stati Uniti riflettesse effettivamente la necessità di mitigare i cambiamenti climatici ... le previsioni della VIA per la produzione di petrolio e shale gas entro il 2050 hanno ancora meno senso"
Autore di Nick Cunningham via OilPrice.com 

ELISABETTA TRENTA VOLEVA DIVENTARE UNA 007 MA FU BOCCIATA AL TEST E RICONOSCIUTA NON IDONEA

FECE DOMANDA DI ASSUNZIONE NEI SERVIZI SEGRETI E NON PASSÒ I COLLOQUI PSICO-ATTITUDINALI 
“IL GIORNALE”: “ERA PROPRIO UNA LOVE STORY, QUELLA TRA I SERVIZI SEGRETI E LA LINK CAMPUS…APPARE SINGOLARE CHE UN SOGGETTO CHE NON HA SUPERATO L'ESAME PSICHICO PER UNA POSIZIONE DI BASSO LIVELLO VENGA SCELTO COME MINISTRO DELLA DIFESA…
Luca Fazzo per “il Giornale”

elisabetta trentaELISABETTA TRENTA
Era proprio una love story, quella tra i servizi segreti e la Link Campus, l' università romana fucina dei politici del Movimento 5 Stelle finita al centro dello scandalo del Russiagate. Dopo le rivelazioni sul ruolo nel complotto anti-Trump del professor Jospeh Mifsud, ormai irreperibile da tempo, ora salta fuori un dettaglio che riguarda la più nota tra gli esponenti grillini formatisi nell' ateneo fondato dall' ex ministro degli Interni Vincenzo Scotti. Si tratta di Elisabetta Trenta, laureata alla Link e nominata ministro della Difesa nel governo Conte 1.

elisabetta trenta lorenzo gueriniELISABETTA TRENTA LORENZO GUERINI
Che la Trenta avesse contatti nel mondo dell' intelligence per via familiare era noto: suo marito è un ufficiale dell' esercito che ha lavorato a lungo alle dipendente del generale Giovanni Caravelli, attualmente vicedirettore dell'Aise (l' ex Sismi). Ma evidentemente alla Trenta non bastava: voleva per se stessa un futuro da agente segreto in prima persona. Un atto interno all' Aise, che il Giornale ha a sua disposizione e di cui ha verificato l'autenticità, racconta che Elisabetta Trenta fece domanda di assunzione all' Aise all' epoca in cui gli 007 esteri erano guidati dal generale Alberto Manenti.

GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTAGIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA
La Trenta riuscì a fare prendere in esame la sua candidatura, superò il primo scoglio e quando era a un passo dall' arruolamento si scontrò sull' ostacolo più banale, il colloquio psico-attitudinale. Si tratta dell' esame cui tutte le aspiranti spie devono sottoporsi anche nel caso (come quello della Trenta) che non siano destinate ad attività operative sul campo o a infiltrazioni. Si tratta di verificare parlando con psicologi e psichiatri se i candidati abbiano la solidità caratteriale per reggere una professione comunque complessa. E la Trenta viene bocciata.

ELISABETTA TRENTAELISABETTA TRENTA
I documenti dell' Aise dicono che alla dottoressa fu offerta a quel punto una sorta di premio di consolazione: l'assunzione come «articolo 7». L'articolo prevede una assunzione a tempo, per seguire progetti specifici alle dipendenze dirette del capo dell'agenzia.
Quando il direttore cambia, gli «articoli 7» cessano automaticamente il servizio. E questo spiega perché la Trenta declina l'offerta: il suo referente sarebbe stato Manenti, il cui mandato alla testa dell'Aise era in scadenza. Appena il tempo di cominciare, e sarebbe rimasta a casa.

elisabetta trenta all'adunata degli alpini 3ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI 
L'esponente grillina, d'altronde, da lì a pochi mesi si consolò a livelli ben più alti, venendo designata a ministro della Difesa, e incamerando in questo modo rapporti con i servizi segreti ben più solidi di quelli che avrebbe avuto come semplice agente a tempo determinato. Certo, può apparire singolare che un soggetto che non ha superato l'esame psichico per una posizione di basso livello venga scelto come ministro della Difesa: ma per i membri del governo non sono previste visite attitudinali.
elisabetta trenta all'adunata degli alpini 6ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI 

Da notare c' è che nella nuova veste, il ministro Trenta utilizza e rinsalda i rapporti che aveva già nella sua vita precedente: sia con Caravelli, l' ex superiore gerarchico di suo marito, sia con l' altro vicedirettore dell' Aise nominato dal premier Giuseppe Conte (prima versione, governo gialloverde) ovvero il generale della Finanza Giuseppe Caputo. I rapporti della Trenta con Caravelli e Caputo sono di pubblico dominio. E non si sfilacciano neanche quando nel maggio scorso l'Espresso accusa Caputo di essere tra i responsabili dell' acquisto di un software di spionaggio chiamato Exodus, che la Procura di Roma considera in realtà un pericoloso malware.

elisabetta trenta all'adunata degli alpini 7ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI 
In estate il governo Conte 1 cade, e nel nuovo gabinetto la Trenta non viene confermata.
Ma la storia della sua domanda di assunzione all' Aise rinfocola inevitabilmente gli interrogativi sul ruolo effettivo giocato dalla Link Campus nelle attività di intelligence del nostro governo. A partire dal ruolo di Alberto Manenti, che era a capo del' Aise quando i servizi americani chiesero l' aiuto italiano per frenare la corsa alla presidenza di Donald Trump, e che nei giorni scorsi La Verità ha indicato come il suggeritore della scomparsa di Mifsud. E che, nonostante sia in pensione, ha incontrato il capo della Cia in occasione della sua ultima visita a Roma.

Fonte: qui

“ORMAI LA CASA È STATA ASSEGNATA A MIO MARITO E IN MANIERA REGOLARE. PER QUALE MOTIVO DOVREBBE LASCIARLA?” - 

ELISABETTA TRENTA: “AVEVO BISOGNO DI UN POSTO DOVE INCONTRARE LE PERSONE, DI UN ALLOGGIO GRANDE 

DUE GIORNI FA È STATO PUBBLICATO UN DOCUMENTO RISERVATO CON IL MIO TEST ATTITUDINALE PER L'AGENZIA DEI SERVIZI SEGRETI. POI È SALTATA FUORI LA STORIA DELLA CASA. È EVIDENTE CHE SONO SOTTO ATTACCO. È UN ATTACCO A CONTE? ALL'AISE, AL MOVIMENTO? ALLA LINK CAMPUS, DOVE SONO TORNATA A LAVORARE?

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

ELISABETTA TRENTA E PAOLO RAUDINOELISABETTA TRENTA E PAOLO RAUDINO
«Sono molto arrabbiata. Questa storia mi porterà dei danni. È evidente che ormai sono sotto attacco». Elisabetta Trenta risponde al cellulare alle 9.30 di domenica mattina mentre prepara il post da pubblicare su Facebook. «Devo chiarire, è tutto regolare».

Vuol dire che rimarrà nell' alloggio che aveva da ministra?
«Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?».

E crede sia giusto tenerla?
«Mi faccia spiegare. Non ho chiesto subito l'alloggio pur avendone diritto, ma soltanto nell'aprile scorso. Ho resistito il più possibile nel mio. Un ministro durante la sua attività ha necessità di parlare con le persone in maniera riservata e dunque ha bisogno di un posto sicuro».

elisabetta trentaELISABETTA TRENTA
Lei ha una casa al quartiere Pigneto di Roma. Non poteva rimanere lì, sia pur con misure di protezione adeguate?
«No, c' erano problemi di controllo e di sicurezza. In quella zona si spaccia droga e la strada non ha vie d' uscita. E poi io avevo bisogno di un posto dove incontrare le persone, di un alloggio grande. Era necessaria riservatezza».

Ma ora non è più ministra.
«Ho l' atto di cessazione dell' esercito a me e ho tre mesi per andare via. Intanto mio marito ha fatto richiesta perché è aiutante di campo di un generale e per il suo ruolo può avere quell' appartamento».

GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTAGIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA
Scusi ma se era così semplice e regolare, perché avete deciso di farlo solo adesso?
«Quando sono diventata ministra, mio marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque noi prima facevamo una vita completamente diversa. Dopo la vita del marito ha seguito quella della moglie. Se vivevamo in due uno sull' altro poteva andare bene, poi le condizioni sono cambiate. E anche adesso continuo ad avere una vita diversa».

Che vuol dire?
«È una vita di relazioni, di incontri».

Però avete una casa di proprietà e questo vi impedisce di poter usufruire dell'alloggio di servizio.
GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTAGIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA
«In realtà mio marito ha la residenza nella sua città dove ha una casa, ma ha diritto ad avere l' alloggio dove lavora. Invece l' appartamento di Roma al quartiere Pigneto è intestato soltanto a me. Finora è rimasto vuoto, non l'ho affittato. Continuo a pagare il mutuo e sono nella legalità e per questo non capisco gli attacchi. Crede davvero che se non fosse stato tutto in regola lo Stato maggiore avrebbe dato il via libera?».

Lei è stata ministra. Non ritiene che fosse difficile dire di no a suo marito?
«Potevano farlo. E comunque se avessi lasciato quell'alloggio di servizio per trasferirmi in un altro avrei dovuto fare un doppio trasloco visto che quello di mio marito era a carico dello Stato. Invece così lo Stato ha risparmiato».

ELISABETTA TRENTAELISABETTA TRENTA
Al momento della sua nomina lei aveva assicurato che suo marito sarebbe stato trasferito ad altro incarico. Come mai non è successo?
«L'avevo spostato e adesso è tornato a fare quello che faceva. Non è giusto che lui paghi le conseguenze del mio incarico. Posso assicurare che da questa mia nomina è stato solo svantaggiato: è andato in un altro ufficio per motivi di opportunità perché ero convinta fosse giusto. Quando ho cessato l'incarico è stato reintegrato».

Lei è stata nominata in quota 5 Stelle e il Movimento ha sempre dichiarato guerra ai privilegi.
«Non credo proprio che si tratti di un privilegio perché io l'appartamento lo pago e lo pago pure abbastanza».

la ministra elisabetta trenta (1)LA MINISTRA ELISABETTA TRENTA (1)
Molti militari lamentano di non aver ottenuto l'alloggio pur avendo i requisiti.
«Durante il mio mandato io mi sono occupata delle esigenze di tutti i militari. E infatti è sempre stato detto e scritto che i generali mi osteggiavano e la base mi difendeva. Lasci stare, qui ci sono altre ragioni. Due giorni fa è stato pubblicato un documento riservato con il mio test attitudinale per l'Aise, l' agenzia dei servizi segreti. Poi è saltata fuori la storia della casa. È evidente che sono sotto attacco».

Da parte di chi?
«Non lo so. È un attacco al presidente Conte? All' Aise, al Movimento? Alla Link Campus, dove sono tornata a lavorare?».

Elisabetta TrentaELISABETTA TRENTA
Nel pomeriggio Luigi Di Maio le chiede pubblicamente di lasciare la casa. Vi siete parlati?
«Si, gli ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente».

E quindi?
«Quando l' incarico di mio marito sarà terminato lasceremo la casa come dicono le regole».

Stefano Buffagni dice che lei non ha rispettato le regole del Movimento.
«Se mi avesse chiamato l'avrei spiegato anche a lui».

Quindi resterà nel M5S?
«Ho chiesto di essere una dei 12 facilitatori. Ci rimarrò di sicuro».

Fonte: qui

elisabetta trenta 1ELISABETTA TRENTA 
HA OTTENUTO L'ALLOGGIO “DI SERVIZIO” POCO DOPO ESSERE STATA NOMINATA MINISTRA DELLA DIFESA MA IN QUELL'APPARTAMENTO (IN UNO DEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI DEL CENTRO DI ROMA), ELISABETTA TRENTA HA DECISO DI RIMANERCI ANCHE ADESSO CHE NON HA PIÙ ALCUN RUOLO PUBBLICO - COME CI È RIUSCITA? FACENDOLO ASSEGNARE AL MARITO, IL MAGGIORE DELL'ESERCITO CLAUDIO PASSARELLI 

E ORA LA MAGISTRATURA CONTABILE POTREBBE VERIFICARE SE CI SONO DANNI ERARIALI...

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della sera”

ELISABETTA TRENTA E PAOLO RAUDINOELISABETTA TRENTA E PAOLO RAUDINO
Ha ottenuto l' alloggio «di servizio» poco dopo essere stata nominata ministra della Difesa. Ma in quell' appartamento in uno dei luoghi più suggestivi del centro di Roma, Elisabetta Trenta ha deciso di rimanerci anche adesso che non ha più alcun ruolo pubblico. E ci è riuscita facendolo assegnare al marito, il maggiore dell' Esercito Claudio Passarelli. Una vicenda che imbarazza il dicastero ma soprattutto il Movimento 5 Stelle che l' aveva indicata per l' esecutivo come «esperta di questioni militari» e da sempre è schierato - almeno a parole - contro i privilegi.

Anche perché la concessione potrebbe essere avvenuta aggirando i regolamenti, visto che la coppia ha una casa di proprietà nella capitale e dunque non sembra avere necessità di usufruire dell' alloggio.

elisabetta trentaELISABETTA TRENTA
In ogni caso il «livello 1» di dimora attribuito al momento di scegliere la casa per la ministra, è molto superiore a quello previsto per l' incarico e il grado del suo consorte. E dunque non è escluso che la magistratura contabile sia chiamata a valutare eventuali danni erariali e quella ordinaria debba verificare la regolarità della procedura di assegnazione. Senza contare che potrebbe essere il Movimento, primo fra tutti il capo politico Luigi Di Maio, a chiedere conto all' ex ministra di quanto accaduto.
GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTAGIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA

Si torna dunque al giugno 2018 quando Movimento 5 Stelle e Lega formano il governo guidato da Giuseppe Conte. Trenta viene scelta come responsabile della Difesa. In genere i ministri che risiedono a Roma o comunque hanno a disposizione un appartamento in città non ottengono l' alloggio di servizio. Si provvede a «blindare» la loro casa e a predisporre tutte le misure di sicurezza adeguate al ruolo mentre il trasferimento viene deciso soltanto in situazioni eccezionali di grave minaccia.

elisabetta trenta all'adunata degli alpini 3ELISABETTA TRENTA ALL'ADUNATA DEGLI ALPINI 
Lei ha una casa al quartiere Pigneto, non sembra ci siano rischi particolari, però chiede una «residenza» dove si trasferisce con il marito. Si trova in uno stabile del ministero a poche centinaia di metri da piazza San Giovanni in Laterano. L' appartamento è al 2° piano, molto ampio, chi lo ha visto parla di «casa di alta rappresentanza».

La procedura viene seguita dal V reparto della Stato Maggiore dell' esercito guidato dal generale Paolo Raudino. Ben prima che il governo gialloverde entri in crisi, la ministra decide di rendere definitiva l' assegnazione. E così si stabilisce che l' intestatario sia il marito. In realtà appena due giorni dopo l' arrivo alla Difesa il rapporto tra Trenta e il consorte era stato al centro delle polemiche su un possibile conflitto di interessi.
la ministra elisabetta trenta col marito claudio passarelli (1)LA MINISTRA ELISABETTA TRENTA COL MARITO CLAUDIO PASSARELLI 

Passarelli era infatti «ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti all' ufficio Affari generali» e questo aveva spinto l' opposizione a sollevare il problema di possibili incompatibilità. Con una nota ufficiale i collaboratori di Trenta avevano dunque comunicato che «la ministra ha chiesto il trasferimento del capitano maggiore Claudio Passarelli per questioni di opportunità all' ufficio Affari generali, retto da un dirigente civile, che sovrintende alle esigenze organizzative e logistiche del funzionamento del segretariato generale».

Elisabetta TrentaELISABETTA TRENTA
Lo spostamento in realtà non risulta avvenuto, ma evidentemente Trenta non ritiene che il suo legame familiare possa crearle problemi. Dunque va avanti la procedura relativa all' appartamento. E quando a fine agosto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte decreta la fine del governo gialloverde, Passarelli risulta intestatario dell' alloggio.

Secondo le regole del ministero della Difesa - pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale - gli alloggi «di servizio» vengono assegnati in base all' incarico ricoperto. E il grado di capitano maggiore di Passarelli non rientra tra quelli che possono ottenere un alloggio di primo livello, come è appunto quello occupato dalla ministra e ora rimasto nella disponibilità della coppia. E poi c' è da chiarire il problema della casa al quartiere Pigneto, visto che uno dei requisiti per entrare in graduatoria è dimostrare di non avere un' altra abitazione nel Comune di residenza. Circostanze sulle quali Trenta e suo marito dovranno fornire spiegazioni.

Fonte: qui