9 dicembre forconi: 01/30/19

mercoledì 30 gennaio 2019

UN 24ENNE IVORIANO ABUSA DI UNA 50ENNE ALLA STAZIONE OSTIENSE DI ROMA MA VIENE FERMATO DA UN PASSANTE ARMATO DI SPRAY URTICANTE

L’UOMO, IRREGOLARE SUL TERRITORIO NAZIONALE, AVEVA PRECEDENTI PER VIOLENZA ED È STATO ARRESTATO 

LA DONNA STAVA PERCORRENDO IL SOTTOPASSO E LUI L’HA SPINTA AL MURO E HA INIZIATO A…


Violenza sessuale nel sottopasso della stazione Ostiense. Vittima una donna romana di 50 anni, seguita e molestata pesantemente da un 24enne della Costa d'Avorio. È poi stata una pattuglia composta da militari dell’Esercito Italiano impegnati nell’operazione “Strade Sicure” a guida Brigata “Sassari” e Carabinieri della Stazione Roma Garbatella, in servizio presso la stazione ferroviaria, ad arrestare il giovane africano, irregolare sul territorio nazionale, con precedenti e senza fissa dimora, per violenza sessuale.
 
L’uomo, nel pomeriggio di lunedì 28 gennaio, ha avvicinato una 50enne romana, che stava percorrendo il sottopasso della stazione ferroviaria; con una scusa l’ha bloccata con le spalle al muro e ha iniziato ad abusare di lei.

stazione ostienseSTAZIONE OSTIENSE
La scena è stata notata da un passante che per primo è intervenuto, armato di spray urticante, facendo allontanare il 24enne. Successivamente, allertati dalle urla della donna, è immediatamente intervenuta la pattuglia mista, composta da Carabinieri e militari dell’Esercito, appartenenti al 5° reggimento “Lancieri di Novara” sotto il comando della Brigata “Sassari”, che è riuscita a bloccare l’aggressore.

molestie sessuali+MOLESTIE SESSUALI
Condotto presso la caserma dei Carabinieri di Roma Garbatella, il 24enne è stato arrestato e tradotto presso il carcere di Regina Coeli. La vittima, visitata dai sanitari dell’ospedale “C.T.O. Alesini”, è stata dimessa con prognosi di 15 giorni per un forte stato di agitazione e un trauma ad un ginocchio.

Fonte: qui

SE LE FAKE NEWS VENGONO DAL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

SU 150 RECESSIONI IN 30 ANNI, SAPETE QUANTE NE HA PREVISTE IL FONDO MONETARIO? DUE! HA UN TASSO DI ERRORE DEL 100% SUI SUOI TEMUTI ''FORECAST'', SAREBBE STATO PIÙ ACCURATO TIRARE UNA MONETINA 

LO STUDIO È DI UN ECONOMISTA DEL FMI: ECCO I GRAFICI DEL ''FINANCIAL TIMES'' CON TUTTE LE TOPPE PRESE DALL'ISTITUTO GUIDATO DA MADAME LAGARDE

Fabrizio Pessani per “Italia Oggi
christine lagardeCHRISTINE LAGARDE
Un recente sondaggio Gallup sulla credibilità e fiducia nei media degli Stati Uniti evidenzia un crollo raggiungendo il punto più basso dal 1972; il crollo della fiducia diminuita del 50% negli ultimi anni viene continuamente alimentata da una guerra mediatica fatta di false informazioni (fake news) che la realtà smentisce rapidamente in un rincorrersi di accuse reciproche. In questo gioco alla disinformazione il Fondo monetario internazionale (Fmi) sta diventando sempre più un problema per gli evidenti errori previsionali smentiti dai fatti ma considerati come verità incontrovertibile da media ciechi ed interessati .
dati economici vs previsioni del fondo monetario internazionaleDATI ECONOMICI VS PREVISIONI DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Il Fmi nel tempo è diventato un Organismo Geneticamente Modificato (Ogm) e le sue finalità istituzionali di tipo keynesiano definite nel 1945 durante gli accordi di Bretton Wood hanno lasciato la dominanza ad una cultura monetaria staccata dalla realtà ma funzionale ad altri interessi diversi dal «Promuovere la cooperazione internazionale monetaria» ( Art. 1.) Il problema era stato sollevato da Strauss Khann alla Brooking Institution di Washington nell' aprile del 2011 esortando il Fmi al ritorno di quei principi, aiutando Grecia, Portogallo ed Irlanda; incarcerato per un crimine poi dichiarato inesistente aveva dovuto rassegnare le sue dimissioni da presidente dal Fmi .
christine lagardeCHRISTINE LAGARDE
A conferma di quanto sopra, un economista del Fmi, Prakash Loungani, ha compiuto ricerche circa l' accuratezza delle previsioni degli analisti-economisti. Utilizzando dati tratti da una pubblicazione chiamata Consensus Forecasts (pubblicata dal Consensus Economics), Loungani ha dimostrato che per oltre tre decenni tra le 150 recessioni registrate solo due sono state previste, il tasso di errore è poi salito al 100% nonostante il continuo aggiornamento dei modello previsionali. Paradossalmente avrebbero avuto una maggiore probabilità di previsione affidandosi al testa o croce con una moneta.
dati economici vs previsioni del fondo monetario internazionaleDATI ECONOMICI VS PREVISIONI DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Le proiezioni sono fatte con modelli matematici e deterministici applicando allo studio dell' economia, scienza sociale , l' abito mentale di chi studia le scienze esatte in cui ciò che conta è solo il misurabile che rappresenta la minima parte di ciò che serve come ricordava F. von Hayek nel discorso di accettazione («La pretesa di sapere») del premio Nobel nel 1974: «Questa visione ha conseguenze paradossali..., infatti riguardo al mercato ed alle strutture sociali abbiamo una grande quantità di fatti non misurabili che come tali vengono semplicemente trascurati considerando come rilevante solo ciò che è misurabile che rappresenta la minima parte delle informazioni che servono... Come professione abbiamo combinato un grande pasticcio». Aveva perfettamente ragione ma rimase inascoltato.
dati economici vs previsioni del fondo monetario internazionaleDATI ECONOMICI VS PREVISIONI DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Il problema di fondo è legato strettamente all' idea di potere esaminare un mondo probabilistico con criteri deterministici; i modelli previsionali degli analisti finanziari e del Fmi non possono funzionare in quanto asimmetrici alla realtà che hanno la presunzione si debba adattare ai loro modelli stessi astrali mentre la logica suggerisce l' ovvio contrario e cioè che siano i modelli ad adattarsi alla realtà.
La presunzione di volere che la realtà si adatti ai modelli e non viceversa è la manifestazione più evidente di quanto un modello socioculturale che ha per decenni dominato il nostro mondo sia fallito nei fatti.
Abbiamo creato con la finanza razionale, ma inesistente, un dualismo estraneo all' avventura dell' uomo in questo mondo ed il Fmi ha contribuito con la sua azione-non azione a fare passare tutti i comportamenti illeciti che in questi anni hanno eroso e cancellato i diritti fondamentali dell' uomo scritti nel 1948, tra questi il principio di uguaglianza e solidarietà trova nei dati Oxfam la più deprecabile evidenza mostrando come metà della popolazione mondiale ha la stessa ricchezza delle 50 persone più ricche del pianeta .

fmiFMI
In tutte queste drammatiche situazioni dov' era il Fmi? Da che parte stava il Fmi pronto a misure di austerità senza regolamentare, come era suo dovere istituzionale fare, i prodotti tossici che ci hanno avvelenato ( lo stesso Juncker dichiara l' errore verso la Grecia oggi)? Dov' era a fronte delle azioni fraudolente di una finanza condannata dal Dipartimento di Giustizia Usa? Dove è ora il Fmi a fronte di una massa monetaria di dollari sterminata e di criptovalute mai seriamente condannate? Ma se non svolge la sua autorità di vigilanza «istituzionale» assumendosene le responsabilità a cosa serve il Fmi e che cosa ci sta a fare? È giunta l' ora di farsi queste domande e provare a dare delle risposte , per il bene di tutti , in grado di rimettere giustizia in un mondo che l' ha dimenticata.
Fonte: qui

Lo sciopero alla rovescia del Liceo Amaldi: in classe si parla di migranti e solidarietà

I professori del Liceo Edoardo Amaldi di Tor Bella Monaca mercoledì 30 gennaio interromperanno le normali lezioni didattiche per due ore per riflettere insieme agli studente sui recenti episodi di cronaca che riguardano i migranti. Danilo Corradi, docente di Storia della Filosofia: “Fatti che senza dubbio ricordano le drammatiche vicende del Novecento”.



Uno sciopero alla rovescia quello dei professori del Liceo Edoardo Amaldi di Tor Bella Monaca a Roma che domani, mercoledì 30 gennaio, interromperanno la normale didattica per due ore per riflettere insieme agli studenti sia dei fatti di cronaca nazionali, sia, a livello locale, sullo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto, struttura d'accoglienza dalla quale nei giorni scorsi sono stati portati via adulti e bambini, richiedenti asilo o migranti con protezione umanitaria. A ideare l'iniziativa sono stati undici professori, tra cui Danilo Corradi, docente di Storia della Filosofia, raccogliendo gli interrogativi posti dagli studenti, in particolare sulle emergenze umanitarie e sulla politica migratoria dell'attuale governo. Gli undici professori hanno lanciato l'appello agli altri insegnati su WhatsApp, chiedendo se fosse davvero possibile "continuare le lezioni quotidiane di fronte ai fatti che stanno accadendo". Il messaggio è girato e ha ricevuto l'appoggio di oltre 104 docenti e dei quattro rappresentati d'istituto, che si sono uniti alla causa. Inoltre, precisa Corradi: "Stanno arrivando adesioni di insegnanti di molte altre scuole romane e di altre regioni".

Le domande degli studenti
"L'idea è partita dai dubbi degli studenti che commentavano i drammatici fatti di cronaca recenti e tra loro cresceva l'indignazione" ha spiegato Corradi. "A colpire i ragazzi sullo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto il fatto che studenti come loro sono stati portati via da scuola senza poter salutare i compagni". Allo stesso modo sono rimasti sconfortati "i docenti che si sono visti portare via i loro ragazzi senza saperne il motivo". Si tratta di un episodio che "senza dubbio ricorda le drammatiche vicende del Novecento, proprio durante la settimana della Memoria".

Riflessione sui fatti d'attualità
"Ogni professore durante le due ore di stop alla didattica farà una riflessione insieme ai propri ragazzi, leggendo e commentando i giornali, analizzando i fatti d'attualità" continua Corradi. Una mobilitazione che i professori definiscono necessaria perché "compito della scuola non è limitarsi a insegnare le materie previste dalla didattica ma soprattutto di insegnare ai ragazzi a leggere l'attualità, i diritti umani, la Costituzione". Una presa di posizione che va oltre le idee politiche: "Come insegnanti ci sentiamo tirati in causa perché in questa scuola ci sono 230 studenti che non hanno il passaporto italiano, figli di famiglie straniere"

REDDITO DI CITTADINANZA: CORSA ALLE POSTE, DELEGAZIONI COMUNALI AFFOLLATE, CAF STRACOLMI. CAOS IN ALCUNI UFFICI DI PALERMO, PRESI D’ASSALTO PER RICHIEDERE DOCUMENTI E INFORMAZIONI

MOLTI IN CODA PER CAMBIARE RESIDENZA SAPENDO BENE CHE IL COMUNE NON HA IL PERSONALE PER FARE I CONTROLLI SULLE RESIDENZE FITTIZIE. 
E DI MAIO DENUNCIA UN CAF CHE “CONSIGLIAVA ALLE PERSONE COME ELUDERE I PALETTI…”

Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

Le Poste prese d' assalto, le delegazioni comunali affollate, i Caf stracolmi. A Palermo è salita la febbre da reddito di cittadinanza e l'altro ieri in alcuni uffici è stato il caos. Anche se ancora non c' è il decreto definitivo pubblicato in Gazzetta, e anche se gli stessi operatori dei Caf e dei Patronati non sanno bene cosa dire, comunque nel capoluogo della regione che ha almeno un milione di persone possibili beneficiari del sussidio ( 342 mila famiglie secondo la Svimez) la macchina si è messa in moto e le aspettative sono enormi.

Alle Poste del centro storico la fila è iniziata fin dalla prima mattina. Tutti in coda per chiedere la certificazione della giacenza media nei conti correnti, necessaria poi per avere l' Isee familiare al Caf: «Ho accompagnato mia madre per avere il certificato, la scorsa settimana le Poste ci hanno detto che avevano un problema tecnico, sono in fila qui da due ore», racconta Giovanna Caruso.

reddito cittadinanzaREDDITO CITTADINANZA
Ma ad essere prese d' assalto sono anche le delegazioni anagrafiche del Comune. In quella nel cuore di Palermo, a piazza Marina, solitamente vuota, ieri la fila arrivava fino in strada. Il motivo? «Abbiamo bisogno del certificato di stato di famiglia, ci hanno detto che è necessario per avere il reddito di cittadinanza » , racconta Giusi, 22 anni, disoccupata.

Ma molti sono in coda anche per cambiare la residenza. Il reddito di cittadinanza viene distribuito in base all' Isee familiare, e chi ha figli a carico maggiorenni e disoccupati spera di poter chiedere due sussidi con uno stratagemma: trasferire la residenza del figlio altrove, in un altro immobile magari non di proprietà ma di parenti.

reddito di cittadinanza bancomatREDDITO DI CITTADINANZA BANCOMAT
Sapendo bene che il Comune non ha il personale per fare i controlli sulle residenze fittizie. Un' evenienza che preoccupa il governo, tanto che ieri sera il vicepremier Luigi Di Maio ha annunciato di aver denunciato il Caf Alpa affiliato alla Flai-Cgil: «Consigliavano alle persone come eludere i paletti del rettito di cittadinanza. Adesso arriverà un accertamento della Finanza».

« Molti vengono da noi per chiedere informazioni, da stamattina abbiamo già calcolato 150 Isee - dice Marco Cannata, addetto allo sportello del Caf Asia - ma c' è anche chi chiede informazioni per fare il furbo. Non solo con cambi fasulli di residenza, ma anche con divorzi. Si proprio così: il divorzio consensuale costa 200 euro e qualcuno pensa di fare finte separazioni per chiedere due sussidi ».
reddito di cittadinanza bancomatREDDITO DI CITTADINANZA BANCOMAT

Ma davvero si può utilizzare un trucco del genere? «In passato molti facevano separazioni fittizie per avere la pensione sociale dell' Inps - dice l' avvocato Fabio Gagliano, consulente di diversi Caf - però l' Inps ora fa controlli stringenti e verifica se i due separati vivono sotto lo stesso tetto. Il timore però è che con l' impennata di furbetti i controlli vadano in tilt».
REDDITO DI CITTADINANZA BY VAUROREDDITO DI CITTADINANZA BY VAURO

Di certo c' è che i Caf sono presi d' assalto: « Ma il vero problema è che noi non sappiamo bene cosa rispondere - dice Enzo Campo, segretario della Camera del lavoro di Palermo - e non solo. In città ci sono troppi patronati "autonomi", alcuni in mano alla politica locale.

Qui è usanza di consiglieri comunali o di circoscrizione avere un proprio ente di riferimento. Insomma, il rischio clientele è dietro l' angolo » . Nei quartieri non si parla d' altro, tutti vogliono il reddito di cittadinanza.

Fonte: qui

GABANELLI: ''IN TRE ANNI SONO ARRIVATI 36.800 MINORENNI, ALLA FINE DEL 2018 SOLO 10.787 SONO STATI CENSITI."

''OLTRE 5MILA SONO FUGGITI DAI CENTRI, MOLTI NON SI SA DOVE SIANO, QUELLI DATI IN AFFIDO NON ARRIVANO A 500 E MANCANO I TUTORI 
IN 20.862 HANNO COMPIUTO I 18 ANNI, DUNQUE, SONO USCITI DALLE STATISTICHE. E TUTTI GLI ALTRI?"
Milena Gabanelli e Simona Ravizza per il “Corriere della Sera

milena gabanelli (2)MILENA GABANELLI
È entrata nella rada di Siracusa la Sea-Watch. A bordo anche 13 minori, di cui 8 non accompagnati. Dovrebbero sbarcare per essere accolti nelle strutture dedicate, ma la risposta del Viminale è: no, perché c' è chi fa finta di essere minore. Questione complessa poiché, come succede per quasi tutti i migranti, sono privi di documenti, e per l' accertamento dell' età nei casi dubbi serve un' équipe formata da interpreti, pediatri, neuropsichiatri, radiologi, psicologi. I costi sono alti, e Regioni e ministero dell' Interno se li rimpallano, i team scarseggiano e rimane alto il rischio di mandare adulti tra i ragazzini. Infatti, negli ultimi 3 anni, in 45.159, approdati sulle coste italiane e non accompagnati, si sono autodichiarati minorenni, mentre il numero di minori accertato è stato poi di 36.878. Dove sono?

In 20.862 hanno compiuto i 18 anni, dunque, sono usciti dalle statistiche. E tutti gli altri?
usa bambini migranti separati dai genitori 2USA BAMBINI MIGRANTI SEPARATI DAI GENITORI
Le autorità hanno segnalato la fuga dai centri di accoglienza di 5.229 ragazzini e ragazzine, tuttora irreperibili. La maggior parte di loro, di nazionalità eritrea o afgana, voleva raggiungere i parenti nel nord Europa; altri, egiziani, cercavano di arrivare a Milano per unirsi ai connazionali, attivi soprattutto nella ristorazione. Si pensa che l' eccessiva durata delle procedure di ricongiungimento familiare li abbia spinti ad allontanarsi per ritrovare in autonomia i familiari. Le cronache raccontano di 12-13enni morti durante il viaggio verso il confine; fra gli altri, molti, per procurarsi velocemente denaro necessario a proseguire il viaggio, si suppone siano finiti nel giro dello spaccio e in quello della prostituzione, attivo nel reclutare le giovani nigeriane.

Dal 6 maggio 2017 in Italia è in vigore la legge Zampa, una delle migliori normative al mondo in fatto di tutela: equipara il «minore solo» a quello italiano senza genitori. Significa che deve essere dato in affido, o accolto in una casa famiglia, oppure in centri dedicati in grado di garantire la sua crescita e l' inserimento sociale, con l' affiancamento costante di un tutore. Cosa succede in realtà?

I minori non accompagnati che risultano censiti al 31 dicembre 2018 sono 10.787. Dovrebbero essere «tutti» sotto tutela, invece non è possibile individuare dove siano stati collocati 869 di loro. Soltanto 461 sono stati dati in affido, soprattutto a parenti e connazionali. Nonostante sia la soluzione migliore, sia per il benessere del bambino che per i costi contenuti, stimati intorno ai 500 euro al mese, i numeri restano bassi, per la scarsa sensibilizzazione promossa dalle istituzioni.
donna con bambinoDONNA CON BAMBINO

Sono 3.032 i minori nei centri di prima accoglienza, dove vengono ospitati subito dopo lo sbarco. In queste strutture accreditate da Comuni e Regioni è previsto un tempo massimo di permanenza di 30 giorni, perché è elevato il rischio di essere adescati dalla criminalità con la promessa di soldi facili. In realtà i tempi sono più lunghi: si arriva anche fino a nove mesi. I minori dovrebbero essere collocati nei centri presenti in tutte le Regioni, ma di fatto ben 1.748 minori sono concentrati in Sicilia dove la normativa consente la deroga agli standard previsti: dal numero massimo di minori per struttura, a quello minimo di operatori dedicati. Poi un centinaio si trovano nei centri di accoglienza straordinaria (Cas), autorizzati dai prefetti solo per le situazioni di massima emergenza.

Il 27 marzo scadrà il finanziamento del ministero dell' Interno a 70 Centri di prima accoglienza. Ne rimarranno aperti 7 in Sicilia e 1 in Molise. La buona notizia è che i minori che oggi stanno nei Centri di prima accoglienza saranno trasferiti dove dovrebbero già stare, cioè nelle strutture di seconda accoglienza, dove viene insegnato l' italiano, e garantito il percorso di crescita e integrazione. La cattiva notizia è che i posti per ospitarli non bastano.

La seconda accoglienza contempla lo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Oggi ospita 3.087 minori; ognuno costa 80-100 euro al giorno, stanziati dal Fondo asilo migrazione e integrazione del ministero dell' Interno. Il 24 gennaio il Viminale ha annunciato che incrementerà la disponibilità di posti di 400 unità. Ma siccome i minori da trasferire superano i 3.000, è evidente che i ragazzini rimarranno «concentrati» in Sicilia, nonostante i ripetuti inviti del Garante Nazionale dell' Infanzia a smistarli in tutta Italia, proprio per consentire una migliore integrazione. E infatti le percentuali parlano da sole: in Lombardia l' 8%, in Emilia-Romagna il 7,5%, in Sicilia il 38%.
bambinoBAMBINO

Sul totale dei minori non accompagnati, 3.338 stanno nelle case famiglia allestite su base volontaria dai Comuni, ma sempre più sindaci si rifiutano di accoglierne altri, anche per motivi economici: il rimborso che ricevono è di 45 euro al giorno pro capite, a fronte di spese doppie. Risultato, le adesioni sono talmente poche che non vengono neppure utilizzati i soldi a disposizione: sui 170 milioni del 2016 erogati dal Fondo minori ne sono stati utilizzati solo 125,5; sui 170 del 2017 poco più di 156.

Per legge ciascun minore deve avere un tutore, e ogni tutore può occuparsi di tre minori.
I cittadini che hanno dato la disponibilità ad assumere l' incarico a titolo volontario sono 5.501, ma quelli effettivamente nominati dai Tribunali dei minorenni oggi sono decisamente meno. Così c' è ancora la tutela di massa, come denunciava lo scorso maggio la Garante per l' Infanzia Filomena Albano.

FILOMENA ALBANOFILOMENA ALBANO
Cosa ne sarà poi dei 6.492 minori che diventeranno maggiorenni nel 2019? La protezione umanitaria, alla quale è stata fin qui legata una gran parte dei permessi di soggiorno al compimento dei 18 anni, non è più prevista dal decreto Sicurezza. Prima della sua entrata in vigore, i minorenni che presentavano domanda di asilo, se non c' erano i presupposti per la protezione internazionale, considerata la particolare condizione di vulnerabilità, potevano accedere alla protezione umanitaria.

Ora che il decreto l' ha abolita, i minori che hanno fatto richiesta di asilo, e si vedranno notificare il diniego a ridosso della maggiore età, o a 18 anni compiuti, diventeranno irregolari. Per rimpatriarli non ci sono gli strumenti. 

In conclusione, dopo averli illusi attraverso il percorso di integrazione, fatto di diritti e doveri, li abbandoniamo; costruendo così un potenziale bacino di reclutamento per la criminalità comune, e di odio verso la società che dovrebbe integrarli.

Fonte: qui

GIUSEPPE GULOTTA CHIEDE 66 MILIONI DI EURO PER AVER PASSATO 22 ANNI IN CARCERE DA INNOCENTE


CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER L’OMICIDIO DI DUE CARABINIERI QUANDO AVEVA 18 ANNI, VENNE ASSOLTO DOPO UNA LUNGA E TRAVAGLIATA VICENDA GIUDIZIARIA 

GLI È GIÀ STATO RICONOSCIUTO UN RISARCIMENTO DI 6,5 MILIONI, MA…

Chiara Moretti per www.adnkronos.com

Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA
Oltre 66 milioni di euro per aver scontato anni di carcere da innocente. E' il risarcimento, chiesto da Giuseppe Gulotta, vittima di un errore giudiziario per l'omicidio di due giovani carabinieri della caserma di Alcamo Marina del 26 gennaio del 1976. Arrestato e condannato all'ergastolo, quando aveva 18 anni, venne assolto dalla Corte d'Appello di Reggio Calabria, dopo una lunga serie di processi e 22 anni passati dietro le sbarre.
CARMINE APUZZO E SALVATORE FALCETTA - IL CASO DI GIUSEPPE GULOTTACARMINE APUZZO E SALVATORE FALCETTA - IL CASO DI GIUSEPPE GULOTTA

"I giudici stabilirono che la confessione venne estorta e gli venne riconosciuto un risarcimento di sei milioni e mezzo di euro" dice all'Adnkronos l'avvocato Baldassare Lauria, spiegando che il ragionamento della Corte è che "possono liquidare soltanto l'indennizzo per i giorni che Gulotta ha espiato in maniera indebita".

"A ben vedere il giudice se gli portano un verbale falso sbaglia ma non è colpa sua. Compie un errore solo perché altri hanno fatto qualcosa che non dovevano". "Per quanto riguarda l'atto illecito, compiuto dai carabinieri, sosteneva la Corte di Reggio - spiega il legale -, non può essere la magistratura: il loro errore è legato a condotte illecite di altri".
Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA

C'è, poi, un secondo pilastro che è l'azione risarcitoria. "L'Italia nel 1984 firmò la convenzione di New York per la prevenzione della tortura in cui si impegnava a codificare il reato e, quindi, a predisporre una serie di strumenti per prevenirla.

Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA
Ma è stato codificato soltanto nel 2016, cioè, a una distanza siderale rispetto all'84 - denuncia l'avvocato -. Nelle more è intervenuta anche la Corte europea dei diritti dell'uomo in merito ai fatti di Genova, condannando l'Italia per non aver previsto strumenti di prevenzione e il reato di tortura".
Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA

L'azione ha, quindi, due destinatari. Da un lato, conclude l'avvocato, "l'Arma e dall'altro la Presidenza del Consiglio dei Ministri in quanto rappresentante dello Stato che ha omesso di adempiere agli ordini internazionali".

Fonte: qui

GIUSTIZIATO DALLA GIUSTIZIA 


PARLA GIUSEPPE GULOTTA, L’UOMO CHE HA SCONTATO IN CARCERE 22 ANNI DA INNOCENTE: “NON SO QUANTO VALGA UNA VITA ROVINATA DA 18 A 55 ANNI. SE ARRIVERÀ DEVOLVERÒ IL RISARCIMENTO ALLA FONDAZIONE CHE HO COSTITUITO” 
“FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA? LA FERITA È SEMPRE APERTA. PURTROPPO SOTTO TORTURA HO DETTO CHE SONO STATO IO, POI LA SVOLTA È ARRIVATA NEL 2007”

Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA
Ha scontato in carcere 22 anni da innocente. Adesso chiede allo Stato un risarcimento di oltre 66 milioni di euro. Protagonista della storia è Giuseppe Gulotta, ex muratore di Certaldo (Firenze), vittima di un errore giudiziario. Venne arrestato nel gennaio del 1976 per l’omicidio di due carabinieri della stazione di Alcamo Marina (Trapani), Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo. Allora diciottenne, venne condannato all’ergastolo, ma dopo nove processi e 22 anni di carcere ingiusto, nel marzo 2012 fu assolto dalla corte d’appello di Reggio Calabria che stabilì come la confessione venne estorta con sevizie e torture da parte dei militari dell’Arma dei carabinieri.

Giuseppe Gulotta è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Qualcuno ancora è convinto della mia colpevolezza, malgrado ci sia una sentenza che parla chiaro: un’assoluzione per non aver commesso il fatto –ha affermato Gulotta-. Purtroppo sono stato condannato per una dichiarazione falsa rilasciata ai carabinieri sotto tortura. La condanna si è basata solo sulla confessione.

Purtroppo sotto tortura ho detto che sono stato io. La svolta è arrivata nel 2007 in una trasmissione televisiva, è stato detto che i presunti colpevoli erano stati tutti assolti, quando in realtà io ero ancora in carcere. Una persona, tramite internet, ha scritto che era disposto a dire la verità. Era un ex carabiniere, che fu interrogato dalla procura di Trapani e raccontò le stesse cose che raccontai io su quella vicenda. La speranza non si era mai spenta, avevo attorno a me la mia famiglia, avevo la fede e mi reggevo sulla consapevolezza della mia innocenza. Le sentenze purtroppo, giuste o sbagliate, bisogna accettarle, io ho scelto la via del carcere, altri invece se ne sono andati e sono rimasti latitanti.
Giuseppe GulottaGIUSEPPE GULOTTA

Adesso ho 61 anni. Ho una famiglia che ho ritrovato quando sono uscito dal carcere. Io sono stato dichiarato innocente quando ormai la pena l’avevo scontata tutta, perché mi era stata concessa la libertà condizionata, ma io lotto comunque per la giustizia perché voglio che vengano trovati i responsabili di questo omicidio.

Risarcimento di 66 milioni? La richiesta sicuramente verrà fatta. Io non so quanto valga una vita rovinata da 18 a 55 anni. Io ho ricevuto una somma dallo Stato per ingiustizia detenzione, il risarcimento è un’altra cosa. Se arriverà lo devolverò alla fondazione che ho costituito con i miei legali che ha l’obiettivo di aiutare chi è rimasto vittima di casi di malagiustizia. Fiducia nella giustizia? La ferita è sempre aperta, però mi consola il fatto che se dei giudici hanno condannato indotti dagli errori nelle indagini, altri giudici mi hanno assolto. Non ce l’ho con le istituzioni e con le forze dell’ordine”.

Fonte: qui