9 dicembre forconi: 06/18/16

sabato 18 giugno 2016

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PAGATA DAL MPS AL BANCO SANTANDER LA SOMMETTA DI 9 MILIARDI DI EURO, VALORE 3: IN QUALE TASCHE SONO FINITI?

DUE GIORNI PRIMA DEL “SUICIDIO”, ROSSI, RESPONSABILE COMUNICAZIONE DI MPS, VICINISSIMO ALL’AD MUSSARI, IN DUE MAIL AI VERTICI DELLA BANCA, ANNUNCIA DI VOLER VUOTARE IL SACCO CON I MAGISTRATI FIRMANDO LA SUA CONDANNA A MORTE. CHI SCOPERCHIA IL POZZO AVVELENATO DI SIENA RISCHIA LA VITA


1. POTERE E AFFARI SOTTO IL MONTE
Camilla Conti per “il Giornale”
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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
«Monte dei Paschi, accordo segreto tra Mussari e Nomura per truccare i conti». È questo il titolo dell' articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano del 22 gennaio 2013 che di fatto dà il via all' inchiesta sui derivati Alexandria e Santorini sottoscritti dagli ex vertici della banca senese e legati allo sciagurato acquisto di Antonveneta nel 2007 dal Banco Santander che ha fatto diventare Mps il terzo gruppo creditizio del Paese.

Ma a caro prezzo: 9 miliardi di euro (ma in realtà il colosso spagnolo incassa una girandola di bonifici da 17 miliardi) per una banca che soltanto due mesi prima era stata rilevata dalla olandese Abn Amro per 6,6 miliardi.

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS

Per finanziare l' acquisto, Mps si indebita, usa quasi tutta la sua liquidità e vara un aumento di capitale, che fu sottoscritto in buona parte dal principale azionista della banca: la Fondazione che a sua volta si indebita con altre banche. L' estate successiva scoppia la bolla dei mutui subprime, un anno dopo fallisce Lehman Brothers. Dopo aver aumentato il capitale e fatto ricorso nel 2009 ai prestiti statali (i cosiddetti Tremonti Bond), la banca è ancora in difficoltà e nel 2011 la situazione precipita: l' Eba, l' autorità bancaria europea, impone all' istituto senese un rafforzamento patrimoniale di 3,2 miliardi. Tra la fine del 2011 e l' inizio del 2012 si dimette il direttore generale, Antonio Vigni. A primavera 2012 viene rinnovato il cda e lascia anche il presidente Mussari, che però nel frattempo si è insediato all' Abi, l' associazione della banche italiane.

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Nell' assemblea dei soci del 27 aprile 2012 viene nominato presidente Alessandro Profumo, già ad di Unicredit, mentre al timone operativo arriva Fabrizio Viola. Il 23 gennaio, dopo l' articolo del Fatto, Mussari lascia la guida dell' Associazione Bancaria Italiana. La Banca d' Italia accende un faro sull' istituto di credito toscano e il titolo Mps perde il 5,7% sul listino di Piazza Affari. Il 29 aprile 2013 si riunisce l' assemblea dei soci che sono stati chiamati ad approvare un bilancio chiuso in rosso per 3,17 miliardi di euro.

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Ma arriviamo a quei tragici giorni di inizio marzo.

Mentre incalzano le indagini della magistratura sullo scandalo finanziario, il 6 marzo David Rossi, responsabile dell' area comunicazione della banca, viene trovato morto nel vicolo di Monte Pio sotto la finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni.

Cinque giorni prima, il primo marzo 2013, Il Sole 24 Ore esce con uno scoop: l' azione di responsabilità nei confronti di Giuseppe Mussari e Antonio Vigni e l' azione risarcitoria verso Nomura e Deutsche Bank. I provvedimenti sono decisi la sera prima dal cda e solo quella stessa mattina depositati al Tribunale di Firenze.

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
La banca non ha comunicato nulla e si è dunque verificata una fuga di notizie.

La stessa Mps presenta un esposto e il 5 marzo, a sorpresa, i finanzieri del Nucleo di polizia valutaria arrivano negli uffici di due consiglieri d' amministrazione in carica del Monte. Nomura e Deutsche, infatti, conoscendo l' esito del cda, avrebbero potuto presentare la richiesta di spostare a Londra (in «territorio» sulla carta più favorevole) il procedimento. Atto poi effettivamente portato avanti dalla banca giapponese. David Rossi, da quanto emerso successivamente, non aveva avuto alcun ruolo nella comunicazione al quotidiano.
 

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Cosa succede dopo la tragedia? Il domino innescato dall' affaire Antonveneta trascina giù l' intera città: dalla squadra di basket Mens Sana, al Siena calcio, dall' università alla Fondazione che è costretta a scendere nel capitale per fare cassa perdendo il controllo della banca. Nel 2015 la Bce intima al Monte di trovare un partner. La caccia, affidata al nuovo presidente Massimo Tononi, è ancora aperta. Come i conti con il passato.

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
2. IL GIALLO DEL VIDEO MANIPOLATO SULLA MORTE DI DAVID ROSSI PUBBLICATO DAI SITI AMERICANI
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
È manipolato il video pubblicato dal New York Post che mostra la morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013.
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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Una settimana prima del nuovo sopralluogo disposto dalla procura di Siena per cercare di scoprire che cosa accade quella sera, le immagini, che in pochi minuti hanno fatto il giro del mondo, mostrano una ricostruzione totalmente falsa. Perché accreditano l' ipotesi che il manager sia stato lasciato agonizzante a terra da due persone, quasi a far credere che si tratti degli assassini.
Per questo i magistrati vogliono adesso accertare chi abbia inviato il filmato al giornale e soprattutto chi lo abbia «confezionato». Uno dei testimoni è già stato riascoltato «proprio per evitare ogni ulteriore illazione», come ha specificato in una nota il procuratore Salvatore Vitello. Ma molto altro bisognerà scoprire.

Chi ha dato il video al giornalista statunitense che ha scritto un articolo sugli «strani suicidi» dei banchieri?

E soprattutto, la redazione lo ha ricevuto così come è stato pubblicato?

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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS

Oppure c' è qualcuno che lo ha «rimontato»?

L' esistenza di immagini girate quella sera era nota, la trasmissione «Report» le aveva già mostrate in parte. Dunque, questo è il sospetto, qualcuno voleva lanciare un messaggio o comunque usarle come strumento di pressione.
Sono le 9 di ieri mattina quando il sito del Nyp pubblica il video, subito rilanciato da tutti i media internazionali. Si vede il corpo di Rossi piombare a terra, i suoi ultimi spasmi.



La sequenza è agghiacciante, ma ancor più terribile è ciò che accade dopo. Nel vicolo arrivano due uomini: uno si avvicina guarda il manager e va via; l' altro resta poco distante, anche lui rimane qualche secondo e poi fa marcia indietro. La suggestione è evidente, sembra che i sue siano gli assassini andati a sincerarsi che Rossi sia davvero morto. E invece la realtà è tutt' altra.
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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Quel filmato è stato acquisito dai magistrati poche ore dopo il decesso del manager. Un veloce controllo effettuato ieri mattina è stato sufficiente per dimostrare che è stato tagliato dalle 19,59, quando il corpo di Rossi cade a terra, fino alle 21,01, quando arrivano i due uomini.
Uno è Giancarlo Filippone, è un collega e amico di Rossi.
Quella sera era stato allertato dalla moglie di Rossi, Antonella Tognazzi, preoccupata perché il marito non era rientrato.
Nel video ha il piumino, è quello che si avvicina al cadavere. Lo ha confermato ieri, davanti ai magistrati che lo hanno riconvocato. L' altro è Bernardo Mingrone, anche lui di Mps, la persona che chiama i soccorsi.
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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
La salma di Rossi è stata riesumata lo scorso aprile quando la procura ha deciso di svolgere nuovi accertamenti anche per rispondere alle sollecitazioni della famiglia che non ha mai creduto al suicidio. Tra una settimana, per ordine dei pubblici ministeri, sarà effettuato un nuovo sopralluogo per ricostruire tutte la fasi che hanno preceduto il volo dalla finestra. E, come già successo in passato, accade qualcosa di apparentemente clamoroso che riporta il caso in primo piano.
La prima indagine era stata archiviata come suicidio, anche tenendo conto delle testimonianze che avevano confermato come Rossi si sentisse sotto pressione dopo essere stato coinvolto nell' inchiesta sul «buco» nei bilanci di Mps affidata al Nucleo Valutario della Guardia di Finanza. Le verifiche svolte dalla squadra mobile di Siena avevano escluso l' ipotesi dell' omicidio caldeggiata invece dai familiari.
Si è comunque deciso di svolgere nuovi controlli proprio per fugare ogni dubbio. Ma non è certamente quel video manipolato a poter cambiare l' esito degli accertamenti.
3. MPS, UN VIDEO RIACCENDE IL CASO
Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano”
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LA MORTE DI DAVID ROSSI MPS
Un servizio pubblicato dal New York Post ha riacceso l' interesse sulla morte di David Rossi, il capo della comunicazione di banca Monte dei Paschi trovato senza vita la notte del 6 marzo 2013. Il giornale scandalistico ha diffuso un video di circa 4 minuti in cui mostra alcune immagini della caduta del manager dalla finestra dell' ufficio alla strada sottostante e solleva dei dubbi su due persone che si avvicinano al cadavere sostenendo siano "misteriose".
In realtà né il video è inedito né i due sono misteriosi. Tutt' altro: si tratta di Giancarlo Filippone e Bernardo Mingrone. Il primo è un collega del manager. Era stato allertato dalla moglie di Rossi, Antonella Tognazzi, che non vedeva tornare a casa il marito. Con lui, quella sera, c' era Carolina Orlandi, figlia di Tognazzi. "Era insieme a me quando siamo andati a cercarlo", ha confermato ieri.
"Poi io sono corsa a casa da mia madre e lui è andato nel vicolo". L' altro uomo è Bernardo Mingrone, all' epoca capo della vicedirezione generale finanza di Mps e oggi ai vertici di Unicredit. Fu lui a chiamare il 118. Entrambi furono sentiti a verbale la sera stessa dai pm che ieri, a seguito del servizio del Post, si sono affrettati a dire di aver convocato una "persona" e che "non ci sono altre novità". Ma serviva che un giornale pubblicasse un frammento brevissimo del video - fra l' altro in parte già diffuso da Fatto e Report - che gli stessi magistrati hanno allegato negli atti dell' indagine sin dal marzo 2013? Un video su cui si sono espressi tre periti individuando incongruenze alle quali i pm non hanno dato seguito.
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DAVID ROSSI
Il video integrale a disposizione dei pm - e di cui è in possesso il Fatto - dura 58 minuti.
L' ultima ora di vita di Rossi. La telecamera di sorveglianza riprende immagini strazianti. Il corpo che si schianta al suolo.
Poi quasi un fermo immagine: sull' uomo, riverso a terra, che per i primi venti minuti tenta di muovere il capo, sposta le braccia. È ancora vivo. Sin dai primi minuti si vedono persone e ombre di persone avvicinarsi, entrare nel vicolo e sparire nel nulla.
Il video è stato allegato agli atti dell' inchiesta il 7 marzo 2013. [...]
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DAVID ROSSI E GIUSEPPE MUSSARI
Nel fascicolo, dalla riapertura a oggi, nulla è stato aggiunto. Gli interrogativi dei familiari e i dubbi sollevati dalle perizie sono al momento senza risposta. Come le falle evidenti dell' inchiesta: un' ultima telefonata da dieci minuti mai rintracciata; un' agendina nera sequestrata e scomparsa. E poi numeri di cellulare rimasti senza nome, testimoni non convocati, l' ufficio lasciato aperto per quasi un' intera giornata e, infine, gli indizi contenuti nel video e mai approfonditi.
Fonte: qui

Del corpo sociale, la scuola é la madre

strip_142Si parlava di scuola sulla spiaggia e le professoresse tenevano banco. Noi vecchi, sembravamo i cagnolini del lunotto posteriore: tutto uno scuotimento di teste. 

Ora, la sostanza è semplice.

La nostra scuola, quella vecchia, lo era nei programmi sicuramente, ma la piramide di comando era ferrea, quindi, azione-reazione era estremamente prevedibile.

Non c’erano interpolazioni possibili, per cui gli studenti e le famiglie potevano tranquillamente decidere se mandare o meno i figli a scuola. Sono nato nella scuola dell’obbligo sino a 14 anni, ma non le medie, c’erano gli avviamenti professionali, le commerciali e le medie.

Una cosa era chiara, dalle elementari tutti uscivano, se avevano maestri decenti, sapendo un italiano accettabile per poter parlare (magari quando si era militari in tanta malora da casa) e maneggiare i soldi (=far di conto).
Oggi è una melma indistinta, non si capisce chi comanda, tutto è assembleare.

Per fare il professore, più che una laurea nella materia specifica, sembra volercene una in legge per pararsi dai ricorsi, dalle denunce.

Da tutto e tutti.

Intanto le scuole sono aumentate, l’offerta formativa anche, ma ai miei tempi un diplomato dell’istituto tecnico, dopo un paio d’anni era responsabile di reparto, aveva competenze che ora forse un ingegnere ha.
Sono andato all’università, che quando si faceva laboratorio di chimica, gli studenti diplomati chimici davano dei punti agli assistenti.

E come mai tutto è andato a pacco?

Semplice, perché la scuola è diventata un parcheggio, quindi doveva crollare la chiarezza sulle regole.

Avanti tutta con il sistema assembleare, con i genitori che possono dire la loro, con il non bocciare mai (quando ero in Svizzera-fine anni ’90 - le statistiche della scuola dell’obbligo dicevano che le più brave erano le ragazze, perché solo il 37% perdeva un anno).

Avanti con il prolungare il sonno della ragione degli alunni sino a 14 anni, perché prima devono essere creativi.

Dimenticandosi poi che potrebbero imparare una lingua giocando negli anni creativi e sapere tutto sull’uso dei computer, ma per questo ci vorrebbero insegnanti che le lingue le sanno, soldi per informatizzare le scuole elementari e informatici adatti.

Intanto la storia si sta aggravando con l’arrivo degli extracomunitari che vengono inseriti PRIMA di sapere l’italiano e soprattutto senza costringere anche i genitori a saperlo.
Che poi capita che al colloquio professori, l’interprete per far capire alla madre, è proprio l’alunno.
Ora avremmo bisogno di una scuola al top, perché ci stiamo giocando il nostro futuro visto che la mandopera non costa niente al mondo e si potrà competere solo con alta qualità delle merci e dei servizi. Tutti diranno che sono d’accordo, citeranno le eccellenze e magari spremeranno una lacrimuccia per quelli bravi che vanno all’estero.
Ma pensateci bene: basta un campione per fare una squadra?

No, se c’è, meglio, ma serve un livello medio alto.

Allora ci se la fa, sennò perchè studiare, se poi basta la raccomandazione di turno per trovare un impiego e se per andare in TV basta “sgallettare”?

Che è bello perché viene da gallo (e si addice agli uomini) ma si usa anche al femminile (participio passato) e non è un complimento.

Intanto riguardatevi i nomi di tutti quelli che hanno varato una riforma scolastica: buoni, forse, per fare i bidelli.

Fonte: qui

LA UE CREDE D'ESSERSI SALVATA DAL BREXIT GRAZIE ALL'OMICIDIO COX E I MERCATI CI CREDONO

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Fino a ieri mattina, i mercati finanziari erano nel panico, la Ue credeva d'avere i giorni contati, ma oggi gli uni e l'altra esteggiano, come si conviene agli sciacalli.

Dopo una raffica di sedute in calo, condizionate dai sondaggi che davano i 'Leave' in vantaggio in vista dell'imminente referendum sulla permanenza del Regno Unito nella Ue, i mercati finanziari oggi tornano rosei e pieni di speranza in seguito all'assassinio della deputata laburista anti-Brexit Jo Cox per mano di uno squilibrato.

Per quanto sia disgustoso e orripilante tutto ciò, gli investitori scommettono che l'impatto emotivo del delitto possa aumentare i consensi del campo 'Remain' a una manciata di giorni dal voto. L'inversione di tendenza dei listini, del resto, era gia' stata evidente nella giornata di ieri, dopo l'assassino.

Mentre venivano diffusi i primi lanci di agenzia sull'aggressione, prima ancora che venisse comunicato il decesso della parlamentare, i principali indicatori della propensione al rischio avevano cambiato rotta in maniera decisa.

Le borse avevano recuperato le perdite, l'oro si era deprezzato e il rendimento dei Bund tedeschi decennali era tornato sopra lo zero.

La conseguente chiusura positiva di Wall Street aveva cosi' condotto Tokyo a terminare la seduta con un progresso superiore all'1%, mentre le altre piazze asiatiche si erano mostrate piu' fredde, non potendo peraltro contare sul vento in poppa di uno yen indebolito.

Il petrolio e l'euro, intanto, si erano riportati in rialzo, mentre la sterlina riguadagnava terreno. Tutto cio' ha condotto a un'apertura in piena "festa"  delle borse europee, che a poco piu' di mezz'ora dalla chiusura si presentano in netto rialzo trainate dal comparto bancario.

A guidare il rally e' quindi Milano (+3,48%), dove il settore finanziario ha un peso preponderante e Ubi (+9,73%), Banco Popolare (+9,60%) e Mps (+6,65%) figurano tra i titoli piu' acquistati in tutto il vecchio continente, alla faccia dei 200 miliardi di eprdite per colpa dei crediti marci che le banche italiane hanno in pancia.
Tonica anche Madrid (+1,77%) dove sono ancora sospesi gli scambi delle azioni di  Gamesa, che ha annunciato una fusione con le attivita' eoliche di Siemens che dara' vita al secondo operatore mondiale del settore. Il colosso tedesco della meccanica incassa, da parte sua, un rialzo dell'1,12% a Francoforte, dove l'indice Dax  guadagna lo 0,71% con Deutsche Bank (+5,58%) in grande spolvero.
Banche in evidenza anche a Parigi (+0,80%): Societe Generale segna +6,47%, Bnp Paribas +3,89% e Credit Agricole +4,92%. A Londra (+1,23%), oltre alla finanza (Barclays +4,64%, Lloyds +5,46%, Rbs +3,41%), appare in decisa ripresa il comparto materie prime, mentre arretra Randgold (-4,62%), chiaro sintomo di un aumento della propensione al rischio.

Insomma, i mercati brindano all'omicidio Cox, la Ue crede di essersi "salvata" appoggiando ora sè stessa sulla tomba della povera vittima di uno squilibrato, e adesso non rimane che attendere - dicono a Bruxelles - fiduciosi che i britannici si adeguino alla sorte di rimanere dentro la gabbia Ue, nonostante affacci sul cimitero dove sarà sepolta l'innocente Jo Cox. 

venerdì 17 giugno 2016

Fonte: ilnord.it

Ma qual è il vero EROEI dell'energia fotovoltaica?

natcore-technology-solar-2-537x368Secondo uno studio recente e completo della letteratura scientifica (1), l'EROEI (energy return on energy invested) medio della tecnologia fotovoltaica più comune (Silicio policristallino) è di 11-12.


Ben lontano dalla leggenda del “EROEI inferiore ad uno” che gira nel web.

Qualche tempo fa, un mio collega mi ha raccontato la storia di quando è stato responsabile dell'installazione di uno dei primi impianti fotovoltaici in Italia, nel 1984 (mostrato nella figura sulla destra). Mi ha detto che, poco dopo l'installazione, un politico di alto rango è venuto a visitare l'impianto. Come dimostrazione, il mio collega a collegato l'uscita dell'impianto ad una stufetta elettrica, scaldando le resistenze interne. Il politico ha rifiutato di credere che la stufetta fosse alimentata dall'impianto FV. “Dev'esserci un trucco”, ha detto, “questo non è possibile. Dev'essere un imbroglio”. Il mio collega ha cercato di descrivergli come funzionano le celle fotovoltaiche, ma immaginate di cercare di spiegare la meccanica quantistica ad un politico! Apparentemente, se ne è andato ancora non convinto.
Più di 30 anni sono passati dall'installazione di quel vecchio impianto, ma l'atteggiamento generale verso l'energia fotovoltaica non sembra essere cambiato molto. Non che si pensi che il fotovoltaico sia una truffa scientifica alla stessa stregua della innumerevoli proposte di cose quale “l'energia libera”. Ma sembra che molti di noi non riescano proprio a credere che quei piccoli aggeggi blu possano produrre energia in quantità significativa. Suvvia: per produrre energia serve un motore, una caldaia, una ciminiera, una turbina, qualcosa del genere ....

Infatti, gran parte dell'attuale discussione sull'energia fotovoltaica sembra girare intorno ad un qualche tipo di leggenda. La più recente sembra essere quella secondo cui il FV ha un ritorno energetico basso (EROI o EROEI), a volte si dice persino che sia inferiore ad uno. Se fosse vero, significherebbe che gli impianti fotovoltaici non producono energia, la consumano soltanto! Ma questo non è vero. E solo l'ennesimo esempio di confirmation bias(pregiudizio di conferma): scegliere i dati che confermano le proprie idee preconcette.

E' vero che si possono trovare alcuni studi (molto pochi) che sembrano seri (forse) e che sostengono che il Fv abbia un EROEI basso. Tuttavia, in uno studio recente,  Bhandari et al. (1)⁠ hanno esaminato 231 articoli sulle tecnologie fotovoltaiche, scoprendo che, nelle condizioni medie i irraggiamento europee, l'EROEI medio della tecnologia FV più comune (Silicio policristallino) era di circa 11-12. Si è scoperto che altre tecnologie (per esempio CdTe) hanno EROEI migliori. Forse questi valori sono ancora inferiori a quelli di alcuni combustibili fossili, ma sicuramente non troppo inferiori (sempre che lo siano) e ben lontani dalla leggenda del “EROEI inferiore ad uno” che sta facendo il giro del Web.

Poi, se siete preoccupati da un'altra leggenda comune, quella che dice che le celle fotovoltaiche si degradano rapidamente, pensate che si è scoperto che quelle dell'impianto descritto all'inizio di questo articolo stanno ancora funzionando dopo 30 anni di lavoro, avendo perso soltanto il 10% circa della loro efficienza iniziale! Inoltre, considerate che il tipo di cella più comune usa solo elementi comuni della crosta terrestre: silicio ed alluminio (e un po' di argento, ma non è essenziale) Cosa si può chiedere di più ad una tecnologia che è efficiente, sostenibile e che dura a lungo?

Tutto ciò non significa che un mondo alimentato dell'energia rinnovabile sarà gratis. Al contrario, servirà uno sforzo finanziario ampio se volgiamo crearlo prima che sia troppo tardi per evitare un disastro climatico (ecco i calcoli quantitativi). Ma un mondo migliore è possibile se davvero lo vogliamo.

(1) Bhandari, Khagendra P., Jennifer M. Collier, Randy J. Ellingson e Defne S. Apul. 2015. “Tempo di rientro energetico ed EROEI dei sistemi fotovoltaici: una rassegna sistematica ed una meta-analisi”. Renewable and Sustainable Energy Reviews 47 (luglio): 133–41. doi:10.1016/j.rser.2015.02.057.

Ecco la figura rilevante dall'articolo:

h/t Domenico Coiante, Marco Raugei e Sgouris Sgouridis
Da “Cassandra's Legacy”. Traduzione di MR

Fonte: qui