La sostanza dell’accordo è che la Fornero non si tocca. Il catastrofico innalzamento dell’età pensionabile resta tutto a fare i suoi danni alla condizione di lavoro e alla occupazione. Si potrà andare in pensione prima solo se si vincerà la lotteria dei lavori usuranti. Pochi saranno scelti tra coloro che hanno già 41 anni di contributi. Oppure se le aziende ti manderanno via come esubero. Oppure se ti indebiterai per 20 anni con quel raggiro usuraio che è l’APE.
Il solo risultato che viene sbandierato è la quattordicesima aumentata o elargita per la prima volta a circa tre milioni di pensionati con i redditi più bassi. A parte il fatto che gli aumenti non sono quelli vantati dalla propaganda, ma molto inferiori e legati al reddito complessivo del pensionato, c’è da chiarire che i soldi per questo piccolo risultato vengono direttamente dai tagli di tutte le altre pensioni per tutti gli altri pensionati.
L’ ultimo comma del verbale firmato da Cgil Cisl Uil rinvia al 2019 la questione del taglio delle indicizzazioni delle pensioni. Come tanti ricordano nel 2012 Elsa Fornero si era commossa in pubblico mentre annunciava che avrebbe bloccato la rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione. Nel 2014 la Corte Costituzinale ha dichiarato incostituzionle questa misura. Il governo però, come da abitudine, non ha rispettato la sentenza e ha dato solo piccole mance a una platea ridotta di pensionati. Sono in corso molte cause e diversi giudici hanno già rinviato di nuovo il contenzioso alla Corte. Ora governo e Cgil CIsl UIl concordano che se ne riparli nel 2019, nel frattempo milioni di pensionati continueranno a perdere soldi. Per un ammontare calcolato a suo tempo dallo stesso governo in almeno 10 miliardi. Ora siccome tutta la manovra pensionistica, secondo Poletti, costa 6 miliardi si può ben affermare che il bancomat pensionati ha permesso al governo di farsi bello prima del referendum e di intascare 4 miliardi di resto….
Il governo ormai lo conosciamo con i suoi trucchi. La cosa che davvero ci indigna è il degrado di Cgil Cisl Uil, che hanno abbandonato la loro già moderatissima piattaforma per fare da stampella a Renzi. E alla Fornero.
Fonte: L’Antidiplomatico
P.S Pensioni: dall'Ape a Quota 41, le novità in arrivo
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Anche i leader dei sindacati hanno espresso le loro posizioni dichiarandosi soddisfatti dell'intesa raggiunta. “La prima cosa importante - ha sottolineato il leader della Cgil Susanna Camusso - è che sono stati vincolati sei miliardi per tre anni al capitolo previdenza". "Finalmente si danno risposte ai pensionati e ai pensionandi - ha detto il segretario generale Ivan Pedretti dalla sua pagina facebook al termine dell'incontro con il governo - con interventi sulla quattordicesima, sulla no tax area, sui lavori usuranti, sui lavoratori precoci e sulle ricongiunzioni onerose".
Ecco cosa prevede l'accordo per i pensionandi. Più flessibilità in uscita dal lavorocon l'Ape, l'Anticipo pensionistico introdotto in via sperimentale per due anni. La formula è quello del prestito previdenziale, la misura è rivolta ai lavoratori ai cui mancano sino a 3 anni e 7 mesi per raggiungere i requisiti previsti dalla legge Fornero per l'accesso alla pensione di anzianità. L'Ape social consentirà invece l'uscita anticipata gratuitamente per le categorie più disagiate. Per la riunificazione dei contributi pensionistici versati in più casse previdenziali non si pagherà più niente, le ricongiunzioni pensionistiche saranno gratuite non più onerose. Allargate le maglie dei lavori usuranti, adesso la platea sarà più ampia ma verrà definita da esecutivo e parti sociali nei prossimi giorni. In ogni caso potrà accedere al pensionamento anticipato di un anno o un anno e mezzo anche i lavoratori che hanno svolto lavori usuranti per un minimo di sette anni negli ultimi dieci anni di attività lavorativa. Capitolo lavoratori precoci. Chi ha versato almeno un anno di contributi anno prima di aver compiuto 19 anni, è disoccupato e senza il sostegno alcun ammortizzatore sociale, o che si trova in gravi condizioni di salute tali da determinare disabilità o lavoratori impegnati in lavori gravosi, potranno accedere al pensionamento con 41 anni di anzianità contributiva. Ecco dunque la Quota 41 ma non per tutti. In ogni caso, la platea dei beneficiari della formula Quota 41 sarà nei prossimi giorni oggetto di nuovi approfondimenti.
Queste le misure per i pensionandi, ecco invece quali sono quelle per i pensionati. Bonus quattordicesima sulle pensioni minime: cresceranno gli assegni dei pensionati con un reddito mensile sino a 750 euro, riceveranno la 14esima pure i pensionati con un reddito sino a 1.000 euro mensili, per loro è la prima volta. Infine si amplia la no tax area pensionati: quelli che hanno redditi sino a 8.100 euro annui non pagheranno più tasse, né quelle locali né quelle nazionali. Questa la riforma pensioni targata Renzi che vedrà la luce con la prossima legge di Bilancio che sarà approvata a metà ottobre.