A BARI TRE “INSOSPETTABILI” ARRESTATI PER ABUSI SUI MINORENNI: FOTOGRAVANO I BAMBINI PER STRADA E PAGAVANO 5 EURO O REGALAVANO PROFUMI E SIGARETTE PER AVERE UN…
SESSO NEL CENTRO MASSAGGI, ARRESTATA LA TITOLARE
Si potevano ottenere anche prestazioni sessuali - secondo i carabinieri - in un centro massaggi di Foligno gestito da una cinese di 51 anni che è stata arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Spoleto. Nei vari servizi di osservazione posti in essere dai carabinieri, nel corso dei quali sono stati individuati alcuni avventori provenienti da diverse località dell'Umbria e regioni limitrofe, è emerso che questi, oltre al normale massaggio, potevano ricevere dalle massaggiatrici, tutte di nazionalità cinese, un trattamento «particolare», dietro il pagamento di una somma variabile dai 20 ai 50 euro a seconda della prestazione. Tutti i proventi, sia dei massaggi che dei trattamenti extra, venivano incassati esclusivamente dalla titolare.
Nel corso del blitz, i carabinieri hanno provveduto al sequestro dei locali, del denaro provento dell'attività, di documenti contabili e del telefono cellulare con il quale venivano gestiti tutti gli appuntamenti con la clientela. È stata anche identificata una dipendente, costretta a prostituirsi dalle 10 alle 23 di ogni giorno, orario di apertura del negozio. La titolare è stata inoltre denunciata per l'inosservanza delle norme di sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti.
MINORENNI ADESCATI SUI SOCIAL, TRE INSOSPETTABILI IN MANETTE: "SESSO IN CAMBIO DI UN PROFUMO O CINQUE EURO"
Nuovi particolari sull'inchiesta della Procura di Bari che ha portato, questa mattina, all'arresto di tre persone, da parte dei Carabinieri, accusati, a vario titolo, di atti sessuali con minore, sfruttamento della prostituzione, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. In manette sono finiti un insegnante di musica 58enne, un pasticcere 51enne (entrambi in carcere) e un 46enne (ai domiciliari).
Le indagini, coordinate dal pm Marcello Quercia, hanno permesso di rinvenire, sul telefono del docente privato, oltre 20mila file tra video e immagini che immortalavano gambe e altre parti del corpo di numerosi bambini, fotografate per strada o sui mezzi pubblici.
Le vittime venivano adescate su alcuni social network come Badoo mentre i contatti con i ragazzini erano attraverso Facebook e Whatsapp. Il 46enne, inoltre, si sarebbe messo in contatto con altri minori fuori regione. Quattro gli adolescenti che hanno subito le attenzioni sessuali dei tre finiti in manette: si tratta di due italiani e altrettanti di etnia rom.
Tre di loro, attualmente, sono maggiorenni. I reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2014 e il 2017: gli inquirenti hanno scandagliato tabulati telefonici e chat trovate sui cellulari dei due ragazzini, in particolare di un minore all'epoca dei fatti 13enne, attualmente collocato in una comunità protetta.
In cambio di sesso avrebbero ricevuto sigarette, profumo e, in altre occasioni, 5 euro. I rapporti erano consumati in auto, nelle zone periferiche della città, tra cui i dintorni dello stadio San Nicola. Per i due italiani, invece, appartenenti a famiglie umili che, per gli investigatori, erano ignare degli episodi, i rapporti venivano consumati nelle periferie delle loro città di residenza.
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