9 dicembre forconi: 05/13/18

domenica 13 maggio 2018

A FOLIGNO ARRESTATA UNA CINESE DI 51 ANNI CHE GESTIVA UN CENTRO MASSAGGI IN CUI LE RAGAZZE SI VENDEVANO AI CLIENTI PER CIFRE DAI 20 AI 50 EURO. A BARI ...

A BARI TRE “INSOSPETTABILI” ARRESTATI PER ABUSI SUI MINORENNI: FOTOGRAVANO I BAMBINI PER STRADA E PAGAVANO 5 EURO O REGALAVANO PROFUMI E SIGARETTE PER AVERE UN…

SESSO NEL CENTRO MASSAGGI, ARRESTATA LA TITOLARE

centri massaggi cinesiCENTRI MASSAGGI CINESI
Si potevano ottenere anche prestazioni sessuali - secondo i carabinieri - in un centro massaggi di Foligno gestito da una cinese di 51 anni che è stata arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Spoleto. Nei vari servizi di osservazione posti in essere dai carabinieri, nel corso dei quali sono stati individuati alcuni avventori provenienti da diverse località dell'Umbria e regioni limitrofe, è emerso che questi, oltre al normale massaggio, potevano ricevere dalle massaggiatrici, tutte di nazionalità cinese, un trattamento «particolare», dietro il pagamento di una somma variabile dai 20 ai 50 euro a seconda della prestazione. Tutti i proventi, sia dei massaggi che dei trattamenti extra, venivano incassati esclusivamente dalla titolare.

centro massaggi cineseCENTRO MASSAGGI CINESE
Nel corso del blitz, i carabinieri hanno provveduto al sequestro dei locali, del denaro provento dell'attività, di documenti contabili e del telefono cellulare con il quale venivano gestiti tutti gli appuntamenti con la clientela. È stata anche identificata una dipendente, costretta a prostituirsi dalle 10 alle 23 di ogni giorno, orario di apertura del negozio. La titolare è stata inoltre denunciata per l'inosservanza delle norme di sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti.

MINORENNI ADESCATI SUI SOCIAL, TRE INSOSPETTABILI IN MANETTE: "SESSO IN CAMBIO DI UN PROFUMO O CINQUE EURO"


PEDOPORNOGRAFIAPEDOPORNOGRAFIA
Nuovi particolari sull'inchiesta della Procura di Bari che ha portato, questa mattina, all'arresto di tre persone, da parte dei Carabinieri, accusati, a vario titolo, di atti sessuali con minore, sfruttamento della prostituzione, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. In manette sono finiti un insegnante di musica 58enne, un pasticcere 51enne (entrambi in carcere) e un 46enne (ai domiciliari).

Le indagini, coordinate dal pm Marcello Quercia, hanno permesso di rinvenire, sul telefono del docente privato, oltre 20mila file tra video e immagini che immortalavano gambe e altre parti del corpo di numerosi bambini, fotografate per strada o sui mezzi pubblici.

PEDOFILIAPEDOFILIA
Le vittime venivano adescate su alcuni social network come Badoo mentre i contatti con i ragazzini erano attraverso Facebook e Whatsapp. Il 46enne, inoltre, si sarebbe messo in contatto con altri minori fuori regione. Quattro gli adolescenti che hanno subito le attenzioni sessuali dei tre finiti in manette: si tratta di due italiani e altrettanti di etnia rom.
Tre di loro, attualmente, sono maggiorenni. I reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2014 e il 2017: gli inquirenti hanno scandagliato tabulati telefonici e chat trovate sui cellulari dei due ragazzini, in particolare di un minore all'epoca dei fatti 13enne, attualmente collocato in una comunità protetta.

In cambio di sesso avrebbero ricevuto sigarette, profumo e, in altre occasioni, 5 euro. I rapporti erano consumati in auto, nelle zone periferiche della città, tra cui i dintorni dello stadio San Nicola. Per i due italiani, invece, appartenenti a famiglie umili che, per gli investigatori, erano ignare degli episodi, i rapporti venivano consumati nelle periferie delle loro città di residenza.

Fonte: qui

A FOLIGNO ARRESTATA UNA CINESE DI 51 ANNI CHE GESTIVA UN CENTRO MASSAGGI IN CUI LE RAGAZZE SI VENDEVANO AI CLIENTI PER CIFRE DAI 20 AI 50 EURO. A BARI ...

A BARI TRE “INSOSPETTABILI” ARRESTATI PER ABUSI SUI MINORENNI: FOTOGRAVANO I BAMBINI PER STRADA E PAGAVANO 5 EURO O REGALAVANO PROFUMI E SIGARETTE PER AVERE UN…

SESSO NEL CENTRO MASSAGGI, ARRESTATA LA TITOLARE

centri massaggi cinesiCENTRI MASSAGGI CINESI
Si potevano ottenere anche prestazioni sessuali - secondo i carabinieri - in un centro massaggi di Foligno gestito da una cinese di 51 anni che è stata arrestata per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Spoleto. Nei vari servizi di osservazione posti in essere dai carabinieri, nel corso dei quali sono stati individuati alcuni avventori provenienti da diverse località dell'Umbria e regioni limitrofe, è emerso che questi, oltre al normale massaggio, potevano ricevere dalle massaggiatrici, tutte di nazionalità cinese, un trattamento «particolare», dietro il pagamento di una somma variabile dai 20 ai 50 euro a seconda della prestazione. Tutti i proventi, sia dei massaggi che dei trattamenti extra, venivano incassati esclusivamente dalla titolare.

centro massaggi cineseCENTRO MASSAGGI CINESE
Nel corso del blitz, i carabinieri hanno provveduto al sequestro dei locali, del denaro provento dell'attività, di documenti contabili e del telefono cellulare con il quale venivano gestiti tutti gli appuntamenti con la clientela. È stata anche identificata una dipendente, costretta a prostituirsi dalle 10 alle 23 di ogni giorno, orario di apertura del negozio. La titolare è stata inoltre denunciata per l'inosservanza delle norme di sorveglianza sanitaria dei lavoratori dipendenti.

MINORENNI ADESCATI SUI SOCIAL, TRE INSOSPETTABILI IN MANETTE: "SESSO IN CAMBIO DI UN PROFUMO O CINQUE EURO"


PEDOPORNOGRAFIAPEDOPORNOGRAFIA
Nuovi particolari sull'inchiesta della Procura di Bari che ha portato, questa mattina, all'arresto di tre persone, da parte dei Carabinieri, accusati, a vario titolo, di atti sessuali con minore, sfruttamento della prostituzione, produzione e detenzione di materiale pedopornografico. In manette sono finiti un insegnante di musica 58enne, un pasticcere 51enne (entrambi in carcere) e un 46enne (ai domiciliari).

Le indagini, coordinate dal pm Marcello Quercia, hanno permesso di rinvenire, sul telefono del docente privato, oltre 20mila file tra video e immagini che immortalavano gambe e altre parti del corpo di numerosi bambini, fotografate per strada o sui mezzi pubblici.

PEDOFILIAPEDOFILIA
Le vittime venivano adescate su alcuni social network come Badoo mentre i contatti con i ragazzini erano attraverso Facebook e Whatsapp. Il 46enne, inoltre, si sarebbe messo in contatto con altri minori fuori regione. Quattro gli adolescenti che hanno subito le attenzioni sessuali dei tre finiti in manette: si tratta di due italiani e altrettanti di etnia rom.
Tre di loro, attualmente, sono maggiorenni. I reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2014 e il 2017: gli inquirenti hanno scandagliato tabulati telefonici e chat trovate sui cellulari dei due ragazzini, in particolare di un minore all'epoca dei fatti 13enne, attualmente collocato in una comunità protetta.

In cambio di sesso avrebbero ricevuto sigarette, profumo e, in altre occasioni, 5 euro. I rapporti erano consumati in auto, nelle zone periferiche della città, tra cui i dintorni dello stadio San Nicola. Per i due italiani, invece, appartenenti a famiglie umili che, per gli investigatori, erano ignare degli episodi, i rapporti venivano consumati nelle periferie delle loro città di residenza.

Fonte: qui

PRENDE FORMA L’ACCORDO TRA LEGA E M5S: E’ IL “CONTRATTO PER IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO”

LA BOZZA SI ARTICOLA IN 19 PUNTI ED È LUNGA 26 PAGINE 

STRIGLIATI DA MATTARELLA, SALVINI E DI MAIO POTREBBERO PROPORRE VERSIONI PIÙ SOFT DI “FLAT TAX”, PENSIONI E REDDITO CITTADINANZA

CONTRATTO LEGA M5SCONTRATTO LEGA M5S

L'accordo di governo prende forma. "Contratto per il governo del cambiamento". E' il titolo dell'intesa sulla quale Movimento 5 Stelle e Lega stanno lavorando per chiudere il capitolo relativo al programma di governo. La bozza si articola in 19 punti ed è lunga 26 pagine. Sopra al titolo del contratto ci sono i simboli delle due forze politiche.

"La trattativa sul contratto di governo va avanti, anche perché l'obiettivo è portare i migliori risultati per i cittadini italiani"‎, ha detto Di Maio arrivando a Milano per incontrare il segretario della Lega Matteo Salvini al Pirellone, sede del nuovo tavolo M5S-Lega per la stesura del contratto di governo.

IL TAVOLO TRA LEGA E M5SIL TAVOLO TRA LEGA E M5S
A proposito dell'incontro che si è svolto ieri a Roma con la controparte leghista, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle Di Maio oggi parla di "notevoli passi avanti: "Abbiamo trovato ampie convergenze sui temi che stanno a cuore agli italiani: reddito di cittadinanza, flat tax, lotta al business dell'immigrazione, abolizione della legge Fornero, conflitto di interessi", scrive il capo politico pentastellato.

DALLA «FLAT TAX» ALLE MODIFICHE SULLE PENSIONI DIETRO GLI SLOGAN ALLO STUDIO VERSIONI PIÙ SOFT

Lorenzo Salvia per www.corriere.it

LE MISURE ALLO STUDIO DIVENTANO PIÙ REALISTICHE

Avanti su tutto, ma per gradi. Reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni sono tre punti contenuti nell’accordo che dovrebbe portare al governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Sono proposte molto ambiziose, che se attuate tutte insieme e subito nella loro interezza potrebbero risultare insostenibili per le casse pubbliche. Anche per questo su ciascuno dei tre capitoli si lavora per trovare, al di là degli slogan e delle formule generiche contenute nell’accordo, percorsi che le rendano più realistiche, magari con un’attuazione progressiva, per tappe successive. Il realismo al potere?

PENSIONI, OBIETTIVO QUOTA 100 (TRA ETÀ E CONTRIBUTI)

SALVINI DI MAIO PROVA COSTUMESALVINI DI MAIO PROVA COSTUME
Abolire la riforma Fornero? L’accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega potrebbe portare a un intervento sulle pensioni sì robusto ma comunque mirato. L’ipotesi è quota 100, cioè la possibilità di lasciare il lavoro quando a fare 100 è la somma tra età della persona e anni di contributi versati. Nel dettaglio sarebbero necessari almeno 64 anni di età, contro i 66 e 7 mesi di adesso e i 67 a partire dal 2019, e almeno 36 anni di contributi.

Con la possibilità di utilizzare al massimo due anni di contributi figurativi, quelli non versati effettivamente ma comunque riconosciuti, ad esempio per il servizio militare o durante la disoccupazione. Resterebbero fuori dal tetto dei due anni, invece, i contributi figurativi accreditati durante la maternità.

In alternativa sarebbe possibile lasciare il lavoro con almeno 41 anni e sei mesi di contributi, anche in questo caso con un tetto di due anni per quelli figurativi. Resta da sciogliere il nodo dell’adeguamento dell’età della pensione alla speranza di vita, proprio il meccanismo che nel 2019 porterà a 67 l’età per il pensionamento standard. Il Movimento 5 Stelle vuole cancellarlo, la Lega no.

DI MAIO SALVINI MATTARELLADI MAIO SALVINI MATTARELLA
FLAT TAX, SPERIMENTAZIONE SUI REDDITI AGGIUNTIVI

L’ipotesi era stata studiata da Forza Italia, che in campagna elettorale aveva presentato una sua proposta di Flat tax, simile a quella della Lega ma con un’aliquota più alta: non il 15% ma tra il 20 e il 23%. E adesso viene esaminata anche per la versione della Flat tax targata Lega e Movimento 5 Stelle. Il meccanismo di base resterebbe lo stesso: l’aliquota fissa al 15% prenderebbe il posto delle cinque in vigore oggi, che vanno dal 23 al 43% e salgono insieme al livello del reddito. Ma nel primo anno si applicherebbe solo ai redditi aggiuntivi, cioè agli incrementi rispetto all’anno precedente.

È solo un’ipotesi e c’è chi preme per un intervento molto più ambizioso. Ma questa versione avrebbe l’indubbio vantaggio di abbattere i costi iniziali della riforma, sperimentarne gli effetti per poi eventualmente aggiustare il tiro, creare un incentivo sia alla produttività del lavoro sia all’emersione dell’evasione fiscale. A regime resterebbero i correttivi che rendono la Flat tax parzialmente progressiva come la no tax area fino a 7 mila euro l’anno, e le deduzioni fino a 50 mila euro. Allo studio anche un aumento dell’aliquota per i redditi più alti.

luigi di maio salviniLUIGI DI MAIO SALVINI
REDDITO DI CITTADINANZA, SI PARTE DAI CENTRI PER L’IMPIEGO

Per far partire il reddito di cittadinanza è necessario prima potenziare i centri pubblici per l’impiego. Sarebbero infatti i vecchi uffici di collocamento a dover non solo erogare il contributo, fino a 780 euro al mese per chi non ha famiglia. Ma anche vigilare sul rispetto delle regole, come l’obbligo di accettare una delle prime tre offerte di lavoro, pena la perdita del contributo. Potenziare i centri per l’impiego significa assumere nuovi dipendenti e formarli. Un’operazione che, secondo il Movimento 5 Stelle, costa 2 miliardi di euro.

E richiede anche un po’ di tempo. Per questo una delle ipotesi prese in considerazione è che si cominci dal potenziamento delle strutture limitandosi nell’immediato a una sperimentazione della riforma. Per poi andare a regime in un secondo momento. In ogni caso, anche per le pressioni della Lega che sulla proposta del M5S era stata molto critica, il reddito di cittadinanza sarebbe a tempo: non più di due anni. In fondo come la Naspi, l’indennità di disoccupazione che oggi arriva a 1.300 euro ma che, a differenza del reddito del M5S, riguarda solo chi lavorava già e poi ha perso il posto.

Fonte: qui

CONFINDUSTRIA: LUXOTTICA ESCE DALL’ORGANIZZAZIONE

LEONARDO DEL VECCHIO HA DECISO DI NON RINNOVARE L’ISCRIZIONE COME FECE SERGIO MARCHIONNE NEL 2011 

LA POLEMICA VERSO UN APPARATO BUROCRATICO CONSIDERATO INADEGUATO AI TEMPI

Roberto Mania per “la Repubblica”

leonardo del vecchioLEONARDO DEL VECCHIO
Del Vecchio via da tutte le associazioni territoriali, resta in quella di settore Roma Luxottica se ne va da Confindustria. Il colosso mondiale degli occhiali, che grazie alla fusione con i francesi di Essilor raggiungerà i 50 miliardi di capitalizzazione e i 140 mila dipendenti in tutto il globo, ha deciso di non rinnovare più l' iscrizione alle associazioni territoriali di Confindustria, ma di restare iscritta alla sola federazione di categoria.

È, comunque, una decisione clamorosa per le dimensioni e per la indiscutibile leadership che il gruppo esercita nel capitalismo italiano. Una scelta che ricorda molto quella compiuta da Sergio Marchionne nel 2011: fuori da Confindustria in polemica con un apparato burocratico ritenuto inadeguato ai tempi della quarta rivoluzione industriale e alla ricerca di un nuovo modello di relazioni sindacali che guardava al solo contratto aziendale, con più flessibilità nell' organizzazione del lavoro e retribuzioni legate essenzialmente dall'andamento della produzione.

Una rottura, quella di Marchionne, che non si è più rimarginata nonostante gli appelli periodici che dai vertici di Viale dell' Astronomia sono partiti all' indirizzo del Lingotto. La Fiat mantiene solo un contratto di servizio con l' Unione Industriale di Torino.
marchionneMARCHIONNE

Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, se ne va, ma senza polemiche. D' altra parte in Confindustria non ha mai voluto esercitare un' azione di primo piano. Il gruppo, che da poco ha cambiato l' amministratore delegato, resterà iscritto all' associazione di categoria (quella dei produttori di occhiali), l' Anfao, ma uscirà dalle strutture territoriali dove sono presenti le sei fabbriche italiane ( circa 11 mila dipendenti): Belluno, sede storica del distretto dell' occhialeria, Treviso, Trento e Torino. Il che si tradurrà per le casse confindustriali in meno entrate.

Luxottica ha comunicato ieri mattina la sua decisione e a Belluno sono rimasti di stucco.
VINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIAVINCENZO BOCCIA CONFINDUSTRIA
Nessun preavviso, infatti, nessun casus belli, almeno che si conosca. Nessuna comunicazione alla sede romana di Confindustria che l' ha saputo solo in serata. Qualcuno - certo - ricorda che a Del Vecchio non piacque affatto come il Sole 24 Ore (quotidiano di proprietà di Confindustria) trattò l' accordo con Essilor, considerandolo una sorta di resa della grande multinazionale italiana ai francesi.

Difficile, però, che possa essere questa la ragione. Informalmente da Luxottica spiegano che la decisione è legata al fatto che il gruppo non svolge attivamente alcuna azione all' interno delle strutture territoriali e che dunque si è preso atto semplicemente della situazione.

Fonte: qui

NEL 1992 MATTEO MESSINA DENARO E GIUSEPPE GRAVIANO ERANO NEL PUBBLICO DI UNA PUNTATA DEL “COSTANZO SHOW” PER “STUDIARE” IL CONDUTTORE E PIANIFICARE L’ATTENTATO CONTRO DI LUI

LA BOMBA A VIA FAURO, CHE RISCHIO’ DI UCCIDERE COSTANZO E MARIA DE FILIPPI, FU FATTA ESPLODERE IL 14 MAGGIO 1993

Estratto dell’articolo di Marco Lillo per il “Fatto quotidiano”

maurizio costanzoMAURIZIO COSTANZO
Sono passati 25 anni ma ancora spuntano fatti nuovi sull' attentato contro Maurizio Costanzo. L' ultima novità è che c' era anche Matteo Messina Denaro con Giuseppe Graviano a guardare il Costanzo Show per spiare le mosse del conduttore di Canale 5, molto prima dell' attentato del 1993.

La Dia ha trovato una fotografia, ora agli atti delle nuove indagini su Giuseppe Graviano, per l' ipotesi di minaccia a corpo dello Stato, la stessa del processo Trattativa.
[…]

messina denaroMESSINA DENARO
Tra due giorni ricorre l' anniversario dell' attentato che poteva costare la vita a Maurizio Costanzo e a sua moglie, allora fidanzata poco nota, Maria De Filippi. I due […] si salvarono perché i killer furono traditi da un cambio di auto: il solito autista, che usava una Alfa Romeo 164, quella sera stava male e chiese il cambio a un collega che usava la Mercedes. L'attimo di esitazione dei mafiosi fu vitale, nel senso letterale.

GIUSEPPE GRAVIANOGIUSEPPE GRAVIANO
In carcere ad Ascoli Piceno dove si trovava, Giuseppe Graviano il primo dicembre 2016 trovava il coraggio di prendere in giro le vittime dell' attentato. […] La preparazione dell' attentato a Costanzo risaliva a più di un anno prima. Totò Riina aveva deciso di colpire il conduttore televisivo dopo alcune trasmissioni dedicate alla mafia. Riina non aveva gradito soprattutto un' intervista alla moglie di un boss del clan Madonia. […]
GIUSEPPE GRAVIANOGIUSEPPE GRAVIANO





Di Giovanni Falcone […] parla il 24 settembre 2016 Giuseppe Graviano mentre sta passeggiando nel cortile del carcere di Ascoli con Umberto Adinolfi. "Nel 1992 a Roma, quando c'era Falcone al Costanzo - dice Graviano - dove si sedeva, c' erano otto persone.
Eravamo io, palermitani, due di Brancaccio, miei, due di (incomprensibile) che poi se ne sono andati che avevano un matrimonio e altri due che si sono fatti pentiti, uno di Castelvetrano e uno di Mazara del Vallo: Sinacori e Geraci". […]

giovanni falcone maurizio costanzoGIOVANNI FALCONE MAURIZIO COSTANZO

[…] Graviano, quando si confida in carcere con Adinolfi sulla sua partecipazione al Costanzo Show, dice quindi la verità anche se è impreciso. Al Fatto risulta che la sera in cui furono scattate le fotografie sul palco c'era un altro ospite importante, non Falcone.
Quello che ha stupito di più gli investigatori è stato individuare tra i mafiosi che assistevano al Costanzo Show anche […] Matteo Messina Denaro […] salito a Roma nei primi mesi del 1992 per partecipare ai sopralluoghi per uccidere Maurizio Costanzo, oltreché Giovanni Falcone, allora passato a lavorare al ministero della Giustizia con il ministro Claudio Martelli, anche lui nel mirino.

COSTANZO VIA FAUROCOSTANZO VIA FAURO
[…] Quel che non si sapeva è che Matteo Messina Denaro, insieme a Graviano, era stato al Costanzo Show nel 1992 per studiare il suo obiettivo. L'attentato fu poi rinviato per più di un anno. Nel marzo del 1992, il commando tornò in Sicilia e cominciò a dedicarsi alle stragi nell'isola. L'attentato contro Costanzo però era ormai organizzato. L' esplosivo era stato trasportato e bisognava solo aggiornare le conoscenze con qualche appostamento, rubare l' auto, imbottirla con il tritolo e schiacciare il telecomando. Il 13 maggio ci fu il primo tentativo, fallito. Poi il 14 maggio il grande botto. […]

Fonte: qui