9 dicembre forconi: 09/26/17

martedì 26 settembre 2017

MERCATO DELLE VACCHE PER UN POSTO DI DOCENTE DI DIRITTO TRIBUTARIO

“NON IMPORTA SE SEI BRAVO. TI RITIRI E PASSI LA VOLTA SUCCESSIVA. ALTRIMENTI, TI GIOCHI IL FUTURO” 
LE INTERCETTAZIONI FRA I BARONI UNIVERSITARI 
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

pasquale russo universopoliPASQUALE RUSSO UNIVERSOPOLI
Come funziona il «sistema» lo spiega il professor Pasquale Russo quando cerca di convincere Philip Laroma Jezzi a ritirare la richiesta di abilitazione: «Non è che si dice è bravo o non è bravo. No, si fa questo è mio, questo è tuo, questo è tuo, questo è coso, questo deve anda' avanti per cui...».

Il ricercatore non cede. Il professore lo mette in guardia: «Così ti giochi la carriera. Invece se accetti, ti facciamo scrivere un paio di articoli così reimposti il tuo curriculum e vieni abilitato nella prossima tornata». Sono le intercettazioni, ma anche le registrazioni dei colloqui effettuate proprio da Laroma a svelare quello che i docenti definiscono «il patto sui candidati da abilitare» all' insegnamento di diritto tributario in tutta Italia. È il titolo necessario per essere poi scelti dalle università, dunque alla spartizione delle cattedre partecipa solo chi è indicato dai professori.
Philip Laroma Jezzi universopoliPHILIP LAROMA JEZZI UNIVERSOPOLI

L' indagine parte nel 2013. Laroma ha presentato domanda e viene convocato dal professor Pasquale Russo che gli chiede di ritirarsi. Scrive il giudice: «L' interesse di Russo a che Laroma non partecipasse al concorso derivava dal fatto che la sua presenza all' abilitazione rendeva difficile abilitare certi candidati con meno titoli di lui». Russo lo dice chiaramente: «I commissari si sono già riuniti un paio di volte e ognuno ha portato i suoi o dei suoi amici. Ognuno ha chiesto e tutti hanno dato agli altri. Insomma c' è stato un do ut des ».
cordeiro guerra universopoliCORDEIRO GUERRA UNIVERSOPOLI

E quando il ricercatore si ribella, non si scompone: «È il vile commercio dei posti. Ti ritiri per mantenere integra la possibilità di farlo in un secondo momento». 

Laroma ricorre al Tar e presenta una denuncia alla Guardia di finanza. Loro non si scompongono. 

Anzi. Il 14 gennaio 2014, durante un incontro con Russo e il professor Guglielmo Fransoni, quest' ultimo dice: «Io non ho capito la tua scelta di restare dopo che ti era stato dato il messaggio di ritirarti. Cioè se uno ti dà il messaggio di ritirarti un motivo c' era..., cioè una consapevolezza del... di come si era orientata la Commissione. C' era il veto di Roberto Cordeiro Guerra perché non voleva che tu passassi davanti a Dorigo «un altro ricercatore ndr ».
Guglielmo Fransoni universopoliGUGLIELMO FRANSONI UNIVERSOPOLI

Nel febbraio 2015 Livia Salvini, una delle docenti ora «interdetta» riceve una «soffiata» sull' inchiesta. Ne parla con il collega Giuseppe Zizzo, gli confida che «dieci giorni dopo essere stata nominata membro della Commissione, era pervenuta una richiesta da parte della Procura della Repubblica di Firenze di intercettazione». E si lamenta: «Gli altri lo sapevano e non mi hanno avvisata».
Stefano Dorigo universopoliSTEFANO DORIGO UNIVERSOPOLI

Il 9 giugno 2014 viene organizzata una cena in un ristorante romano tra alcuni tributaristi. Augusto Fantozzi fa la sua proposta: «Se uno fa i concorsi così non ci sarà mai un minimo di... perché naturalmente nessuno ha responsabilità di niente e ognuno va lì con il coltello alla gola e dice "o mi dai quello o... quindi capite". Bisogna trovare delle persone di buona volontà che di qua e di là, di sotto o di sopra... e ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia nei futuri concorsi... e allora si tratta di ... capisaldo o con gli uomini di buona volontà oltre che ...qualche, possano stare in una nuova cupola, tanto per non usare un termine».

livia salvini universopoliLIVIA SALVINI UNIVERSOPOLI
Pietro Mastellone universopoliPIETRO MASTELLONE UNIVERSOPOLI
C' è la spartizione delle cattedre e c' è l' assegnazione degli assegni di ricerca. Il 18 maggio 2014 Roberto Cordeiro Guerra telefona a Pietro Mastellone (conversazione n° 262) chiedendogli di inoltrargli «quella bozza di richiesta dell' assegno».

Mastellone : «Pronto?»

Cordeiro Guerra : «Ciao Pietro, scusa, mi giri sull' iPad quella bozza di richiesta dell' assegno?»

Mastellone : «Sì, sì, sì ...»

Annota il giudice: «L' assegno a cui si fa riferimento nel corso della telefonata deve ritenersi quello oggetto del bando di selezione conferito a Pietro Mastellone il 15 settembre 2014. Il responsabile della ricerca è stato, successivamente, individuato nel professor Cordeiro Guerra.

Dalla telefonata in questione si ricava quindi che Pietro Mastellone, colui che sarà il destinatario dell' assegno, circa un mese prima della delibera del Consiglio del Dipartimento di Scienze Giuridiche del 26 giugno 2014 che ha approvato la previsione dell' assegno di ricerca e circa due mesi prima della pubblicazione del bando di selezione, era nel possesso della "bozza di richiesta" dell' assegno stesso».

Fonte: qui

DENTRO UNIVERSOPOLI SONO FINITI PURE SUPER PROFESSIONISTI COLLEZIONISTI DI POSTI NEI CDA. COME CORDEIRO GUERRA, AVVOCATO DI BOBO VIERI E DELLA MENARINI, NEL CONSIGLIO DI STARHOTELS. O COME LIVIA SALVINI: CDA “SOLE 24 ORE”, COLLEGIO SINDACALE COOP ROSSE, SINDACO DI ATLANTIA (BENETTON)  
Stefano Sansonetti per La Notizia
augusto fantozzi invitato alla cena di galaAUGUSTO FANTOZZI INVITATO ALLA CENA DI GALA

Ci sono nomi grossi, anche se magari sconosciuti al di fuori degli addetti ai lavori, tra le decine di professoroni indagati in quella che verrebbe da definire un’“Universitopoli”. Ovvero una specie di accordo corruttivo, almeno così ritiene la procura di Firenze, il cui principale ingrediente sarebbe stato un mix di concorsi alterati e spartizione di cattedre.

Inutile nascondersi che il nome più rumoroso è quello di Augusto Fantozzi, già ministro delle finanze e del commercio estero negli anni ‘90. In tempi più recenti il giurista è assurto agli onori della cronaca per essere stato commissario straordinario dell’Alitalia. Spesso, però, si fatica a mettere a fuoco che Fantozzi occupa tutt’ora poltrone importanti, come quella di presidente del big dell’azzardo Sisal. Inoltre è fondatore e partner del mega studio tributario Fantozzi e Associati, presso il quale si sono forgiati giuristi poi diventati boiardi di Stato del massimo livello.
ERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIAERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIA

E’ il caso soprattutto di Ernesto Maria Ruffini, nello studio addirittura dal 1998 al 2015, ultimo amministratore delegato di Equitalia e oggi direttore dell’Agenzia delle entrate. Altro nome importante, all’interno del gruppone di accademici finiti nel mirino della magistratura, è quello di Roberto Cordeiro Guerra, ordinario di diritto tributario all’Università di Firenze e avvocato di clienti eccellenti. Tra questi c’è il gruppo farmaceutico Menarini, anch’esso con sede  nel capoluogo toscano, che Cordeiro assiste da tempo nelle sue vicende giudiziarie e fiscali.
Roberto Cordeiro GuerraROBERTO CORDEIRO GUERRA

IL PROFILO
Ma Cordeiro ha assistito anche l’ex bomber Bobo Vieri in un’altra vertenza fiscale. L’avvocato, tra l’altro, proprio come Fantozzi non è estraneo al grande mondo dei consigli di amministrazione: da qualche mese, con Oscar Farinetti (il patron di Eataly) è entrato a far parte del Cda di Starhotels, catena alberghiera del lusso con sede legale a Milano ma anima fiorentina.
l estate di bobo vieri 8L'ESTATE DI BOBO VIERI 

oscar farinetti patron di eatalyOSCAR FARINETTI PATRON DI EATALY
In base allo stato attuale delle indagini, però, c’è una differenza tra la posizione di Fantozzi e quella di Cordeiro: il secondo è stato interdetto dall’insegnamento universitario per 12 mesi, mentre il primo al momento non è ricaduto nella misura (dovrà essere interrogato dal gip, che si è riservato la valutazione).

GLI ALTRI
Livia SalviniLIVIA SALVINI
Tra gli indagati-interdetti c’è un terzo grosso nome. Si tratta di Livia Salvini, professoressa alla Luiss ma soprattutto numero uno del super studio legale-tributario Salvini Escalar e Associati. Quest’ultimo è noto tra gli specialisti per essere stato fondato da un altro ex ministro delle finanze, Franco Gallo, in passato anche presidente della Corte costituzionale.
gallo francoGALLO FRANCO

La Salvini, tra l’altro, è probabilmente una delle figure con maggiore confidenza con poltrone in consigli di amministrazione e collegi sindacali. Al momento, infatti, risulta essere consigliere di amministrazione del Gruppo Sole 24 Ore (che fa capo a Confindustria), consigliere di amministrazione di Igd Siiq (società che si occupa di investimenti immobiliari, soprattutto in supermercati e centri commerciali in Italia e in Romania), presidente del collegio sindacale di Coopfond Spa (sulla carta il fondo mutualistico della coop rosse legate a Legacoop, nella sostanza una holding ormai accreditata di più di 200 partecipazioni) e sindaco effettivo di Atlantia (la holding della famiglia Benetton che tra le altre controlla Autostrade per l’Italia).
coopCOOP

Naturalmente rispetto a ciascuno di questi profili l’indagine dovrà fare il suo corso. E l’impianto accusatorio sarà tutto da dimostrare. Da ieri, però, si può dire che su alcuni dei fiscalisti più in voga del Paese si è acceso il faro della magistratura. Con quali esiti si potrà capire soltanto nei prossimi mesi.

Fonte: qui

IL SESSO MUOVE IL MONDO, ANCHE QUELLO DEL DIRITTO TRIBUTARIO - UN DOCENTE BOCCIA LA TESI DI UNA CANDIDATA: “MI SEMBRA MODESTA, CERCA DI ARRICCHIRLA, LAVORACI UN ANNO ANCORA”. 
“POI SI È MESSA A FARE SESSO CON P.B. ED È DIVENTATA MERITEVOLE”
SCAMBIO DI FAVORI DENTRO UNIVERSOPOLI
Andrea Ossino e Augusto Parboni per “il Tempo

pasquale russo universopoliPASQUALE RUSSO UNIVERSOPOLI
Il «totale spregio per il rispetto del diritto (messo in atto ndr) proprio da professori che sarebbero deputati a insegnare il valore di esso». In una sola riga il gip Antonio Pezzuti sintetizza il significato dell’operazione «Chiamata alle Armi». Gia, perche nelle conversazioni tra i «baroni» coinvolti nell’inchiesta della procura di Firenze emergono «logiche territoriali», «doppiogiochismi», «omerta», «accordi tra correnti», «trattative», «swap» e i «bottini»: cattedre di diritto nelle universita pubbliche, diritti trasformati in privilegi garantiti «ai super raccomandati».

I REATI CONTESTATI
Secondo gli inquirenti toscani, gli indagati si sarebbero a vario titolo adoperati per «impedire l' abilitazione di candidati che rappresentavano un ostacolo alla carriera di loro allievi o di allievi di colleghi appartenenti alla propria associazione o alla associazione contrapposta (...) a prescindere da ogni valutazione di merito, ma esclusivamente in funzione della soddisfazione di interessi personale, accademici, professionali o associativi, propri o di aderenti alle associazioni A.I.P.D.T. e S.S.D.T. cui rispettivamente appartenevano».

Guglielmo Fransoni universopoliGUGLIELMO FRANSONI UNIVERSOPOLI
In particolar modo, il gip richiama l' attenzione sul commissario Guglielmo Fransoni e sul docente di diritto tributario della facoltà di giurisprudenza di Firenze, Pasquale Russo. I due «compivano atti idonei consistiti nell' invitare, da parte di Russo, il dottor P.J.L., ricercatore confermato presso il Dipartimento di scienze giuridiche dell' Università degli studi di Firenze, a ritirarsi da detta procedura (per l' abilitazione ndr)...prospettandogli che altrimenti non sarebbe stato comunque abilitato in base a decisioni già prese dalla commissione a prescindere da ogni valutazione di merito e prima dell' inizio dei lavori della commissione, e avrebbe pertanto perso la possibilità di partecipare alla procedura di abilitazione del biennio successivo».

Philip Laroma JezziPHILIP LAROMA JEZZI
Insomma il dottor L. doveva farsi da parte nonostante «non solo era stimato e conosciuto in tale ambiente, ma (essendo un docente già interno ndr) rappresentava anche un minor costo in caso di assunzione».

«SMETTILA DI FARE L' INGLESE E FAI L' ITALIANO»
Ma la vittima, ricercatore dell' università di Firenze, aveva denunciato quanto accaduto il 22 novembre 2012, quando aveva presentato domanda per diventare professore associato di diritto tributario. Sembrava dover sbaragliare la concorrenza, ma il 21 marzo avrebbe ricevuto una telefonata dal professor Pasquale Russo: «Gli chiedeva di ritirare la sua candidatura per favorire l' abilitazione di altri candidati». Era tutto già deciso: «È stata fatta la lista e tu non ci sei» avrebbe affermato Russo. Ancora: «Si sono riuniti un paio di volte e ognuno ha portato i suoi...o dei suoi amici».
Pietro Mastellone universopoliPIETRO MASTELLONE UNIVERSOPOLI

Insomma: «C' è stato un do ut des». La faccenda suonava un così: «Io ti chiedo Luigi e allora tu mi dai Antonio, tu mi dai Nicola, tu mi dai Saverio». E alle rimostranze del ricercatore il professore aveva risposto: «Tu ti giochi la carriera». Del resto, come diceva il docente: «Io distinguo i piani umani con il piano scientifico e della meritocrazia». E in questo caso: «Non siamo sul piano del merito!». Perché il candidato «è uno str..o». «Non è che non sei idoneo alla seconda fascia - avrebbe affermato il docente non rientri nel patto del mutuando». E così il ricercatore non venne abilitato. Perché, diceva Pasquale Russo, «la logica universitaria è questa...è un mondo di me..da».

livia salvini universopoliLIVIA SALVINI UNIVERSOPOLI
La colpa era del denunciante: «Non rispetti il criterio del vile commercio dei posti». Quindi il docente si sarebbe sentito di elargire un consiglio: «Smetti di fare l' inglese e fai l' italiano».

L' EREDITÀ
Durante le assunzioni avvenute nel 2013, secondo gli inquirenti, «i commissari si sono accordati per scambiarsi reciprocamente i voti favorevoli alle abilitazioni» dei loro protetti. «L' accordo prevedeva anche una sorta di eredità, cioè di decisioni già prese dalla commissione relativamente a candidati che sarebbero stati abilitati nella seconda tornata». Gli indagati lo avrebbero affermato: «L' ordine è: prima l' eredità», così si mettono «le basi anche per accordi del futuro». Del resto «è una questione di politica generale».

LA CENA AI PARIOLI: «LA NUOVA CUPOLA»
Per stabilire i criteri i docenti avrebbero organizzato diverse cene. «Nel corso della cena ai Parioli a cui ha partecipato Augusto Fantozzi, racconta il professor Fransoni, è stato quindi affermato che l' abilitazione di F.P. era una priorità della scuola ed andava rispettata». I magistrati scattano la fotografia di un «legame criminoso (...) al limite del reato associativo, evidenziando la ragnatela di rapporti e di reciproci favori che i vari associati ritengono di doversi fare l' un l' altro».
augusto fantozziAUGUSTO FANTOZZI

Gli inquirenti raccontano una cena romana durante la quale Fantozzi «lamentandosi probabilmente del non fedele rispetto dei patti (...) ha richiamato tutti i colleghi all' ordine dicendo: "voi avete davanti a voi il futuro della materia e... il futuro della materia suppongo che lo abbiano quelli che hanno la nostra età più che quelli che sono giovanissimi appena arrivati (...) quindi se voi non trovate delle regole soprattutto più o meno stabili(...) non andate da nessuna parte!"».

Insomma vi sarebbe una necessità: «Trovare delle persone di buona volontà che di qua e di là, di sotto e di sopra ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia nei futuri concorsi». «Ha invocato una regola - scrive il gip - ed essa va creata da un gruppo di persone che non esita a definire, seppure in modo scherzoso, come la nuova cupola».

«LE PORCHERIE PER I CANDIDATI ROMANI»

Nelle intercettazioni emergono anche i dubbi dei protagonisti, come chi «si è domandato quali meriti potesse vantare la candidata: "Che c' ha? Meriti fisici"». Del resto l' interlocutore ricordava il momento in cui un docente aveva bocciato la tesi della candidata: «Mi sembra modesta, cerca di arricchirla, lavoraci un anno ancora». Nulla di strano se non fosse che «dopo due mesi gliel' hanno fatta pubblicare, poi si è messa a sco...e con P.B. ed è diventata meritevole».

Ecco come si ottengono i «criteri per far passare i nostri». I rapporti tra correnti però spesso si complicavano. Così Fantozzi suggeriva: «L' idea è quella di fare la prova di resistenza, cioè di dire se voi volete questi noi vogliamo questi e se non ci date questi non vi diamo quelli e non passa nessuno. Punto».

Stefano Dorigo universopoliSTEFANO DORIGO UNIVERSOPOLI
E ancora: «Tu sai che abbiamo sempre rispettato una regola, la quale diceva che quando c' erano delle opportunità o delle scorciatoie da cogliere, esse venivano colte nell' interesse dei nostri», avrebbe detto Fantozzi, «specificando che ciò era già accaduto, nel passato, con riferimento ai professori Tremonti, Lupi e Fransoni».

LE PRECAUZIONI DEI COMMISSARI
Come accade per ogni reato, anche alcuni docenti indagati «hanno condiviso l' intenzione di non parlare per telefono dei fatti inerenti l' abilitazione». Le frasi sono inequivocabili: «Il telefono è meglio abbandonarlo (...) perché non si sa mai, però insomma, con quello che sta succedendo, che è successo attorno ai concorso. Non penso che il giorno dopo in cui viene estratto, subito mettano di default il tuo telefono sotto controllo. Sarebbe, come dire, una cosa eccessiva, però..». E ancora: «Se dobbiamo parlare ci certe cose mi raccomando, solo su Skype..è meglio essere prudenti». L' importante è che «se qualcuno un domani chiede l' accesso agli atti non possa andare a vedere tutta l' evoluzione».

Fonte: qui

Hurricane Maria Has Transformed Puerto Rico Into A "Cash Only" Economy

Electricity, internet access and cell phone service have been offline in parts of Puerto Rico for a whole week. And with the island still struggling to rescue people stranded in remote villages, those managing the emergency recovery effort have yet to focus their attentions on the monumental task that looms ahead: Rebuilding the island’s devastated infrastructure, from communications to sewers and water treatment plants that have been damaged by flash flooding and 155 mph winds that Hurricane Maria visited upon the island.
The damage, as Bloomberg reports, has essentially knocked Puerto Rico’s economy back into the 1950s. For locals who’re struggling to begin the process of rebuilding their damaged homes, shops across the island are only accepting cash.
The cash economy has reigned in Puerto Rico since Hurricane Maria decimated much of the U.S. commonwealth last week, leveling the power grid and wireless towers and transporting the island to a time before plastic existed. The state of affairs could carry on for weeks or longer in some remote parts of the commonwealth, and that means it could be impossible to trace revenue and enforce tax rules.

The situation further frustrates one of the many challenges already facing a government that has sought a form of bankruptcy protection after its debts swelled past $70 billion: boosting revenue by collecting money that slips through the cracks.
The cash-only economy could create problems for the island’s cash-strapped government, as business owners will no doubt be tempted to avoid declaring some of their revenues, depriving PR’s government of badly needed revenue.
 In fact, the power blackout only exacerbates a situation that has always been, to a degree, a fact of life in Puerto Rico. Outside the island’s tourist hubs, many small businesses simply never took credit cards, with some openly expressing contempt for tax collectors and others claiming it was just a question of not wanting to deal with the technology.

But those were generally vendors of bootleg DVDs, fruit stands, barbers - not major supermarkets. Now, the better part of the economy is in the same boat.
And after a week without power, the few ATMs on the island that still work have run dry, while most others are simply out of service.
As Bloomberg reports, many Puerto Ricans were still living off what money they thought to withdraw ahead of the storm. When a branch of Banco Popular in San Juan opened on Monday morning, the line stretched about 200 people deep for banking and ATM services. People fanned themselves with whatever they could find and held umbrellas against the sun. At the back stood Giddel Galliza, 64, a music teacher.
“I didn’t want to come because of the lines,” he said. “I need money for basic needs, food, gas - my tank is full but it won’t be forever. I normally pay with my card.”

A similar situation unfolded at a Banco Santander across the street. Erasmo Santiago, a 63-year-old mailman, said he was actually a Popular client but opted to pay a fee and go for the slightly shorter line. “I have my mom living with me, she’s 83,” he said. “So I need money.”
Some store owners, even those in areas of San Juan that are heavily policed, worry that carrying so much cash could leave them vulnerable to a robbery.
In post-hurricane San Juan on Monday, commerce picked up ever so slightly. With a little effort, you could get the basics and sometimes more: diapers, medicine, or even a gourmet hamburger smothered in fried onions and gorgonzola cheese.
But almost impossible to find was a place that accepted credit cards.
“Cash only,” said Abraham Lebron, the store manager standing guard at Supermax, a supermarket in San Juan’s Plaza de las Armas. He was in a well-policed area, but admitted feeling like a sitting duck with so many bills on hand. “The system is down, so we can’t process the cards. It’s tough, but one finds a way to make it work.”
Ultimately, turning the ATMs back on probably ranks lower on the island’s list of priorities than, say, keeping the diesel generators that are powering hospitals in operation, or evacuating 70,000 people from a river valley in danger of being flooded after a nearby dam failed.
Depending on how long outages persist, Puerto Ricans in some areas may need to resort to bartering for essential goods, as residents find ever more creative ways to transact in the absence of modern technology.
Fonte: qui

IN CINA E’ ANDATO A BUON FINE IL PRIMO INTERVENTO DENTISTICO EFFETTUATO SOLO DA UN ROBOT

AL MOLINETTE DI TORINO C’E’ ENTUSIASMO PER LA RIUSCITA DI UN DELICATO INTERVENTO TORACICO CON IL “DA VINCI XI" 
COSTO DEL GIOIELLINO? 2 MILIONI DI EURO 
MA I MEDICI SPARIRANO? - VIDEO

1 - CINA, DAL DENTISTA TI OPERA IL ROBOT
Paolo Mastrolilli per la Stampa

CINA ROBOT DENTISTACINA ROBOT DENTISTA
Sono già nelle nostre case, nei negozi, e adesso anche negli ospedali, dove possono operarci senza alcuna assistenza da parte degli esseri umani. Parliamo del robot che in Cina ha effettuato il primo impianto dentistico su una paziente, con i medici nella stanza che si limitavano ad osservare. L' intervento è avvenuto la settimana passata a Xian, ed è stato riportato dal giornale Science and Technology Daily.

Il robot è stato costruito nel corso di quattro anni da una collaborazione tra l' Ospedale Stomatologico di Xian, affiliato alle Quarta Università Medica Militare, e l' università Beihang di Pechino. Secondo il dottor Zhao Yimin, leader del progetto, la macchina unisce le migliori competenze dentistiche con l' affidabilità della tecnologia di precisione. Il tutto allo scopo di evitare gli errori che invece possono capitare ai fallaci esseri umani.

CINA ROBOT DENTISTA 2CINA ROBOT DENTISTA 2
Lo staff dell' ospedale si è limitato a produrre i due denti che dovevano essere impiantati, usando una stampante tridimensionale. Quindi ha posizionato il robot nella sala operatoria, verificando che fosse pronto a compiere i movimenti necessari all' operazione. A quel punto ha somministrato un anestetico locale alla paziente, e ha avviato l' intervento. I dottori sono rimasti nella sala per osservare, supervisionare, e intervenire in caso di problemi, ma il loro aiuto non è stato necessario.

Il braccio meccanico ha infatti installato i due denti con un margine d' errore compreso fra 0,2 e 0,3 millimetri, lo standard richiesto per questo genere di impianti, adattando i propri movimenti a quelli che faceva la paziente. Alla fine dell' operazione la signora è uscita camminando sulle proprie gambe, soddisfatta per il risultato dell' esperienza.

dentofobia paura del dentistaDENTOFOBIA PAURA DEL DENTISTA
Secondo uno studio epidemiologico condotto dalle autorità locali, circa 400 milioni di cinesi avrebbero bisogno di denti nuovi, ma non ci sono abbastanza medici per soddisfare le loro esigenze. Ogni anno nella Repubblica popolare vengono realizzati un milione di impianti, cioé troppo pochi, e spesso non all' altezza in termini di qualità.

Quindi il governo ha deciso di accelerare gli esperimenti con i robot, proprio per colmare il vuoto di personale e rispondere alle esigenze della popolazione. Nel marzo scorso la Food and Drug Administration degli Stati Uniti aveva approvato l' uso di una macchina chiamata Yomi, per assistere i chirurghi mentre effettuano gli impianti, ma finora nessuno si era spinto fino al punto di affidarle l' intera operazione.

Per ora i dentisti restano nella stanza, e così il problema dei numeri non si risolve, ma se gli esperimenti funzioneranno i robot verranno presto lasciati soli. La Cina del resto ha annunciato l' intenzione di diventare il leader mondiale nello sviluppo dell' intelligenza artificiale, e la sanità è solo uno dei molti campi in cui vuole applicarla.


2 - DOTTOR ROBOT
Alessandro Mondo per la Stampa

Da Vinci XI 3DA VINCI XI 3
Evolvono le macchine, periodicamente migliorate dai produttori sulla base di un'offerta proporzionale alla domanda. E ai volumi degli interventi. Soprattutto, evolvono le chirurgie: quando raggiungono un certo livello di perfezionamento, i professionisti si accorgono che il tal apparecchio può fare al caso loro per aumentare i margini di successo. Il risultato di questo connubio è una sanità sempre più "robotizzata", dove le capacità dei medici - sempre imprescindibili - si sposano con macchine sempre più sofisticate e versatili.

Da Vinci XI 2DA VINCI XI 2
L' ultima dimostrazione data a qualche giorno fa: presso la Chirurgia toracica dell' ospedale Molinette è stato effettuato il primo intervento chirurgico di asportazione del timo, ghiandola posta tra lo sterno e il cuore, su una paziente di 50 anni colpita da una grave malattia neurologica. 

Protagonista l' équipe composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera. Proganonista, anche, il "Da Vinci Xi", gioiello tecnologico da 2 milioni di euro finora utilizzato in urologia, chirurgia generale e per casi complicati di interventi di grandi obesi.

Da Vinci XIDA VINCI XI
Un nuovo traguardo per la chirurgia toracica, all' insegna di tecniche sempre meno invasive. Un traguardo anche per il robot, che ha debuttato con successo sul fronte di una malattia rara ma grave. «Un conto è intervenire con strumenti dall' esterno, tra costola e costola, in un contesto anatomico dove c' è scarsa libertà di movimento, altra cosa muoversi all' interno del torace», riassume il professor Mario Morino, direttore della chirurgia d' urgenza universitaria. Il senso è quello di una macchina resa sempre più "flessibile": grazie alle capacità e talora all' intuito dei medici.

ROBOT E MEDICINAROBOT E MEDICINA
Così al San Luigi di Orbassano, un altro ospedale che si è dotato del "Da Vinci", a fare la differenza è stata la creazione di ricostruzioni virtuali iper-accurate in tre dimensioni del rene malato, e più ancora il loro inserimento dentro la "console robotica": cioè la "cabina di pilotaggio" del chirurgo. «In questo modo - spiegava recentemente il professor Francesco Porpiglia, primario di Urologia, l' apparecchio vede due reni: quello virtuale sovrapposto a quella reale, e le integra negli occhi del chirurgo insieme all' immagine del campo operatorio. All' Istituto dei tumori di Candiolo è stato arruolato "Apoteca", il robot farmacista: un bell' esempio di "Made in Italy" insuperabile nella preparazione dei farmaci. E quando si tratta di farmaci oncologici, con caratteristiche di tossicità inusuali rispetto ad altri prodotti, non si scherza.

ROBOT E MEDICINAROBOT E MEDICINA
Senza scomodare le previsioni di Isaac Asimov, il controllo resta saldamente nelle mani dell' uomo, anche la sanità è "colonizzata" da macchine capaci di fare la differenza: il navigatore per gli interventi della chirurgia maxillo-facciale, l' apparecchio per la colonscopia virtuale, il "casco" per proteggere dalle infezioni i pazienti in rianimazione, gli occhiali 3D per interventi in endoscopia nasale, il dispositivo per circolazione extra-corporea e quello per la rigenerazione dei tessuti. Tecnologie non ascrivibili in senso stretto alla categoria dei robot, ma sempre più adattabili. E indispensabili.

Fonte: qui

Processo Aemilia e Gomblotti contro il Pd

Il processo contro la ‘ndrangheta a Reggio Emilia prosegue e presenta qualche colpo di scena, ad esempio ora abbiamo due pentiti, non un granchè, ma meglio di niente. 

Ora questi pentiti non dicono grandi cose, descrivono il dettaglio di qualche omicidio, parlano di cene con esponenti di forze dell’ordine, nulla di penalmente rilevante, ma non è bello sapere che i dirigenti di polizia amavano cenare o andare a cavallo gratis, sempre che sia vero. 

Certo qualche poliziotto è stato condannato, il che ci fa presumere che oltre al fumo ci sia anche un po’ di arrosto. Si dice che bisogna attendere le sentenze definitive, giusto, speriamo di essere ancora vivi quando arriveranno. Manca però qualsiasi riferimento ai complici politici e amministrativi dei mafiosi, il che rende il processo, un po’ monco e meno credibile. 

Salvatore Migale, sindaco di Cutro, insieme a Graziano Delrio
Come facevano i mafiosi ad avere i permessi edificatori? 

Chi li ha concessi? 

L’unico politico condannato è un esponente dell’opposizione, che non ha mai governato, possibile che manovrasse da solo le giunte di sinistra, il mondo cooperativo e tutto l’apparato amministrativo? 

Non è credibile e nessuno può negare che se le indagini, non coinvolgono il “mondo di sopra”, uno può continuare a pensare che a Reggio non manchino i reati, ma le indagini. Che l’aria sia pesante lo testimoniano anche le dichiarazioni dell’ex direttore del Catasto di Reggio davanti alla commissione antimafia, che coinvolgono a livello politico esponenti del Pd in relazione agli imprenditori cutresi. 

Invece di difendersi nelle sedi opportune gli esponenti coinvolti e il Pd hanno urlato al complotto. Insomma, inflessibili con gli avversari e vittime di complotti quando tocca ad uno di loro. E’ il solito doppiopesismo della sinistra, perché è evidente che il Pd aveva una relazione speciale con i cittadini di Cutro, dalla presenza in Consiglio Comunale di esponenti cutresi, ai pellegrinaggi a Cutro, all‘intitolazione di una strada, al numero di imprese edili cutresi operanti sul territorio. Questo non vuol dire che vi siano illeciti, ma che quella relazione è reale e non vi è alcun complotto. 

Abbiamo dovuto attendere le interdittive del Prefetto De Miro, perché qualcuno ammettesse che la mafia esisteva anche nella terra della Iotti e di Prampolini. Possibile che un potere occhiuto e pervasivo come quello del Pd, non avesse visto nulla, le auto e le betoniere che bruciavano erano effetti dell’autocombustione da calore, anche d’inverno?

Lasciamo perdere i complotti e chiediamo indagini serie e rigorose, dove il grano venga separato dal loglio.

Fonte: qui