9 dicembre forconi: 10/02/18

martedì 2 ottobre 2018

Cinque cose da Sapere sul Collasso


1. Il collasso è rapido.
 Già 2000 anni fa, il filosofo romano Seneca ha notato che quando le cose cominciano a peggiorare, vanno male velocemente. Ci vuole un sacco di tempo per mettere insieme un edificio, un'azienda, un governo, un'intera società, un macchinario. E ci vuole pochissimo tempo perché l'intera struttura si sbricioli alle giunture. Pensa al crollo di un castello di carte, o quello delle torri gemelle dopo gli attacchi dell'11 settembre, o anche a collassi apparentemente lenti come quello dell'impero romano. I crolli sono veloci, è la loro caratteristica.

2. Il Collasso non è un bug, è una caratteristica dell'universo.
I crolli si verificano sempre, in tutti i campi, ovunque. Nel corso della tua vita, è probabile che tu possa sperimentare almeno alcuni crolli relativamente grandi: fenomeni naturali come uragani, terremoti o inondazioni - gravi crolli finanziari - come quello avvenuto nel 2008 - e potresti anche vedere guerre e violenza sociale. E potresti ben vedere disastri personali su piccola scala come perdere il lavoro o divorziare. Nessuno a scuola ti ha insegnato come affrontare il collasso, ma per farcela è meglio imparare almeno qualcosa della 'scienza dei sistemi complessi'.

3. Nessun collasso è mai completamente inaspettato.
La scienza dei sistemi complessi ci dice che i crolli non possono mai essere esattamente previsti, ma non è una giustificazione per essere colti di sorpresa. Potresti non sapere quando un terremoto colpirà ma, se vivi in una zona sismica, non hai giustificazione per non prendere precauzioni contro di essa, come avere strumenti di emergenza e provviste. Lo stesso vale per difendere te stesso e la tua famiglia da ladri, criminali e ogni sorta di gentaglia. E fare piani per disordini politici o problemi finanziari. Non puoi evitare alcuni crolli, ma puoi sicuramente essere preparato per loro.


4. Resistere ai crolli è, di solito, una cattiva idea
Il collasso è il modo in cui l'universo usa per liberarsi del vecchio per fare spazio al nuovo. Resistere al collasso significa impegnarsi a mantenere vivo qualcosa di vecchio quando potrebbe essere un'idea migliore lasciarlo riposare in pace. E, se riesci per un po ', è probabile che tu possa creare un collasso ancora peggiore, è tipico. La scienza dei sistemi complessi ci dice che il motivo principale della ripidità del  'Collasso di Seneca ' è proprio il tentativo di evitarlo. Quindi, lascia che la natura segua il suo corso e sappi che alcuni problemi potrebbero essere irrisolvibili, ma possono essere sicuramente peggiorati.

5. Il collasso potrebbe non essere un problema ma un'opportunità. 
Il collasso non è altro che un 'punto di svolta' da una condizione all'altra. Quello che ti sembra un disastro potrebbe non essere altro che un passaggio a una nuova condizione che potrebbe essere migliore della vecchia. Quindi, se perdi il lavoro, questo potrebbe darti l'opportunità di cercarne uno migliore. E se la tua azienda peggiora, puoi avviarne un'altra senza fare gli stessi errori che hai fatto con la prima. Persino disastri come terremoti o alluvioni possono essere l'occasione per capire qual è il tuo ruolo nella vita, oltre a darti la possibilità di aiutare la tua famiglia e i tuoi vicini. I filosofi stoici (e Seneca era uno) capirono questo punto e ci dissero come mantenere l'equilibrio e la felicità anche in mezzo alle difficoltà.

Fonte: qui


LA DISOCCUPAZIONE CALA (AI MININI DAL 2012) MA TORNA AD AUMENTARE TRA I GIOVANI


L'ECONOMIA ITALIANA TRA (POCHE) LUCI E (MOLTE) OMBRE 

IL CALO GRAZIE ALLA CRESCITA DEI LAVORI A TEMPO DETERMINATO 

RALLENTA L’INDICE DELLA PRODUZIONE MANIFATTURIERA…


disoccupazione caloDISOCCUPAZIONE CALO
Luci e ombre sull’economia italiana. Per la prima volta dal 2012 il tasso di disoccupazione sfonda la soglia del 10% e cala in agosto al 9,7%, miglior dato dal gennaio di sei anni fa. Lo evidenzia l’Istat nel suo aggiornamento mensile sottolineando che il calo è di 0,4 punti percentuali su luglio e 1,6 punti su agosto 2017 segnalando anche un lieve aumento della componente giovanile, che si attesta al 31%. Nello stesso tempo, però, rallenta l’attività del settore manifatturiero in Italia che a settembre segna il ritmo di crescita più debole da agosto del 2016.  

Ad agosto i disoccupati sono diminuiti di 119.000 unità rispetto al mese di luglio. le persone che cercano lavoro sono 2.522.000, in calo di 438.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Dati che portano il tasso di occupazione al 59% il più alto dal 1997 anche se i numeri della crescita sono legati, soprattutto, all’incremento del contratti a termine (+12,6%) mentre sono in diminuzione gli indipendenti (-26 mila a 5,32 milioni, -0,5%).

disoccupazioneDISOCCUPAZIONE
L’occupazione complessiva ad agosto è cresciuta (+69.000 unità sul mese, +312.000 sull’anno) grazie al lavoro dipendente. Ma se rispetto a luglio gli occupati «permanenti» sono cresciuti in modo consistente (+50.000 unità a fronte dei 45.000 in più per il lavoro a termine). Rispetto all’agosto 2017 la crescita si è concentrata nel lavoro a tempo determinato con 351.000 unità in più a fronte delle 49.000 in meno per gli occupati dipendenti con un posto di lavoro stabile. 

lavoroLAVORO
Per quanto riguarda la manifattura, invece, l’indice Pmi rilevato da IHS/Markit (rpt IHS) è sceso a 50 punti da 50,1 di agosto. Il dato è inferiore alla stima media di 50,2 punti. Quota 50 è la soglia di demarcazione tra espansione e contrazione del ciclo. Il rallentamento, però, vale per tutta l’eurozona. La crescita prosegue ma è la più debole dal settembre 2016 e si ferma quota 53,2 punti, in calo di 1,4 punti rispetto ad agosto. Cresce solo l’Olanda mentre sono in calo Germania (53,7 punti), Spagna (51,4 punti).  

Fonte: qui

BELPIETRO BASTONA RENZI: "CHI STRAPARLA(IL "PALLONARO") HA LASCIATO 200 MILIARDI DI DEBITI IN PIU’ "


"NEGLI ULTIMI 11 ANNI, LA SPAGNA HA VIOLATO I PARAMETRI EUROPEI PER 10 ANNI, LA FRANCIA PER 9 E LA GERMANIA PER 2 ANNI SE N' È INFISCHIATA. PARADOSSALMENTE, L' ITALIA È STATA PIÙ STABILE DI ALTRI ANCHE SE A CAUSA DI DECISIONI COME IL BONUS DI 80 EURO DI RENZI NON È RIUSCITA AD ARRIVARE AL PAREGGIO DI BILANCIO…"

Maurizio Belpietro per la Verità

In queste ore molti parlano a sproposito di deficit, debito pubblico, Pil e di tante altre cose che hanno a che fare con l' economia reale di un Paese.

Ma oltre a parlare a sproposito dimostrano di non aver capito nulla dei meccanismi che regolano il mondo della finanza e degli investimenti.

Ne sono prova i commenti alla manovra del governo di alcuni esponenti del Pd, che a seguito del venerdì nero della Borsa italiana si sono interrogati su quanti investimenti si sarebbero potuti fare a sostegno delle famiglie e delle imprese con i soldi bruciati dal mercato azionario.

La risposta è semplice: nessuno. Principalmente perché quel denaro non era del governo e dunque non poteva essere utilizzato per piani di sostegno ai poveri o alle aziende. E poi perché la perdita, fino a quando non si realizza, ossia fintanto che le azioni non vengono vendute da chi le possiede, è solo virtuale. Se i titoli di una società perdono un giorno il 10 per cento non è detto che gli azionisti abbiano perso il 10 per cento, perché il giorno dopo la quotazione potrebbe recuperare. Lo stesso dicasi degli effetti dello spread sulla vita di tutti i giorni.

renzi alla manifestazione pd piazza del popolo 1RENZI ALLA MANIFESTAZIONE NEOLIBERISTI-PD PIAZZA DEL POPOLO
Che lo spread per qualche giorno salga ha ovviamente un impatto sull' economia, ma molto più limitato di quanto ci si immagini. Lo avrebbe se la crescita si consolidasse, se cioè per tutto l' anno restasse intorno ai 300 punti o più. Se invece si trattasse di una fiammata, cioè di una reazione immediata e magari anche un po' isterica, l' incidenza sarebbe marginale. Dunque, niente aumento dei mutui(che si calcolano sull'euribor che è tutt'altra cosa), come qualcuno scrive, e neppure alcuna stretta sui crediti bancari.
maurizio belpietro intervistatoMAURIZIO BELPIETRO INTERVISTATO







Ma forse, arrivati a questo punto, sarà il caso di spiegare meglio che cosa sia il deficit e che cosa significhi passare dall' 1,6 atteso al 2,4% annunciato dal governo. Quel numerino altro non è che lo sbilancio dell' azienda Italia rapportato al Prodotto interno lordo. Se le entrate fossero di 1.000 miliardi e lo Stato ne spende 1.000 e 30, il deficit sarebbe di 30 miliardi.

Questa cifra poi va confrontata con il Pil. Mettiamo che quest' ultimo fosse pari a 2.000 miliardi, dividendo il deficit per il Pil si otterrà come risultato 0,015, ovvero l' 1,5 per cento del Pil. Complicato? Un po', ma così si riesce a comprendere di cosa stiamo parlando e soprattutto si capisce che dire oggi che si stanno indebitando le giovani generazioni perché si fa più deficit non significa nulla. Basterebbe infatti che il Prodotto interno lordo crescesse, generando maggiori entrate e il famoso numerino che oggi fa strillare i compagni cambierebbe, senza produrre indebitamento. Del resto, provate a pensare. Negli anni scorsi, quando i governi di Monti, Letta, Renzi e «compagnia contante» annunciavano di voler abbassare il deficit, è forse accaduto che il debito si abbassasse? No, anzi, l' indebitamento è cresciuto, prova ne sia che oggi abbiamo un debito pubblico superiore di circa 200 miliardi.

matteo renzi assemblea pdMATTEO RENZI ASSEMBLEA PD
Come abbiamo scritto più volte, a noi non piace il reddito di cittadinanza, perché rischia di fare un favore ai furbi che potrebbero approfittare di una misura di sostegno per chi abbia perso il lavoro. E tuttavia, pur non apprezzando il provvedimento, ne comprendiamo la ratio. Il reddito di cittadinanza, così come la flat tax, puntano a sbloccare una situazione ferma, provando a fare ripartire l' economia al fine di far crescere il Pil. Riuscirà il governo gialloblù a raggiungere l' obiettivo prefissato? Non lo sappiamo. Però siamo certi di una cosa, ovvero che molti altri Paesi europei hanno sforato i parametri. Truenumbers.it ha calcolato che nel 2010, in Irlanda, si sia arrivati a un deficit del 32 per cento, mentre in Portogallo lo sbilancio superò quota 11 per cento. Perfino il Regno Unito spese molto di più del numerino imposto da Maastricht: 9,4 per cento, come la Spagna, mentre

mario monti enrico lettaMARIO MONTI ENRICO LETTA
La Francia si fermò al 6,9 e la Germania al 5, come l' Italia. Negli ultimi 11 anni, la Spagna ha violato i parametri europei per 10 anni, la Francia per 9, il Portogallo per 8 e perfino la Germania per 2 anni se n' è infischiata. Paradossalmente, l' Italia è stata più stabile di altri, rimanendo dentro il 3% a lungo, anche se a causa di decisioni come il bonus di 80 euro di Matteo Renzi non è riuscita ad arrivare al pareggio di bilancio, ma come abbiamo spiegato ieri è sempre rimasta sopra il 2 per cento. Certo, l' Italia ha un debito alto rispetto al Pil e deve stare in campana, perché gli investitori potrebbero spaventarsi e decidere di investire altrove invece che sui titoli di Stato, oppure potrebbero chiedere interessi più alti, giudicando aumentato il loro rischio. Ma questa è un' altra faccenda. Che non ha nulla a che fare con le parole a sproposito dei tanti che oggi spacciandosi per economisti strillano dopo averci lasciato in pochi anni 200 miliardi di debito più di prima.

Fonte: qui

LA FORMULA PER DIVENTARE MILIONARI


LA STORIA DELL’ECONOMISTA RUMENO STEFAN MANDEL, CHE HA VINTO 14 VOLTE ALLA LOTTERIA GRAZIE A UN SEMPLICE SCHEMA MATEMATICO: DOVETE CALCOLARE IL NUMERO TOTALE DI COMBINAZIONI POSSIBILI E POI…


stefan mandelSTEFAN MANDEL
Chi non sogna di diventare milionario grazie a un colpo di fortuna? Gratta e vinci, Superenalotto, giochi a premi, ogni giorno migliaia di persone sfidano la sorte per provare a cambiare la propria vita. Ma c’è un piccolo problema: la probabilità di vincere alla lotteria è praticamente nulla. Eppure c’è un metodo, che in pochi conoscono, che garantisce il successo. O almeno, l’ha garantito a Stefan Mandel.

articolo del giornale rumeno bursa su stefan mandelARTICOLO DEL GIORNALE RUMENO BURSA SU STEFAN MANDEL
Mandel è un economista e matematico rumeno che, racconta The Hustle, ha sbancato il jackpot di giochi a premi per 14 volte. Le prime due vincite di Mandel risalgono a quando viveva in Romania, dove guadagnava appena 88 dollari al mese. Erano gli anni ’60 e il suo unico obiettivo era scappare. Dalla Romania Mandel decise di trasferirsi in Israele, per poi finire in Australia, dove sbancò il jackpot altre 12 volte.
stefan mandel e la vincita in virginiaSTEFAN MANDEL E LA VINCITA IN VIRGINIA

Mandel riuscì ad hackerare i sistemi di lotteria della Virginia, ma finì in carcere per 20 mesi. Poco importa, una volta uscito Mandel se n’è andato nell’isola di Vanuatu, nel Pacifico meridionale. Purtroppo per noi, però, lo schema di Mandel oggi non è più legale in molti stati (Usa e Australia in testa): è stato infatti vietato l’acquisto in blocco di biglietti e la stampa a casa, due dei passaggi centrali del suo metodo. Ma non disperate, è ancora possibile farcela.

Ecco la tecnica del matematico:


Per prima cosa dovete calcolare il numero totale di combinazioni possibili (ad esempio, spiega The Hustle, per una lotteria che richiede di scegliere sei numeri da 1 a 40 ce ne sono 3.838.380). Dovete poi cercare lotterie il cui jackpot sia tre o più volte superiore alle combinazioni possibili. A questo punto, facendo un sistema e coinvolgendo investitori (Mandel ne aveva trovati più di 2500 per vincere alla lotteria della Virginia), dovrete procurare abbastanza soldi per pagare tutte le combinazioni. Poi dovrete stampare milioni di biglietti con ogni combinazione (allora era legale, mentre ora i ticket dovrebbero essere comprati direttamente in tabaccheria) e consegnarle ai rivenditori. Non vi resterà, infine, che vincere e pagare i vostri investitori (nel 1987 Mandel intascò 97mila dollari per una vincita complessiva di oltre 1 milione di dollari).

IN PROVINCIA DI TREVISO L’ADDIO AL CELIBATO DI UN RAGAZZO MOLDAVO FINISCE IN TRAGEDIA: UN MORTO E SETTE FERITI



IL GRUPPO DI AMICI STAVA FESTEGGIANDO IN UN PUB QUANDO DUE ROMENI, INFASTIDITI DALLA CONFUSIONE, HANNO AFFRONTATO E POI AGGREDITO I RAGAZZI A COLPI DI COLTELLO 

IL PROMESSO SPOSO SAREBBE IN PROGNOSI RISERVATA

Serenella Bettin per “il Giornale”

COLTELLOCOLTELLO
Scontri tra etnie e l'addio al celibato finisce con un morto e sette feriti di cui due gravissimi. Ancora tensioni, ancora scontri tra etnie, ancora odio che corre tra stranieri in casa nostra. E stavolta sono romeni contro moldavi. Sabato sera durante i festeggiamenti di un addio al celibato si è scatenata una tremenda rissa, per futili motivi, a Fontane di Villorba, un piccolo paese in provincia di Treviso.

Una decina di ragazzi, tutti moldavi, stavano festeggiando il loro amico Giovanni, 24 anni, prossimo alle nozze. Avevano cenato in un fast food della zona e poi avevano deciso di continuare i festeggiamenti a casa del futuro sposo. Un appartamento in un condominio, in una zona non residenziale ma tranquilla, a pochi metri dall'ingresso del noto pub Galloway.

Ma qui, si sa, una birra, due, anche tre, l'alcol, i bicchieri di vino, l' euforia del momento e la gioia per il loro amico destinato alle nozze, i ragazzi moldavi avrebbero fatto troppo rumore e disturbato il vicinato. Erano all' incirca le 22.30. Subito da un appartamento del condominio si sono affacciati due romeni. Poi sono scesi, erano in due, forse tre, sui trent'anni. Uno ha iniziato a fronteggiare i moldavi, sono volate parole grosse, probabilmente anche per conti del passato rimasti in sospeso e i romeni si sono lamentati per il troppo «baccano».

AGGRESSIONE CON IL COLTELLOAGGRESSIONE CON IL COLTELLO
Ma dalle lamentele sono passati alla violenza. Armati di fendenti e coltelli i romeni hanno iniziato a colpire chiunque, ammazzando Igor Ojovanu, moldavo di 21 anni, morto per la profonda coltellata e ferendone altri due in modo grave. Uno versa in pericolo di vita. Gli altri sono stati colpiti con diverse coltellate, riportando tagli e ferite su tutto il corpo e rimanendo poi lì, sanguinanti sull' asfalto.

Gli investigatori non escludono che i romeni fossero stati in preda a delle sostanze stupefacenti, date le modalità con cui avrebbero sprigionato tutta la loro violenza. Appena Ojovanu si è accasciato a terra, privo di vita, gli aggressori, prima dell' arrivo delle forze dell' ordine, sono scappati con la loro auto. Alcuni amici hanno anche provato a soccorrerlo, praticandogli un massaggio cardiaco, ma ormai per lui non c'era più niente da fare. I medici del 118 quando sono arrivati sul posto non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

I carabinieri del Comando provinciale di Treviso sono riusciti a individuare i due aggressori. Non si esclude la presenza di un terzo. I due sono stati fermati e portati in caserma e ieri pomeriggio sono stati interrogati. Per loro ieri sera si attendeva la convalida del fermo. I militari dell' Arma hanno interrogato anche i vicini, una decina sarebbero i testimoni sentiti finora. Tutti i feriti sono stati trasportati all' ospedale Ca' Foncello di Treviso.

AGGRESSIONE CON IL COLTELLOAGGRESSIONE CON IL COLTELLO
Anche il promesso sposo parrebbe essere in prognosi riservata. E non è la prima volta che romeni fronteggiano moldavi o moldavi fronteggiano romeni. Come quelle risse accadute, qualche anno fa, in un locale notturno, che poi venne chiuso, di Marghera. O come quella maxi rissa a Mestre, nel giugno 2013, sempre con moldavi e romeni, finita in colpi di spranga e chiavi inglesi. 

Fonte: qui

"TROPPO OCCIDENTALE", A BAGDAD ASSASSINATA LA STAR CURDA DEI SOCIAL TARA FARES

ERA AL VOLANTE DELLA SUA PORSCHE, DUE UOMINI IN MOTO LE HANNO SPARATO 3 COLPI A BRUCIAPELO 

IN IRAQ STRAGE DI DONNE INDIPENDENTI 

L’OMBRA DEGLI ESTREMISTI

Marta Serafini per il Corriere della Sera

tara fares 21TARA FARES 
«Indagate a Bagdad, a Bassora, ovunque». L' intero Iraq si infiamma per l' omicidio di quattro donne, trucidate nelle ultime settimane. Belle, indipendenti, dedite ai loro affari, impegnante politicamente e non: per la loro scomparsa è sceso in campo il primo ministro iracheno Haydar al-Abadi che ha chiesto a gran voce di fare luce su questi delitti, mentre il Paese è attraversato da manifestazioni di protesta e divisioni settarie, acuite dalla crisi economica e dalla contrapposizione tra sciiti e sunniti.
Il caso che riaccende le luci su una società fortemente maschilista e violenta è quello della reginetta di bellezza . Padre iracheno cristiano, madre libanese, residente a Erbil, nel Kurdistan iracheno, la 22enne giovedì scorso all' alba si trovava a Bagdad dove veniva occasionalmente per affari, quando due uomini in motocicletta le si sono avvicinati. Poche parole, poi tre colpi a bruciapelo e via di corsa, mentre la scena viene immortalata dalle telecamere di un locale che riprendono la Porsche della donna avanzare lentamente, fino a quando un uomo si precipita verso il lato del guidatore per soccorrerla. Poi la corsa, inutile, verso l' ospedale.
Commenti e reazioni sono arrivate da tutto il mondo, dal Medio Oriente agli Stati Uniti.
tara fares 19TARA FARES 
«Dormi principessa, ci mancherai», hanno scritto i fan addolorati su Instagram, dove Tara era reginetta con quasi tre milioni di follower. «Resta forte Tara», ha commentato la scrittrice e artista Molly Crabapple, ricordando il suo titolo di Miss Bagdad vinto nel 2015. Al di là del dolore, nonostante Tara non fosse impegnata politicamente, la sua morte ha scatenato un' ondata di indignazione. «L' hanno uccisa perché donna», è il grido della columnist di Arab News e madre di Amal Clooney, Baria Alamuddin. «In Iraq i matrimoni forzati e le sparizioni sono ancora all' ordine del giorno. La fragile mascolinità di coloro che hanno accesso alle armi nel Paese è sconcertante», sottolinea al Corriere la ricercatrice Rasha al-Aqeedi.
tara fares 18TARA FARES 
L' omicidio arriva dopo altre morti sospette. Anche Rafeef al-Yasiri, nota come la Barbie dell' Iraq e proprietaria di un centro di chirurgia estetica, e Rasha al-Hassan, manager di un beauty center, sono state trovate morte nelle loro case a Bagdad a metà agosto. «Si sono sentite male», è stata la prima versione ufficiale. Ma nessuno ci crede. Entrambe erano molto seguite in rete e potrebbe essere stata proprio la loro fama a trasformarle in bersagli. Due le piste, secondo i media arabi. Dietro questi omicidi potrebbe esserci la mafia turca e iraniana dei beauty center, alle prese con una guerra di strada dato l' aumento del giro di affari legato al boom della chirurgia estetica nella regione. Ma secondo altri osservatori, le donne potrebbero essere finite nel mirino dei fondamentalisti, ferocemente contrari ai saloni di bellezza. Dopo la sconfitta dell' Isis non si sono placati infatti gli attentati e gli assalti dei gruppi jihadisti.
tara fares 17TARA FARES
E non solo. La morte di Tara segue l' omicidio di un' attivista per i diritti delle donne, Suaad al-Ali, 46 anni, madre di due bambini, uccisa martedì scorso mentre andava al supermercato col marito nella città meridionale di Bassora, dove numerosi sono stati gli scontri e le proteste contro il caro vita, la disoccupazione, la mancanza di acqua e di elettricità. La stessa Suaad, a capo dell' associazione al-Waad al-Alaiami, aveva contribuito ad organizzare cortei e manifestazioni. Un affronto che due sicari a volto coperto hanno deciso di punire con la morte.
Fonte: qui

VIDEO: PERQUISITA LA CASA E SEQUESTRATO IL COMPUTER DI ANTONINO MONTELEONE, ''IENA'' CHE HA SEGUITO IL CASO DAVID ROSSI E INTERVISTATO UN ESCORT GAY CHE HA RACCONTATO DI AVER PARTECIPATO A FESTINI CON CARABINIERI, POLITICI E MAGISTRATI


''UN GRAVE ATTACCO ALLA SEGRETEZZA DELLE FONTI'' 

LA PROCURA DI GENOVA INDAGA SULLE DICHIARAZIONI DELL'EX SINDACO DI SIENA PICCINI, CHE ALLE IENE AVEVA RACCONTATO DEI RUMORS SULLE ORGE
Caso David Rossi: Sequestrato il pc di Antonino Monteleone






Vogliono sapere chi è il giovane escort che davanti alle telecamere ha raccontato di festini a luci rosse a cui partecipavano i magistrati titolari delle indagini sulla morte di David Rossi. Per questo motivo gli agenti della polizia postale hanno perquisito la casa di Antonino Monteleone, inviato delle Iene e autore di numerosi servizi sul capo della comunicazione di Mps, precipitato da una finestra della banca nel 2013. I magistrati Cristina Camaiori e Vittorio Ranieri Miniati hanno disposto la perquisizione per acquisire i file del computer di Monteleone per cercare di svelare l’identità dell’uomo che – intervistato dalla Iene – ha raccontato di quelle feste a base di sesso e droga.
caso david rossi la iena antonino monteleone intervista escort 4CASO DAVID ROSSI LA IENA ANTONINO MONTELEONE INTERVISTA ESCORT

“È un grave attacco alla segretezza delle fonti”, ha detto Monteleone in un video pubblicato sul sito della trasmissione Mediaset. La procura di Genova aveva aperto un fascicolo per abuso d’ufficio a carico di ignoti dopo l’intervista rilasciata a Le Iene dall’ex sindaco senese Pierluigi Piccini che aveva detto di aver saputo di ‘festini‘ ai quali avrebbero partecipato importanti personaggi della magistratura e della politica e che forse l’inchiesta sulla morte di Rossi era stata ‘affossata‘ per questo motivo.

caso david rossi la iena antonino monteleone intervista escort 1CASO DAVID ROSSI LA IENA ANTONINO MONTELEONE INTERVISTA ESCORT



Dopo la trasmissione di Mediaset, i pm senesi avevano presentato querela per diffamazione per le dichiarazioni di Piccini: per questo fascicolo a breve dovrebbe arrivare una svolta con l’iscrizione nel registro dei primi indagati. Sempre nel capoluogo ligure è aperta l’inchiesta sulla lettera di minacce, accompagnata da un proiettile, indirizzata al pm senese Aldo Natalini che si era occupato anche della vicenda Mps. L’ipotesi di reato è tentata minaccia grave.

Fonte: qui

LA LEGA È PRONTA A FAR APPROVARE UNA LEGGE CHE VIETI LE MACELLAZIONI KOSHER E HALAL SECONDO LE REGOLE DI EBREI E MUSULMANI.

NEMMENO LA RELIGIONE POTRÀ EVITARE CHE ALL'ANIMALE VENGANO RISPARMIATE SOFFERENZE INUTILI (FINORA C'ERA UN'ESENZIONE) 

Barbara Acquaviti per “il Messaggero”
macellazione halal 7MACELLAZIONE HALAL 
Non la considerano né una crociata, né una sorta di sovranismo a tavola. «Si tratta solo di rispetto dell' animale in quanto essere senziente», spiegano. La Lega è pronta a far approvare una legge che impone un cambio di regole alla macellazione kosher e halal, ovvero a quelle eseguite secondo i precetti della religione ebraica e musulmana.

A presentarla, lo scorso 31 agosto, è stata la senatrice ligure Stefania Pucciarelli. Ma un testo identico è stato depositato anche alla Camera dal suo collega di partito, Alex Bazzaro. Segno di una precisa volontà che la legge abbia il via libera.
macellazione halal 4MACELLAZIONE HALAL 4
Di fatto, si cancellano tutte le deroghe finora concesse per le macellazioni rituali: il che vuol dire che nulla, neanche questioni religiose, potranno evitare che l' animale venga prima stordito per evitargli sofferenze. È questo, infatti, quello che prevede la legge italiana, in linea con l' Unione europea.
LA DIRETTIVA
Nel 2013 è entrata in vigore una direttiva relativa alla protezione degli animali durante l' abbattimento. Viene tuttavia concesso il diritto agli Stati membri di stabilire delle eccezioni per motivi religiosi.
macellazione kosherMACELLAZIONE KOSHER
Ci sono per scempio Paesi in cui la macellazione rituale è proibita come Polonia, Danimarca, Norvegia, Svezia, Islanda, Lituania, Belgio e Svizzera. Se una mediazione è stata trovata altrove - è il ragionamento della Lega - allora può essere trovato anche qui da noi.
Come a dire: non è una questione di rispetto della cultura altrui ma di volontà politica.
Sia per la religione ebraica che per quella islamica, tuttavia, perché la carne possa essere consumata deve essere osservata una precisa tecnica, che non prevede, appunto, lo stordimento dell' animale.
Va anche detto che la legge alimentare ebraica richiede che gli animali destinati al macello, oltre a dover essere perfettamente sani, debbano essere trattati con rispetto e compassione, dunque che vengano evitati atti finalizzati a maltrattarli o a spaventarli.
Il disegno di legge targato Lega prevede quindi l' applicazione delle norme della legge e del regolamento anche alle cosiddette macellazioni rituali'. Nella relazione introduttiva la senatrice Pucciarelli spiega che senza dubbio le differenti tradizioni culturali devono avere adeguato riconoscimento ma che allo stesso tempo le tradizioni culturali non possono prevaricare il rispetto dei valori fondamentali riconosciuti dalle norme europee primarie e condivise dalla cultura comune.
macellazione halal 9MACELLAZIONE HALAL 
Un articolo della legge mira poi a tutelare il diritto alla libertà di scelta del consumatore e a garantire la trasparenza e per questo viene stabilito l' obbligo di etichettare la carne in base alla tipologia di macellazione.
IN LIGURIA
La battaglia della senatrice Pucciarelli ha per la verità origine qualche anno fa, quando da consigliera regionale in Liguria presentò un ordine del giorno per chiedere maggiori controlli in occasione della festa del Sacrificio.
Contro il rituale islamico, che si celebra sacrificando un ovino, un caprino, un bovino o un camelide rievocando le gesta di Abramo, bloccato mentre cercava di sacrificare il figlio Ismaele, si è schierato più volte il leader della Lega, Matteo Salvini.
Centinaia di migliaia di bestie sono macellate senza pietà, ha twittato quest' anno in occasione delle celebrazioni. Anche per questo la senatrice Pucciarelli è sicura di avere dalla sua parte i vertici della Lega.
Tuttavia, la legge vigente già impone - anche per queste occasioni - il rispetto di una serie norme igienico-sanitarie per cui non è previsto alcun tipo di deroga.
Fonte: qui

LA PIANURA PADANA BANDISCE DALLE STRADE 3 MILIONI E MEZZO DI AUTO: STOP AI VEICOLI A GASOLIO EURO 3 IN PIEMONTE, LOMBARDIA, VENETO ED EMILIA ROMAGNA


ECCO COSA FARE PER NON INCORRERE IN SANZIONI

Gabriele Martini per www.lastampa.it

La guerra allo smog nella Pianura Padana entra in una nuova fase. Da domani fino al 31 marzo 2019 scattano le prime limitazioni permanenti al traffico in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

Si tratta di misure più severe rispetto a quelle dello scorso inverno: da quest’anno, infatti, il divieto di circolazione nei giorni feriali vale anche per i veicoli diesel Euro 3 (oltre che per i mezzi benzina Euro 0, diesel Euro 0, diesel Euro 1 e diesel Euro 2) indipendentemente dai livelli d’inquinamento.  

Il conteggio (fonte Aci) è presto fatto: da questa settimana 2.260.000 automobili e 790.000 furgoni immatricolati nelle quattro regioni dovranno restare in garage o comunque fuori dalle aree urbane interessate dai blocchi.

E non è finita: in Emilia Romagna lo stop vale anche per i diesel Euro 4. Ecco quindi che il totale dei veicoli nel mirino sfiora quota tre milioni e mezzo. Attenzione però: i comuni coinvolti (quelli con più di 30mila abitanti) dovrebbero aver predisposto le delibere attuative. Il condizionale è d’obbligo perché, scorrendo gli elenchi, si scopre che in parecchi casi norme e modalità non sono state ancora decise. 
DIESELGATEDIESELGATE

Da Torino a Venezia
Le Regioni padane, tuttavia, promettono unità d’intenti: «La qualità dell’aria travalica ogni differenza di colore politico. Entro il 2020 armonizzeremo le norme», assicurano in una nota congiunta gli assessori all’Ambiente di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Per ora, però, si procede in ordine sparso tra fughe in avanti e resistenze. L’accordo, infatti, fissa solo una cornice. Le delibere dei Comuni, quando ci sono, risultano eterogenee. Il risultato? Orari discordanti, una selva di deroghe e automobilisti disorientati.

In Lombardia i mezzi diesel Euro 3 dovranno fermarsi dal lunedì al venerdì dalle ore 7,30 alle ore 19,30 (è l’orario più esteso) nei 209 comuni di Fascia 1 e nei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti appartenenti alla Fascia 2 (Varese, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso e San Giuliano Milanese).
diesel germaniaDIESEL GERMANIA

Solo a Milano le misure riguarderanno 12.500 furgoni e 32.500 automobili in più rispetto alle limitazioni di un anno fa. Le eccezioni, tuttavia, non mancano: sono esentati gli ambulanti, i medici e i veterinari in visita urgente, i lavoratori con turni tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, i parroci e i veicoli con a bordo almeno tre persone. 

In Veneto la guerra allo smog bloccherà mezzo milione di automobili e 173mila veicoli commerciali nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti. In quasi tutte le città coinvolte, il blocco sarà valido nei giorni feriali dalle 8,30 alle 18,30. Sono previste deroghe.

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A Verona, ad esempio, potranno circolare coloro che hanno un Isee pari o inferiore a 16.700 euro e gli over 70. Le polemiche non mancano. Un nutrito gruppo di sindaci ha scritto un documento chiedendo a Regione e Governo di intervenire con contributi e campagne informative.

Ma le polemiche più infuocate si registrano in Piemonte, dove quasi tutti i Comuni hanno posticipato l’entrata in vigore delle misure anti-smog. I sindaci del Torinese si incontreranno con la Regione in settimana per trovare una mediazione dopo che la giunta Chiamparino ha approvato limitazioni più blande rispetto a quelle decise dai sindaci di Torino e area metropolitana. Tra i sottoscrittori dell’accordo c’è anche l’Emilia Romagna, che ha scelto di introdurre i paletti più stringenti.
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Nei comuni con più di 30.000 abitanti, lo stop vale anche per i diesel Euro 4. I disagi non saranno pochi: si tratta di 309 mila mezzi a cui vanno sommate 184 mila vetture diesel Euro 3, 208 mila di classe ambientale inferiore e 244 mila veicoli commerciali. 

Il rebus della categoria
Il codice della strada prevede multe fino a 658 euro per chi circola con mezzi soggetti a limitazione del traffico. Che fare quindi per non incorrere in sanzioni? Il primo passo è verificare la classe ambientale del proprio veicolo.

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Un’operazione non scontata. Spesso sulla carta di circolazione non è indicata la sigla, bensì la normativa europea che viene rispettata dalla casa automobilistica. In linea di massima sono considerati «ante-Euro 4» i veicoli immatricolati prima del 2006, ma conviene accertarsi che la propria auto non sia stata targata in deroga.

smog inquinamento pechino cina 2SMOG INQUINAMENTO PECHINO CINA







Il metodo più semplice per risolvere il rebus è usare gli strumenti messi a disposizione gratuitamente in rete dal Portale dell’Automobilista e dall’Aci. Inserendo il numero di targa, il responso è istantaneo. 

Il giro di vite basterà a vincere la guerra allo smog? La risposta - purtroppo - è negativa. «Il fatto che i blocchi siano strutturali e non emergenziali è positivo», spiega Andrea Minutolo, coordinatore dell’ufficio scientifico di Legambiente. «Ma ora bisogna potenziare il trasporto pubblico locale». Senza dimenticare che anche altri fattori sono responsabili dell’inquinamento, a cominciare dai riscaldamenti domestici. Tuttavia nelle grandi città ad avvelenare l’aria sono soprattutto i tubi di scappamento.
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In ogni caso la strada della lotta allo smog è segnata: l’accordo prevede misure d’emergenza in base ai giorni consecutivi di sforamento delle polveri sottili. Si va dall’abbassamento del riscaldamento domestico al divieto di uso di biomasse. Le Regioni della Pianura Padana, infine, hanno già stabilito che dall’ottobre del 2020 sarà limitata la circolazione degli Euro 4 e dal 2025 nelle città scatterà il blocco degli Euro 5. Deroghe permettendo. 

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