9 dicembre forconi: 01/02/17

lunedì 2 gennaio 2017

''IL SANGUE DI TUTTA LA GENTE CHE AVETE SUCCHIATO È UN GRIDO AL SIGNORE. PENSAVAMO CHE GLI SCHIAVI NON ESISTESSERO PIÙ: ESISTONO. ''

PAPA: ''LA GENTE NON VA A PRENDERLI IN AFRICA PER VENDERLI IN AMERICA: NO! I TRAFFICANTI SONO NELLE NOSTRE CITTÀ'' 

BERGOGLIO RACCONTA IL CASO DI UNA RAGAZZA CHE AVEVA TROVATO UN LAVORO DA 11 ORE AL GIORNO A 650 EURO IN NERO

Franca Giansoldati per www.ilmessaggero.it

papa francesco bergoglio via crucis 2016PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VIA CRUCIS 2016
Gli imprenditori che si arricchiscono con il lavoro nero sono tante sanguisughe, squallidi schiavisti, trafficanti di gente. Papa Francesco torna a condannare la deriva morale che colpisce coloro che non riconoscono il lavoro altrui garantendo al lavoratore il giusto compenso. “È peccato mortale” ha detto stamattina alla messa mattutina di Santa Marta.

Commentando le letture della liturgia odierna ha tuonato: “Ora voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che cadranno su di voi! Le vostre ricchezze sono marce. Il salario dei lavoratori che hanno mietuto sulle vostre terre, e che voi non avete pagato, grida, e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente”. Il problema per il Papa non sono tanto le ricchezze che “in sede stesse sono buone”.

Il denaro resta uno strumento, e dipende dall'uso che se ne fa. 

Gli utili che sono reinvestiti per creare impiego e per fare crescere la società sono un elemento positivo. 

Il problema è intaccare il cuore con l'idolatria del vitello d'oro di biblica memoria perché “non si può servire Dio e le ricchezze”.
bergoglio fidel castroBERGOGLIO FIDEL CASTRO

Insomma è a un passo dal baratro chi accumula ricchezze “con lo sfruttamento della gente”. Il Papa ai fedeli ha poi raccontato un aneddoto di una ragazza che aveva trovato un lavoro da 11 ore al giorno a 650 euro in nero. La ragazza fece notare al datore di lavoro che in quel modo non avrebbe campato. “Se vuoi prendilo, se no, vattene. Dietro di te c’è la coda!”.

Ecco queste persone come tanti altri “ingrassano in ricchezze”. “Il sangue di tutta la gente che avete succhiato” e di cui “avete vissuto, è un grido al Signore, è un grido di giustizia. Lo sfruttamento della gente oggi è una vera schiavitù. Pensavamo che gli schiavi non esistessero più: esistono. È vero, la gente non va a prenderli in Africa per venderli in America: no! Ma è nelle nostre città. E ci sono questi trafficanti, questi che trattano la gente con il lavoro senza giustizia”
bimbi minatori congolesiBIMBI MINATORI CONGOLESI


Sfruttare i lavoratori è un «peccato mortale». È il forte monito che Papa Francesco torna a ribadire nella quotidiana messa celebrata a Santa Marta. Il Pontefice, nell'omelia di cui riferisce Radio Vaticana, paragona gli sfruttatori dei lavoratori a delle sanguisughe. «Quando le ricchezze si fanno con lo sfruttamento della gente, i ricchi che sfruttano, sfruttano il lavoro della gente e quella povera gente diviene schiava», denuncia con forza il Papa.

La sua riflessione va alla realtà di oggi: «In tutto il mondo accade lo stesso. Voglio lavorare - Bene: ti fanno un contratto. Da settembre a giugno. Senza possibilità di pensione, senza assicurazione sanitaria... a giugno lo sospendono e luglio e agosto devi mangiare aria e a settembre te lo ridanno».

Il Pontefice non la manda a dire a questo genere di datori di lavoro. Questi che fanno questo sono vere sanguisughe e vivono dei salassi del sangue della gente che rendono schiavi del lavoro».

FABBRICA OPERAI SFRUTTATIFABBRICA OPERAI SFRUTTATI
È amara la constatazione del Papa: «Noi pensavamo che gli schiavi non esistessero più: esistono. La gente non va a prenderli in Africa per venderli in America. È nelle nostre città. Ci sono questi trafficanti, questi che trattano la gente con il lavoro senza giustizia».

Pensando al dramma di oggi, il Pontefice elenca «lo sfruttamento della gente, il sangue di questa gente che diventa schiava, i trafficanti di gente e non solo quelli che trafficano le prostitute e i bambini ma quel traffico più 'civilizzatò. Che il Signore ci faccia capire la semplicità che Gesù ci dice nel Vangelo di oggi: è più importante un bicchier d'acqua in nome di Cristo che tutte le ricchezze accumulate con lo sfruttamento della gente».


Fonte: qui

I BERSANIANI CHE IMPUTANO ALL’EX PREMIER IL DISASTRO DEL MONTEPASCHI, DOVE I DS HANNO FATTO CARNE DI PORCO PER ANNI


IL CALCIO DELL’ASINO È LO SPORT PREFERITO DEGLI ITALIANI, E IL 2017 RISCHIA DI ESSERE UN ANNO PIENO DI CALCI PER RENZI 

IL BORDELLO DEI VOUCHER (UN’IDEA DI MONTI E BERSANI) SONO LO SPECCHIO DI UN PAESE CHE AMA CAMPARE SULLE DISGRAZIE (ALTRUI)

Goffredo Pistelli per ‘Italia Oggi

Per fortuna che Matteo c’è. Si potrebbe parafrasare l’ultimo inno berlusconiano, per descrivere come la caduta del primo governo guidato dal segretario Pd, Matteo Renzi, stia diventando una piccola rendita di posizione per i suoi avversari i quali, disarcionatolo a forza col referendum, pensano nel 2017 di tirare a campare sulla sua temporanea disgrazia. Complice il profilo basso assunto dall’ex-premier, su di lui sparano tutti e con grande non-chalance. Un esercizio rischia di diventare una costante nell’anno che si sta per aprire.
PIERLUIGI BERSANI E MUSSARIPIERLUIGI BERSANI E MUSSARIhanno affondato una banca

D’altra parte, ogni cambio di potere è sempre segnato dalla revanche: gli avversari maramaldeggiano, gli alleati di colpo si fanno critici, gli amici della penultima e terz’ultima ora, alzano gli occhi al cielo, assumendo l’espressione corrucciata dei consiglieri inascoltati. È un tratto che accompagna, inevitabilmente, ogni caduta, e non poteva certo fare eccezione quella di un uomo che non ha lesinato le critiche agli avversari, giocando spesso fra il caustico e il brutale.
PIERLUIGI BERSANI GIUSEPPE MUSSARIPIERLUIGI BERSANI GIUSEPPE MUSSARIHANNO AFFONDATO UNA BANCA

Anche se certe espressioni di questo fenomeno ricordano la scena di un film con Totò, Il comandante, in cui un generale dell’esercito, camminando per strada nel suo primo giorno di congedo, viene innaffiato dall’autobotte del lavaggio strade che, fino alla vigilia, rispettosamente, al suo passaggio, abbassava il getto d’acqua.

Allo stesso modo, abbondano i commentatori pronti a richiamare l’arroganza di Renzi, la presunzione di Renzi, la scarsa lungimiranza di Renzi. Siamo all’antropologia più che alla politica: la situazione ricorda infatti la risatina insopprimibile a cui, istintivamente, siamo tutti portati vedendo una persona che capitomboli per strada, prima che la ragione e l’educazione ci facciano pensare alle conseguenze. Fin qui, il colore. Altro fatto è, appunto, la tendenza che si va profilando fra i suoi avversari politici, interni ed esterni: incolpare Renzi di ogni cosa, sperando di continuare a lucrare sulla vittoria del No al referendum.
PIERLUIGI BERSANI E MARIO MONTIPIERLUIGI BERSANI E MARIO MONTIHANNO AFFONDATO l'italia

Gli esempi non mancano. Di colpo l’ex-presidente del Consiglio è diventato responsabile numero uno del disastro Monte dei Paschi perché, si dice, si sarebbe «gingillato» con JP Morgan e fondi sovrani qatarini, nell’illusione di salvare la banca senese senza l’intervento pubblico o europeo.

Come se i 15 anni di storia precedente, popolata da acquisizioni capestro e management politicamente cooptato e sponsorizzato, non c’entrassero. Allo stesso modo, a Renzi si attribuisce il boom dei «voucher», il sistema di remunerazione del lavoro occasionale, che sinistra Pd e Cgil accusano d’essere sfruttamento legalizzato. Un sistema che esisteva prima del governo Renzi, regolato anche dal governo di Mario Monti, con Pier Luigi Bersani in maggioranza, e che l’esecutivo renziano aveva avuto il pregio di tracciare, obbligando all’utilizzo per via telematica.

LA GERMANIA GIUSTA PATTO BERSANI MONTILA GERMANIA GIUSTA PATTO BERSANI MONTIfacce da culo
Seppure si tratti dello 0,23% del valore delle prestazioni di lavoro, i voucher saranno l’ariete con cui si darà l’assalto alla «fortezza di Renzi» nel Pd. Se la Consulta, nei prossimi giorni, giudicherà infatti ammissibile il referendum sul Jobs Act chiesto dal sindacato di Susanna Camusso, la consultazione diventerà il leitmotiv di tutto questo lungo 2017 elettorale: prima del voto, forse ad aprile-maggio, ma anche dopo, in caso di vittoria degli abrogazionisti, quando ci sarà da celebrare il congresso Pd, per andare al voto nel 2018.

Gli uni e gli altri, sinistra e sindacato, con un unico obiettivo: la fine politica del segretario Pd.

Le accuse sulle banche, e le critiche su voucher e articolo 18, così come il possibile peggioramento delle condizioni economiche del Paese, saranno il terreno su cui il variegato fronte antirenziano si posizionerà, in questo lungo 2017 elettorale.
All’insegna del «poca spesa, molta resa», si cercherà di trasformare Renzi in un punchball, su cui menare cazzotti a getto continuo.

renzi e camussoRENZI E CAMUSSOmagnaccia italiani
Così facendo, alcuni storneranno l’attenzione dalla crisi delle proprie amministrazioni o dall’assenza di democrazia interna, come i grillini, altri dal contrasto feroce per la leadership del centrodestra, come la Lega e Forza Italia. O, ancora, gli stessi forzisti useranno l’attacco a Renzi per oscurare la propria conversione al proporzionalismo, nella riforma delle legge elettorale imminente, finalizzata solo ad arginare la perdita di consenso legata all’inesorabile declino del fondatore.

Che Renzi non ci stia a farsi menare, va da sé. Resta invece da scoprire con quali strategie e con quali argomenti saprà passare dalla difesa all’attacco.

Fonte: qui