9 dicembre forconi: 07/19/19

venerdì 19 luglio 2019

NOTRE DAME SALVATA PER UN SOFFIO : POTEVA CROLLARE

UNA NUOVA RICOSTRUZIONE DEL "NEW YORK TIMES" INDICA UNA SERIE DI ERRORI DEI GUARDIANI CHE LA SERA DEL 15 APRILE HANNO PERMESSO ALLE FIAMME DI GUADAGNARE TERRENO PER 30 MINUTI 
MACRON SI ERA RASSEGNATO A PERDERE LA CATTEDRALE. MIRACOLO DEI POMPIERI, MA IL PERICOLO NON È FINITO… - VIDEO


Stefano Montefiori per il “Corriere della sera”

Tre mesi dopo l' incendio che ha fatto crollare la guglia di Notre-Dame, la cattedrale più celebre al mondo resta al centro delle attenzioni di politici, cittadini, media, esperti d’arte. Martedì il Parlamento ha adottato in via definitiva il progetto di legge che dovrebbe consentire di raggiungere il traguardo: riapertura entro 5 anni. Una nuova ricostruzione del New York Times indica una serie di errori che la sera del 15 aprile hanno permesso alle fiamme di guadagnare terreno per 30 cruciali minuti.

INCENDIO A NOTRE DAMEINCENDIO A NOTRE DAME
E mentre il rischio di un crollo totale non può essere scartato, una denuncia ha obbligato ieri il municipio di Parigi ad annunciare una «pulizia approfondita» delle scuole per fine luglio: asili nido, materne ed elementari della zona presentano tassi di piombo dieci volte superiori alla soglia consentita.
notre dame 1NOTRE DAME 

La magistratura vuole appurare cosa abbia scatenato il rogo, la pista dolosa è scartata e si pensa a una sigaretta spenta male o a un corto circuito. Ma dopo le prime fiamme, c' è stato spazio per 30 minuti di errori. Il sistema anti-incendio è stato messo a punto in 6 anni da decine di esperti, ma quando alle 18 e 18 si è messo in funzione, l' agente della sicurezza davanti al monitor nel presbiterio non ha letto «fuoco» ma l' indicazione della sacrestia, il codice ZDA-110-3-15-1 (associato a uno dei 160 rilevatori di fumo) e infine il segnale che era scattato il meccanismo di aspirazione.
notre dame 3NOTRE DAME

L' agente era neo-assunto, al lavoro da soli tre giorni. Quattro minuti dopo il messaggio di allarme, ha telefonato a un' altra guardia di stanza nella chiesa chiedendogli di andare a controllare nella sagrestia, adiacente all' edificio principale. A 10 minuti dall' allerta, invece di avvertire i pompieri ha chiamato il capo, senza trovarlo. Venticinque minuti dopo, il capo ha richiamato e ha capito che l' incendio non era nella sagrestia, e ha detto alla guardia di tornare sotto la volta principale. Dopo aver salito 300 gradini l' uomo ha finalmente visto le fiamme nella «foresta», la struttura di legno di quercia che sostiene il tetto, e sono stati chiamati i pompieri.
la cattedrale di notre dame dopo l incendio 8LA CATTEDRALE DI NOTRE DAME DOPO L'INCENDIO 

L' incendio stava bruciando le travi da ormai mezzora, e questo ha posto i vigili del fuoco in una posizione di svantaggio quasi impossibile da recuperare.

Nel corso della serata i responsabili della sicurezza e le autorità hanno più volte detto di non essere certi di salvare la cattedrale, e qualche giorno dopo il presidente Macron ha detto in privato che a un certo punto si erano quasi rassegnati. È stato tentato il tutto per tutto, l' invio di pompieri nel cuore delle fiamme, con il rischio che non tornassero.
la cattedrale di notre dame dopo l incendio 9LA CATTEDRALE DI NOTRE DAME DOPO L'INCENDIO 










Se la torre Nord fosse crollata, come pareva imminente, ciò avrebbe comportato la caduta delle campane e probabilmente la fine di tutta la cattedrale.
INCENDIO A NOTRE DAMEINCENDIO A NOTRE DAME

Quando Macron ha convocato i vigili del fuoco per ringraziarli, non è stato un gesto formale. Quella squadra ha salvato Notre-Dame, e lo ha fatto rischiando di essere inghiottita dalle fiamme.

Adesso i parigini e i turisti si sono quasi abituati alla nuova situazione: la guglia di Notre-Dame non c' è più ma la struttura portante sembra avere resistito, l' ingresso è vietato e lo sarà per anni ma il panorama dell' Île de la Cité non è snaturato. Eppure l' emergenza, in modo subdolo, continua. Secondo Antoine-Marie Préaut, conservatore dei monumenti dell' Île-de-France, «il rischio di crollo esiste ancora, perché non siamo ancora in grado di giudicare lo stato delle volte». La guglia è crollata ma l' impalcatura che la circondava per il restauro è sempre lì e nei prossimi cinque o sei mesi andrà tolta, con gravi pericoli per la stabilità della cattedrale.
notre dameNOTRE DAME

Poi c' è la questione salute: 400 tonnellate di piombo sono cadute nella zona sotto forma di polveri, e il sagrato è ancora vietato all' accesso. Livelli anormali di piombo sono stati trovati sui pavimenti di classi, mense e cortili delle scuole vicine. Aurélien Rousseau (Agenzia regionale della Sanità), ieri ha convocato una conferenza stampa per dire che «tutti i dati raccolti mostrano che la salute della popolazione è stata preservata». Un' inchiesta di Mediapart indica il contrario, e nel dubbio il municipio di Parigi ha avviato un' operazione di pulizia per approfittare delle vacanze, e garantire ai bambini di rientrare a settembre in locali non pericolosi.

Fonte: qui

NEL 2009 I CARABINIERI SEQUESTRARONO AL SUPER CONSULENTE GIACCHINO GENCHI DELLE PROCURE I DATI DELLE INCHIESTE “POSEIDONE” E “WHY NOT” (REVOCATE A DE MAGISTRIS ILLEGALMENTE)

IERI IL TRIBUNALE DI PALERMO HA STABILITO CHE L’ARCHIVIO DI GIOACCHINO GENCHI ERA LEGITTIMO 
SMENTITO IL GARANTE DELLA PRIVACY CHE, NEL 2016, CHIESE LA CONDANNA AL PAGAMENTO DI 192 MILA EURO…

Antonio Massari per il “Fatto quotidiano”

GENCHIGENCHI
Era il 2009. Silvio Berlusconi lo definì "il più grande scandalo della Repubblica". Per Francesco Rutelli si trattò di una "questione molto rilevante per la nostra libertà e la nostra democrazia". Alcuni giornali titolarono: "L'orecchio che ascoltava tutto il potere".
Sette anni dopo, nel 2016, il Garante della Privacy chiede la condanna al pagamento di 192 mila euro. E invece ieri il Tribunale di Palermo - prima sezione civile - ha stabilito che Gioacchino Genchi, per il suo archivio, non deve pagare neanche un centesimo: era tutto in regola.
Luigi De MagistrisLUIGI DE MAGISTRIS

Tutto comincia quando Genchi - stimato consulente di decine di Procure italiane, nonché collaboratore di Giovanni Falcone, del quale analizzò l'agenda elettronica estrapolandone i dati dopo il suo omicidio - s'affianca all' allora pm di Catanzaro, Luigi de Magistris, nelle inchieste Poseidone e Why Not. Il 13 marzo 2009, il Ros dei carabinieri gli sequestra l' archivio e acquisisce i dati delle due inchieste in questione.

Inizia così "il più grande scandalo della Repubblica" perché "l'orecchio che ascoltava tutto il potere" vantava nei suoi hard disk ben 351.991.031 comunicazioni telefoniche e 13.684.937 utenze telefoniche. A De Magistris furono invece revocate le inchieste Why Not e Poseidone: pochi mesi fa, nel novembre scorso, la Corte d'appello di Salerno ha sancito che gli furono sottratte illegalmente. Ieri invece il Tribunale di Palermo ha stabilito che l' attività di Genchi era assolutamente regolare. Uno scandalo, insomma, c' è stato.
Ma al contrario.

GENCHI 1GENCHI
E pensare che per l'archivio Genchi si muove persino il Copasir e, nel marzo 2016, il Garante della Privacy, che lo sanziona con 192 mila euro di multa anche perché "la successiva duplicazione di tali dati e la conservazione degli stessi nel database non risultano essere ricomprese tra le operazioni di trattamento previste negli stessi incarichi che avevano un termine di 60 giorni e a tale termine si deve far riferimento per stabilire il limite di conservazione dei dati".

In sostanza, secondo il Garante, Genchi "ha costituito un database in assenza di specifico incarico" e ne ha utilizzato il "patrimonio informativo" per "finalità ulteriori" violando "il principio di liceità della conservazione dei dati personali". Il punto è che, giusto per iniziare, il termine da considerare non è quello indicato dal Garante, ma il "momento della scadenza dei termini per le indagini preliminari". "Tutta la documentazione prodotta in questo giudizio - continua ancora il tribunale - dimostra che la gran parte degli incarichi peritali erano ancora non esauriti". Il Garante non produce tutti i 351 incarichi di Genchi, ma si focalizza solo su alcuni.
LUIGI DE MAGISTRIS CON GLI ORECCHINI ROSSI PER IL GAY PRIDE DI GIUGNOLUIGI DE MAGISTRIS CON GLI ORECCHINI ROSSI PER IL GAY PRIDE DI GIUGNO

Ne consegue che la "relativa attività di trattamento dei dati personali ivi contenuti era legittimamente esercitata 'nel- l' ambito giudiziario'". Un dato - quello dell' ambito giudiziario - che è valorizzato da nuove norme delle quali, però, a quanto pare Genchi avrebbe anche potuto fare a meno anche per l' ampio mandato conferitogli da tutti i pubblici ministeri.

Fonte: qui

HIEKHA MOZAH, MOGLIE DELL’EX EMIRO DEL QATAR AL THANI, È UNA FIGURA DESTABILIZZANTE NELLA REGIONE ARABA: HA STUDIATO, COPRE IL CAPO, MA SFOGGIA VESTITI CHE LE FASCIANO IL CORPO, MA SOPRATTUTTO È LA MENTE CHE TIENE LE FILA DI UNO DEI GOVERNI PIÙ RICCHI DEL PIANETA

È STATA LEI A SUGGERIRE AL MARITO DI SFRUTTARE I GIACIMENTI DI GAS, DI COMPRARE IL PSG, INVESTIRE IN UNA MILANO IN ESPANSIONE E…(VIDEO) 

Marco Lombardo per “il Giornale”
mozah bint nasser al missned 8MOZAH BINT NASSER AL MISSNED 

Anche dietro agli uomini dei Paesi più maschilisti del mondo ci può essere una grande donna. Soprattutto se questa donna tiene le fila di uno dei governi più ricchi del pianeta, sfoderando doti da influencer e fermezza da leader.

«Io ho un sacco di tempo libero, per cui quando devo parlarle vado a fare la fila davanti al suo ufficio»: l' ex emiro del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani scherza ma non troppo quando parla di Mozah, sua moglie, la donna che ha portato l' emirato più odiato dai vicini ad essere il più potente di tutti. Shiekha Mozah bint Nasser Al Missned, come recita l' albero genealogico arabo, è genio e sregolatezza, ovviamente come lo si più essere da quelle parti.
al thani e mozah 4AL THANI E MOZAH 

E c'è lei dietro tutti gli investimenti che il Qatar ha fatto nel corso degli anni, che sia comprarsi una squadra di calcio a Parigi riempiendola di campioni, piuttosto che investire sulla zona più innovativa di una Milano in espansione. Dal Psg a Porta Nuova, il suo mondo è senza confini.

La sua storia è un intreccio di famiglie reali, con il padre esiliato in Kuwait durante una delle guerre di correnti usuali in Medioriente e il futuro marito non ancora sceicco che, dopo l' ennesimo rovesciamento di potere, proprio lì la conosce durante un viaggio diplomatico.

mozah bint nasser al missned 4MOZAH BINT NASSER AL MISSNED
Mozah si fa conquistare e sposare: diventa la seconda moglie, gli darà 7 dei 24 figli complessivi. E le altre due spose diventeranno comparsa di un' ascesa inarrestabile, perché l' eleganza è potere e l' intelligenza è un dono. La futura sceicca infatti non ne vuole sapere di essere sottomessa: studia, si laurea in sociologia, e quando il retrogrado e severo suocero Khalifa bin Hamed va in vacanza in Svizzera, alla fine si trova deposto dal figlio. E soprattutto dalla nuora. Era il 1995, l' inizio del regno di Mozah, anche se non ufficialmente.
al thani e mozah 3AL THANI E MOZAH 

Da allora, da quell' ufficio in cui la fila non manca mai, lei traccia la strada del suo Paese, e anche la linea di un' emancipazione che non piace ai vicini. Troppo spregiudicata, ma soprattutto troppo potente.

al thani e mozah 2AL THANI E MOZAH 
Mozah infatti significa affari e ricchezza che continua ad accumularsi: fu lei - contro tutto e tutti - a consigliare il marito, agli inizi degli Anni Novanta, di sfruttare i giacimenti di gas. Che là, dove abbonda il petrolio, era visto come un sottoprodotto inutilizzabile. Eppure un investimento di 20 miliardi di dollari ha fatto diventare il Qatar produttore del 30 per cento del mercato globale. Moltiplicando quei miliardi in poco tempo. E poi: il Qatar oggi è dappertutto. Per esempio detiene l' 11% per cento della Borsa di Londra, il 17% della Volkswagen, il 13% di Barcklays.

Mozah è questa: grande fiuto per gli affari e icona di moda, con un look rispettoso della religione ma che ammicca all' occidente. Con la testa sempre coperta da splendidi turbanti e tuniche fino ai piedi però attillate e sgargianti. Tanto amante del fashion che un giorno il marito le regalò Valentino.

al thani e mozah 1AL THANI E MOZAH 
Non solo il vestito: tutta la casa di moda. Mozah è un obbiettivo sul futuro a qualunque costo, se è vero come ha ammesso la stessa Fifa - che il campionato del mondo di calcio del 2022 arriverà nel deserto grazie a cospicui contributi personali elargiti nelle tasche che contano.

Mozah bint Nasser al MissnedMOZAH BINT NASSER AL MISSNED













Mozah, soprattutto, è la modernità al comando: è stata lei a suggerire l' apertura di una Tv che aiutasse il Qatar a diventare grande nel mondo via satellite. E oggi che Al Jazeera è una potenza, di nemici se n' è fatti tanti, vicini e lontani: «Non è vero che sosteniamo il terrorismo ha detto lei in una rara intervista la verità un giorno o l' altro verrà fuori». Eppure, per esempio: fu Al Jazeera ad alimentare la Primavera araba. Ma la visione del mondo ha diverse prospettive.

la principessa salma con la sceicca mozah del qatarLA PRINCIPESSA SALMA CON LA SCEICCA MOZAH DEL QATAR
Intanto quella piccola nazione stretta dai giganti, oggi ha un nuovo leader: mentre il marito fa la fila davanti alla sua porta per ingannare il tempo, sul trono ora c' è Tamim bin Hamad al-Thani, suo figlio. Mozah lo ha fatto studiare economia in Inghilterra, entrare nell' esercito, gli ha affidato la leadership della Qatar Sports Investment prima e della Investment Authority poi.

al thani in visita dalla reginaAL THANI IN VISITA DALLA REGINA






E indovinate chi c' è dietro. Alla fine, nel 2013, il passaggio di consegna con il padre, tutto come previsto. Con ricchezza che si aggiunge ricchezza, fastidio (del Paesi confinanti) che si aggiunge a fastidio. Con l' isolamento politico, costato cara persino a 12mila cammelli qatarioti che si aggiravano placidamente nel deserto dell' Arabia Saudita, qualche decina di chilometri più in là.

hamad bin khalifa al thani 1HAMAD BIN KHALIFA AL THANI 
Rispediti dentro i confini pure loro: «Non sopportano la nostra indipendenza, la vedono come una minaccia ha affermato l' emiro -, è solo invidia per quello che sappiamo fare». Si parla di appoggi all' Iran, di finanziamenti a gruppi nemici, di rivalità economiche. Ma è lei, comunque, il perché dell' instabilità della regione: Mozah. Una donna, diversa. La sceicca.
Mozah bint Nasser al Missned con gli ObamaMOZAH BINT NASSER AL MISSNED CON GLI OBAMA





Che nel frattempo ha gestito i fiumi di denaro che ha saputo alimentare per ammodernare il Qatar con scuole, università e ospedali diventati centri d' eccellenza mondiale, con una fondazione che si preoccupa del progresso sociale nella sua regione, ma anche dei problemi creati dal fenomeno dell' immigrazione. È arrivata a parlarne anche al Papa, in udienza privata.
mozah bint nasser al missned e carloMOZAH BINT NASSER AL MISSNED E CARLO

Definendo l' Europa «non più un centro di potere, ma un luogo di sofferenza senza difesa». Perché vista dal suo ufficio la democrazia ha un altro sapore: «E non è il modello che propone l' Occidente: democrazia è modernizzazione». Anni fa il Guardian titolò così un articolo su di lei: l'(in)accettabile volto dell' espazione del Qatar. Sintetizzando perfettamente invidie e fascino per una donna che aveva comprato la casa più cara di Londra per fare della capitale britannica il centro di comando nel cuore dell' altro mondo.
 
In fondo lo scrittore Allen J. Fromherz ha definito il Qatar «una corporation con lo sciecco come amministratore delegato». E la sceicca come mente finanziaria. Lei, che a domanda sui suoi punti di riferimento, risponde «mio padre, mio marito e l' ex presidente egiziano Nasser». Nessuna donna, perché in effetti al mondo non c' è nessuna donna come lei. Fonte: qui
hamad bin khalifa al thani 3HAMAD BIN KHALIFA AL THANI Mozah bint Nasser al Missned e la Regina ElisabettaMOZAH BINT NASSER AL MISSNED E LA REGINA ELISABETTA

GLI STATI UNITI ESTROMETTONO LA TURCHIA DAL PROGRAMMA DEGLI F35 E PUTIN È PRONTO A CORRERE IN SOCCORSO DI ERDOGAN PER DARGLI I JET

LA DECISIONE DI TRUMP È ARRIVATA DOPO CHE, LA SETTIMANA SCORSA, È INIZIATA LA CONSEGNA DEL SISTEMA MISSILISTICO S-400 FORNITO AD ANKARA DALLA RUSSIA…
Marta Ottaviani per “la Stampa”

putin erdoganPUTIN ERDOGAN
Sale la tensione fra Turchia e Stati Uniti e Mosca è pronta ad approfittarne nuovamente offrendo a Erdogan caccia da combattimento per sostituire gli F35 che Washington ha negato alla Turchia. La decisione di Trump di estromettere la Mezzaluna dal programma F35, i caccia da guerra di ultima generazione, ha provocato la reazione durissima del governo turco. La decisione di Trump è arrivata dopo che, la settimana scorsa, è iniziata la consegna del sistema missilistico S-400 fornito dalla Russia.

Le testate verranno posizionate sul territorio della Turchia, che è anche il secondo esercito numerico della Nato, mettendo così a rischio le basi e le comunicazioni dell' Alleanza Atlantica. «Questo gesto unilaterale - si legge nel comunicato - contraddice lo spirito di alleanza e non è basato su nessuna giustificazione legittima».

PUTIN ERDOGAN SAN PIETROBURGOPUTIN ERDOGAN SAN PIETROBURGO
La Turchia chiede a Washington «di correggere il suo errore», pena «ferite irreparabili nelle relazioni strategiche». Adesso, entro la fine del mese, i piloti turchi e lo staff tecnico che stavano seguendo il training all'interno del programma dovranno lasciare il gli Stati Uniti. Fuori anche le aziende turche che avrebbero dovuto partecipare alle gare di appalto, un particolare che ha infastidito particolarmente il governo guidato dal presidente Recep Tayyip Erdogan.

trump erdoganTRUMP ERDOGAN
Ankara ha provato per molto tempo a convincere gli Stati Uniti che non vi era incompatibilità fra un sistema di attacco Nato e un sistema di difesa russo. Al G20 dello scorso giugno, Erdogan aveva parlato a lungo con Trump, ma inutilmente. Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, si è detto «preoccupato» per la situazione, sottolineando il ruolo fondamentale della Mezzaluna all' interno dell' Alleanza Atlantica.
Le consegne degli S-400 Intanto la consegna dei missili russi continua. Negli ultimi sei giorni, la Turchia ha ricevuto 14 spedizioni di materiale, che andranno a comporre una parte delle 12 piattaforme di lancio acquistate.

ERDOGAN TRUMPERDOGAN TRUMP
Per il momento sono stati consegnati soprattutto equipaggiamenti elettronici e sistemi radar. I missili veri e propri dovrebbero arrivare prima della fine dell' estate, ed essere pienamente operativi entro aprile. Mosca sembra voler approfittare di questa nuova crisi fra i due alleati storici, e ha reso noto che, dopo gli S-400, è pronta a fornire anche i caccia da guerra Su-35. Fra le alternative al vaglio della Difesa turca, ci sono anche gli aerei cinesi. Sarebbe un altro sgarbo alla Nato.

Fonte: qui

"Non c'è alcuna fuga": una banca giapponese possiede oltre mezzo trilione di dollari in obbligazioni statunitensi

Che cosa fai se sei un grande investitore giapponese, il cui mandato è di investire in attività sicure, eppure il rendimento dei governativi giapponesi è troppo basso per coprire il costo delle tue passività?
Questa è la domanda alla quale è stata alleviata la Japan Post Bank Co., l'unità bancaria di Japan Post Holdings. La sua risposta: compra e trattiene oltre mezzo trilione di dollari, o $ 577 miliardi per essere precisi, vale la pena di obbligazioni societarie straniere. Ciò, come osserva Bloomberg , è "più del portafoglio investment grade di Fidelity Investments o delle partecipazioni a reddito fisso presso la britannica Standard Life Aberdeen Plc". E dal momento che Japan Post è una società pubblica, a maggioranza controllata dal governo, significa che una banca giapponese (in realtà, il Giappone, a causa della sua proprietà statale) finanzia direttamente innumerevoli società con sede negli Stati Uniti, con un conseguente stock di centinaia di miliardi riacquisti e questa banca finanzia indirettamente anche l'assunzione di migliaia di lavoratori statunitensi. In questa "nuova normale" era di tassi super bassi, questo rappresenta un importante cambiamento rispetto a appena un decennio fa, quando il portafoglio obbligazionario straniero presso la Japan Post Bank era praticamente nulla.
La nuova "balena" del mercato obbligazionario globale non è emersa volontariamente: in seguito a decenni di ZIRP e NIRP, Japan Post ha effettivamente eliminato il mercato obbligazionario giapponese e costretto a cercare opportunità di investimento altrove. I rendimenti a lungo termine in Giappone sono intorno allo 0%, molto inferiori persino ai tassi eccezionalmente bassi negli Stati Uniti, paralizzando il modello di business utilizzato dalla banca postale per oltre un secolo.
Qualche retroscena: come dettagli di Bloomberg , il sistema postale giapponese ha istituito conti di risparmio nel 1875, che a un certo punto sono diventati il ​​più grande istituto di raccolta di depositi del mondo. Tuttavia, per mantenere un profilo di rischio particolarmente sicuro, alla banca è stato impedito di concedere prestiti come quelli di una normale banca commerciale, e così l'unità bancaria ha investito tali depositi in titoli di statoIl che, quando i rendimenti erano ben al di sotto dell'1%, costituiva un'impresa noiosa, ma redditizia, e aiutò la banca a far crescere i suoi depositi in ben $ 1.700 miliardi, compresi i risparmi di milioni di famiglie giapponesi nelle grandi città e nei villaggi remoti. E, essendo una banca, deve investire questi soldi da qualche parteMa con i rendimenti dei titoli giapponesi troppo bassi per coprire i costi di servizio dei fondi della banca, che secondo S & P è dello 0,57%, la banca doveva guardare ad altre attività.
"Si tratta di una strada verso l'insolvenza" per la banca postale di investire in titoli di stato giapponesi ora, dice David Threadgold, un analista di Keefe, Bruyette & Woods a Tokyo che ha seguito le banche lì per più di tre decenni. E con nessun'altra classe di attività interna grande abbastanza da versare depositi in azioni diverse dalle azioni, che richiederebbe alla banca di mantenere riserve di capitale più elevate, "devono trasformarsi in un veicolo d'investimento all'estero" , dice.
Come le obbligazioni societarie.
A dire il vero, la maggior parte degli investimenti della banca è ancora abbastanza noiosa: invece di acquistare titoli di stato giapponesi superdifensivi che pagano sostanzialmente nulla, acquista titoli del Tesoro USA supersoldi con un rendimento del 2% circa, che dovrebbe essere sufficiente per lasciare la banca comodamente redditizia; il rischio principale è rappresentato dalle fluttuazioni valutarie, sebbene gli investitori possano proteggersi da tale rischio, anche se il costo di tale operazione è aumentato negli ultimi anni a causa della variazione dei differenziali tra Stati Uniti e Giappone.
Tuttavia, i suoi margini di guadagno rimangono sottili come il rasoio, e quindi per aumentare i profitti, la banca postale è stata alla ricerca di nuovi tipi di attività. Tuttavia, con 539 miliardi di dollari di obbligazioni governative nazionali ancora sui libri e destinati a maturare nel tempo, e i depositi continuano a crescere, "non è un compito semplice".
Per ampliare il suo universo di possibili investimenti, la banca mira a indirizzare alcuni fondi verso il private equity e il settore immobiliare. È anche investito in investimenti di credito, compresi gli obblighi di prestito collateralizzato degli Stati Uniti, che raggruppano insieme prestiti concessi a società più rischiose. Ovviamente, non è l'unico istituto di risparmio giapponese a entrare nei CLO in cerca di rendimenti migliori. Anche la Norinchukin Bank, una cooperativa che investe i depositi di milioni di agricoltori e pescatori giapponesi e che recentemente è emersa come balena del CLO. Norinchukin ha acquistato $ 10 miliardi di CLO negli Stati Uniti e in Europa negli ultimi tre mesi del 2018, rappresentando quasi la metà delle emissioni con rating più alto del periodo, secondo le stime compilate da Bloomberg (ne parleremo più avanti).
Quindi i risparmiatori e i pensionati giapponesi saranno la prossima crisi finanziaria "tedeschi" vedove e orfani ", ovvero i detentori di borse di migliaia di miliardi di dollari di obbligazioni societarie cadute e tranche" sicure "dell'OCC?
Mentre Bloomberg osserva che gli osservatori sono fiduciosi che il Giappone Post non ha grandi bombe a orologeria sul suo bilancio, il triste record degli investimenti giapponesi all'estero è pieno di passi falsi; solo due esempi:
  • A marzo, la banca n.3 del Giappone, Mizuho Financial Group Inc., ha sorpreso gli investitori dichiarando 150 miliardi di yen ($ 1,4 miliardi) di perdite sulle sue posizioni in titoli esteri.
  • Norinchukin ha registrato una perdita di $ 6 miliardi durante la crisi finanziaria a causa dei suoi acquisti di asset tossici negli Stati Uniti
"Stai chiedendo se siamo a nostro agio con questo? Non penso che tutto vada bene. Ci sono dei rischi ", ha dichiarato Masatsugu Nagato, CEO dimissionario di Japan Post Holdings, sulla necessità di investire all'estero in una conferenza stampa di giugno." Siamo molto prudenti, ma gli investimenti obbligazionari stranieri aumenteranno "per una semplice ragione: lui è costretto a comprare la prossima generazione di "asset tossici" perché la BOJ assicura l'insolvenza della banca, come ha detto Keefe, Bruyette, se si attacca alle risorse giapponesi.
A dire il vero, questa non è la prima volta che vengono poste domande sul Giappone, apparentemente insensibili ai prezzi, in tutto il mondo, e principalmente in obbligazioni societarie e CLO statunitensi (vedi " Arriva uno tsunami giapponese fuori dagli Stati Uniti "). Consapevoli delle crescenti preoccupazioni sul suo massiccio sistema finanziario, i regolatori finanziari sostengono di tenere d'occhio gli investimenti dei finanziatori in CLO e altri prestiti, quindi la libertà della banca postale di accumulare risorse particolarmente rischiose potrebbe essere limitata (anche se chi può dimenticarlo secondo nientemeno che Ben Bernanke, "subprime era contenuto"). 
Eppure, anche in questo caso, un altro rischio è all'orizzonte: e se ancora più investitori giapponesi si affannassero per il "high yield" dei Treasury e delle obbligazioni societarie statunitensi? Se i rendimenti del Tesoro USA cadono? La cosa davvero spaventosa è che dipendono tutti dal mercato statunitense", ha detto Michael Makdad, un analista di Morningstar della Japan Post Bank e dei suoi colleghi.
In effetti, spingendo le speculazioni sul fatto che i Treasury statunitensi sono diventati un Giffen Good, i rendimenti dei Treasury a 10 anni sono crollati di oltre un punto percentuale negli ultimi nove mesi, in quanto gli investitori hanno acquistato il debito pubblico aspettandosi che le banche centrali diventino ancora più accomodanti con il rallentamento della crescita economica; eppure la domanda estera sembra stabile, se non in aumento. D'altra parte, con la Fed destinata a tagliare i tassi, i rendimenti del Tesoro dovrebbero scendere ben al di sotto del 2%. Ovviamente, la zona euro offre a malapena un'opzione migliore, con gran parte del commercio del debito dell'area con rendimenti negativi. "Se giri il resto del mondo in Giappone, allora non c'è scampo", dice Threadgold.
Nel frattempo, mentre la lotta per il rendimento ritorna con una vendetta ora che tutte le banche centrali globali sono tornate dovish, il mega compratore giapponese Norinchukin Bank - meglio noto come Nochu - e prestatore di agricoltori e pescatori giapponesi, ha riavviato l'acquisto di CLO dopo drasticamente ridimensionato intorno ad aprile, dopo un attento esame del mercato, Bloomberg ha riportato separatamente .
Quanto è grande Nochu nel mercato CLO degli Stati Uniti? Diciamo solo che non c'è un singolo giocatore più grande, perché fino a poco tempo fa era una presenza massiccia nel mercato CLO da $ 600 miliardi, acquistando almeno la metà delle obbligazioni con il punteggio più alto nel quarto trimestre in Europa e negli Stati Uniti.
Ciò ha contribuito a sostenere una crescita record, che a sua volta ha innescato un controllo regolamentare e distolto l'attenzione sul ruolo fuori misura della banca nel mercato, spingendo il suo recente ridimensionamento. E dopo un breve periodo sabbatico, la banca è tornata, anche se in sua assenza, le vendite CLO hanno registrato un ritmo record, sottolineando la loro popolarità con gli investitori affamati di rendimento; anzi, anche con un Nochu largamente assente, le vendite hanno raggiunto $ 35,9 miliardi nel secondo trimestre del 2019, rispetto ai $ 29,5 miliardi dei primi tre mesi dell'anno.
"Miriamo a costruire un portafoglio di obbligazioni, azioni e credito con saldi saldi di rischio attraverso l'esercizio di controlli necessari", ha detto a Bloomberg un rappresentante di Nochu. "I CLO sono attività di credito su cui investiremo in base a questo concetto".
Il lato positivo è che le banche giapponesi investono principalmente nelle tranche super-senior, AAA. Eppure anche così, è solo questione di tempo prima che anche loro siano costretti ad acquistare tranche più rischiose. Considera che, anche con la breve assenza di Nochu, gli spread medi sulle obbligazioni a tripla A vendute da manager di alto livello si sono ridotti a circa 130 punti base tra maggio e giugno, rispetto a circa 138 punti base nel primo trimestre, secondo i dati compilati da Bloomberg. I partecipanti al mercato sottolineano la stretta come prova della capacità di ripresa del mercato CLO. Naturalmente, l'altra spiegazione, più corretta, è che con le banche centrali che investono gli investitori in attività sempre più rischiose, i CLO non avevano un posto dove andare, se non salire.
D'altro canto, i premi per il rischio CLO sono stati più resistenti al restringimento rispetto ad altre classi di attività nel 2019, pertanto l'aumento degli acquirenti giapponesi probabilmente determinerà un aumento della domanda per i prestiti in bundle. Ciò ridurrebbe i costi di indebitamento delle società con rating spazzatura e contribuirebbe ad aumentare il volume di acquisizioni con leva finanziaria, ma potrebbe anche aggiungere aria a un mercato che le preoccupazioni dei regolatori sono già eccessivamente gonfiate.
Nel frattempo, mentre le banche giapponesi cercano di allocare trilioni di risparmi locali, sono emerse come alcune delle obbligazioni più grandi del mondo, e CLO, investitori: Nochu da solo deteneva oltre il 18% di tutte le obbligazioni CLO a tripla A in circolazione alla fine di marzo 31, secondo una ricerca di Citigroup. Wells Fargo deteneva circa il 9,5%, mentre la Japan Post Bank Co. possedeva circa il 2,9%, come dimostra la ricerca di Citi (ovviamente, il Japan Post sembra molto più interessato all'acquisto di obbligazioni societarie a titolo definitivo).
"Il concetto di base dell'investimento della Norinchukin Bank è la diversificazione globale", ha detto il rappresentante della banca nella sua email, scritto in risposta alle domande di Bloomberg News. Come promemoria, la "diversificazione" è il modo in cui si tenta di giustificare un investimento spericolato subito dopo l'incidente.
E a proposito del crescente rischio di concentrazione, i regolatori giapponesi - e milioni di risparmiatori giapponesi - sembrano non avere altra scelta che vedere più investimenti in un reddito fisso sempre più rischioso.
Un'opzione per mitigare tale rischio, secondo Bloomberg, sarebbe quella di liquidare bilanci di banche come Post Bank e ridurne le dimensioni. Ma il Japan Post a volte è l'unico fornitore di servizi finanziari in aree in cui la popolazione si sta riducendo. E l'unità bancaria sovvenziona l'attività postale, quindi è un Catch 22. monopolistico. Inoltre, l'idea di allontanare i clienti o scoraggiare i depositi aggiungendo delle tasse è difficile da accettare per qualsiasi policymaker nazionale. La Japan Post Bank è "un marchio nazionale", afferma Rie Nishihara, analista senior presso JPMorgan Chase & Co. a Tokyo. "Affrontano un ciclo di rendimento più impegnativo e sfide di credito, e questo è molto difficile pur sostenendo anche 24.000 filiali" attraverso il sistema postale, afferma.
Quindi, come conclude Bloomberg, "le fortune di questa mastodontica istituzione potrebbero fare affidamento sugli Stati Uniti evitando gli stessi bassi tassi, per sempre dinamici, che hanno guidato la banca all'estero". Sì, ma questa è solo metà della storia, perché se invece di spaventosi bassi tassi, i rendimenti sugli investimenti statunitensi in cui il Giappone ha investito trilioni improvvisamente salissero all'improvviso, allora né Post Bank né Nochu sarebbero sopravvissuti all'assente nazionalizzazione completa. Mentre non è chiaro se una tale opzione sia suscettibile ai contribuenti giapponesi, l'alternativa è per decine di milioni di pensionati e risparmiatori nel paese demograficamente paralizzato fino a un giorno di veglia e dopo aver controllato il loro conto di pensionamento scoprendo che è andato ... è tutto andato.
O, come ha detto in precedenza Threadgold, per il Giappone " non c'è davvero alcuna via di fuga". 
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