9 dicembre forconi: 07/05/18

giovedì 5 luglio 2018

Auto, l'accordo segreto zero dazi Usa-Ue

Per rispondere alle pressioni della Cina su Bruxelles in una coalizione anti Usa, Richard Grenell, il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, ha chiamato ieri a rapporto a Berlino tutti gli ad dei maggiori gruppi automobilistici

In attesa che fra 24 ore partano i 34 miliardi di dollari di dazi degli Stati Uniti contro la Cina, cui Pechino risponderà con una mossa analoga, il quotidiano tedesco Handelsblatt riporta la notizia di un importante incontro segreto avvenuto ieri. Richard Grenell, il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, ha chiamato a rapporto a Berlino tutti i maggiori gruppi automobilistici. E, come ha riportato Handelsblatt, sono arrivati tutti: l'amministratore delegato di Daimler , Dieter Zetsche, l'ad di BMW , Harald Krüger e il ceo di VW, Herbert Diess. L'offerta che Richard Grenell ha presentato in una riunione segreta ieri nelle stanze dell'ambasciata americana a Berlino ha soddisfatto il comparto auto tedesco. Il diplomatico era stato incaricato da Washington di cercare una soluzione con Berlino e Bruxelles nella disputa sui dazi relativi al settore automotive, ha riferito Grenell ai manager. 
A questo si aggiunga che la Cina, secondo l'agenzia americana Reuters, sta facendo pressioni sull'Unione Europea per rilasciare una dichiarazione congiunta forte contro le politiche commerciali del presidente Donald Trump in un vertice alla fine di questo mese. Tuttavia Pechino sta affrontando una certa resistenza, hanno detto funzionari europei. Negli incontri che stanno avendo luogo a Bruxelles, Berlino e Pechino, alti funzionari cinesi, tra cui il vice premier Liu He e il diplomatico di punta del governo cinese, il consigliere di stato Wang Yi, hanno proposto un'alleanza tra le due potenze economiche e si sono offerti in cambio di aprire di più il mercato cinese.

Ed ecco perché Washington è pronta ora per una soluzione zero-dazi fra Europa e Stati Uniti, ha spiegato Grenell ai manager del comparto auto. L'offerta va in direzione opposta rispetto alla decisione degli Usa a inizio giugno di alzare le dogane ad acciaio e alluminio di provenienza europea. E dopo le tariffe su acciaio e alluminio, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato l'Ue nel giorni scorsi con ulteriori misure contro auto e parti di automobili. Visto che la guerra dei dazi dovrebbe entrare in vigore domani con la Cina, che ha minacciato ritorsioni immediate di portata molto ampia, il tempo stringe anche per l'Europa. Trump vuole aspettare un parere del suo ministro del commercio Wilbur Ross sugli effetti del possibile accordo zero-tariffe sulle auto, che dovrebbe giungere, scrive Handelsblatt, non prima di fine mese. 
Gli analisti di Fidentis aggiungono oggi che l'accordo bilaterale potrebbe essere esteso anche a Giappone e Corea del Sud, due storici alleati che gli Usa non si possono permettere di perdere e per i quali il comparto auto è rilevante. In linea generale, aggiungono i broker, la notizia è positiva per tutto il settore automobilistico, la cui performance negli ultimi due mesi è stata pesantemente penalizzata dai rischi di un aumento dei dazi sulle importazioni statunitensi ed europee.

Gli attuali tassi di importazione degli Stati Uniti sulle auto sono del 2,5% e sui camion del 25%, mentre l'Ue ha un prelievo del 10% sulle importazioni di auto dagli Usa.
I maggiori beneficiari di una riduzione delle tariffe sarebbero i produttori tedeschi, mentre l'impatto positivo su Fca  sarebbe limitato, scrive Fidentis, perché per il gruppo i flussi di import-export tra Ue e Usa rappresentano pochi punti percentuali delle sue entrate. Gli analisti confemrano il rating Buy su Fca  con un range di valutazione fra 29 e 31, euro per azione.
Intanto questa mattina il titoloo Fca  sta correndo bene a Piazza Affari, sale del 5,6% alle ore 12:30 a 17,128 euro per azione. Fonte: qui

SICILIA – SMANTELLATA UN’ORGANIZZAZIONE CRIMINALE CHE TRAFUGAVA REPERTI ARCHEOLOGICI NELL’ISOLA PER RIFORNIRE LE CASE D’ASTA DI MONACO DI BAVIERA

23 PERSONE ARRESTATE, IL GIRO D’AFFARI DELLA HOLDING DI LADRI D’ARTE E TOMBAROLI ERA DI 20 MILIONI DI EURO

Riccardo Arena per la Stampa

beni archeologici trafugatiBENI ARCHEOLOGICI TRAFUGATI
Una vera holding di ladri d' arte e tombaroli, un giro d' affari di 20 milioni di euro per rifornire le case d' asta di Monaco di Baviera, con tanto di certificati di provenienza, ovviamente fasulli. Ventimila vasi, anfore, statuette, monete risalenti all' epoca greco-romana, denaro che veniva trasferito attraverso complessi passaggi che interessavano il Regno Unito, la Spagna e la Sicilia. I carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale mettono a segno un duro colpo, a Caltanissetta, contro un gruppo che agiva in vari Paesi, esportando il made in Italy a modo suo. Con i militari e con la Procura nissena hanno lavorato Europol e Eurojust, polizia e Superprocura europee. Diciotto le persone arrestate, 5 hanno l' obbligo di firma.

L' indagine è stata denominata evocativamente «Demetra» ed era partita nel 2014: in qualche modo c' entra la mafia, perché i carabinieri cercavano nelle campagne di Riesi, nel centro dell' isola, elementi e prove contro gli uomini di Cosa nostra, piazzando microspie e telecamere, e si erano imbattuti in beni archeologici custoditi in un magazzino. Era bastato poco per comprendere che c' era qualcuno che effettuava scavi mirati e le intercettazioni erano passate a quel punto anche ai militari specializzati nella ricerca delle opere d' arte rubate. Il clan sarebbe stato capeggiato da Francesco Lucerna, di 76 anni, detto «Zu Gino», originario di Riesi. Il contadino del centro della Sicilia era in contatto, secondo chi indaga, con un mercante d' arte londinese, William Thomas Veres, ritenuto ai vertici della holding criminale transnazionale.
CARABINIERICARABINIERI

Le indagini si erano così estese alle campagne della provincia di Agrigento, che confina con quella nissena. Lucerna era un esperto e passava ciò che trovava - se aveva valore - a facoltosi collezionisti in Piemonte, in Spagna e Germania. Tutti consapevoli della provenienza illecita dei beni. I tombaroli e corrieri riesini, agrigentini e gelesi sarebbero stati in contatto con Veres tramite Gaetano Patermo. I reperti archeologici, caricati sui camion e nascosti nei cassoni, attraversavano l' Italia e passavano impunemente le Alpi. Altri corrieri poi li esportavano clandestinamente in Germania. Le false certificazioni di provenienza consentivano di immettere tutto sul mercato legittimo dell' arte, grazie a case d' asta di Monaco. Dodici in tutto le persone finite in carcere, sette ai domiciliari. Tra questi Valter Bertaggia, 70 anni, di Collegno, Giovanni Lucerna, 49 anni, residente a Torino come Maria Debora Lucerna, 55 anni.

Fonte: qui

SCOPERTO IL MECCANISMO CHE CAUSA LE METASTASI NEL CERVELLO DA UN TUMORE AL POLMONE O ALLA MAMMELLA

E’ FACILITATO DALLA PRESENZA DI UN FATTORE MOLECOLARE SULLE CELLULE DEL CERVELLO SANO 

LO HANNO SCOPERTO I RICERCATORI DELLA NEURO-ONCOLOGIA DELL'OSPEDALE “MOLINETTE” DI TORINO E QUELLI DEL CNR DI MADRID

(ANSA) - La crescita delle metastasi nel cervello provenienti da tumori del polmone e della mammella è facilitata dalla presenza di un fattore molecolare, non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano, che erano considerate una barriera difensiva. Lo hanno scoperto la Neuro-oncologia dell'ospedale Molinette di Torino e i ricercatori del Cnr di Madrid. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, può contribuire a migliorare la terapia farmacologica, tuttora insoddisfacente. Fonte: qui

UNO STUDIO SPAGNOLO DIMOSTREREBBE CHE IL SEGRETO DELLA FERTILITÀ È RACCHIUSO IN NOCI, MANDORLE E NOCCIOLE

IL CONSUMO DI ALMENO 60 GRAMMI AL GIORNO DI FRUTTA SECCA A GUSCIO RENDEREBBE GLI SPERMATOZOI PIÙ NUMEROSI, MOBILI E VITALI, CON UNA FORMA PIÙ FUNZIONALE E UN DNA PIÙ INTEGRO

Da "www.today.it

spermatozooSPERMATOZOO
Il segreto della fertilità maschile? E' nascosto nei gusci di noci, mandorle e nocciole.

Con una dose di almeno 60 grammi al giorno di frutta secca a guscio, gli uomini possono completare la loro dieta e contare su spermatozoi più numerosi, mobili e vitali, con una forma più funzionale e un Dna più integro.

In generale su una qualità spermatica migliore, viatico per maggiori chance di concepimento. Lo dimostra uno studio presentato al Congresso dell'Eshre, la Società europea di riproduzione umana ed embriologia, da Albert Salas-Huetos della Human Nutrition Unit dell'Universitat Rovira i Virgil di Reus, in Spagna.
nociNOCI

La ricerca ha coinvolto per 14 settimane 119 giovani maschi sani, di età compresa fra 18 e 35 anni, suddivisi casualmente in due gruppi: dieta in stile occidentale, con o senza l'aggiunta di 60 grammi al giorno di frutta a guscio mista.

SPERMATOZOI SPERMATOZOI 





Sono stati quindi controllati diversi parametri spia di un seme sano: conta spermatica; vitalità, motilità e morfologia degli spermatozoi; livello di frammentazione del Dna spermatico, un elemento strettamente associato all'infertilità maschile.

Ed ecco il risultato: nei partecipanti che consumavano quotidianamente noci e simili apparivano migliorati tutti i fattori correlati alla fertilità (la conta spermatica del 16%, la vitalità del 4%, la motilità del 6%, la morfologia dell'1%), con una riduzione della frammentazione del Dna.
sesso SESSO 

"I dati ottenuti - commentano gli autori - sono coerenti con i miglioramenti riscontrati in altri recenti studi che hanno valutato l'effetto di diete ricche di omega-3, antiossidanti (vitamina C ed E, selenio e zinco) e folati". Tutti nutrienti presenti anche nella frutta secca esaminata.

Gli aspiranti papà dovrebbero quindi armarsi di schiaccianoci prima di imbarcarsi nella ricerca di un bimbo, per vie naturali o con l'aiuto della fecondazione assistita?
"Basandoci esclusivamente sui risultati di questo studio non possiamo ancora dirlo", risponde Salas-Huetos, ma nella letteratura scientifica "si stanno accumulando dati" su quella che si può ormai considerare "un'evidenza: cambiamenti di vita come l'adozione di un modello dietetico sano possono aiutare il concepimento, e naturalmente anche alimenti come le noci sono un componente chiave di una dieta mediterranea sana".

Fonte: qui

C’E’ UN GRUPPO DI PARLAMENTARI M5S CHE FA RESISTENZA ALLA RESTITUZIONE DI UNA PARTE DI STIPENDIO CHE IL MOVIMENTO FA VERSARE AL FONDO PER LE MICRO IMPRESE E ALLA PIATTAFORMA “ROUSSEAU”

I PIÙ ARRABBIATI AVREBBERO MINACCIATO DI LASCIARE IL GRUPPO O DI SABOTARE L'AZIONE DEL GOVERNO

Stefania Piras per “il Messaggero”

grillo casaleggio altafiniGRILLO CASALEGGIO ALTAFINI
Ortodossi? Pragmatici? Di sinistra o di destra? Più vicini a Grillo o a Casaleggio? Progressisti o conservatori? No, non è la Weltanschauung qui che conta. A meno che non si consideri lo stipendio come un parametro per il lavoro che si fa. C'è un nuovo filone dentro il gruppo M5S: quello del conto corrente, ovvero quello che fa resistenza alle restituzioni, la parte di stipendio che il M5S, nato con il mito della politica a costo zero, ha sempre deciso di tagliare e versare in modo volontario al fondo per le micro imprese del ministero dello Sviluppo. Le nuove regole impongono anche un obolo politico per sostenere il partito, i suoi eventi e la sua piattaforma web.
PIATTAFORMA ROUSSEAUPIATTAFORMA ROUSSEAU




Si devono versare infatti 300 euro all'associazione Rousseau, altri 1.000 euro mensili per l' organizzazione e versare l' eccedenza. Sono circa 3.300 euro in meno nelle tasche di deputati e senatori. «Si vive bene ugualmente», sorride un deputato toscano. E anche lui come tutti gli altri dovrà mettere in conto anche le altre novità in arrivo. «Sto preparando una delibera per eliminare le doppie indennità di funzione», ha spiegato ieri il presidente della Camera Roberto Fico al Festival «Il libro possibile» a Polignano. Chi sarà presidente di commissione, ad esempio, non prenderà il doppio stipendio, ha poi aggiunto.

SEIMILA EURO
fico di maioFICO DI MAIO
Intanto dal 1 luglio sono partiti i primi versamenti di oltre seimila euro che tengono conto degli ultimi tre mesi: dal 23 marzo, giorno in cui c'è stata la prima seduta della Camera fino a fine giugno. Dal momento in cui sono partiti i soldi sono apparse due correnti molto distinte: i paladini della restituzione, soprattutto ex collaboratori di deputati e vecchi attivisti che hanno consapevolezza dell' importanza della norma interna, e poi la corrente degli scontenti, soprattutto neoeletti, che quando hanno percepito la cifra da versare (6.500 euro) hanno pensato e/o detto: «Ma chi ce lo fa fare? Il lavoro è lavoro, anche quello del parlamentare».

fico di maioFICO DI MAIO
Molti di questi neoeletti infatti arrivano dai collegi uninominali. Il capo politico M5S e il suo staff li avevano pescati tra i professionisti, docenti, chirurghi e in generale tra personalità che erano abituate a guadagnare lauti stipendi. È gente che non ha mai fatto un giorno di meetup e a cui l' idea di versare 1.300 euro per la democrazia diretta e gli eventi del M5S non è che li entusiasmi. Anzi, i più arrabbiati avrebbero minacciato di lasciare il gruppo o di sabotare l' azione del governo.
Franco OrtolaniFRANCO ORTOLANI

LO SFOGO
L'AdnKronos ha raccolto lo sfogo del neosenatore Franco Ortolani, professore di geologia in pensione: «Sto facendo fare le opportune valutazioni a un paio di miei amici commercialisti. Voglio capire cosa mi succederà con la prossima dichiarazione dei redditi», ha detto l' ex docente della Federico II di Napoli. «Anche chi è pensionato come me avrà un nuovo reddito che si sommerà all' altro. Qualsiasi commercialista dice che la tassazione aumenterà significativamente», avverte ancora Ortolani. Tra i parlamentari pizzicati dalle Iene a fare pasticci coi bonifici c'era Emanuele Scagliusi. Aveva versato volontariamente 223 mila euro in 5 anni ed era stato beccato con mille euro mancanti. «Li ho presi in prestito tra i soldi a mia disposizione per una visita medica e li ho riversati immediatamente», disse.

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GIALLO A BARCELLONA: “ABIDAL SALVATO DA UN FEGATO COMPRATO DA TRAFFICANTI DI ORGANI”?

L’INTERCETTAZIONE DELL’EX PRESIDENTE ROSELL RILANCIATA DA UNA TESTATA SPAGNOLA: L’ORGANO NON FU DONATO ALL’EX CALCIATORE DAL CUGINO MA ACQUISTATO SUL MERCATO NERO 

IL BARCELLONA SMENTISCE, L’INCHIESTA E’ STATA ARCHIVIATA…

Paola Del Vecchio per il Messaggero

Lo scandalo rischia di essere dirompente nella Spagna da 26 anni leader mondiale dei trapianti di organi. La guardia civile e la polizia nazionale hanno intercettato telefonate in cui l' ex presidente del Barcellona F.C., Sandro Rosell, ammette implicitamente di «aver comprato un fegato illegale» per l' ex calciatore e attuale segretario tecnico del club, Eric Abidal, che nel 2012 fu sottoposto a trapianto dopo una recidiva di cancro epatico in un ospedale pubblico, il Clinic di Barcellona.

La vicenda di Abidal scosse il mondo calcistico, dopo che il difensore annunciò nel 2011 di avere un cancro al fegato. Fu operato e tornò in campo, vinse una Champions, ma dovette affrontare, un anno dopo, il trapianto.
abidalABIDAL

«Dani Alves voleva darmi il suo fegato, ma non poteva essere», ricordava il francese che assicurò che il donante era stato suo cugino Gerard.

BATTAGLIA La sua caparbia battaglia ne ha fatto un simbolo anche se nel 2013 Albidal abbandonò il Barcellona perché non gli era stato rinnovato il contratto.
Le conversazioni, rivelate da El Confidencial, risalgono all' aprile 2017: Rosell al telefono parla con un tale Juanjo, che critica il comportamento di Abidal: «Va contro di noi, a questo qui noi gli abbiamo comprato un fegato illegale». Rosell assente e il suo interlocutore aggiunge: «E abbiamo venduto che era del cugino. Che era del cugino!». L' ex presidente replica: «Sì, sì, sì».

abidal rosellABIDAL ROSELL
Sul caso è stata aperta un' inchiesta dalla Procura di Barcellona, archiviata ad aprile, dopo l' invio di una rogatoria in Francia rimasta senza risposta. Ora l' Organizzazione Nazionale di Trapianti ha avviato un' indagine interna sulla donazione ad Abidal che «è stata concorde con la legislazione vigente e i protocolli clinici abituali». Il Barcellona ha smentito «ogni irregolarità». Il calciatore protestò per non essere stato pagato durante la malattia. A sorpresa Abidal è stato ingaggiato, a giugno, come segretario tecnico blaugrana.

CASO ARCHIVIATO
abidal messiABIDAL MESSI

La giustizia spagnola ha archiviato l'inchiesta su un presunto "acquisto illegale" da parte del Barcellona di un fegato per il calciatore francese Eric Abidal, malato di cancro e operato nel 2012. Il Tribunale Superiore di Giustizia di Catalogna ha spiegato di avere ricevuto un anno fa una segnalazione al riguardo dalla procura ma che dopo una serie di verifiche il 18 aprile del 2018 è stata disposta l'archiviazione dopo che era stata anche avviata una rogatoria in Francia che non ha ravvisato nulla di punibile per come sono stati descritti i fatti".

abidal messiABIDAL MESSI
Il Barcellona ha subito smentito la notizia apparsa sulla stampa spagnola relativa all'acquisto illegale di un fegato per il difensore. "Dopo le informazioni pubblicate oggi in relazione al trapianto effettuato su Eric Abidal, l'FC Barcelona - si legge in una nota - nega categoricamente ogni irregolarità". La dichiarazione poi continua: "L'onore di Abidal e della fondazione che ha creato dopo il suo trapianto non può essere messo in dubbio".

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IL REGRESSO DI VIENNA – KURZ E IL MINISTRO DEI TRASPORTI HOFER (EX CANDIDATO ALLA PRESIDENZA PER L’ULTRADESTRA DELLA FPÖ) CAMBIANO IDEA SUL BLOCCO DEL BRENNERO

DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO IL RIPRISTINO DEI CONTROLLI SAREBBE UNA “CATASTROFE”. MEGLIO LAVORARE DI FINO CON LA DIPLOMAZIA, MA SE LA GERMANIA (CIOÈ SEEHOFER) CHIUDE LE FRONTIERE…

Marco Bresolin per “la Stampa”

sebastian kurzSEBASTIAN KURZ
Dal punto di vista economico, il ripristino dei controlli al Brennero «sarebbe una catastrofe». E se lo dice lui, è la conferma che Vienna sta seriamente pensando di fare un passo indietro. O meglio, di non fare passi avanti che potrebbero essere avventati. Lui si chiama Norbert Hofer, è un pezzo grosso del Partito della libertà austriaco (Fpö, l' estrema destra alleata con la Lega all'Europarlamento) e nel 2016 era sui giornali di tutta Europa perché per due volte si è trovato a un passo dalla presidenza austriaca.

norbert hoferNORBERT HOFER
La doppia sconfitta con l' indipendente Alexander Van der Bellen (ex Verde) non ha però eliminato dalla scena pubblica Hofer, anzi. Oggi fa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e il suo punto di vista sulla questione Brennero guarda a un aspetto meno ideologico e molto più pragmatico: i camion che ogni giorno attraversano il valico. Bloccarli per i controlli, ammette parlando in un hotel della capitale in riva al Danubio, «sarebbe una catastrofe economica». 
Non solo per l' Italia, ma anche per l' Austria.

norbert hofer 3NORBERT HOFER 
Per il momento Vienna si tiene «pronta a tutti gli scenari». Ma sotto traccia è in corso un fitto lavoro diplomatico - anche con l' Italia, gestito da Kurz in prima persona - per scongiurare il peggio. Tutto dipende da ciò che deciderà di fare il governo tedesco, dopo che Cdu e Csu hanno trovato un' intesa sui centri per i migranti da istituire al confine meridionale, con possibilità di respingerli in Austria.

sebastian kurz viktor orbanSEBASTIAN KURZ VIKTOR ORBAN






«Se Berlino dovesse chiudere la frontiera - spiega ancora Hofer - anche noi saremmo costretti a fare altrettanto, per evitare che i migranti restino bloccati tutti qui da noi». Dalla cancelleria di Vienna fanno però notare che «la Spd non ha ancora accettato l' intesa». Il governo austriaco di centro-destra si trova così appeso alla decisione dei socialdemocratici tedeschi e guarda con preoccupazione alle prossime mosse di Horst Seehofer, il ministro dell' Interno della Csu che - teoricamente - sarebbe il miglior alleato dell' esecutivo guidato da Sebastian Kurz.
MERKEL SEEHOFERMERKEL SEEHOFER

I numeri e i costi
Vienna vuole evitare di trasformarsi in un collo di bottiglia, per questo cercherà di convincere Seehofer a non adottare «misure unilaterali». Il ministro bavarese sarà nella capitale austriaca oggi per una serie di incontri, anche se tutto è legato alla decisione della Spd. Che rimane scettica sui «centri di transito chiusi». Angela Merkel è andata in tv per assicurare che «i migranti vi resteranno per 48 ore al massimo», ma la parola fine non c' è ancora.

norbert hofer 4NORBERT HOFER 
Nel caso in cui Berlino tirasse dritto, l' Austria si troverebbe costretta a dar seguito ai propri annunci con un effetto domino che penalizzerebbe l' Italia. Ma è più facile a dirsi che a farsi. Da Bruxelles, la Commissione europea spiega di non aver ricevuto alcuna comunicazione in tal senso da Kurz. E un eventuale ripristino dei controlli al Brennero andrebbe non solo notificato, ma anche autorizzato dall' esecutivo Ue. Esattamente come è stato fatto per quelli in vigore (fino a novembre) al confine con Slovenia e Ungheria. In ogni caso la richiesta dovrà essere giustificata.
HORST SEEHOFER ANGELA MERKELHORST SEEHOFER ANGELA MERKEL

C' è però un piccolo problema: i numeri. Al momento non c' è alcuna emergenza. Nel primo semestre del 2018 gli attraversamenti illegali della frontiera (sventati) sono stati 2.600, in netto calo rispetto allo stesso periodo del 2017 (3.400). Per contare i migranti intercettati sui treni merci, poi, è sufficiente un pallottoliere di piccole dimensioni: 65 a gennaio, 52 a febbraio, 26 a marzo, 2 a maggio e zero nelle prime due settimane di giugno. Secondo una stima di Conftrasporto, un' ora di ritardo per i controlli al Brennero costerebbe circa 370 milioni di euro, di cui 170 milioni a carico del trasporto.

KURZ 1KURZ 
Per i camionisti, deviare sul San Gottardo costerebbe 225 euro a tratta, contro i 101 del Brennero. Soldi che non finirebbero nelle casse austriache. Di questo ne sono ben consapevoli Kurz, Hofer e gli altri membri del governo di centro-destra, potenziali vittime delle loro stesse minacce. Perché ad alzare troppo la voce si rischia di diventare sordi .

Fonte: qui

PER LA ROTTAMAZIONE BIS DELLE CARTELLE EQUITALIA SONO ARRIVATE 950MILA ISTANZE DA CIRCA 840MILA CONTRIBUENTI PER OLTRE 4 MILIONI DI CARTELLE DI VALORE COMPLESSIVO DI CIRCA 14 MILIARDI DI EURO

CHI HA DEBITI PICCOLI ADERISCE CON CONVINZIONE, MA SOPRA I 100MILA EURO PAGA SOLO UN CONTRIBUENTE SU DUE

equitaliaEQUITALIA

Per la rottamazione bis sono arrivate all’Agenzia delle Entrate circa 950 mila istanze da circa 840mila contribuenti per oltre 4 milioni di cartelle di valore complessivo di circa 14 miliardi di euro.

Lo ha riferito alla commissione Finanze della Camera il direttore Entrate Ernesto Maria Ruffini. L’importo da pagare, al netto della quota «abbuonabile», è di «circa 9 miliardi». La maggior parte delle domande (53%) è per debiti sotto i 1.000 euro. Circa un quarto dei contribuenti (23%) ha scelto di pagare in un’unica rata.

ERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIAERNESTO MARIA RUFFINI EQUITALIA
Poco più di un contribuente su 2 (il 56%) di chi ha fatto domanda di definizione agevolata delle cartelle con importi oltre 100mila euro ha poi effettivamente «aderito con un pagamento» alla rottamazione. Nel caso di debiti piccoli risulta invece una più alta adesione: sta pagando l’86% di chi aveva un debito entro i 1.000 euro e tra 1.000 e 1.0000 euro e il 77% di chi è nella fascia tra 10.000 e 50.000 euro.

Fonte: qui

SOCHI – UN TAXI SALE SU UN MARCIAPIEDE E TRAVOLGE AD ALTA VELOCITÀ UN GRUPPO DI PERSONE NELLA CITTÀ CHE OSPITERÀ LA PARTITA DEI QUARTI DI FINALE DEI MONDIALI TRA RUSSIA E CROAZIA

IL BILANCIO È DI UN MORTO E DI CINQUE FERITI 

SECONDO LA POLIZIA IL GIOVANE AL VOLANTE…



incidente a sochi 5INCIDENTE A SOCHI 
Un'auto è finita a tutta velocità su un marciapiede vicino a una fermata dei mezzi pubblici a Sochi uccidendo una persona e ferendone altre cinque. Secondo la polizia - citata da Russia Today - il guidatore si sarebbe addormentato al volante.

Un video mostra un'auto nera che si dirige ad alta velocità sul marciapiede travolgendo i passanti per poi finire la sua corsa contro un'altra automobile. Sochi è una delle città russe in cui si giocano i Mondiali di calcio.

incidente a sochi 7INCIDENTE A SOCHI 

Secondo la polizia, nell'incidente ha perso la vita un abitante di Sochi di 63 anni e altre tre persone sono state ricoverate in ospedale.

Il Dipartimento per la Salute pubblica di Sochi ha invece fatto sapere all'agenzia Ria Novosti che cinque persone sono state portate in ospedale in ambulanza. Stando ai medici, nessuna di loro sarebbe in pericolo di vita.
incidente a sochi 8INCIDENTE A SOCHI 

Secondo una fonte sentita dall'agenzia Interfax, al volante della Nissan scura finita contro i pedoni c'era un giovane tassista che avrebbe raccontato agli investigatori di essersi addormentato alla guida dopo aver passato le ultime due notti a lavorare.

Un episodio in qualche modo simile si era verificato il 16 giugno a Mosca, dove un taxi aveva travolto otto passanti in via Ilyinka, nel centro della capitale, tra cui due tifose messicane.
incidente a sochi 6INCIDENTE A SOCHI 

Un video mostra una Hyunday grigia scura che accelera prima di investire la gente sul marciapiede. Il tassista, di nazionalità kirghisa, aveva detto di aver avuto un colpo di sonno e di aver premuto involontariamente l'acceleratore.

Fonte: qui

PISANA, L'EX GOVERNATORE, STORACE, LITIGA CON L’EX SOCIO AL 'GIORNALE D’ITALIA', CADE E RIPORTA UNA FERITA AL SOPRACCIGLIO RICUCITA IN OSPEDALE

STORACE: "HO AVUTO UNA DISCUSSIONE MA 15 MINUTI PRIMA DELLA CADUTA. IL SANGUE NON È DOVUTO AL DIVERBIO…". 

Andrea Arzilli per il Corriere della Sera – Roma

La scena, immortalata martedì pomeriggio alla Pisana, fa impressione: una pozza di sangue nel corridoio principale del palazzo del Consiglio Regionale del Lazio. Il sangue appartiene a Francesco Storace - ex governatore nonché consigliere regionale fino allo scorso 4 marzo -, ed è finito sul pavimento bianco a causa di una ferita al sopracciglio, poi ricucita al Policlinico Gemelli, generata da una brutta caduta.

La notizia fa subito il giro del web e viene messa in relazione ad un incontro, e a una discussione avuta dallo stesso Storace con un suo ex collaboratore di quando era governatore del Lazio, Daniele Belli, che fino all' anno scorso è stato pure suo socio (al 50%) nel Giornale d' Italia, quotidiano che ieri ha chiuso i battenti. «Ho avuto una discussione, sì, ma un quarto d' ora prima dell' incidente: le due cose sono assolutamente scollegate», ha raccontato ieri Storace. «Per me non c' è stato nulla, sono dispiaciuto che lui si sia fatto male, spero guarisca prima possibile», anche Belli ha provato a chiudere la cosa.
storaceSTORACE

L'«incontro», però, c' è stato davvero e non è stato tiepido, come confermato da entrambe le parti. Storace si trovava alla Pisana, suo «regno» per una ventina d' anni, sia per salutare alcuni ex colleghi dopo la decisione di dire addio alla politica, sia per chiedere lumi su come far uscire il Giornale d' Italia, che dirigeva, dallo stato di crisi che l' ha portato alla chiusura (con numerose cause dei dipendenti in corso). Alcuni raccontano che Storace fosse diretto all' Ufficio di presidenza per capire se - attraverso il metodo usato già in passato: la vendita alla Regione degli spazi pubblicitari - il giornale potesse continuare a vivere. Così, mentre Storace percorreva a passo svelto il corridoio della Pisana, si sarebbe incrociato con Belli, e lì vecchie e ruggini si sarebbero trasformate in una discussione «piuttosto animata», dice chi ha assistito.

Scintille, un paio di battute al veleno, Belli avrebbe invitato l' ex governatore a «moderare i termini». Quindi il racconto della caduta, tra la ricostruzione di Storace, secondo cui lo scivolone «non è collegato, è successo dopo», e quella di alcuni testimoni che, invece, lo collocano negli istanti immediatamente successivi all' alterco. 

Come se l' ex governatore, non soddisfatto dello scambio con il suo ex collaboratore, avesse cercato di inseguire l' interlocutore inciampando e cadendo faccia terra: occhiali rotti e ferita aperta sulla fronte, appena sopra il sopracciglio. Eppure i due per anni sono stati in sintonia totale prima che questioni legate non solo al quotidiano lacerassero il rapporto.

Fonte: qui

Tromba d'aria nel Milanese, tetti scoperchiati, alberi caduti e il Seveso esonda

Una violenta tromba d'aria si è abbattuta la notte scorsa nella zona di Pozzo d'Adda, nel Milanese, e ha letteralmente scoperchiato una palazzina, danneggiando i tetti di numerosi altri edifici. Lamiere e calcinacci sono finiti in strada, sulle auto in sosta. I vigili del fuoco sono ancora sul posto con molti mezzi anche per rimuovere numerosi alberi e rami caduti sulle strade, ad esempio sulla Strada Statale sp 104, provocando disagi e problemi viabilistici in tutta la zona.. Allo stato non si registrano danni gravi alle persone.
A Milano il Seveso è esondato nella notte scorsa alle 3 e 10 e alle ore 6 e 15 è rientrato sotto i livelli. Lo rende noto il Comune spiegando che dalla mezzanotte era attivo il Centro operativo comunale (Coc) e le squadre di Protezione civile, Polizia locale, MM, Amsa erano pronte ad entrare in azione. Il canale scolmatore di Palazzolo era già aperto.
L'impennata è stata a Cesano Maderno nel corso della notte e l'acqua in circa mezz'ora è salita rapidamente oltre i livelli di guardia.  Attualmente è in corso la fase di pulizia delle strade dal fango. Appena riaperto alla circolazione viale Sarca. Resta chiuso viale Fulvio Testi nelle due direzioni di marcia tra via Cà Granda e viale Marche. La situazione dovrebbe rientrare alla normalità entro qualche ora. E' però prevista una nuova perturbazione e l'allerta resta in corso.
Anche oggi, come già accaduto ieri, il maltempo ha causato lo stop alla circolazione e ritardi sulle linee ferroviarie. Per i danni causati dal maltempo agli impianti di circolazione i treni al momento non viaggiano sulla linea Luino-Gallarate-Malpensa dove Trenord ha istituito un servizio autobus fra le stazioni di Luino e Gallarate. Ritardi fino a mezz'ora, spiega Trenord, sono possibili invece sulla linea Lecco-Brescia  per un guasto agli impianti che regolano la circolazione dei treni a Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Per lo stesso guasto ci sono conseguenze anche sulla linea Lecco-Milano via Carnate. Fonte: qui
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Tromba d'aria nel Milanese, tetti scoperchiati e auto distrutte (Corriere Tv)
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