9 dicembre forconi: 11/08/19

venerdì 8 novembre 2019

“LIBERO” SFILA LA POCHETTE DAL TASCHINO DI “GIUSEPPI”, IL “PREMIER PIAGNONE” CON POCHE OPERE E TANTI MISTERI

LA CARRIERA FULMINEA MA NEBULOSA DEL PREMIER: PROFESSORE ASSOCIATO A 37 ANNI, ORDINARIO A 41 (L’ETÀ MEDIA È 59), MA NESSUNA PUBBLICAZIONE DI PESO 
IL RAPPORTO CON GUIDO ALPA E QUEI CONCORSI SU CUI ALEGGIA IL CONFLITTO DI INTERESSI
Paul Frühstück per “Libero Quotidiano”

GIUSEPPE CONTE VERSIONE POLLO - VIGNETTA BENNYGIUSEPPE CONTE VERSIONE POLLO - VIGNETTA BENNY
Conte è il nuovo camaleonte della politica italiana. Gli sono bastati venti giorni per cambiare pelle: da "avvocato del popolo" - e soprannome più "populista" non poteva esser trovato - a impeccabile gagà amato dai salotti della sinistra. Possiede quella «facoltà speciale» che già Plutarco attribuiva ad Alcibiade, di «saper assumere le abitudini e adattarsi al modo di vivere dei vari luoghi dove si recava, trasformandosi più rapidamente del camaleonte».

Nicola Zingaretti Luigi Di Maio Giuseppe ConteNICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE
Come Alcibiade ambizioso, spregiudicato. Ma ancor più della sua rapidità in politica, sorprende la rapidità della sua carriera. Quando divenne premier, scoppiò per qualche giorno la polemica sul suo curriculum un po' "ritoccato" con soggiorni di studio all' estero che, pare, non fossero proprio tali.

giuseppe conte luigi di maio 2GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO 






Durò poco, e giustamente: peccati venali, che si perdonano facilmente. Nessuno però pare mai essersi stupito del fatto che il premier abbia avuto una carriera universitaria a dir poco sui generis: ha scalato tutta la gerarchia universitaria in soli quattro anni, dal 1998, anno in cui è divenuto ricercatore a Firenze, al 2002, quando ha vinto il concorso da ordinario. Il meno che si possa dire è che ha bruciato le tappe: professore associato a 37 anni (l' età media, in Italia, è 52 anni), abilitato ordinario nel 2001, chiamato nel 2005 (cioè a 41 anni, l' età media è di 59 anni).
giuseppe conte 1GIUSEPPE CONTE 1

Niente da dire: il giovane "favoloso", lo studioso di eccezione, è giusto che sia premiato, che sia favorito, che possa fare una carriera veloce, senza i tempi morti, gli ostacoli, i vizi insomma di cui l' università italiana soffre da sempre.
giuseppe conte donald trump 10GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMP 10

IL CURRICULUM
Pure c' è qualcosa che non va, almeno a leggere il suo curriculum. Per una carriera così brillante non occorre, infatti, avere molto scritto, aver contribuito in maniera non dico incisiva, ma eccezionale, al dibattito scientifico con le proprie pubblicazioni? Dei libri di Conte, poco risulta, a dire il vero. Certo, molti articoli e saggi, tante curatele.
GUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE DIVIDEVANO LO STUDIOGUIDO ALPA E GIUSEPPE CONTE DIVIDEVANO LO STUDIO

Ma libri? Per diventare ricercatore, nel 1998, sembra ne abbia due: ma sono due edizioni provvisorie ("Il volontariato: libertà dei privati e mediazione giuridica dello Stato"; "Matrimonio civile e teoria della simulazione"). Il che significa: non sono state pubblicate da un editore. Quale circolazione possono aver mai avuto?

guido alpaGUIDO ALPA
Quanto possono essere state lette dagli addetti ai lavori? Solo l' anno dopo, nel 1999, esce il suo primo libro: "La simulazione del matrimonio nella teoria del negozio giuridico". Dal titolo, sembrerebbe una ripresa di uno dei due lavori già presentati nella loro edizione provvisoria. E con quello, diventa associato. Lo stesso anno, nel 2011, scrive "Le regole della solidarietà: iniziative non profit dei privati e mediazione dei pubblici poteri": ma anche questa sembrerebbe essere una edizione ad uso "concorsuale", se viene stampata da una tipografia romana.
I DOCUMENTI PUBBLICATI DA LIBERO SUL CONFLITTO DI INTERESSI DI GIUSEPPE CONTE SUL CASO RETELITI DOCUMENTI PUBBLICATI DA LIBERO SUL CONFLITTO DI INTERESSI DI GIUSEPPE CONTE SUL CASO RETELIT

Come gli altri testi "provvisori", non sembra avere diffusione, tanto che tutti risultano disponibili e consultabili solo presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Con questo, diventa ordinario. Insomma: in quattro anni, passa da ricercatore a professore ordinario con di fatto un solo libro, e tre edizioni "provvisorie". Oltre, certamente, agli articoli. Senonché, anche per quanto riguarda questi ultimi, stupisce che un professore diventi ordinario senza aver mai pubblicato un saggio sulla "Rivista di Diritto Civile", che è unanimemente considerata, la rivista per eccellenza del suo settore, dove hanno scritto, nel corso della loro carriera, tutti gli ordinari della materia. Infine, ci sono le curatele, quasi sempre insieme a Guido Alpa.
giuseppe conte riceve l'incarico per la formazione del suo secondo governo 1GIUSEPPE CONTE RICEVE L'INCARICO PER LA FORMAZIONE DEL SUO SECONDO GOVERNO 

LA FATTURA DI GIUSEPPE CONTE ALLA FIBER 4.0 DI MINCIONELA FATTURA DI GIUSEPPE CONTE ALLA FIBER 4.0 DI MINCIONE















Il suo socio di studio, ricordate? Il quale - almeno lo scrivevano i giornali già l' anno scorso - pare fosse anche nella commissione del concorso per ordinario vinto da Conte.

L'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SULLA CONSULENZA DI GIUSEPPE CONTE A MINCIONEL'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SULLA CONSULENZA DI GIUSEPPE CONTE A MINCIONE
CHI L' HA VALUTATO?
Le cose cominciano ad essere più chiare. Certo, a noi non ce ne frega niente della carriera universitaria di Conte. Buon per lui, se la fortuna lo ha aiutato. Eppure, magari, l' interrogazione che è stata presentata nei suoi confronti farebbe bene a chiedergli, più che delle sue attività professionali, di mostrare i verbali delle commissioni dei suoi concorsi, per capire come - e da chi - siano stati valutati i suoi titoli.

sergio mattarella giuseppe conteSERGIO MATTARELLA GIUSEPPE CONTE
Conoscere più nei dettagli tutto questo - le commissioni di concorso, le sue pubblicazioni, i rapporti tra università ed affari che ha intrattenuto - non servirebbe forse a dirci qualcosa di più del "camaleontico" personaggio politico che è diventato? Lui che avrebbe dovuto lasciare la politica, come aveva dichiarato, subito dopo l' esperienza del governo giallo-verde? L' avvocato del popolo non è forse l' avvocato dell' establishment, perfettamente inserito nel mondo delle istituzioni, degli incarichi pubblici, degli affari? Perché non viene a dirci, finalmente, chi è davvero?

Fonte: qui

LA RAGGI NON RIESCE A GARANTIRE LA SICUREZZA A ROMA E CHIEDE L’INTERVENTO DELL’ESERCITO NELLA PERIFERIA SUD-EST, DIVENTATA FAMOSA PER GLI EPISODI DI CRONACA NELLE ULTIME SETTIMANE

È LA SESTA VOLTA CHE INVOCA I MILITARI: PRIMA PER OSTIA, POI PER I PIROMANI E INFINE PER TAPPARE LE BUCHE DELLA CAPITALE...

Vincenzo Bisbiglia per www.ilfattoquotidiano.it

VIRGINIA RAGGIVIRGINIA RAGGI
“La presenza dei militari della Brigata Sassari per contrastare l’attività nelle piazze di spaccio di Roma sud-est”. Virginia Raggi torna a invocare l’intervento dell’esercito a Roma. Dopo l’escalation di fatti di cronaca, tutti legati in qualche modo alla droga, che nelle ultime due settimane hanno occupato le prime pagine dei quotidiani locali e non, la sindaca della Capitale alla prossima riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza chiederà alla prefetta Gerarda Pantalone di attivarsi con il governo nazionale per un incremento delle divise mimetiche in città.

papa francesco e virginia raggi 3PAPA FRANCESCO E VIRGINIA RAGGI








L’idea della prima cittadina è quella di replicare quanto ottenuto – con alterni risultati, sin qui – rispetto alla sorveglianza h24 dei campi rom dove si registrava maggiormente il fenomeno dei roghi tossici. L’obiettivo è ottenere da Palazzo Chigi un aumento delle risorse assegnate alla Capitale nell’ambito dell’operazione ‘Strade sicure’, avviata ormai nel 2008 dal governo Berlusconi quando era sindaco Gianni Alemanno. I militari, nella proposta del Campidoglio, dovrebbero andare a sorvegliare le aree “più sensibili e critiche in materia di sicurezza”, ovvero una parte delle oltre 100 piazze di spaccio censite nella Capitale dal dossier sulle mafie della Regione Lazio.
ESERCITO A ROMAESERCITO A ROMA

anastasiya kylemnyk. luca sacchiANASTASIYA KYLEMNYK. LUCA SACCHI
La droga è anche il filo conduttore che lega gli ultimi accadimenti. Sebbene – secondo i dati sulla criminalità pubblicati da Il Sole 24 Ore il 14 ottobre scorso – la città con l’indice di pericolosità più alto in Italia sia Milano, la Capitale svetta in relazione ai reati per traffico di sostanze stupefacenti (almeno quelli accertati dalla polizia).

ennio proiettiENNIO PROIETTI
C’è probabilmente l’acquisto di droga alla base della rapina che ha portato all’omicidio di Luca Sacchi, il 24enne personal trainer ucciso il 23 ottobre nel quartiere Appio Latino da due giovani pusher legati alla mala di San Basilio e Tor Bella Monaca; c’erano reati di spaccio di stupefacenti nel curriculum recente dei due banditi, Enrico Antonelli e Ennio Proietti (quest’ultimo rimasto ucciso), che avevano tentato la rapina ai danni di un 55enne tabaccaio cinese di Cinecittà Est; ed è probabile che sia una ritorsione degli spacciatori della zona il movente dell’attacco incendiario subito dalla caffetteria libreria “La Pecora Elettrica”, la notte del 5 novembre a Centocelle.

buche roma esercitoBUCHE ROMA ESERCITOESERCITO A ROMAESERCITO A ROMA
Non è la prima volta che Virginia Raggi chiede l’intervento dell’esercito. Anzi, per la precisione, si tratta del sesto caso. “Se serve, a Ostia bisogna mandare anche l’esercito”, rispose il 25 novembre 2017 alla giornalista di Sky, Maria Latella, ad una domanda sulla criminalità mafiosa ad Ostia, all’indomani dell’aggressione del boss Roberto Spada a un inviato Rai. Pochi mesi prima, il 2 agosto 2017, dopo il terribile incendio che distrusse una fetta importante della pineta di Castel Fusano, Raggi chiese e ottenne dalla Prefettura l’intervento dei Granatieri di Sardegna per presidiare la zona contro i piromani. Non è andato a buon fine, invece, il blitz del deputato M5S, Francesco Silvestri – che collabora a stretto contatto con la Giunta capitolina – il quale avrebbe voluto inserire un emendamento nell’ultima manovra del governo per permettere alla Capitale di “utilizzare le tecnologie del Genio Civile” per riparare le buche sulle strade romane. I soldati, invece, sono arrivati e sono tuttora schierati a guardia dei due campi rom tollerati di via Salviati, nel quartiere Tor Sapienza, fra i più noti per il fenomeno dei roghi tossici.

Fonte: qui

CALIFORNIA, PARADISO DEI BARBONI – NELLO STATO SIMBOLO DEL SOGNO AMERICANO VIVONO IL 50% DEI SENZATETTO DEGLI USA: A SAN FRANCISCO E LOS ANGELES È SCATTATA L’EMERGENZA PER QUESTE PERSONE CHE HANNO PROBLEMI MENTALI, SONO ALCOLISTI O EX CARCERATI


TRUMP PUNTA IL DITO, CRESCE IL MALCONTENTO PER GLI "INVASORI" E C'E' CHI INVOCA IL RIPRISTINO DELLE LEGGI CONTRO IL VAGABONDAGGIO


Federico Rampini per “la Repubblica”

senzatetto a los angelesSENZATETTO A LOS ANGELES
«C' è una situazione terribile a Los Angeles e San Francisco, queste città diventano un inferno. E' ora di mettere ordine». E' stato Donald Trump ad attirare l' attenzione nazionale sull' altra "calamità" che colpisce la California: dopo gli incendi, gli homeless.

senzatetto di los angeles 8SENZATETTO DI LOS ANGELES
Il record spetta alla contea di Los Angeles: sessantamila senzatetto. La La Land, la terra che ha venduto al mondo intero le immagini del Sogno Americano, a pochi isolati dalle ville delle celebrity di Hollywood vede allargarsi di mese in mese le tendopoli. I torpedoni che portano in visita turisti da tutto il mondo, li espongono a uno spettacolo sconcertante: vicino a luoghi mitici come The Hall of Fame, il Sunset Boulevard, un esercito di derelitti bivacca all' aperto.
il sindaco di los angeles eric garcetti (a sinistra) e il governatore della california gavin newsomIL SINDACO DI LOS ANGELES ERIC GARCETTI (A SINISTRA) E IL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA GAVIN NEWSOM

E' legittimo il sospetto che il presidente voglia distogliere l' attenzione dai suoi problemi, che cerchi ogni pretesto per attaccare la California ultra-progressista. Ma dalla sinistra che governa questo Stato si levano voci altrettanto drammatiche. «Viviamo una tragedia - dice l' assessore alla Sanità di Los Angeles, Mark Ridley Thomas - è impensabile e disumano fare finta di niente». Reagisce a questo dato: 1.047 morti fra gli homeless di Los Angeles in un solo anno, una mortalità raddoppiata negli ultimi cinque anni.
il centro di los angeles ricchezza e poverta'IL CENTRO DI LOS ANGELES RICCHEZZA E POVERTA'

Tra overdose, suicidi, omicidi, malattie da povertà, la longevità media di questi emarginati è scesa a 51 anni: roba da Paesi sottosviluppati. Peter Lynn, che dirige l' agenzia comunale per i senzatetto, parla di «emergenza umanitaria e morale».
la senzatetto glen fox, che vive in una tenda vicino alla harbor freeway di los angelesLA SENZATETTO GLEN FOX, CHE VIVE IN UNA TENDA VICINO ALLA HARBOR FREEWAY DI LOS ANGELES

Il sospetto che Trump strumentalizzi la situazione contro lo Stato che è il più ricco bacino di voti democratici, non toglie nulla alla gravità. Certo è sempre esistito un volto oscuro della California, la letteratura noir da Raymond Chandler a Don Winslow ci ha raccontato una Los Angeles squallida e violenta; le baraccopoli sono il paesaggio di John Steinbeck in "Furore": ma allora c' era la Grande Depressione. Los Angeles oggi trasuda opulenza, selve di gru segnalano il boom immobiliare, la speculazione avanza perfino su Skid Row che fu il primo insediamento storico dei senzatetto. Un veterano del giornalismo locale, Thomas Curwen del Los Angeles Times, "batte" i marciapiedi di questa città da una vita e conferma la gravità.
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«Trent' anni fa - dice - riapparirono baraccopoli e accampamenti, Tent City e Justiceville, poi spesso vennero rasi al suolo d' autorità. Oggi sono ovunque, tra Broadway Place e la 39esima Strada, a Hollywood e Bel-Air».

donald trumpDONALD TRUMP
E' sempre Trump a puntare il dito su un altro aspetto di questa emergenza: con l' invio di una task force federale e la denuncia di diverse città californiane per "violazioni di leggi sanitarie". Coglie la crescente insofferenza di una parte della popolazione verso gli "invasori" che occupano i marciapiedi, si ubriacano o si drogano all' aperto, usano strade e giardini pubblici come latrine, lasciano feci e siringhe usate.
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C' è stata un' epidemia di tifo perfino nella sede del municipio, il City Hall di Los Angeles. Il sindaco Eric Garcetti ha dovuto stanziare 27 milioni di dollari per "igiene dei marciapiedi", un eufemismo che indica la raccolta di feci umane.

Charles Kesler che dirige una rivista locale colta e raffinata, la Claremont Review of Books, invoca il ripristino delle leggi contro il vagabondaggio. Modello Idaho: dove è stato reintrodotto l' arresto per chi rifiuta il ricovero nei centri d' accoglienza.
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Una svolta nell' opinione pubblica locale risale al 2017, quando un senzatetto di Bel-Air diede il via a un incendio che si diffuse a West Los Angeles. Da allora, ogni tanto è riemersa la tentazione di una "caccia all' untore", o al piromane, nelle tendopoli (anche se gli ultimi incendi sono stati appiccati dai cavi della utility elettrica).

Altro segnale d' insofferenza: la rivolta del quartiere di Venice contro un progetto di alloggi popolari in mezzo alle ville con vista sul Pacifico. Non è facile definire le cause di questa emergenza. La percentuale di californiani sotto la soglia ufficiale della povertà è ai minimi storici, eppure il numero di homeless è cresciuto del 20% in tre anni. La California rappresenta il 12% della popolazione degli Stati Uniti ma ospita il 50% dei senzatetto.
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Pete White, fondatore della ong L.A. Can, attiva da anni nell' assistenza ai senzatetto, vuole sfatare un mito: «E' falsa la leggenda secondo cui vengono qui dal resto degli Stati Uniti, perché abbiamo un bel clima e leggi più tolleranti sul vagabondaggio. La maggioranza degli homeless di Los Angeles hanno sempre vissuto qui; una parte di loro aveva casa e una vita abbastanza normale, nello stesso quartiere dove oggi sono accampati».

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Tra le spiegazioni: 28% soffre di malattie mentali ed è abbandonato dal sistema sanitario; il 20% ha problemi di alcolismo o tossicodipendenze. Poi ci sono gli ex-carcerati: la California ebbe leggi durissime sulla recidiva che fecero esplodere la popolazione dei suoi penitenziari; di recente ha depenalizzato molti crimini e liberato detenuti, che sono per strada. Non aiuta il fatto che i centri di accoglienza vietano droghe, alcol, e animali domestici.

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Infine c' è una parte di questo popolo dei marciapiedi che è vittima proprio dell' opulenza. Emblematica la storia di Marquesha Babers, una ragazza "sopravvissuta" dopo essere stata accolta dai religiosi della Union Rescue Mission: «Andavo a scuola tutte le mattine dopo aver dormito in un rifugio. Come me ne conosco tanti: homeless che vengono da famiglie normali, gente che ha un lavoro a tempo pieno ma deve dormire in una tenda o in automobile. Questa città ha degli affitti così alti che il salario minimo legale non basta a pagare il canone». Le case qui costano il triplo della media nazionale (600.000 contro 200.000 dollari). 
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Per intervenire su questa fascia di "lavoratori-poveri" è nato il progetto tecnologico di Brenda Wievel alla University of Southern California: usare Big Data per segnalare i casi a rischio, prevenire anziché curare, intervenire con assistenza pubblica prima che le famiglie a basso reddito scivolino nell' indigenza irreversibile e nel degrado.
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La tragedia torna a incrociare la politica nazionale: la californiana Apple ha appena annunciato che stanzierà 2,5 miliardi per costruire alloggi popolari. Scatenando la reazione durissima del candidato democratico Bernie Sanders: «Non risolveremo il problema con la beneficenza di multinazionali che evadono le tasse».

Fonte: qui

LA TASI VA IN PENSIONE E VIENE UNIFICATA ALL’IMU: PENSATE CHE SIA UNA SEMPLIFICAZIONE E CHE RISPARMIERETE? VI SBAGLIATE

LA SUPER-TASSA COSTERÀ AI CONTRIBUENTI FINO A 230 EURO IN PIÙ. I COMUNI POTREBBERO AUMENTARE LE ALIQUOTE MINIME SENZA DOVER GIUSTIFICARE NIENTE 
GLI UNICI ITALIANI CHE POSSONO STARE TRANQUILLI SONO I RESIDENTI DI…
Gian Maria De Francesco per “il Giornale”

Una stangata senza precedenti sulla casa. L' unificazione di Imu e Tasi previsto dall' articolo 95 del ddl Bilancio conferma l' incremento del prelievo fiscale sugli immobili, già denunciato da Confedilizia su il Giornale nelle scorse settimane. Il combinato disposto della fusione dei due tributi, infatti, potrebbe rivelarsi deleterio se durante l' iter parlamentare non vi si porrà rimedio.

roberto gualtieriROBERTO GUALTIERI
Qual è il meccanismo perverso che farà impennare il gettito? Il ddl Bilancio prevede che la Tasi si unisca letteralmente all' Imu. La prima era una tassa applicata sulla base di servizi comunali specifici sulla base di una precisa delibera. La seconda è un' imposta e, dunque, non necessita di giustificativi.

roberto gualtieri 1ROBERTO GUALTIERI 
Molti Comuni, perciò, potrebbero «cadere in tentazione» sia in virtù dell' aumento dell' aliquota minima Imu (dal 7,6 all' 8,6 per mille, mentre la massima resta ferma al 10,6 per mille) sia in virtù della possibilità di applicare lo 0,8 per mille della Tasi senza necessità di spiegare alcunché. Ecco, quindi, servito un micidiale cocktail che vale fino al 11,4 per mille della rendita catastale dell' immobile.

roberto gualtieri giuseppe conte 1ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE 
Anche i proprietari di prime abitazioni accatastate come pregiate avranno da temere: l' aliquota minima sale dal 4 al 5 per mille con tetto sempre fissato al 6 per mille. Infine, c' è da ricordare che il ddl Bilancio prevede che sia il proprietario a farsi carico della quota parte di Tasi (dal 10 al 30% dell' imposta) che ora grava sugli inquilini.

IMU E TASIIMU E TASI
Gli unici italiani che possono stare «tranquilli» (si fa per dire) sono i residenti di Roma, Milano, Firenze e Bologna dove già si paga il massimo dell' aliquota Imu. Discorso diverso per tutti gli altri. Secondo le simulazioni effettuate dall' Istituto nazionale degli esperti contabili, la maggiore imposta potrebbe variare da un minimo di 20 euro fino a un massimo di 235 euro. A soffrire, pertanto, saranno gli italiani che non abitano in città metropolitane, che magari sono proprietari di prime case soggette all' imposta (ville e abitazioni signorili) e, in generale, tutti coloro che hanno una seconda casa o un immobile commerciale.
giorgio spaziani testaGIORGIO SPAZIANI TESTA

Come ha spiegato ieri durante un' audizione sulla manovra il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, questi provvedimenti sono «comunque forieri di aumenti di tassazione, come nel caso di quei Comuni che non abbiano istituito la Tasi e che abbiano deliberato un' aliquota di base per gli immobili diversi dall' abitazione principale inferiore all' 8,6 per mille, i cui amministratori potrebbero essere facilitati a modificare in aumento l' aliquota a causa del nuovo dettato normativo».
tasseTASSE

Il gettito totale derivante da Imu e Tasi nel 2018 è stato di 21,983 miliardi di euro, aveva spiegato l' Istat in Parlamento nello scorso luglio. La maggior parte del «malloppo» proviene dall' Imu (19,9 miliardi di euro) e le cifre erano state presentate in funzione di un dibattito su una proposta di legge del deputato leghista Alberto Gusmeroli che aveva ipotizzato di unire le due tasse per contrastare l' evasione ed estendere i casi di esenzione.
tasseTASSE
La nuova maggioranza ha «rubato» l' idea, ma solo per stangare a destra e a manca.

Fonte: qui