9 dicembre forconi: 08/18/18

sabato 18 agosto 2018

"NOI DEL POLITECNICO AVEVAMO CONSIGLIATO DI INSTALLARE SENSORI PER CONTROLLARE IL PONTE”

STEFANO DELLA TORRE: “IL NOSTRO CONSIGLIO NON E’ STATO SEGUITO. C’ERANO ANOMALIE SIGNIFICATIVE. SITUAZIONI CHE POTEVANO ESSERE IMPUTABILI ALLA CORROSIONE OPPURE AD UN DIFETTO DI INIEZIONE NEL CALCESTRUZZO…”

Estratto dell’articolo di M.P. per “la Repubblica” 
vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genovaVIGILI DEL FUOCO A LAVORO SULLE MACERIE DEL PONTE MORANDI A GENOVA
«Noi abbiamo sottolineato delle anomalie che potevano rappresentare delle criticità, e abbiamo fornito anche ulteriori consigli, poi stava ad Autostrade decidere come intervenire. Non possiamo sapere se lo abbiano fatto, ma non credo».
Stefano Della Torre è il direttore del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, cioè il dipartimento che nell' autunno del 2017 con un pool di docenti guidati dal professore Carmelo Gentile "analizzò" il ponte Morandi. Dal 9 al 13 ottobre i docenti milanesi ne valutarono le condizioni di salute.
ponte morandi a genovaPONTE MORANDI A GENOVA
Come mai Spea chiese il vostro aiuto?
«Il nostro studio era finalizzato all' intervento di rinforzo degli stralli per il quale a maggio è stato pubblicato il bando».
[…] Il vostro referto per gli stralli della pila numero 9 appare inquietante anche per un neofita.
«[…] c'erano delle anomalie significative. Situazioni che potevano essere imputabili alla corrosione oppure ad un difetto di iniezione nel calcestruzzo. Le nostre conclusioni le abbiamo consegnate al committente».
le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovaLE MACERIE DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
[…] La particolarità degli stralli inventati dall'ingegner Morandi per le sue opere è stata rimarcata anche nel vostro studio, come si legge in alcuni passaggi.
«L' atipica adozione di tiranti, caratteristica del linguaggio strutturale del progettista ed utilizzata in svariate altre realizzazioni, ha richiesto la realizzazione costruttiva in fasi successive. Appare probabile che le differenze osservate siano riconducibili ad una differente presollecitazioni residua nei 4 tiranti, generata da possibili fenomeni di corrosione nei cavi secondari, oppure difetti di iniezione».
vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genovaVIGILI DEL FUOCO A LAVORO SULLE MACERIE DEL PONTE MORANDI A GENOVA
[…] Tornando alla conclusione del vostro incarico, con Spea non vi furono più contatti?
«In effetti vi fu un breve seguito. Noi suggerimmo l'adozione di sistemi di monitoraggio degli stralli per controllare la situazione 24 ore su 24».
E il consiglio venne seguito?
«Direi di no, o perlomeno venne preso in considerazione solo per il progetto di rinforzo».
[…]

Fonte: qui

I CONTROLLI SUL PONTE? 

SONO FATTI CON IL MARTELLO! 

I MONITORAGGI ERANO REALIZZATI “A VISTA” CON I TECNICI VENIVANO INGABBIATI DENTRO CESTELLI DI ACCIAIO E SOLLEVATI A DECINE DI METRI DI ALTEZZA, E POI UN METODO MECCANICO, OVVERO MARTELLARE IL CALCESTRUZZO PER SAGGIARNE LA CONSISTENZA…

vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genovaVIGILI DEL FUOCO A LAVORO SULLE MACERIE DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Estratto dell’articolo di Marco Lignana e Marco Preve per “la Repubblica” 
Ricognizioni "a vista" con i tecnici ingabbiati dentro cestelli di acciaio e sollevati a decine di metri di altezza, e poi un metodo meccanico, ovvero martellare il calcestruzzo per saggiarne la consistenza. Dal 1967 ad oggi sono state queste le procedure di monitoraggio degli stralli di ponte Morandi, i tiranti di cemento con all' interno barre di acciaio, che secondo i consulenti della procura e i membri della commissione ministeriale dei Trasporti e delle Infrastrutture sono i principali "indiziati" per il crollo del viadotto. 
vigili del fuoco a lavoro sulle macerie del ponte morandi a genovaVIGILI DEL FUOCO A LAVORO SULLE MACERIE DEL PONTE MORANDI A GENOVA
La rottura di uno strallo « è un' ipotesi di lavoro seria » ha detto il professor Antonio Brencich docente di ingegneria a Genova e membro della Commissione. E analoghe riflessioni hanno fatto, con il pool di procuratori genovesi, anche i due consulenti appena incaricati delle prime perizie, gli ingegneri di Genova e Milano Renato Buratti e Piergiorgio Malerba.
LE MANUTENZIONI
[…] Se la pista del cedimento degli stralli verrà confermata dai primi rilievi tecnici, ma anche da testimonianze già rilasciate da sopravvissuti e residenti della zona, gli inquirenti si troveranno davanti ad un bivio: evento eccezionale o carenze nella manutenzione e nel monitoraggio?
le macerie dopo il crollo del ponte morandi a genovaLE MACERIE DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
[…] Anche se viviamo nell' era della tecnologia applicata a tutti i campi del sapere, verificare lo stato degli stralli inventati dall' ingegner Morandi riporta all' epoca ottocentesca delle costruzioni. Dal Politecnico spiegano: «Per gli stralli del viadotto Polcevera - che sono rivestiti da una trave in calcestruzzo armato pre-compresso - il controllo di routine è l' ispezione visiva ( per valutare la presenza di fessure). Il controllo con martello strumentato viene invece eseguito su stralli più convenzionali in acciaio. In passato, sugli elementi metallici interni del viadotto Polcevera venivano anche eseguiti dei controlli cosiddetti riflettometrici ( prove con correnti elettriche, ndr) ». L' ultima verifica con la corrente risale al febbraio 2017. […]
ponte morandi a genovaPONTE MORANDI A GENOVA
LE RASSICURAZIONI
Nonostante docenti di ingegneria critici, cittadini spaventati, politici preoccupati, nel tempo avessero chiesto la verifica delle condizioni del ponte, da Autostrade erano sempre arrivate rassicurazioni. […]
Fonte: qui

DI CHI E’ LA COLPA? 

LA PROCURA DI GENOVA SI MUOVE CON IL SEQUESTRO DEL PONTE E UN BLITZ PER ACCEDERE AI CELLULARI E ACQUISIRE TUTTE LE CONVERSAZIONI, CHAT COMPRESE, DEI VERTICI DI AUTOSTRADE PER L'ITALIA 
NELLA RACCOLTA DOCUMENTI CI SARA’ LA RELAZIONE DEGLI ESPERTI DEL POLITECNICO DI MILANO CHE FOTOGRAFARONO IL COMPORTAMENTO ANOMALO DEI TIRANTI…

CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVACROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Roberto Sculli e Matteo Indice per “la Stampa”
Il sequestro del ponte e un blitz per accedere ai cellulari e acquisire tutte le conversazioni, chat comprese, dei vertici di Autostrade per l' Italia. Parte da qui il lavoro della Procura di Genova per far luce sul crollo del viadotto Morandi. Due mosse che si sommano all' inizio d' una colossale raccolta di documenti, tra i quali è destinata ad avere un ruolo centrale la relazione d' un pool di esperti del Politecnico di Milano, ultimi a curare a novembre un test approfondito dello stato dell' infrastruttura.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVACROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
I loro rilievi fotografarono un comportamento anomalo in particolare dei tiranti della torre 9 - crollata il 14 agosto - e indussero la società ad accelerare un maxi-appalto in gestazione da almeno un paio d' anni, per la ristrutturazione dei medesimi tiranti. L' allarme del Politecnico era nelle mani, oltre che della stessa Autostrade, di differenti articolazioni del ministero dei Trasporti, senza che questo abbia determinato soluzioni d' emergenza.
Anche così è maturato lo scempio: nel disegno tracciato dalle concessioni autostradali e negli accordi collegati non c' è, a norma di legge, un paracadute che possa correggere un eventuale abbaglio del gestore. Come il Morandi che si reggeva soltanto sugli stralli (così volgarmente vengono definiti i tiranti, che dovrebbero sostenere il piano su cui viaggiano auto e camion), non c' è nulla nel sistema degli accordi tra Ministero e concessionarie che metta lo Stato nelle condizioni di tamponare.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVACROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Ogni verifica sulla sicurezza profonda dell' infrastruttura è insomma nelle mani di Autostrade, che di fatto la autocertifica e non è prevista altra facoltà in capo all' ente pubblico. Senza dimenticare che gli uffici ispettivi non hanno uomini, strumenti e specializzazione sufficiente per compiere screening di alto livello. Una scelta ben precisa, che sempre il Ministero e in primis la direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali (Dgvca) rivendica: «Il controllo che deve svolgere la nostra amministrazione esclude le verifiche strutturali, compito del concessionario».
L' attività ispettiva si limita al piccolo cabotaggio: condizioni dell' asfalto, dell' illuminazione, delle protezioni. Ma il livello di perversione è doppio: se da un lato il Ministero si è spogliato del ruolo di autentico controllore, dall' altro un movimento informativo esiste.
Lo dimostra il carteggio firmato dagli ingegneri del Politecnico, che a fine 2017 avevano messo nero su bianco risultati di alcuni test preoccupanti.
CROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVACROLLO DEL PONTE MORANDI A GENOVA
Autostrade si è convinta a intervenire sulla base di quei rilievi, rinviando tuttavia l' appalto per rimettere in sesto i tiranti. E il report milanese, oltre che al committente ovvero l' azienda privata, è finito in varie forme proprio al Ministero, poiché accompagnava il progetto per rifare i tiranti, che deve per forza essere inoltrato e vidimato a Roma.
Non solo. Stefano Della Torre capo del dipartimento universitario che curò l' allarmante dossier, spiega a La Stampa : «A novembre, ultimati i nostri studi e date le anomalie, suggerimmo ad Autostrade d' installare sensori che monitorassero in tempo reale la tenuta del viadotto. Scelsero di rimandare l' installazione all' inizio del restyling, previsto per la fine di quest' estate». Non c' è stato tempo. Fonte: qui
Genova, le case di via Walter Fillak, sotto il ponte crollatoGENOVA, LE CASE DI VIA WALTER FILLAK, SOTTO IL PONTE CROLLATO

COSA FACEVANO I BENETTON A FERRAGOSTO, MENTRE A GENOVA SI PIANGEVA PER LE VITTIME E SI SCAVAVA TRA LE MACERIE? UN GRAN PARTY A CORTINA CON CIRCA NOVANTA INVITATI...




UNA GRIGLIATA DI PESCE, COME DA TRADIZIONE DI FAMIGLIA, A CASA DI GIULIANA BENETTON 
LA TRAGEDIA NON HA DISTURBATO L’APPETITO: INFATTI ANCHE DOPO LA FESTA, I BENETTON HANNO ATTESO ALTRE 24 ORE PER MANIFESTARE IL LORO DOLORE PER I MORTI DEL VIADOTTO


IL CROLLO DEL PONTE MORANDI RIPRESO DA TERRA



Il video è impressionante. E' forse il più chiaro tra quelli che mostrano il momento del crollo del ponte Morandi, lo scorso 14 agosto a Genova. Lo ha diffuso Guardia di Finanza e riprende il disastro da sotto il ponte, a terra. Dove all'improvviso si abbatte l'apocalisse. E' in quell'inferno di cemento armato, acciaio e auto che cadevano da 50 metri che sono morte due delle vittime del ponte.
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BENETTON, FESTA A CORTINA IL GIORNO DOPO LA TRAGEDIA
Maurizio Tortorella per “la Verità”
gilberto benettonGILBERTO BENETTON
Una festa a Cortina d' Ampezzo. Una bella grigliata di pesce. Un party organizzato per una novantina d'invitati sul prato di una villa in località Cojana, il quartiere più elegante della Perla delle Dolomiti: quella che, a due passi dall' esclusivo Golf club, confina con l'altra zona chic di Cortina, La Spiga. Un pranzo raffinato, affidato al catering del ristorante «Da celeste» di Venegazzù, nel Trevigiano. 
Per l'esattezza, una festa a casa di Giuliana Benetton, 81 anni, che con i fratelli Luciano, Gilberto e Carlo è proprietaria del gruppo tessile di Ponzano Veneto. E che, in quanto tale, è azionista anche di Autostrade per l'Italia, la società del gruppo finita nell'occhio del ciclone per il crollo del viadotto Morandi di Genova, con il suo carico di 38 morti accertati, più cinque dispersi.
campagna pubblicitaria autostrade per l italiaCAMPAGNA PUBBLICITARIA AUTOSTRADE PER L ITALIA
Una piacevole giornata tra famiglia e amici, quella dei Benetton. Una festa impeccabile. Tutto perfetto. Tranne la data: perché la festa è iniziata attorno alle 12 di mercoledì 15 agosto. Quindi 24 ore esatte dopo il collasso del ponte, quando già si era scatenato il sabba delle polemiche sugli omessi controlli, sulla manutenzione carente e sui (troppi?) miliardi incassati dalla concessionaria Autostrade. E quando il nome dei Benetton cominciava, sia pure a fatica, a entrare nel frullatore mediatico dell' affannosa ricerca delle responsabilità della strage.
La mitica grigliata ferragostana dei Benetton è uno degli appuntamenti mondani dell' estate cortinese, una tradizione iniziata oltre 20 anni fa in onore della madre di Giuliana, Luciano, Gilberto e Carlo: Rosa Carniato, la matriarca scomparsa nel 2000. Quest' anno, però, alcuni degli amici abituali non erano stati invitati. Forse la festa era stata messa su in formato ridotto per il recente, doppio lutto familiare: la morte di Fioravante Bertagnin, il marito di Giuliana deceduto lo scorso 8 febbraio, e quella più recente di Carlo, avvenuta il 10 luglio.
TOSCANI BENETTONTOSCANI BENETTON
Il problema è che un giorno prima della festa di Cortina, il 14 agosto, a Genova c' erano stati molti, molti altri morti. Ed è vero che come tutti gli anni la grigliata ferragostana dei Benetton era stata organizzata da tempo, e visto l' elevato numero di ospiti (a quanto risulta alla Verità, una settantina di adulti più una ventina di bambini) si è forse ritenuto che la sua cancellazione all' ultimo momento fosse un' operazione convulsa e troppo complessa. Magari ineducata.
Resta il fatto che, se davvero i Benetton hanno deciso comunque di festeggiare «quel» terribile Ferragosto, malgrado quanto era appena accaduto a Genova, la conferma non mostra alcuna sensibilità. Del resto, anche dopo la festa di Cortina, i Benetton hanno atteso altre 24 ore per manifestare il loro dolore per i morti del viadotto. Autostrade per l' Italia ha diffuso soltanto giovedì 16 agosto il comunicato in cui, per la prima volta, «a nome dei suoi azionisti e del suo management», ha espresso «profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo».
TOSCANI BENETTONTOSCANI BENETTON
Subito dopo il disastro, Autostrade aveva scelto toni meno accorati, ma forse più coerenti con la sua futura difesa legale: «Negli ultimi cinque anni gli investimenti della società in sicurezza, manutenzione e potenziamento della rete sono stati superiori a 1 miliardo di euro l' anno». Che festa...
ESERCITO DI LEGALI E NUOVI PORTAVOCE BENETTON PRONTI A SFIDARE LEGA E M5S
Rachele Schirle per “la Verità”
Qualche domandina iniziano a farsela anche i componenti della famiglia Benetton. «Di errori in questi giorni successivi alla tragedia del ponte Morandi ne abbiamo fatti parecchi», devono aver pensato ai piani alti dell' azienda di Ponzano. Difficile avere sangue freddo in simili occasioni, ma, devono aver ancora pensato da quelle parti, è giunto il momento di reagire approntando una strategia difensiva basata più sulla razionalità che sull' improvvisazione. Come dare loro torto?
autostrade benettonAUTOSTRADE BENETTON
Ci sono di mezzo molti quattrini, ma anche un nome e un brand da difendere. Insomma, serve un piano di battaglia e dei professionisti adatti a gestire la situazione. È per questo che, come ha rivelato il sito Lettera43, ieri mattina a Milano si sono incontrati «Giovanni Castellucci, ad di Autostrade per l' Italia e Atlantia, Fabio Cerchiai, presidente di Edizione Holding, cassaforte della famiglia Benetton, Marco Patuano, amministratore delegato di Edizione. Al meeting hanno partecipato i rappresentati dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners allo scopo di mettere a punto le iniziative per gestire le conseguenze della tragedia di Genova».
fratelli benettonFRATELLI BENETTON
Il contenuto dei colloqui non è trapelato, ma è certo che di argomenti sul tavolo ce ne fossero molti. Per martedì 21 e mercoledì 22 sono previsti due consigli d' amministrazione dagli esiti fondamentali per il futuro dei Benetton.
Che cosa faranno ora? Se nessuna certezza può essere espressa da questo punto di vista almeno si può azzardare qualche ipotesi più che plausibile. La più scontata, come nota anche Lettera43, è che per acquietare gli animi di un' opinione pubblica assai sconvolta si allarghino i cordoni della borsa elargendo somme risarcitorie nei confronti delle famiglie colpite dal crollo. Un segno, almeno economico, per esprimere quella vicinanza a chi ha sofferto che finora è mancata. Altra ipotesi quasi scontata e che i Benetton si facciano avanti per dare una mano nella ricostruzione di quanto andato distrutto.
autostrade benettonAUTOSTRADE BENETTON
Ma c' è un altro particolare interessante da sottolineare nella riunione di ieri: è stato deciso di affidare la gestione della comunicazione alla società Barabino & Partners, il cui titolare Luca Barabino è genovese. Anche su questo fronte, infatti, i Benetton qualche domanda devono essersela fatta dopo le magre figure dei giorni scorsi.
Erano trascorse già quattro ore dalla tragedia, già era evidente che c' erano state delle vittime, siti e social moltiplicavano per il Web le immagini incredibili del ponte crollato, ma Autostrade per l' Italia ancora taceva. Niente, nisba, nemmeno un fiato. Poi la toppa peggiore del buco: un comunicato gelido che, dietro la spiegazione tecnica di cosa fosse capitato, nascondeva il grave disagio di trovare le parole adatte a commentare l' accaduto. Un comunicato che pareva un bollettino di lavori in corso su uno svincolo della tangenziale. Poche parole: «Erano in corso lavori di consolidamento della soletta del viadotto che, come da progetto, era stato installato un carroponte per consentire lo svolgimento delle attività di manutenzione».
Benetton fiumicinoBENETTON FIUMICINO
Intanto tutte le tv, non solo italiane, trasmettevano le immagini e già iniziavano a circolare i numeri provvisori, ma destinati inevitabilmente a crescere, delle vittime, i racconti angoscianti dei feriti, quelli increduli dei miracolati. Ovunque su internet risuonava il grido «oh mio Dio» del primo video circolato sulla tragedia; ovunque appariva l' immagine del furgone fermo a pochi metri dall' abisso. Era successo qualcosa di inusuale, no?
Non esattamente solo un ingorgo al casello o uno svincolo chiuso per lavori di manutenzione del manto stradale.
Ma da Autostrade solo silenzio. Per leggere un pensiero di umana pietà bisognava attendere le 20.42, quando finalmente Autostrade faceva un cenno alle vittime con un secondo comunicato in cui si esprimeva «cordoglio per le vittime del crollo del viadotto Polcevera sull' A10 e la profonda vicinanza ai loro familiari, insieme ai ringraziamenti per l' impegno straordinario profuso in queste ore dai soccorritori». Non molto, ma qualcosa, perlomeno.
fratelli benettonFRATELLI BENETTON
Certo, il ritardo di ore faceva suonare il tutto come maldestro, sospettoso e insincero.
Ecco, che ci sia qualcosa da registrare dal punto di vista della comunicazione deve essere chiaro agli stessi Benetton. Almeno un' altra pessima figura va registrata. All' annuncio da parte del governo di voler revocare la concessione, Atlantia, la holding che controlla Autostrade per l' Italia, ha subito messo in chiaro che, in tal caso, avrebbe invocato il pagamento da parte dello Stato del valore residuo della concessione. Tutto legittimo, ovviamente, ma non proprio indice di una sensibilità umana spiccata mentre ancora si scavava (e si scava) per cercare i sepolti sotto le macerie.
Fonte: qui

CLEMENTE MASTELLA CHIUDE IL PONTE REALIZZATO DA MORANDI A BENEVENTO NEL 1955

L'ORDINANZA RESTERÀ IN VIGORE FINO A QUANDO LA COMMISSIONE TECNICA, CHE SARÀ COMPOSTA ANCHE DA DIVERSI ESPERTI ESTERNI ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE, NON GARANTIRÀ LA SICUREZZA DELLA STRUTTURA

Da www.ilmessaggero.it
PONTE SAN NICOLA A BENEVENTOPONTE SAN NICOLA A BENEVENTO
«So che ci saranno dei disagi per i cittadini ma è anche vero che è meglio avere disagi che disgrazie, come avvenuto con il crollo del ponte a Genova». Vista la relazione dell'ufficio tecnico comunale il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha deciso di emettere un'ordinanza con la quale stabilisce la chiusura al traffico leggero e pesante, in via precauzionale, del ponte «San Nicola», realizzato da Morandi nel 1955 a Benevento.
mastellaMASTELLA

L'ordinanza resterà in vigore fino a quando la commissione tecnica, che sarà composta anche da diversi esperti esterni all'amministrazione comunale, non garantirà la sicurezza del ponte, già oggetto di lavori di consolidamento due anni fa in seguito all'alluvione del 2015. Ad accelerare il provvedimento è stato anche il susseguirsi di scosse sismiche che, pur se di lieve entità, si sono registrate anche nel Sannio negli ultimi tre giorni.

Fonte: qui