9 dicembre forconi: 09/11/17

lunedì 11 settembre 2017

LA MERKEL SI RIPRENDE IL “SUO” ORO: TRASFERITE IN GERMANIA 674 TONNELLATE DI LINGOTTI

DAI TEMPI DELLA GUERRA FREDDA ERANO STATI PARCHEGGIATI A NEW YORK E PARIGI. PER IL TRASLOCO SONO SERVITI 4 ANNI

L’ITALIA HA LA TERZA RISERVA DI ORO AL MONDO E LA CUSTODISCE (PAGANDO CARO) NEGLI USA, IN GRAN BRETAGNA E SVIZZERA 

Vittorio Da Rold per il Sole 24 Ore

La Germania di Angela Merkel ha rimpatriato con successo 674 tonnellate di riserve di oro che era stato dislocato ai tempi della Guerra fredda, per motivi di sicurezza e timore di invasioni sovietiche, alla Federal Reserve di New York e presso i caveau della Banca di Francia.

Ma i tempi cambiano. La Bundesbank, guidata da Jens Weidmann, ha riportato, scrive il Financial Times, a Francoforte 374 tonnellate di lingotti da Parigi e 300 tonnellate sono state prelevate dai depositi della Fed di New York. Ora la metà dell’oro tedesco, complessivamente pari a 3.400 tonnellate, si trovano custodite in terra tedesca.
muro berlinoMURO BERLINO
Il piano di rimpatrio della Bundesbank ha richiesto ben quattro anni per trasportare con sucesso e sicurezza 53.780 barre d’oro, ognuna delle quali pesa 12,5 chilogrammi e vale 440.000 euro, dai forzieri della Federal Reserve di New York e della Banca centrale di Francia.
Ai tempi della Guerra Fredda era stato deciso, per motivi di sicurezza geopolitici, l’espatrio di una grande quantità di oro dalla Germania. Ora 1.710 tonnellate sono depositati nei forzieri Bundesbank a Francoforte, 1.236 tonnellate a New York e 432 tonnellate a Londra. Le riserve auree della Germania sono le seconde al mondo dopo quelle Usa. l’Italia è al terzo posto tra i paesi con 2.451 tonnellate.
jens weidmann 3JENS WEIDMANN 
Secondo la Banca d’Italia in realtà l’Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo monetario internazionale. Il quantitativo totale di oro di proprietà dell’Istituto è pari a 2.452 tonnellate (metriche), costituito prevalentemente da lingotti (95.493) e per una parte minore da monete.
Anche l’Italia non detiene tutta la sua riserva aurea in Italia ma per ragioni di vicinanza con principali mercati e di possibilità di vendita in tempi stretti se necessario e di differenziazione dei rischi ha così ripartito la dislocazione dell’oro: Regno Unito 141,2 (5,76%), Svizzera 149,3 (6,09%), Stati Uniti 1.061,5 (43,29%), Italia 1.100,0 (44,86%). Totale 2.452,0 tonnelate 100%
RISERVE DI ORORISERVE DI ORO
Ma torniamo alla Germania. La Bundesbank aveva già rimpatriato in precedenza 940 tonnellate di oro a Francoforte da Londra per risparmiare sulle spese di stoccaggio. L’operazione è rimasta segreta fino al 2001. Comunque la Bundesbank continuerà a detenere più di un terzo delle proprie riserve di lingotti a New York perché il dollaro americano è la moneta di riferimento del mondo. Circa il 13% dell’oro tedesco rimarrà a Londra, che è ancora il più grande mercato per la vendita dell’oro. La banca centrale tedesca non detiene più nessuna riserva aurea in Francia.
lingotti oroLINGOTTI ORO

Le banche centrali sono tra i maggiori titolari di riserve auree, eredità del cosidetto gold standard. Dopo la Seconda guerra mondiale, le potenze occidentali hanno legato le loro valute all’oro come prevedeva l’accordo di Bretton Woods. Ciò è cambiato quando gli Stati Uniti ai tempi della presidenza di Richard Nixon hanno deciso la fine della convertibilità del dollaro sul metallo prezioso nel 1971.

fort knoxFORT KNOX

La riserva federale degli Stati Uniti detiene la maggior parte delle riserve auree . In totale, le riserve auree ufficiali statunitensi ammontano a 8.134 tonnellate, secondo il World Gold Council.

La Germania è al secondo posto con 3.384 tonnellate, di cui 1.710 tonnellate sono ora tenute a Francoforte, secondo le cifre della Bundesbank.

ignazio viscoIGNAZIO VISCO

Al terzo posto tra gli stati c’è l’Italia seguita dalla Francia.

Se però inseriamo anche le riserve dell’Fmi – 2.814 tonnellate – allora l’Italia passa al quarto posto.

La Banca centrale europea ha “appena” 505 tonnellate di oro. Infine la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) possiede nei suoi forzieri a Basilea 103 tonnellate di oro.

27 Agosto 2017


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LO STATO BISCAZZIERE PERDE UN PO’ DI SLOT MACHINE, MA NON IL VIZIO

NEL 2016 GLI INCASSI PER L’ERARIO SALITI DEL 31%: GIOCATI QUASI 50 MILIARDI DI EURO 

CON LE NUOVE REGOLE VERRANNO RIDOTTE DI UN TERZO LE MACCHINE MANGIA SOLDI, MA CONCENTRATE 

LOMBARDIA, LAZIO, VENETO ED EMILIA-ROMAGNA SONO LE REGIONI DOVE SI GIOCA DI PIU’

Mario Sensini per il Corriere della Sera

slot machinesSLOT MACHINES
Governo, regioni e comuni esultano, l' industria piange, ma le associazioni dei cittadini parlano di occasione persa. Dopo mesi e mesi di trattativa è arrivato finalmente l' accordo sul riordino dei giochi di monopolio tra l' esecutivo, i sindaci e i governatori. Ma, a sorpresa, insieme alla riduzione del 50% di tutti i punti vendita, che si aggiunge al già deciso taglio di un terzo delle slot machine , le Regioni hanno ottenuto di mantenere le loro normative sulla prevenzione delle ludopatie, «se prevedono una tutela maggiore» di quella prevista a livello nazionale.

PIER PAOLO BARETTAPIER PAOLO BARETTA
Per l' esecutivo si chiude, e bene, anche nell' ottica della campagna elettorale, un accordo su un tema molto sensibile ed in discussione da lunghissimo tempo: «Un quadro nazionale unico - dice il sottosegretario al Tesoro, Pierpaolo Baretta - che rispetta le autonomie locali». I governatori si dicono soddisfatti, perché possono mantenere in vita le normative più rigide. I sindaci altrettanto, visto che potranno stabilire fasce orarie di chiusura dei punti di gioco e una distanza minima da luoghi come scuole e chiese.

Secondo l' industria del settore, in questo modo cade invece la decennale riserva dello Stato sui giochi legali. Con ogni regione che potrà dettare legge in materia sarà difficile per i concessionari partecipare alle nuove gare. «È stato commesso un grave e inspiegabile passo indietro: l' attuale accordo andrà ad accentuare in modo critico la disomogeneità normativa nei territori. Questo accordo non consente una gestione sostenibile del gioco legale in Italia» dice Stefano Zapponini, presidente di Sistema Gioco Italia, associata a Confindustria.

slot machinesSLOT MACHINES
Il mondo delle associazioni impegnate nella battaglia contro il gioco d' azzardo, sottolinea un comunicato della Consulta Antiusura si aspettava invece di più, e il M5S rincara la dose. «Non è stato tolto l' obbligo per le Regioni di tener conto degli investimenti fatti dalle imprese» dice il senatore Giovanni Endrizzi. In effetti quella clausola è rimasta, ma secondo gli operatori del settore (6 mila imprese e 150 mila occupati) tutela solamente le spese già fatte e non gli investimenti futuri, che a questo punto appaiono a rischio.

slot machinesSLOT MACHINES
Nelle sue pieghe l' accordo nasconde una realtà un po' diversa. Intanto le leggi regionali e i regolamenti comunali dovranno «adeguarsi» al quadro già delineato dalla legge di Bilancio, con 10 mila negozi, 5 mila corner e 3 mila sale Bingo: il taglio di un terzo delle oltre 365 mila slot machine ,e del 50% dei punti vendita, sarà dunque concentrato, verosimilmente, nei bar tabacchi e nei generalisti. Le norme locali, poi, dovranno tener conto dell' ubicazione degli investimenti esistenti, consentendo un'«equilibrata distribuzione» del gioco sul territorio nazionale, che non dovrà avere zone slot free o dove sono troppo concentrate. Così come le fasce di interruzione oraria dovranno essere stabilite «d' intesa con l' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli».
slot machines e casino sulla tiburtina jpegSLOT MACHINES E CASINO SULLA TIBURTINA

Nel 2016 le slot machine hanno raccolto la bellezza di 49,4 miliardi di euro, con una crescita del 2,5% sul 2015, restituendone gran parte, come vincite, ai giocatori. La loro spesa effettiva è stata di 10,2 miliardi di euro, in aumento del 9,6%, mentre le entrate dell' erario sono passate da 4,5 miliardi del 2015 a 5,9 miliardi, con un aumento del 31%. Le slot di nuova generazione hanno distribuito premi per 18,8 miliardi di euro, le cosiddette «Vlt» per 19,5 miliardi. Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna sono le Regioni dove si gioca di più.

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Solo promesse elettorali per i giovani

La decontribuzione per gli under 29 costerà 5 miliardi di euro alle casse dello Stato. Senza portare benefici strutturali all’occupazione.

Sul ciclo elettorale della spesa pubblica c’è una montagna di letteratura economica. Siamo a fine legislatura e le prossime elezioni politiche sono quanto mai incerte, considerando oltretutto la legge elettorale con cui probabilmente si voterà. Ecco perché Matteo Renzi e le molte diverse anime del Pd chiedono che la legge di bilancio 2018 sia la somma di più coriandoli elettorali possibili, invece di contenere una o due scelte secche di priorità.

Due premesse dovrebbero essere prioritarie, ma non lo saranno. La prima è che persino i keynesiani dovrebbero sapere che quando riparte il Pil e la congiuntura migliora è tempo di ridurre il deficit, non di ampliarlo. Ma Renzi chiese esattamente l’opposto. La seconda è che i bonus a tempo non ottengono i risultati sperati. Famiglie e imprese tesaurizzano il possibile perché sanno che i benefici cesseranno. E la riforma Fornero ha ottenuto l’effetto di concentrare il beneficio della ripresa occupazionale sugli over 50enni, non sui giovani. Mentre sul totale degli occupati non si è riusciti affatto a contenere drasticamente i contratti a tempo.

Pier Carlo Padoan ed Enrico Morando avevano scelto due priorità, trascurate dal governo Renzi: l’abbattimento contributivo per i giovani e il potenziamento ulteriore degli strumenti attuali rivolti ai più poveri, «bucati» clamorosamente dal bonus 80 euro. Ma Renzi ha suonato le trombe ai suoi. Per i giovani bisogna aggiungere da subito sconti sull’età pensionabile a venire. Bisogna estendere anche i prepensionamenti ai più anziani. Bisogna spendere molto di più, e non dar retta al tetto di deficit contrattato con l’Europa, per altro precedente al consolidarsi della ripresa.

Anche l’impostazione iniziale di Padoan aveva un difetto. Il dimezzamento dei contributi previdenziali alle imprese che assumessero under 29enni è triennale, dopo il bonus sparisce, o meglio Padoan spera che poi in parte possa diventare strutturale, deficit permettendo. Ma è solo una speranza: come immaginare che questa misura produca 900 mila contratti non occupati in più. In questi termini, la misura costa 2 miliardi e rotti nel 2018, e più di 5 nel triennio. Ed ecco che Confindustria ha preso la palla al balzo. Se i giovani sono la priorità, dateci il 100 per cento di decontribuzione e ne firmiamo 900 mila, di contratti nuovi in tre anni. Ma allora servono 10 miliardi. L’impostazione del Pd renziano, però, è un’altra. Sommare misure in deficit molto onerose per prepensionare giovani e anziani. E allora si può essere certi di tre cose.

Primo, la lista della spesa elettorale Pd diventerà ancora più lunga.

 Secondo, ci si dimentica che il miracolo di Mario Draghi, l’unico che ci ha salvato con acquisti di titoli a valanga, si avvia a cessare e resteremo senza paracadute. Servirebbe un segnale preciso di contenimento del debito, e invece il governo parla di rinazionalizzare la rete Telecom. 

Terzo: procedere coi bonus a tempo deriva dall’incapacità di trovare coperture significative per misure universali e permanenti.

La Flat tax al 25 per cento proposta dall’Istituto Bruno Leoni riconosce che attuandola si creerebbe un minor gettito e dunque un deficit di 31,2 miliardi, da coprire con tagli di spesa. Ebbene la panoplia di bonus a tempo di Renzi in tre anni, sommandone tutti i fantasiosi tipi, ha mobilitato oltre 40 miliardi di spesa: era molto meglio cambiare dalle fondamenta il sistema fiscale, per renderlo meno rapinoso con effetti permanenti coprire con tagli di spesa. Ebbene la panoplia di bonus a tempo di Renzi in tre anni, sommandone tutti i fantasiosi tipi, ha mobilitato oltre 40 miliardi di spesa: era molto meglio cambiare dalle fondamenta il sistema fiscale, per renderlo meno rapinoso con effetti permanenti.

Fonte: qui

 

ENASARCO: CONTRATTI TRENTENNALI PER INVESTIMENTI AD ALTO RISCHIO

LO STRANO CASO DELL' OBBLIGAZIONE DA 780 MILIONI CON UNA GARANZIA DI LEHMAN BROTHERS (FALLITA NEL 2008) E AFFIDATA IN GESTIONE TRENTENNALE AL GRUPPO GWM CHE INTASCA UNA COMMISSIONE DELL'1,5% 
QUEI CONSIGLIERI SENZA I REQUISITI PREVISTI DALLA LEGGE MADIA
Sergio Luciano per Libero Quotidiano

Clandestini a bordo, ma stavolta i migranti non c' entrano. È nel consiglio d' amministrazione dell' Enasarco che ci sarebbero - il condizionale è solo un omaggio alla regola d' oro della prudenza - vari consiglieri privi dei requisiti prescritti dalla legge Madia per rivestire incarichi del genere. È l' ultimo grano del rosario di veleno che accompagna ormai da un quinquennio la vita di uno dei più grandi enti previdenziali privati italiani, incaricato di presidiare le pensioni di 270mila iscritti tra agenti di commercio e rappresentanti vari.

«Negli ultimi tempi abbiamo avuto alcune richieste di accesso agli atti», racconta un consigliere autorevole che, anche lui per prudenza, preferisce in questa fase non dichiararsi, «da parte delle organizzazioni sindacali. Perché più di un consigliere, compreso il presidente Gianroberto Costa, non ha i requisiti per esserlo, per esempio perché già pensionati, eppure non hanno fatto l' unica scelta ammessa in questo caso dalla riforma per salvare la poltrona, cioè quella di restituire alla stessa Fondazione Enasarco il compenso previsto per l' incarico». Mentre invece l' ex, discusso presidente Brunetto Boco, rimasto consigliere semplice ma (fin troppo) combattivo, assieme ad altri consiglieri come Gianni Triolo e Costante Persiani, hanno deciso di non percepire alcun compenso. Proprio per aderire alla Legge Madia.

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Piccole beghe amministrative? Mica tanto. Attorno all' enorme patrimonio gestito da Enasarco, infatti - 7 miliardi di euro, il risparmio previdenziale degli iscritti - ristagna infatti ancora una nuvola grigia che il nuovo consiglio, pur insediatosi ormai da giugno 2016, non è riuscito a dissipare, salvo preannunciare (errore: chi vuol vendere non disprezza i beni che mette in vendita) la determinazione a ridurre drasticamente il patrimonio investito in immobili, considerato poco redditizio, per trasferirlo sull' economia reale rappresentata da alcune azioni quotate.
Sarà: ma intanto, un po' di aggiustamenti dello stile gestionale del patrimonio esistente non guasterebbero, e invece si fanno attendere.

Il licenziamento dell' ex direttore finanziario Roberto Lamonica, braccio armato dell' ex presidente Boco nei discussi investimenti del passato, c' è stato, ma il rinnovamento sembra essersi fermato lì. Come se Costa fosse vittima di veti incrociati e lotte fra fazioni che intralciassero la sua determinazione.

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Nulla è stato fatto, in particolare - e nonostante richieste e polemiche sedimentate ormai da quando vennero sollevate dall' ex vicepresidente Andrea Pozzi, uscito nel 2012 e autore di una corposa denuncia alla Procura sulla cattiva gestione dell' ente - per chiarire lo strano caso del gruppo finanziario Gwm, che amministra 780 milioni della Fondazione intascando una commissione dell' 1,5 per cento, ben quattro volte le medie di mercato applicate dalle Sgr (società di gestione del risparmio). Inoltre, poiché il contratto di gestione che a suo tempo Enasarco riconobbe a Gwm scade tra ventisette anni (sissignore, 27!) è facile calcolarne il costo: 12 milioni di euro l' anno, per un totale di 300. A fronte di cosa?

Ma la chicca è che questa Sgr, appunto la Gwm, gestisce in particolare l' obbligazione strutturata Anthracite da 780 milioni, comprata ai tempi con una garanzia della poi fallita Lehman Brothers. La garanzia si sostanziava in una sottoscrizione - collaterale a quell' obbligazione - di un Btp stripped, cioè un titolo di Stato trasformato, in cui le cedole vengono pagate non periodicamente ma in un' unica soluzione, alla scadenza, insieme con rimborso del capitale (in gergo tecnico, uno "zero coupon").
immobili Enasarco1IMMOBILI ENASARCO

Approfittando del favorevole andamento del mercato monetario, Gwm ha poi deciso di realizzare prima del tempo il titolo, realizzando una consistente plusvalenza, compensando anticipatamente le perdite sui titoli spazzatura per 500 milioni, e intascando una super commissione di performance del 20%: bene, bravi, bis.

Fonte: qui


immobili EnasarcoIMMOBILI ENASARCO

PORRO: VINCE IL MODELLO PIRELLI OVVERO COME RESTARE ITALIANI COI CAPITALI CINESI

CON LA GOVERNANCE VOLUTA DA MARCO TRONCHETTI PROVERA,  IL COLOSSO "CHEMCHINA" HA ACCETTATO DI INVESTIRE SECONDO REGOLE OCCIDENTALI 
LA SEDE RESTA A MILANO E LA GUIDA NELLE MANI DEI MANAGER ITALIANI 
E TRA POCO PIRELLI SI RIQUOTERA' IN BORSA...
Nicola Porro per il Giornale
TRONCHETTI REN JIANXINTRONCHETTI REN JIANXIN

Si è scritto molto del fatto che la Pirelli sia finita in mano cinese. Tra poco si riquoterà in Borsa, a Milano. E sarà la più grande offerta (Ipo) europea. Ossigeno, per un mercato finanziario che ha pochi buoni pezzi industriali. Ma questo è un altro discorso.

Dopo la quotazione i cinesi avranno il 45 per cento del capitale, poco più di quanto sarà il flottante, e quattro volte la quota dei soci storici italiani. Marco Tronchetti Provera, che resterà l' amministratore del gruppo per i prossimi tre anni e che ha un golden power previsto negli accordi per trovare il suo successore, ha preteso e ottenuto che la Pirelli rimanesse alla Bicocca. Insomma che restasse milanese, italiana.
PIRELLI PNEUMATICIPIRELLI PNEUMATICI
E aggiungiamo noi «tronchettiana».

Lo statuto, la costituzione del gruppo, nei suoi principi generali ha bene impresso questo comandamento: senza il consenso del 90 per cento degli azionisti (si badi bene non dell' assemblea) non è possibile trasferire la sede, le tecnologie, i marchi e le licenze fondamentali e forse nemmeno le piante.

Molte grandi imprese considerate italiane, Fca per non fare nomi, hanno sedi e tecnologie trasferite da tempo. Nulla contro di loro, è solo un fatto. A ciò si aggiungono alcune previsioni di dettaglio, ma importanti: autonomia del management dagli azionisti e rafforzamento comitati di controllo e consiglio sindacale legato a best practice internazionali e dunque blindato. Inoltre, i comunicati della Bicocca (possiamo ancora scrivere così) annunciano la presenza di più di otto consiglieri indipendenti su 15 in consiglio. Fuffa. L' indipendenza dei consiglieri è sempre un mistero gaudioso, a cui si può solo credere per fede e burocrazia.

TRONCHETTI PROVERA GENTILONITRONCHETTI PROVERA GENTILONI
Tirate le somme, Tronchetti ha messo in cassaforte l' italianità dell' azienda come nessuno è riuscito a fare. In Italia ci sono molti marchi posseduti da grandi gruppi stranieri che qui continuano a produrre e prosperare nonostante l' esterovestizione (dalla San Pellegrimo alla Bottega Veneta) e che sono rimasti tricolori perchè banalmente non conveniva portarli all' estero. In campo industriale le cose sono diverse. E Tronchetti ha preteso e ottenuto di più.

Ma se tutto ciò che abbiamo appena scritto è vero, dobbiamo forse ritenere i cinesi dei matti, degli sprovveduti? Quando domanda e offerta, per un marginalista, insomma per un liberale, si incontrano, lo scambio conviene ad entrambe le parti.

Qual è la convenienza dei cinesi a comprare senza comandare? Questa forse era la vera domanda da porsi sull' affare Pirelli.
E qui le risposte sono due.

nicola porroNICOLA PORRO
La prima riguarda il ritorno economico a breve. Credono nel business, da soli avevano dimensione ma non tecnologie e marchio, e dunque la combinazione renderà i cinesi più ricchi rispetto ad una corsa solitaria.
Ma il lato debole che Tronchetti ha individuato è un po' più sofisticato e forse è il decisivo. In fondo ci aveva provato, senza successo, anche con i precedenti soci con cui si era fidanzato. Come per il salotto della principessa di Guermantes i mobili sono chic, i pasticcini sono ottimi, la conversazione divertente e la vista è mozzafiato, ma il valore è la possibilità che ha l' ospite di potere raccontare, un minuto dopo la fine della serata, di esserci stato.
I cinesi sono fortissimi nel debito, comprano (con lo sguardo compiaciuto degli emittenti) come se non ci dovesse essere un domani. Sul mercato dell' equity (aziende, imprese) sono temuti, poco rispettati, hanno quote ridotte.
Il caso Pirelli racconta un' altra storia: quella di investitori industriali con cui si può dialogare secondo regole di governance occidentale. È il prezzo, caro, del biglietto che Tronchetti ha preteso e ottenuto, per tenerli a bordo di una delle poche multinazionali italiane.

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Uragano Irma arriva in Florida: 3 morti, oltre 1,4 milioni di utenze senza luce

Irma si abbatte sulla Florida. 

Dopo avere colpito isole dei Caraibi e Cuba, dove continuano a registrarsi forti piogge e venti ha toccato terra in Florida nelle isole Keys


Irma si abbatte sulla Florida. Dopo avere colpito isole dei Caraibi e Cuba, dove continuano a registrarsi forti piogge e venti, con inondazioni anche lungo il Malecon all’Avana, ha toccato terra in Florida nelle isole Keys come uragano di categoria 4, e prosegue ora la sua corsa avvicinandosi al territorio continentale della Florida. Qui gli effetti si sentono comunque già da diverse ore, con piogge, forti venti che spirano a 215 chilometri orari, raffiche anche di maggiore intensità e innalzamento del livello del mare.
In Florida si contano al momento tre morti, che si uniscono agli oltre 20 già registrati nelle isole dei Caraibi: in Florida una delle vittime, registrata nella contea di Monroe che include anche Key West, è un uomo che ha perso il controllo del furgone che guidava per portare un generatore di corrente; le altre due, invece, sono morte in un incidente d’auto sotto la pioggia nella contea di Hardee. L’uragano ha lasciato al buio oltre 1,4 milioni di utenze, ha riferito il Florida Power & Light (FPL), il più grande erogatore di energia in Florida, mentre per circa 300mila utenti il servizio è stato ripristinato.Al momento Irma avanza verso nord con una velocità di 15 chilometri all’ora e si trova 125 chilometri a sud-sudest di Naples e 180 chilometri a sud-sudest di Ft. Myers, sulla costa sudovest della Florida. Secondo il centro nazionale Usa per gli uragani (Nhc), l’uragano arriverà nella serata o notte americana sulla costa ovest della Florida, mentre lunedì l’occhio di Irma si sposterà nella zona nord dello Stato e nel sudovest della Georgia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che insieme al suo Gabinetto segue gli sviluppi dalla residenza di Camp David, ha avuto aggiornamenti telefonici regolari con il governatore della Florida, il repubblicano Rick Scott, ma ha sentito anche i governatori di Georgia, Alabama, South Carolina e Tennessee. Inoltre il vice presidente Usa, Mike Pence, insieme a diversi membri del governo si recherà in visita al quartier generale della Fema, l’agenzia federale Usa per la gestione delle emergenze.”Pregate per noi”, ha dichiarato il governatore Scott in un’intervista alla Abc News, e ha spiegato anche che un potente innalzamento del livello del mare legato all’uragano Irma potrebbe danneggiare in modo grave le zone costiere della Florida. Miami, come pure Tampa, Naples e gli altri centri della zona più a sud del cosiddetto ‘Sunshine State’, sembrano città fantasma: scuole, negozi, uffici pubblici e privati, banche e case, come pure porti e aeroporti sono chiusi già dagli ultimi giorni.
L’ordine di evacuazione in Florida riguarda 6,3 milioni di persone, pari a circa un terzo della popolazione dello Stato. Molti si sono recati nei centri di accoglienza allestiti in scuole, centri sportivi e altre strutture. A Miami paura anche per la caduta di una gru, che fortunatamente non ha provocato vittime. Le gru erano già state motivo di preoccupazione nei giorni precedenti l’arrivo dell’uragano, ma le autorità hanno deciso di non rimuovere le circa 25 che ci sono in città perché, hanno fatto sapere, non c’era il tempo sufficiente dal momento che sarebbero state necessarie due settimane. Le gru sono progettate per sopportare venti fino a 233 chilometri all’ora, per cui le autorità hanno invitato i cittadini che vivono vicino alle gru ad abbandonare le proprie case se Irma diventerà nuovamente di categoria 5.
ANSA/ Irma si abbatte sulla Florida e subito semina morte 1 milione senza corrente,500 rifugi. Governatore,pregate per noi (di Anna Lisa Rapana’) 

(ANSA) – WASHINGTON, 10 SET – “Adesso si preghi per noi”. L’uragano Irma e’ giunto sulla Florida e la sferza con tutta la sua furia. Il governatore Rick Scott, dopo giorni di moniti, appelli perentori e ordini di evacuazione da esodo epocale, e’ pronto a dare il via alle operazioni di soccorso la cui entita’ resta imprevedibile, come Irma. Che e’ giunta vigorosa. Almeno tre i morti, finora. Con intensita’ da categoria 4 – scesa questa sera a 3 – l’uragano comincia lambire le ‘keys’ nel sud della Florida quando nel ‘Sunshine State’ sono circa le otto del mattino; punta dritto a Key West: dopo l’impatto il tragitto cambia e Irma vira a nord-ovest. Guarda ancora a Tampa e alla baia ma a tremare e’ la citta’ di Naples, sul golfo del Messico, mentre Miami e’ ‘fuori fuoco’ ma presto in balia di venti a quasi 100 miglia orarie ed e’ meta’ mattina quando le strade nel centro della citta’ sono gia’ come fiumi in piena, crolla una gru ma senza fare feriti e a West Palm Beach i frutti delle palme sono proiettili mortali. Irma e’ gia’ ‘mostro’, ed e’ incontenibile. Gia’ prima dell’impatto si erano registrati almeno tre morti: un uomo nella contea di Monroe, che comprende Key West, dopo aver perso il controllo del furgone mentre stava trasportando un generatore. Altre due persone sono morte in un incidente stradale nella contea di Hardee. Intanto e’ stato lanciato l’allarme anche ad Atlanta, in Georgia, che Irma al suo passaggio potrebbe colpire in veste di tempesta tropicale nelle prossime 36 ore, ed e’ la prima volta che una emergenza di questo tipo viene segnalata per la citta’ nello stato meridionale. In Florida intanto sono oltre un milione le persone rimaste senza elettricita’, circa 127mila hanno trovato rifugio negli oltre 500 centri di accoglienza allestiti nello stato, mentre sono stati raccolti oltre tre milioni di litri di acqua, 67 camion sono stati riempiti con i pasti preparati da distribuire e sono stati recuperati 24mila tendoni. Le autorita’ hanno chiesto al governo federale 11 milioni di pasti in piu’ e altri milioni di litri di acqua. Il governatore della Florida, il repubblicano Rick Scott, fa sapere che di aver parlato con il presidente Donald Trump e che questi “ha fatto in modo che tutto cio’ che ho chiesto al governo federale ci sia stato dato”, ha detto. Trump e’ a Camp David, da li’ segue gli sviluppi del passaggio di Irma, su cui ha ricevuto “un aggiornamento completo” ha fatto sapere la casa Bianca. Ha partecipato ad un ‘briefing’ in collegamento con membri della sua amministrazione dalla Casa Bianca e rappresentanti del Fema, l’agenzia federale per la Protezione Civile, dal suo quartier generale a Washington. Il presidente ha inoltre sentito i governatori di Alabama, Georgia, South Carolina e Tennessee, tutti stati interessati dalle conseguenze del passaggio di Irma.
Oltre ad aver con il governatore della Florida. Via Twitter il suo messaggio agli americani in attesa di Irma: “La Guardia Costiera americana, Fema (l’ente federale per la gestione delle emergenze, ndr) e tutte le persone coraggiose federali e statali sono pronte. Irma sta arrivando. Dio benedica tutti”.
Intanto l’uragano Irma fa sentire i suoi effetti sul traffico aereo di mezzo mondo: 10.700 volti in quattro continenti sono stati cancellati, di cui 7.400 nella sola Florida riferisce la Cnbc. E il numero delle cancellazioni potrebbe ulteriormente crescere mentre Irma – anche se e’ previsto un indebolimento – si dirige verso Atlanta in Georgia, ‘hub’ della Delta Airlines ed uno degli aeroporti piu’ trafficati del mondo.



Fonte: www.meteoweb.eu

IL CARABINIERE DI FIRENZE SI DICE “DEVASTATO’’, MA ''NON HO PERCEPITO NESSUNA CONTRARIETÀ" AL RAPPORTO SESSUALE"

"NON MI SEMBRAVA UBRIACA, NON BARCOLLAVA, NON PUZZAVA DI ALCOL, CONNETTEVA BENE I DISCORSI", "E NON CREDEVO CHE FOSSE COSÌ GIOVANE: AVEVA UN’ARIA PIÙ MATURA, VICINO ALLA TRENTINA DI ANNI" 
GRAZIE A DIO E' CONSAPEVOLE(ERA IN SERVIZIO) DI “AVER FATTO UNA COSA INQUALIFICABILE" 

CARABINIERI ACCUSATI DI STUPROCARABINIERI ACCUSATI DI STUPRO
Si dice «devastato», consapevole di «aver fatto una cosa inqualificabile» ma anche di non saper spiegare «perché mi sono fatto trascinare in questa situazione»: così al proprio difensore, avvocato Cristina Menichetti, l’appuntato dei carabinieri accusato insieme al collega di pattuglia di aver violentato a Firenze una delle due studentesse americane che hanno denunciato i militari di stupro. 

«Mi sono fatto trascinare
RACCONTO RAGAZZE 5 - STUPRO FIRENZERACCONTO RAGAZZE - STUPRO FIRENZE
«Da 20 anni sono nell’Arma e aiuto le persone, anche correndo dei rischi, non so perché mi sono fatto trascinare in questa situazione», ha detto in sostanza al suo legale il militare che ha cercato un difensore per andare volontariamente in procura venerdì scorso a farsi interrogare, prima di essere convocato dagli inquirenti. Le stesse cose, anche in termini diversi, sono state dette dal militare al pm Ornella Galeotti, titolare dell’inchiesta, nel cui ufficio è rimasto sabato dalle 13.20 alle 14.40. Al momento, si apprende dal difensore, l’appuntato non ha ricevuto né avvisi di garanzie né notifiche per compimenti di atti di indagine. 

«Non mi sembrava ubriaca»
La studentessa americana che lo ha denunciato per violenza sessuale «non mi sembrava ubriaca, non barcollava, non puzzava di alcol, connetteva bene i discorsi», «e non credevo che fosse così giovane: aveva un’aria più matura, vicino alla trentina di anni, mi sembrava più grande di età, più matura» ha raccontato al suo difensore.
RACCONTO RAGAZZE 3 - STUPRO FIRENZERACCONTO RAGAZZE - STUPRO FIRENZE

Quanto riferito al suo legale sono, in buona sostanza, aspetti di cui avrebbe parlato anche anche al pm Ornella Galeotti da cui si è fatto interrogare due giorni fa. «Non mi sono accorto che era ubriaca», e «non ho percepito nessuna contrarietà» al rapporto sessuale avuto insieme, avrebbe anche detto il militare al suo avvocato.

Fonte: qui
RACCONTO RAGAZZE PASSAGGIO - STUPRO FIRENZERACCONTO RAGAZZE PASSAGGIO - STUPRO FIRENZERACCONTO RAGAZZE LA CHIAMATA - STUPRO FIRENZERACCONTO RAGAZZE LA CHIAMATA - STUPRO FIRENZE

SCOSSA DI MAGNITUDO 3,9 IN PROVINCIA DE L’AQUILA

L’EPICENTRO A SCURCOLA MARSICANA, IL TERREMOTO E’ STATO AVVERTITO ANCHE IN CIOCIARIA E ALLA PERIFERIA DI ROMA 
TREMA ANCHE IL PIACENTINO

Da repubblica.it
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Tanta paura nell'Aquilano, per gli abitanti di Scurcola Marsicana e dei comuni della Marsica, a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 3.7 (aggiornata al ribasso da 3.9) delle 21:58 di domenica. Al momento non si sono registrati danni a cose o a persone.

Per precauzione alcuni abitanti sono scesi in strada. Qualcuno ha anche deciso di trascorrere la notte fuori casa. Molte sono state le telefonate registrate dal centralino dei Vigili del fuoco che tengono la situazione sotto controllo.
E per precauzione in alcuni comuni, come Avezzano, Tagliacozzo e la stessa Scurcola Marsicana, zona dell'epicentro, le scuole oggi restano chiuse. In questi comuni slitterà quindi il primo giorno del nuovo anno scolastico.

Intanto dall'Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) fanno sapere che si tratta dell' "attivazione di una nuova struttura". I comuni più vicini all'epicentro sono Scurcola Marsicana a 3 km, Magliano dè Marsi a 4 e Tagliacozzo a 6. La scossa è stata avvertita all'Aquila ma anche nel Reatino, in alcune periferie di Roma e del suo circondario.

Parla di situazione "regolare in paese" il sindaco di Scurcola Marsicana, Maria Olimpia Morgante. "Per motivi precauzionali abbiamo deciso di posticipare l'apertura delle scuole, la cui agibilità è stata verificata nei giorni scorsi", afferma il sindaco sottolineando che "le scuole sono sicure perché sono di nuova costruzione". Ad Avezzano, il sindaco, Gabriele De Angelis, su Facebook comunica di aver firmato un'ordinanza "a scopo precauzionale, per la sospensione delle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado per lunedì 11 settembre, al fine di poter effettuare una immediata verifica degli edifici".

Stessa decisione è stata presa dal sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, "sentiti i tecnici comunali e la dirigente scolastica al solo scopo di permettere un'agevole ricognizione delle strutture".

Secondo gli esperti, il terremoto di Scurcola Marsicana non ha alcun legame né con la sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016 né con la struttura relativa al sisma de L'Aquila del 6 aprile 2009: "Sicuramente si è attivata un'altra struttura", ha detto all'Ansa il presidente dell'Ingv, Carlo Doglioni. "Questo terremoto - ha proseguito - è avvenuto in una zona a sud di Campotosto e vicinissima ad Avezzano, sede del terremoto del 1915: una delle zona più sismiche d'Italia".
"Nei prossimi giorni seguiremo la situazione con la massima attenzione per capire se si tratta di una sequenza oppure di un evento isolato", ha concluso il presidente dell'Ingv.

Due ore prima una scossa sismica di magnitudo 3.7 aveva interessato (alle ore 20), il Piacentino, con epicentro sei chilometri a nord di Mortasso, a una profondità di 10 chilometri. I due terremoti sono stati registrati dalle stazioni della rete sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica (Invg). Non sono giunte finora segnalazioni di danni.

Nella giornata sono state registrate dall'Invg in tutto sei scosse, ma quattro sono state di intensità inferiore: di magnitudo 2.3 a San Massimo (Cb), 2.2 a Fiastra (Mc), 2.0 a Montieri (Gr), e 2.0 a Ussita (Mc).

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