9 dicembre forconi: 06/19/18

martedì 19 giugno 2018

“LANZALONE CHI?” FINO AL PARADOSSALE “GRILLO E CASALEGGIO NON SAPEVANO NEPPURE CHI FOSSE”


Alessandro Sallusti per il Giornale

alessandro sallusti a la confessione di peter gomez 2ALESSANDRO SALLUSTI A LA CONFESSIONE DI PETER GOMEZ 2
Adesso si va da «Luca Lanzalone chi?» a «l' ho incontrato una volta al ristorante ma per caso» fino al paradossale «Grillo e Casaleggio non sapevano neppure chi fosse». Nei Cinquestelle è gara a scaricare quello che fino a ieri era l' uomo più potente del Movimento e che ora si trova agli arresti per corruzione e associazione a delinquere. Marco Travaglio, megafono grillino, non si dà pace e firma senza vergognarsi uno dei suoi capolavori.

La cui sintesi è: il caso Lanzalone è solo sfiga, era un grande con un curriculum da premio Nobel e nessuno poteva immaginare che fosse un furbacchione probabilmente corrotto. Avete presente quando un genitore si ritrova con un figlio delinquente o drogato e invece che a se stesso dà la colpa alla società: era un bravo ragazzo, me l' hanno rovinato.

SALLUSTI TRAVAGLIOSALLUSTI TRAVAGLIO
Già, meglio arrampicarsi sugli specchi che guardarsi allo specchio e ammettere i propri limiti e fallimenti. Soprattutto se l' immagine che vedi riflessa è la negazione di tutto ciò che pensavi di essere e che invece non sei, se scopri sul volto i segni dei mali da cui pensavi di esser immune.
LANZALONE - ROCCO CASALINO - LUIGI DI MAIOLANZALONE - ROCCO CASALINO - LUIGI DI MAIO





Luca Lanzalone non è un caso di sfiga, è un caso dei Cinquestelle probabilmente più diffuso di quanto possiamo immaginare. Tempo al tempo: fino a che non guadagni non puoi evadere le tasse, fino a che non sei sposato tradire la moglie.

FEDE BERLUSCONIFEDE BERLUSCONI










Ora i grillini tengono lavoro e famiglia: fine del moralismo e della virtù facile perché obbligata dalle condizioni. Il loro mondo è inquinato come tutti gli altri e da inquisitori i Travaglio d' Italia si ritrovano a fare gli agnellini che al confronto Emilio Fede con Berlusconi appare oggi come uno con le palle. Si stanno rimangiando tutti gli escrementi che per anni ci hanno tirato addosso, hanno paura di fare la fine di Robespierre, da boia a ghigliottinati.

Essere giustizialisti con i nemici e garantisti con gli amici è cosa da gente senza nerbo e valori. Quel principio «non poteva non sapere» con cui è stato massacrato (e condannato) Silvio Berlusconi ora improvvisamente non vale più. Grillo, Casaleggio, Di Maio e tutta la combriccola potevano non sapere. Anzi, a leggere Travaglio «dovevano» non sapere. Altrimenti casca l' asino. Da «onestà, onestà» a «omertà, omertà».

Fonte: qui

IL PURO BERDINI CHE EPURÒ GLI IMPURI A 5 STELLE 

''DOPO LE RIUNIONI CON FRACCARO, BONAFEDE E LANZALONE, IL NO PER LO STADIO SI TRASFORMÒ IN UN SÌ''.  L'EX ASSESSORE DELLA RAGGI ERA IL NEMICO NUMERO UNO DEL PROGETTO, E ORA È UNO DEGLI ACCUSATORI PRINCIPALI DEL SISTEMA PARNASI: 'ANCHE LANZALONE ERA CONTRARIO, POI…'
Claudia Fusani per http://notizie.tiscali.it/

PAOLO BERDINI - ROMA POLVERE DI STELLEPAOLO BERDINI - ROMA POLVERE DI STELLE
“A dette riunioni parteciparono anche, con mia sorpresa, gli onorevoli Bonafede e Fraccaro. Fu allora che si iniziò a discutere della possibilità di mediare con la Roma per autorizzare la realizzazione dello stadio. Prima di allora e fino all’inizio di gennaio 2017, l’indirizzo fermo del Comune era di revocare la dichiarazione di pubblico interesse rispetto al progetto del nuovo stadio a Tor di Valle”. Troppo le controindicazioni rispetto a quel progetto: urbanistiche, ambientali, logistiche. La giunta Raggi ne era consapevole.

Eppure quell’opinione “ferma” è cambiata in poche settimane grazie alla mediazione dell’avvocato lobbista Luca Lanzalone, amico di Beppe Grillo e Davide Casaleggio e affidato alle cure dell’onorevole Alfonso Bonafede, oggi ministro della Giustizia.

La mattina del 31 maggio scorso, mentre il governo Lega-5 Stelle sta prendendo forma intorno al Contratto di governo dopo settimane di stop and go,  l’ex assessore all’urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini è seduto in Procura, a piazzale Clodio, davanti al pm Barbara Zuin e all’aggiunto Paolo Ielo. L’attenzione generale è tutta sui messaggi incrociati che Salvini da una parte e Di Maio dall’altra mandano via Tweet e Facebook, dopo settimane di pena il Quirinale è pronto per chiamare e dare nuovamente l’incarico al professor Conte.

berdini.BERDINI.
A piazzale Clodio, nelle stesse ore, si sta formalizzando nella massima segretezza,  l’atto che dopo 12 giorni farà tremare il governo Conte svelando il “sistema Parnasi”, il costruttore al centro dell’ennesimo sistema di corruzione, favori e clientele dove sono coinvolti , appunto, i partiti protagonisti del governo del cambiamento, Lega e 5 Stelle. Del resto, funziona così da sempre: gli affari cercano chi ha il potere, chi può offrire loro scorciatoie per condurre in porto i propri interessi; sta al potere avere gli anticorpi necessari per respingere le avances.


Dove va l’inchiesta
PAOLO BERDINIPAOLO BERDINI
Il ruolo del sindaco Virginia Raggi; del vicesindaco Bergamo; dell’assessore all’Urbanistica Luca Montuori; dell’avvocato e lobbista Luca Lanzalone e degli attuali ministri Bonafede e Fraccaro, all’epoca – nel 2017 – i “commissari” della sindaca già incappata, dopo sei mesi di governo della Capitale, in scivoloni, leggerezze e qualche ipotesi di reato (giovedì inizia il processo per falso nella nomina di Renato Marra, fratello dell’ex braccio destro Raffaele): è anche intorno a queste figure che in queste ore la procura sta decidendo come sviluppare l’inchiesta che nasce intorno alle autorizzazioni per la costruzione del nuovo stadio della Roma calcio. In settimana saranno disponibili nuovi atti, via via che i legali presentano i ricorsi al Tribunale del riesame (sono 9 gli arrestati). 

Dalle migliaia di carte già disponibili il confine tra l’illecito penale e l’illecito morale è molto sottile, spesso intrecciato. Alcuni atti possono essere a loro modo illuminanti per capire fino a che punto gli amministratori capitolini sono stati complici consapevoli di eventuali illeciti. Come il verbale di sommarie informazioni rilasciato dall’ex assessore Berdini, sentito come persona informata sui fatti quella mattina in cui tutta Italia guardava al Quirinale in attesa di un governo. 

      
LANZALONE E RAGGILANZALONE E RAGGI

Il dietrofront a gennaio 2017
Berdini era contrario alla costruzione dello stadio a Tor di Valle, per il modello di edilizia contrattata, per il luogo prescelto, per la mancanza totale di infrastrutture. Fino a gennaio 2017 era convinto di avere al suo fianco tutta l’amministrazione. Almeno fino all’arrivo di Lanzalone.  

La prima volta che l’ ho visto – racconta Berdini alla pm - era stato invitato direttamente dal Sindaco ed è arrivato con due persone . La posizione del Comune - e del Movimento 5 Stelle - era all’epoca assolutamente contraria al Progetto Stadio ed io la condividevo”. Lanzalone era stato chiamato “come consulente, per valutare se in caso di annullamento il Comune sarebbe stato gravato dall’obbligo di risarcire danni alla Roma o al gruppo Parnasi”. Berdini non comprende “il perché di tale incarico visto che i pareri sulla questione erano già stati tutti formulati dall’Avvocatura”.



“Lanzalone era contrario come noi…”
LANZALONELANZALONE
E’ Berdini che fornisce a Lanzalone tutta la documentazione e, riferisce al pm, “anche lui era favorevole alla posizione del Comune e asseriva che la Roma e il gruppo Parnasi non avrebbero potuto avanzare pretese risarcitorie nei confronti del Comune”. A fine gennaio 2017 il dossier stadio sembra quindi avviato verso l’archiviazione.  Ma non è così.

“Nonostante la già avvenuta formulazione del parere – spiega Berdini ai pm -  Lanzalone continua ad interessarsi, con il consenso del sindaco, alla vicenda assumendo via via un ruolo di consulente e fiduciario della Raggi”. E’ in quei giorni che Berdini avverte “un cambiamento di atteggiamento da parte del sindaco (Raggi, ndr) e del vicesindaco (Bergamo, ndr) nel senso che sembravano maggiormente orientati all’idea di trovare un compromesso per autorizzare il progetto”.



Galeotto il tweet del Capitano
Galeotto fu, a quel punto, il tweet di capitan Totti con l’hastag #famostostadio. Era il 6 febbraio 2017. “La sera stessa – ricorda Berdini a verbale - il vice Sindaco Bergamo mi telefonò rappresentandomi la necessità di cercare una mediazione con la Roma per confermare la dichiarazione di pubblico interesse del Nuovo stadio. Pochi giorni dopo ho tenuto l’ultima riunione in assessorato proprio per discutere sulla questione e furono invitati, come sempre, Baldissoni e Parnasi.

LUCA LANZALONELUCA LANZALONE
Era presente anche il Vice sindaco Bergamo, un fatto abbastanza inusuale, che insistette per raggiungere un’intesa. Prima di allora, tra l’Epifania e la fine di Gennaio, c’erano state tre riunioni in Campidoglio alle quali oltre al Sindaco, erano presenti il capogruppo Ferrara (indagato, ndr), alcuni consiglieri della Commissione urbanistica (certamente Iorio e Calabrese),  Lanzalone e i suoi collaboratori. A dette riunioni parteciparono anche, con mia sorpresa, gli onorevoli  Bonafede e Fraccaro. In dette riunioni si iniziò a discutere della possibilità di mediare con la Roma per autorizzare la realizzazione dello stadio”.



riccardo fraccaro 9RICCARDO FRACCARO 9
Da consulente a consigliere
A questo punto del verbale, Berdini sottolinea come Lanzalone “da consulente di fiducia del sindaco per un fatto molto specifico (il capitolo penali, ndr), divenne pian piano un consigliere che influiva su tutto il dossier stadio, anche sulla fattibilità”. Un vero e proprio “assessore per la questione stadio che operava in stretto rapporto con il sindaco e con quest’ultimo ha condiviso il cambiamento della posizione del Comune”. A quel punto Berdini ritiene esaurita la sua funzione di assessore (“sono stato nei fatti esautorato”) all’urbanistica e si dimette. Era il 14 febbraio 2017. L’inchiesta muoveva allora i primi passi.



Le domande dei pm 
riccardo fraccaro luigi di maio 8RICCARDO FRACCARO LUIGI DI MAIO 
Il racconto dall’interno è fondamentale per la procura per chiudere il cerchio intorno alla prima fase delle indagini in cui ha contestato l’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al traffico illecito di influenze e al finanziamento illecito ai partiti (9 arresti e 27 indagati). Quello che serve ancora chiarire è cosa si è mosso intorno alla sindaca e al suo staff in quelle settimane dei primi mesi del 2017 per far cambiare idea sul nuovo stadio.

DI MAIO FRACCARODI MAIO FRACCARO




Se Lanzalone si è mosso da solo con il costruttore Luca Parnasi – con cui poi la “collaborazione” si è estesa ad altri progetti del comune e alle nomine, a cominciare da Cassa depositi e prestiti – oppure se anche altri hanno partecipato ad un’operazione di lobbying chi si muove sul confine sottile tra lecito e illecito. A che titolo, ad esempio, i “commissari” Fraccaro e Bonafede partecipavano a quelle riunioni? Perchè Di Maio dice che “la nomina di Lanzalone a numero 1 di Acea è stato “un premio” per la trattativa sulla stadio”? Soprattutto perché Lanzalone doveva essere premiato con una nomina dal valore di 240 mila euro l’anno?

RICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTARICCARDO FRACCARO - LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - STEFANO BUFFAGNI - ALFONSO BONAFEDE - PIETRO DETTORI - ALESSANDRO DI BATTISTA
Un premio da 240 mila euro
Fondamentale, in questo senso, è anche capire la tipologia dell’incarico a Lanzalone come consulente . Un incarico “gratuito” che nei fatti trasforma l’avvocato in un pubblico ufficiale e come tale, al momento almeno, non perseguibile per quello che riguarda l’incarico in Acea. A questo proposito Berdini spiega: “Ho posto al sindaco il problema del pagamento di Lanzalone perché quest’ultimo metteva un impegno considerevole nella questione. Il Sindaco mi ha detto che avrebbe trovato il modo di inserirlo formalmente nel suo staff con un incarico di consulenza”. L’incarico arriva l’8 marzo 2017 ma non viene mai protocollato. La nomina in Acea arriva in aprile.



Centinaia di omissis 
LUIGI DI MAIO ALFONSO BONAFEDELUIGI DI MAIO ALFONSO BONAFEDE



Le centinaia di omissis dicono che l’inchiesta ha molti altri filoni che devono essere seguiti. Gli arresti in questa fase sono stati necessari per fermare altri accordi che avrebbero potuto, ad esempio, condizionare le nomine di enti pubblici e partecipate –550 – che nelle prossime settimane il governo andrà a fare. Governo con cui  Parnasi vanta ottimi rapporti (“io pago tutti, l’ho sempre fatto”) e di cui può dire: “Il governo lo sta a fa’ io”.  Molti utili chiarimenti li potrebbero dare anche i ministri Bonafede e Fraccaro da cui Raggi fa discendere “la consulenza” di Lanzalone (“me lo hanno imposto loro e Di Maio” ha detto ai pm).  L’ex segretario del Pd Matteo Renzi chiede che Bonafede, fra i tre sembra essere il più vicino a Lanzalone, venga a riferire in aula, al Senato. Ma forse prima dovrà spiegare ai magistrati. Fonte: qui

MESSICO - RAFAEL MARQUEZ, IL CAPITANO DELLA NAZIONALE DI CALCIO, È STATO ACCUSATO DI RICICLAGGIO DI DENARO PER CONTO DI UN NARCOTRAFFICANTE E PER LUI È SCATTATO IL DIVIETO DI GIOCARE NEGLI STATI UNITI

SCANDALO NEL PAESE, GLI SPONSOR LO ALLONTANANO, MA LUI SCENDE IN CAMPO AI MONDIALI E BATTE LA GERMANIA 

PER IL CALCIATORE È LA QUINTA COPPA DEL MONDO CON “EL TRICOLOR”


rafael marquez 4RAFAEL MARQUEZ 
Rafael Marquez, il capitano della nazionale messicana che ha avuto un ruolo fondamentale nella vittoria per 1-0 contro la Germania, è stato accusato di riciclaggio di denaro per conto di un narcotrafficante e ha il divieto di giocare negli Stati Uniti.

Marquez, 39 anni, è stato sanzionato dallo “US Treasury” lo scorso anno per aver presumibilmente aiutato un potente trafficante di droga messicano, Raul Flores Hernandez: le sanzioni imposte prevedono il congelamento dei suoi conti bancari negli Stati Uniti e in Messico e l'impossibilità di giocare a calcio negli Usa.
rafael marquez 6RAFAEL MARQUEZ 

Il calciatore nega le accuse secondo cui lui e i suoi associati detenevano beni per conto di Hernandez ed è volato con la squadra in Russia nonostante qualche critica nel suo Paese d'origine.

In particolare, molti degli sponsor della squadra nazionale messicana hanno preso provvedimenti, prendendo le distanze dal calciatore.

Non a caso Marquez è stato fotografato con una maglia semplice durante gli allenamenti della scorsa settimana, mentre i suoi compagni di squadra gli giravano intorno con indumenti marchiati dagli sponsor.

rafael marquez 3RAFAEL MARQUEZ
Nonostante ciò il difensore ha detto di essere concentrato solo sul calcio: Marquez è il terzo uomo nella storia a giocare la quinta Coppa del Mondo in carriera, raggiungendo il tedesco Lotthar Matthaeus e il messicano Antonio Carbajal.

«Mi sento in forma - ha detto Marquez, che ha annunciato il ritiro dopo la Coppa del Mondo - A casa nessuno pensava che saremmo riusciti a fermare la Germania. Siamo culturalmente pessimisti, ma non molliamo falcimente».
rafael marquez 2RAFAEL MARQUEZ 

Marquez giocò la sua prima Coppa del Mondo nel 2002 all'età di 23 anni, e ha partecipato a tutte le edizioni successive, finendo sempre la corsa agli ottavi di finale. 



Il miglior risultato del Messico ai Mondiali è il raggiungimento dei quarti di finale nel 1970 e nel 1986.

IN PROVINCIA DI SALERNO, PACCO BOMBA A UN AVVOCATO 29ENNE, COLLABORATORE DEL SINDACO DEL SUO PAESE: L’UOMO NON CORRE PERICOLO DI VITA MA POTREBBE PERDERE ENTRAMBE LE MANI



giampiero delli boviGIAMPIERO DELLI BOVI
Ha aperto un pacco trovato davanti casa e gli è esploso tra le mani. Un avvocato civilista di 29 anni, Giampiero Delli Bovi è rimasto ferito gravemente alle mani aprendo un pacco bomba a lui indirizzato, trovato poggiato sul cancello di ingresso di casa a Montecorvino Rovella (Salerno). Il giovane - che ha fatto praticantato nello studio legale del neo sindaco Martino D'Onofrio, da poco eletto e poi è rimasto una volta conseguita l'abilitazione - non ha alcun incarico politico.

Il fatto è accaduto questa mattina intorno alle ore 8. Il giovane professionista è stato trasportato all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Sull'episodio indagano i carabinieri della Compagnia di Battipaglia. A quanto si apprende l'avvocato potrebbe perdere l'uso di entrambe le mani. Ancora sconosciuto il movente, ma si lavora su tutti i fronti per non tralasciare alcuna pista.

CARABINIERICARABINIERI
«Giampiero Delli Bovi è giunto in ospedale - trasportato da un'ambulanza del 118 - cosciente, seppur agitato e dolorante per le ferite riportate. Il paziente si trova in sala operatoria, nel Reparto di Ortopedia dove i medici stanno effettuando una revisione dei monconi. Da quello che si è potuto vedere, potrebbe perdere entrambe le mani». A dirlo il primario Renato Gammaldi, direttore UOC Rianimazione dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno in merito all'esplosione di una bomba carta che ha ferito gravemente, nel Salernitano, il giovane avvocato Delli Bovi.

«Il paziente - spiega Gammaldi - è arrivato alle 8.59 di questa mattina. Da una prima osservazione è apparso sveglio, cosciente, seppur molto agitato e dolorante. La cosa più evidente erano le lesioni a carico degli arti superiori, le mani nello specifico, la mano sinistra appariva assente mentre per la destra si evidenziavano due metacarpi e quindi un lembo cutaneo che continuava a mantenere collegato al polso. È una situazione comunque in divenire. Se la situazione resta questa, che non è sicuramente brillante, ma almeno non dovrebbero esserci problemi per la prognosi «quoad vitam».

carabinieri-675CARABINIERI
L'esplosione ha causato numerose ferite lacero-contuse sia al volto che al torace e alle gambe. «Per il tipo di danno che ha creato - ha concluso il primario - doveva essere un ordigno piuttosto importante, ma nonostante ciò non sono stati rilevati danni a carico degli organi addominali. È stato escluso anche un pneumotorace. La presenza dell'enfisema faceva pensare inizialmente ad una lesione polmonare. Anche a livello polmonare, al momento, non si è ravvisato nulla».

«Sgomento e la più ferma condanna per questo barbaro e vile gesto che oggi ha sconvolto l'intera comunità salernitana». È il messaggio del sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo che, appresa la notizia del pacco bomba si è fatto portavoce, assieme al collega Andrea Cioffi, sottosegretario per lo Sviluppo Economico, dei dieci parlamentari salernitani. «Esprimiamo - aggiunge - tutta la nostra vicinanza alla famiglia e i più sentiti auguri di una pronta guarigione». Fonte: qui

''DICEVANO CHE L'AMERICA SAREBBE ANDATA A PICCO CON LE POLITICHE DI TRUMP. IRAN, ACCORDO DI PARIGI, COREA DEL NORD, GUERRA COMMERCIALE CON LA CINA. E INVECE HANNO SBAGLIATO TUTTI''

NIALL FERGUSON: ''QUELLI CON LA DOPPIA LAUREA NON CAPISCONO IL PRESIDENTE, MA È COME L'IMPERATORE AUGUSTO. I SUOI CONTEMPOREANEI ROMANI LO HANNO DETESTATO, EPPURE HA TRIONFATO''

Articolo di Niall Ferguson, storico e professore all'Università di Stanford (già Harvard), pubblicato qui e tradotto da www.ilfoglio.it

niall ferguson diventa probrexitNIALL FERGUSON DIVENTA PROBREXIT
Per le persone più istruite che conosco, Donald Trump è un presidente terribile, orribile, non buono, molto cattivo. Ma potrebbe avere la stoffa di un imperatore piuttosto efficace?”. Se lo chiede lo storico di Stanford Niall Ferguson. “La morte della repubblica non è qualcosa cui io, da futuro cittadino, darei il benvenuto. Eppure è una possibilità che deve essere presa in considerazione, proprio perché così tante persone intelligenti continuano a sottovalutare Trump.

Da due anni le persone con almeno due lauree universitarie hanno digrignato i denti per ogni affermazione e mossa di Trump. Per gli esperti di politica estera è un toro in un negozio di porcellane e calpesta ‘l’ordine internazionale basato sulle regole’. Per l’establishment economico è una palla da demolizione che distrugge più di mezzo secolo di consenso sul fatto che il libero scambio funzioni meglio del protezionismo.

‘Non turbare i tuoi alleati europei. Non uscire dall’accordo sul clima di Parigi. Non minacciare la Corea del Nord. Non sono d’accordo per un vertice con Kim Jong-un. Non rottamare l’accordo con l’Iran’. Tutto questo finirà in un disastro: o la terza guerra mondiale o una tranquilla conquista cinese del mondo. O un’acquisizione russa dell’Europa. O qualcosa di terribile, orribile, non buono, molto cattivo. ‘Fermati, fermati, fermati’, piangono gli economisti. ‘Non imporre tariffe a nessuno, specialmente ai tuoi alleati. Non chiedere riduzioni nel deficit commerciale tra Stati Uniti e Cina. Non fare enormi tagli alle tasse’. Tutto questo finirà in un disastro – o una Grande depressione o un’inflazione galoppante. O qualcosa di terribile, orribile, non buono, molto cattivo.

il professor niall fergusonIL PROFESSOR NIALL FERGUSON
Una caratteristica sorprendente di questi terribili commenti è quanto siano stati sbagliati finora. Nonostante tutti i discorsi da Cassandra, l’America potrebbe ancora raggiungere l’obiettivo di Parigi di ridurre le emissioni di biossido di carbonio. Gli europei hanno ampiamente accettato di dover spendere di più per la propria difesa. Kim ha interrotto i suoi test missilistici e si è presentato al tavolo dei negoziati. E l’Iran sta vacillando per la reimposizione delle sanzioni e una spinta militare statunitense-israeliana-araba concertata.

 Nonostante tutte le chiacchiere sulla guerra commerciale, l’economia americana è in piena occupazione, il dollaro si sta facendo sentire, il mercato azionario è salito del 30 per cento dall’elezione di Trump e gli unici paesi in difficoltà sono i soliti sospetti con i loro soliti problemi (come la Turchia). Non è che Trump sia un genio sottovalutato, o un idiota savant.

E’ solo che il suo modo intuitivo, istintivo, impulsivo di operare, familiare a coloro che hanno fatto affari con lui, sta esponendo alcuni difetti fondamentali nella struttura concettuale di quelli con la doppia laurea. Sì, c’è molto da dire in linea di principio a favore di un ordine internazionale basato su regole esplicite; e, sì, quelle regole dovrebbero favorire il libero scambio rispetto al protezionismo.

donald trump xi jinping mar a lagoDONALD TRUMP XI JINPING MAR A LAGO
Ma se, in pratica, il tuo ordine liberale internazionale consente alla Cina di raggiungerti, prima economicamente e poi strategicamente, probabilmente c’è qualcosa di sbagliato in esso. La chiave per la presidenza Trump è che è probabilmente l’ultima opportunità che l’America ha per fermare o almeno rallentare l’ascesa della Cina. E anche se potrebbe non essere intellettualmente molto soddisfacente, l’approccio di Trump al problema, che è quello di affermare il potere degli Stati Uniti in modi imprevedibili e dirompenti, potrebbe in effetti essere l’unica opzione valida rimasta. Pensa al mondo come a un sistema a tre imperi.

donald trump xi jinpingDONALD TRUMP XI JINPING
Dimenticate la Coppa del mondo e la fantasia per cui i Davide possono a volte uccidere Golia. Nella vera Coppa del mondo, i Golia dominano. Come in Tucidide, gli Ateniesi dissero ai meliani: ‘I forti fanno ciò che possono e i deboli soffrono ciò che devono’. I forti nel mondo di oggi sono gli Stati Uniti, la Cina e l’Europa, in questo ordine. Ogni impero si evolve in una direzione diversa.

L’impero americano, avendo sperimentato la sovraestensione in Afghanistan e Iraq, non si è ritirato in un isolamento ma continua a esercitare una forza letale e domina ancora gli oceani. Il suo ultimo passo lungo la strada verso l’impero è interno: Trump sfida le regole formali e informali della repubblica. Il momento della verità si avvicina rapidamente quando il rapporto di Robert Mueller esporrà tutti i tipi di crimini e reati minori, alcuni dei quali molto probabilmente giustificherebbero l’impeachment.
donald trump e kim jong un 2DONALD TRUMP E KIM JONG UN

Probabilmente i Democratici riconquisteranno la Camera dei rappresentanti a novembre e procederanno a mettere sotto accusa Trump. Ma cosa accadrà se la sua percentuale di approvazione reggesse, forse addirittura migliorasse? E se li sfidasse semplicemente come non aveva fatto Richard Nixon? Quello sarebbe il ‘momento romano’.

Sono visibili tutti i sintomi che accompagnano il passaggio dalla repubblica all’impero. La plebe disprezza le élite. Un vecchio e nobile ordine senatoriale personificato da John McCain sta morendo. Una guerra civile culturale infuria sui social media, il forum dei giorni nostri. Il presidente-imperatore domina il discorso pubblico emettendo editti a 280 caratteri.

TRUMP ROHANITRUMP ROHANI
Nel frattempo, l’impero cinese diventa sempre più centralizzato, sempre più invasivo della privacy dei suoi cittadini e sempre più esplicito nella sua espansione oltreoceano. Il mondo occidentale considera Xi Jinping un potentato onnipotente. Il più debole dei tre imperi è l’Europa. E’ vero, le sue istituzioni a Bruxelles hanno il potere di imporre regole, multe e tasse alle maggiori corporazioni statunitensi e cinesi. Ma l’Europa non ha giganti tecnologici. Le sue flotte, eserciti e forze aeree si sono sciolte. E il consenso politico su cui si è basato negli ultimi sessant’anni – tra socialdemocratici e moderati conservatori in ogni stato membro – si sta sgretolando sotto un assalto nazionalista-populista.


DONALD TRUMP JOHN MCCAINDONALD TRUMP JOHN MCCAIN
La logica del trumpismo è semplicemente quella di spaccare gli altri imperi, sfruttando il fatto che sono entrambi più deboli degli Stati Uniti, al fine di ottenere concessioni e rivendicare vittorie. Per quelli con la doppia laurea tutto ciò è incomprensibile. Continueranno a trovare da ridire sui successi di Trump. Anche Ottaviano è stato terribile, orribile, non buono, molto cattivo agli occhi di molti dei suoi contemporanei romani. Ma come Augusto, tuttavia, ha trionfato. E’ una delle lezioni più inquietanti della storia”.

Fonte: qui

MOMENTI DI PAURA PER LA SQUADRA DI CALCIO DELL'ARABIA SAUDITA. IN FIAMME L'ALA DESTRA DELL'AEREO PER UN GUASTO AL MOTORE




Tanta paura, fortunatamente senza conseguenze. E' accaduto questo pomeriggio durante il volo che trasportava la squadra e lo staff dell'Arabia Saudita a Rostov, dove mercoledì alle 17 i sauditi torneranno in campo al Mondiale in Russia contro l'Uruguay.
aereo arabia sauditaAEREO ARABIA SAUDITA

Improvvisamente, durante il viaggio, dai finestrini sul lato destro dell'aereo sono apparse delle fiamme che venivano fuori dai motori sotto l'ala a causa di un guasto. A bordo si sono vissuti dei momenti molto difficili, e si è diffusa tra i passeggeri una naturale paura. Per fortuna, le fiammate non hanno avuto conseguenze e l'aereo è atterrato regolarmente. Fonte: qui