9 dicembre forconi: 11/12/19

martedì 12 novembre 2019

L’AGENZIA DELLE ENTRATE DA QUEST’ANNO DÀ UN VOTO ALLA NOSTRA AFFIDABILITÀ FISCALE: CHI PRENDE MENO DI 6 ENTRA NELLA LISTA DEI CONTROLLI. SOLO CHE CI SONO ERRORI SULLA METÀ DEI CONTRIBUENTI

LA RISPOSTA GENERATA DALL’ALGORITMO PERÒ È SBAGLIATA ...  

MILENA GABANELLI HA FATTO IL CALCOLO: “UNA LIBERA PROFESSIONISTA CHE DICHARA 50MILA EURO E NEL 2018 NE HA DICHIARATI 30 PER MATERNITÀ DIVENTA ANOMALA, COSÌ COME…

MILENA GABANELLI E L'ALGORITMO DIFETTOSO DELLE TASSE



Milena Gabanelli e Andrea Marinelli per il “Corriere della Sera - Dataroom”
come funziona l'isa l'indice sintetico di affidabilita'COME FUNZIONA L'ISA L'INDICE SINTETICO DI AFFIDABILITA'
Da quest’anno la nostra affidabilità fiscale è decisa da un algoritmo, che ci dà un voto. Dall’8 in su possiamo stare tranquilli: niente accertamenti e in più benefici premiali, come la possibilità di compensare i crediti di imposta fino a 20 mila euro di Irpef e Ires, e il rimborso Iva fino a 50 mila euro senza visto di conformità. Se invece il voto è inferiore al 6 entri nella lista dei controlli presuntivi.
Questa pagella fiscale si chiama Isa – che sta per Indici sintetici di affidabilità fiscale – ed è stata introdotta dall’Agenzia delle Entrate per «favorire l’assolvimento degli obblighi tributari e incentivare l’emersione spontanea di redditi imponibili». Ovvero per sveltire le pratiche e fare pagare le tasse dovute. Un buono strumento quindi, se costruito bene. Tutto quello che sappiamo è che si basa sui redditi degli ultimi 8 anni e sugli studi di settore degli ultimi dieci.
milena gabanelli e l'algoritmo difettoso delle tasse 3MILENA GABANELLI E L'ALGORITMO DIFETTOSO DELLE TASSE 
I dati sbagliati
I coefficienti predeterminati dall’Agenzia delle Entrate sono immodificabili, come pure alcuni dati, anche se sono sbagliati, e gli esiti non sono sempre coerenti con l’attività esercitata. Può capitare, infatti, che l’indice di «insufficienza» aumenti nei casi in cui non dovrebbe o che al contrario affidi un punteggio alto a soggetti borderline.
Esempi: una libera professionista che ogni anno ha dichiarato 50 mila euro e nel 2018 ne ha dichiarati 30 mila perché è andata in maternità diventa anomala, così come la società che ha fatturato meno perché ha un immobile sfitto, oppure l’azienda che ha dovuto pagare 100 mila euro di spese legali straordinarie.
la sose soluzioni per il sistema economicoLA SOSE SOLUZIONI PER IL SISTEMA ECONOMICO
Anche un professionista con un contratto part-time risulta anomalo, perché non raggiunge il reddito previsto dall’Agenzia delle Entrate calcolato sull’andamento degli otto anni precedenti. E pazienza se un contribuente nel 2018 ha cambiato datore di lavoro e incassa la metà rispetto al 2017.
Errori su circa il 50% dei contribuenti
Al contrario, professionisti che non sono mai stati congrui, o imprese commerciali sempre in perdita (ma che magari fanno il nero), si ritrovano un 9. Ad esempio la società X, che negli anni precedenti ha dichiarato anche perdite fiscali ed era sempre al limite della congruità, nel 2018 si ritrova un punteggio Isa di 9,02. Dataroom ha interpellato molti commercialisti e in diverse regioni italiane: è emerso che fra il 40 e il 50 per cento dei contribuenti è passato dall’essere «congruo e coerente» nella dichiarazione dei redditi del 2018 a «insufficiente» in quella del 2019, o viceversa.
tasseTASSEl'algoritmo delle tasse 1L'ALGORITMO DELLE TASSE 
Gli Isa riguardano 6 milioni di soggetti, fra imprese e partite Iva, esclusi i forfettari e i grandi contribuenti, dove il rapporto è «one to one». Il sistema si inceppa anche perché non è possibile indicare i fattori che incidono sul reddito. Ad esempio se hai i lavori in corso davanti al negozio per sette mesi, inevitabilmente incassi meno: gli studi di settore, superati perché zeppi di criticità, ne tenevano conto, mentre sugli Isa non si possono segnalare situazioni marginali, malattie eccetera, se non con una nota di 1.768 caratteri spazi inclusi, non sempre sufficiente a spiegare le problematiche.
milena gabanelli e l'algoritmo difettoso delle tasse 2MILENA GABANELLI E L'ALGORITMO DIFETTOSO DELLE TASSE 
Le incoerenze di sistema
Per rimediare al voto negativo, nella dichiarazione dei redditi è prevista una voce che invita a pagare di più e fornisce le cifre su cui fare il calcolo, a seconda del punteggio che vuoi raggiungere. Sulla somma aggiuntiva occorre ovviamente pagare tasse e Iva.
l'algoritmo delle tasse 2L'ALGORITMO DELLE TASSE 
Un sistema che da una parte rischia di vessare il contribuente onesto, dall’altra non «vede» l’incoerenza di quei contribuenti che decidono di pagare qualcosa in più per prendersi i benefici premiali, e non li concede a chi invece li meriterebbe; infine dà una scappatoia a coloro che utilizzano i crediti d’imposta con fatture false, e sono migliaia. Certo, quando ci sono di mezzo fatti penalmente rilevanti, la certezza dell’impunità non c’è.
Chi ha costruito l’algoritmo
milena gabanelli e l'algoritmo difettoso delle tasseMILENA GABANELLI E L'ALGORITMO DIFETTOSO DELLE TASSE
Gli Isa sono stati introdotti con decreto nel 2017 dal governo Gentiloni e l’algoritmo che sta alla base lo ha realizzato Soluzioni per il Sistema Economico (Sose), una società partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze e dalla Banca d’Italia che ha effettuato gli indici per 175 attività. A novembre 2018 il governo gialloverde ha sostituito l’amministratore delegato Ceriani con Vincenzo Atella. Le operazioni si sono un po’ ritardate e a giugno, mentre Sose faceva partire in tutta fretta i nuovi Isa, il vice ministro dell’Economia Massimo Garavaglia dichiarava che «sono uno strumento inutile e verrà abrogato perché superato dalla fatturazione elettronica». Invece hanno prorogato di due mesi le dichiarazioni dei redditi poiché la macchina non era pronta. Quando è diventata operativa si è scoperto che l’algoritmo era programmato male, ma intanto ha generato un incasso, secondo il Ministero dell’Economia, superiore ai 2,1 miliardi attesi.
l'algoritmo delle tasseL'ALGORITMO DELLE TASSE
Indici sbagliati e da rivedere
La Sose interpellata sui criteri adottati per l’Isa dice solo «di aver lavorato al progetto per conto dell’Agenzia delle Entrate e del Mef, e che quindi sono loro i soggetti preposti a rispondere». Dopo la levata di scudi dei commercialisti che non ci capivano più niente, la commissione di esperti si è riunita e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate Antonino Maggiore il 6 novembre ha dichiarato: «Ci sarà una revisione degli Isa e si interverrà sulla modifica degli indici».
A questo punto dovrebbe però inviare una circolare a tutti gli uffici dell’Agenzia, con la quale invita a non considerare le pagelle dei punti fermi per le analisi. Anche perché è complicato dare il via alla rumba dei controlli: richiede personale e l’Agenzia delle Entrate è sotto organico.
TASSETASSE
Quando l’algoritmo finisce in tribunale
In Italia c’è già stato un caso di algoritmo «difettoso» nella pubblica amministrazione ed è finito in tribunale. Per l’anno scolastico 2016/2017 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si era affidato a un algoritmo secretato – realizzato da Finmeccanica e Hewlett Packard Enterprise e costato 444 mila euro – per decidere le assegnazioni di 10 mila docenti che avevano vinto il concorso.
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Avrebbe dovuto dare la precedenza alla valutazione dei candidati e poi incrociarla con le destinazioni richieste, invece molti insegnanti sono stati spediti anche a 1.000 chilometri di distanza da casa. Il ministero conciliò circa 3.000 casi e diversi tribunali annullarono le assegnazioni. Su quell’algoritmo si sono espressi quest’anno sia il Tar del Lazio che il Consiglio di Stato. Entrambi concordi: un algoritmo può far parte del processo amministrativo, ma a patto che sia soggetto all’intervento umano.
Nel caso dell’Isa, dunque, il contribuente, il suo commercialista o un giudice che si trova a esprimersi su un ricorso devono sapere cosa c’è dentro l’algoritmo, come funziona. In conclusione: la lotta all’evasione fiscale si fa solo con gli uomini, e con criteri che gli uomini danno alle macchine. Dopo averle collaudate, però, non sulla pelle dei contribuenti.
milena gabanelli e l'algoritmo difettoso delle tasse 4MILENA GABANELLI E L'ALGORITMO DIFETTOSO DELLE TASSE 
Fonte: qui

A SALERNO UNA DONNA INCASSAVA LA PENSIONE DELLA MADRE MORTA DA 6 ANNI E NEL FRATTEMPO PERCEPIVA PURE IL REDDITO DI CITTADINANZA: È STATA DENUNCIATA E LE SONO STATI SEQUESTRATI 67MILA EURO, LA CASA E UN’AUTO


NON AVEVA MAI AVVERTITO L’INPS DEL DECESSO DELLA MAMMA E NEL FRATTEMPO…


LUIGI DI MAIO REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINOLUIGI DI MAIO REDDITO DI CITTADINANZA BY LUGHINO
Indebita percezione di erogazioni in danno dello Stato. Con questa accusa una 56enne, di Agropoli, è stata denunciata. La donna continuava a incassare la pensione della madre deceduta nel 2013 e, nel frattempo, percepiva il reddito di cittadinanza. Le sono stati sequestrati, in via preventiva, i 67mila euro intascati fino a marzo 2018. I militari della Guardia di finanza di Agropoli, su disposizione della Procura di Vallo della Lucania, hanno proceduto a sequestrare anche un immobile e un veicolo.

reddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZAreddito di cittadinanzaREDDITO DI CITTADINANZA
La donna, approfittando della circostanza che nessun funzionario dell'Anagrafe comunale avesse inoltrato la comunicazione di avvenuto decesso agli uffici dell'Inps, ha continuato a percepire i 1.200 euro netti di cui constava la pensione della madre; una somma a cui, in seguito, si sono aggiunti i circa 260 euro di reddito di cittadinanza corrisposto alla 56enne. È stata denunciata e, contestualmente, sono state avviate le procedure per la sospensione dell'erogazione del sussidio.  Fonte: qui

DON MICHELE MOTTOLA, IL PRETE DEL CASERTANO ARRESTATO PER ABUSI SESSUALI NEI CONFRONTI DI UNA BAMBINA DI 11 ANNI, HA CONFESSATO: “CHIEDO SCUSA ALLA SUA FAMIGLIA, SPERO RIESCANO A PERDONARMI. MI AFFIDO ALLA GIUSTIZIA DIVINA E TERRENA”

VIDEO: IL SERVIZIO DELLE IENE CON LE REGISTRAZIONI DELLA BAMBINA FATTE CON IL TELEFONINO

VIDEO: IL SERVIZIO DI NINA PALMIERI DE “LE IENE” SU DON MICHELE MOTTOLA

Prete pedofilo nel Casertano al gip: "Sono colpevole"

don michele mottola 2DON MICHELE MOTTOLA 
"Mi assumo tutte le responsabilità. Sono colpevole di tutte le accuse che mi vengono contestate. E' tutto vero". Confessione choc di don Michele Mottola, il prete della parrocchia di Trentola Ducenta arrestato la scorsa settimana per abusi sessuali nei confronti di una bambina di 11 che frequentava la parrocchia. Lo racconta all'Agi il suo legale, Antimo D'Alterio.

l'arresto di don michele mottolaL'ARRESTO DI DON MICHELE MOTTOLAle iene il servizio di nina palmieri sul prete pedofilo 6LE IENE IL SERVIZIO DI NINA PALMIERI SUL PRETE PEDOFILO 
Il prete, assistito dal suo legale, è stato interrogato questa mattina nel carcere di Secondigliano dal gip Santoro. Il sacerdote, sospeso già a maggio anche dal vescovo Angelo Spinillo dal celebrare messa e avere rapporto con i fedeli, durante l'interrogatorio, oltre ad assumersi ogni responsabilità ha aggiunto: "Chiedo scusa alla famiglia della bambina. Spero riescano a perdonarmi. Ho intrapreso un percorso spirituale. Mi affido alla giustizia divina e terrena. Sono colpevole". Il legale del sacerdote ha in sede di interrogatorio chiesto i domiciliari ritenendo non sussistano elementi per la detenzione carceraria.
le iene il servizio di nina palmieri sul prete pedofilo 4LE IENE IL SERVIZIO DI NINA PALMIERI SUL PRETE PEDOFILO 

Arrestato, dopo la nostra denuncia, il prete accusato di abusi su una bambina

Don Michele Mottola è stato arrestato. Il prete di cui abbiamo parlato nel servizio di Nina Palmieri, che potete vedere qui sopra, è accusato di abusi nei confronti di una minore sua parrocchiana. L’arresto è stato eseguito dalla polizia su ordine del tribunale di Napoli.
don michele mottola 3DON MICHELE MOTTOLA 

Noi de Le Iene abbiamo denunciato il caso raccontando della storia di Marina (il nome è di fantasia, ndr) una bambina di soli 11 anni che con incredibile coraggio e lucidità era riuscita a registrare con il suo telefonino gli abusi sessuali di cui sarebbe stata vittima a 10 anni a opera del prete per incastrarlo, anche perché all’inizio non era stata creduta.
il servizio delle iene sugli abusi di don michele mottola 4IL SERVIZIO DELLE IENE SUGLI ABUSI DI DON MICHELE MOTTOLA 

Il sacerdote era già stato sospeso e isolato dalla comunità parrocchiale su decisione della diocesi di Aversa. “È stata fornita ai familiari della minore la collaborazione affinché fosse sporta anche regolare denuncia alle autorità giudiziarie”, aveva fatto sapere l’ufficio del vescovo. E adesso le autorità si sono mosse, arrestando il prete. Fonte: qui

IL COLMO? I SEGGIOLINI E DISPOSITIVI ANTI-ABBANDONO IN VENDITA (GIA' SOLD-OUT) NON SONO CONFORMI AL DECRETO.

C'È L'OBBLIGO DI USARLI MA NON ESSENDOCI UNA LISTA UFFICIALE, I PRODUTTORI POSSONO AUTO-CERTIFICARE DI ESSERE A NORMA. MA SE SERVE L'AZIONE DEL GUIDATORE PER ATTIVARE IL DISPOSITIVO, ESSO È AUTOMATICAMENTE ''ILLEGALE''. E QUASI TUTTI LA RICHIEDONO 

LA MINISTRA DE MICHELI CHIACCHIERA MA LE SANZIONI SONO ANCORA IN VIGORE

Alice Dutto per www.corriere.it

Un altro capitolo della già complicata vicenda dei dispositivi anti-abbandono per i seggiolini (obbligatori per i bambini fino a 4 anni d'età) riguarda la loro conformità alle caratteristiche delineate dal decreto attuativo. Se si legge la norma alla lettera, infatti, nessuno dei prodotti attualmente sul mercato sarebbe a norma.

seggiolino bambini autoSEGGIOLINO BAMBINI AUTO
Le due «falle»
I punti critici sono essenzialmente due: il fatto che il dispositivo debba essere in grado di attivarsi automaticamente, senza alcuna ulteriore azione da parte del conducente, e il fatto che non alteri le caratteristiche di omologazione del seggiolino. «Oggi come oggi - denunciano gli esperti di Altroconsumo - non c'è alcun sistema in commercio che abbia entrambe queste caratteristiche: cioè che sia approvato dalla casa produttrice dei seggiolini e, allo stesso tempo, non preveda alcuna azione per attivarsi».

Bluetooth fuorilegge?
Stando al testo dell'allegato A (punto 1 lettera B) del decreto attuativo, «il dispositivo deve essere in grado di attivarsi automaticamente ad ogni utilizzo, senza ulteriori azioni da parte del conducente». Questo fa sorgere diversi interrogativi, che l'associazione dei consumatori pone alle istituzioni: «Non è chiaro se, ad esempio, la necessità di attivare il Bluetooth sul telefonino sia da considerarsi un'azione volontaria attiva». 

Chiusura non a norma
Sempre Altroconsumo sottolinea che, per la stessa indicazione del decreto, non sarebbero a norma i dispositivi – sia integrati che indipendenti – che necessitano della chiusura di una clip o di parte del dispositivo.

Dispositivi indipendenti in forse
seggiolino bambini auto 2SEGGIOLINO BAMBINI AUTO 2
C'è poi un'altra questione: quella dell'alterazione delle caratteristiche con cui un seggiolino è stato omologato. Il punto 2, lettera B, dell'allegato A del decreto 122/2019, dice: «Nell'interazione con il veicolo o con apposito sistema di ritenuta, il dispositivo non deve in alcun modo alterarne le caratteristiche di omologazione».

Le certificazioni dei dispositivi
E allora perché praticamente tutti i dispositivi in commercio, a oggi, hanno la certificazione di conformità? Perché, come previsto dalla legge, si tratta di un'autocertificazione e non sono ancora scattati i controlli che, secondo fonti ascoltate dal Corriere, partiranno ad andar bene non prima di dicembre. Solo in seguito a tali controlli si saprà quali prodotti rispettano veramente la legge e quali no. Fino a quel momento si viaggia, letteralmente, nell’incertezza. Nella quale potrebbero fioccare le multe.

La necessità di un chiarimento
Ecco perché è importante che si proceda al più presto alla moratoria delle sanzioni che dovrebbe essere approvata a breve, come confermato dal Ministero dei Trasporti.

Fonte: qui