9 dicembre forconi: 10/03/19

giovedì 3 ottobre 2019

ROMA, CI SONO DIECI GIORNI PER EVITARE IL CAOS

I PRESIDI AVVERTONO: “RISCHIAMO DI CHIUDERE LE SCUOLE A CAUSA DEI RIFIUTI” 
PER I MEDICI SIAMO ALLA VIGILIA DI UN’EMERGENZA SANITARIA 
VIRGINIA RAGGI E ZINGARETTI DEVONO TROVARE UN'INTESA PER EVITARE CHE LA SITUAZIONE PRECIPITI: IN QUEL CASO L'ARRIVO DI UN COMMISSARIO SAREBBE SCONTATO 
PD E M5S VOGLIONO EVITARE DI REGALARE IL CAMPIDOGLIO A SALVINI…
EMERGENZA RIFIUTI A ROMA: RISCHIO COLLASSO IN 10 GIORNI ALLARME DI MEDICI E PRESIDI
Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

tmb rifiuti rocca cenciaTMB RIFIUTI ROCCA CENCIA
I presidi avvertono: a Roma rischiamo di chiudere le scuole a causa dei rifiuti. L'ordine dei medici aggiunge: siamo alla vigilia di un'emergenza sanitaria, con la spazzatura che resta sui marciapiedi. Ci sono dieci giorni per evitare il caos, visto che il 14 ottobre scade l'ordinanza regionale che obbliga tutti gli impianti del Lazio a farsi carico dei rifiuti romani. Già oggi l'unico tmb di Ama, a Rocca Cencia, è allo stremo, mentre la municipalizzata è allo sbando, affidata dalla sindaca Raggi a un attivista M5S che non conosce l'azienda e che non si è mai occupato di rifiuti.
ROCCA CENCIAROCCA CENCIA

IL NEO AD
Ieri il nuovo amministratore unico dell'Ama, Stefano Zaghis, fedelissimo del Movimento 5Stelle voluto dalla Raggi per guidare un'azienda con quasi ottomila dipendenti, ha spiegato che «la priorità ora è pulire la città». Non proprio una idea rivoluzionaria, anche perché è da tre anni che i romani si aspettano questo risultato dall'amministrazione Raggi di cui Zaghis è espressione.

Ma la situazione è destinata a peggiorare fin dalle prossime settimane, il piano che il vecchio Cda, costretto a dimettersi, aveva messo in campo per uscire dalla fase di criticità è stato fermato. «Ci hanno lasciati soli, così è impossibile lavorare» hanno spiegato Paolo Longoni e Luisa Melara, ex ad ed ex presidente dell'Ama. Ieri parlando a RadioRadio, la dirigente della Direzione rifiuti di Roma Capitale, Laura D'Aprile, ha replicato: «Non c'è stato alcun tipo di abbandono».
VIRGINIA RAGGI A ROCCA CENCIAVIRGINIA RAGGI A ROCCA CENCIA

LA PAURA
Abbandonati per strada sono i rifiuti a Roma e con l'Ama allo sbando c'è il timore che si ripeta la grande crisi vissuta a giugno e luglio. «A Roma si rischia l'emergenza sanitaria per i rifiuti» dicono Antonio Magi e Pierluigi Bartoletti, presidente e vice presidente dell'Ordine provinciale dei medici-chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Roma.

«Occorre evitare che in breve tempo si creino nella Capitale cumuli di immondizia in ogni strada, nei pressi di scuole, ospedali, luoghi pubblici e che un simile degrado diventi attrattivo per gli animali». Non c'è tempo da perdere, il caos in cui versa l'Ama con le ennesime dimissioni dell'ennesimo Consiglio d'Amministrazione e la nomina di un nuovo responsabile preoccupa l'Ordine dei medici di Roma e provincia che continua a monitorare costantemente la situazione. La raccolta dei rifiuti nella Capitale d'Italia si regge, e male, su un fragilissimo equilibrio basato principalmente sulla buona volontà delle Regioni vicine ad accogliere, seppur a caro prezzo, i nostri residui. Non c'è spazio dunque per improvvisi blackout del ciclo di raccolta e smaltimento».
cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 31CASSONETTI RICOLMI DI RIFIUTI A ROMA 

C'è un altro punto di vista, quello dei presidi delle scuole romane che addirittura ventilano l'ipotesi della sospensione delle lezioni a causa delle montagne di spazzatura sui marciapiedi. «Come segnalato da molti presidi di istituti comprensivi e scuole superiori romane, sia in zone centrali della città sia in periferia la situazione dei rifiuti abbandonati presso gli edifici scolastici o all'interno dei cortili sta aggravandosi di giorno in giorno» si legge in una nota dell'Associazione nazionale presidi di Roma.

cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 19CASSONETTI RICOLMI DI RIFIUTI A ROMA 19
«Qualora non venga preso in attenta considerazione organizzativa l'appello dei medici e delle scuole chiediamo che ogni Asl di zona si attivi per verificare lo stato igienico-ambientale ed eventualmente proceda alla richiesta di chiusura degli istituti. Ci associamo all'appello dell'ordine dei Medici affinché venga risolta al più presto una situazione di degrado e di pericolosità che mette a repentaglio la salute».

COMMISSARIAMENTO PIU’ VICINO
Simone Canettieri per “il Messaggero”

Il caso della spazzatura della Capitale e della paralisi dell'Ama l'azienda dei rifiuti sta mettendo sulla graticola anche il governo rosso-giallo. Per la prossima settimana il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, ha convocato la sindaca Virginia Raggi e il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
virginia raggi nicola zingarettiVIRGINIA RAGGI NICOLA ZINGARETTI

SUMMIT
Il vertice avverrà mentre Roma sta vedendo crescere di nuovo i cumuli di spazzatura ed il lavoro di messa in sicurezza del sistema, iniziato dal Cda formato da Melara, Longoni e Ranieri - tutti scelti dalla Raggi - si è bruscamente interrotto dopo tre mesi e mezzo, per la rottura con il Campidoglio. Costa sa che una Roma di nuovo ricoperta dai rifiuti sarà una bomba a orologeria che metterà a rischio anche gli equilibri di governo.

cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 1CASSONETTI RICOLMI DI RIFIUTI A ROMA
Costa e Zingaretti tenteranno di convincere la Raggi da una parte a fare uscire dalla paralisi Ama, il cui ultimo bilancio approvato è quello del 2016, dall'altra faranno pressione perché finalmente la sindaca accetti la realizzazione di impianti che a Roma mancano, come anche l'ex consigliere di amministrazione di Ama, Massimo Ranieri, ha denunciato, inascoltato. In una intervista il ministro dell'Ambiente ha insistito sulla necessità di realizzare un centro di stoccaggio per i rifiuti della durata di due o tre anni; il piano regionale dei rifiuti, sul quale entro domani Roma Capitale deve inviare le osservazioni, spiega che serve una discarica, visto che a fine anno chiuderà quella di Colleferro dove ogni giorno vanno mille tonnellate di scarti.
virginia raggi e nicola zingaretti 1VIRGINIA RAGGI E NICOLA ZINGARETTI 1

Raggi e Zingaretti devono trovare un'intesa per evitare che la situazione precipiti: in quel caso l'arrivo di un commissario sarebbe scontato. Un'eventualità ventilata nelle stanze del governo, ma sempre allontanata: il danno d'immagine per la Capitale sarebbe enorme, al di là delle ricadute per la grillina, a meno di un anno e mezzo dalla fine del mandato. Fonti M5S spiegano: «Virginia e Nicola devono trovare un'intesa per bloccare l'opa di Salvini sul Campidoglio».

Il patto è tutto da costruire, ma potrebbe materializzarsi già la prossima settimana durante la cabina di regia. Il Comune punta a una proroga dell'ordinanza fino al 30 gennaio. Il provvedimento firmato da Zingaretti obbliga tutti gli impianti del Lazio a ricevere i rifiuti romani (ma c'erano anche delle prescrizioni nei confronti che Ama non ha rispettato, a partire dall'approvazione del bilancio) e ha giù avuto una proroga, ma soltanto fino al 14 ottobre, secondo la sindaca Virginia Raggi una data troppo ravvicinata.
cassonetti ricolmi di rifiuti a roma 18CASSONETTI RICOLMI DI RIFIUTI A ROMA

SANZIONI
Non solo: la sindaca vorrebbe fare in modo di riscrivere le prescrizioni per far inserire penali nei confronti degli impianti che non accolgono tutta la quantità di rifiuti stabilita. In questo modo si eviterebbe l'ennesimo Natale tra i rifiuti: un selfie che Salvini è pronto a scattarsi per lanciare l'assalto al Campidoglio. Ecco perché gli sherpa del Pd e del M5S sono pronti a trovare una soluzione che blocchi sul nascere qualsiasi aggressione (politica della Lega).

SINTESI
Il primo passo concreto da fare passa da una nuova ordinanza. Che arrivi al primo mese del 2020 e che nel merito modificata. Ma per arrivare a questo traguardo occorre che ci sia una sintesi politica. Che potrebbe funzionare proprio in virtù del meccanismo già visto per la formazione del nuovo governo: meglio un'intesa giallorossa che la riscossa della Lega. Un fattore che chiaro a tutti. A partire dal premier Giuseppe Conte che per il momento non sta intervenendo. Così come Luigi Di Maio che da giorni continua a tirarsi fuori dalle cose romane che lo hanno scottato troppe volte.
raggi zingaretti-2RAGGI ZINGARETTI

Adesso starà a Sergio Costa, titolare dell'Ambiente e grillino doc, cercare di ricucire i rapporti con il Campidoglio. In questa fase il ruolo di Max Bugani torna più che comodo: il nuovo capo-staff lavora a tutto campo per ricostruire i ponti. E si prende l'onere, tutto politico di attaccare Salvini: «Matteo, fatti un favore, smetti di rompere le scatole a Virginia Raggi. A volte il silenzio è la cosa migliore. Ti ricordo solo che molti sindaci leghisti sono stati arrestati per reati gravi e che il vostro sindaco n.1, citato come esempio di buon governo, si chiama Bitonci ed è crollato miseramente». La questione come sempre è tutta politica. Ma servono subito soluzioni tecniche visto che Ama è sull'orlo del baratro e già ci sono i rifiuti sui marciapiedi. Fonte: qui


L’AMMINISTRATORE DELEGATO DIMISSIONARIO DELL’AZIENDA DEI RIFIUTI DI ROMA(AMA) ATTACCA LA RAGGI A “CIRCO MASSIMO”: “L’EMERGENZA ROMANA SI RISOLVE FACENDO IMPIANTI. 
MA DALLA SINDACA ABBIAMO AVUTO COME RISPOSTA SOLO NO. 
NON SONO IN GRADO DI DIRE SE È ALL’ALTEZZA DEL RUOLO. 
SO CHE NOI ABBIAMO SFIDUCIATO IL SOCIO (IL COMUNE) PERCHÉ NON SAPEVA FARE IL SOCIO”


PAOLO LONGONI 1PAOLO LONGONI 
L'emergenza rifiuti di Roma continua. E il consiglio di amministrazione della municipalizzata Ama si è dimesso pochi giorni fa. "Dei sei consigli di amministrazione che si sono succeduti l'uno dopo l'altro, noi siamo i primi che si sono dimessi revocando la fiducia al socio, mentre tutti gli altri sono stati revocati dal socio. C'è una differenza fondamentale", dice a Circo Massimo, su Radio Capital, l'ad dimissionario Paolo Longoni.

Come si risolve il problema dei rifiuti a Roma? "Facendo impianti. Ma dalla sindaca abbiamo avuto come risposta no agli inceneritori, no alle discariche, solo raccolta differenziata, e in più ci ha detto che devono diminuire i rifiuti. Tre di queste quattro cose", spiega il manager, "non sono nella possibilità di Ama, perché gli impianti non può farli Ama - potrebbe se fosse destinataria di risorse per gli investimenti - e perché far diminuire i rifiuti non è un'attività che può svolgere la società che fa la raccolta". Però si possono togliere i rifiuti dalle strade: "Sì, e metterli dove?"
RAGGI RIFIUTIRAGGI RIFIUTI

"Il problema si risolve nel breve termine continuando a operare sotto emergenza, cioè costringendo gli impianti ad accettare rifiuti anche in maniera coercitiva", continua Longoni, "Ci sono state ordinanze della regione Lazio che ci hanno consentito a luglio e ad agosto di ripulire per intero la città nel giro di 4 giorni. E nel medio termine bisogna incentivare il più possibile e portare la differenziata ai livelli massimi possibili delle grandi città - Milano e Venezia sono virtuose e sono al 56%, Roma è attorno al 40 - e poi dotare la città e la regione di impianti.

virginia raggi (2)VIRGINIA RAGGI (2)
Non c'è una strada terza. E Ama deve al suo interno diventare efficiente, perché non lo è, visto che ha una serie di problemi interni consolidati di inefficienza e malfunzionamenti che derivano da trascuratezze del passato, derivate anche dalle gestioni". Dopo questa esperienza, il giudizio sulla sindaca di Roma non è positivo: "Se Raggi è all'altezza del ruolo? Non sono in grado di rispondere. So che noi abbiamo tolto la fiducia al socio perché non sapeva fare il socio", chiude Longoni.

Fonte: qui

''REPORT'' INTERVISTA L'OLIGARCA RUSSO KONSTANTIN MALOFEEV, CHE CONFERMA L'ESISTENZA DI UNA TRATTATIVA SULLA COMPRAVENDITA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DI GASOLIO, CON UNO SCONTO SUL PREZZO DEL 10 PER CENTO: IL 4 PER LA LEGA, IL 6 PER I RUSSI

IN UN VIDEO SAVOINI E SALVINI ASSIEME A MOSCA IL GIORNO PRIMA DELL'INCONTRO AL METROPOL


VIDEO - L'ANTEPRIMA DI ''REPORT'' SUL CASO DI SAVOINI-MOSCA-SALVINI



Sandro De Riccardis per “la Repubblica”


Sandro De Riccardis per “la Repubblica

Il 17 ottobre 2018, poche ore prima dell' incontro all' hotel Metropol di Mosca - dove Gianluca Savoini incontra i tre funzionari russi per discutere della compravendita di petrolio che avrebbe dovuto portare nelle casse della Lega 65 milioni di dollari - lui e Matteo Salvini si trovano a pochi metri di distanza.
savoini ascolta salvini a moscaSAVOINI ASCOLTA SALVINI A MOSCA

Savoini, ex portavoce proprio di Salvini e presidente dell' associazione Lombardia- Russia, è seduto in prima fila nella sala dell' hotel Lotte, dove Confindustria Russia ha organizzato un incontro con gli imprenditori. E Salvini è proprio lì, di fronte, sul palco. A confermarlo, un video di Report , che sarà nella puntata di lunedì 21 ottobre, alle 21.15, su Rai3. Un estratto del filmato è in anteprima sul sito di Repubblica .

Salvini e Savoini. Il giorno prima della trattativa al Metropol. A pochi metri di distanza l' uno dall' altro. Immagini che rendono poco credibile la versione che da mesi viene data dall' ex viceministro italiano. E cioè che lui, dell' incontro della mattina dopo al Metropol, non ha mai saputo nulla. «Non è una cosa seria», ha detto di nuovo ieri Salvini, commentando la rivelazione di Repubblica sull' esistenza di un foglio - agli atti dell' indagine della procura di Milano - che proverebbe l' accordo del Metropol.

matteo salvini conferenza stampa sulla russiaMATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA SULLA RUSSIA
Nell' inchiesta di Giorgio Mottola, anche un' intervista esclusiva all' oligarca russo Konstantin Malofeev, titolare di un fondo di investimento da un miliardo di dollari, che conferma a R eport l' esistenza di una trattativa sulla compravendita da 1,5 miliardi di dollari di gasolio, con uno sconto sul prezzo del 10 per cento: il 4 per la Lega, il 6 per i russi.

Malofeev non ha mai nascosto la sua vicinanza con l' estrema destra.
L' aveva confessata anche a Repubblica in un' intervista uscita il 6 settembre . Report racconta come Malofeev abbia fatto ottenere, tramite una banca russa, un prestito da 2 milioni di euro ai neofascisti di Jean Marie Le Pen. E, secondo le accuse mosse contro di lui in Francia, avrebbe aiutato il Fronte Nazionale di Marine Le Pen a incassare 11 milioni da una banca cipriota. Nonostante sia stato inserito nel 2014 nella lista nera delle persone non desiderate dell' Unione Europea, Matteo Salvini lo ha incontrato più volte.
matteo salvini a mosca confindustria russiaMATTEO SALVINI A MOSCA CONFINDUSTRIA RUSSIA

«Mi piace Matteo Salvini - dice ridendo nell' intervista - La prima volta che l' ho incontrato sono rimasto molto impressionato, ha idee molto forti. L' ultima volta è stato poco prima che diventasse vice primo ministro».

Ma poi Malofeev parla della trattativa sul petrolio. «A Savoini ho chiesto: "ma cos' è questa storia del Metropol?". E lui mi ha risposto: "Niente, ho parlato con dei tizi, degli avvocati. Mi hanno detto che volevano parlare di alcune faccende che riguardavano il petrolio. Abbiamo discusso di petrolio e di come io potevo aiutarli con Eni».

kostantin malofeevKOSTANTIN MALOFEEV
«Quindi le ha confermato che la trattativa c' è stata?», chiede il giornalista. «Mi ha confermato che si è incontrato con i russi e ha iniziato a parlare con loro di petrolio».

L' ex titolare del Viminale minimizza ancora "Non è una cosa seria" ma i pm di Milano continuano a scavare j Il filantropo Konstantin Malofeev, 45 anni, titolare di un fondo da un miliardo di dollari Su Repubblica L' articolo di ieri su Repubblica sul pizzino ritrovato nei telefonini dei partecipanti italiani all' incontro del Metropol con l' ipotesi della spartizione. Fonte: qui