9 dicembre forconi: 08/03/19

sabato 3 agosto 2019

I MERCATI SI CONTENDONO IL DEBITO DEL GOVERNO CONTE-CONIGLIO

Ecco perché il debito pubblico italiano è il miglior investimento del momento”. Stupefazione in Francia: a dirlo  infatti è un’autorità incontrastata, Patrick Artus capo economista  di Natixis, celebre banca d’investimento.

Perché conviene

Nel video Artus  spiega perché.  Il governo italiano,  dopo aver alimentato coi suoi proclami il timore che progettasse di uscire dall’euro,  adesso è tornato obbediente: non uscirà dall’euro, quindi il rischio di cambio è scomparso
Secondo: contrariamente a molti altri, la maggior parte del debito sovrano italiano è in mano ad  italiani, e quindi meno esposto a rischi tipo Grecia.  Terzo: è ormai chiaro che “Salvini”  non farà gli  stravaganti deficit che  proclamava: reddito universale, flat tax, son tutte chiacchiere per l’elettorato, ma il governo giallo-verde  fa un assoluto doppio gioco:  davanti alla UE riduce il deficit, ad  ogni aumento dello spread se la fa sotto  e dopo aver  gridato che farà il 3 di deficit  torna al 2…
Insomma all’estero hanno capito che il governo del “cambiamento” è un coniglio di carta,  è tornato docile sotto il tallone europeista,  e quindi  perché non approfittare degli interessi più grassi che gli italiani pagano ai loro creditori?
I tedeschi acquistano debito italiano in questo momento!”, se la ride  Artus.
Altri economisti francesi come Charles Gave e Charles Sannat (due euroscettici peraltro) lo constatano con dispetto.  “Nell’ultima emissione di debito italiano a 50 anni (scusate se è poco) più dell’84  per cento della domanda è venuta da investitori esteri, con i tedeschi in testa al 35 per cento”, vibra di sdegno quest’ultimo: “sappiate dunque che l’Italia si indebita a  50 anni al tasso del 2,877 % e che sono i tedeschi,  i quali a casa loro hanno tassi negativi,  che prestano agl’italiani per avere un rendimento migliore, benché detestino la loro gestione da “paese meridionale”.

Grazie ai triliardi stampati dl nulla dalle banche centrali per salvare le banche, esse sono piene di “soldi”  da far fruttareEd invece oggi un terzo de titoli negoziati nel mondo hanno rendimenti negativi  – ossia rendono  non solo meno di zero, ma il creditore che li acquista accetta di perderci.
Nel mondo, “ Il 70% circa dei titoli non-spazzatura (cioè quelli buoni) fino a tre anni danno un rendimento negativo”, scrive Fabio Dragoni, giornalista economico di La Verità. E  a luglio è accaduto anche questo: che quando l’Italietta  ha emesso titoli di debito a 4 anni per  450 milioni, si sono  affollati a comprarli tanto, che hanno  messo sul piatto 2  miliardi, ossia 4  volte più domanda che offerta: ad un tasso del  -0,02 (dicesi: meno 0,02).
Il BTP a 10  anni rende oggi 1,4, mentre solo nove mesi fa era a 3,70%.
Del resto anche il titolo greco a 10 anni si negozia oggi a 1,99,  da confrontare col “rendimento” del 39,9%   che gli “investitori” chiedevano nel 2012  per  prestare ai greci.
Ma che volete farci:  il decennale giapponese “rende” – 0,13% (MENO 0,13), per cui le  banche nipponiche corrono ad arraffare debito italiano.  E’ la sete di rendimenti  della finanza,  che è arrivata al punto terminale.
Non è che siamo diventati “credibili” come debitori; ai mercati basta che siamo diventati conigli, e ci prestano a zero.  Tedeschi compresi.
Quei tedeschi che – come ha mostrato uno studio recente del FMI – hanno investito all’estero il loro surplus  invece che nell’economia interna ed europea  (congelata dalla  “loro” austerità) cercando alti rendimenti:  hanno ottenuto perdite secche invece,  in media del 2% nel  quinquennio 2011-2017.  Come la Deutsche Bank che si piccò di  fare la grande speculazione finanziaria, e a Wall Street (che gli rifilava qualunque “prodotto finanziario  creativo” o derivato )  chiamavano gli idioti di Dusseldorf I tedeschi avrebbero  fatto meglio  a investire di  più, del loro grande eccedente, in patria: gli avrebbe reso di più e fatto meglio all’economia  reale.
In 30 anni (dal 1988 al 2018) le banche tedesche quotate hanno complessivamente reso… il -30%. Fino al 2007 il 600%. In questi 30 anni la borsa tedesca ha reso invece il 1000% ” (F. Dragoni)
Come non cogliere  la nemesi del fatto che adesso cercano di accaparrarsi i titoli italiani? E’  “il “miglior investimento oggi, ammette Artus. Ma come, replica Charles Gave: “I debiti non saranno mai rimborsati!  Il debito delle banche italiane  ammonta al 22 % del Pil italiano, come potrà essere rimborsato? L’industria italiana s’è indebitata e non può rimborsare per via del tasso di cambio  [noi competiamo con un euro sopravvalutato del 20%]  – che è un fenomeno secondario dell’euro – e dunque il sistema bancario italiano  è oggi in bancarotta”.

A parte che i  debiti “Non” si rimborsano mai, se mai si rinnovano;  anche il sistema bancario tedesco è in bancarotta. Anzi l’intero sistema in deflazione da debiti, lo è.  Quello francese non meno.
Sannat rincara:  “Vero è che un rendimento di 2,88 è  meglio dello 0,5 % in Germania,  ma i nostri amici tedeschi sono gli stessi che s’erano precipitato a riempirsi di titoli greci – Si direbbe che quando i tedeschi si  buttano ad accaparrarsi il debito di un paese,  il  fallimento di quel paese non sarà troppo lontano”:
La  maligna nota ha un margine di verità. Ma il sovrappiù di malignità  ha un motivo evidente: timore della concorrenza del debito nostro sul loro.  Nel clima attuale dove i titoli italiani attraggono domanda dai mercati assetati di  rendimenti, gli economisti francesi temono, per attrarre capitali, di dover offrire tassi di interesse  a quelli italiani che a quelli tedeschi.

Adesso che l’economia germanica sta perdendo gravemente colpi, il sistema euro che ha instaurato  regge solo perché la BCE ha assicurato che continuerà a pompare denaro  – per salvare l’euroIl punto è che il “whatever it takes” di Mario Draghi è giunto al capolinea o quasi: nel sistema che loro hanno creato togliendo agli stati sovranità monetaria, la banca centrale crea il denaro dal nulla acquistando titoli pubblici dei vari stati  e lucrando interesse  – ma  il numero dei titoli pubblici  comprabili  sta esaurendosi, e  anche quello delle obbligazioniCome fare? Blackrock suggerisce che la BCE cominci a comprare  direttamente le azioni nelle imprese private. Ossia a diventarne comproprietaria.  “In altre parole”,  ha commentato con impareggiabile humour  il Financial Times, “ il  solo modo di salvare il capitalismo sarebbe di cominciare a nazionalizzarlo”.  Il cerchio si chiude.

Fonte: qui

EPSTEIN L’INSEMINATORE DI “VERI KOHANIM”

Jeffrey E. Epstein coltivava un progetto insolito: sperava di inseminare la razza umana con il suo nobile DNA impregnando le donne nel suo vasto ranch del New Mexico”.
Così comincia un’inchiesta del New York Times, il quale ha interrogato decine di personalità su questo “insolito sogno” di Epstein –  fra i quali una dozzina di scienziati che lui ha attratto a sé proprio con lo scopo di  mettere in atto il suo programma di eugenetica privata.
Vi si apprende che il furbo sessuomane e sociopatico amico dei Clinton  aveva  conoscenze non superficiali del “Transumanesimo, versione moderna dell’eugenetica, ossia la scienza per migliorare la razza umana per via tecnologica, ingegneria genetica e intelligenza artificiale”.  Ma inoltre si riteneva un puro discendente dei (veri) kohanim (plurale di Kohen, sacerdote), la casta sacerdotale le cui linee genetiche sono smarrite; e,fanatico sionista, voleva dare a Israele quella linea genetica  senza la quale non  si può compiere validamente  il rito  nel Tempio. Il suo prezioso sperma, e DNA di lignaggio divino, avrebbe fornito eserciti di kohen, perché pensava di ingravidare con i suoi “fluidi corporei” più fanciulle possibili.

Cosa c’è di più americano di questo connubio psichiatrico fra futurismo scientista più estremo e fanatismo superstizioso irrazionalista ebraico?  Di genetica e pseudo-religione da setta?
Aggiungiamo un terzo carattere americanista:  la fattività. Lungi dal tenere il suo sogno per sé, Epstein aveva contattato decine di scienziati, premi Nobel compresi, per mettere in atto il progetto,  anche (se del caso) come donatori  di un DNA superiore:  uno degli scopi (l’altro era il ricatto)  per cui il Kohen stava raccogliendo una sua privatissima banca del seme dei suoi clienti  più ricchi, oltre che dei Nobel  (a cui faceva versare il prezioso liquido negli incontri con le ragazzine di Lolita-Island). Resta il ricordo della confernza che  pagò nel 2006  nell’isola di St. Thomas  – vicina alla sua Lolita Island  – e a cui arrivarono Stephen Hawking  e il fisico teorico Caltech Kip S. Thorne.  Ufficialmente, il  tema della conferenza era la gravitazione; ma uno dei partecipanti a quella conferenza,   ricorda bene  Epstein voleva parlare del perfezionamento del genoma umano: agli scienziati “ha  affermato di essere affascinato dal modo in cui alcuni tratti umani superiori vengono trasmessi e  come ciò  si   potesse arrivare a generare umani superiori”.
Tra gli “avvicinati” dal sessuomane si contano  “il fisico  premio Nobel Murray Gell-Mann, che scoprì il quark; il fisico teorico e autore di best seller Stephen Hawking; il paleontologo Stephen Jay Gould; Oliver Sacks, neurologo e autore di best seller; George M. Church, un ingegnere molecolare che ha lavorato per identificare i geni che potrebbero essere modificati per creare umani superiori; e il fisico teorico del MIT Frank Wilczek, premio Nobel”.

Faceva loro balenare la possibilità  di finanziamenti milionari per i progetti di ricerca che gli scienziati invitati coltivavano. Di fatto, ha fondato con una sua donazione di 6,5 milioni di dollari il  programma Harvard’s for Evolutionary Dynamics, di stampo eugenetico, presso l’università di Harvard. E
“Nel 2011, un ente di beneficenza istituito dal sig. Epstein ha donato $ 20.000 alla Worldwide Transhumanist Association, che ora opera sotto il nome di Humanity Plus . Il sito web del gruppo afferma che il suo obiettivo è “influenzare profondamente una nuova generazione di pensatori che osano immaginare i prossimi passi dell’umanità”.
“La fondazione del signor Epstein, che ora è defunta, ha anche dato $ 100.000 per pagare lo stipendio di Ben Goertzel, vice presidente di Humanity Plus”.  Altre donazioni scientifiche sono state effettuate dal sessuomane attrverso la sua  Southernb Trust Company   situata nelle Isole Vergini.
Lo psicologo cognitivo di Harvard Steven Pinker ha affermato di essere stato invitato da colleghi – tra cui Martin Nowak, professore di matematica e biologia di Harvard e il fisico teorico Lawrence Krauss – ad una specie di corte dove il principe era lui, Epstein.
“Un altro scienziato coltivato dal signor Epstein, Jaron Lanier, uno dei fondatori  della realtà virtuale, ha affermato che le idee del sig. Epstein non corrispondevano a  scienza, in quanto non si prestavano a prove rigorose. Lanier ha affermato che una volta il signor Epstein aveva ipotizzato che gli atomi si comportassero come investitori in un mercato”.
Cosa c’è di più giudeo-americano della convinzione che anche le leggi della fisica obbediscano al mercato finanziario?

Eugenetica ebraica

Quanto “all’interesse del signor Epstein per l’eugenetica”, il NYT documenta: “In diverse occasioni a partire dai primi anni 2000, Epstein ha riferito a scienziati e uomini d’affari delle sue ambizioni di utilizzare il suo ranch del New Mexico come base in cui le donne sarebbero state inseminate con il suo sperma e avrebbero dato alla luce i suoi bambini”. Ciò è stato riferito al giornale da “ due premiati scienziati e un consulente di grandi aziende e individui facoltosi, di cui il signor Epstein ne ha parlato.
“Una volta, durante una delle lussuose cene nella magione di  Epstein nell’Upper East Side di Manhattan, il professor  Lanier disse di aver parlato con una scienziata che gli aveva detto che l’obiettivo del signor Epstein era quello di avere 20 donne alla volta impregnate nel suo  Ranch in una piccola città fuori Santa Fe. Lanier ha affermato che la scienziata si è identificata come lavoratrice alla NASA, ma non si è ricordato il suo nome.
Secondo la scienziata, Epstein ha evocato  la possibilità  di allestire nel suo ranch una nuova e maggiorata versione del repository for Germinal Choice ,
che effettivamente fu creato  dal geneticista-Nobel Herman   J. Muller   per raccogliere i semi dei premi Nobel, ed operò dal 1980 al 1999.  Insomma Epstein non ha mai fatto mistero del “suo interesse ad armeggiare con i geni e a perpetuare il proprio DNA”.
Si parla di una cena, nel 2004, al ristorante Indian Summer di Monterey, in California,  in cui erano presenti ” i fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page e Jeff Bezos, che era accompagnato da sua madre”.
E’ noto l’interesse di Bezos per il transumanesimo, inteso come neo-eugenetica.   E come questi neo-miliardari del  business digfital-scientifico si ritengano (come Epstein) esseri divini, il cui eccezionale cervello  e la superiore personalità vano  resi immortali con tutti i trucchi della “scienza”  inventata da loro.

E a chi volesse illudersi che Epstein sia un ossessionato razzista maniacale ed isolato, varrà  la pena di ricordare che, per i suoi incontri e le sue spese  di contatto con”la scienza”,  ha disposto dei miliardi apparentemente illimitati del  fondatore di Victoria’s Secrets,  il super-ricco Leslie Wexner, altro fanatico sionista (pardon, “benefattore e filantropo”), suo unico “cliente”  della fantomatica finanziaria speculativa di Epstein, che non è ha  mai fatto soldi in realtà.
E d’altra parte, l’ossessione per la purezza del DNA ebraico viene da lontano. Era il 2011  quando il rabbino Dov Lior, fra le massime autorità  le Legge, ha  stabilito che la legge ebraica vieta alle coppie sterili in Israele di ricorrere all’inseminazione artificiale con seme di un non ebreo  – con la seguente motivazione: “Lo sperma  dei gentili genera prole barbarica”.

“Lo sperma dei gentili genera figli barbari”

“Il Sefer HaChinuch (un libro del Talmud ) afferma che i tratti caratteriali del padre passano al figlio”, ha detto il rabbi. “Se il padre non fosse ebreo, quali tratti caratteriali potrebbe avere? Tratti di crudeltà, di barbarie! Questi non sono tratti che caratterizzano il popolo di Israele .”
Per Lior infatti gli ebrei si riconoscono dal fatto di essere “misericordiosi, timidi e caritatevoli – qualità che sono  ereditate  “da una persona nata da genitori ebrei, anche se non erano cresciuti sulla Torah – ci sono cose che gli vengono trasmesse nel sangue, è genetico”, ha spiegato. “Se il padre è un gentile, allora il bambino è privato di queste cose.
Dov Lior, celebre per  la sua  bontà.
Se si avesse voglia di scherzare, si potrebbe replicare che se  “misericordia, timore carità” sono i caratteri del vero ebreo, allora c’è da sospettare che milioni di israeliane siano state ingravidate da barbari goym,  visti i  tratti genetici  di  crudeltà e barbarie largamente praticati dal glorioso TSahal . Se si avesse ancora voglia di scherzare.
Fonte: qui

JACK LONDON CONTRO L’OLIGARCHIA DEI BUONI

La grande forza motrice degli oligarchi  è la loro convinzione di fare bene”.  
Questa frase, degna di figurare come aforisma e motto della classe dominante  che si opprime, lo ha scritto invece Jack London (1876-1916) nel “Tallone di Ferro” (The Iron Heel) il primo dei romanzi fantapolitici e anti-totalitari (è del 1907) apparso nel Novecento, da cui  fu ispirato Jack  Lang per il  suo film Metropolis.

Jack London – che noi conosciamo  quasi  solo per un libro per ragazzi, Zanna Bianca (per me fu indimenticabile Martin Eden)  fu operaio, lavoratore,  cercatore d’oro, marinaio e militante socialista. Adesso il suo romanzo distopico  – precedente a 1984 di Orwell – viene recuperato dall’amico Nicolas Bonnal,  scrittore e grande riscopritore di libri.

“Siamo circondati da sponsor dei  migranti, della teorie del gender  o dell’ecologia”, esordisce  Bonnal: “Queste orribili buone intenzioni sono finanziate da ultra-ricchi divenuti folli.  La mega-speculazione finanzia il nostro inferno di virtù.  Impastato di buona coscienza, l’Occidente è diretto da oligarchi umanitari e  da donne politiche pieni di buona  volontà. Facile prendersela con un Gheddafi; ma come si può resistere  a una gentile umanitaria che fa entrare tre milioni di migranti in Europa? Come osar protestare, a meno di essere un ignobile razzista-suprematista-populista e  inquinatore  che abusa della libertà che gli fu concessa un tempo, con tanto strana incoscienza democratica? E come resistere al desiderio di distruggere via NATO un paese  che non rispetta  i diritti del bambino ridefiniti da Angelina quando  si permette alle coppie omo ricche di adottarne dopo aver finanziato la loro fabbricazione? Come, come?”
“La Fed è stata creata poco più di cent’anni fa. Con il debito senza limiti, le elite scatenano poco dopo la prima guerra mondiale; alla fine di questa guerra hanno voluto creare un  nuovo ordine  mondiale secondo  i progetti di Woodrow Wilson e Mandel House (https://en.wikipedia.org/wiki/Edward_M._House ).  A  quel tempo, anche Rathenau parlava dei 300  che dirigono il mondo;  di questa oligarchia anonima e vagabonda durono denunciatori spiriti tanto brillanti quanto diversi come Chesterton (L’Uomo che fu giovedì) e  Jack London.
“E’ nel Tallone di Ferro che Jack London descrive questa terribile oligarchia che malmena il popolo proletario americano, allora regolarmente rimpiazzato, al momento degli scioperi,  dall’arrivo di migranti dal  Sud europeo. Già Marx aveva denunciato l’immigrazione come trappola sociale. Al tempo di Jack London, Madison Grant pronostica nel suo Passing of a great  race la fine del popolo americano (egli ricorda che l’immigrazione di massa fa  abbassare la natalità dei residenti). Edward Allsworth Ross, il più grande sociologo dell’epoca, afferma la stessa cosa nel suo Changing World,  mai tradotto. A poco a poco sarà vietato  –  fino a Trump o quasi (…]  evocare  il tema dell’immigrazione, sotto pena d’imputazione di fascista, nazista, xenofobo eccetera.
Nel Tallone di Ferro, l’Io narrante  è un resistente che lotta contro il Sistema.
Gli Oligarchi erano riusciti a inventare una macchina governativa tanto complessa quanto vasta,  che  però funzionava nonostante tutti i nostri sforzi  per impedirla e sabotarla”.
London mostra come siamo comprati o abbrutiti dalle elites.  Indica quelli comprati (les bobo, i  radical chic)  dal lusso standard )  e   quelli che  vengon  lasciati  crepare, i prolet.
I primi “avevano cibo migliore, meno ore di lavoro, più vacanze, una scelta più varia di piacerei e distrazioni. Quanto ai loro  fratelli con meno mezzi, i lavoratori non favoriti, il popolo sovraffaticato dell’Abisso,  non potevano infischiarsene di meno.  Un’era di egoismo si annunziava nell’umanità”.
E subito ci appaiono davanti  i “bobo”  nostrani : la Cirinnà  ricchissima,  con tenute e cavalli, che è “di sinistra “ e deride i poveri onesti; la schiera dei ricchi di Stato, “progressisti”; giornalisti  Rai da 7 mila euro al mese  che accusano (li ho sentiti con le mie orecchie)  i  votanti   i  “populisti” di essere vecchi, ignoranti,  analfabeti, e quindi incapaci di approfittare delle gioie che offre questo sistema globale, per esempio i viaggi in  aereo a 50 euro per le vacanze, al prezzo “di una spesa al supermercato” –   o  gli speranzosi della “Erasmus generation” che sono contenti di “poter andare a Parigi” senza il passaporto …. e tutti se ne infischiano 250 mila giovani  laureati  l’anno che espatriano per trovar lavoro perché quelli qualificati li occupano tutti loro, non “vedono” le centinaia di giovani donne  violentate dai “richiedenti asilo” tanto amati  da Bergoglio e Boldrini,  i ferrovieri    minacciati e pestati dai negri sui treni dei pendolari (i fortunati che ancora hanno un lavoro non precario)…..
Jack London:
“L’Oligarchia stessa si sviluppò in modo notevole e, bisogna ammetterlo, inatteso. In quanto classe, si disciplinò.  Ciascuno dei suoi membri ebbe il suo compito assegnato e fu  tenuto ad adempierlo.. Non ci furono più giovani ricchi e oziosi”
Qui l’autore addita uno dei fattori decisivi  del  potere oligarchico e dei suoi favoriti: il conformismo di ferro con  cui costoro  (credendosi anticonformisti, liberati dai “tabù”) aderiscono a tutta la dogmatica del politicamente corretto.
Non ci furono più giovani ricchi e  oziosi. La loro forza era impiegata per consolidare quella dell’Oligarchia”
Ricca, intelligente e più umana di tutti voi” (Da L’Inkiesta)
Non vi viene in mente la Carola Rakete, ricca di famiglia e desiderosa di “fare del bene” scaricando migliaia di negri sull’Italia,  allo scopo di mostrare quanto siano spregevoli ed egoisti gli italiani? O la  Greta la profetessa  del clima, che andrà in Usa non già su un aereo (inquinante) ma sullo yacht da regata a carbonio zero  “Edmund De Rotschild”, ribattezzato “Malizia II ”  pilotato” da Pierre Casiraghi nipote del principe Ranieri di Monaco?
(Velisti  contro il CO2)
In realtà, decine di giovani i ricchi globali non sono più oziosi:  Master a Berkeley, MBA ad Harvard, e poi  a fare gli umanitari  a bordo della Sea Watch,  in Africa con  Human Right Watch,  o in una delle opere della Fondazione “Bill and Melissa Gates” (Microsoft) per “la lotta alle malattie infettive” e “ridurre le diseguaglianze”?
Perché; nota Jack London,
“Si credevano  i salvatori del genere umano, e consideravano se stessi come  eroici operatori che si sacrificavano   per il  maggior  bene dell’umanità”.
JACìProprio il programma della Gates Foundation.
Questa  Oligarchia è  divorata da
l’amore del bene, il desiderio del bene, lo scontento di ciò che non è bene
Erano convinti che la loro classe era l’unico sostegno della civiltà, e persuasi che, se solo si piegavano un istante, il mostro li inghiottirebbe nella sua pancia cavernosa e viscida con tutto ciò che ha di bellezza e di bontà,  di gioie e di meraviglie al mondo. Senza loro, l’umanità ricadrebbe  nella notte primordiale da cui con tanta fatica è emersa”.
La notte del sovranismo primitivo, la barbarie del populismo,  la volgarità  delle frontiere, l’orrore della de-globalizzazione e dell’euroscetticismo…basta ricordare le piaghe  bibliche che ci vengono promesse  dai loro media se  osiamo uscire dall’euro. Basta ricordare il disprezzo, il vero e proprio odio, che Macron e la Merkel,  e El Papa, tributano al governo italiano perché “Non accoglie gli immigrati”;   l’odio che esprimono senza remore i Moscovici e le Von del Leyen , i loro media e i loro magistrati oligarchici sovrannazionali, per i bassi”populisti”  che non condividono la loro generosa carità e benevolenza.
Jack London: “Questa era la bestia che bisognava calpestare, e schiacciarla costituiva il supremo dovere dell’aristocrazia. Solo loro,coi loro sforzi e sacrifici incessanti, si ergevano tra  la debole umanità e  il mostro divorante. Lo credevano fermamente, ne erano sicuri”.
Soros, Bergoglio, Obama  Nobel per la Pace coi suoi omicidi mirati,  l’intervento umanitario armato in Siria e Libia, in Irak   l’espansione della democrazia come la Nuland  in Ucraina…Se non ci fossero loro a  imporre il bene, la debole umanità si metterebbe nelle mani dell’illiberalismo, del populismo, la chiusura delle frontiere, l’omofobia,  cederebbe al  CO2.  Per questo devono essere spietati, come verso la Grecia. O come la polizia di Macron che acceca e mutila i Gilet Gialli.  La bestia da calpestare.
Erano sovranisti, volgari, poveri. Macron li ha educati con la democrazia .
“La  grande forza motrice degli oligarchi è  la loro convinzione di fare il bene”, dice appunto lo scrittore.
Al disotto, c’è quello che Jack London chiamò “Il popolo dell’abisso” scrivendo, nel 1902, della  tragica situazione delle classi indigenti in Gran Bretagna, paradiso  del libero mercato estremo.
“La classe operaia inglese è  letteralmente annegata nelle rivendite di birra. Ciò la rende stupida,l’abbrutisce, diminuisce la sua efficacia  – l’operaio inglese non ha più lo spirito di lotta, l’immaginazione e i riflessi reattivi che erano propri della loro razza”.
Abbrutimento deliberato  e condizionamento operante da oltre un secolo: ai tempi  di Dickens per gli indigenti e “classi pericolose”  alcoliste era in libera vendita, in pasticche, l’oppio cinese.
“Dall’altra parte, la  grande  massa disperata del popolo dell’Abisso  affondava in un abbrutimento apatico e soddisfatto della sua miseria”.
Lancinante. Noi possiamo oggi additare abbrutiti da discoteca e da sballo,  la movida alcolica  e cocainomane della gioventù che ha lavoretti part time e servili,   la gioventù che non studia né lavora,  la generazione perduta  senza  futuro né coscienza politica del suo stato di sfruttamento, senza soldi che però sia accalca in 350 mila ai  concerti di Vasco Rossi, Jovanotti o Sfera Ebbasta.
Jack London: “C’è anche questa insicurezza di felicità, questa precarietà dell’esistenza e  questa paura dell’avvenire – eco i fattori potenti che inducono la gente a bere”.  
Perfettamente identificata la causa: “il nuovo stile di vita che sarà anche il nostro”, l’incertezza del lavoro,  la precarietà permanente  imposta attraverso la globalizzazione alle “classi subalterne”  per castrarne la coscienza dei propri diritti e della propria dignità.
Questa oligarchia, questa  immonda dittatura dei Buoni, non è una vera aristocrazia, dice London: la nobiltà era quella
“nei tempi antichi,  dei grandi cavalieri biondi, che si avventavano all’avanguardia delle battaglie, e mostravano la loro misura almeno spaccando  un uomo  dalla testa  alla spina. A  conti fatti, ci voleva più nobiltà ad uccidere un solido nemico con un colpo di spada ben assestato, che a ridurlo allo stato di bestia, lui e i suoi discendenti, attraverso l’abile e implacabile gestione dei meccanismi dell’industria [finanziaria]  e della politica”.
Fonte: qui
Grazie Nicolas Bonnal per questa  riscoperta e  questa meditazione. L’originale del suo articolo è qui:

NELL’ESPERIMENTO, ANCORA AVVOLTO NEL MISTERO, GLI EMBRIONI DI SCIMMIA SAREBBERO STATI GENETICAMENTE MODIFICATI PER DISATTIVARE ALCUNI GENI ESSENZIALI PER LA FORMAZIONE DEGLI ORGANI: DOPODICHE' VI SAREBBERO STATE INIETTATE CELLULE STAMINALI UMANE CAPACI DI…

scimmia 6SCIMMIA
Non sono mai nati, eppure fanno già discutere: sono i primi embrioni ibridi uomo-scimmia, che sarebbero stati prodotti in Cina con l'obiettivo di utilizzare animali come 'fabbriche' di organi umani per i trapianti.
L'esperimento, ancora avvolto nel mistero in attesa della pubblicazione su una rivista scientifica, è stato anticipato al quotidiano spagnolo El Pais dalla biologa Estrella Nunez dell'Università Cattolica Sant'Antonio di Murcia (Ucam), che ha collaborato alla ricerca condotta da Juan Carlos Izpisua Belmonte, biologo al Salk Institute in California, già noto per aver lavorato due anni fa al primo embrione uomo-maiale.
embrione 6EMBRIONE
L'esperimento, allora, non portò ai risultati sperati, perché le cellule staminali umane iniettate negli embrioni di maiale non attecchirono come previsto: per questo i ricercatori hanno successivamente fatto nuovi tentativi usando specie più vicine fra loro, come topi e ratti e, adesso, umani e scimmie.
scimmia 5SCIMMIA 
Secondo quanto riportato dalla stampa spagnola, gli embrioni di scimmia sarebbero stati geneticamente modificati per disattivare alcuni geni essenziali per la formazione degli organi: successivamente vi sarebbero state iniettate cellule staminali umane capaci di generare qualsiasi tipo di tessuto.
embrione 5EMBRIONE 
Si sarebbero così formati embrioni chimera il cui sviluppo sarebbe stato interrotto dopo pochi giorni, impedendo alla gravidanza di giungere a termine. La notizia arriva a pochi giorni dall'apertura del Giappone agli esperimenti su embrioni chimera topo-uomo.
scimmia 3SCIMMIA 
In attesa di conferme ufficiali da parte degli istituti coinvolti nell'esperimento in Cina, oltre che della pubblicazione dello studio, gli esperti si dividono sulla reale utilità della sperimentazione, che solleva dubbi di carattere etico.

’AMAZZONIA – BOLSONARO HA SDOGANATO IL POLMONE VERDE DEL PIANETA ALL’ESTRAZIONE MINERARIA: CACCIA ALL’ORO E DISBOSCAMENTO, NELL’ENORME FORESTA SIAMO AL FAR WEST

NON CI SONO LEGGI E LA CIVILTÀ INDIOS RISCHIA L'ESTINZIONE


Paolo Manzo per “il Giornale”
waiapi 2WAIAPI
Proprio come nel vecchio Far West, senza stato né legge. L'Amazzonia di oggi ha dismesso i panni di polmone del pianeta per vestire quelli meno nobili di enorme giacimento, soprattutto d' oro, da sfruttare a più non posso a favore del mercato internazionale e soprattutto senza alcun briciolo di considerazione per chi ci vive e per le generazioni che verranno. Testimoni disperati di questo scempio sono soprattutto gli indios.
deforestazione amazzonia 5DEFORESTAZIONE AMAZZONIA
Negli ultimi giorni prima è toccato alla comunità dei Waiãpi, installati nello stato amazzonico dell' Amapà, che si è vista il suo villaggio di Yvytotõ invaso all' improvviso e con violenza da una cinquantina di garimpeiros (gli estrattori illegali di oro) armati fino ai denti. Secondo gli indios avrebbero ucciso a colpi d' arma da taglio il loro capo, il cacique 68enne Emyra Waiãpi.
jair bolsonaro dal barbiere 10JAIR BOLSONARO DAL BARBIERE 
Chi è sopravvissuto è dovuto scappare. Il rischio di un ulteriore bagno di sangue è stato subito denunciato da uno dei senatori dell' Amapà Randolfe Rodrigues e persino da Caetano Veloso che in un video ha chiesto aiuto «alle autorità in nome della dignità del Brasile nel mondo».
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Qualche giorno dopo, poi, è stata la volta dello stato amazzonico del Parà dove è partita una spedizione degli indios Mundurucu che hanno intimato ai garimperos e ai disboscatori illegali di uscire dalla loro riserva nel più breve tempo possibile. «Siamo davvero indignati - hanno detto - nel vedere i nostri alberi tagliati e la nostra terra distrutta». Ci troviamo in prossimità del Rio Tapajòs, uno dei grandi affluenti del Rio delle Amazzoni divenuto purtroppo il cuore di questa corsa all' oro che sta portando allo stremo il Brasile.
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Di certo il nuovo governo di Bolsonaro - sostenuto in campagna elettorale anche dalla lobby dei grandi latifondisti - non aiuta. Dopo aver contestato i dati sulla deforestazione amazzonica il nuovo presidente ha sdoganato il polmone verde del pianeta all' estrazione mineraria e a varie iniziative economiche di forte impatto ambientale. Ma è soprattutto l' oro la grande minaccia. Lo stesso oro che poi ammiriamo in forma di gioielli esposti nelle migliori vetrine della vecchia Europa.
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Un mercato, però, con sacche di illegalità fuori controllo le cui proporzioni sono davvero spaventose. Alle 70 tonnellate prodotte in Brasile ogni anno in modo regolare se ne aggiungono, infatti, almeno una ventina completamente fuorilegge che generano guadagni non dichiarati al fisco per l' equivalente di quasi un miliardo di euro secondo l' Agenzia mineraria nazionale. E proprio il bacino del Rio Tapajós è l' area del Paese dove si produce più oro e quindi anche più oro illegale, giunto ormai a quota 15 tonnellate l' anno per un valore di quasi mezzo miliardo di euro.
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La piccola cittadina di Itaituba è diventata il simbolo di questa devastazione. I suoi 5 mila abitanti sono quasi tutti garimpeiros e l' oro abbonda così tanto che spesso lo si usa al posto della moneta nazionale che è il real. Ma basta guardarsi intorno per capire come il crimine la faccia da padrone. Decine di piccoli aerei decollano e atterrano ogni giorno sulle trenta piste esistenti. Piste completamente illegali usate per trasportare oro e lavoratori nel cuore della foresta amazzonica senza che nessuno controlli. Le cifre parlano chiaro.
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Solo in questa parte di Brasile alle 850 estrazioni legali se ne sommano 2mila totalmente clandestine. Un vero e proprio scempio come rivelato dalle foto satellitari utilizzate dalla polizia federale per monitorare il fenomeno.
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«Sono migliaia i punti di estrazione non autorizzati dentro la foresta - spiega il commissario Gecivaldo Vaconcellos Ferreira - il che rende completamente impossibile da parte nostra la possibilità di chiuderli tutti. Siamo troppo pochi». Un problema non solo degli indios ma di tutta la società civile. Attorno al mercato dell' estrazione illegale ruota un indotto criminale fatto di prostituzione infantile, di sfruttamento umano, di droga e alcolismo. Ma come è possibile che questo mercato riesca a sfuggire ai controlli?
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Perché manca un sistema informatico nazionale dei certificati che attestano la legalità dell' origine del prodotto e poi perché «multare è un iter molto complesso - spiega Eduardo Leão, direttore dell' Agenzia Nazionale di Minerazione - e le multe sono davvero ridicole, poco meno di mille euro». Delinquere insomma conviene. Anche perché se si rispettasse la legge si sarebbe costretti a sanare a proprie spese gli eventuali danni ambientali e la riforestazione intorno.
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Da cui gli scenari spettrali che si ripetono per km e km in mezzo alla foresta: alberi distrutti, fango ovunque, desolazione. Per non parlare poi del mercurio usato nel processo di separazione dell' oro e tranquillamente riversato nell' acqua dei fiumi mettendo a repentaglio per la sua tossicità qualità e aspettativa di vita delle comunità soprattutto indigene che vivono sulle rive.
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Sono 7 milioni di tonnellate l' anno solo i detriti provocati dall' estrazione illegale che finiscono nelle acque del Rio Tapajós. Per il procuratore della Repubblica dello stato del Parà Camões Bonaventura «si stanno rubando alla società brasiliana intera tonnellate e tonnellate di oro senza che la società abbia nulla in cambio». Proprio come fecero i primi colonizzatori portoghesi che l' oro arrivarono a contrabbandarlo in Europa nascondendolo ovunque, persino nelle statue votive di legno. Fonte: qui