giovedì 20 giugno 2019
“LIBRA” – COME FUNZIONERÀ LA MONETA DIGITALE DI ZUCKERBERG?
GLI ISTITUTI DI CREDITO HANNO SCHIFATO IL PROGETTO, MENTRE PAYPAL, VISA E MASTERCARD CI SI SONO BUTTATE A CAPOFITTO
I BITCOIN NON C’ENTRANO, SE NON PER L'ARCHITETTURA BLOCKCHAIN SU CUI SI BASERANNO I TRASFERIMENTI. LIBRA SARÀ STABILE PERCHÉ AGGANCIATA A UN PANIERE DI “ASSET A BASSA VOLATILITÀ”
SI POTRÀ USARE PER…
IN COSA CONSISTE, COME LA USEREMO, (E QUAL È LO SCOPO DI ZUCKERBERG)
Martina Pennisi per il “Corriere della Sera”
1 Che cos' è Libra?
«Partiamo dalla definizione ufficiale: "Una moneta globale e un' infrastruttura finanziaria». Quindi: una nuova struttura tecnologica sulla quale si appoggerà una valuta, solo digitale, per permettere a chiunque sia in possesso di uno smartphone di pagare e inviare denaro anche se non ha un conto in banca (rientrano nella categoria di chi non ha un conto ma un telefonino in un miliardo). L' iniziativa è di Facebook, promette sicurezza e commissioni tendenti allo zero, e si concretizzerà nel 2020.
2 Chi la gestisce?
«Per prevenire e arginare polemiche e interventi dei regolatori, Facebook ha creato una controllata ad hoc per il progetto Libra, che si chiama Calibra. Ha poi coinvolto altre 27 società e vuole arrivare a 100. Ci sono rappresentanti delle telecomunicazioni (Vodafone e Iliad), siti come Spotify, Booking e Uber e società di pagamento come Mastercard, Visa e PayPal. Mancano i veri (per storia e dimensione) rivali: Google, Amazon, Apple e Microsoft.
Le aderenti hanno investito almeno dieci milioni di dollari a testa e costituto un' associazione no profit con sede in Svizzera. Avranno tutte lo stesso potere (la società di Facebook Calibra compresa)».
3 Come useremo Libra?
«Il progetto è ambizioso, ma molto deve ancora accadere (come reagiranno i regolatori? E le banche centrali?). I partner non hanno ancora chiarito le loro intenzioni: pagheremo così Spotify o Uber? PayPal porterà Libra nei negozi con cui già collabora? Per ora si è esposto solo Facebook: Calibra sarà anche un' app che Menlo Park dedicherà solo a scambi di denaro e ai pagamenti.
Un portafoglio digitale, in sostanza, che sarà integrato anche in Messenger e WhatsApp. Per creare un account e superare i controlli antifrode bisognerà fornire un documento di identità e altre informazioni, completando così il puzzle che Facebook ha già su ognuno di noi e che nel caso specifico si arricchisce con i dati sugli acquisti. A quel punto, ha detto Mark Zuckerberg "l' invio di denaro sarà facile come l' uso delle app e la condivisione di messaggi e fotografie"».
4 Cosa c' entra Bitcoin?
«Poco e niente, in realtà. Libra nasce per superare la volatilità del valore dei bitcoin e convincere le masse a fidarsi delle criptovalute. È una stablecoin - questo il termine tecnico - agganciata a un paniere di «asset a bassa volatilità, come depositi bancari e titoli di Stato». In parole povere, deve poter essere convertita in dollari o euro senza oscillazioni clamorose. I trasferimenti di Libra si basano su una blockchain e devono essere verificati da attori certificati, non da utenti o macchine casuali: "Un sistema meno centralizzato di quello di una banca, quindi, ma non del tutto decentralizzato, come accade per Hyperledger della Fondazione Linux", spiega Valeria Portale, direttrice degli Osservatori sui pagamenti del Politecnico di Milano.
5 Cosa vuole Facebook?
«Ci pensa dal 2014, quando ha assunto l' allora ad di PayPal David Marcus. L' idea è di applicare il modello Wechat, app che in Cina viene utilizzata dagli utenti per compiere praticamente qualsiasi operazione verso persone o aziende. La necessità è trovare entrate alternative alla sola pubblicità online: secondo Barclays potrebbero arrivare 19 miliardi di dollari entro il 2021. Occhio (loro) ai Paesi in via di sviluppo, in cui Facebook ha già offerto connettività gratuita in cambio di iscrizioni con Free Basics e in cui vivono molti utenti senza conto e con telefonino».
«UN NUOVO SISTEMA FINANZIARIO APERTO A TUTTI, IN FUTURO DECENTRALIZZATO»
Pierangelo Soldavini per “il Sole 24 Ore”
Una valuta globale semplice e scalabile, efficiente, sicura e accessibile. Questo vuole essere Libra, la criptovaluta lanciata da Facebook, creando «un sistema finalizzato a dare vita a uno standard aperto per i pagamenti a livello globale. L' obiettivo di Libra Association, di cui Facebook è solo uno dei "membri fondatori" al pari di tanti altri, è costruire una public utility che riduca le barriere all' accesso del sistema finanziario per abilitare l' inclusione di miliardi di persone che per un motivo o per l' altro oggi ne sono esclusi». A parlare è Christian Catalini, docente al Mit e Head of economics, Blockchain di Facebook.
Libra sarà solo strumento di inclusione? Facebook connette le persone e i trasferimenti di valore sono una parte rilevante delle relazioni umane. L' obiettivo è abilitare pagamenti crossborder in maniera semplice e portare nel sistema le piccole imprese che sono escluse dal sistema finanziario. Facebook ripropone un sistema centralizzato, quindi la blockchain perde il suo valore di decentralizzazione.
Quella che abbiamo annunciato è solo la prima parte del progetto. Eravamo fermamente intenzionati ad avviare un sistema permissionless, senza alcuna autorità centrale (simile a quello di bitcoin, ndr), ma a oggi non c' è alcuna soluzione tecnologica per sostenere una massa di oltre due miliardi di persone. L' opzione permissioned è stata l' unica alternativa per garantire sicurezza, stabilità e scalabilità.
Ma la soluzione della Libra Association garantisce una rete aperta e plurale: non vogliamo che la riproposizione di un controllo unilaterale si trasformi in una barriera all' innovazione. Intanto abbiamo avviato un dialogo aperto con la community per identificare una soluzione sostenibile. Quello che posso dire è che l' impegno è arrivare a una transizione verso un sistema del tutto permissionless entro cinque anni.
Come viene garantita la stabilità?
La criptovaluta sarà collateralizzata da un basket composto da valute internazionali e debito a breve termine, fatto di titoli di Stato internazionali che abbiano liquidità adeguata e che ne mettano al riparo il valore. La liquidità sarà garantita mediante un sistema di dealer autorizzati alla conversione in valute fiat, sia exchange specializzati che primari player finanziari.
Libra riporta il focus sull' eccessivo potere in mano a Facebook che si estende anche ai dati finanziari... Per questo abbiamo creato Libra association, di cui Facebook è membro al pari di tanti altri: per il momento sono 28, ma confidiamo che possano aumentare prima del 2020.
I dati social saranno separati da quelli finanziari, che Facebook non avrà la possibilità di utilizzare. Per il momento Colibra, la seconda struttura del sistema Libra, si sostanzia in un wallet digitale gestito da Facebook all' interno delle sue applicazioni. Ma è solo uno dei wallet che potranno permettere di scambiare la criptovaluta.
Fonte: qui
LA MONETA DI FACEBOOK È STATA APPENA ANNUNCIATA MA GIÀ C’È CHI SENTE PUZZA DI BRUCIATO: INNANZITUTTO LE BANCHE, CHE TEMONO CHE “LIBRA” FREGHI CLIENTI. CHI VORRÀ PAGARE LE (ALTE) COMMISSIONI SUI BONIFICI QUANDO SI PUÒ TRASFERIRE DENARO LOW COST?
POI C’È LA QUESTIONE DELLA STABILITÀ, CHE PREOCCUPA LE AUTORITÀ MONETARIE
ARRIVA LIBRA ORA FACEBOOK BATTE MONETA
Federico Rampini per “la Repubblica”
Forte dei suoi 2,4 miliardi di utenti regolari, Facebook lancia la sua nuova sfida: si mette in concorrenza diretta con governi e banche centrali, creando una sua moneta. Si chiama Libra e promette di essere «sicura, garantita da altri valori, fatta su misura per la massa degli utenti». Detta anche "stable- coin" cioè moneta stabile, una frecciata verso quella Bitcoin che è stata una pioniera delle cripto-valute ma si è trasformata in uno strumento altamente speculativo.
Anche Libra (il nome viene dalla libbra, unità di peso romana, è la stessa radice della lira) nasce come una cripto-valuta, cioè dalla stessa tecnologia di Bitcoin. Cripto come segreto, perché queste monete digitali usano la crittografia, un metodo per proteggere le informazioni e verificare le transazioni. Usa la stessa tecnologia di Bitcoin che è "blockchain": un sistema di contabilità digitale gestito da modelli matematici complessi, che si appoggiano su vaste reti di computer. Però vuole prendere le distanze da Bitcoin e altre cripto-valute segnate da fluttuazioni selvaggi nel loro valore, cosa che ne riduce l' appetibilità come mezzi di pagamento.
Libra, nell' aspirazione di Facebook, sarà usata per pagare la spesa al supermercato, comprare il biglietto del metrò, saldare il conto al ristorante, perfino la bolletta della luce. Parte in grande, questo progetto, grazie alla partecipazione di due carte di credito, la Visa e Mastercard, e del sistema di pagamento digitale PayPal. Più vari altri partner tra cui Uber e Spotify.
Poiché le cripto-valute esistono da anni, finora hanno dimostrato due cose: che la tecnologia funziona, ma che i rischi di un uso incontrollato e speculativo sono alti. Perciò la proposta di Facebook nasce con caratteristiche diverse. Anzitutto Libra sarà "sicura", cioè promette di essere al riparo da contraffazioni e frodi, anche grazie ad un ente indipendente, con sede a Ginevra, e una sorta di "muraglia cinese" per separarlo da Facebook.
Questo è un tema rovente, perché il social media di Mark Zuckerberg è stato protagonista di fughe di dati clamorose, con effetti micidiali, compresi gli scandali sulle fake news (Cambridge Analytica) durante la campagna elettorale americana del 2016.
Zuckerberg non ha un passato candido in fatto di protezione della privacy: deve convincerci che almeno quando gli affidiamo i nostri soldi incidenti del genere non si ripeteranno. Poi c' è la questione della stabilità: "garantita da altri valori" significa che dietro Libra verrà costituito un paniere di altre monete tradizionali come dollaro euro e yen, più eventualmente titoli di Stato o altri attivi che ispirano fiducia. Infine c' è il fatto di essere disegnata come un mezzo di pagamento di massa: potrà essere usata tramite Messenger che è la messaggeria Facebook, o Whatsapp, o scaricando una app ad hoc.
Facilità per un uso di massa: qui il social media di Zuckerberg deve vedersela con concorrenti formidabili, sia pure più forti in Oriente che in Occidente. La verità è che in fatto di nuovi sistemi di pagamento la Cina è molto più avanti dell' America. Ha quasi saltato a piè pari la tappa delle carte di credito, dal contante è passata direttamente allo smartphone come portafoglio digitale. Il risultato è impressionante: il gigante cinese del commercio online, Alibaba (l' equivalente di Amazon) gestisce 250.000 pagamenti al secondo. Come primo obiettivo la Libra di Facebook si accontenterebbe di mille al secondo. La strada da fare è molta.
Ma per quanto l' esperimento Libra sia appena iniziato, c' è già una preoccupazione da parte delle autorità monetarie. Facebook promette di allargare alla moneta i benefici della disintermediazione. Il semi- monopolio delle banche - poco scalfito da gruppi come Western Union - fa sì che trasferire soldi rimanga caro: basti vedere le commissioni sui bonifici, soprattutto oltre frontiera. Libra sarebbe utilizzabile anche da parte di chi non ha un conto in banca. Proprio come i pagamenti digitali su smartphone: anche in quel caso ci sono giganti dei social o del commercio online che offrono dei conti digitali alternativi a quelli bancari.
Che l' iniziativa di Facebook sia presa sul serio lo dimostra un discorso recente di Tobias Adrian, capo della divisione mercati al Fondo monetario internazionale. Le autorità monetarie si stanno ponendo il problema se Facebook non debba avere delle riserve valutarie depositate presso le banche centrali, con cui garantire la stabilità della Libra. Si aprirebbe un dibattito su quanta percentuale di dollari, euro, yen, renminbi o sterline debba contenere il paniere della Libra. Il fatto stesso che questi temi si affaccino nelle riunioni del Fmi conferma l' attenzione che circonda l' incursione di Facebook nel mestiere bancario.
MOROZOV "IMPOSSIBILE FIDARSI I SOCIAL PUNTANO A CONTROLLARCI"
Gabriella Colarusso per “la Repubblica”
A un certo punto è successo. La piattaforma su cui volevamo condividere amici, notizie, frivolezze, è diventato un superStato, con i suoi cittadini - più di 2 miliardi di utenti nel mondo; le sue infrastrutture; un Pil (55 miliardi di ricavi nel 2018) superiore a quello di una nazione come la Serbia. E ora anche una sua moneta. Senza però dover rispettare le regole che governano tutti gli altri Stati.
Con quali conseguenze per la nostra democrazia? «Quando tutto quello che facciamo produce dati chiunque controlla i dati controlla anche tutto quello che facciamo: le transazioni monetarie non fanno eccezione», dice Evgeny Morozov, tra i più noti studiosi globali di tecnologia e autore di diversi libri (ultimo, Silicon Valley: i signori del silicio , Codice edizioni) sul lato "oscuro" delle reti. «Ma è un problema che riguarda tutte le aziende tecnologiche».
Facebook però ora "batte" anche moneta, qual è l' obiettivo?
«Sta cercando di copiare i servizi dei suoi concorrenti cinesi, Tencent (che gestisce WeChat) e Alibaba (che ha AliPay). A causa delle pressioni normative, è diventata all' improvviso paladina della comunicazione chiusa piuttosto che aperta. Aggiungere il portafoglio al tuo profilo Facebook è un modo per spingerti a rendere i tuoi comportamenti finanziari meno pubblici.
E per prevenire nuove regole e restrizioni sulla sua attività pubblicitaria: un modello allo studio è pagare gli utenti per i loro dati, un altro è far pagare gli utenti per l' utilizzo dei suoi servizi. Avere una propria valuta faciliterebbe entrambe le soluzioni. Terzo: Facebook cerca da tempo di penetrare il mercato dei Paesi in via di sviluppo, l' India per esempio. La promessa di un "Internet gratis" finora non ha funzionato. Offrire servizi bancari gratuiti a chi non ha un conto in banca potrebbe essere più efficace».
David Marcus, l' ex manager Paypal che ha progettato Libra dice che sarà «un bene pubblico per il mondo» e che rispetterà la privacy degli utenti: ci si può fidare di Facebook?
«Bisogna essere pazzi o masochistici per fidarsi ancora di Facebook che parla di "bene pubblico" o "privacy": hanno dimostrato negli anni che queste non sono loro preoccupazioni. Vi fidereste di un' azienda che - nelle parole del suo ex senior staff - è impegnata a creare dipendenza digitale e poi dice di lavorare al "bene pubblico" ? ».
Ma se è così screditata perché Zuckerberg e i suoi pensano di poter convincere regolatori finanziari e Stati ad autorizzarlo a possedere non solo i dati sociali degli utenti ma anche quelli finanziari? È coraggio o senso di onnipotenza?
«Finora, non sembrano desiderosi di convincere nessuno. Hanno scelto un modello che - pensano - li esonera dalle regole che le normali istituzioni bancarie devono rispettare. Dicono apertamente che vogliono "plasmare l' ambiente normativo", cioè fare pressione sui regolatori per indebolire ogni regolamentazione».
Gli europei sono già preoccupati per Libra. Bruno Le Maire, ministro dell' Economia francese: «È fuori discussione che Libra diventi una moneta sovrana». Stati e regolatori hanno i mezzi per regolare il superStato monetario di Facebook ?
«È una domanda che in realtà non ha a che vedere con Facebook. Gran parte dell' offerta di moneta nelle economie moderne è creata dalle banche private - non solo dalle banche centrali, come molti credono: la capacità dei cittadini di esercitare un controllo sulla politica monetaria è già limitata.
E poi: qualche tempo fa il presidente francese Emmanuel Macron si è mostrato felice di fare delle foto con Zuckerberg, lo ha accolto per aprire un nuovo ufficio a Parigi, e così via. Fare qualcosa di grosso contro Facebook sarebbe molto difficile, in parte per il timore che possa spaventare gli investitori, in parte perché l' Europa non ha molto di cui vantarsi quando si tratta di rendere trasparente e democratico il proprio sistema monetario» .
Facebook non avrà diritti di voto nella nuova associazione di 27 aziende che gestirà il sistema: basta a garantire trasparenza?
«Ne dubito: non sappiamo ancora i dettagli più importanti. Per essere un' iniziativa che vuole usare la blockchain per essere "trasparente", è sorprendentemente non trasparente. Sono abbastanza sicuro poi che Facebook abbia fatto di tutto per garantirsi il controllo sul progetto».
Fonte: qui
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