9 dicembre forconi: 12/24/17

domenica 24 dicembre 2017

AUMENTANO LE SPESE PER LA BUROCRAZIA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

QUANTI SONO I DIPENDENTI DI PALAZZO CHIGI? IL NUMERO ESATTO E’ TOP SECRET MA DOVREBBERO ESSERE CIRCA 4 MILA PERSONE 

I COSTI DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA SONO PASSATI DA 403,5 A 537,9 MILIONI DI EURO
Tommaso Montesano per Libero Quotidiano

Allora pensa proprio di restarci, a Palazzo Chigi, Paolo Gentiloni. È questo che balza agli occhi osservando le manovre del premier sul fronte della dotazione organica della presidenza del consiglio. Dopo qualche tempo di tagli sul fronte della spesa per il personale, infatti, da quando l' ex ministro degli Esteri è alla guida dell' esecutivo l' esborso per i dipendenti della sede del governo è tornato a crescere.

Palazzo ChigiPALAZZO CHIGI
Secondo la nota preliminare al bilancio di previsione della presidenza del consiglio per l' anno 2017, attesa all' approvazione definitiva, quest' anno l' esborso complessivo per il personale in servizio supererà i 200 milioni di euro (per l' esattezza 201.526.501). Di questi tempi lo scorso anno - Gentiloni è entrato a Palazzo Chigi il 12 dicembre 2016 - l' esborso per i dipendenti non raggiungeva i 195 milioni. Quindi in dodici mesi la spesa per chi presta servizio nelle varie sedi governative è cresciuta di oltre sette milioni di euro. Un' inversione di tendenza rispetto al 2016, quando i costi, in confronto al 2015, avevano subìto una contrazione di poco più di due milioni di euro.

dipendenti PUBBLICIDIPENDENTI PUBBLICI
A pesare, sul piatto della bilancia, è soprattutto l' incremento dell' esborso per «retribuzioni e compensi del personale di ruolo e di prestito presso la presidenza del consiglio dei ministri». Quest' anno per pagare gli stipendi Palazzo Chigi spenderà poco più di 183 milioni di euro. Oltre quattro milioni in più rispetto a quanto accantonato nel 2016.

Sul groppone, del resto, c' è l'«assunzione di nuove unità di personale»: 56. Quattro provenienti dalle Province; 36 dal ministero dello Sviluppo economico; 16 «per l' esercizio di compiti connessi all' impiego dei Fondi strutturali europei e al monitoraggio degli interventi cofinanziati dai suddetti Fondi strutturali». Ingressi che sono costati poco più di due milioni di euro (per la precisione 2.093.700 euro).
PALAZZO CHIGI CONSIGLIO DEI MINISTRIPALAZZO CHIGI CONSIGLIO DEI MINISTRI

Un conto al quale aggiungere la spesa per i «trattamenti economici accessori» - e sono altri 1,3 milioni - quella per i buoni pasto destinati ai nuovi dipendenti - 360mila euro - nonché l'esborso causato dalla «spesa per il personale assegnato alla struttura di supporto al Commissario straordinario per l' Agenda digitale»: circa 300mila euro.

La macchina di Palazzo Chigi, invece di dimagrire, ingrassa. Anche perché, nonostante l'«amministrazione trasparente» sbandierata sul sito della presidenza del consiglio, i dati pubblicati non chiariscono del tutto i dubbi sulla reale consistenza della pianta organica. A leggere «Il conto annuale 2016», il personale in servizio risulta essere pari a 2.137 unità: 2.100 a tempo indeterminato; 37 in forza di un rapporto di lavoro flessibile.

renzi lascia palazzo chigiRENZI LASCIA PALAZZO CHIGI
Il dato, se confrontato con quello del 2015, sarebbe pure positivo, visto che due anni fa la somma delle stesse voci dava un risultato di poco superiore: 2.169. Ma i dipendenti di Palazzo Chigi, sempre stando ai documenti pubblicati dal governo, potrebbero essere molti di più. Sul conto andrebbero messe anche le 3.347 unità che risultano «in servizio per Regioni ed estero». Guai a chiedere lumi a Palazzo Chigi, però: il quesito sulla reale consistenza della pianta organica passa di ufficio in ufficio con il più classico degli scaricabarile. Senza ottenere risposta.

Nessun dubbio, invece, sui dipendenti «comandati» e «distaccati» fuori ruolo: sono 1.409. Gira che ti rigira, insomma, la situazione non è molto cambiata da quando Silvio Berlusconi, ricordando la situazione trovata nel 2001 al momento del ritorno a Palazzo Chigi, esclamò: «Mi sono trovato davanti 4.500 persone!».

DIPENDENTI PUBBLICIDIPENDENTI PUBBLICI
Fatte tutte le somme con i numeri a disposizione, il risultato è che a Palazzo Chigi non tira certo aria di smobilitazione. A testimoniarlo è anche la lievitazione dei costi del segretariato generale di Palazzo Chigi, ovvero il cuore della macchina amministrativa dell' esecutivo. Lo stanziamento, in questo caso, con Gentiloni è passato da 403,5 a 537,9 milioni di euro. Con un incremento, dunque, di 134 milioni rispetto a quanto accaduto con il suo predecessore, Matteo Renzi. 

Una goccia nel mare pensando agli 1,3 miliardi che quest' anno è costato Palazzo Chigi considerando tutte le spese correnti.

Fonte: qui

IL FREDDO “FA NOTIZIA” MA 30 ANNI FA QUESTE TEMPERATURE ERANO NORMALI.


MA 30 ANNI FA QUESTE TEMPERATURE ERANO NORMALI. COME MAI GLI ITALIANI (E SOPRATTUTTO I PIÙ GIOVANI) CONTINUANO A LAMENTARSENE? E' COLPA DEGLI ULTIMI INVERNI CALDI MA È ANCHE QUESTIONE DI ABITUDINI ...

Elvira Serra per il “Corriere della Sera”

Si stava meglio quando si stava peggio, mettevamo due maglioni di lana anche dentro casa, le valvole termostatiche a regolazione autonoma non esistevano e uscivamo per andare al lavoro intabarrati come Tutankhamon. Naturalmente non è vero, non si stava meglio. Ma ci lamentavamo di meno, il meteo non ci sembrava polare quando era soltanto normale e non avremmo scritto articoli su com' è cambiata la nostra percezione del freddo se il 20 dicembre a Milano c' erano 6 gradi di massima: 30 anni fa sarebbero stati del tutto adeguati alla stagione e nessuno, a parte Nada, avrebbe ripetuto allo sfinimento ma che freddo fa.
temperature invernaliTEMPERATURE INVERNALI

«È il problema della memoria corta e, semmai, degli ultimi inverni troppo caldi: ora siamo vicini alla normalità», spiega il meteorologo Massimiliano Pasqui, per nulla colpito dalla temperatura media di 2 gradi a Milano, di 8 a Roma e di 6 a Napoli, perché l' anomalia erano i quattro gradi in più registrati lo stesso giorno di un anno fa. Anche se la tendenza è quella: il Cnr ha appena presentato la relazione termometrica del 2017, con 1,3 gradi in più rispetto alla media di riferimento.

«Le stagioni si spostano in avanti, le masse di aria fredda arrivano a fine gennaio. Quella attuale, che ha investito l' Italia da una settimana e mezzo, sarebbe stata del tutto ordinaria fino agli anni '90», insiste Giampiero Maracchi, fondatore e già direttore dell' Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La sua esperienza professionale e umana gli fa notare una serie di cambiamenti che hanno a che fare con la nostra quotidianità: «Ci vestiamo più leggeri, gli appartamenti e gli uffici sono ben riscaldati, lo stesso i mezzi pubblici. Così una variazione che tutto sommato ci riporta a temperature nella norma dell' inverno viene percepita come straordinaria».
temperature invernaliTEMPERATURE INVERNALI

E qui veniamo alla nostra percezione del freddo. «Se fuori ci sono 5 gradi e soffia un vento a 20 chilometri orari, il corpo ne percepisce zero».

La formula matematica di Maracchi si giustifica con l'«effetto ventilatore», tanto piacevole d' estate, quanto raggelante d' inverno. In questo caso giova un po' non esser magri, giacché il grasso è un cattivo conduttore di calore e se lo tiene tutto nel corpo. Ma non è un invito a mangiar tanto, anche se l' equazione «più freddo più fame» è radicata nella memoria dei nostri antenati ed è alla base della termoregolazione. «Siamo portati a mangiare di più per bruciare di più e generare più energia - racconta Marcello Ticca, vicepresidente della Società italiana di Scienza della alimentazione -, ma non c' è bisogno, non viviamo né lavoriamo all' aperto».

mutande di lanaMUTANDE DI LANA
Il problema se l' era posto anche Mario Rigoni Stern nel suo Stagioni , del 2006. E non se ne fece scomporre. Scrisse: «Basta con queste lagne. È perché viviamo sempre in case surriscaldate, perché facciamo poco movimento; perché le donne vanno vestite leggere per far vedere le forme (...), perché i giovani vestono i jeans e non mettono le mutande di lana e bevono bevande fredde invece di tè caldo». E non c' erano già più le mezze stagioni.

Fonte: qui

“RYANAIR E' COME UNA PICCOLA COREA DEL NORD”

LE HOSTESS E EX DIPENDENTI SVELANO LE CONDIZIONI DI LAVORO PER LA COMPAGNIA AEREA: “DOVREBBERO VERGOGNARSI. VENIAMO SFRUTTATI IN MODO SPIETATO 

SPINGONO SENZA SOSTA L'EQUIPAGGIO VERSO OBIETTIVI DI VENDITA SEMPRE PIÙ IRREALISTICI…”


"Era come una piccola Corea del Nord", dice un ex dipendente della Ryanair che accusa la compagnia aerea di "schiavitù moderna": "Dovrebbero vergognarsi", aggiunge. Sono mesi che la compagnia aerea irlandese si trova al centro di aspre critiche da parte dei dipendenti. L'ultima in ordine di tempo è la lettera inviata ai piloti italiani Ryanair, e fatta circolare sui social, in cui li 'invita' a non aderire allo sciopero pena "la perdita di futuri aumenti in busta paga, trasferimenti ed eventuali promozioni".

la bella pilota RyanairPILOTA RYANAIR
Dozzine di assistenti di volo hanno contattato il 'Daily Mail' per raccontare come siano "sfruttati in modo spietato" dalla compagnia aerea low cost, per descrivere le condizioni di lavoro estenuanti e le tattiche utilizzate per far sì che i passeggeri acquistini il più possibile durante i voli, come ad esempio tenerli svegli con luci e annunci rumorosi. Qualcuno ha rivelato come un giorno abbia lavorato otto ore ma di essere pagato solo per due.

Un altro di aver guadagnato meno di 500 sterline (quindi poco più di 550 euro) in un mese. E ancora c'è chi dice di essere stato pagato 3,75 sterline all'ora (meno della metà del salario minimo). Alcuni membri dello staff affermano di essere stati minacciati di essere trasferiti se non avessero venduto abbastanza. Una hostess è stata informata che sarebbe stata trasferita nel suo paese natale per stare con sua figlia solo se avesse venduto più patatine.
michael o learyMICHAEL O LEARY

La storia di Giulia - Giulia, hostess italiana di 28 anni, ha raccontato di aver chiesto più volte alla compagnia di essere avvicinata a casa quando sua nonna era in fin di vita. Sarebbero 12 le richieste. A tutte la Ryanar ha risposto di no, sottolineando come la priorità per i trasferimenti sia basata sulle prestazioni legate alle vendite e non sulle circostanze familiari.

Così sua nonna è morta prima che a Giulia venisse concesso un trasferimento. La 28enne, che quest'anno ha lasciato il suo posto a causa di una forte depressione, ha raccontato come i capi della Ryanair spingano senza sosta l'equipaggio verso obiettivi di vendita sempre più irrealistici.

ryanairRYANAIR
Le tecniche progettate per migliorare le vendite includerebbero la possibilità di lasciare le luci di bordo sempre accese e fare ripetuti annunci. Anche il riscaldamento sull'aereo verrebbe disattivato nella speranza che ciò mantenga i passeggeri svegli. Tutto questo solo per garantire all'equipaggio maggiori opportunità di vendere gratta e vinci, cibo e profumi.

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Il caso Steinhoff: l’effetto farfalla e la vittoria di Weidmann

Il caso Steinhoff (qualcuno l’ha già soprannominata la Enron 2.0) sta sollevando molte critiche, in merito agli acquisti di debito societario da parte della BCE, come parte del suo programma di stimolo monetario.
Draghi, nella conferenza di ieri, ha detto che il quadro di rischio del programma di acquisto, ha finora servito al meglio la banca.
“Gestendo programmi di acquisto così grandi, sul mercato delle corporate, non è raro che si verifichino perdite”, ha detto il Governatore.
Solo nell’ultima emissione di Luglio la Bce ha sottoscritto oltre 600 mln si bond Steinhoff, tanto per avere un numero.
Sempre per avere un numero, il colosso dell’arredamento, attraverso lo sfruttamento del programma di acquisto Bce, ha finanziato un take over di quasi 4 mld di dollari proprio alcuni mesi fa.
Questo per dire come il programma della Bce abbia svegliato pure i cani che dormivano, nell’approfittare della manica larga di Draghi.
Del resto, quando per salvare una banda di delinquenti, ci si abbassa ai criteri adottati da quest’ultimi è palese che il risultato non sia il massimo dell’evoluzione umana.  Mi riferisco per caso ai criteri adottati dalle banche fino a qualche anno fa? Fate voi…….. nel frattempo possiamo goderci lo spettacolo tra la Boschi e le istituzioni che confermano una sua interferenza sulla vicenda Etruria.
Le regole della BCE consentono solo di possedere obbligazioni nel suo programma di acquisto di attività, il che significa che potrebbe dover vendere la sua partecipazione in Steinhoff se le obbligazioni fossero convertite in azioni.
Draghi ha detto che “la BCE ha smesso di comprare le obbligazioni Steinhoff non appena sono emersi i problemi ormai di dominio pubblico, ma ciò non ha impedito di subire il massimo rischio preventivato”.
In ogni caso la Bce non ha voluto rilasciare dichiarazioni ulteriori, in merito alla vicenda Steinhoff, dicendo che sarà argomento di discussione delle autorità politiche, alle quali spetterà la decisione finale su come agire con le obbligazioni rimaste in pancia alla banca centrale.
Steinhoff International Holdings NV durante questa settimana ha bruciato circa 14 mld di capitalizzazione, rischiando seriamente di scomparire. Tra equity, bond e altri debiti si vocifera di un valore complessivo di oltre 30 mld, senza considerare i finanziamenti fatti dalle banche ai principali azionisti che hanno dato in pegno proprio le azioni, ormai andate a zero. 
Come ti monto un castello di carta fondato sul debito. Del resto per arrivare al 300% di debito/pil da qualche parte dovremo pure iniziare?
Alcuni membri del Parlamento europeo, accademici e attivisti hanno descritto questa parte del programma di acquisto di obbligazioni della BCE come troppo rischioso per le finanze della banca e la sua reputazione.
La BCE, inoltre, può acquistare solo titoli di debito investment-grade, ma non deve vendere obbligazioni declassate al di sotto di tale livello.
Dobbiamo ricordare che il QE della Bce, rispetto a quello della FED si differenzia proprio sulla parte corporate. 
Sia Bernanke che la Yellen hanno attuato acquisti su Titoli di Stato e Obbligazioni rappresentative di mutuo (MBS). Questo per dire, come la Bce, nonostante i limiti imposti dal trattato di Maastricht, si sia spinta ben oltre i rischi assunti dalla FED.
Ho la sensazione pertanto, che quanto accaduto in questi giorni, sia un formidabile battito di ali di farfalla, che porterà ad un cambiamento importante, in termini di politiche quantitative e di conseguenza di mercati finanziari.
A questo punto, il caso Steinhoff rappresenta un assist formidabile a porta vuota al nostro amato Weidmann.
Tempo al tempo!
15 Dicembre 2017
Fonte: qui

L’ANTIMAFIA CONFISCA DIECI MILIONI A AMEDEO MATACENA, L’EX PARLAMENTARE DI FORZA ITALIA LATITANTE A DUBAI

LA CONFISCA RIGUARDA 12 SOCIETÀ IN ITALIA E ALL’ESTERO, CONTI CORRENTI, IMMOBILI E UN TRAGHETTO IN SERVIZIO NELLO STRETTO DI MESSINA 
E’ STATO RICONOSCIUTO QUALE PUNTO DI RIFERIMENTO DELLE COSCHE DI REGGIO CALABRIA


La Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro e confisca di beni, emesso dalla Corte di Assise d’Appello di Reggio Calabria, nei confronti dell’ armatore ed ex parlamentare di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai.
La confisca riguarda 12 società in Italia e all’estero, conti bancari, immobili e un traghetto in servizio nello Stretto di Messina, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.

ARRESTO CHIARA RIZZO MATACENAARRESTO CHIARA RIZZO MATACENA
Matacena, già condannato definitivamente, nel 2014, a tre anni di reclusione dalla Corte di Cassazione per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, è stato riconosciuto quale uomo politico di riferimento delle cosche reggine a salvaguardia dei loro interessi. Successivamente, è rimasto coinvolto nelle indagini svolte dalla Dia di Reggio Calabria che hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere, oltre che nei suoi riguardi, anche a carico di sua moglie Chiara Rizzo, per intestazione fittizia di beni, e dell’ex Ministro dell’Interno Claudio Scajola, per averlo aiutato a sottrarsi alla cattura.

chiara rizzo matacenaCHIARA RIZZO MATACENA
Nel giugno 2017, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Procura Distrettuale, aveva confermato la «pericolosità sociale» di Matacena, disponendo nei suoi confronti il sequestro di alcune disponibilità finanziarie e di un immobile all’estero.

Con il nuovo provvedimento, la locale Corte di Assise di Appello, evidenziando che la maggior «parte dei beni che costituiscono il patrimonio del Matacena sono frutto di attività illecite e/o di reimpiego dei loro proventi», e ravvisando «una oggettiva quanto marcata sproporzione» tra gli investimenti effettuati e i suoi redditi dichiarati, ha disposto il sequestro e la confisca di 12 sue società (per l’intero capitale sociale o in quota parte), di cui 4 con sede nel territorio nazionale (Villa San Giovanni, Reggio Calabria e Roma) e 8 all’estero (Isole Nevis, Portogallo, Panama, Liberia e Florida), nonché di disponibilità finanziarie collocate in conti esteri. Le società sono attive prevalentemente nel settore armatoriale, immobiliare e di edilizia.

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Oggetto di sequestro e confisca sono anche 25 immobili aziendali, oltre ad una grossa motonave di oltre 8.100 tonnellate di stazza, utilizzata per attività di traghettamento veicoli e passeggeri nello Stretto di Messina. Il valore complessivo del patrimonio oggetto del provvedimento odierno supera i 10 milioni di euro. Le aziende sequestrate proseguiranno la loro attività con amministratori giudiziari designati dalla locale Autorità Giudiziaria. 

Fonte: qui

L’EDUCAZIONE CIVICA IN CINA

A LUFENG, A 160 KM DA HONG KONG, MIGLIAIA DI PERSONE VENGONO PORTATE ALLO STADIO PER ASSISTERE ALL'ESECUZIONE DI DIECI SPACCIATORI 

PER PECHINO E’ UNO “SPETTACOLO EDUCATIVO”: I FUNZIONARI DEL REGIME HANNO PUBBLICIZZATO “L’EVENTO” IL PIÙ POSSIBILE SUI SOCIAL - VIDEO!



Stefano Zecchi per “il Giornale”

In Cina, nella regione di Guangdong, sul lato di una piazza che può contenere un migliaio di persone, è stato allestito un teatrino dove andranno a recitare la loro morte dieci persone. Il teatrino è elegante, tutto blu: la recita non ha niente di fantasioso, è reale, quei dieci vengono giustiziati in pubblico con una pallottola nella nuca, il cui costo deve essere risarcito dai famigliari del condannato.
CINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORICINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORI

Anche il pubblico che assiste all' esecuzione è vero, è stato convocato nella piazza con ogni mezzo della comunicazione, dal web ai manifesti attaccati sui muri delle case. Qualcuno si è portato la sedia da casa per attendere più comodamente l' arrivo dei condannati, altri fanno trascorrere il tempo mangiando, facendosi i selfie con lo sfondo del teatrino blu.

Sembra una scena già vista nei film che rievocano la Rivoluzione Francese con la sua ghigliottina nelle piazze tra la gente in festa. Ma non è necessario andare tanto in là nel tempo, perché queste macabre ritualità erano praticate durante la rivoluzione culturale comunista del condottiero Mao Tze Dong.

Estetizzazione della morte significa fare spettacolo di quell' attimo supremo in cui è visibile il passaggio dalla vita alla sua ineludibile fine. È un rito che soddisfa le pulsioni più profonde dell' animo umano, che esalta il sentimento di potenza di colui (di coloro) che si arroga il diritto di dare la morte.
CINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORICINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORI

Ci si può chiedere come sia possibile che uno Stato tecnologicamente avanzato come la Cina, dominante economicamente il mondo, potenza nucleare, membro permanente del consiglio di sicurezza dell' Onu, possa celebrare con tanta enfasi questa estetizzazione della morte.

Una questione è quella di ammettere nel proprio ordinamento giudiziario la pena di morte: si può discutere, ci sono i favorevoli e i contrari. Altra cosa è quella di rendere la pena uno spettacolo pubblico, con cui si suppone di educare il popolo al rispetto della legge. E non è un problema secondario: in linea di principio ciò che davvero educa è l' esempio, chiaro, inconfondibile.

CINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORICINA - ESECUZIONE PUBBLICA DI DIECI SPACCIATORI
Non a caso grandi civiltà, da quella greca a quella romana, e grandi religioni, da quella cristiana a quella mussulmana, per non ricordare altro, hanno in un passato, non soltanto remoto, estetizzato la pena di morte come rappresentazione esemplare per educare il popolo, ritenendo che essa abbia un senso se resa pubblica, visibile, così da spaventare per educare e proibire.

Da sottolineare che la gente partecipa allo spettacolo della morte, certamente con una curiosità morbosa, ma anche con un sentimento di reciprocità con il potere che dà la pena: io si pensa - sono bravo e mi merito di vivere, tu sei malvagio ed è giusto che ti puniscano, anche con la morte.

Dunque, sia riflettendo sulla Storia passata, sia sul mediocre sentimento dell' animo umano, si potrebbe ammettere che la pena di morte comminata pubblicamente sia un esempio che produce effetti educativi. Eppure ci indigniamo, non comprendiamo come ciò possa accadere in un Paese moderno come la Cina. Perché?

Perché l' estetizzazione, tanto teatrale, delle condanne a morte in Cina ci sbatte in faccia con brutalità, ma anche con molta franchezza, un passato che non abbiamo mai, purtroppo, davvero superato; perché la nostra civiltà laica, tecnocratica, sempre pronta agli appelli sul rispetto dei diritti dell' uomo non è ancora riuscita realmente a oltrepassare l' idea che l' uomo possa essere padrone della vita degli altri, che possa decidere sulla sua morte; perché nel profondo dell' anima non si crede veramente che la vita sia un valore inviolabile e che mai, in nessun caso, si possa annientare.

Fonte: qui

IL NATALE DA INCUBO DELLA CAPITALE

DERISI IN TUTTO PER IL MONDO PER L'ALBERO DI NATALE (VIDEO), I ROMANI AFFOGANO NELLA IMMONDIZIA 

LA RACCOLTA DEI RIFIUTI DI NUOVO IN TILT E L’AMA PENSA DI AFFIDARE IL SERVIZIO AI PRIVATI 

E PER LO STALLO DELLA METRO D ARRIVA AL COMUNE UNA RICHIESTA DI 29 MILIONI DI EURO…- VIDEO


Elena Barlozzari e Alessandra Benignetti per il Giornale

Natale da incubo ma, d' altronde, la scomparsa prematura di «Spelacchio» non lasciava presagire nulla di buono. A pochi giorni dal decesso dell' abete più brutto, malandato e tenero che la Capitale ricordi, i romani si raccolgono attorno alla «salma» e piangono. Un po' per il caro estinto, un po' perché si preparano a ricevere i loro doni. Non c' è odore di biscotti, né confezioni scintillanti da scartare, ma una distesa di spazzatura maleodorante.
spelacchioSPELACCHIO


«Sono quindici giorni che non ritirano i rifiuti, nel cortile del nostro condominio è pieno di topi». A parlare è Carla Canale, l' avvocato che lo scorso 6 dicembre, assieme ai rappresentanti dei comitati di quartiere del IX Municipio, ha presentato una diffida formale per intimare all' Ama e al Campidoglio di ripristinare il servizio di raccolta dei rifiuti. Siamo a Fonte Meravigliosa e gli androni dei palazzi di questo quartiere che confina con l' Eur sono completamente sommersi dall' immondizia.

Una brutta cartolina di Natale, soprattutto ora che il caso di «Spelacchio» ha fatto il giro dei media di tutto il mondo, New York Times incluso e si è riaccesa l' attenzione sulla gestione zoppicante della giunta grillina, alle prese anche con il rifiuto, da parte della Regione Toscana, di accogliere altre tonnellate di spazzatura.

spelacchio ironieSPELACCHIO IRONIE
Che così continua ad accumularsi ovunque. Via di Vigna Murata, via Laurentina, Mostacciano, Torrino: un raccordo anulare di immondizia.

Colpa anche dei mezzi di raccolta dell' Ama che da quattro mesi lavorano a mezzo servizio. Soltanto il 18 per cento dei cosiddetti «squaletti», le vasche ribaltabili adibite alla raccolta porta a porta, sono funzionanti. Il resto è fermo nelle officine ad attendere i pezzi di ricambio che non arrivano mai. Nel frattempo, i quattro angoli della Capitale restano subissati dai sacchi della spazzatura, tanto che l' ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, starebbe pensando a esternalizzare il servizio in attesa di un nuovo appalto per trenta compattatori e cento «squaletti», visto che l' ultima gara è andata deserta.
spelacchio oshoSPELACCHIO OSHO
Un paradosso per la giunta grillina: ha difeso il servizio pubblico a ogni costo e ora lancia una specie di «privatizzazione» a tempo.

In realtà il servizio va avanti a singhiozzo dal mese di agosto, ma da quando la raccolta dei rifiuti porta a porta è stata estesa, un mese fa, anche al X Municipio e al Ghetto, nei quartieri periferici i mezzi dell' Ama non si sono più fatti vedere. «Il risultato è che le isole ecologiche condominiali per cui abbiamo speso fino a 10mila euro sono invase dalla spazzatura», spiega l' avvocato. Ora i residenti pretendono di essere risarciti dal Campidoglio con la decurtazione del 60 per cento sulla tariffa dei rifiuti e il pagamento dei danni. Il degrado non risparmia nemmeno le scintillanti vie dello shopping al centro del quartiere famoso per l' architettura razionalista. «Davanti ai negozi si accumulano rifiuti e foglie secche ammassate in strada», denuncia Paolo Lampariello, presidente dell' associazione «Ripartiamo dall' Eur».

rifiuti romaRIFIUTI ROMA
Esposti e diffide si moltiplicano in ogni quadrante di Roma. Anche Patrizia, una barista del quartiere San Lorenzo, ha firmato per chiedere i danni al Comune. «L' Ama e le cooperative si rimpallano le responsabilità, fatto sta che l' immondizia sono costretta a buttarmela da sola», dice confessando di rimpiangere i vecchi secchioni su strada. Qui i palazzi sono invasi dai topi e dai cattivi odori. In Campidoglio intanto si preparano a dover fare i conti con un' altra sciagura. La richiesta di risarcimento di 29 milioni di euro di danni arrivata a Roma Capitale e Roma Metropolitane dalla Rti Condotte, per non aver dato seguito «ad alcun provvedimento, mantenendo una situazione di stallo, sulla metro D». Un bel regalo di Natale, ma non per i romani.

Fonte: qui
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