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lunedì 24 ottobre 2016

Morto Gavin MacFadyen, direttore di Wikileaks e amico di Assange

Il direttore del portale di Wikileaks Gavin MacFadyen è scomparso sabato sera ha comunicato l'organizzazione sul profilo Twitter, clicca qui per vederlo.

"Gavin MacFadyen, amato direttore di Wikileaks, adesso si prepara per un incontro con l'Onnipotente," ha scritto in un comunicato pubblicato sul microblog il fondatore di WikiLeaks Julian Assange. 

MacFadyen è stato direttore di Wikileaks e fondatore del centro di ricerca giornalistica degli Stati Uniti ed era uno amico stretto di Assange. E' deceduto a 76 anni. Attualmente le cause del decesso non sono ancora note.

Fonte: sputniknews.com

Secondo RT: Il direttore di Wikileaks e fondatore del Centro del giornalismo investigativo Gavin MacFadyen è morto a 76 anni La causa della morte è ancora ignota. 

I suoi “compagni d’armi” sono accorsi online per le condoglianze, tra cui il co-fondatore di WikiLeaks Julian Assange. “Siamo estremamente tristi di annunciare la morte di Gavin MacFadyen, fondatore, direttore e faro del CIJ”, ha scritto il team del Centro per il giornalismo investigativo su Twitter. MacFadyen era un giornalista investigativo e regista d’avanguardia che nel 2003 fondò il Centro per il giornalismo investigativo (CIJ), un’organizzazione che ha contribuito a svelare diversi fatti importanti e a formare numerosi importanti giornalisti. Era mentore e amico del famoso informatore e co-fondatore di WikiLeaks Julian Assange, così come direttore della pubblicazione. Rendendo omaggio al direttore, Wikileaks ha pubblicato un post su Twitter dicendo che MacFadyen “ora prende a pugni e lotta con Dio“. Il post è firmato “JA”, indicando che la frase è scritta direttamente da Julian Assange, come sostiene WikiLeaks che, nonostante all’informatore sia negata la connessione internet presso l’ambasciata ecuadoriana da una settimana, ha potuto contattarli ed è “ancora al comando completo”. 

Il team del CIJ ha anche pubblicato un indirizzo della moglie di MacFadyen e membro del Defense Fund di Julian Assange, Susan Benn, che ha descritto il marito come una “persona dalla grande vitalità”, con gratitudine e rispetto. “Era il modello di ciò che un giornalista dovrebbe essere… Ha guidato la creazione in un paesaggio giornalistico che ha irrevocabilmente sbarrato indagini etiche ed incisive. Gavin ha lavorato instancabilmente per costringere il potere a dare conto. In vita ha vissuto completamente in sintonia con i principi che teneva cari come giornalista ed educatore, confortando gli afflitti e affliggendo i conformi“, ha scritto Benn. 

Raccontando i successi del marito, ha detto di aver prodotto e diretto più di 50 documentari investigativi su Paesi e problemi diversi e molteplici. Osservava anche che fu bandito dal Sud Africa dell’apartheid e dall’Unione Sovietica per le sue indagini, e fu anche attaccato dai neo-nazisti inglesi. 

Nella sua carriera MacFadyen illuminò temi come lavoro minorile, inquinamento, tortura dei prigionieri politici, neo-nazisti inglesi, infortuni sul lavoro nel Regno Unito, gli omicidi dei Contras in Nicaragua, CIA, pirateria marittima, frodi elettorali in Sud America, miniere sudafricane, e molto altro. 

Ha lavorato a programmi televisivi investigativi per Frontline della PBS, World in Action della Granada Television, Fine Cut della BBC, Panorama, The Money Programme e 24 ore, così come per Dispatches di Channel 4

La causa della morte di MacFadyen non è stata ancora resa pubblica. Nel primo post, la moglie Susan aveva scritto che era morto per “una breve malattia”, ma è stato rimosso.

Fonte: AuroraSito

CHI C'ERA A BORDO DELL'AEREO DA TURISMO SCHIANTATOSI A MALTA (VIDEO)?

A BORDO 5 PERSONE, TRA CUI 3 'DOGANIERI' FRANCESI, TUTTI MORTI. IL MINISTERO DELLA DIFESA PARIGINO: ''ERANO NOSTRI FUNZIONARI''. AGENTI DEI SERVIZI IN MISSIONE DI RICOGNIZIONE SULLA LIBIA? (VIDEO)



AEREO CADE A MALTAAEREO CADE A MALTA
Guido Olimpio, www.corriere.it

Chi c’era a bordo dell’aereo precipitato questa mattina a Malta (e ripreso in questo video postato su Facebook dall’utente Laurent Azzopardi)? Molte le risposte, con conseguenti speculazioni sul tipo di missione. 

La prima versione ha ipotizzato che il Merlin IV fosse impegnato nei pattugliamenti al largo della Libia nel quadro dell’operazione Frontex. Successivamente si è parlato di tre doganieri francesi e di 2 membri d’equipaggio. Ma la Dogana ha smentito. Infine è intervenuto il Ministero della Difesa da Parigi: era nostro personale, partecipava a controlli anti-trafficanti nel Mediterraneo meridionale.

Il rebus della missione
Il velivolo, di proprietà della società lussemburghese CAE Aviation, dunque, sarebbe stato noleggiato dalle autorità francesi e basato a La Valletta. Alcuni osservatori ipotizzano un altro scenario: quello di un viaggio verso Misurata, in Libia, magari per trasferire personale dell’intelligence o militari. La Francia, infatti, ha schierato nel paese nord africano unità speciali in supporto alle milizie locali.

Stessa cosa hanno fatto gli Stati Uniti e l’Italia. Inoltre va ricordato che questo spazio geografico è attraversato da aerei da ricognizione e per lo spionaggio elettronico. Molto «noti» sono un paio di velivoli statunitensi che decollano dalla Sicilia o dall’isola di Pantelleria. Un altro da Creta. E spesso si tratta di mezzi noleggiati presso compagnie private americane.

N.B. Nessun militare figura fra le vittime, tra le quali vi erano il pilota e al copilota ingaggiati dalla società privata lussemburghese Cae Aviation. Benché i tre passeggeri fossero ufficiali del ministero della Difesa, si trattava più verosimilmente di funzionari della Dgse, i servizi segreti francesi, impegnati in una ricognizione sulla costa della Tripolitania, dalle quali le organizzazioni criminali a cui fanno capo gli scafisti organizzano la tratta dei migranti verso l' Italia. Il volo, che non prevedeva scali in Paesi terzi, avrebbe dovuto tornare sull' isola di partenza dopo qualche ora.

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La Cae Aviation è specializzata nell' intelligence aerea e offre servizi non solo a società private e a organizzazioni non governative, ma anche a diverse Forze Armate dei Paesi europei. I membri dell' equipaggio avevano una notevole esperienza, e il velivolo, registrato negli Stati Uniti, non era stato colpito da avarie in tempi recenti.

Fonte: qui



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LA PREMIER MAY MINACCIA DI RIDURRE AL 10% LE TASSE SULLE IMPRESE, SE IL DIVORZIO DA BRUXELLES NON DOVESSE ESSERE AMICHEVOLE

TUTTE LE IMPRESE CORREREBBERO A LONDRA: NEMMENO SINGAPORE HA ALIQUOTE COSI’ BASSE

Alberto Simoni per la Stampa

MAY JUNCKERMAY JUNCKER
Il governo conservatore di Theresa May ha elaborato un piano, una «opzione nucleare» applicata all' economia che prevede di dimezzare la tassazione sulle Corporation portandole dal 20% (già uno dei livelli più bassi a livello globale) al 10 per cento. Dietro la mossa di Downing Street, rivelata ieri dal «Telegraph» e in una nota dal «Times», il tentativo di controbattere alla minaccia dell' Unione europea di negoziare una «Brexit brutale».

Insomma Londra non intende mostrare tentennamenti e nè debolezze dinanzi a un atteggiamento molto duro che la Ue ha mostrato nelle ultime settimane. Un dato ha colpito essenzialmente gli inglesi, ovvero i cinque-minuti -cinque che i leader europei hanno dedicato all' 1 di notte di giovedì a Theresa May perché presentasse, seppur informalmente, ai colleghi la sua ricetta per l' uscita di Londra dal consesso globale. Il vertice a Bruxelles, quello d' esordio per la May come capo dell' esecutivo, è stato un flop.

MAY E MERKEL A BERLINOMAY E MERKEL A BERLINO
Prima il muso duro di Hollande, poi la freddezza di Juncker (che a domanda su cosa pensasse del discorso di May ha biascicato un «pfft...») e infine la prima volta senza bilaterali di livello per il premier di Londra: solo greci ed estoni hanno incontrato a tu per tu la May. Ambienti diplomatici britannici tentano di smorzare la tensione, «la contrapposizione - spiega il diplomatico - serve a tutti per questioni interne, ma il clima fra i leader è diverso da come appare nei briefing all' esterno».

Fatto sta che a Londra - che preme affinché il Regno Unito abbia un accesso diretto al mercato comune una volta esaurita la procedura Brexit - preparano le contromosse. Il ministro per il Commercio Liam Fox appena tre settimane fa aveva sventolato la presenza di migranti europei come «carta negoziale» attirandosi ire da ogni parte, soprattutto va da sè, al di qua della Manica.
MAY HOLLANDEMAY HOLLANDE

La mossa della riduzione dalla «tax rate» ricalca in parte questa strategia ed è un tentativo di obbligare gli europei a garantire il diritto di passaporto all' industria dei servizi finanziari. Gli inglesi vogliono attrarre (o mantenere) Corporation e istituzioni finanziarie promettendo una tassazione nettamente sotto quella continentale.

All' interno del governo May c' è la convinzione che sventolare il massiccio taglio delle tasse potrebbe spingere la Commissione europea a pensarci bene prima di sfoderare la spada per i negoziati. La Ue ha già fatto pressing - senza fortuna - sull' Irlanda affinché aumentasse le tasse sulle aziende oltre il 12,5% che ha attratto tante società straniere (da Amazon ai colossi hi tech) sottraendole ad altri Stati della Ue. In Germania la cosiddetta «corporate tax» è al 29%; in Francia è al 33,3% e in Italia è al 31,4%. Ad Hong Kong e a Singapore oscilla fra il 16 e il 17%. Il 10% dei piani britannici sarebbe un vero e proprio record globale.

CITY OF LONDONCITY OF LONDON
Londra ha detto che azionerà l' Art-50 (quello che avvia formalmente il procedimento di sganciamento dalla Ue) entro fine marzo 2017. Bruxelles non intende negoziare alcunché prima di quella data, nemmeno a livello informale. 

Il team della Ue che lavorerà con Londra è già stato approntato e nei giorni scorsi Didier Seeuws, belga e presidente della task force negoziale, ha detto che uno degli scenari è proprio la «brutal Brexit», ovvero una «non amichevole» separazione sotto le regole dell' Organizzazione mondiale per il Commercio. È uno scenario che gli inglesi faranno di tutto per evitare. Ma - come dimostra la tassa al 10% - giocheranno la partita con tutte le carta possibili in mano.

Fonte: qui

GUERRIGLIA A CALAIS - ALLA VIGILIA DELLO SMANTELLAMENTO SCONTRI TRA MIGRANTI E FORZE DELL’ORDINE

AL LANCIO DI SASSI GLI AGENTI HANNO RISPOSTO CON GAS LACRIMOGENI


GIUNGLA CALAISGIUNGLA CALAIS
Scontri fra migranti e polizia nella 'giungla' di Calais che domattina(stamattina per chi legge) sarà smantellata. Decine di persone lanciando sassi contro le forze dell'ordine che rispondono con gas lacrimogeni, come appare dalle riprese mandate in onda da BfmTv.

Nel campo vivono nel campo dai sette agli ottomila migranti. Nel frattempo, un primo gruppo di 70 minori non accompagnati sono stati trasferiti da Calais in Gran Bretagna, dove non hanno legami familiari. Londra ha accelerato le pratiche che si erano bloccate per l'accoglienza di minori con almeno un parente in Gran Bretagna. Il trasferimento avviene grazie all'Emendamento Dubs che concede lo status di rifugiato a bambini particolarmente vulnerabili.

GIUNGLA CALAISGIUNGLA CALAIS
La "giungla" domani mattina (stamattina per chi legge) inizierà ad essere evacuata. La maggior parte delle persone che vivono nella vasta bidonville di fronte alla costa inglese arrivano dall'Afghanistan, Sudan e Eritrea. Speravano, per lo più, di attraversare il canale e raggiungere il Regno Unito.

Oggi al campo sono arrivati i rappresentanti dei servizi per l'immigrazione, hanno il compito di spiegare il corso della evacuazione, e quello di convincere chi ancora non vorrebbe lasciare la giungla. Per tre giorni, 145 autobus si alterneranno per trasportare i migranti e portarli nei quasi 300 rifugi temporanei (7.500 posti) allestiti in varie zone della Francia. L'operazione dovrà svolgersi in una settimana, per contenere il rischio di tensioni, sono stati mobilitati 1.250 poliziotti.

23 Ottobre 2013

Fonte: qui
GIUNGLA CALAISGIUNGLA CALAIS

Grillo, ci sono anche le Milizie 5 Stelle

Sui social network sono comparse le pagine di questi gruppi vicini al Movimento ma con numerosi riferimenti all'estrema destra. E anche i parlamentari grillini sono tra gli amici




Grillo, ci sono anche le Milizie 5 Stelle

Citazioni di Friedrich W. Nietzsche ed Ezra Pound, versi di Gabriele D’Annunzio e consigli di tattica militare dell’antico stratega cinese Zhuge Liang: sembrerebbe il pantheon di riferimenti di un gruppo orientato verso la destra estrema. E invece no: si tratta delle citazioni scelte dalle “Milizie Cinque Stelle” per presentarsi ai propri follower ed amici su Facebook.

Un motto in latino – “Militia est vita Hominis super Terram” – un logo con ali e cinque stelle, personalizzabile con lo stemma del comune d’appartenenza, le Milizie – nel momento in cui scriviamo – contano nove gruppi territoriali. Ogni profilo raccoglie l’adesione di centinaia di utenti: il solo profilo della milizia milanese conta circa 200 amici.

I primi messaggi su Twitter risalgono al 5 settembre scorso, su Facebook a metà dello stesso mese: da allora, le pagine ed i profili chiamati “Milizia Cinque Stelle”, ognuna relativa ad un preciso luogo geografico, continuano ad aumentare. Tracce delle Milizie si trovano anche sul Forum collegato al blog di Beppe Grillo, dove un utente ha lanciato un appello affinché vengano composte le Milizie stesse: «se non vogliamo morire anonimamente, fatevi avanti cittadini», propone Giorgio, cui fa seguito il ragionamento di Mattia: «Colgo l'appello di Giorgio e propongo di costituire un corpo civile fatto di volontari, un organismo che metta il fiato sul collo alle istituzioni». Ed è sempre a nome della Milizia Cinque Stelle che è stato inviato – da un apposito indirizzo di posta elettronica – l’invito ad aderire all’iniziativa, così come segnalato da Gennaro, utente Twitter, che il 3 settembre scorso condivide il suo stupore per aver ricevuto ben tre e-mail dalla Milizia.



Non è chiaro chi sia a monte dell’iniziativa, né chi sia il fantomatico “Comandante Armando Mario” che firma i comunicati della Milizia, né chi componga il “Comitato Nazionale Milizia Cinque Stelle”: il dato di fatto è che – pur, come la Milizia stessa dichiara sulle sue pagine, non obbligando gli attivisti ed i simpatizzanti del MoVimento Cinque Stelle a condividere l’iniziativa – è in quella fascia di elettori che raccolgono adesioni.

Si tratta di iniziative autonome, non legate in modo ufficiale al MoVimento 5 Stelle, che però raccolgono l’attenzione e l’adesione sia di comunissimi utenti dei social network dalle chiare simpatie per l’M5S, sia di meet up grillini territoriali, sia – a sorpresa – di parlamentari e loro assistenti. Accade che fra gli amici della Milizia Cinque Stelle Roma vi sia l’Onorevole Danilo Toninelli e che fra gli amici della Milizia Cinque Stelle Brescia vi sia il suo collega Tancredi Turco. Ci sono, invece, l’Onorevole Tommaso Currò e la Senatrice Michela Montevecchi fra i follower della Milizia su Twitter.

Interpellato da ‘l’Espresso’, il gruppo comunicazione presso la Camera dei Deputati non ha saputo fornire dettagli sulla nascita di queste iniziative, tranne confermare che sono estranee al MoVimento e che ai parlamentari coinvolti sarebbe stato chiesto di prendere le distanze da queste pagine. Parlamentari che pare abbiano scambiato l’amicizia con le Milizie senza aver ben chiaro di che tipo di iniziativa si trattasse.

I comunicati della Milizia ribadiscono l’intenzione di non mettere in atto azioni violente. Eppure l’invito a non “farsi cogliere impreparati” ed i molti post inneggianti alle rivolte greche suonano inquietanti.

AGGIORNAMENTO:

In seguito alla pubblicazione di questo articolo, nelle ore e nei giorni immediatamente successivi, i profili delle "Milizie Cinque Stelle", grazie alle segnalazioni da parte degli utenti Facebook, sono stati chiusi. La pagina relativa al "Comitato Nazionale" ha subito un drastico calo di iscritti. Anche su Twitter non è più attivo il profilo delle Milizie. È tuttora on line, invece, un topic dedicato alla costituzione delle Milizie all'interno del forum collegato al blog di Beppe Grillo.    

04 ottobre 2013    

Fonte: qui