9 dicembre forconi: 10/29/19

martedì 29 ottobre 2019

IL POLITOLOGO FRANCESE GILLES KEPEL E “L’INTEGRAZIONE” DEGLI ISLAMICI: “ASSISTIAMO A UN DIBATTITO PARADOSSALE SUI SIMBOLI RELIGIOSI, SUL VELO, MENTRE NELLE MOSCHEE SI PARLA DI ASSOGGETTARE L’OCCIDENTE. E' IN CORSO UNA QUARTA FASE DEL JIHADISMO. LA CONVIVENZA TRA POLITICA E ISLAM CI PUÒ ESSERE, MA LA SOCIETÀ DEVE..."

"LA NECESSITA' DI ASSOGGETTARE L'OCCIDENTE E' IN MOLTE PREDICHE SALAFITE"

Francesco De Remigis per “il Giornale”

gilles kepel 4GILLES KEPEL 4
«La lotta contro l' Occidente, la necessità di assoggettare la società ai valori dell' islam sono il leit motiv di molte prediche salafite nelle moschee, ma in Francia assistiamo a un dibattito paradossale sui simboli religiosi». L' orientalista Gilles Kepel, tra i primi a riflettere sull' islamismo radicale, spiega al Giornale gli «errori» della Parigi post-giacobina. Macron parla del «dovere di vigilanza» da parte dei cittadini. «Ma è un lavoro da professionisti - dice Kepel - E il velo in strada, anche se a me non piace, è un diritto».

islam in franciaISLAM IN FRANCIA
Oggi scuole islamiche salafite o vicine ai Fratelli musulmani non hanno bisogno di soldi pubblici: i denari vengono da un' altra parte, è questo il problema?
MACRON PIFFERAIOMACRON PIFFERAIO
«Negli anni 2015 e 2017 la repressione era focalizzata sul bersaglio, il terrorista. Come si può catturare prima che agisca per incarcerarlo. Ora siamo in periodo post-Isis, dove per esempio i jihadisti in carcere hanno capito che il modello Daesh non funziona più ma hanno interesse a costruire un neo jihadismo dell' ambiente in cui si vive, più che far parte di un' organizzazione che da Raqqa si estendeva in Europa».

Macron dice che il velo non è affar suo, dovrebbe esserlo?
islam in francia 1
«No, perché il problema del presidente è la predicazione, che crea una rottura culturale nella società. Questa nuova fase jihadista, la quarta fase, è di rifiuto delle leggi della democrazia. Ecco cosa porta oggi all' atto terrorista. Gli strumenti della repressione statale non sono in grado di capire il fenomeno».
ISLAM IN FRANCIAISLAM IN FRANCIA

La Francia ha tentato una riabilitazione di ex jihadisti?
«Un fallimento totale. Dobbiamo parlare di islamizzazione della radicalizzazione. C' è chi pensa che sia un problema di relazioni personali: hanno perfino tentato di introdurre animali da compagnia nei penitenziari, a cui fare carezza. Una follia».
video di minacce dell isisVIDEO DI MINACCE DELL'ISIS

È più corretto parlare di territori perduti della Repubblica o conquistati dall' islamismo?
«Emergono compromessi di alcuni sindaci che si alleano con tale gruppo che gli promette 200 voti. Ma in cambio vogliono l' apertura di una moschea o far venire tale imam. È il prossimo tema da affrontare perché abbiamo elezioni comunali a marzo. Anche in Italia».
un ferito dell attacco al bataclanUN FERITO DELL ATTACCO AL BATACLAN

Può esserci una connivenza tra politica e islam radicale?
«Sì, assolutamente. È la prima volta che arriva nel dibattito pubblico. Dopo l' attacco alla prefettura si è scoperta una concatenazione».
mohammed merahMOHAMMED MERAH

Come se ne esce?
«La società deve adattarsi per non mettersi a rischio. Nel 2012 quando Mohammed Merah ha ucciso, le autorità l' hanno dichiarato lupo solitario ma lui era già nella proto-rete di Daesh. Lo abbiamo spiegato, ma non c' è peggior sordo di chi non vuol sentire».
gilles kepel 5GILLES KEPEL 5

È uscito il suo libro «Uscire dal caos». Prossima sfida?
«Capire questa quarta fase del jihadismo, che inizia con l' attentato alla prefettura di Parigi. È un jihadismo d' ambiente, di enclave. Mikael Harpon, che il 3 ottobre ha ucciso lì, era sordo. Nelle associazioni di sordomuti esiste la predicazione jihadista da parte dei salafiti. Spiegano che per superare le difficoltà la soluzione può essere il jihad».

In Francia questi killer sono definiti squilibrati. Un problema?
islamici di franciaISLAMICI DI FRANCIAsharia e islam franciaSHARIA E ISLAM FRANCIA










«Certo. Una scuola di pensiero dice: ieri c' erano le Brigate rosse, oggi verdi ma bisogna qualificare quest' ideologia. Ammazzare una persona perché è un borghese o perché è un empio non è la stessa cosa. Per capire bisogna avere una cultura dell' islamismo politico contemporaneo. Forse il nostro culto dell' alta funzione pubblica onnipotente tende all' autodifesa perché non conosce l' arabo e non studia i testi. Ma abbiamo già pagato un prezzo altissimo per questo difetto».

Fonte: qui

IN QUESTI MINUTI IL PRESIDENTE DEL COPASIR, IL LEGHISTA RAFFAELE VOLPI SI STA DIVERTENDO NEL TRAFIGGERE LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO ATTRAVERSO LE DOMANDE A VECCHIONE, CHE HA COMMESSO IL GRANDE ERRORE DI VEDERE UNO CHE NON POTEVA VEDERE: TALE CAZZATA È STATA FATTA PRESENTE A CONTE? MA ANCHE I GENERALI CARTA (AISE) E PARENTE (AISI) HANNO LA LORO PARTE DI COLPE

E’ VERO CHE CONTE HA AVVERTITO IL QUIRINALE DELLA VISITA DI BARR. MA NON HA AGGIUNTO CHE BARR AVREBBE INCONTRATO I NOSTRI SERVIZI…

Alle 15.30 il coordinatore dei Servizi Segreti, il vispo Gennaro Vecchione, voluto fortissimamente da Conte, ha fatto il suo ingresso nel locali del Copasir per rispondere sulle visite romane del ministro della Giustizia degli Stati Uniti William Barr.

RAFFAELE VOLPIRAFFAELE VOLPI
Rispetto al premier Conte, che ha potuto limitare il suo intervento a 90 minuti, Gennarino non ha questa facoltà, quindi il presidente del Copasir, il leghista Raffaele Volpi, sospinto anche dalla vittoria umbra, avrà da divertirsi nel trafiggere la Pochette dal volto umano attraverso le domande a Gennarino. Quest’ultimo è seduto su un bilama perché non sa nulla di ciò che sarà pubblicato prossimamente da Barr, quindi solo dicendo la verità potrà eventualmente respingere le deduzione del ministro di Trump.

WILLIAM BARR JOHN DURHAMWILLIAM BARR JOHN DURHAM

generale luciano cartaGENERALE LUCIANO CARTA
Di sicuro Vecchione ha commesso il grande errore di vedere uno che non poteva vedere. E tale cazzata è stata fatta presente al presidente (per mancanza di prove) del consiglio? Secondo: cosa ha consegnato di documenti e di telefonini l’intelligence italica agli americani?
mario parenteMARIO PARENTE

Anche i generali Carta (Aise) e Parente (Aisi) hanno la loro parte di colpe per non aver fatto presente a Vecchione che il suo ruolo è quello di coordinatore dei Servizi, non è un loro superiore; ergo, potevano benissimo rifiutare l’incontro con Barr e il procuratore Durham senza andare incontro alla legge marziale.

joseph mifsud vincenzo scottiJOSEPH MIFSUD VINCENZO SCOTTI
Ci dobbiamo quindi aspettare nei prossimi giorni alcuni contraccolpi di natura politica: o Conte scarica il suo Vecchione o si assume delle responsabilità che saranno care, molto care.

Chiaramente rimane un grosso interrogativo di fondo: come mai i nostri Servizi non hanno mai attenzionato la Link University di Vincenzo Scotti, quando era sotto gli occhi tutti il via via dei vari Mifsud e compagnia spiando? C’è una negligenza delle nostre Barbefinte che è acclarata.

sergio mattarella giuseppe conte 2SERGIO MATTARELLA GIUSEPPE CONTE 
POST SCRPTUM
E’ vero che Conte ha avvertito il Quirinale della visita del ministro Barr. Ma si è dimenticato di aggiungere che Barr avrebbe incontrato Vecchione, Carta e Parente…

PERCHÉ BEPPE GRILLO HA CANCELLATO IL TWEET DOVE COMMENTAVA I RISULTATI IN UMBRIA CON UN “PENSAVO PEGGIO”, SOSTITUENDOLO CON “BLACK HOLE SUN” DEI SOUNDGARDEN?


IL SENATORE MARIO GIARRUSSO SBROCCA E INSULTA TUTTI: “ADESSO IL CRETINO DIRÀ CHE È COLPA DEGLI ELETTORI E CONTINUERÀ CON IL SUO GIORNALETTO A SPARARE CAZZATE. OGNI VOLTA CHE UN ATTIVISTA VEDE UNO SPADAFORA, UN BUFFAGNI O UNA CASTELLI FUGGE VIA DISGUSTATO…” 

LA GIORNATA DI PANICO DEI 5 STELLE SUI SOCIAL




ELEZIONI UMBRIA, M5S PERDE LA TESTA SUI SOCIAL. GRILLO CANCELLA IL TWEET, GIARRUSSO INSULTA I SUOI
Alessandro Avico per www.blitzquotidiano.it

beppe grillo commenta le elezioni in umbria - pensavo peggioBEPPE GRILLO COMMENTA LE ELEZIONI IN UMBRIA - PENSAVO PEGGIO
Dopo la catastrofe alle Regionali in Umbria, M5S perde la testa sui social. I dati parlano di una sconfitta disarmante per i 5 Stelle, scesi al 7,41%. Sotto accusa l’alleanza col Pd, ma anche molto altro, a partire da una campagna elettorale quasi assente rispetto a quella fatta dal centrodestra. Un dato che, come era prevedibile, ha creato una serie di deliri social tra tweet (ironici?) poi cancellati e insulti contro gli altri esponenti del movimento.

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOBEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIOJOKER INFILTRATO NELLA FOTO DI NARNIJOKER INFILTRATO NELLA FOTO DI NARNI
Sul profilo Twitter di Beppe Grillo infatti è apparso poco dopo i risultati del voto in Umbria questo commento: “Pensavo peggio…”. Ma poco dopo il tweet è stato cancellato. E, nei minuti successivi Grillo ha creato un nuovo tweet, non facilmente interpretabile: il link ad uno dei brani più famosi dei Soundgarden, “Black hole sun”, tradotto “il buco nero del sole”, come a evidenziare qualcosa di cupo e catastrofico.

DONALD TRUMP E LE REGIONALI IN UMBRIA BY OSHODONALD TRUMP E LE REGIONALI IN UMBRIA BY OSHO
MARIO MICHELE GIARRUSSOMARIO MICHELE GIARRUSSO













Scelta di tendenza oggi, visto che anche Giuseppe Conte e Matteo Salvini hanno attinto alle proprie, ideali, playlist. Solo che se il presidente del Consiglio si è affidato ai versi di Modugno e del suo Meraviglioso e Matteo Salvini (il “Capitano”) ha citato Vasco Rossi (il “Komandante”). Per chi non se lo ricordasse, nel videoclip di “Black Hole Sun” dei Soundgarden, il mondo viene risucchiato da un fiammeggiante buco nero.


MARIO MICHELE GIARRUSSOMARIO MICHELE GIARRUSSO
Poi c’è la reazione, sempre social, del senatore M5S Giarrusso: “Adesso il cretino dirà che la colpa è degli elettori, ovvero sempre di qualche altro. E continuerà col suo giornaletto a sparare cazzate stupide senza voler vedere la realtà. Ogni volta che un attivista vede uno Spadafora, un Buffagni o una Castelli, viene colto da conati di vomito e fugge via disgustato. Dobbiamo dire basta a questi frutti avvelenati ed a chi li ha coltivati, sostenuti e difesi”. Per la cronaca Giarrusso commenta su Facebook citando polemicamente il titolo dell’editoriale di Marco Travaglio di domenica, il voto in Umbria. (Fonte Ansa). Fonte: qui

LA GUERRA DIGITALE È ALLE PORTE. PERCHÉ IL 5G È COSÌ IMPORTANTE NEGLI EQUILIBRI GEOPOLITICI DEL FUTURO?

PERCHÉ CHI HA IL PRIMATO DELLA RETE AVRÀ IL CONTROLLO DI TUTTA LA TECNOLOGIA CONNESSA, DALLE SMART CITIES AI FRIGORIFERI FINO AGLI OSPEDALI PASSANDO OVVIAMENTE PER I VOSTRI TELEFONINI - IL LIBRO DI LUCA E FRANCESCA BALESTRIERI
Paolo Travisi per “il Messaggero”

LUCA E FRANCESCA BALESTRIERI - GUERRA DIGITALELUCA E FRANCESCA BALESTRIERI - GUERRA DIGITALE
5G. Una sigla che è la promessa di una seconda rivoluzione digitale, con impatti dirompenti e imprevedibili nell'economia globale e nel tessuto socio-culturale dei continenti. E che sul piano politico sta scatenando una nuova guerra fredda per il controllo tecnologico. Stati Uniti e Cina, i due estremi di un mondo bipolare, che misurano la loro forza hi-tech sui derivati del 5G: l'intelligenza artificiale, l'Internet of Things, l'automazione intelligente, lo sviluppo di supercomputer con tecnologia quantistica.

Una vera Guerra digitale, come recita il titolo del libro di Luca Balestrieri, dirigente Rai e docente di economia e gestione dei media all'Università Luiss, scritto insieme alla figlia Francesca Balestrieri, ricercatrice nel campo della matematica pura. «La rivoluzione digitale odierna non è solo la prosecuzione degli ultimi tre decenni di trasformazione digitale» iniziata con la diffusione dei computer, Internet, telefoni cellulari, poi smartphone, spiega Balestrieri, «ma è paragonabile al primo industrialismo di fine 700, è come possedere il primato dell'elettricità».
LUCA BALESTRIERILUCA BALESTRIERI

IL CONTROLLO
Non solo, quindi, il controllo di una singola tecnologia, perché il 5G è l'abilitatore di una serie di progressi tecnologici interconnessi, che formano un cluster tecnologico. «Il 5G cambia il paradigma dello sviluppo industriale e poiché siamo in un mondo iperconnesso, gli scontri per averne il controllo anche a costo di invertire il processo di globalizzazione è più immediato».

smart city 2SMART CITY 
Ecco allora che in Guerra digitale gli autori analizzano i macro segmenti tecnologici che misurano il terreno di scontro: la realizzazione di supercomputer dotati di chip che superano la logica binaria, e si fondano sul calcolo quantistico (quantum computing), il deep learning basato su «sistemi di reti neurali artificiali, che prendono a modello il cervello umano», lo sviluppo della robotica «con la danza dei robot che gestiscono i giganteschi magazzini di Amazon o di Alibaba», si legge nel libro.
smart citySMART CITY

IL CASO GOOGLE HUAWEI BY OSHOIL CASO GOOGLE HUAWEI BY OSHOLA GUERRA DI DONALD TRUMP A HUAWEILA GUERRA DI DONALD TRUMP A HUAWEI
E ancora le smart cities, con l'esempio di Hangzhou, metropoli cinese con sei milioni di abitanti, solo una delle cinquecento città del Paese impegnate a trasformarsi in città intelligenti attraverso la riorganizzazione dei servizi urbani. Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha messo in connessione i grandi gruppi, Google, Amazon, Apple, Facebook da una parte, e Alibaba, Huawei, Tencent dall'altra solo per citare i big players con l'apparato politico e statale dei rispettivi paesi.
trump xi jinpingTRUMP XI JINPING

«Il 5G ha velocizzato lo scontro rendendolo più brutale. Obama si era reso conto di essere indietro nelle telecomunicazioni, ma Trump ha innescato la conflittualità geopolitica, cercando di colpire aggressivamente l'avversario, tentando di rompere le supply-chain del 5G prima che si sviluppassero» spiega Balestrieri. In Cina invece si cerca di giocare d'anticipo, «costruendo la sfida tecnologica su una crescita economica, partendo dallo sviluppo di tecnologie rivolte al mercato da parte di soggetti che operano nel mercato», si legge nel testo.

LA FILIERA
Un esempio è quello del colosso Alibaba, «che presidia tutta la filiera, dal supercomputer fino al portatile per vedere le serie tv. E Amazon segue l'esempio». In Cina sono avanti anche nella fornitura di prodotti e servizi finanziari, «dove hanno bypassato il pagamento con le carte di credito, passando direttamente agli smartphone».
proteste contro il 5g 3PROTESTE CONTRO IL 5G 3

5g5G
Balestrieri è convinto che il vero carburante del 5G siano i dati, con tutti i problemi già noti sul rischio della perdita di privacy e della limitazione della libertà individuale. E i consumatori costituiscono «una miniera di dati per l'IA, il cuore di questa nuova rivoluzione digitale, che impara mangiando dati, per realizzare servizi sempre più efficienti che conquistano il consumatore, disposto a dare ancora più dati, creando un circolo molto virtuoso, essenziale per chi controlla le tecnologie».
5g smart city5G SMART CITYdonald trump xi jinpingDONALD TRUMP XI JINPING

Ecco perché nel bipolarismo America-Cina, in cui gli oligopoli digitali si muovono in stretto contatto con il sistema-paese, bisogna essere i primi. E chi sta nel mezzo? «Il 5G creerà vincenti e perdenti a livello mondiale. L'Europa - stretta tra i due blocchi- rischia di essere ridotta a una miniera di dati, pur avendo soggetti industriali molto forti, ma deve avere una visione integrata di politica industriale». E l'Italia? «Ci sono molte startup, programmi per lo sviluppo del 5G, tante potenzialità ma bisogna avere logiche competitive continentali e muoversi più rapidamente». Fonte: qui

JOHNSON ACCETTA IL RINVIO DELLA BREXIT DI TRE MESI MA CHIEDE ALL’UE DI DIRE CHE QUESTA È L’ULTIMA PROROGA. IN PARLAMENTO ATTACCA L’OPPOSIZIONE E CORBYN

“BOJO” VUOLE ANDARE ALLE URNE IL 12 DICEMBRE, MA SERVONO I DUE TERZI ALLA CAMERA DEI COMUNI. A JEREMY IL ROSSO NON CONVIENE IL VOTO MA, COME HA DETTO IL PREMIER, “HA FINITO LE SCUSE PER BLOCCARLE”


Brexit, Johnson scrive a Tusk e accetta nuovo rinvio
donald tusk boris johnsonDONALD TUSK BORIS JOHNSON
(LaPresse) - Il premier britannico, Boris Johnson, ha scritto al presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, per accettare il nuovo rinvio della Brexit di tre mesi. La lettera è stata pubblicata dai media britannici. "Avrei preferito che il Parlamento del Regno Unito avesse proceduto rapidamente a ratificare l'accordo che abbiamo raggiunto. Purtroppo temo davvero che questo Parlamento non lo farà mai finché avrà l'opzione di un ulteriore rinvio.

BORIS JOHNSON E IL RAPPORTO DIFFICILE CON I TORYBORIS JOHNSON E IL RAPPORTO DIFFICILE CON I TORYJEREMY CORBYN CON LA KEFIAHJEREMY CORBYN CON LA KEFIAH
Ecco perché chiederò elezioni generali per dicembre per garantire l'elezione di un nuovo Parlamento che sia in grado di risolvere la questione in accordo con le nostre norme costituzionali", recita la missiva. "Spero davvero che potremo lasciarci presto alle spalle questo periodo difficile e avanzare rapidamente per porre fine al nostro essere membri dell'Ue e cominciare i negoziati sul futuro Accordo di libero scambio e sulla futura partnership di amici che andrà di pari passo", si legge ancora nella lettera di Johnson. Fonte: qui