9 dicembre forconi: 04/05/18

giovedì 5 aprile 2018

LA MINACCIA DI UN'APOCALISSE NUCLEARE HA PORTATO ALL'ESCALATION DI RIFUGI ANTI-ATOMICI

UN DOCUMENTARIO ESPLORA GLI SCENARI POSSIBILI, PARTENDO DALLA SVIZZERA FINO A ROMA, NELLE GALLERIE DI MONTE SORATTE DI MUSSOLINI  (VIDEO)

FEDERICO NEJROTTI PER 'MOTHERBOARD'

Negli ultimi mesi, a causa delle tensioni tra USA e Corea del Nord, si è tornato a parlare di minaccia nucleare. Siamo stati in Svizzera, il paese con il più alto numero di bunker antiatomici in assoluto, per visitare il bunker pubblico di Cornaredo e la cantina-bunker di un cittadino privato. Poi ci siamo spostati nei pressi di Roma, sul Monte Soratte, per visitare il Super Bunker che è stato fatto costruire da Benito Mussolini nel 1937.

ROMA, IL MONTE SORATTE SVELA IL BUNKER SEGRETO DI GUERRA: DA QUI L'ITALIA GUIDÒ LA DIFESA DAL 1960
Laura Larcan per www.ilmessaggero.it

bunker soratte 1BUNKER SORATTE
Un viaggio al centro della terra per riscoprire la grande storia d'Italia che nessuno conosce. Pagine secretate che si sfogliano a 300 metri di profondità, incastonate in un duro nocciolo coperto da roccia calcarea, come cellule di sopravvivenza che potevano resistere anche alla follia di bombe termo-nucleari «migliaia di volte più potenti di Hiroshima».

bunker soratte 2BUNKER SORATTE 




Ne parla come di un capolavoro d'ingegneria artistica, Gregory Paolucci il presidente del Bunker Soratte, che sta per svelare una serie di ambienti scavati nella montagna alle porte di Roma, mai aperti al pubblico. L'evento è fissato per sabato e domenica prossimi quando l'architetto strutturista esperto di bunker, col suo staff fatto di volontari, coronerà l'appassionata e titanica fatica di aver riallestito l'originaria Sala di Guerra che fu della Nato e del Cosma, ossia il Centro operativo dello Stato maggiore dell'Aeronautica: «La sala che soprintendeva alla difesa aerea nazionale ed internazionale nel Mediterraneo dal 1960 al 2000», annuncia Paolucci.
bunker soratte 3BUNKER SORATTE 

Sembra di entrare in una sala wargames, con la differenza che nel bunker Soratte è autentica. Siamo nella war room per eccellenza, il centro operativo da cui l'Italia si sarebbe difesa in caso di attacco nucleare: «Una sala cruciale per la storia d'Italia e d'Europa.

Tutti gli scenari storici che potevano preludere a un attacco o a situazione di crisi, tensione politica e militare, sono passati per i radar e le mappe in cristallo di questa sala». Dalla crisi dei missili di Cuba, alla questione libica, passando per la strage di Ustica, fino alla crisi di Sigonella con il sequestro dell nave Achille Lauro.


bunker soratte 4BUNKER SORATTE 
QUATTRO ANNI DI LAVORI
Ci sono voluti quattro anni di lavoro diplomatico per avere tutti i materiali originali e musealizzarli con i permessi speciali dell'Aeronautica. Il colpo d'occhio è da vertigine: oltre 18 metri di pannelli con mappe di tutta Europa su cui si registravano simulazioni ed esercitazioni di bombardamenti o azioni belliche. Aeree, navali o sottomarine. Spesso si è trattato di operazioni segrete, mai rivelate all'opinione pubblica.

bunker soratte 5BUNKER SORATTE 
Da sabato la sala arricchisce il museo del bunker del monte Soratte, questa gigantesca macchina del tempo, con i sui 4 chilometri di gallerie antiaeree scavate nel ventre del Soratte, volute all'avanguardia da Mussolini nel 37, divenute dal 43 il quartier generale dei tedeschi, e potenziato durante la Guerra Fredda.

Sabato, nell'anniversario del Bombing Day (era il 12 maggio del 1944 quando il sito fu bombardato dagli Alleati), vanno in scena rievocazioni storiche con figuranti in uniforme d'epoca (tedeschi, inglesi e americani), in un raduno di veicoli storici ed in un air show con velivoli d'epoca acrobatici.

Fonte: qui

TITOLI DI STATO USA: NESSUNO LI VUOLE!

Con le dovute cautele in tema di confronti, sembra davvero di essere tornati alla ormai lontana estate del 2013, quando all’improvviso, mentre banche d’affari e consulenti sprovveduto consigliavano il contrario,  decidemmo di salpare per la conquista dell’America.
In queste difficili settimane, mentre mezzo mondo gridava all’inflazione, la fine del dollaro, noi abbiamo tenuto la barra dritta e insieme al nostro Machiavelli negli ultimi sei manoscritti, oltre 500 pagine di analisi, vi abbiamo descritto la nuova terra promessa.
Ieri, nonostante tutte le fesserie scritte in questi mesi, sul rischio relativo al debito sovrano americano, una settimana record per le emissioni di titoli di Stato americani, la più grande della storia degli Stati Uniti è andata ESAURITA!
Non solo in questa settimana, i rendimenti dei titoli decennali e trentennali hanno rotto al ribasso livelli e supporti importanti come alcuni fondamentali differenziali tra diverse scadenze, spread…
Quello che vi abbiamo preannunciato due settimane fa si sta evidenziando in maniera irrevocabile date un’occhiata qui sotto…

Gravissimo errore quello dei nostri “bond vigilantes” non aver portato a termine il loro compito, il quarto tentativo fallito di attacco alla nostra leggendaria “linea maginot” farà collassare nel tempo i rendimenti del trentennale fino a portarli al nostro obiettivo finale come suggerisce da tempo il nostro buon Machiavelli.
Guardate qua cosa sta succedendo al modellino tanto caro al nuovo flop dei bond, Gundlach. Questa era la situazione lo scorso agosto, il nostro genio suggeriva che secondo un modello che combina i prezzi del rame e dell’oro il rendimento del  decennale doveva scoppiare al rialzo arrivando al 4/5/6 % …
Oggi questa è la situazione…
Risultati immagini per zero hedge cooper gold gundlach
Concludiamo con una piacevole lettura che ci ha inviato un nostro caro amico dall’Asia, un titolo che è un programma, una lezione per chi, tra gli addetti ai lavori, banchieri, consulenti o revisori, non ha ancora capito nulla di quello che in realtà sta accadendo…

Tradotto in parole semplici…

Perchè chi investe in titoli di Stato americani non si sta lasciando prendere dal panico?

Why Aren’t US Bond Investors Panicking? un estratto, sin
Gli economisti hanno suggerito che la combinazione di politiche protezionistiche di Trump, i grandi tagli alle tasse e il prestito governativo incontrollato, in un momento in cui l’economia americana è già prossima alla piena occupazione, alla fine alimenterà la pressione inflazionistica. Ma i mercati finanziari semplicemente non credono a questo messaggio.

(…)  gli investitori obbligazionari sono meno preoccupati dell’inflazione e del surriscaldamento economico di quanto non fossero prima dei tagli fiscali di Trump, delle misure protezionistiche e del passaggio dal consolidamento del bilancio all’espansione fiscale aggressiva.

(…) il mercato obbligazionario statunitense è più di un semplice indicatore di opinione finanziaria. I tassi di interesse a lungo termine fissati nei mercati obbligazionari hanno un impatto così forte sulle condizioni del business che i cambiamenti nelle opinioni degli investitori possono influenzare la realtà economica (…) 

Allo stato attuale, le opinioni degli investitori e la realtà economica sono completamente in disaccordo. I tassi di interesse a lungo termine ora intorno al 3% non arrivano da nessuna parte vicino alla determinazione del target di inflazione della Fed, il  2% più la crescita economica reale del 2-3%, livello raggiunto prima dell’ampio stimolo fiscale dell’amministrazione Trump. In effetti, sia l’analisi economica che decenni di esperienza, suggeriscono che i tassi di interesse a lungo termine tendono a fluttuare intorno al tasso di crescita del PIL nominale. Questa regola empirica implica tassi a 30 anni nell’intervallo del 4-5%. E se gli sforzi di Trump per stimolare la crescita economica verso il 4% fossero presi sul serio, i tassi di interesse a lungo termine dovrebbero logicamente salire al 6% o oltre.

Peccato che questa volta è diverso, aggiungo io, nessuno di questi soloni ha fatto ancora i conti con una deflazione da debiti, con le tendenze demografiche, con la tecnologia, con un sistema finanziario fuori controllo che esplodendo darà il via alla più impressionante valanga deflattiva della storia economico/finanziaria.

Prima o poi, il divario tra i rendimenti obbligazionari e la crescita del PIL nominale presumibilmente si chiuderà . O la crescita si indebolirà drammaticamente, come sottinteso dalle aspettative del mercato obbligazionario, o i tassi di interesse aumenteranno drammaticamente, perché le aspettative del mercato obbligazionario si rivelano completamente sbagliate…

Eppure nessuna di queste cose avverrà necessariamente nel prossimo anno o due. È improbabile che la crescita del PIL si indebolisca, dato il grande stimolo fiscale, l’elevata fiducia delle imprese e una forte crescita dei redditi personali derivanti dalla rapida crescita dell’occupazione.

E qui l’autore commette un grosso errore! Lo stimolo fiscale fallirà, la fiducia delle imprese si dissolverà come nebbia al sole e la forte crescita dei redditi personali è solo una pia illusione!

(…) Dato che l’inflazione e i tassi di interesse sono diminuiti costantemente negli ultimi 30 anni, gli investitori obbligazionari sono stati costantemente ricompensati per aver considerato ogni opportunità temporanea di rialzo dei tassi di interesse come un’opportunità di acquisto. Questa esperienza ha creato un riflesso pavloviano per “comprare sui crolli ” che può essere rotto solo da molti mesi o forse anche anni di esperienza negativa. Questo riflesso è stato evidente negli ultimi due mesi. Ogni volta che i mercati azionari sono crollati bruscamente, come hanno fatto all’inizio di febbraio e ancora dopo che Trump ha annunciato le sue sanzioni commerciali alla Cina, l’istinto di acquisto delle obbligazioni è diventato irresistibile, i prezzi delle obbligazioni sono saliti e la conseguente riduzione dei tassi di interesse a lungo termine ha stabilizzato i mercati azionari

Il lungo viaggio continua, la nostra ultima scommessa sta per giungere alla fine. Buona consapevolezza.
29 Marzo 2018
Fonte: qui

GAZA - VIDEO: UN 18ENNE VIENE UCCISO MENTRE CORRE CON UN PNEUMATICO IN MANO

PER LE FORZE ARMATE ISRAELIANE IL RAGAZZO ERA NELLA LISTA DEI MEMBRI DELLE BRIGATE QASSAM, L'ALA ARMATA DI HAMAS, MA TRA I MARTIRI DELL’ORGANIZZAZIONE PALESTINESE IL NOME NON FIGURA 

IL PADRE DELLA VITTIMA: “ERA SOLO UN BAMBINO”

VIDEO: 18ENNE UCCISO A GAZA


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«Mio figlio era solo una ragazzino che stava fuggendo». Non smettono di ripetere questa frase, come un mantra, i familiari di Abdel Fattah Abd al-Nabi, palestinese di 18 anni ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle forze armate israeliane durante le proteste sulla striscia di Gaza. «Non aveva una pistola, nessuna molotov, solo un pneumatico. Questo non poteva danneggiare gli israeliani. Non stava andando verso la parte israeliana. Stava scappando»ha dichiarato al Washington Post suo fratello Mohamed al-Nabi, 22 anni, negando che Abdel fosse un membro di Hamas.
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In un video che mostra gli ultimi attimi di vita del ragazzo, si vede Abdel colpito da un cecchino israeliano alle spalle mentre corre con pneumatico. Dal canto loro le Idf (le Forze di difesa israeliane)  hanno difeso il proprio operato insistendo che il filmato è stato modificato e non mostra le azioni provocatorie di al-Nabi prima che venisse ucciso. In una dichiarazione rilasciata dall'Idf si legge: «Durante le violente rivolte, le truppe israeliane hanno dovuto far fronte a tentativi di infiltrazione, hanno subito attacchi con bombe, pistole, pietre e pneumatici e ci sono stati danni alle nostre strutture di sicurezza. L'Idf ha operato in stretta conformità con le regole, sparando solo quando necessario ed evitando i civili messi in pericolo da Hamas». L'Idf ha aggiunto che dieci delle 18 persone uccise a seguito delle violenze del venerdì facevano parte delle Brigate Qassam, l'ala armata di Hamas, incluso Al-Nabi. Tuttavia, l'elenco dei martiri pubblicato da Hamas riporta solo cinque nomi, nessuno dei quali è Al-Nabi.
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«Non è mai stato coinvolto in alcuna attività militare con le Brigate Qassam o con chiunque altro  - ha detto a The Telegraph il padre Bahjat al-Nabi - Era un bambino, come qualsiasi altro bambino». Una foto della tenda del lutto eretta in onore di al-Nabi mostra un grande striscione di Hamas dietro suo padre: secondo The Telegraph indica che esiste un possibile legame con il gruppo “anche se non necessariamente alla sua ala armata”.

Fonte: qui
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La nuova ammissione di Mark Zuckerberg: "Facebook controlla tutti i messaggi scambiati su Messenger"



© Maxim Shemetov / Reuters
Facebook analizza il contenuto di tutti messaggi che gli utenti si scambiano sull'app Messenger con l'obiettivo di bloccare qualsiasi violazione delle proprie linee guida. A riferirlo è il Daily Mail. È stato lo stesso ceo del social network, Mark Zuckerberg - spiega il quotidiano inglese - a confermare questa politica nel corso di un'intervista con Ezra Klein, editore di Vox.
Già al centro delle rivelazioni su Cambridge Analytica, Facebook si trova ora ad affrontare un'altra grana perché se è vero che il controllo di testi e immagini su Messenger è mirato a verificare che i contenuti siano in linea con i propri standard, allo stesso tempo potrebbe aumentare la preoccupazione degli utenti su ciò che il social network sa di loro.
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Facebook conosce tutto del nostro messenger
Si allarga, intanto, lo scandalo Cambridge Analytica. Facebook ritiene che la società usata anche da Trump per la sua campagna elettorale possa aver avuto accesso ai dati di 87 milioni di utenti della propria piattaforma, contro i 50 finora ammessi. È una delle comunicazioni fatte da Mike Schroepfer, chief technology officer di Fb, nell'annunciare una serie di restrizioni del social media per proteggere meglio i dati personali dei propri utenti.
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Italia: QE, a marzo acquistati titoli per 3,4 miliardi di euro

Nell’ambito del piano di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, a marzo sono stati acquistati titoli italiani per 3,42 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,63 miliardi del mese precedente. 

Il controvalore complessivo dei titoli pubblici italiani acquistati dall’inizio del programma sale così a 337,2 miliardi.

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