9 dicembre forconi: 11/24/17

venerdì 24 novembre 2017

A VERCELLI URLA, SBERLE, INSULTI E BAMBINI TRASCINATI IN TERRA, 3 MAESTRE D’ASILO IN MANETTE

"TI FACCIO CADERE I DENTI"

"TI FACCIO GIRARE LA TESTA AL CONTRARIO" 

“AVEVANO GENERATO UN CLIMA DI TERRORE” 

IL VIDEO CHOC


Andrea Zanello per La Stampa
asilo vercelliASILO VERCELLI

«Te ne do una che ti fa cadere tutti i denti». E ancora «Ti faccio girare la testa al contrario». Minacce di schiaffi gridate in faccia a bambini che hanno tra i 3 e i 5 anni. E poi sberle vere, strattoni, bimbi trascinati per terra, lasciati a mangiare da soli in mensa oppure costretti a restare in un angolo.

I video diffusi dalla polizia di Vercelli raccontano quelli che non sono semplici rimproveri di insegnanti d' asilo a bimbi troppo agitati. «Le maestre avevano generato uno stato di terrore», hanno messo nero su bianco gli uomini della Squadra mobile e la procura di Vercelli che hanno coordinato l' operazione «Tutti giù per terra».

Ieri mattina i poliziotti si sono presentati alle porte di Maria Teresa Donà, Carmelina Capalbo e Luisita Cantù, tre maestre della scuola d' infanzia intitolata a Janusz Korczak, educatore polacco morto nel 1942 in un campo di sterminio nazista. Le hanno arrestate con l' accusa di maltrattamenti.

Per oltre un mese gli uomini della Mobile hanno monitorato quanto accadeva nell' asilo, dopo che lo scorso maggio avevano piazzato undici telecamere per coprire praticamente tutti i locali della scuola: dalla palestra alle aule, dai corridoi alla mensa. Hanno chiuso l' indagine riscontrando 52 episodi di violenza fisica e psicologica sui piccoli. Venti, dicono, sono certificati come «di maggiore gravità».
asilo vercelliASILO VERCELLI

Tutto è nato dopo la denuncia di una mamma. Quando era andata a prendere il figlio in una delle scuole più rinomate di Vercelli («Dove per entrare si fanno carte false», raccontano molti genitori), ha visto una maestra prendere per i capelli un bambino. Così è partita l' indagine: i poliziotti in una notte hanno piazzato le telecamere all' interno dell' edificio e cominciato un controllo costante su tutte le quattro classi, le otto maestre e le tre insegnanti di sostegno. Le immagini registrate hanno confermato che i sospetti erano fondati. Due le classi in cui si sono verificati gli episodi di violenza, gestite dalle tre maestre per cui il gip ha deciso gli arresti domiciliari.

La notizia degli arresti ieri mattina a Vercelli è scoppiata come una bomba. I genitori dei bimbi iscritti alla scuola d' infanzia Korczak si sono presentati in questura durante la conferenza stampa in cui veniva illustrata l' operazione. «Ci sono altri episodi oltre a quelli che ci avete fatto vedere?», ha chiesto la mamma di uno dei bambini della classe seguita dalle maestre arrestate, carica di angoscia per non essersi accorti di nulla. «Mio figlio non mi ha detto mai niente, è sempre stato sereno Io adesso come mi devo comportare?».

asilo vercelliASILO VERCELLI
Altri genitori si chiedono come nessuno possa essersi accorto di nulla, non abbia sentito le urla delle maestre o visto le botte ai bambini.

«Non sapevo nulla delle telecamere, ma sono contenta che siano state piazzate», ha spiegato Ferdinanda Chiarello, dirigente scolastico dell' Istituto comprensivo Bernardino Lanino di cui fa parte anche la scuola per l' infanzia Korczak. «Se tutto sarà confermato - ha detto prima che i filmati diventassero pubblici - la scuola si costituirà parte civile. Non avevamo mai avuto nessuna segnalazione nei confronti delle maestre».

Fonte: qui

UN ATTENTATO CONTRO UNA MOSCHEA NEL NORD DEL SINAI, IN EGITTO, UCCIDE 200 PERSONE

L’ATTACCO E’ AVVENUTO DURANTE IL VENERDÌ DI PREGHIERA CON UNA BOMBA PIAZZATA ALL’INTERNO DELL’EDIFICIO E SPARANDO SUI FEDELI CHE FUGGIVANO DOPO L’ESPLOSIONE 

I SEMINATORI DI ODIO PRENDANO NOTA: LE PRIME VITTIME DEI JIHADISTI SONO I MUSULMANI...

1 - EGITTO: TV STATO E MENA, 200 MORTI IN MOSCHEA SINAI  
(ANSA) - "200 martiri e 130 feriti": è il nuovo bilancio dell'attacco terroristico alla moschea di Al Rawdah nel Sinai settentrionale fornito da una sovrimpressione della tv statale Nile News e dall'agenzia Mena.


EGITTO - ATTENTATO A UNA MOSCHEA NEL SINAIEGITTO - ATTENTATO A UNA MOSCHEA NEL SINAI
2 - EGITTO: ATTENTATO IN MOSCHEA SINAI
(ANSA) - Un attentato contro una moschea nel nord del Sinai ha provocato "più di 100 morti". Lo rendono noto fonti della sicurezza e mediche egiziani. L'attacco è stato condotto piazzando una "bomba all'interno" del luogo di culto e sparando sui fedeli che fuggivano dopo l'esplosione.

La moschea attaccata si trova in un piccolo centro, Bir El Abd, e i fedeli "sono stati presi di mira da terroristi che li aspettavano davanti alla porta", hanno precisato all'ANSA fonti che preferiscono restare anonime. L'attentato è avvenuto durante la preghiera del venerdì islamico. Nel Sinai settentrionale, ma soprattutto più a est, è attivo un gruppo jihadista alleato dell'Isis.

EGITTO - ATTENTATO A UNA MOSCHEA NEL SINAIEGITTO - ATTENTATO A UNA MOSCHEA NEL SINAI
3 - EGITTO: TRIBÙ MOSCHEA COLPITA COLLABORA IN LOTTA ALL'ISIS
(ANSA) La moschea colpita da un attentato terroristico in Egitto "è frequentata dalla tribù Sawarka, la maggiore del nord del Sinai e, in generale, conosciuta per la propria collaborazione con l'esercito e le forze dell'ordine" nella lotta contro l'Isis: lo riferiscono fonti locali all'ANSA. Il luogo di culto si trova in una zona desertica "a 60 km da Al Arish", il capoluogo del Sinai settentrionale, e "a 30 da Bir El Abd", precisano le fonti del posto sottolineando che la posizione sta allungando i tempi dell'arrivo di ambulanze e forze di sicurezza. La tv stato, in un banner, parla finora di "oltre 150 feriti".

4 - EGITTO: AL-AZHAR CONDANNA ATTENTATO A MOSCHEA SINAI
 (ANSA) - Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell'islam sunnita, basato al Cairo, ha condannato l'attentato terroristico contro la moschea di Al Rawdah nel Sinai settentrionale. Lo riferisce l'agenzia Mena citando dichiarazioni di Ahmed al-Tayeb, grande Imam di Al Azhar. Lo sceicco ha giudicato importante respingere con tutta forza possibile i terroristi e i loro crimini, aggiunge la Mena fuori di virgolette.

Fonte: qui

Strage in una moschea sufi in Egitto, almeno 235 morti 

Sono almeno 235 i morti nell'attentato che ha colpito una moschea sufi nel nord del Sinai egiziano, secondo un nuovo bilancio diffuso dalla televisione di Stato. Nella strage sono rimaste ferite almeno 125 persone. Secondo la prima ricostruzione della dinamica, gli attentatori sarebbero arrivati sul luogo di culto con quattro autoveicoli, avrebbero provocato un'esplosione e poi aperto il fuoco sui fedeli riuniti per la preghiera collettiva del venerdì. Il governo del Cairo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale. Il presidente al-Sisi ha convocato una riunione di emergenza dell'esecutivo.

L'attacco, che è avvenuto alla moschea al-Rawdah, a Bir al-Abed, a ovest della città di Arish, non è stato rivendicato da nessun gruppo ma è presumibile il commando fosse legato all'Isis. L'esercito egiziano ha riferito inizialmente di aver ucciso due "miliziani" e di aver distrutto diversi "covi di terroristi" nella penisola che contenevano "grandi quantità di materiale esplosivo". Il portavoce non ha fornito ulteriori dettagli su come e quando queste persone siano state "eliminate". In seguito le forze armate hanno affermato di aver ucciso un totale di 15 terroristi grazie ai droni.

Fonti della sicurezza del Cairo hanno riferito a Middle East Eye che la moschea raccoglieva musulmani sufi, una comunità che in passato è stata più volte attaccata dai terroristi dell'Isis, che hanno alcune basi nell'area del Sinai. Questa confraternita islamica è la piu' "mistica" della religione musulmana ed è considerata "eretica" dai gruppi fondamentalisti. Anche le ambulanze subito accorse per raccogliere i feriti sono state assaltate dai miliziani, prima che intervenissero le forze di sicurezza egiziane. 
Il Sinai egiziano, l'area al confine con Israele e la striscia di Gaza, è spesso teatro di attacchi portati avanti da terroristi legati all'Isis, che hanno spesso come bersaglio poliziotti e militari, ma nel corso dell'ultimo anno la loro frequenza era diminuita.
Fonte: qui

© Fornito da AGI - Agenzia Giornalistica Italia Spa

MA COSA CI STIAMO A FARE IN EUROPA SE FRANCESI E TEDESCHI (CON IL "BE-NE-LUX") HANNO OCCUPATO TUTTI GLI SNODI FONDAMENTALI DELLE DECISIONI POLITICHE?


MANOVRANO I BILANCI PIÙ RICCHI O DAI QUALI DIPENDONO LE SCELTE PIU’ IMPORTANTI 

IL CASO DELL’EMA DIMOSTRA CHE…

Marco Ventura per “il Messaggero”

MERKEL MACRONMERKEL MACRON
Altro che monetina. Altro che pallina da biliardo finita per caso nella buca sbagliata. La mancata vittoria di Milano, la candidata italiana a ospitare l'Agenzia europea del farmaco (Ema) in trasmigrazione da Londra causa Brexit, è frutto della blindatura del blocco teutonico esercitato vuoi con discrezione da colonizzatori e tessitori diplomatici, vuoi con calibrati atti di forza.

I franco-tedeschi hanno occupato tutti gli snodi fondamentali delle decisioni politiche, quelli che manovrano i bilanci più capienti o dai quali dipendono le scelte finanziariamente rilevanti. Oltretutto, la Germania è riuscita a disegnare una rete di controllo effettivo che punta più sul peso che sul numero degli enti legati o collegati all'Unione. Basta guardare la cartina con le bandierine dei Paesi membri sulle 48 agenzie targate UE, ma anche sulle istituzioni comunitarie.


MARCON MERKELMARCON MERKEL
E più che nei livelli politici, nei piani determinanti per la formazione dei dossier e l'istruzione delle pratiche in mano ai commissari: direttori generali, segretari generali, capi di gabinetto e loro vice. A fare la parte del leone nel computo delle agenzie sono da un lato il Benelux, triangolo fondatore dell'Unione perno del Nord Europa e incardinato nell'asse franco-tedesco: Belgio, Olanda e Lussemburgo. Poi la Francia e il satellite mediterraneo della Germania, la Spagna, che con il suo tradimento nella votazione sull'Ema ha pregiudicato il successo di Milano.

JUNCKER TUSKJUNCKER TUSK
Le briciole finiscono all'Italia, agli altri Paesi del Mediterraneo e all'Europa dell'Est. Il risultato è un'Europa sbilenca, sbilanciata a Nord. Sulla quale aleggia un ormai maturo «basta!».

IL BUDGET
Le Agenzie, in 24 dei 28 Paesi, ci costano 1,2 miliardi di euro, pari allo 0.8 per cento del budget europeo. Ma regalano con l'indotto una torta miliardaria ai Paesi che le ospitano. A Bruxelles, che già ospita Parlamento e Commissione, ce ne sono 9, comprese l'Agenzia europea per la Difesa (Eda) e il Comitato unico di risoluzione delle crisi bancarie. Hanno base nella capitale belga il grosso delle Agenzie esecutive a tempo, da quella per le Piccole e medie imprese (Easme) a quella per l'Educazione, audiovisivo e cultura, e per la Ricerca.

junckerJUNCKER
Il Lussemburgo (che già esprime il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, tedesco di formazione, lingua e affinità politica, zavorrato a sua volta da un capo di gabinetto germanico, Martin Selmayr, da molti considerato il vero Presidente, più potente dello stesso Juncker) ospita l'Agenzia esecutiva UE per i Consumatori, salute, agricoltura e cibo. Ma anche la Banca europea di investimenti.

E la Corte europea di giustizia, da non confondere con la Corte per i diritti dell'uomo con sede all'Aja, Olanda, emanazione del Consiglio d'Europa che travalica gli stretti confini europei. Nei Paesi Bassi ci sono, sempre all'Aja, gli uffici Europol e Eurojust, rispettivamente per la collaborazione tra le forze di polizia e giudiziaria. Adesso, ad Amsterdam, per fare l'en plein andrà pure l'Ema, anche se il primo mattone della nuova sede dev'essere ancora gettato (investimento previsto, 250-300 milioni).
CORTE EUROPEA STRASBURGO1CORTE EUROPEA STRASBURGO1

Altra mattatrice la Francia, con 5 agenzie tra cui l'Esma che regola il mercato borsistico, ora pure quella che fissa le regole bancarie dopo il suicidio brexistico del Regno Unito, attribuita tramite sorteggio a Parigi per lo spareggio con l'Irlanda (Dublino). Parigi non si fa mancare l'Agenzia spaziale europea e quella per le Ferrovie. A Copenaghen, Danimarca, l'Agenzia per l'Ambiente.

MAGGIOR VALORE
In Germania, a prima vista, solo 2 agenzie: per la sicurezza aerea e l'Autorità per le assicurazioni e pensioni aziendali e professionali. Ma vale più agenzie, a Francoforte, la Banca centrale europea (Bce), guidata dall'italiano Mario Draghi. E una sezione del Tribunale unificato dei brevetti a Monaco, strappata proprio a Milano perché l'Italia, all'epoca, si era battuta per il mantenimento dell'italiano come lingua ufficiale dell'Unione.

CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEACORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA
L'altra sezione si trova a Londra: potrebbe diventare il contentino per Milano a cui si riferiva l'altro ieri Maroni? Ad Alicante, Spagna, opera l'ufficio per i marchi, la proprietà intellettuale, con uno staff di 913 persone e un budget di oltre 384 milioni. Ed è uno dei tanti, troppi (in proporzione) enti europei che si è accaparrata Madrid con la sua politica ancellare rispetto all'asse franco-tedesco, con l'Agenzia per la Pesca a Vigo, quella per la sicurezza sul lavoro, il Centro satellitare europeo, e a Barcellona lo Sviluppo dell'energia atomica. Non proprio bazzecole.
Parlamento europeoPARLAMENTO EUROPEO

Paradossali per dislocazione le attribuzioni della cyber-sicurezza a Creta o l'agenzia Frontex per il controllo delle frontiere UE a Varsavia, dove i boat-people sono una leggenda esotica. La Francia beneficia inoltre dello sdoppiamento del Parlamento tra Bruxelles e Strasburgo.
A proposito, qui il segretario generale e il suo vice sono entrambi tedeschi. E tedesco è il maggior numero di direttori generali della Commissione.

Raccontano i funzionari UE che ci sono riunioni del lunedì tra capi di gabinetto che istruiscono la riunione dei Commissari il mercoledì, in cui tra capi e vice i tedeschi arrivano a essere 15 su 28. Sono loro le figure chiave, quelle che gestiscono i fondi dell'Unione. Cruciale la casella occupata da Gunther Oettinger al bilancio e alle risorse umane. Il demiurgo delle nomine.

GUNTHER OETTINGERGUNTHER OETTINGER
Dal 2014 il governo italiano ha puntato su un riequilibrio, arrivando a 2 capi di gabinetto e 4 vice, più 24 italiani nei gabinetti dei commissari. Quattro i direttori generali, anzi 3 dopo che uno, Kessler, si è dimesso. Parecchi, circa il 10 per cento, i vincitori italiani ai concorsi per entrare negli organismi della UE. Segno che i nostri giovani si fanno valere.

Ma la strada per riequilibrare gli assetti è in salita. Le figure di spicco della burocrazia europea che parlano italiano sono Marco Buti agli Affari economici e finanziari, Roberto Viola al Mercato unico digitale e Stefano Manservisi alla cooperazione allo Sviluppo. Scarsa la nostra presenza nei gabinetti dei portafogli economici.

E veniamo agli scampoli. Per restare sul tema delle Agenzie, l'Italia ne conta realmente solo due (e mezzo). La Sicurezza alimentare a Parma, risultato di una battaglia all'ultimo sangue con la Finlandia, e quella (poco rilevante) per la Formazione a Torino, più il Centro per la meteorologia che si sposterà dal Regno Unito a Bologna, forte di un mega-computer. E a Varese l'Ispra, Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale. Bruscolini. Secondarie le Agenzie dislocate nel resto d'Europa, nel Sud e all'Est. Siamo 28, ma il cuore e il portafogli battono a Nord. Ma l'Europa si è ristretta al Grande Benelux? 

Fonte: qui

EMA - NIENTE IVA, CANONE RAI E BENZINA SCONTATA: TUTTI I BENEFIT SEGRETI OFFERTI ALLO STAFF DELL'AGENZIA DEL FARMACO IN CASO DI TRASLOCO A MILANO

RISOLTO IL MISTERO DELLE PAGINE BIANCHE SUL DOSSIER DI CANDIDATURA CON SCONTI ANCHE SU VOLI AEREI, AFFITTI E PARCHEGGI PER LE AUTOMOBILI

Maurizio Giannattasio per Corriere.it

ema a londraEMA A LONDRA
Risolto il mistero delle pagine bianche sul dossier di candidatura di Milano per l’Ema che sui social era diventato un caso ai limiti del surreale. Ci ha pensato l’avvocato Carlo Piana che dal 1995 si occupa di diritto delle nuove tecnologie e di open source a svelare che non si trattava di un problema grafico, ma di omissis. Piana ha fatto di più: ha copiato le pagine bianche del pdf di candidatura su un programmino di scrittura, ha usato un altro software linux e voilà, come per magia sono apparse le tabelle mancanti.

CANONE RAICANONE RAI
E poi le ha pubblicate su Twitter con un cinguettio ironico: «Clamoroso: i servizi segreti dello Zimbabwe ci hanno rivelato i contenuti riservati della misteriosa pagina 19 dell’offerta di Milano. Li riveliamo in anteprima! Se volete le altre pagine, dovete pagare!». Chi invece non avrebbe dovuto pagare sarebbe stato lo staff dell’Ema in caso di trasloco a Milano. Perché le due paginette in bianco riguardavano proprio i benefit della direzione generale, dell’administrator function group e dei temporary agent.

ivaIVA
A partire dall’esenzione del canone Rai. Ma i fortunati che avrebbero potuto usufruire del servizio pubblico gratis erano solo i primi due gruppi. I temporary agent, invece, avrebbero dovuto aprire il portafoglio per vedere la televisione.

Valida per tutti l’esenzione dall’Iva per l’acquisto di beni e servizi. Stesso trattamento per l’acquisto di un veicolo, con una sola limitazione: l’auto non si sarebbe potuta rivendere prima di 36 mesi. Il catalogo è lungo. Un altro benefit riguardava l’esenzione della tassa di registrazione per i contratti di locazione. Altra «dispensa» è quella che riguardava il carburante.

BENZINABENZINA
Niente tasse, niente Iva e niente dazi doganali per la benzina e lubrificanti. Ma anche qui la deroga non sarebbe valsa per tutti. Esclusi come al solito i temporary agent. Per la prima auto della direzione generale, lo sconto su Iva e tasse, avrebbe riguardato 1.600 litri di carburante e 32 di lubrificanti. Anche le targhe diplomatiche sarebbero state destinate solo alla direzione generale (3) e all’administrator function group (2). Mentre il parcheggio riservato sarebbe stato «riservato» solo alla direzione generale. Altro benefit riguardava Linate e Malpensa.

AEROPORTO MILANO MALPENSAAEROPORTO MILANO MALPENSA
Alla direzione generale sarebbe stata concessa la card di accesso all’area riservata e alla vip lounge. Per tutti gli altri, solo in caso di volo in business class. Un bel pacchetto di facilitazioni, ma è l’ultima annotazione che forse ha frenato gli entusiasmi: «Per favore, si noti che questa tabella non sarà parte dell’accordo tra il governo italiano e Ema. In caso di divergenza farà fede l’accordo tra governo e Ema».

Fonte: qui

GUERRA NEL TRASPORTO PRIVATO FRA AUTO BIANCHE E AUTO NERE (NCC)

I TASSISTI CONTRARI ALLA LIBERALIZZAZIONE DELLE LICENZE. 

IL COSTO DELLE LICENZE

Antonella Baccaro per il “Corriere della Sera”

Tassisti contro noleggiatori (Ncc). Auto bianche contro auto nere. La guerra tra chi tutti i giorni dovrebbe assicurarci il trasporto privato nelle città è più che mai in corso e minaccia di investire in pieno la campagna elettorale già in corso. Lobby contro lobby, i contendenti fanno leva sul fascino esercitato sui partiti dai pacchetti di voti che, nel corso del tempo, hanno dimostrato di poter spostare. Solo per fare due esempi, fu Gianni Alemanno (An) nel 2006 a tentare una mediazione con i tassisti sulle liberalizzazioni di Bersani. Due anni dopo diventerà sindaco di Roma. E poi toccherà a Grillo nel 2012 scagliarsi contro i provvedimenti del governo Monti. Corsi e ricorsi.

Sarà per questo che a nulla sono servite finora le segnalazioni fatte dalle Autorità a Parlamento e Governo per sbloccare questo mercato. Con due suggerimenti: norme più flessibili per i tassisti e eliminazione dei limiti su base territoriale all' attività degli operatori Ncc. E poi un minimo di regolamentazione per i nuovi operatori digitali, come Uber.

Ma i tassisti non vogliono la liberalizzazione del settore. Al contrario, nel febbraio scorso, a seguito del loro ennesimo sciopero, hanno strappato al governo la promessa di produrre, entro 30 giorni, un regolamento sugli Ncc che ne contingentasse l' ambito operativo. Regolamento che non ha ancora visto la luce. Di qui le proteste. Ma cosa lamentano i tassisti?

taxi protestaTAXI PROTESTA
Prima di tutto i costi della professione superiori agli Ncc. Per fare il tassista serve una patente B o superiore, un certificato professionale ottenibile dalla Motorizzazione Civile, al termine di un corso presso una scuola guida, con esame finale. Costo: intorno ai 400 euro. L' iscrizione al ruolo di conducente pubblico, previo superamento di un esame scritto e orale di competenza della Camera di commercio. Fin qui valgono gli stessi obblighi anche per il Ncc.

TAXI NAPOLI1TAXI NAPOLI
Poi il tassista deve acquisire una licenza che il Comune rilascia gratuitamente tramite concorsi che si svolgono molto di rado. Perciò la licenza viene reperita sul mercato a un costo di circa 180-200 mila euro, ammortizzabile in circa 15 anni. Al Ncc tocca acquisire a propria volta un' autorizzazione rilasciata dal Comune di competenza che si può ottenere iscrivendosi al ruolo presso la Camera di commercio, previo superamento di un esame. Anche qui serve una licenza di un Comune. In assenza di bandi, vige il mercato tra privati: il costo a Roma può aggirarsi intorno agli 80-85 mila euro. In altre province il costo può scendere fino a 10-15 mila euro. I taxi contestano che spesso con le licenze pagate poco gli Ncc lavorano anche nella Capitale.

NCC A ROMANCC A ROMA
L' ultimo rilevamento sul numero di licenze di taxi e Ncc, fatto dall' Autorità dei Trasporti, è del 2016 e riguarda i 14 principali Comuni italiani: le licenze dei taxi ammontano a 19.644, quelle del Ncc a 2.514. È chiaro che il numero di licenze attive non corrisponde a quello in servizio in un dato momento del giorno, tenuto conto dei vari turni.

Ad esempio, per Roma, a fronte di 7.703 licenze, sono in circolazione in un giorno feriale, secondo l' Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali, da un minimo di 385 vetture (nelle ore notturne) a un massimo di 3.853 vetture (dalle 8 alle 14.30). L' interesse dei tassisti è mantenere il valore delle licenze, per questo temono che ne vengano concesse di nuove. Quanto ai loro guadagni, a Roma la media dichiarata, secondo gli studi di settore, è 1.150 euro, a Milano 1.200. Il Ncc paga le tasse sul fatturato. Entrambe le categorie hanno costi di gestione intorno ai 2 mila euro mensili.
taxiTAXI

Ma il maggiore motivo del contendere tra tassisti e Ncc sta nelle modalità del trasporto. I taxi hanno un ambito urbano entro cui muoversi, dettato dalla licenza. Nel 2009 una legge ha limitato il servizio degli Ncc stabilendo che debbano stazionare all' interno delle rimesse situate nel Comune che ha rilasciato l' autorizzazione. Da lì dovrebbero partire per prelevare il cliente e lì dovrebbero tornare a corsa finita. Ma l' entrata in vigore della norma è stata prorogata di anno in anno, in attesa di una riforma. I tassisti oggi ne reclamano l' attuazione.
travis kalanickTRAVIS KALANICK

A pressarli ci sono le innovazioni tecnologiche che oggi consentono a taxi e Ncc di lavorare in rete, come ha fatto Uber. La cui attività in Italia è inibita dalla sentenza del 2015 del Tribunale di Milano che per primo bloccò il servizio «pop», cioè quello equivalente ai taxi.

Fonte: qui

MERKEL – I CINQUE ERRORI CAPITALI CHE RISCHIANO DI FARLE LASCIARE LA CANCELLERIA TEDESCA

IL PRIMO GRAVE DI TUTTI: AVER SOTTOVALUTATO L’APERTURA DELLE FRONTIERE AGLI IMMIGRATI. POI, IL RAPPORTO INCESTUOSO CON IL DIESELGATE E L’IMPATTO DELLA BREXIT 

TUTTA COLPA DI OBAMA, DICONO A BERLINO

Danilo Taino per il Corriere della Sera

rifugiati in germaniaRIFUGIATI IN GERMANIA
Se il presidente federale tedesco fosse costretto a indire nuove elezioni, è probabile, o almeno possibile, che Angela Merkel non sarebbe più la candidata della Cdu alla cancelleria. Lo stesso si può dire per il leader socialdemocratico Martin Schulz ed è quasi certo per Horst Seehofer, il capo della Csu, gemella bavarese della Cdu. Sono i tre partiti che hanno perso elettori in quantità lo scorso 24 settembre. Quel che più conta per i tedeschi e per gli europei è naturalmente l’eventuale uscita di scena della cancelliera. Sarebbe un cambio di stagione notevolissimo. Cambio che in realtà è in atto, nuove elezioni o meno.

LA «CADUTA»
seehofer merkelSEEHOFER MERKEL
Com’è possibile che la leggenda di Angela Merkel, 63 anni, da 12 alla guida del governo di Berlino, si sia incrinata in una notte e ora rischi di andare in frantumi? Non erano scritte sulla sabbia la sua capacità di leadership moderata, il sapersi mettere sulla lunghezza d’onda dei tedeschi, l’abilità a tenere uniti gli europei sulla Grecia come sulla Russia, la difesa dei valori democratici e della libertà economica e dei commerci, l’autorevolezza internazionale, la conoscenza dei dossier.

migranti germania 10MIGRANTI GERMANIA 
Qualità vere. Il problema è che hanno oscurato una serie di errori seri che ha commesso nella dozzina d’anni alla guida della Germania. Errori che sono venuti a presentare il conto prima alle elezioni del 24 settembre, nelle quali la sua Cdu-Csu è caduta dal 41 al 32,9%, e poi nel fallimento dei colloqui per una nuova coalizione con Liberali e Verdi.

I RIFUGIATI
Martin SchulzMARTIN SCHULZ
L’errore più pesante ha riguardato l’apertura ai rifugiati nell’estate 2015. Non il fatto in sé, generoso e forse inevitabile. Piuttosto, l’averlo fatto in grande ritardo — la cancelliera lo ha ammesso — e senza un piano non solo per accogliere i profughi ma per placare i timori dei tedeschi che soffrono dell’arrivo di molti immigrati. Ciò ha consentito al partito nazionalista Alternative für Deutschland di conquistare quasi il 13% alle elezioni.

La politica energetica tedesca, vanto della Klimakanzlerin, è sostanzialmente un flop. 

I sussidi alle fonti alternative accoppiati all’uscita dal nucleare (entro il 2022) sono stati costosissimi (per gli utenti elettrici soprattutto) e hanno distorto i meccanismi del settore. 

Il risultato è stato che la Germania non rispetterà l’obiettivo di tagliare del 40% le emissioni di gas serra entro il 2020, rispetto al 1990 (siamo al 27-30%), e che anzi negli scorsi due anni le emissioni tedesche sono aumentate per il maggiore ricorso al carbone. Si parla di Kohlekanzlerin.

afd manifestazione anti immigrazioneAFD MANIFESTAZIONE ANTI IMMIGRAZIONE
IL DIESELGATE
In parallelo, la relazione quasi incestuosa tra governo, partiti e case automobilistiche in Germania è andata avanti senza che Merkel facesse nulla per fermarla fino a pochi mesi fa, ben dopo lo scandalo Dieselgate alla Volkswagen. Mentre si parlava di lotta alle emissioni, si chiudeva un occhio sulle scorrettezze del settore, anzi lo si difendeva a Bruxelles.

DIESELGATEDIESELGATE
Per 12 anni, poi, i tre governi guidati dalla leader non hanno sostanzialmente fatto riforme economiche in un Paese che protegge non solo il settore auto ma anche i servizi, dal commercio alle banche, dalle assicurazioni alle professioni. Le ultime riforme significative sono quelle famose del 2003 del governo di Gerhard Schröder.
Schroeder ex cancelliereSCHROEDER EX CANCELLIERE

Alcuni critici aggiungono la sottovalutazione che la cancelliera avrebbe avuto in fatto di Brexit: non lavorò affinché la Ue concedesse qualcosa in più all’allora primo ministro britannico David Cameron affinché si presentasse in patria con riforme capaci di convincere gli elettori a restare nell’Unione.

ERRORE POLITICO
OBAMA MERKEL 1OBAMA MERKEL 1
Errori di politica. Più un errore politico: presentarsi per la quarta volta alle elezioni. In realtà, va detto che Merkel ha avuto dubbi per mesi: sapendo che quattro mandati sono troppi in un Paese democratico. Di fronte alla crisi dei migranti che in qualche modo aveva contribuito ad aprire e al disordine mondiale si è lasciata convincere (anche dall’amico Barack Obama) a scendere di nuovo in campo. Fatto sta che oggi questa non sembra essere stata una buona idea. Punti di forza ne ha ancora. Ma uno, del quale si parla sempre, vacilla: l’essere senza alternative. Non è vero: se la domanda sale, un’alternativa nasce.

Fonte: qui