9 dicembre forconi: 10/11/18

giovedì 11 ottobre 2018

BP CHIAMA ENI PER RICOMINCIARE LE ESPLORAZIONI NEL PAESE IN CUI GLI IDROCARBURI VALGONO IL 95% DELLE ENTRATE GOVERNATIVE E IL 96% DELL'EXPORT


IL PRESIDENTE DELLA LIBICA NATIONAL OIL CORPORATION (NOC), L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI BP, BOB DUDLEY, E L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI ENI, CLAUDIO DESCALZI, HANNO FIRMATO IERI A LONDRA UNA LETTERA D’INTENTI

Michele Arnese per www.startmag.it

La britannica Bp chiama l’italiana Eni per ricominciare le esplorazioni in Libia.
Il gruppo inglese punta dunque sull’expertise del gruppo italiano, presente nel Paese africano dal 1959, il secondo dopo l’Egitto per produzione con 280mila barili al giorno.
Non è solo un’alleanza industriale. C’è anche un valore geopolitico nell’accordo italo-inglese sulla Libia. Sullo sfondo, infatti, c’è la presenza della francese Total nello stesso Paese. E la conferenza per la Libia che l’Italia sta organizzando a Palermo il 12 e 13 novembre, dopo le fibrillazioni Italia-Francia per alcune accelerazioni di Macron (qui fatti, indiscrezioni e approfondimenti di Start Magazine).

In Libia il settore degli idrocarburi rappresenta il 95% delle entrate governative e il 96% dell’export in valore.
Il Paese possiede le più grandi riserve di petrolio africane e si piazza al nono posto per riserve mondiali (stimate in 48,363 milioni di barili, cui si aggiungono 1,505 miliardi di metri cubi di gas). Ma tutte le infrastrutture, dai pozzi alle pipelines, dalle raffinerie ai terminali, si trovano immerse in una delle atmosfere più esplosive del Pianeta, ha sottolineato di recente il ricercatore Luca Longo.

CHI HA FIRMATO L’INTESA IN LIBIA FRA ENI E BP
eni in libiaENI IN LIBIA
Il presidente della libica National Oil Corporation (Noc), Mustafa Sanalla, l’amministratore delegato di Bp, Bob Dudley, e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato ieri a Londra una lettera d’intenti che avvia il processo di assegnazione a Eni di una quota del 42,5% nell’Exploration and Production Sharing Agreement di Bp in Libia, con l’obiettivo di rilanciare le attività di esplorazione e sviluppo e di promuovere un ambiente favorevole agli investimenti nel paese, si legge in un comunicato di Eni e Bp.

I DETTAGLI DELL’INTESA
Eni entrerà nelle aree contrattuali A e B (onshore) e C (offshore) diventando operatore, ruolo svolto ora dal colosso inglese che detiene una quota dell’85% in ogni blocco, mentre la Libyan Investment Authority ha il 15 per cento.

eni libiaENI LIBIA
LA TEMPISTICA
L’intento delle parti è di finalizzare ed eseguire tutti gli accordi necessari entro la fine dell’anno per avviare le attività di esplorazione nel 2019.

LO SCENARIO
L’annuncio arriva in una fase delicata per la Libia, condizionata dalla persistente incertezza politica, e sancisce l’asse italo-inglese nelle attività oil&gas del paese. La futura produzione dell’Epsa potrà beneficiare delle importanti sinergie con le infrastrutture di Eni-Noc già esistenti e del contributo di Mellitah Oil&Gas (Mog).

IL COMMENTO DI DESCALZI
«Questo di oggi è un importante traguardo che darà la possibilità di liberare il potenziale esplorativo della Libia riavviando le operazioni dell’EPSA sospese dal 2014. Inoltre, contribuisce a creare un contesto attrattivo per gli investimenti, volto a ripristinare i livelli di produzione e le riserve di idrocarburi del paese attraverso le infrastrutture già esistenti in Libia», ha dichiarato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE DEL GRUPPO LIBICO NOC
TOTALTOTAL
«Questo accordo è un chiaro segnale e un riconoscimento da parte del mercato delle opportunità che la Libia offre e rafforzerà il nostro outlook di produzione. La garanzia di sviluppo sociale derivante dall’accordo è un segno importante del nostro impegno comune nei confronti dei nostri collaboratori e delle comunità nei territori dove operiamo. Confidiamo che questa iniziativa possa condurre a ulteriori investimenti nel paese e facilitare un aumento dei livelli di produzione», ha dichiarato il presidente del colosso petrolifero statale libico Noc, Mustafa Sanalla.

IL COMMENTO DI BP
«Questo è un passo importante verso il nostro ritorno a operare in Libia. Riteniamo che lavorare a stretto contatto con Eni e con la Libia ci consentirà di anticipare il riavvio dell’esplorazione in queste aree promettenti», ha detto l’amministratore delegato di BP, Bob Dudley.

LA PRODUZIONE DI ENI
Robert DudleyROBERT DUDLEY
La produzione di Eni nel Paese è arrivata a un livello di produzione di 384 mila barili al giorno, picco storico raggiunto nel 2017. Numeri che certo non hanno fatto piacere a Total, così come gli ottimi rapporti tra l’ad Claudio Descalzi e il presidente Sarraj. I contratti in essere, inoltre, hanno scadenze ancora lunghe, al 2042 per le produzioni a olio e al 2047 per quelle a gas. Anche il recente start-up del progetto di Bahr Essalam Fase 2, che completa lo sviluppo del più grande giacimento a gas in produzione nell’offshore libico, ha contribuito a consolidare il primato di Eni.

IL RUOLO DELLA FRANCESE TOTAL
Se l’Eni continua a restare il primo operatore libico, la francese Total appare decisa a consolidare la sua presenza.
Total ha interessi nel campo di Mabrouk, nella zona centro-orientale e collegato con la raffineria e il terminale di Es Sider, ma anche – insieme alla spagnola Repsol – nei campi occidentali di El Sharara (NC-115 e NC-186) collegati allo snodo petrolifero di Zawiya vicino a Tripoli. In mare c’è il giacimento di Al-Jurf collegato al terminale di Farwah.
descalziDESCALZI

In marzo la compagnia francese ha acquistato dall’americana Marathon Oil il 16% del giacimento di Waha (in Cirenaica) per 450 milioni di dollari. Un accordo però non ritenuto valido dal governo di Tripoli e dalla Noc. Negli anni 70 produceva tre milioni di barili al giorno. Nel volgere di 10 anni, con gli opportuni investimenti, avrebbe le carte in regola per sorpassare quel livello, ha scritto il Sole 24 Ore.

La francese Total – ha ricostruito mesi fa il ricercatore Luca Longo – ha interessi nel campo di Mabrouk, nella zona centro-orientale e collegato con la raffineria e il terminale di Es Sider, ma anche – insieme alla spagnola Repsol – nei campi occidentali di El Sharara (NC-115 e NC-186) collegati allo snodo petrolifero di Zawiya vicino a Tripoli. In mare c’è il giacimento di Al-Jurf collegato al terminale di Farwah.

Fonte: qui

CONTE HA CONVOCATO I VERTICI DELLE AZIENDE PARTECIPATE PER CONCERTARE LA LORO AZIONE IN VISTA DEGLI INVESTIMENTI PUBBLICI CONTENUTI NELLA MANOVRA


IL GOVERNO CONTINUA A TRATTARE QUESTE SOCIETÀ PRIVATIZZATE COME PEDINE DI UN DISEGNO POLITICO. 

MA ORA È ARRIVATA LA LETTERA DI EUROSTAT CHE AVVERTE SU CASSA DEPOSITI E PRESTITI. SE DOVESSE ESSERE CONSIDERATA NEL PERIMETRO PUBBLICO, ALTRO CHE MANOVRA: SALTANO TUTTI I CONTI

DAGONEWS

Scriveva oggi Ilario Lombardo su ''La Stampa'':

conte e triaCONTE E TRIA
(…) Oggi, invece, al terzo piano di Palazzo Chigi si vedranno gli amministratori delegati di Terna, Cdp, Leonardo, Snam, Eni, Enel, Saipem, Ansaldo Energia, Poste, Fincantieri, Italgas, Ferrovie, Open Fiber.

Tutti convocati da Giuseppe Conte. Una richiesta d' aiuto inviata in una lettera su carta intestata, per chiedere la partecipazione attiva alla cabina di regia sugli investimenti. Sul tavolo ci sono 38 miliardi, stanziati nelle legislature precedenti, per i prossimi quindici anni. E 15 miliardi per il prossimo triennio.

«Sul piano del rafforzamento delle capacità tecniche - scrive Conte - stiamo per varare una società di servizi che sia di supporto alle amministrazioni nella fase di progettazione e di selezione tramite i bandi pubblici». Si vogliono superare i vincoli del codice degli appalti che bloccano molti lavori. E, allo stesso tempo, Conte intende chiedere alle aziende una valutazione degli effetti del superamento della Fornero sulle assunzioni.
fabrizio palermoFABRIZIO PALERMO


Ma allora è un vizio! Questo governo non ha capito che trattare le società partecipate dallo Stato come pedine del proprio disegno politico vuol dire mettersi nei pasticci con le istituzioni internazionali, con gli azionisti di minoranza, con i fondi che investono nel loro capitale e con i detentori delle loro obbligazioni. Lo ha fatto bloccando le campagne pubblicitarie sui giornali, lo ha fatto minacciando l'ingresso di FS in Alitalia (che ora è un'azienda privata).  

Come Dagospia ha scritto più volte, l'esecutivo è nel mirino di Eurostat, l'ente comunitario che stabilisce i parametri economici per tutta l'Unione, per come gestisce aziende che in teoria sono fuori dal perimetro pubblico.

la sede di eurostatLA SEDE DI EUROSTAT
La novità delle ultime ore è che proprio Eurostat ha scritto una lettera indirizzata a Roma sul tema di Cdp. La Cassa depositi e prestiti è stata ''privatizzata'' anche per non farla contabilizzare insieme al debito pubblico italiano. L'avvertimento dell'ente che ha sede a Lussemburgo è un segnale molto pericoloso per un Paese che balla sui decimali e non può certo permettersi una bomba sui conti come il ''ritorno a casa'' della Cdp.

Fonte: qui

IN SARDEGNA FRANA UN PONTE E LA STATALE 195 È TAGLIATA IN DUE


RISCHIO ALLUVIONI IN LIGURIA E PIEMONTE, MENTRE AL SUD LE TEMPERATURE RAGGIUNGERANNO I 25 GRADI



MALTEMPO: ALLERTA METEO ROSSA SULLA SARDEGNA, CROLLA PONTE SULLA 195, STATALE TAGLIATA IN DUE

alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195
È crollato completamente il ponte sul rio Santa Lucia lungo la statale 195 che collega Cagliari al comune di Capoterra. Un tratto di strada, qualche chilometro prima, era già ceduto provocando una voragine che ha costretto la Polizia municipale a chiudere la statale all'altezza del ponte della Scafa. La forza dell'acqua, a seguito dell'esondazione del rio avvenuta in mattinata, ha inghiottito quello che rimaneva della strada già parzialmente sommersa dopo la rottura degli argini del rio Santa Lucia. Ora con il crollo la statale è tagliata letteralmente in due.

E' diventata rossa l'allerta maltempo in Sardegna. La Protezione civile regionale ha emesso un nuovo avviso per alto rischio idrogeologico nell'Iglesiente, Campidano e sul bacino Flumendosa-Flumineddu. Quattro persone sono state soccorse dai vigili del fuoco a causa delle abitazioni circondate dall'acqua, strade impraticabili, allagamenti e torrenti esondati.

E' sempre più emergenza a Capoterra: l'esondazione del rio Santa Lucia ha completamente allagato la cittadina costringendo il sindaco a chiudere le scuole e l'Anas diverse strade, su tutte la statale 195 Sulcitana. Il paese è isolato. Diverse squadre dei vigili del fuoco stanno ora intervenendo in aiuto delle persone rimaste bloccate in casa, alcune sono disabili. Si segnalano anche cittadini sui tetti delle case.
alluvioni in sardegnaALLUVIONI IN SARDEGNA

La situazione è in continua evoluzione con strade bloccate  e voli in ritardo in partenza dall'aeroporto di Cagliari-Elmas a causa di una tempesta di fulmini che ha impedito i rifornimenti degli aerei in pista.

"Precipitazioni a carattere temporalesco di forte intensità stanno interessando la fascia costiera orientale a sud-ovest di Cagliari, l'area metropolitana di Cagliari e la parte orientale dell'isola - si legge nel nuovo bollettino -. Oggi e domani sono ancora previste precipitazioni sparse a carattere temporalesco sulla Sardegna meridionale e orientale, anche di forte intensità e con cumulati sino a molto elevati. All'attività temporalesca potranno essere associati episodi di forti raffiche di vento e di grandinate".

alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195 2ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195


Allerta meteo arancione su tutta la Liguria. Scuole chiuse quasi ovunque domani in Liguria in previsione dell'ondata di maltempo che, secondo gli esperti meteo, dovrebbe giungere a partire da questa notte. Partendo da Ponente tra i primi comuni a prendere la decisione di chiudere le scuole di ogni ordine e grado quelli delle province di Imperia e in quella di Savona (uniche eccezioni Albisola Superiore e Spotorno). I sindaci di numerosi comuni liguri hanno anche firmato l'ordinanza di chiusura di cimiteri, parchi, impianti sportivi e mercati. Stop alle lezioni scolastiche anche a Recco e Chiavari (Genova) e a Sarzana (La Spezia).

alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195 1ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195
Le previsioni meteo - Forti piogge sono in arrivo da mercoledì notte e per tutta la giornata di giovedì sul Nordovest e la Toscana. E' la stessa perturbazione proveniente dalle Baleari che in queste ore sta colpendo la Sardegna, con allagamenti ed esondazioni, in particolare nel Cagliaritano. Qualche rovescio possibile sul Lazio, bel tempo sul resto d'Italia. Temperature comunque superiori alla media. Lo prevede il sito 3bmeteo.com.

IN ARRIVO FORTI PIOGGE SUL NORD-OVEST. ALLERTA ROSSA IN SARDEGNA
Paolo Virtuani per www.corriere.it

La perturbazione atlantica che ha già provocato almeno otto morti (tra i quali due inglesi) e alcuni dispersi nell’isola di Maiorca (Baleari, Spagna) arriverà tra la serata di oggi e giovedì mattina scaricando forti piogge sul Nord- Ovest e in particolare su Piemonte e Ponente ligure.
alluvioni in sardegna 1ALLUVIONI IN SARDEGNA

Sardegna
La sue prime propaggini hanno causato allagamenti nella notte in Sardegna meridionale dove a Tertenia è crollato il muro del campo sportivo di Tertenia. I carabinieri stanno presidiando a scopo precauzionale il ponte in località Camisa, a Castiadas, il rio Gutturu Mannu e il Guttureddu nel Cagliaritano. Nella zona di Uta (Cagliari) gli allagamenti minacciano la praticabilità di alcuni tratti della provinciale.

Rischio idrogeologico
alluvioni in sardegna 2ALLUVIONI IN SARDEGNA
C’è rischio idrogeologico e alluvionale nelle province di Imperia, Savona, Cuneo, Torino, Biella, Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola. Le piogge, anche molto intense localmente fino a 150 millimetri in dodici ore, provocheranno nubifragi anche in provincia di Genova. Poi il maltempo raggiungerà la Toscana, specie in provincia di Livorno e Pisa e l’isola d’Elba. Il meteo migliorerà nel fine settimana e sarà più soleggiato su gran parte d’Italia, a parte qualche occasionale temporale sulle due isole maggiori.

Al Sud punte di 25 gradi
Secondo 3bmeteo le temperature si manterranno superiori alle medie del periodo, per richiamo di aria molto umida di scirocco. Attese punte di oltre 24-25 gradi al Sud e sui versanti adriatici. Il mese di settembre è risultato sopra la media del periodo a scala nazionale di 1,8 °C. «Il 2018 si candida a essere l’anno più caldo di sempre in Italia», dicono i previsori del sito meteo.

10 ottobre 2018

Fonte: qui


C’È LA PRIMA VITTIMA DELLE ALLUVIONI IN SARDEGNA: È TAMARA MACCARIO, UNA 45ENNE IL CUI CORPO È STATO RITROVATO ALLA FOCE DI UN CANALONE VICINO CAGLIARI. 

ORA SI CERCA UN PASTORE DISPERSO 

ANCORA ALLERTA ROSSA E CAOS PER LE STRADE DELL’ISOLA DOPO IL CROLLO DEL PONTE



MALTEMPO, DONNA MORTA IN SARDEGNA. DISPERSO UN PASTORE

tamara maccarioTAMARA MACCARIO
È stata ritrovata morta dai soccorritori, la donna dispersa in Sardegna in seguito all'ondata di Maltempo che ha colpito la Regione. Vigili del fuoco e Protezione civile stanno invece cercando di rintracciare un pastore nella zona di Castiadas, colpita dal maltempo. Di lui non si hanno notizie da diverse ore.

Il corpo di Tamara Maccario, 45 anni, dispersa durante la notte ad Assemini è stato trovato alla foce del canalone, più a valle rispetto al luogo dove è stata recuperata l'auto della sua famiglia. Il ritrovamento è stato fatto da alcune persone che hanno chiamato i soccorsi. La zona, a 10 chilometri da Cagliari, è stata battuta dal maltempo durante tutta la notte.

alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195 2ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195



La donna dispersa era in auto con la famiglia, il marito e tre figlie, quando è rimasta bloccata dall'acqua che aveva invaso la strada. I cinque sono usciti dalla vettura per mettersi in salvo e sono stati recuperati tutti eccetto la donna.

I soccorritori, grazie anche all'ausilio di un elicottero, hanno trovato subito le tre figlie, mentre il marito è stato soccorso in piena campagna. L'auto della famiglia, invece, è stata trovata in una zona pianeggiante non lontano dai centri commerciali che sorgono alla periferia di Sestu.
alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195

Per tutta la notte la pioggia non ha dato tregua nel Cagliaritano. La macchina della protezione civile regionale ha lavorato incessantemente per soccorrere le persone in difficoltà e fare fronte alle criticità idrogeologiche ed idrauliche.

Dieci persone evacuate nelle campagne di Santa Lucia a Capoterra (Cagliari) nei terreni intorno al fiume esondato ieri e altre tre persone salvate nelle proprie abitazioni a Sestu, non lontano dalla zona dove si stanno concentrando le ricerche della donna dispersa. Salgono così a 70 le persone che si trovano costrette fuori dalle proprie abitazioni a causa del maltempo.

I 10 soccorsi a Capoterra hanno ricevuto ospitalità in un albergo messo subito a disposizione, anche se la situazione, dopo l'emergenza di ieri, sta tornando alla normalità. «Qualcuno - racconta il sindaco di Capoterra Francesco Dessì all'ANSA - sta chiedendo di poter tornare a casa. Valuteremo la situazione». Le squadre di volontari e vigili del fuoco stanno intervenendo per svuotare dall'acqua scantinati e cantine. E si sta iniziando a intervenire in alcune strade dissestate.

La situazione
alluvioni in sardegnaALLUVIONI IN SARDEGNA
Prosegue l'allerta rossa per rischio idrogeologico nella Sardegna Meridionale e Centro Orientale con precipitazioni intense per l'intera nottata. L'allerta resta valida fino a mezzanotte di oggi. Il Centro decentrato della Protezione civile spiega che nelle ultime ore le piogge sono diminuite di intensità ma «continuano le criticità idrogeologiche ed idrauliche nel Campidano e nel Sarrabus (allagamenti e smottamenti).

Nella Sardegna sud-orientale, si registrano problemi nel Comune di San Vito che risulta in parte allagato per l'esondazione del Rio Flumini Uri».   «Il Flumendosa - spiega il bollettino - è in calo, il ponte di ferro tra i Comuni di Villaputzu e Muravera è ancora chiuso. In agro di Uta, il livello della diga del Cixerri è sceso alla quota di 38,46 metri ed è sempre attiva la fase di pre-allerta per il rischio idraulico a valle con rilasci di 20 metri cubi al secondo. La strada 5.5. 195 è chiusa al traffico. La nuova 5.5. 125 è interessata da allagamenti e smottamenti all'altezza di Costa Rei. Sulla base della valutazione meteorologica si prevede una permanenza delle condizioni registrate nelle ultime tre ore». 

alluvioni in sardegna 1ALLUVIONI IN SARDEGNA 
Alcune strade sono chiuse. Anas comunica di aver chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, un tratto della strada statale 125 Var Orientale Sarda (Nuova Ssv 125 - ex. Nsa 232), dal km. 42+100 al km. 44+420 a causa di una frana all'ingresso sud galleria Arexini. Chiusi anche tratti della ss195 Sulcitana (km. 8+9, km. 9+3 e km. 10+1) con chiusura del Ponte della Scafa (per arrivare a Cagliari si deve percorrere la Ss 195 in direzione Teulada, Giba, Ss 293 verso Siliqua ed entrare sulla Ss 130). Chiuso un tratto della ss 395 di Elmas (dal km. 0 al km. 0+6) a causa dell'allagamento del sottopasso che dalla ss 391 porta alla Metro allagato.

TAMARA MACCARIO TROVATA MORTA. LA MAMMA DI TRE FIGLIE AVEVA 44 ANNI

tamara maccario 1TAMARA MACCARIO 
Tamara Maccario, la madre di tre figlie scomparsa per il maltempo in Sardegna, è stata trovata morta: aveva 44 anni. Un dramma legato alle piogge che hanno colpito la zona del cagliaritano: Tamara, scrive l'Unione Sarda, era dispersa dalla scorsa notte nelle campagne di Assemini, a 10 chilometri da Cagliari. Il suo corpo è stato trovato in un lembo di terra accanto al rio Sa Mura: Tamara sarebbe stata trascinata per circa 500 metri dalla corrente.

Il cadavere è stato recuperato dai sommozzatori dei carabinieri nell'area di via Salicornia, non troppo distante dal luogo in cui era stata ritrovata l'auto a bordo della quale si trovava insieme alle tre figlie - due gemelle di 14 anni e una 26enne - e il marito.

alluvioni in sardegna crolla ponte sulla 195 1ALLUVIONI IN SARDEGNA CROLLA PONTE SULLA 195
Con buona probabilità, la forza dell'acqua ha sbalzato fuori dell'abitacolo della vettura sia la donna sia le ragazze, il marito invece era sceso dalla vettura per trovare un modo di superare il muro d'acqua che si erano trovati davanti mentre fuggivano dalla loro abitazione.

Intorno alle 9.40 la sua auto era stata ritrovata dai subacquei dei Carabinieri: era stata travolta dall'acqua con tutta la famiglia a bordo. Papà e tre figlie sono state salvate intorno alle 3 dai Vigili del fuoco e dall'elicottero dell'Aeronautica, mentre Tamara, di Assemini, è stata trovata senza vita. Le operazioni di ricerca erano concentrate in località Sa Traia, tra la Statale 130 e il centro commerciale di Cortexandra a Sestu.

alluvioni in sardegna 2ALLUVIONI IN SARDEGNA




Tamara Maccario si trovava in auto insieme al marito e alle tre figlie. Erano usciti di casa preoccupati perché abitano in una zona di campagna vicino a un fiume. Lungo il tragitto la vettura è stata bloccata dall'acqua e poi travolta. Tutto è avvenuto poco prima di mezzanotte. Immediati i soccorsi. La figlia maggiore è stata trovata aggrappata a un albero. Le altre si erano rifugiate in un casolare. Alcune ore dopo, il marito in una casupola.

Per tutta la notte la pioggia non ha dato tregua nel Cagliaritano. La macchina della protezione civile regionale ha lavorato incessantemente per soccorrere le persone in difficoltà e fare fronte alle criticità idrogeologiche ed idrauliche. A Uta, secondo l'ultimo bollettino pubblicato sulla pagina Facebook della Protezione civile regionale, sono state evacuate 49 persone, sei delle quali accolte nelle strutture comunali.  

Fonte: qui

LA PROCURA DI AVELLINO CHIEDE 10 ANNI DI CARCERE PER L’AD DI "AUTOSTRADE PER L’ITALIA", GIOVANNI CASTELLUCCI, PER LA STRAGE DEL VIADOTTO ACQUALONGA IN CUI MORIRONO 40 PERSONE


CHIESTI DIECI ANNI IN CONCORSO ANCHE PER GLI ALTRI VERTICI DELLA. SOCIETÀ 

SECONDO I PM, GLI ESPONENTI DI AUTOSTRADE SAREBBERO RESPONSABILI PER LA MANCATA MANUTENZIONE DEL VIADOTTO LE CUI BARRIERE CEDETTERO SOTTO L'IMPATTO DEL BUS

BUS IN SCARPATA: PM, 10 ANNI PER VERTICI AUTOSTRADE
 (ANSA) - Dieci anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e disastro colposo: questa la condanna richiesta dal Procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo, per Giovanni Castellucci, attuale amministratore delegato di Autostrade per l'Italia e altri undici dirigenti e dipendenti della società, imputati nel processo per la strage del bus in cui il 28 luglio del 2013 persero la vita 40 persone, precipitate dal viadotto "Acqualonga" dell'A16 Napoli-Canosa.

GIOVANNI CASTELLUCCIGIOVANNI CASTELLUCCI
Secondo la procura di Avellino, gli esponenti di Autostrade sarebbero responsabili per la mancata manutenzione del viadotto le cui barriere cedettero sotto l'impatto del bus, facendo precipitare il veicolo nella scarpata sottostante. Le perizie depositate durante il processo - la cui attendibilità è stata contestata dai legali della società - hanno evidenziato la scarsa manutenzione delle barriere e dei "tirafondi" (i bulloni che bloccano i "New Jersey" alla sede stradale, ndr) che se non fossero risultati usurati avrebbero "derubricato al rango di grave incidente stradale" quello che ha invece causato la morte di 40 persone.

INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINOINCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO
Il cedimento delle barriere è stata una concausa dell'incidente: l'accusa ha puntato anzitutto l'indice, nella prima parte della requisitoria svoltasi il 5 ottobre, pure sulle cattive condizioni del bus, immatricolato nel 1985 e con ben 800mila chilometri percorsi, non sottoposto a regolare revisione. Da qui la richiesta di condanna a 12 anni di reclusione per Gennaro Lametta, il titolare della "Mondo Travel" e proprietario del bus, che nell'incidente ha perso il fratello Ciro che era alla guida del mezzo; 9 anni per Antonietta Ceriola, dipendente della Motorizzazione Civile di Napoli e 6 anni per Vittorio Saulino, anch'egli dipendente della Motorizzazione.
INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINOINCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO

Secondo la Procura, Lametta, accusato di concorso in omicidio, lesioni e disastro colposo, è responsabile non soltanto delle pessime condizioni del bus, immatricolato nel 1985 e con 800 mila chilometri percorsi, ma in primo luogo per non aver sottoposto l'automezzo a revisione: se questo fosse avvenuto, ha sostenuto la pubblica accusa, l'automezzo non avrebbe ottenuto l'autorizzazione a circolare. I due funzionari della Motorizzazione Civile sono invece accusati di non aver assolto alle loro funzioni di controllo che avrebbero impedito la circolazione del bus.

INCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINOINCIDENTE VIADOTTO ACQUALONGA AVELLINO
BUS IN SCARPATA: AUTOSTRADE, RICHIESTE PM SCONCERTANTI
(ANSA) - "Le richieste di condanna appaiono a dir poco sconcertanti, perché non fondate su alcun dato scientifico oggettivo ed in contrasto con quanto emerso in dibattimento". Lo afferma l'avvocato difensore di Autostrade per l'Italia Giorgio Perroni, in relazione alle richieste avanzate oggi dal Procuratore di Avellino nei confronti degli imputati di Autostrade per l'Italia nel processo per l'incidente del bus precipitato dal viadotto Acqualonga.

Fonte: qui

I giudici di secondo grado hanno emessa una condanna a 9 anni e due mesi di carcere per Carmelo Cipriano

Paolo Cittadini per “il Giorno”

MAESTRO KARATE BRESCIA 2MAESTRO KARATE BRESCIA 
Sconto di quattro mesi in appello per Carmelo Cipriano il maestro di karate di Lonato del Garda in carcere da un anno con l’accusa di avere costretto dal 2008 al 2017 alcune sue giovani allieve a consumare rapporti sessuali con lui e altri adulti.

Il 44enne in primo grado, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, era stato condannato a 9 anni e mezzo di reclusione. I giudici di secondo grado, al termine di una camera di consiglio durata quasi due ore, sono usciti con una sentenza di condanna a 9 anni e due mesi di carcere.

La corte ha accolto la richiesta della Procura generale, che aveva chiesto uno sconto di sei mesi sulla pena inflitta in primo grado, di riqualificare uno dei capi di imputazione attenuandolo.

MAESTRO KARATE BRESCIA 3MAESTRO KARATE BRESCIA 
Violenza sessuale di gruppo, atti sessuali con minori, prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico i reati contestati al 44enne di origine siciliana che ieri non ha voluto partecipare al processo di secondo grado iniziato nel primo pomeriggio e conclusosi poco dopo le 19.

MAESTRO KARATE BRESCIAMAESTRO KARATE BRESCIA




Secondo l’accusa Cipriano, già a partire dal 2003 avrebbe iniziato a cacciare le sue prede. Per i magistrati che un anno fa hanno chiesto e ottenuto il suo arresto la condotta del 44enne karateka denotava «una totale assenza di freni inibitori e un totale sprezzo delle regole di civile convivenza e di rispetto per la vita altrui, dimostrando infine di essere avvezzo all’uso della violenza e della prepotenza e di farvi ricorso con assoluta disinvoltura».

Non meno tenera era stata il giudice Anna Di Martino nelle motivazioni della sentenza di primo grado: «Al Cipriano non va riconosciuta nessuna attenuante. Il quadro che emerge, alla stregua della pluralità/serialità degli abusi commessi, è quello di un uomo del tutto incapace di reprimere i propri impulsi, ciò che, si badi, non è certo indice di patologia ma solo di sfrenato libertinaggio», la valutazione fatta dal magistrato in sede di condanna.

MAESTRO KARATE BRESCIAMAESTRO KARATE BRESCIA
«Siamo soddisfatti perché l’impianto della sentenza di primo grado – sottolinea all’uscita dall’aula l’avvocato Riccardo Caramello, il difensore di Giada una delle ragazze vittima delle morbose attenzioni di Cipriano – è stato confermato.

La riqualificazione chiesta dalla Procura generale ci sta perché per quell’episodio sarebbe stato esagerato configurare il reato di violenza sessuale». Soddisfatta, ma molto provata, è anche Giada: «Per i prossimi 9 anni Cipriano non potrà fare del male – osserva la ragazza che dai 12 ai 17 anni ha dovuto subire le attenzioni del maestro di karate – Alla luce di questa nuova sentenza mi auguro che l'ex moglie di Cipriano capisca finalmente quello che l’uomo con cui viveva ci ha fatto.

Un pensiero va anche a tutti i compagni di karate che non hanno mai creduto alle mie parole dicendo che mi ero inventata tutto. Il loro comportamento è ciò che mi ha dato la forza in questa lunga vicenda processuale».

Fonte: qui

UNA BOMBA SULLA FAZIOSITÀ DEI GIGANTI INTERNET: IL DOSSIER DI GOOGLE IN CUI 'ABOLISCE' IL FREE SPEECH, LA LIBERTÀ DI PAROLA, E LO SOSTITUISCE CON LA CENSURA ''ALL'EUROPEA''



L'AVANZATA DI TRUMP E DEI PARTITI POPULISTI VA FERMATA INTERVENENDO SUI CONTENUTI. LA CONFERMA DI TUTTE LE TEORIE COSPIRAZIONISTE DELLA DESTRA SOVRANISTA, NEL GIORNO IN CUI UNO STUDIO DIMOSTRA CHE IL 92% DEI MEDIA USA REMA CONTRO TRUMP…

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

sundar pichaiSUNDAR PICHAI
Nel giorno in cui uno studio dimostra che il 92% dei media americani informa e rema attivamente contro Donald Trump, arriva, opportunamente leaked, una bomba sulla faziosità dei giganti Internet. Faziosità non più negata, almeno non nelle loro segrete stanze, che poi segrete non restano anzi, si tratta di un dilemma amletico, di fronte al quale Google, Facebook, YouTube e Twitter non possono più mantenere la promessa fatta al mondo di essere obiettivi e difensori della libertà di espressione e di parola.

Dice proprio così, che i giganti di Silicon Valley sono intrappolati oggi tra due posizioni incompatibili fra di loro, il mercato delle idee che non deve avere mediazioni, e i necessari spazi ben ordinati di sicurezza e civiltà. Che vuol dire? Ah saperlo, magari è solo un bel modo di dire che fanno come gli pare, che alcune notizie le privilegiano e altre le nascondono, che si comportano come i peggiori censori contro i quali hanno sostenuto di essere nati.

Quelli di Google però si sentono censori in missione per conto di Dio.
trump e sergey brin di googleTRUMP E SERGEY BRIN DI GOOGLE
The Good Censor, ovvero il buon censore, il censore a fin di bene, come si chiama il dossier leaked, rivelato, mentre avrebbe dovuto rimanere segreto, uno studio ad uso interno. Destinato a chi? Prodotto per promuovere che cosa o per tutelarsi da cosa? Di certo spendendo una montagna di quattrini, con l'assistenza di avvocati e consulenti.

Forse ad accusarli di alimentare false notizie e odio nei confronti suoi e della sua amministrazione, Donald Trump non aveva pensato così male. Solo che il gigante di internet ammette in un esplosivo dossier, passato da una manina volenterosa al giornale conservatore Breitbart, di esercitare censura sulle notizie e di indirizzarle politicamente, ma si giustifica perché un po' sarebbe una narrativa utopista quella dell'obiettività, e fin qui possiamo essere d'accordo, un po' e’ soprattutto colpa proprio di Donald Trump se l'informazione è costretta ad attaccarlo, e per attaccarlo costretta a delle bugie, gettando alle ortiche la tradizione americana del Free Speech.

ruth porat di google si mette a piangere per l elezione di trumpRUTH PORAT DI GOOGLE SI METTE A PIANGERE PER L ELEZIONE DI TRUMP
Già erano state rivelate immagini di riunioni nelle quali i più alti dirigenti di Google dichiaravano che avrebbero fatto di tutto per cancellare dalla storia il presidente, e con lui il populismo che lo appoggia. La veemente smentita, fondata sulla assicurazione che le opinioni personali di chi lavora a Google non hanno niente a che vedere col prodotto, non aveva convinto.

Ora è arrivato questo bel mattone, 85 pagine titolate “The good censor”, nelle quali, partendo dal presupposto che Google e le altre piattaforme digitali ora controllano la maggioranza della comunicazione online, si riconosce che hanno preso la strada della censura come reazione e risposta a eventi politici nel mondo non graditi e inaspettati, per esempio l’ascesa in Germania di AFD, Alternativa per la Germania, il partito di destra anti europeo.

Il bello è che per giustificare l'approccio fazioso viene preso ad esempio lo stile europeo, cosa che non dovrebbe renderci lieti. Nel senso che, cito, la tradizione americana privilegia il Free Speech in nome della democrazia, non della civiltà, mentre quella europea favorirebbe la dignità rispetto alla libertà, e la civiltà rispetto alla libertà, e che ora tutte le piattaforme Tech si starebbero indirizzando verso la scelta europea.
sergey brin larry pageSERGEY BRIN LARRY PAGE

Vi sembra una supercazzola? In parte sì, in parte vuol dire che in nome di una presunta civiltà da mantenere tutto è lecito, soprattutto se dopo aver assicurato pubblicamente di non essere strutture con una direzione, ma solo piattaforme neutrali, ottenendo così di essere immuni dalle clausole della sezione 230 della Communication decency Act, la legge americana sull'editoria, nel dossier si specifica invece che il ruolo di garanti della civiltà è dovuto, essendo editor e publisher, direttori ed editori.

Alla preparazione del dossier hanno partecipato numerosi ricercatori di vari livelli e indirizzi, l’editore capo della rivista del MIT, Jason Pontin, lo scrittore di Atlantic Franklin Foer, l'accademico Kalev Leetaru, 35 osservatori culturali e 7 leader in campo culturale provenienti da 7 Nazioni di 5 continenti. Le conclusioni del dossier e dei briefing che lo hanno accompagnato vengono ora considerati parte integrante della politica di Google,
a partire dalla necessità di autocensura e di censura per poter affrontare l'espansione nel mercato cinese.

Sundar Pichai WideSUNDAR PICHAI WIDE
A continuare, si afferma che non possono essere messi sullo stesso piano i commenti delle persone normali con quelle di fonti autorevoli, come per esempio New York Times, e che queste ultime vanno privilegiate negli algoritmi.

Breitbart, rivista conservatrice molto discussa, per un certo tempo diretta da Steve Bannon, è che proprio nel dossier viene indicata come fanatica del Free Speech, che non si sa se sia un complimento a questo punto, ha pubblicato l'intero dossier ed ecco i punti salienti.

BREITBARTBREITBART
Gli utilizzatori si domandano a questo punto se l'apertura totale di Internet debba essere celebrata, e se il Free Speech sia diventato un'arma politica sociale ed economica.

Gli ideali primordiali del Free Speech su internet erano un'utopia.
Ormai Google, insieme a Twitter e Facebook, controlla la maggior parte delle comunicazioni on line.
Si porrà prima o poi il problema del rispetto della legge sulla comunicazione e la decenza dalla quale in quanto piattaforma neutrali finora sono stati esentati.

L'elezione di Donald Trump e il presunto coinvolgimento della Russia vengono individuati come i fattori che hanno eroso la fede nel Free Speech e convinto della necessità di censurare e interpretare. In modo analogo si ammette che è stata trattata l'ascesa del partito AFD tedesco, identificato senza prove come alt-right.

Secondo il dossier, razzisti misogini e oppressori avrebbero seguendo il Free Speech lo spazio di rivoluzionari e militanti e continuerebbero a violare le regole morali nascosti dietro lo scudo dell'anonimato.

Dopo aver segnalato l'ascesa online dei discorsi ispirati all'odio, il dossier cita in modo positivo e lusinghiero Sarah Jeong, nota proprio per un discorso di odio contro i maschi bianchi.
proteste contro donald trumpPROTESTE CONTRO DONALD TRUMP

Ancora, si segnala come un fatto negativo e da superare che fino ad ora internet sia stato un terreno nel quale voci autorevoli e commentatori improvvisati hanno avuto lo stesso spazio, cosa che avrebbe danneggiato un dibattito razionale.

Si accusa il presidente Trump di diffondere le teorie della cospirazione secondo le quali Google avrebbe favorito Hillary Clinton nel 2016, accusa peraltro confermata da una ricerca indipendente.

Nel ribadire infine che il diritto alla libertà di espressione e la censura il nome della civiltà sono posizioni incompatibili fra di loro, che una è la tradizione americana e l'altra è la tradizione europea, e che verso quella europea ci si sta rapidamente indirizzando, il dossier spiega che le ragioni principali sono la necessità di rispondere a mercati completamente diversi per potersi espandere nel mondo, assieme a quella di monetizzare i contenuti organizzandoli, e sottolinea che le preoccupazioni di una censura già esistente e sempre più forte su internet vengono dai media di destra, ma che si stanno espandendo e che è necessario rispondere.

Fonte: qui