9 dicembre forconi: 03/08/18

giovedì 8 marzo 2018

LA PRIMA SFIDA DEL PROSSIMO GOVERNO E’ EVITARE L’AUMENTO DELL’IVA E DELLE ACCISE SUI CARBURANTI: SERVONO 31,6 MILIARDI!

OLTRE 12 MILIARDI DOVRANNO ESSERE TROVATI PER IL 2019 E 19,1 PER IL 2020 

LE INDICAZIONI SU DOVE TROVARE LE RISORSE VANNO INSERITE NEL DEF DA INVIARE A BRUXELLES GIÀ ENTRO LA FINE DI APRILE…

Michael Pontrelli per http://notizie.tiscali.it

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZISALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI
Ora che la sbornia elettorale è terminata si può finalmente tornare alla realtà che, purtroppo, per gli italiani si prospetta abbastanza cupa. Il primo dossier che finirà sul tavolo del nuovo governo non sarà il reddito di cittadinanza, la riforma della legge Fornero, la flat tax o il bonus per i figli.

Nessun provvedimento che taglia le tasse o dà soldi ai cittadini ma la patata bollente delle clausole di salvaguardia dei conti pubblici, lasciata in eredità dagli esecutivi precedenti: aumento delle aliquote iva e delle accise dei carburanti. Per disinnescarle bisognerà trovare 12,47 miliardi per il 2019 e 19,16 miliardi nel 2020 per un totale di 31,6 miliardi nel biennio 2019/2020.

CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA IGNORATE DALLA PROPAGANDA ELETTORALE
TASSETASSE
In campagna elettorale nessuno ha parlato di questo problema. Neanche una parola. Tutti hanno fatto finta di non sapere che se nella finanziaria del 2018 non si troveranno le coperture necessarie, a partire dal 1 gennaio 2019 l’aliquota intermedia dell’Iva salirà dal 10 al 12% mentre quella ordinaria passerà dal 22 al 24,2%. Nuova raffica di aumenti ad inizio 2020 con l’aliquota intermedia al 13% e quella ordinaria al 24,9%. A cui si aggiungerà l’ennesimo rincaro delle accise sui carburanti. Una vera e propria stangata per le tasche degli italiani che potrebbe mandare ko la fragile ripresa economica in corso.

COTTARELLICOTTARELLI
Per evitare il disastro i tempi sono brevi. Già nel DEF da redigere entro il 10 aprile e da inviare a Bruxelles entro il 30 dello stesso mese l’esecutivo dovrà indicare se intendere recuperare le risorse con tagli alla spesa oppure aumentando altre tasse. Un nuovo esecutivo molto probabilmente non ci sarà per cui Gentiloni (premier in carica solo per l’ordinaria amministrazione) non potrà che inviare un DEF vuoto che rimanda alla legge di Bilancio autunnale la soluzione del problema.

RISORSE SPENDING REVIEW COTTARELLI GIÀ AZZERATE
Come già detto, 31,6 miliardi da trovare nei prossimi due anni. Più o meno il valore dei tagli alla spesa improduttiva indicati come possibili dall’ex commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, e a cui più o meno tutti hanno fatto riferimento per finanziare le incredibili promesse della campagna elettorale.
letta gentiloni renziLETTA GENTILONI RENZI

RICHIESTA DI NUOVA FLESSIBILITÀ ALL'EUROPA
Una via di uscita diversa e meno lacrime e sangue per gli italiani però ci sarebbe: chiedere a Bruxelles nuova flessibilità. Ovvero finanziare il mancato gettito Iva in deficit non superando però il limite invalicabile del 3% nel rapporto tra disavanzo e Pil. La stessa ed identica operazione fatta da Renzi e Gentiloni che di fatto, sperando nella ripresa economica, hanno lasciato in eredità la patata bollente al governo che verrà.
DI MAIO SALVINIDI MAIO SALVINI

PRIMO TEST PER GLI EUROSCETTICI
Per il nuovo esecutivo, di qualunque tipo sarà, si annuncia dunque fin da subito un duro scontro con Bruxelles. Un primo test della verità per i vincitori delle elezioni, gli euroscettici M5s e Lega. Difficilmente infatti una nuova maggioranza potrà formarsi senza uno dei due schieramenti saldamente presente a Palazzo Chigi. I giorni della campagna elettorale sembrano già terribilmente lontani.

Fonte: qui

MAXI BLITZ ANTIDROGA A ROMA, 39 ARRESTI

'METODO MAFIOSO' NEL TRAFFICO DI STUPEFACENTI NELL’AREA EST DELL’URBE 

COCAINA A CLIENTI VIP A VIA VENETO TRA I FERMATI GAIA MOGHERINI, NIPOTE DELL' ALTA RAPPRESENTANTE UE

(ANSA)  Maxi operazione antidroga dei carabinieri a Roma. 39 gli arrestati accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal metodo mafioso. Circa 300 carabinieri del Comando Provinciale stanno eseguendo un'ordinanza del gip di Roma su richiesta della DDA. Dalle indagini è emersa un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente alla gestione del monopolio del traffico e dello spaccio di droga nell'area est della Capitale.

Dalle prime luci dell'alba, circa 300 Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dal Nucleo Elicotteri Carabinieri, dalle unità cinofile e da militari dell'8 Reggimento "Lazio", stanno eseguendo l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale. Quarantasei i provvedimenti di perquisizione tuttora in corso. Le indagini dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tivoli, avviate nel febbraio del 2016, avrebbero delineato l'esistenza di un'organizzazione dai connotati mafiosi, dedita principalmente alla gestione del monopolio del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, nell'area est della Capitale. L'organizzazione in particolare gestiva le piazze di spaccio di Tivoli e Guidonia.

cocainaCOCAINA
COCAINA A CLIENTI VIP

Ilaria Sacchettoni per il Corriere della Sera

In eterno bilico fra illegalità e notorietà via Veneto si conferma la via dello spaccio internazionale. Un' operazione della Dda capitolina - ventuno arresti per associazione finalizzata allo smercio di coca - svela che nella strada della Dolce Vita l' unica magia ancora possibile è quella della polvere bianca. In questo caso la coca riempiva le notti al Jackie 'O e al Notorius ma anche quelle ai Parioli o al Momo sulla Gianicolense.

Un business talmente fortunato (e frenetico) che, uno degli spacciatori, Gaetano Torrenti, trovava vantaggioso continuare a praticarlo dai domiciliari dove era finito lo scorso anno.

Assieme a lui il nucleo di polizia giudiziaria di piazzale Clodio ha arrestato anche Gaia Mogherini (nipote dell' alto rappresentante dell' Ue per gli affari ester) e Roberto Nicoletti.
COCAINACOCAINA
Ma anche Manuel Florio che, nell' organizzazione, rivestiva il ruolo di contabile a riprova che il gruppo aveva spiccato il salto di qualità imprenditoriale. Fra gli strumenti messi a disposizione degli spacciatori anche un motorino, acquistato per fare le consegne. Professionisti e imprenditori: ecco i suoi clienti abituali.

«Già dalle primissime conversazioni captate - scrive nell' ordinanza di arresto il gip Roberto Saulino - il gruppo criminale così articolato mostrava di possedere una struttura solida, collaudata e strumentale allo svolgimento di una sistematica attività di illecita commercializzazione di sostanza stupefacente». Una cinquantina gli episodi contestati dall' aggiunto Michele Prestipino che procede per i reati di associazione per delinquere finalizzata all' illecita commercializzazione di sostanza stupefacente, detenzione, spaccio, estorsione, minacce, porto clandestino e ricettazione di armi da sparo.

COCAINACOCAINA
Gli spacciatori erano in grado di offrire un prodotto purissimo, senza particolari rimaneggiamenti, tutto a vantaggio della clientela: «Lo stupefacente -scrive il gip - sottoposto a sequestro e ad analisi chimico qualitative risultava possedere un' altissima percentuale di principio attivo pari al 97% intuibile anche dalla sua compattezza segno che lo stesso era stato verosimilmente prelevato direttamente dal panetto originale».

federica mogheriniFEDERICA MOGHERINI



Torrenti è in contatto anche con Guerino Casamonica dal quale riceve una partita di droga durante l' estate del 2016 (a indagini appena avviate) che in seguito provvede a smerciare. Per prudenza, al telefono, la coca prende altri nomi: «Mi raccomando io sto a posto, stasera voglio er Mercedes» dice in un caso Nicoletti a un altro indagato, David Cioli. «Il riferimento alla Mercedes - annota il gip - appare indicativo della consistenza del dato ponderale, considerato che tutte le volte che intende acquistare un quantitativo minore di droga Nicoletti è solito impiegare il termine "Cinquecento" (inteso come 5 grammi, ndr )». In un caso, a giugno 2016, la polvere bianca viene consegnata addirittura all' interno della caserma dei carabinieri di Tor di Quinto. Le intercettazioni fra Cioli e un altro indagato, Giovanni Carpani, lo confermerebbero.

Fonte: qui

Elezioni 2018, l’elenco ufficioso degli eletti alla Camera ed al Senato


CAMERA


















SENATO 








Fonte: qui, qui

La stretta sui nuovi eletti, i 5 Stelle temono «infiltrati»

Un ultimo tentativo, quasi disperato, per convincere quel che resta del Pd a sostenere un esecutivo guidato dai 5 Stelle. Il Movimento ci prova in tutti i modi: con l’appello di Luigi Di Maio su Repubblica, facendo filtrare la possibilità di rinunciare a qualche ministro (in cambio di personalità come Marco Minniti). E insistendo a mettere sul tappeto temi cari alla sinistra. Ma le possibilità sono ridotte al lumicino e quindi ci si prepara a ogni eventualità: da un accordo, quasi impossibile, con la Lega, a un governo di minoranza, con l’appoggio esterno di una o più forze, fino all’estrema opzione del ritorno alle urne. Comunque vada, il Movimento continua a rivendicare l’incarico dalle mani del capo dello Stato. Oggi Luigi Di Maio sarà al Quirinale, per un visita di cortesia in occasione della giornata delle donne.
Riempilista


Domani il Movimento riunisce i suoi parlamentari. Una valanga, oltre 330 tra deputati e senatori. Molti totalmente sconosciuti ai vertici, segnalati all’ultimo momento e inseriti nelle sfide degli uninominali o messi nel listino come riempilista. Un Movimento in overbooking, che si trova più seggi che candidati, e che ha il primo vero problema della legislatura: riuscire a compattare e controllare questa massa di new entry, spesso a digiuno di politica. Tema che sarà affrontato di petto nella riunione plenaria dei neoparlamentari all’Hotel Parco dei Principi, già sede scenografica per la sera delle elezioni. I timori dei vertici si riassumono in una parola che circola in queste ore: «Infiltrati». La paura è che nella massa dei neoeletti si nascondano parlamentari pronti a tradire.

E magari a ingrossare le fila di quel gruppo misto che conterrà i candidati scomunicati (otto espulsi e un’autosospesa). Gente come Maurizio Buccarella, che spiega di non vedere alcuna ragione per dimettersi, o come Salvatore Caiata, patron del Potenza Calcio. Per questo ai neoeletti è già stata messa la mordacchia. Proibiti post politici sui social e interviste, mentre anche i volti noti della campagna sono stati neutralizzati. A parlare sono autorizzati in pochissimi. Tra loro Manlio Di Stefano, che con Emanuela Del Re sta incontrando alcuni ambasciatori europei. E che rivendica l’incarico: «Siamo gli unici a rappresentare l’intera nazione». Danilo Toninelli, intanto, fa un «appello a tutti i partiti» per lavorare sui temi: lavoro, povertà, tasse e sprechi.

Fonte: qui

Orlando: ''Alleanza con M5S? Non siamo compatibili né con loro né con centrodestra''(TheHuffPost)

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